Vittoria in Tribunale per un’impresa ternana, Cassa di Risparmio di Orvieto condannata a rimborsare 104.000 euro

Vittoria importante per un’impresa del Ternano contro la Cassa di Risparmio di Orvieto (CRO). Con sentenza dello scorso 8 luglio, il Tribunale di Terni ha condannato la banca a restituire 104.000 euro relativi all’acquisto di azioni della Banca Popolare di Bari, avvenuto nel 2014, pochi anni prima del fallimento dell’istituto pugliese. Nel 2014, la BPB aveva effettuato un aumento di capitale al quale aveva aderito anche la CRO, proponendolo ai propri clienti come un investimento sicuro e redditizio. Tuttavia, BPB fallì nel 2019, causando ingenti perdite agli investitori.

Il Tribunale di Terni ha accertato che la CRO non ha fornito all’impresa ternana informazioni adeguate sui rischi dell’investimento, in particolare sulla illiquidità delle azioni BPB, non quotate in borsa. Inoltre, il Tribunale ha ritenuto che il profilo di rischio dell’impresa non fosse compatibile con l’acquisto di tali azioni. In conseguenza della sentenza, la CRO dovrà restituire all’impresa ternana il controvalore delle azioni BPB acquistate, oltre alle spese legali sostenute. La banca potrà riavere le azioni indietro. Secondo il coordinamento degli avvocati degli azionisti BPB-CRo di terni e Viterbo, formato da Florido Fratini, Leonardo Di Russo, Annalisa Cannetto e Sante Zampolini, questa sentenza rappresenta un precedente importante per le numerose altre cause simili pendenti presso il Tribunale di Terni. Si stima che la vicenda BPB abbia causato un danno complessivo di 86 milioni di euro al territorio ternano.