Al convegno su alta formazione e università prende la parola la candidata Roberta Tardani e spiega che 4 anni di mandato sono pochi ne servirebbero di più. Sarebbero 5 gli anni e poi, basta farsi rieleggere. Ma soprattutto spiega che non si devono perseguire sogni ma… solide realtà. Povero Martin Luther King e il suo “I have a dream”. Niente sogni, concretezza da amministratore di condominio. Ma allora “Orvieto Capitale della Cultura” che cosa era? Una sfida, un sogno bellissimo che poi non si è concretizzato. Il politico ha cercato, con tutte le sue forze, di concretizzarlo ma alla fine altri hanno scelto Agrigento.
Un politico non può rimanere a corto di sogni, piccoli o grandi che siano, altrimenti come può immaginare la città, come può concretizzare progetti e idee e soprattutto come può seguire un filo logico. Non cambiamo lo slogan in “I haven’t a dream”. I sogni hanno permesso di realizzare Umbria Jazz, nel passato remoto la caserma Piave, finanziata dagli orvietani e addirittura la funicolare ad acqua. I sogni hanno permesso a Bagnoregio di inventarsi una solidissima realtà come “Civita” e a Narni di divenire hub universitario reale con un avvio di rinascita del centro storico equilibrata. E’ giusto pensare a due mandati, anche in questo caso un sogno…nel cassetto di tutti i candidati, per riuscire a portare a termine progetti di medio-lungo periodo, quelli che trasformano una città, che la rendono più moderna, accogliente e con maggiore appeal. E allora “I have a dream” è il vero mantra di un politico di razza sia di destra, di sinistra, di centro o civico.