Una lezione di “coerenza” nel viaggio ” da “e “per ” la Capitale da parte di FS

Nella mattinata di lunedì 26 agosto i pendolari orvietani respiravano e avvertivano qualcosa di nuovo nell’aria.

Finalmente, conclusi la notte del 24 agosto i lavori di Rete Ferroviaria Italiana per la manutenzione straordinaria del viadotto Paglia nei pressi di Orvieto, tutti davano per scontata una giornata non traumatica per raggiungere la Capitale in treno e per rientrare da essa.  Alle sette e venti la solita moltitudine di passeggeri, occasionali e pendolari, attendevano sul binario due della stazione di Orvieto il treno intercity 581 con arrivo previsto a Roma Termini alle ore 8e20.  A dispetto dei lavori terminati presso il fiume Paglia, il treno è comunque arrivato a Roma Termini dopo le nove.  Precisamente alle 9,04.  “Appena” quarantaquattro minuti di ritardo.

Molti degli stessi passeggeri, occasionali e pendolari, per rientrare a casa hanno usato il regionale veloce 4106.  Il tristemente famoso “carnaio” delle 17e20. E con questo treno si è assistito a un qualcosa di veramente “speciale”. Il treno, “sovraccarico” come suo solito, è partito in perfetto orario alle 17e20 dal binario due di Roma Termini ed è arrivato in perfetto orario a Roma Tiburtina alle 17e28. Poi è rimasto misteriosamente “parcheggiato” dieci minuti al solito binario sei.

Trascorsi i dieci interminabili minuti, il “solito” annuncio, “incubo” per ogni pendolare. “Causa alta frequentazione di materiale viaggiante su linea Alta Velocità, il regionale veloce 4106 per oggi sarà istradato su linea convenzionale”.  Ovvero la linea “lenta”. Così il treno veloce 4106 è arrivato a Orvieto alle 19e20, anche stavolta con “appena” 44 minuti di ritardo rispetto all’arrivo previsto alle 18e36.

44 minuti di ritardo per raggiungere la Capitale con l’intercity 581 delle 7e20 in mattinata.

44 minuti di ritardo per rientrare a Orvieto dalla Capitale con il regionale veloce 4106 delle 17e20. Insomma, tutto si può dire di Trenitalia ma certamente non si può dire che pecchi di incoerenza nel rispetto dell’orario di percorrenza nella stessa giornata “da” e “per ” la Capitale.