Truffano anziana a Siena con la tecnica del “finto incidente” e vengono arrestati dalla Polstrada di Orvieto sulla A1

Il 10 ottobre, durante una quotidiana attività di vigilanza stradale, una pattuglia della Polizia stradale della Sottosezione di Orvieto, ha notato sulla Autostrada del Sole, una autovettura con a bordo due uomini.  Gli agenti hanno intimato l’alt al veicolo e dopo una serie di accertamenti documentali, visto il forte stato di agitazione dei soggetti e le continue discordanze ai quesiti posti, hanno proceduto alla perquisizione del mezzo, rinvenendo numerosi monili in oro e una cospicua somma di denaro, custoditi in sacchetti di nylon. Da successivi accertamenti in banca dati, questi risultavano essere i proventi di una truffa, perpetrata ai danni di una signora di 83 anni, avvenuta poco prima in provincia di Siena, con la tecnica del “finto incidente stradale da parte di un familiare”.

L’anziana donna aveva ricevuto una telefonata da parte di un uomo il quale le annunciava che il proprio figlio aveva causato un grave incidente stradale ove erano state coinvolte più persone, e che per questo motivo, era stato trattenuto in caserma. L’interlocutore, chiedeva alla vittima denaro utile a “salvare” suo figlio ovvero ad acquisire documenti del sinistro stradale e a fornirgli assistenza legale. Il truffatore, inoltre, invitava la signora a mettere tutto in un sacchetto, spiegandole che poco dopo sarebbe passato un suo amico a ritiralo; il tutto avveniva mentre il truffatore tratteneva sempre la vittima a telefono, in modo da impedirle di chiamare qualcuno, sino a che non suonava alla porta il complice, al quale la donna consegnava il sacchetto, contenente i monili in oro ed il danaro. Una volta resasi conto del raggiro la signora procedeva a sporgere querela. La signora, contattata dopo il ritrovamento della refurtiva, ha riconosciuto i soggetti giunti in casa e i gioielli di sua proprietà.  

Gli imputati, da considerarsi innocenti sino ad eventuale sentenza irrevocabile di condanna, sono stati tratti in arresto e reclusi presso la Casa Circondariale di Terni a disposizione della Procura della Repubblica di Terni.