Carta Unica presenta i risultati e l’accordo di co-marketing con Ternitalia

Da luglio a dicembre 2021, ovvero da quando sono state riaperte a regime le vendite di Carta Unica e attivato il nuovo servizio di ticketing on line, sono state vendute circa 8 mila carte, un numero superiore a quello registrato nel 2020 (6.500) e tornato ai livelli dello stesso periodo del 2019 che si chiuse complessivamente con circa 14mila tessere vendute in un anno. Degli 8.000 biglietti 700 quelli che sono stati acquistati on line. “Prendendo in considerazione il periodo dell’anno tra giugno e dicembre in cui si è potuto circolare – ha spiegato il Presidente di Carta Unica, Gianluca Polegri – nel 2021 le vendite sono tornate ai livelli pre-Covid nonostante siano mancati all’appello moltissimi turisti stranieri, particolarmente avvezzi alle city card e ai servizi digitali, e i viaggi organizzati che in passato hanno sempre privilegiato l’acquisto di Carta Unica grazie alla tariffa agevolata riservata ai gruppi. E’ previsto anche un programma di partnership molto integrato con le strutture ricettive, gli esercizi di ristorazione e le agenzie turistiche e la realizzazione di una App rivolta al cittadino/turista in cui si potranno trovare tutti i servizi offerti dalla carta e tutte le funzionalità utili alla visita della città”.
Nello specifico, a partire dal 1 marzo 2022, saranno realizzate quattro carte tematiche al prezzo intero di 14 euro e ridotto di 10 euroEtruschi, che comprende l’accesso al Museo “Claudio Faina”, alla Necropoli del Crocifisso del Tufo, al Museo Archeologico nazionale e ad Orvieto Underground, Medioevo (Duomo, Museo Modo, Pozzo di San Patrizio e Torre del Moro), Musei (Museo Modo, Museo Faina, Archeologico, Duomo), e Sotterranei (Underground, Pozzo di San Patrizio, Pozzo della Cava e Necropoli). Sempre a partire dal 1 marzo 2022 sarà adeguato anche il prezzo della Carta Unica, fermo ormai da anni (da quando venne introdotto l’euro), che passerà da 20 a 25 euro per il biglietto intero e da 17 a 20 euro per il biglietto ridotto. Nel 2021 sono state inoltre attivate convenzioni con BusItalia, Guardia di Finanza e Opera Romana Pellegrinaggi. Attivo ora anche l’accordo di co-marketing con Trenitalia che prevede l’acquisto a prezzo ridotto della Carta Unica Orvieto a chi utilizzerà i treni regionali per arrivare ad Orvieto. La promozione è valida anche per gli abbonati regionali dell’Umbria. In base a questo accordo Carta Unica e la Città di Orvieto saranno promossi non solo sul sito di Trenitalia ma anche sui monitor delle biglietterie self service e sui monitor a bordo dei treni del circuito regionale umbro e delle regioni limitrofe oltre che nelle biglietterie delle stazioni dell’Umbria.  

“Grazie al nuovo Consiglio – ha detto il Sindaco e Assessore al Turismo, Roberta Tardani – continua il percorso di valorizzazione e crescita di Carta Unica che come Amministrazione Comunale abbiamo fortemente voluto e accompagnato anche investendo direttamente nel rebranding e nella digitalizzazione di quello che è a tutti gli effetti il principale prodotto turistico della città. Dopo il nuovo sito e la vendita on line, i cui risultati sono già incoraggianti, il terzo obiettivo era ed è quello di ampliare e rendere più efficace la rete di vendita. Va in questo senso l’accordo raggiunto con Trenitalia, per cui ringrazio la direzione regionale, che è  frutto anche della costante collaborazione con Sistema Museo che gestisce il Pozzo di San Patrizio, e che ci consentirà di avere a disposizione ulteriori canali di promozione per la nostra città. Stiamo puntando molto sulla digitalizzazione dei nostri servizi turistici – ha concluso – e il nuovo sistema di vendita di Carta Unica permette già oggi di avere a disposizione dati importanti sui flussi e sulle tipologie di turisti che visitano i nostri monumenti così come quelli che possiamo ricavare anche dalle statistiche che quotidianamente abbiamo dalla segnaletica pedonale multimediale. L’auspicio è che, insieme, si possa nel prossimo futuro lavorare sull’analisi di questi dati per orientare strategie, comunicazione e investimenti”.

La direttrice di Trenitalia Umbria, Amelia Italiano da parte sua ha ringraziato infine il Comune di Orvieto e l’Associazione Carta Unica dell’opportunità di “avviare questa collaborazione che ha un orizzonte temporale che va ben oltre il Natale. Un orizzonte che comprende tutto il 2023 e consente di riempire di contenuti più vari, offerte di viaggio rivolte ai turisti ed invogliarli a trascorre ad Orvieto più giornate”. “In Umbria, nelle regioni confinanti e in altre regioni italiane, così come all’estero – ha proseguito – in questo particolare momento tutti desiderano muoversi ed il turismo di prossimità in sicurezza va a cogliere questa esigenza. Il nostro obiettivo è promuovere una partnership straordinaria. Già sul nostro portale è presente una comunicazione mirata, a cui si aggiunge la rete delle biglietterie e dei self service di Trenitalia. Verso il turismo di vicinanza c’è quindi un orizzonte di Trenitalia che ha creato delle promo interessanti. Con Italia in Tour sono proposti viaggi illimitati a bordo dei treni regionali per 3 giorni a soli 29 euro, oppure 5 giorni a 40 euro, e per i bambini fino a 12 anni lo sconto del 50%, ed poi c’è Junior weekend che, fino al 27 marzo, va viaggiare gratuitamente il sabato e la domenica i bambini fino a 15 anni se accompagnati da un adulto (maggiore di 25 anni) pagante. Per gli abbonati regionali, infine, c’è la promo Viaggia con me che consente all’abbonato di viaggiare gratuitamente su qualsiasi tratta regionale se accompagnato da un possessore del biglietto di corsa semplice valido sulla tratta del viaggio”. “Iniziative straordinarie quindi e una Carta Unica valida per un anno che invita a tornare più volte ad Orvieto – ha concluso – una città che, è servita ogni giorno da numerose corse regionali, fino a 29 collegamenti nei feriali. E ancora, collegamenti con Perugia e Terni, sia diretti che con cambio, e collegamenti senza cambio con Roma e Firenze. Quindi grandissime  opportunità di viaggio per tutti, che soddisfano il bisogno di evadere comune a tutte le persone”.




Il GAL e consorzio URAT presentano la Guida di Repubblica dedicata al Trasimeno in “Artigiano in Fiera” a Milano

Il Gal Trasimeno-Orvietano in collaborazione con il Consorzio URAT e le Guide ai Saperi e ai Piaceri di Repubblica presentano la Guida dedicata al Trasimeno alla Fiera di Milano “Artigiano in Fiera” padiglione della Regione dell’Umbria, spazio riservato ad Assogal, l’11 dicembre. Saranno presenti all’evento i responsabili del Gal e del Consorzio Urat e il direttore delle Guide Giuseppe Cerasa di fronte ad un pubblico di invitati tra tour operator, agenzie di viaggio, e operatori del settore del turismo del capoluogo lombardo. Una iniziativa di promozione della Guida, ma anche del territorio in essa descritto, che vuole essere un invito a visitare una zona bagnata dal quarto Lago d’Italia e da tanti piccoli borghi, che hanno conservato intatto il loro patrimonio storico artistico e possono essere considerati uno scrigno che ripone una grande bellezza.  La Guida riporta molte testimonianze di personaggi famosi che hanno scelto questo lembo di terra Umbra per poterci vivere dal premier Draghi, a Colin Ferth, da Luca Argentero ad Ed Sheeran, dal Maestro Maurizio Mastrini a Piero Villaggio e tanti altri. Molti di loro hanno rilasciato testimonianze di come e perché si può e si deve amare questo luogo. Il Gal Trasimeno Orvietano partecipa alla Fiera e sostiene le imprese del territorio, ma quest’anno con una novità assoluta che è quella di voler cogliere l’occasione anche per fare promo commercializzazione a livello turistico, e, sotto questo aspetto, non poteva trovare migliore collaborazione che con il Consorzio URAT e il suo presidente Michele Benemio, che svolgono, ormai da tanti anni, un ruolo fondamentale nella promozione del Lago Trasimeno.




Disdette negli alberghi per paura del covid ma Orvieto è in controtendenza

A lanciare l’allarme sulle prenotazioni del Natale per primo è stato Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi, sottolineando come la curva dei contagi in rialzo e soprattutto la situazione in alcuni Paesi europei stava intaccando fortemente la fiducia non solo degli italiani. In un’intervista pubblicata su “La Nazione” del 26 novembre Simone Fittuccia, presidente di Federalberghi Umbria conferma che anche in Umbria si stanno registrando parecchie disdette in particolare per il prossimo ponte dell’Immacolata dell’8 dicembre.

La Regione Umbria così come lo scorso anno e prima dell’estate si è mossa con tempismo per promuovere i territori, le città d’arte, i luoghi dello spirito, i laghi e le bellezze naturali e i risultati, secondo gli operatori e lo stesso Fittuccia, sono stati importanti e per le prossime festività natalizie molto interessanti. Poi prima la Gran Bretagna, poi Germania, Austria, Francia, Olanda, Belgio e ora anche i contagi interni hanno fatto tirare il freno a mano ai turisti potenziali in particolar modo nelle città d’arte e nei luoghi di villeggiatura di montagna. E Orvieto?

Secondo Stefano Martucci, vice-presidente regionale di Federalberghi, per ora il sistema tiene. “Chi ha prenotato è pronto a venire a Orvieto ma – spiega Martucci – la situazione è tutta in divenire quindi bisognerà attendere sicuramente la prima settimana di dicembre per capire se effettivamente la situazione covid avrà dei contraccolpi anche a Orvieto”. Probabilmente anche l’introduzione del green-pass obbligatorio per accedere nelle strutture ricettive e del super green pass per bar, ristoranti e soprattutto feste dal prossimo 6 dicembre da un lato potrebbe portare a qualche disdetta ma dall’altro potrebbe tranquillizzare chi sta vivendo questa fase con preoccupazione. Sempre Martucci spiega che “nelle nostre strutture già ora, nonostante non ci sia alcun obbligo, molti clienti mostrano il green pass e sicuramente regole più severe ma certe potranno essere ben accolte da chi ha voglia di viaggiare in totale sicurezza”.

In città, intanto, si continua ad allestire tutto per i prossimi eventi, dalle luminarie, alla macchina organizzativa per l’evento per eccellenza per Orvieto e cioè Umbria Jazz Winter dal 29 dicembre al 2 gennaio.




Stefano Olimpieri, “all’incontro sulla sanità ha torto chi non c’era e sul Csco, no alla chiusura ma sì alla sostenibilità”

Featured Video Play Icon

Stefano Olimpieri, capogruppo del “Misto” in consiglio comunale sottolinea la grande importanza dei progetti presentati durante la conferenza sulla sanità che si è svolta il 15 novembre a Orvieto. “Mi sembrano progetti di valore ma staremo sempre vigili per capire se vengono rispettati i tempi”. Una stoccata anche agli assenti, a partire dai sindacati, “gli assenti hanno sempre torto. Tutti potevano entrare per ascoltare e conoscevano la data”.

Per quanto riguarda il Centro Studi Olimpieri ha ribadito che la sua non è una battaglia contro ma per la valorizzazione del Centro Studi. “Io non voglio chiudere ma solo capire se sia sostenibile perché nel caso non lo fosse allora non si può chiedere che a pagare sia sempre il cittadino”.




Unione dei Comuni, la scommessa del sindaco di Ficulle Maravalle per promuovere “l’orvietano tutto”

Featured Video Play Icon

Torna prepotentemente di attualità la questione dell’unione dei comuni. Le municipalità dell’alto orvietano, con l’esclusione per ora di Montegabbione, e l’aggiunta di Porano stanno per dare mandato ad un ente emanazione della presidenza del consiglio dei ministri di mettere in campo un’unione di 9 Comuni e cioè Fabro, Ficulle, Parrano, Monteleone, Allerona, Castel Viscardo, Castel Giorgio, Baschi e Porano. Il sindaco di Ficulle, Gian Luigi Maravalle, è stato sempre convinto della validità di una rete pronta ad offrire servizi ai cittadini. Oggi, poi, sempre di più i progetti vengono valutati se hanno una valenza territoriale ampia ecco quindi che essere uniti è determinante anche nel confronto con la Regione.




Da giugno sono oltre 21 mila i visitatori che hanno utilizzato i Qr code della segnaletica turistica

A giugno è stata presentata la nuova segnaletica turistica interattiva per il centro storico di Orvieto. E’ quindi il momento di tracciare un primo bilancio in particolare del QR-Tour. Prima dell’inizio della stagione turistica, quando l’Italia è stata riaperta dopo il secondo lunghissimo lockdown, sono stati sistemati 50 cartelli provvisti di Qr Code. Il risultato è piuttosto lusinghiero con 21.231 visualizzazioni e una media di tre minuti trascorsi da ogni utente per leggere e visualizzare i contenuti sulla piattaforma creata da Skylabstudios.

I cartelli sono una cinquantina e coinvolgono i principali monumenti della città, Pozzo di San Patrizio, Torre del Moro, Museo dell’Opera del Duomo, Duomo, Museo Archeologico, Musei Etrusco, Pozzo della Cava, Orvieto underground, Necropoli del Crocifisso del Tufo, Teatro Mancinelli e Anello della Rupe. Per ogni luogo di interesse è possibile accedere tramite smartphone alle audio guide in italiano e in inglese, a una video guida LIS, la lingua italiana dei segni, a suggestive foto e, infine, a informazioni approfondite. La segnaletica utilizza la realtà aumentata per immergere i bambini in un’avventura con Anna, la mascotte di Orvieto, che li guida tra i vicoli della città. Inquadrando il fumetto presente sul cartello utilizzando l’app Linkar Anna prende vita, una soluzione innovativa per far divertire le famiglie e rendere più piacevole il loro viaggio.

La segnaletica prevede tre diversi percorsi, identificati con differenti colori, che, partendo dal Duomo, consentono di raggiungere tutte le principali attrazioni. Un percorso est, in giallo, sulla direttrice piazza Duomo – San Domenico – Pozzo di San Patrizio, un percorso ovest, in blu, sulla direttrice piazza Duomo – San Giovenale, e un percorso in viola corrispondente al percorso storico – naturalistico dell’Anello della Rupe.  Tutto il progetto è stato previsto recuperando la vecchia segnaletica attualizzandola così da evitare sprechi di risorse pubbliche. La nuova segnaletica permette di conoscere Orvieto 24 ore su 24 e 7 giorni su 7 e le varie innovazioni hanno trasformato la città in una delle più accessibili e interattive in Italia.




Boom di turisti ma la città merita e i cittadini avranno vantaggi?

Il week-end lungo di inizio novembre è stato sicuramente molto positivo per Orvieto. tanti turisti in strada, molti ristoranti erano al completo, i monumenti principali con lunghe file all’esterno in attesa di entrare. Un bel risultato in un ponte che non aveva, tra l’altro, appuntamenti di rilievo programmati. La conferma dei numeri piuttosto lusinghieri, anzi da vero e proprio record arrivano anche dal sindaco e assessore al turismo, Roberta Tardani, “nel lungo fine settimana del Ponte dei Morti sono state oltre 7mila le presenze al pozzo di San Patrizio e Orvieto è stata una delle mete più gettonate dell’UmbriaDal 26 novembre inizierà il ricco calendario di eventi natalizi che culminerà con il ritorno di Umbria Jazz Winter. Ci sono dunque tutte le premesse per chiudere in bellezza questo anno”. 

E la città è stata all’altezza? Il boom di turisti si è avuto per le politiche di promozione di Regione e Comune? I cittadini godranno dei maggiori introiti derivanti dalla bigliettazione del pozzo, dai parcheggi e dall’imposta di soggiorno? Sono queste le domande fondamentali per capire se il turismo che sceglie Orvieto poi incide sulla qualità della vita del territorio.

Indubbiamente la città offre una varietà di attrazioni, monumenti e eventi che sono per numero e qualità superiori alle attese. E’ anche ben chiaro che la nuova segnaletica turistica ha avuto successo. Si vedono molti turisti fermarsi, inquadrare i qr-code e continuare nel loro itinerario alla ricerca di nuove emozioni. Si vedono gruppi soffermarsi in angoli prima meno noti, meno frequentati, sconosciuti ai più. La città non è, invece ancora pronta alla rivoluzione che porta con se il turismo. I negozi hanno orari classici, una sparuta minoranza ha scelto quello continuato, con il disappunto di molti “ospiti” che si sono ritrovati a guardare vetrine senza poter misurare, toccare con mano, acquistare. Eppure basterebbe coordinarsi, altro vocabolo che soprattutto tra imprenditori non sembra essere molto conosciuto. Ognuno è geloso del suo piccolo orticello e non rende partecipe l’altro delle novità anche positive. E così il risultato è spesso sotto gli occhi dell’osservatore attento con gli ospiti lasciati soli, senza un’offerta attenta alle loro esigenze. La città non è pronta per quanto riguarda l’attenzione e il confort nelle vie dello struscio. Auto, camioncini, furgoni, spazzatrici, raccolta dei rifiuti per tutta la mattina lungo le vie centrali tra tavolini all’aperto e famiglie intente a camminare pensando di essere “al riparo” dai motori.

La promozione ha avuto un ruolo fondamentale per il boom turistico della stagione e di questo week-end? Sicuramente la presenza di Orvieto in spot, programmi, presentazioni ha avuto un ruolo fondamentale nella stagione, soprattutto dopo la riapertura tra giugno e luglio. Per questo week-end hanno giocato a favore dell’Umbria tutta la relativa vicinanza geografica con l’area metropolitana di Roma e per Orvieto, come sempre, ha giocato un ruolo importante l’essere sulla principale direttrice di traffico nord-sud. In programma non c’erano eventi di rilievo tra il 30 ottobre e il 2 novembre eppure la città era piena, a tratti stracolma. Duomo, Pozzo e territorio sono un biglietto da visita di gran classe, attraente e forse anche la vicinanza con Civita ha spinto a scegliere Orvieto come base di partenza per un week-end all’insegna del buon vivere.

E ora la domanda finale: i vantaggi per i cittadini? Questa è poi il quesito principe. Gli amministrati del sindaco sono i cittadini che chiedono servizi migliori, tariffe più vantaggiose, sanità pubblica che risponde alle esigenze della popolazione. Dall’altra parte abbiamo un Comune che per riuscire a vincere questa sfida multipla deve assolutamente avere denari a disposizione e questi possono arrivare proprio dal turismo e cioè dagli introiti dei parcheggi e dei siti culturali dei pertinenza del Comune. I cittadini devono poter avere un ritorno magari con tariffe differenziate per i parcheggi, con una pulizia più accurata di alcune strade del centro storico che non hanno la stessa cura di altre, solo per esempio. Sarà così? “Lo scopriremo solo vivendo”, recita una canzone famosissima di Battisti. Altrimenti i grandi investimenti pubblici per attirare turisti avranno l’effetto di riempire la pancia di alcuni e di lasciare gran parte della città con gli stessi problemi irrisolti pur avendo l’occasione di risolverli o almeno di provarci.




Gian Luigi Maravalle, sindaco di Ficulle “controlli giusti per il green pass ma con la fiera di Rimini pensiamo al futuro”

Featured Video Play Icon

Al Comune di Ficulle un dipendente non è in possesso di green pass e il sindaco Gian Luigi Maravalle è pronto ad adottare le misure del caso. Con il primo cittadino abbiamo affrontato anche il tema spinoso degli incidenti della manifestazione no green pass che si è svolta la scorsa settimana a Roma. “Indubbiamente questi episodi sono da condannare senza indecisioni ma la data della manifestazione di giusta solidarietà alla CGIL forse non è proprio idonea”. Per quanto riguarda la decisione del governo di lasciare il costo dei tamponi a carico dei lavoratori Maravalle ricorda l’articolo 1 della Costituzione “L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro…ma il governo in un momento emergenziale ha fatto una scelta che noi siamo tenuti a rispettare”. Inevitabile una parentesi dedicata alla partecipazione dell’Orvietano alla fiera del turismo di Rimini. “E’ un primo passo avanti, con Orvieto che si è posto come capofila di un territorio così come ho personalmente sempre auspicato. Nel passato non è stato sempre così scontato mentre questa volta si è lavorato in squadra e Ficulle ha potuto presentare il nuovo portale turistico agli operatori del settore, insomma una bella sfida che siamo pronti a cogliere e una grande opportunità per tutti”.




Turismo, per Stefano Martucci, Federalberghi, “estate boom, ora speriamo in UJW”

La stagione estiva sta confermando l’andamento molto positivo di questi ultimi due anni. Nonostante il covid e i timori anche il 2021 potrebbe essere archiviato come anno record per Orvieto. File davanti ai principali monumenti cittadini, locali pieni, strutture ricettive sold out. E tutto questo nonostante i numeri della pandemia siano in rapida crescita nuovamente. Probabilmente Orvieto e l’Umbria piacciono e sono considerate posti sicuri. La conferma arriva anche da Stefano Martucci, vice-presidente di Federalberghi Umbria e imprenditore nel settore ricettivo.

Sembra che anche il 2021 si stia dimostrando un anno record per l’Umbria e per la città di Orvieto. E’ solo una sensazione o i numeri lo confermano? E’ veramente così. Moltissima gente ha scelto l’Umbria e Orvieto per trascorrere almeno una parte della loro ferie. Tutto il mese di agosto è stato veramente lusinghiero e solo ora, in questi ultimi giorni, stiamo assistendo ad un fisiologico calo. E’ comunque certo che abbiamo superato i numeri dello scorso anno, già molto positivo per quanto riguarda le presenze stagionali. Rimane ovviamente l’amaro in bocca per i tanti mesi di chiusura del turismo in generale, ma l’estate 2020 e quella del 2021 sono state vero ossigeno per le attività ricettive umbre e orvietane.

Ma perché la gente ha scelto Orvieto? Sicuramente ha giocato un ruolo importantissimo la posizione geografica che ci colloca a metà strada, più o meno, della direttrice di grande traffico nord-sud. C’è poi l’azzeccata campagna promozionale della Regione che dallo scorso inverno ha investito molto con uno slogan accattivante e non scontato, “Umbria, mare verde”. Per completare il quadro la sensazione di tranquillità è fondamentale così come la grande bellezza dei luoghi, della natura, dei monumenti. Un mix che ci ha dato sprint e la possibilità di guardare al futuro con maggiore ottimismo.

Ci sono stati problemi per quanto riguarda l’introduzione del green pass? Come comparto non ci tocca ma in generale ho visto grande disponibilità e pazienza da parte dei turisti. Spesso anche da noi si presentano con il green-pass anche se non necessario. Certamente tutto è migliorabile e qualche problema c’è stato e ancora c’è con i sistemi di riconoscimento ma nulla di particolare da segnalare direi.

Quali sono le sensazioni per il futuro prossimo, a partire da dicembre e UJW? Non ho avuto il tempo di sentire i miei colleghi ma personalmente posso dire che mi sono già arrivare numerose prenotazioni per il prossimo anno. L’unico dubbio che abbiamo riguarda UJW che speriamo si faccia. Siamo in attesa di una comunicazione ufficiale che di solito arriva proprio a settembre, quindi incrociamo le dita anche perché sarebbe un ulteriore segnale di ritorno graduale alla normalità.

E per quanto riguarda, invece, il comparto turistico e alberghiero? Siamo in attesa dei finanziamenti regionali per le ristrutturazioni al 75%. Sarà un grande incentivo per migliorare le nostre strutture anche se già ora i turisti sono soddisfatti dell’esistente. Sicuramente si potrebbero aprire nuove prospettive su una clientela che ancora manca in città, in particolare quella alta che con difficoltà sceglie Orvieto come punto di riferimento per le proprie vacanze.




Esordio del Green-Pass, “meno clienti, qualche dubbio ma nel complesso prova superata. Occhio ai furbetti però”

Ci siamo, è arrivato il 6 agosto con l’esordio del Green-pass per accedere ai luoghi di cultura e all’interno di bar e ristoranti, ma solo se si consuma seduti. I malumori non sono pochi in particolare tra gli operatori commerciali che ora dovranno anche controllare la documentazione presentata e accertarsi dell’identità delle persone. In molti hanno chiesto di rinviare la partenza del green-pass a settembre per “non rovinare le vacanze e non provocare uno stop per un settore vitale” ma in realtà in molti Paesi europei il pass è da tempo richiesto soprattutto per accedere nei luoghi pubblici al chiuso e sui mezzi di trasporto.

Abbiamo chiesto ad alcuni operatori del centro storico come è andata questa prima giornata di green-pass. Iniziamo con Francesco Notazio (Bar Montanucci e Trattoria “La Grotta”), “in questa prima giornata c’è stata molta confusione e numerosi clienti erano totalmente disinformati e non sapevano dell’entrata in vigore della normativa sul green-pass. Altri addirittura pensavano di non poter consumare al bancone. Chiaramente – continua Notazio – ci sono state alcune incomprensioni, qualche disdetta e altri sono andati via piuttosto scontenti”. Alla fine tutto è stato riportato alla “normalità” anche se, spiega sempre Notazio, “in entrambe le attività abbiamo notato una flessione delle presenze rispetto ai giorni passati. Non posso con certezza legare questo dato con l’esordio del green-pass, visto che la scorsa settimana proprio il venerdì è stata stranamente la giornata peggiore. Per poter tracciare un primo bilancio sarebbe meglio attendere almeno l’inizio della prossima settimana”. Più ottimista, anche se di poco Marco Sciarra (Il Pozzo della Cava), “giornata piuttosto tranquilla con visitatori che si sono dimostrati collaborativi e comprensivi anche se decisamente meno numerosi dei giorni scorsi, sia per i singoli che per i possessori di Carta Unica. Sicuramente non sono mancati i problemi – ha spiegato Sciarra – con l’app ufficiale VerificaC19 che non riconosce i certificati del Regno Unito, mentre per il Belgio riconosce solo i codici di chi ha una sola dose e non quelli che hanno completato il ciclo vaccinale. Sono invece praticamente illeggibili le stampe cartacee e i certificati dei cittadini statunitensi e canadesi che spesso sono compilati con la classica biro su bollini adesivi”. C’è anche chi ha rinunciato, spiega sempre Sciarra, “parecchi se ne sono andati senza poter entrare, in diversi hanno preferito mostrare i risultati dei tamponi e non le vaccinazioni mentre altri turisti erano scoraggiati per non aver trovato una farmacia disponibile ad effettuare test rapidi almeno fino al 7 agosto perché con turni completi”. Operativamente non sono mancati i problemi, “tra verifica del green-pass, documenti, prenotazione e biglietti cumulativi, pagamenti con il POS, la fila all’ingresso non sempre è stata scorrevole, nonostante abbiamo assistito ad un brusco calo di visitatori. Chiudiamo con una battuta, gli assembramenti si sono creati per i vari controlli più che all’interno delle sale, ma sicuramente ci si farà l’abitudine presto e tutto tornerà quasi alla normalità, almeno lo speriamo”. Per Tommaso Parodi di Belsito (L’Officina del Gelato), “per noi non è cambiato praticamente nulla anche se siamo pronti con l’app ufficiale visto che tutti vogliono stare fuori e molti consumano al banco, quindi senza alcun obbligo“. Per Maurizio Di Mario (Labirinto di Adriano), “in realtà non abbiamo avuto grandissimi problemi. Chi aveva il green pass ha potuto scegliere se mangiare all’esterno o all’interno, chi non l’aveva lo abbiamo fatto accomodare fuori. Il problema si pone, questo sì, soprattutto con le prenotazioni da APP dove non è specificato se il cliente ha il green pass e quindi è anche difficile organizzare con un certo anticipo la sala.

Insomma, nel complesso, la prima prova possiamo dire che è stata superata anche se con qualche difficoltà. Ora gli operatori, anche altri oltre quelli intervistati, temono che i controlli non saranno stringenti e quindi nel brevissimo periodo spuntino i soliti furbetti che operano border-line a loro vantaggio e a svantaggio, però, di chi opera nel pieno rispetto delle regole sobbarcandosi oneri che in molti contestano per quanto riguarda i controlli delegati agli operatori in maniera esclusiva e con multe piuttosto salate in caso di violazioni sia per il cliente che per il gestore.