viviorvietano.live il nuovo portale turistico che fa incontrare domanda e offerta di otto comuni del territorio

Il 20 e 21 settembre sono stati due giorni di presentazioni del nuovo portale realizzato dai comuni di Ficulle, Monteleone di Orvieto, Parrano, Castelgiorgio, Castel Viscardo, Fabro, Allerona e Baschi chiamato viviorvietano.live con l’intento di valorizzare e promuovere l’offerta turistica del territorio. Interessate, agile e piuttosto chiara l’architettura che prevede l’incontro diretto tra il cliente e il venditore e la presentazione dei territori, dei comuni e una veloce rubrica con i numeri utili. I somme il cliente entrando può consultare le informazioni, costruire la propria permanenza, prenotare visite, offerte e esperienze e pagare direttamente dal sito. D’altra parte gli operatori economici possono iscriversi gratuitamente e costruire con dei semplici passi piuttosto intuitivi, una loro pagine e shop online già strutturato e con tre opzioni di pagamento.

L’obiettivo del progetto è proprio quello di costruire un sistema sinergico, condiviso e integrato tra i borghi dell’orvietano e finalizzato alla valorizzazione dei numerosi attrattori presenti sul territorio. In particolare l’idea è quella di dotare il territorio orvietano, inteso come l’insieme ei borghi che ruotano attorno alla città di Orvieto, di uno strumento di promo-commercializzazione unico e condiviso da istituzioni e operatori turistici per fornire un’offerta turistica di rete, integrata e accessibile.

Viviorvietano.live darà inserito all’interno del portale regionale umbriatourism, un ulteriore tassello della strategia che vuole il territorio protagonista dell’offerta e delle esperienze che l’Umbria offre ai turisti di tutto il mondo. Durante uno degli incontri di presentazione che si è tenuto al nuovo teatro di Ficulle, una vera chicca al centro del borgo, il sindaco Gianluigi Maravalle ha sottolineato la valenza di questo progetto che vede la piena collaborazione tra pubblico e privato e la completa gratuità per gli operatori economici che parteciperanno. Spicca la mancanza di Orvieto e sempre Maravalle ha spiegato “il progetto inizialmente prevedeva la partecipazione di tutti i comuni dell’area, poi probabilmente sono intervenute esigenze diverse e noi abbiamo deciso comunque di andare avanti perché è necessario fare rete, integrarsi, unirsi per essere protagonisti sul mercato nazionale e internazionale e poi per intercettare programmi e finanziamenti che prevedono proprio progetti che coinvolgono più realtà”. Angelo Larocca, sindaco di Monteleone d’Orvieto, “vivereorvietano.live è un progetto di lungo respiro che intendiamo proseguire con un miglioramento del sistema viario e dei borghi compatibilmente con i bandi e i finanziamenti”.

Il portale partirà a inizio ottobre ma intento gli operatori che vogliono iscriversi possono già rivolgersi al proprio comune per essere inseriti. Portanno iscriversi esclusivamente le attività che hanno sede operativa negli otto comuni che hanno dato vita al portale fornendo una serie di informazioni e una visura camerale.




Il grande freddo sull’economia, CNA lancia l’allarme sui costi di energia e gas e torna di moda l’austerity

I prezzi di gas e energia volano e iniziano a destare allarme le conseguenze per il commercio, la piccola impresa e più in generale per le cosiddette aziende energivore, fra queste quelle del settore turistico, vitale per l’Umbria. L’ultimo grido d’allarme arriva dal presidente di CNA Umbria, Michele Carloni, “se i costi dell’energia e del gas manterranno i trend di crescita registrati finora e non ci saranno interventi di sostegno immediati, decine di migliaia di imprese in Umbria saranno costrette a fermare le attività riattivando gli ammortizzatori sociali per i loro dipendenti”.

Il termometro dell’economia mondiale volge al brutto con gli Stati Uniti in recessione tecnica, la Germania in profonda crisi e l’ìEuropa che arranca. Carloni parla apertamente di nuova fase recessiva “per cui serve subito un accordo tra i vari schieramenti politici per un intervento di urgenza del governo che possa almeno aiutare a tamponare la situazione”. E la situazione è ormai tragica sul fronte dei costi con bollette alle stelle e costi delle materie prime che inseguono crescite ormai nell’ordine di oltre il 10% annuo. A soffrire in particolare è l’intera filiera del turismo, dagli alberghi ai bar e ristoranti che hanno alti consumi sia di energia che di gas. La stagione, di solito, tende a stabilizzare prezzi e tariffe ma quest’anno molti esercizi si sono visti costretti a ritoccare i loro listini in piena estate mentre altri lo faranno nel mese di settembre. D’altronde, spiega sempre Carloni, “in questi giorni molto imprese stanno ricevendo comunicazioni da parte dei gestori, i quali denunciano il peggioramento drammatico dell’andamento dei prezzi del gas per settembre prevedendo che il Prezzo Unico Nazionale schizzerà a ben 710 euro al MWh cioè il 316% in più sui prezzi di gennaio 2022, quando il costo del gas era già salito moltissimo”.

Molti operatori iniziano preoccupati a chiedersi come affrontare la stagione fredda e tanti paventano la sospensione o la chiusura dell’attività. Il prezzo medio del caffè al banco, intanto, in molte città è già di 1,20 euro e probabilmente anche in Umbria si arriverà a cifre simili. Intanto si pensa già a riduzioni di orario lavorativo per tagliare i consumi con lo spettro dell’austerità stile ’73. Allora per affrontare l’improvviso aumento dei costi del petrolio il governo impose scelte impopolari ma necessarie come le domeniche a piedi, la chiusura dei cinema con lo spettacolo delle 20 e l’anticipo di quelli teatrali, le targhe alterne sempre per limitare gli spostamenti in auto. Anche la televisione interrompeva le trasmissioni alle 23 per tagliare i consumi sia delle emittenti che dei privati.

Allo studio alcuni provvedimenti taglia-costi da parte del governo come la limitazione dell’illuminazione notturna sia pubblica che dei negozi, la settimana corta nelle scuole, l’abbassamento a 18 gradi dei riscaldamenti nei luoghi pubblici e l’accorciamento del calendario di accensione e spegnimento degli impianti centralizzati di una settimana. Tutto questo basterà? Servirà a far risparmiare i cittadini e le imprese? E’ una manovra emergenziale che tamponerà i picchi di consumo ma non lascerà ricchezza da spendere perché manca una gamba e cioè il recupero dell’inflazione nelle buste paga dei dipendenti e il taglio del costo del lavoro per le imprese.




Un luglio da record per il turismo in Umbria con aumenti intorno al 10% di arrivi e presenze

Cresce la presenza dei turisti in Umbria, luglio segna il record storico di arrivi (288.781) e presenze (919.580), rispettivamente +10,4% e +9,4% rispetto al 2019 ultimo anno pre-pandemia. Ad annunciarlo è l’assessore regionale al Turismo: “La dinamica dei flussi turistici segna valori significativi, superiori alla media storica. Il mese di luglio presenta i dati di arrivi e presenze più alti dal momento in cui è iniziato il monitoraggio. Numeri importanti che evidenziano la voglia di tornare a viaggiare, nonostante le incertezze della vigilia legate alla ripresa della pandemia, alla crisi energetica, alle dinamiche inflazionistiche che hanno ricadute negative su cittadini e imprese”.

“Valori che dimostrano come l’Umbria si sia fatta trovare pronta – aggiunge l’Assessore – Gli investimenti di questi anni in promozione, programmazione, miglioramento dell’offerta turistica, nella valorizzazione e nella creazione dei prodotti turistici sono stati in grado di intercettare le nuove tendenze ed esigenze dei viaggiatori. L’Umbria – dice ancora – si sta progressivamente scoprendo nella sua interezza come meta in cui trascorrere le proprie vacanze, non più legata ad un turismo di passaggio confinato al weekend o alla singola località, ne è dimostrazione la costante crescita che in questi ultimi anni abbiamo registrato nella permanenza media”.

   Dato altrettanto significativo è il ritorno nel mese di luglio dei turisti stranieri ai livelli pre-pandemia nonostante le variabili e le incertezze alla vigilia fossero ancora superiori rispetto al turismo domestico.

  “Numeri – conclude l’Assessore – che non costituiscono un punto di arrivo, ma uno stimolo a fare meglio perché stiamo dimostrando che ancora abbiamo margini di miglioramento e di crescita. Nuove idee e nuovi investimenti sono già in cantiere e il lancio del brand system in autunno costituirà, ne siamo sicuri, un fondamentale punto di svolta nella valorizzazione e promozione della nostra regione”.




Orvieto piena di turisti ma loro che ne pensano e quanto costa un week-end sulla Rupe?

In questi giorni d’inizio agosto la città è apparentemente piena di turisti. Ristoranti da tutti esaurito e nella maggioranza delle strutture ricettive, soprattutto nei week-end. Abbiamo provato a fare i turisti cercando una camera in un hotel “4stelle” e in un B&B con servizi top sul sito Expedia, senza procedere all’usanza della telefonata post ricerca per ottenere uno sconto extra che corrisponde, poi, alla fee che si dovrebbe pagare ai portali. Abbiamo poi fatto un giro sempre online, per cercare i prezzi medi dei ristoranti. Non è un’impresa facilissima, ma ci siamo riusciti. Ultimo step il costo dei parcheggi nel centro storico, operazione riuscita.

Il risultato è che per due notti, tre pranzi e due cene, la Carta Unica per due persone, due giorni di parcheggio sulle strisce blu e un’altra mezza giornata la domenica, la coppia non scende sotto i 450 euro, calcolando qualche piccolo extra e una pausa in qualche bar del centro storico. A proposito, niente aperitivi o apericene e shopping, altrimenti si sale ulteriormente. Se si sceglie il B&B il prezzo del week-end scende a circa 320 euro. La Carta Unica incide per 50 euro (25 euro a persona) mentre una voce piuttosto corposa riguarda i parcheggi scoperti a pagamento con la stranezza della prima ora che costa meno delle successive; in totale ogni giornata intera, fino alle 20 anche se in realtà la sosta a pagamento è fino alle 22, costa 18,60 euro (1 euro la prima ora e 1,60 le successive).

Secondo l’offerta che abbiamo selezionato su Expedia in hotel 4stelle con colazione inclusa due notti costano 300 euro mentre in un B&B top si scende a 230 euro; l’imposta comunale di soggiorno pesa per 8 euro in hotel e 4 in B&B. Il B&B che abbiamo selezionato è fornito anche di parcheggio riservato gratuito, abbattendo di circa 52 euro il costo totale del soggiorno. La nostra scelta è caduta sull’offerta più alta sia per l’albergo che per la struttura extra-alberghiera; abbiamo richiesto il parcheggio e la colazione inclusa. Nella struttura alberghiera selezionata non è possibile, anche andando sul canale diretto, avere un servizio di mezza pensione cioè con un pasto incluso. Ricercando on-line gli hotel a 4 e 3 stelle presenti nel centro storico non hanno il ristorante interno ad uso dei clienti.

Sempre su Expedia abbiamo cercato location simili a San Gimignano e Assisi. I prezzi di un hotel 4stelle sono leggermente inferiori o in linea con Orvieto nella città di San Francesco mentre a San Gimignano un Relais lo avremmo potuto prenotare a 252 euro sempre con colazione inclusa.

Ma che dicono i turisti di Orvieto? In questi giorni li abbiamo intervistati, in qualche caso abbiamo origliato, in altri abbiamo approfittato della richiesta di indicazioni per scambiare veloci pareri. La città con i suoi monumenti, i suoi vicoli, i suoi tesori nascosti viene promossa a pieni voti, ma non è così per altro. Molti ritengono piuttosto alto il costo dei parcheggi e l’impossibilità di avere una tariffa giornaliera a forfait. Altra critica, e così chiudiamo con la questione auto, il pagamento anche nei giorni festivi e la mancanza in molte strutture di parcheggi riservati o la disponibilità di posti auto prenotati soprattutto nei due parcheggi insilati. Poche sono le lamentele, anzi quasi nulle, per l’imposta di soggiorno, ormai diffusa in tutta Italia. Promossa a pieni voti Carta Unica che a un costo accessibile permette di visitare gran parte dei monumenti della città senza ulteriori aggravi per il portafoglio. Grandi sono le carenze per quanto riguarda i bagni pubblici, almeno da quanto si evince dalle interviste con i turisti. Chi ha capacità di spesa ha sottolineato con disappunto la chiusura dei negozi nelle ore centrali della giornata e la sera e soprattutto troppi locali, ristoranti in particolare, chiusi per ferie, “ma come in una città turistica si chiude a luglio e agosto, non è possibile”. Altri ci hanno spiegato che “non rimaniamo a Orvieto più giorni, come avremmo voluto, perché non abbiamo trovato nel centro storico hotel che offrono la mezza pensione”; un’altra persona, tra l’altro abbiamo scoperto del settore, “in altre città chi non ha il ristorante in proprio offre delle alternative in convenzione, cosa che qui non sono riuscito a trovare”. La curiosità ci ha spinto allora a domandare perché la mezza pensione fosse così importante?Semplice, si contengono i costi e si ha la possibilità di avere già una soluzione visto che è molti difficile trovare un ristorante che ti accolga dopo le 22 a cena”.

Il cahier de doléance non risparmia il decoro e la pulizia e in particolare la continua presenza di furgoni, auto, motorini e simili sul Corso e in via Duomo oltre alla scarsa attenzione nei parcheggi davanti a monumenti e Chiese interessanti come Sant’Andrea, San Giuseppe, Palazzo del Popolo e tutta l’area di piazza del Duomo compreso lo spazio antistante l’ingresso di Orvieto Underground (l’area destinata a parcheggio a pagamento ndr). Insomma molti turisti si chiedono come mai non ci sia una vera isola pedonale in piazza e via Duomo e corso Cavour, almeno nella parte con più esercizi commerciali con spazi esterni. Sempre il turista operatore del settore ricettivo ha sottolineato, “l’area dello shopping, della movida serale non può essere attraversata da mezzi a motore di continuo e a qualsiasi ora…certamente alcune aree devono essere disponibili al parcheggio, soprattutto le piazze, ma al Duomo, in due giorni, ho trovato furgoni e auto sempre, mai senza, anche in orari diversi e considero uno scempio aver riservato a parcheggio quell’area ombreggiata che ben attrezzata potrebbe divenire un punto ristoro veramente notevole”. Una coppia di americani provenienti da Boston, invece, “Orvieto è bellissima e ci è piaciuto poter vivere il vostro quotidiano, con pregi e difetti, con il mercato del sabato pieno di colori e profumi. Siamo di età un po’ avanzata e poter parcheggiare in centro è stata una bella sorpresa anche se i costi sono un pochino alti. Ma la sera qui non si fa nulla. Alle 22 iniziano a chiudere bar e ristoranti, mangiare un piatto caldo è un’impresa e tutti i negozi sono chiusi, ma proprio tutti”. Altri turisti, invece, ci hanno riportato la grande difficoltà nella mobilità pubblica, insomma la mancanza di collegamenti con lo Scalo sempre dopo le 22 sia con i bus ma soprattutto con i taxi. Allora abbiamo provato a chiamare verso le 23 in tre giorni distinti, un festivo, un feriale e un sabato il numero che appare sulla colonnina del Duomo…silenzio! In Comune ci è stato assicurato che stanno lavorando al problema dei taxi, mentre per quanto riguarda l’isola pedonale forse questa sarà la volta buona.

Tanti turisti con pochi soldi in tasca, attenti a ogni spesa e ipercritici? No, Orvieto è stata una piacevole sorpresa – riferisce una coppia originaria del Veneto – ma il turista vuole servizi e qui, c’è la cortesia, la tranquillità, la bellezza, ma sui servizi qualche falla c’è a partire dal viavai continuo di veicoli sul corso e alla difficoltà di mangiare dopo le 22 come è capitato proprio a noi di ritorno da un piccolo tour dell’Umbria”. Cosa è successo? Siamo tornati in ritardo sulla tabella di marcia e abbiamo chiamato tre ristoranti per prenotare verso le 22,15 ma tutti hanno risposto che avevano le cucine chiuse, peccato! Abbiamo scelto un altro locale con il classico tagliere ma tra giovani un po’ alticci”.

Ma voi consigliereste Orvieto come meta per un week-end o una vacanza più lunga? Quasi tutti hanno risposto che la consiglierebbero per un week-end, magari in concomitanza con qualche evento come i concerti estivi o uno spettacolo a teatro. I più entusiasti sono stati i due americani di Boston, “noi ci verremmo a vivere, si sta bene, è calma, c’è l’ospedale, abbiamo saputo, e un pensierino lo abbiamo fatto anche guardando i prezzi delle case che non sono esagerati”.




“Orvieto Gran Tour” i bus elettrici per girare tutto il centro storico e scoprire i tesori nascosti

Dal 14 luglio è partito il nuovo servizio dedicato ai turisti denominato “Orvieto Gran Tour”, si tratta di minibus elettrici dotati di audio-videoguida multilingue geolocalizzato che offrono una nuova visione della città. Le caratteristiche del servizio che propone ai turisti una visita del centro storico a bordo di un mezzo di trasporto per promuoverne e valorizzarne le bellezze artistiche, storiche e paesaggistiche, sono state presentate nel corso di una conferenza stampa dal sindaco e assessore al Turismo, Roberta Tardani e da Daniele Martinelli della Centro Noleggi Martinelli, l’azienda che si è aggiudicata il bando per il servizio in base al regolamento che definisce il nuovo servizio di city tour in ambito urbano, approvato lo scorso marzo dal consiglio comunale. Presenti l’Assessore ai Trasporti, Gianluca Luciani e l’imprenditore Daniele Perali partner del progetto.

Avanguardia, Emissioni zero, Accessibilità, Versatilità, Audio Video Guida e Valorizzazione dei tesori nascosti sono i punti qualificanti del progetto che propone ai turisti un tour comprendente 3 fermate ordinarie del centro storico di Orvieto raggiungibili percorrendo vie e slarghi suggestivi: Piazza Cahen (capolinea), San Giovenale, Piazza Duomo, a cui si aggiungono altre 3 fermate a richiesta in Piazza del Popolo, Piazza Cimicchi e Piazza della Repubblica. Tutte le sei fermate permettono frequenti sali/scendi e sono contrassegnate da una apposita segnaletica verticale. Tempo di percorrenza circa 45 minuti. Traduttori professionali e speaker di madre lingua hanno curato il servizio Audio Video Guida integrato a bordo.  In ragione dei ridotti spazi di transito nelle strette vie del centro storico, i due minibus utilizzati per il City Tour, hanno una dimensione non superiore a 10 mt. di lunghezza e 1,60 di larghezza, una capienza di 15 posti, una alimentazione elettrica e una massa complessiva a pieno carico inferiore a 35 q.li. (link al sito www.orvietograntour.it ).

“Questo nuovo servizio – ha detto il Sindaco, Robertta Tardani – è pensato per offrire ai turisti una visita dello straordinario centro storico di Orvieto promuovendone e valorizzandone le bellezze artistiche, storiche e paesaggistiche a bordo di mezzi che non inquinano e non ingombrano, quindi perfettamente inseriti nell’antico contesto urbano. Attraverso questo servizio, inoltre, renderemo maggiormente accessibile la nostra città a tutte le tipologie possibili di turisti, soprattutto i soggetti con mobilità ridotta, portatori di handicap e comunque soggetti deboli o con difficoltà motoria come anziani e famiglie con bambini piccoli. Il servizio sarà attivo e gratuito fino a domenica per i residenti della città”.

Daniele Martinelli rappresentante della Centro Noleggi Martinelli ha ringraziato il Sindaco “per aver creduto a questo prodotto adoperandosi per sciogliere tutte le problematiche per l’avvio di un servizio innovativo. Aspetto questo che non è affatto secondario. Come azienda, ci occupiamo di mobilità dal 1991 e da 10 anni abbiamo deciso di implementare la gamma di prodotti rivolti alla mobilità turistica, come i city tour, sviluppando veicoli e servizi in grado di dare un prodotto quasi ‘sartoriale’ per i nostri clienti. 

Dopo il servizio ‘Montepulciano City Tour’ sono nate e sviluppate altre esperienze significative, e sono stati creati veicoli che possono garantire efficienza ed efficacia su percorsi caratterizzati da pendenze e dislivelli importanti come quelli presenti nel centro storico di Orvieto. Una città che meritava la nostra attenzione per cui, forti dell’esperienza acquisita, abbiamo deciso di proporre il nostro progetto al Comune di Orvieto. Il punto di forza del progetto è la ridistribuzione dei flussi turistici e delle mete canoniche di chi visita questa città. La scelta dei veicoli è stata sviluppata e ideata per avere un prodotto non invasivo rispettoso del patrimonio urbanistico e architettonico del centro storico. In un tempo di circa 45 minuti si offre un menù delle caratteristiche della città tale da suscitare nel turista curiosità ed interesse per approfondire la sua visita e quindi la sua permanenza. Al momento il sistema di audio guida e video è possibile in 5 lingue ma lo stiamo integrando per raggiungere 8 lingue. Come azienda, infine, siamo aperti alla collaborazione di tutti nell’ottica dello sviluppo del servizio”.

Un contributo in tal senso è giunto dall’imprenditore Daniele Perali che ha affermato: “abbiamo iniziato a ragionarne almeno 5 anni fà quando cominciammo a pensare per Orvieto e l’hinterland a delle soluzioni che direzionassero il turista, mettendo a sua disposizione prodotti che consentissero un menù di visita della città, dal quale poi far partire ulteriori esperienze. Ci siamo soffermati sulle diverse tipologie di turista: dall’escursionista che fa gite di un giorno ai turisti con maggiori capacità di spesa attratti da una comunicazione che, oggettivamente, nell’ultimo periodo è aumentata in maniera sensibile. L’interazione con i soggetti che hanno interesse nel sistema turistico è senz’altro fondamentale. Prodotti del genere sono già diffusi ma per Orvieto questo è senza dubbio un servizio innovativo”.




Pier Giorgio Oliveti, Cittaslow International, “vivere slow si può anche nelle metropoli”

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Con Pier Giorgio Oliveti abbiamo fatto il punto sull’assemblea generale di Cittaslow International che si è svolta a Orvieto lo scorso 10 e 11 giugno. In particolare abbiamo posto l’accento sul nuovo progetto, molto ambizioso, “Metropolis” che vuole portare il vivere slow anche nelle grandi città. Oliveti, segretario generale dell’associazione, ha ricordato che “entro il 2050 la gran parte della popolazione vivrà nelle grandi aree metropolitane è quindi necessario programmare e progettare in sintonia con l’ambiente punto centrale del buon vivere”. Cittaslow International è una realtà affermata che vede in Orvieto il suo fulcro centrale e che in città apporta il proprio contributo anche in termini di Pil come rete sovranazionale.

Ma CittaSlow è anche sociale e attenzione per chi soffre e naturalmente, anche con lo scoppio della guerra in Ucraina la rete si è attivata per portare il proprio aiuto concreto in particolare in Polonia.




Nove comuni dell’orvietano riuniti a Ficulle per discutere di unione per promuovere il turismo

Martedì 3 maggio 2022, nella cornice di una suggestiva sala, la Cripta del Monaco Graziano di Ficulle, i nove Comuni dell’area orvietana hanno avviato, con gli esperti del progetto Italiae, un lavoro di confronto sulla possibile costituzione di una Unione, partendo dai temi generali riguardanti le unioni dei comuni per quindi procedere all’analisi delle possibili scelte e alternative inerenti ai principali contenuti dello Statuto.

L’incontro è nel solco di un percorso avviato dai nove sindaci per valutare una possibile evoluzione delle istituzioni locali attraverso l’Unione dei Comuni, che in molte regioni italiane sono ormai realtà capaci provvedere alla riorganizzazione dei servizi, allo sviluppo di politiche territoriali e con maggiore peso politico. Le unioni sono ormai enti consolidati e strutturati nelle regioni più competitive d’Italia, che per altro si sono anche dotate di piani dedicati di “riordino territoriale”, mentre in Umbria sono attualmente solo due le unioni ad oggi realizzate, quella del “Sagrantino” e del “Trasimeno”, ma altri territori della regione sono anch’essi al lavoro sulla materia. È un percorso, quello delle unioni, che coniuga tradizione e partecipazione con la possibilità di efficientare i servizi a livello territoriale.

La collaborazione con Italiae, quindi l’avvio del percorso di approfondimento, nei mesi scorsi è stata sottoposta all’attenzione di tutti i consigli comunali nell’intenzione dei sindaci di avviare un percorso ben ponderato e che verrà condiviso con la cittadinanza tutta, ad iniziare dai consiglieri di maggioranza e di minoranza. Nell’intenzione di approfondire ogni aspetto, è anche avvenuto un primo incontro dei nove sindaci con la presidente della Regione Donatella Tesei, che è stata l’occasione di presentare quanto allo studio e per avviare un confronto sulle tematiche tecniche, istituzionali ed economiche. 

L’incontro avvenuto a Ficulle rappresenta una delle tappe del percorso di affiancamento definito dalla squadra di Italiae nel piano di lavoro e concordato con i sindaci dei comuni di Allerona, Baschi, Castel Giorgio, Castel Viscardo, Fabro, Parrano, Ficulle, Monteleone d’Orvieto, Porano, che hanno aderito al Progetto del Dipartimento per gli Affari Regionali e le Autonomie, al fine di studiare l’eventuale costituzione di una Unione di comuni.

Il progetto dovrebbe prevedere, laddove sussistano i criteri di efficienza, efficacia ed economicità per il territorio, la costituzione di un’Unione di comuni vocata prioritariamente a supportare la realizzazione di politiche di tutela e sviluppo locale partendo dalla valorizzazione del territorio in chiave turistica, dalla programmazione territoriale e dei servizi pubblici locali in ottica intercomunale e dalle funzioni di pianificazione territoriale e progettazione delle opere pubbliche. Ad accompagnare ieri i Sindaci nell’affrontare le principali questioni riguardanti il patto associativo, un team composto dalla Prof.ssa Claudia Tubertini, docente di diritto amministrativo dell’Università di Bologna, dalla Dott.ssa Stefania Monaco esperta di associazionismo intercomunale e dal Dott. Giovanni Xilo, coordinatore tecnico della linea di intervento sul rafforzamento amministrativo e gestione associata dei servizi. Per lo staff di coordinamento centrale di Italiae, ha partecipato alle attività la Dott.ssa Claudia Avolio.




Cna turismo, “le sagre devono essere regolamentate per salvaguardare gli operatori della ristorazione”

Con il progressivo allentamento delle regole dovute alla pandemia si apre un nuovo potenziale fronte di scontro per la ristorazione che riguarda le sagre. Per due anni, infatti, anche nei periodi di riapertura, le sagre sono state bloccate per le regole piuttosto restrittive in materia di prevenzione del covid, ma ora è stato dato il via libera. Immediato l’allarme lanciato da CNA Turismo con una presa di posizione piuttosto energica del presidente Paolo Ercolani che chiede con forza regole severe. E’ un problema “antico, quello della svolgimento della manifestazioni enogastronomiche locali che ora, dopo due anni pesanti e di emergenza torna prepotentemente di attualità

“Dopo due anni difficilissimi dovuti alla pandemia, che hanno ridotto drasticamente i nostri fatturati, e di fronte alla nuova emergenza rappresentata dai rincari di energia e materie prime, ci manca solo la ripresa delle sagre di paese in assenza di regole chiare e stringenti per dare il colpo di grazia alle imprese della ristorazione che, ricordiamolo, rappresentano anche un presidio fondamentale di uno dei fattori di maggiore attrattività della regione: l’enogastronomia umbra di qualità.” Il presidente di Cna turismo spiega che “palazzo Donini debba fare una valutazione molto attenta e concertata delle scelte sul fronte della disciplina delle sagre e delle feste popolari , che in alcuni territori diventano un competitor ulteriore senza però concorrere in condizioni di parità, sia per quanto riguarda i costi generali di esercizio, sia in termini di qualità. E se questo ha sempre costituito un problema, a maggior ragione lo rappresenta oggi, dopo lo tsunami sanitario ed economico che ha investito il nostro come altri settori. Aggiungiamoci i forti rincari energetici e delle materie prime, che aumentano le nostre spese e al tempo stesso contraggono i consumi e le capacità di spesa delle famiglie. Senza dimenticare la tassazione locale: innanzitutto la fine dell’esenzione relativa alla Tosap per coloro che hanno ampliato le superfici esterne per ospitare la clientela in condizioni di sicurezza; ma anche il passaggio alla Taric è un ulteriore elemento di complicazione e di impatto sui nostri bilanci. Non ultimo va tenuto presente quanto le imprese della ristorazione debbano investire per i propri lavoratori anche sul fronte della sicurezza e per conformarsi agli standard di igiene e di qualità richiesti dalla normativa di settore. Tenuto conto di tutti questi fattori, i rischi per il nostro settore legati anche alla ripresa indiscriminata delle sagre sono facilmente intuibili.”

Ma c’è un ultimo elemento sul quale Paolo Ercolani pone l’accento. “Il cibo e la sua filiera sono un fattore fortemente caratterizzante dell’identità dell’Umbria: non dimentichiamo che oltre il 50% dei turisti che scelgono la nostra regione come destinazione lo fanno per l’offerta enogastronomica diffusa su tutto il territorio regionale. La valorizzazione delle produzioni locali e di eccellenze umbre quali la norcineria, l’olio, il cioccolato, il tartufo, la birra, il miele è strategica e – è bene ricordarlo – passa innanzitutto per il sostegno agli operatori della ristorazione di qualità, anch’essi reali ambasciatori dell’immagine di una regione autentica, in cui le produzioni locali sono espressione del territorio, sono sinonimo di genuinità, qualità, sostenibilità e sono il risultato di una lunga e sapiente tradizione delle imprese della filiera agroalimentare. La Regione deve valutare bene chi debba presentare e rappresentare l’offerta enogastronomica umbra, che deve contraddistinguersi per il profilo professionale e per la qualità dei prodotti che offre. Perché il brand Umbria – conclude il portavoce regionale dei ristoratori di Cna Turismo – si costruisce anche ai tavoli dei nostri ristoranti.”




25 aprile particolare per un turista che ha avuto un malore mentre scendeva nel Pozzo di San Patrizio

Sono stati momenti apprensione quelli passati nel pomeriggio del 25 aprile al Pozzo di San patrizio. Un turista americano stava scendendo i 248 gradini del Pozzo quando ha avuto un malore e immediatamente è stato dato l’allarme. Sul posto sono arrivate Vigili del Fuoco, 118, carabinieri e polizia locale. I sanitari hanno prestato le prime cure allo sfortunato turista che si è ripreso già dopo pochi minuti.

Solo una settimana fa l’ex-assessore Massimo Gnagnarini aveva fatto notare come il grande afflusso di turisti nel monumento forse andava oltre il numero massimo consentito dalle norme di sicurezza. Probabilmente le norme sono state rispettate per quanto riguarda i numeri ma alcuni presenti hanno fatto notare l’assenza di un defibrillatore nell’area a altissima affluenza di persone sia per il Pozzo che per la vicinanza con la funicolare.




O.R.VI.ET.A.N.O. parte il 24 aprile con il trekking urbano, il mercatino dei produttori locali e musica

Degustazioni, concerti in vigna, trekking urbano e suggestivi tour in e-bike per scoprire e raccontare Orvieto attraverso la musica e l’enogastronomia. Ecco “O.R.VI.ET.A.N.O” (Occasioni per recuperare visibilità e trasformare le avversità in nuove opportunità) finanziato nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale 2014 – 2022 – Intervento 16.7.1- che vede come protagonista un partenariato pubblico-privato, composto dal Comune di Orvieto, 8 aziende agricole del territorio, 6 imprese artigiane e turistiche e 5 partners tra associazioni culturali e sportive ed enti di formazione. Gusto e udito sono i due sensi capaci di rappresentare, sinteticamente, le direttrici di un  progetto in cui è proprio la musica, unita alle eccellenze agroalimentari,  a narrare con un linguaggio originale i diversi attrattori del territorio: enogastronomia, paesaggio, ambiente, artigianato, patrimonio storico-artistico.

“La musica invita alla convivialità, alla socialità, alla partecipazione – spiegano dall’assessorato alla Cultura del Comune di Orvieto, capofila del progetto – e gli eventi di musica jazz, classica o popolare da anni riempiono con successo il calendario degli appuntamenti cittadini sebbene il Covid-19 abbia messo a dura prova questa simbiosi tra città e musica.  Ma è  proprio da qui, dalla possibilità di costruire nuove modalità di progettazione di eventi e attività, che nasce O.R.VI.ET.A.N.O. Il risultato è una rete vasta di soggetti eterogenei ma uniti dalla medesima volontà di operare in sinergia per attivare in un contesto integrato le più ampie leve di promozione territoriale”. Nel paniere di O.R.VI.ET.A.N.O accanto al vino figurano oli, formaggi, legumi, zafferano e  miele. Un giacimento di gusti sorprendenti che tiene insieme qualità organolettiche e varietà dei sapori, conservazione dei paesaggi rurali, salute e benessere. Il tutto legato da un unico fil rouge: la musica, quale invito a stare insieme e strumento di condivisione di esperienze. La formula, dunque, è quella di legare il gioioso piacere del convivio, con mercatini di prodotti a Km Zero, ad un cartellone di eventi da aprile 2022 a febbraio 2023, proponendo appuntamenti di degustazione, animazione e formazione che potranno contribuire a valorizzare tutte le sfaccettate tipicità  e peculiarità del  territorio.

Sette gli eventi principali, di cui quattro in città in cui avranno luogo assaggi e degustazioni, appuntamenti musicali e trekking urbano alla scoperta dei tesori e degli scorci più suggestivi di Orvieto.  E 3 eventi in azienda “Respiriamo Musica” durante i quali sono previsti assaggi e degustazioni, concerti in vigna e E-bike tour tra i vigneti alla scoperta del territorio e dei vigneti che danno vita all’Orvieto Doc.

Il primo appuntamento si svolgerà domenica 24 aprile. Il programma della giornata prevede il mercatino a Km Zero dei produttori partner del progetto dalle 10:00 alle ore 19:00 presso l’Atrio di Palazzo dei Sette. Sarà possibile assaggiare, degustare e acquistare prodotti tipici locali in un paniere che vede formaggi, legumi, miele, oli e vini. Nel pomeriggio, dalle ore 15:30 alle 17:30, trekking urbano a cura di Uisp Mediotevere alla scoperta dei tesori dell’arte romanica a Orvieto. Il tour è gratuito e il programma prevede alle ore 15:30 il raduno presso Piazza Febei dove si potrà ammirare la facciata della chiesa di San Francesco per poi proseguire alla visita di San Lorenzo de’ Arari. Il percorso proseguirà per il quartiere medievale con la visita guidata a San Giovenale e per i suggestivi vicoli. Si proseguirà poi verso Sant’Andrea, Piazza del Popolo e San Domenico, per concludersi a Palazzo dei Sette presso il mercatino dei produttori. Obiettivo della passeggiata, della durata di circa due ore, è quello di far ri-scoprire le tante bellezze storiche, artistiche e monumentali della città.