Il pericoloso declino demografico dell’Umbria, una Regione per anziani e turismo-dipendente

Umbria, in declino demografico e anche l’economia non sta molto bene.  Sì c’è da registrare il boom del turismo, anche se a pelle di leopardo, ma non basta, assolutamente non basta per invertire la rotta.  Secondo una pubblicazione di Agenzia Umbra Ricerche, la popolazione umbra dal 2014 al 2023 è calata di oltre 42 mila unità con l’annus horriblis che si è registrato nel 2019 con una diminuzione annua di circa 10 mila abitanti.  Non solo a preoccupare è anche l’andamento di numero di figli per ogni donna che in Italia è pari a 1,24 mentre l’Umbria si ferma a 1,13 molto lontano dal Trentino al top con 1,51.  L’altro dato allarmante riguarda la proiezione di AUR che vede in dieci anni un ulteriore calo di 26 mila abitanti e in particolare nella fascia della cosiddetta popolazione attiva lavorativamente cioè tra i 15 e 64 anni.  Infatti se in Italia il calo è stimato in un -7,8% per l’Umbria siamo al -8,5% e un vero e proprio rovesciamento della piramide demografica che vedrà gli over 65 sopravanzare le fasce lavorativamente attive.

Un altro dato riguarda i laureati che emigrano decuplicati in poco più di dieci anni, infatti siamo passati da 1 su 3mila del 2011 a 1 su 300 dell’ultimo biennio. Gli ultimi numeri che vogliamo riportare dalla ricerca AUR riguardano le dinamiche demografiche.  Tra il 2012 e il 2022 l’Umbria ha perso oltre 13 mila abitanti tra 0 e 14 anni, più degli abitanti di Amelia mentre ha acquisito oltre 20 mila over65, più degli abitanti di Orvieto.  Male anche la fascia 15-64 anni con un saldo negativo di 31 mila persone.

Ma l’Umbria non aveva appeal?  Non era una delle Regioni ideali?  Sicuramente è meta turistica e la Regione che attira il sogno di venirci a vivere ma poi nella realtà cambia tutto.  Troppi ostacoli, servizi sotto la media e poca attrattività economia.  Mancano le imprese e le occasioni di occupazione; non solo, la propensione all’investimento è bassa perché è alta l’età media e il ricambio generazionale non è sempre assicurato.  Le micro-imprese non sono attrattive per i giovani che preferiscono emigrare alla ricerca di un’occupazione confacente ai propri studi.  Dall’altra c’è la politica, che ha puntato gran parte delle risorse sul turismo ma, come scritto da AUR, non è sufficiente.  “L’Umbria diventa attrattiva, demograficamente, se diventa luogo dove è conveniente vivere, trasferirsi, fare impresa”.  E’ così?  Non ancora.  “Non si può considerare attrattiva una Regione se il turismo è in crescita” scrivono nel rapporto.  Già, il turismo non attrae residenzialità e poi è fortemente ciclico come comparto economico.  E’ sicuramente un volano, ma non è capace di invertire la rotta.  “L’attrattività è un concetto più ampio che presuppone la stanzialità – secondo AUR – dei soggetti economici e sociali”. Il turista arriva, usufruisce dei servizi disponibili e poi riparte.  Lascia risorse (non infinite e con una crescita non espandibile oltre un certo limite), ma non lascia ricchezza e non crea circoli virtuosi dal punto di vista demografico. 

Senza crescita demografica non c’è crescita economica e lo stato sociale rischia di diventare insostenibile.  Serve residenzialità, più impresa, servizi, infrastrutture e programmi per attirare investimenti senza i quali l’Umbria rischia di rimanere un “bel posto dove venire in vacanza per poi tornare a lavorare nelle città di residenza”.  Il claim dovrebbe essere “Umbria, il luogo ideale per vivere e fare impresa”.

ENGLISH VERSION

THE DANGEROUS DEMOGRAPHIC DECLINE OF UMBRIA: E REGION DEPENDENT ON THE ELDERLY AND TOURISM

Umbria, facing demographic decline and an economy that’s not in great shape. Yes, there’s been a surge in tourism, albeit sporadic, but it’s far from enough to reverse the course. According to a publication by Agenzia Umbra Ricerche, the population of Umbria has decreased by over 42,000 people from 2014 to 2023, with the worst year being 2019, witnessing an annual decrease of about 10,000 residents. What’s even more concerning is the number of children per woman, which in Italy stands at 1.24, while in Umbria, it’s at a mere 1.13, far from the top performer, Trentino, with 1.51.

Another alarming statistic concerns the projection by AUR, which predicts a further decline of 26,000 residents in the next ten years, particularly in the working-age population, aged between 15 and 64. While in Italy, the decrease is estimated at -7.8%, in Umbria, it’s -8.5%, leading to a demographic pyramid reversal where those over 65 surpass the working-age groups.

Another issue is the exodus of university graduates, which has increased tenfold in just over ten years, going from 1 out of 3,000 in 2011 to 1 out of 300 in the last two years. The most recent data from AUR shows that between 2012 and 2022, Umbria lost over 13,000 residents aged 0 to 14, more than the population of Amelia, while it gained over 20,000 residents over 65, more than the population of Orvieto. The 15-64 age group also suffered a negative balance of 31,000 individuals.

But wasn’t Umbria attractive? Wasn’t it one of the ideal regions? It is certainly a tourist destination and a place that lures people with dreams of living there. However, the reality often differs. Too many obstacles, below-average services, and low economic appeal. It lacks businesses and employment opportunities, and not only that, the inclination for investment is low due to the high average age and uncertain generational turnover.

Micro-enterprises aren’t appealing to young people who prefer to emigrate in search of employment that matches their qualifications. On the other hand, politics has invested a significant portion of resources in tourism, but as AUR points out, it’s not enough. “Umbria becomes attractive from a demographic perspective if it becomes a place where living, moving, and establishing a business is convenient.” Is it so? Not yet. “You can’t consider a region attractive if tourism is growing,” they write in the report. Tourism doesn’t attract residency, and it’s a highly cyclical economic sector. It’s indeed a driving force, but it’s not enough to change the trajectory. “Attractiveness is a broader concept that presupposes the stability of economic and social entities,” according to AUR.

Tourists come, avail the available services, and then leave. They leave resources (not infinite and not expandable beyond a certain limit), but they don’t bring wealth and don’t create demographic virtuous circles. Without demographic growth, there’s no economic growth, and the social state risks becoming unsustainable. What’s needed is residency, more business, services, infrastructure, and programs to attract investments, without which Umbria risks remaining “a nice place to vacation and then return to work in one’s city of residence.” The slogan should be “Umbria, the ideal place to live and do business.”




Buona la prima per “le stelle di Orvieto” degustazioni tra cucina locale e grandi chef italiani

Al via “Le Stelle di Orvieto”, il progetto di promozione e sviluppo della filiera corta dei prodotti agricoli territoriali promosso dal Comune di Orvieto come capofila del partenariato pubblico-privato costituito con nove aziende del territorio.

La primna tappa si è svolta lo scorso 24 ottobre alle Grotte del Funaro con lo chef del ristorante Alfredo alla Scrofa che ha preparato le sue iconiche fettuccine alla Alfredo e il maritozzo romano con la panna. Le Grotte del Funaro ha invece presentato una panzanella fresca con ingredienti del territorio e la faraona tartufata.

Le prossime “fermate” che seguiranno, fino all’aprile 2024, coinvolgeranno Il Malandrino, Al Mercato Osteria, Todoloco, Trattoria La Pergola, Osteria Mamma Angela, Capitano del Popolo, Ristorante Trippini, FE3.0, Bottega Vèra, Il Miglio, Ristorante Pellegrini, Enoteca Duomo, Numero 63 e Ristorante Charlie. Poi ci saranno alcuni appuntamenti speciali in coincidenza con alcune date particolari per la città di Orvieto. Primo evento sarà per Umbria Jazz, poi Innamorati di Orvieto il 14 febbraio, il Corpus Domini e aiugno e il 15 agosto per la festa dell’Assunta, patrona di Orvieto.

Il progetto prevede proprio il matrimonio tra piatti della cucina italiana accostati con quelli della tradizione locale e umbra preparati rigorosamente con ingredienti a chilometri “0” e spesso legati alla stagionalità. Una nuova scommessa, questa, di promozione del territorio e di Orvieto, possibile grazie alla partnership tra Comune, Gal, e imprenditori locali.

 

ENGLISH VERSION

SUCCESSFUL DEBUT FOR “THE STARS OF ORVIETO”, TASTINGS FEATURING LOCAL CUSINE AND RENOWNED ITALIAN CHEFS

Kicking off ‘The Stars of Orvieto,’ a project aimed at promoting and developing the short supply chain of local agricultural products, spearheaded by the Municipality of Orvieto in collaboration with nine local companies in a public-private partnership.

The first stop took place on October 24th at the Grotte del Funaro, featuring the chef from the Alfredo alla Scrofa restaurant, who prepared his iconic fettuccine Alfredo and Roman maritozzo with cream. Grotte del Funaro, on the other hand, presented a fresh panzanella with local ingredients and truffle-flavored guinea fowl.

The upcoming stops, running until April 2024, will involve several restaurants including Il Malandrino, Al Mercato Osteria, Todoloco, Trattoria La Pergola, Osteria Mamma Angela, Capitano del Popolo, Ristorante Trippini, FE3.0, Bottega Vèra, Il Miglio, Ristorante Pellegrini, Enoteca Duomo, Numero 63, and Ristorante Charlie. Additionally, there will be special events held in conjunction with specific dates significant to the city of Orvieto. The first event will be during Umbria Jazz, followed by ‘Innamorati di Orvieto’ on February 14th, Corpus Domini in June, and August 15th for the Feast of the Assumption, Orvieto’s patron saint.

The project aims to combine Italian dishes with those of local and Umbrian traditions, prepared exclusively with local, zero-kilometer ingredients often tied to the seasons. This is a new initiative to promote the territory and Orvieto, made possible through the collaboration between the Municipality, GAL, and local entrepreneurs.

 




Polizia Locale e Guardia di Finanza scovano altre attività ricettive abusive a Todi

Prosegue il giro di vite del Comune di Todi nei confronti delle strutture turistiche abusive operanti nel territorio tuderte. Alle irregolarità già rilevate nei mesi scorsi, che hanno portato a diverse sanzioni e alla chiusura di una attività, se ne sono aggiunte nei giorni scorsi altre quattro, rispetto alle quali si è già proceduto alla notifica dopo le opportune verifiche e riscontri documentali.
La Polizia Locale ha emesso, ai sensi dell’articolo 39 della legge regionale nr. 8/2017, altri due verbali da 3.333 euro l’uno per esercizio abusivo dell’attività disponendo, nei confronti dei gestori, entrambi di nazionalità inglese e residenti all’estero, la sospensione della ricettività.
In parallelo anche la Guardia di Finanza ha individuato altre due società che esercitavano l’irregolare locazione turistica di immobili in due diverse frazioni tuderti, trasmettendo gli atti al Comune per l’ulteriore corso di legge, ovvero il recupero delle imposte e tributi locali non versati all’ente municipale. Pure in questi due casi le gestioni sono da ricondurre a proprietari stranieri, uno dei quali con residenza all’estero.
Sono dunque ormai una decina le strutture ricettive sanzionate negli ultimi tre mesi nel territorio del Comune di Todi a seguito di controlli incrociati, alcuni dei quali ancora in corso al fine di acquisire i riscontri necessari dell’esercizio abusivo dell’attività.

ENGLISH VERSION

Local Police and Finance Police uncover more unauthorized lodging facilities in Todi

The City of Todi’s crackdown on illegal tourist facilities operating in the Todi area continues. In addition to the irregularities detected in recent months, which led to several fines and the closure of one establishment, four more cases were identified in recent days. Notifications have already been issued following the necessary verifications and document checks.

The Local Police, in accordance with Article 39 of Regional Law No. 8/2017, has issued two fines of €3,333 each for the unauthorized operation of these businesses. Both businesses, managed by foreign nationals (English citizens living abroad), have had their accommodation services suspended.

Simultaneously, the Finance Police have identified two more companies engaged in the irregular tourist rental of properties in two different districts of Todi. They have forwarded the relevant documents to the City for further legal action, which includes the recovery of unpaid local taxes and fees. In both cases, the management is associated with foreign property owners, one of whom resides abroad.

Therefore, there are now about ten lodging facilities that have been fined in the last three months in the Todi municipality as a result of cross-checks and ongoing investigations to gather the necessary evidence of unauthorized business operations.




Trekking tra Orvieto, Bolsena e Civita di Bagnoregio con “il cammino dell’intrepido Larth”

Poco meno di sessanta chilometri, da percorrere a piedi o in bicicletta, alla scoperta dello straordinario triangolo naturalistico e culturale formato da Orvieto, Bolsena e Civita di Bagnoregio. E’ quello che propone il Cammino dell’intrepido Larth, il percorso escursionistico ad anello che è stato presentato oggi in occasione della sessantesima Fiera internazionale del turismo di Rimini. Il percorso prende il nome da Larth Cupures, detto “l’intrepido”, guerriero etrusco il cui cippo funerario è custodito nel museo Claudio Faina di Orvieto. Un omaggio all’identità storica di questo incredibile territorio a cavallo tra Umbria e Lazio, straordinariamente ricco di opere d’arte, patrimonio naturalistico e valore spirituale dal momento che la prima tappa, quella da Orvieto e Bolsena, ricalca il tracciato originario che, secondo la tradizione religiosa, venne compiuto per portare nella città del duomo il sacro lino del miracolo eucaristico di Bolsena nel 1263.

Il progetto del Cammino è nato come iniziativa privata da parte delle guide escursionistiche Luca Sbarra ed Emanuele Rossi e di Claudio Lattanzi, titolare della casa editrice Intermedia Edizioni. Già disponibile la guida ed il sito internet.

“Abbiamo avviato questa iniziativa-spiegano i promotori-mossi dal grande amore per la nostra terra, ma anche con l’ambizione di mettere a disposizione della comunità una nuova opportunità per promuovere finalmente in una logica collaborativa questi luoghi eccezionali che sono da decenni al centro di consistenti flussi turistici anche internazionali. Uno degli obiettivi che ci si propone è quello di offrire una nuova offerta turistica che possa contribuire anche ad incrementare i tempi di permanenza dei turisti. Il carattere privato del progetto-aggiungono-si limita esclusivamente al lavoro preliminare compiuto per farlo decollare in tempi rapidi dal momento che il cammino è ovviamente gratuito e può essere percorso da tutti liberamente. Un sincero ringraziamento-aggiungono- ci sentiamo di rivolgerlo ai tre sindaci di Orvieto Roberta Tardani, di Bagnoregio Luca Profili, di Bolsena Paolo Dottarelli con l’assessore Roberto Basili e il vice sindaco Andrea Di Sorte per l’entusiasmo e la collaborazione con la quale hanno accolto questa idea”. Una collaborazione, quella con gli enti locali, che adesso proseguirà sul fronte della promozione e della manutenzione.

Promotore dell’iniziativa è anche la guida turistica e storica dell’arte Cristina De Angelis la quale, su richiesta, fornirà un servizio di guida nella città di Orvieto. “Si tratta di una professionista che qualifica il progetto-spiegano gli ideatori dello stesso-a cui si aggiungeranno ben presto altre figure, compresi in prima battuta gli operatori economici delle tre zone nel settore della ricettività, della ristorazione e del commercio con i quali potranno anche essere stipulati accordi particolari”.

Partner dell’iniziativa è la fondazione Faina. La sede del museo costituirà infatti il punto di partenza e di arrivo del Cammino di Larth. Il museo è anche uno dei luoghi in cui viaggiatori potranno ottenere la credenziale e l’attestato del cammino.

“Il settore del turismo outdoor rappresenta una ulteriore opportunità per il nostro territorio che va promossa e valorizzata. Lo scorso anno abbiamo realizzato una mappa escursionistica “Il territorio degli etruschi” con cinque percorsi esperienziali nella natura da percorrere in bici, a piedi e a cavallo, ora questa nuova iniziativa per intercettare le tendenze dei cammini che stanno raccogliendo sempre più consensi-dice il sindaco di Orvieto Roberta Tardani-in questo senso è fondamentale l’apporto dei privati nella realizzazione di prodotti e servizi turistici che valorizzino le bellezze naturali del nostro territorio e contribuiscano all’obiettivo di aumentare la permanenza media dei turisti/visitatori.

 In bocca al lupo al Cammino dell’Intrepido Larth, una delle esperienze che potremmo sicuramente presto inserire nella app Orvieto Experience, che abbiamo presentato proprio ieri qui a Rimini, nella nuova sezione Outdoor che abbiamo già intenzione di attivare”.

“Accogliamo con grande interesse la nascita di un nuovo cammino che unisce Orvieto, Bolsena e Bagnoregio. ‘Il Cammino dell’Intrepido Larth’, questo il nome scelto dagli ideatori, a cui auguriamo le migliori fortune-è il commento del sindaco di Bagnoregio Luca Profili – abbiamo bisogno di iniziative come questa perché il turismo dei cammini è in crescita e rappresenta una forma di offerta del territorio che si sposa perfettamente con il discorso della sostenibilità. I camminatori sono turisti che rimangono sul territorio per diversi giorni e questo ci aiuta a spingere sul tasto della permanenza. Il Cammino di Larth, presentato anche al TTG di Rimini, è importante perché spinge al dialogo tre comuni che rappresentano il centro dello sviluppo turistico di una parte di Tuscia. Per quanto ci riguarda ci siamo messi subito a disposizione e continueremo a farlo” conclude Profili.

IL PERCORSO

Si cammina a quote basse (tra gli 200 e i 400 m s.l.m) a cavallo di Umbria e Lazio ripercorrendo antiche strade Romane e seguendo tratti della Via Francigena e della Via Romea Germanica.

Si percorrono sentieri che corrono in alcuni Siti natura di importanza comunitaria (Sic), come il lago di Bolsena, il parco di Turona e i calanchi di Civita di Bagnoregio.

Il Cammino dell’intrepido Larth, è percorribile in tutte le stagioni dell’anno ed è adatto anche ai principianti, infatti le tappe sono alla portata di chiunque abbia una minima preparazione fisica e abitudine al cammino.

La partecipazione è libera e ciascun camminatore organizza il cammino come meglio crede, comprese le ospitalità.

www.camminodilarth.it

https://www.intermediaedizioni.it/catalogo/1248-il-cammino-dellintrepido-larth.html

ENGLISH VERSION

Trekking between Orvieto, Bolsena, and Civita di Bagnoregio on “the Path of the Fearless Larth.”

Covering just under sixty kilometers, the “Cammino dell’Intrepido Larth” offers a walking or cycling route to explore the extraordinary natural and cultural triangle formed by Orvieto, Bolsena, and Civita di Bagnoregio. This hiking trail, known as the “Path of the Fearless Larth,” was introduced during the 60th International Tourism Fair in Rimini.

The trail is named after Larth Cupures, known as “the Fearless,” an Etruscan warrior whose funerary monument is housed in the Claudio Faina Museum in Orvieto. This name pays homage to the historical identity of the remarkable region that straddles the borders of Umbria and Lazio. The area is extraordinarily rich in art, natural heritage, and spiritual value. The first stage of the journey, from Orvieto to Bolsena, follows the original route that, according to religious tradition, was taken to transport the sacred linen from the Eucharistic miracle of Bolsena to the city’s cathedral in 1263.

The Cammino dell’Intrepido Larth project started as a private initiative led by hiking guides Luca Sbarra and Emanuele Rossi, along with Claudio Lattanzi, owner of Intermedia Edizioni publishing house. The guide and website are already available. The project was initiated out of a deep love for the region, with the ambition of providing a new opportunity to promote these exceptional places collaboratively. The aim is to offer a new form of tourism that can help extend the duration of tourists’ stays. The character of the project is purely private, limited to the preliminary work required to get it off the ground. The trail is free and open to everyone.

Partners in this initiative include the Faina Foundation, with the museum’s headquarters serving as the starting and finishing point of the Cammino di Larth. The museum will also be one of the locations where travelers can obtain the trail’s credentials and certificate.

The Cammino dell’Intrepido Larth welcomes collaboration with local authorities to further promote and maintain the trail. Cristina De Angelis, a tour guide and art historian, is also involved in the project. Soon, other professionals will join, including operators in accommodation, restaurants, and retail. Special agreements can be made with these businesses.

The Cammino dell’Intrepido Larth connects Orvieto, Bolsena, and Bagnoregio, traversing the landscapes at elevations between 200 and 400 meters above sea level, crossing the border between Umbria and Lazio. The route follows ancient Roman roads, sections of the Via Francigena, and the Via Romea Germanica. The trail passes through natural sites of community importance, including Lake Bolsena, the Turona Park, and the Calanchi di Civita di Bagnoregio.

The Cammino dell’Intrepido Larth is suitable for all seasons and is even beginner-friendly, with stages that can be tackled by anyone with a minimum level of physical fitness and walking experience. Participation is free, and each hiker can organize their journey as they see fit, including accommodations.

For more information, visit: www.camminodilarth.it https://www.intermediaedizioni.it/catalogo/1248-il-cammino-dellintrepido-larth.html




Presentata al TTG di Rimini “Orvieto Experience” l’app per scoprire itinerari, ceramica, vino, olio e cibo a Orvieto

Itinerari esperienziali tra enogastronomia e artigianato per raccontare e vivere il territorio di Orvieto attraverso le sue principali eccellenze. Presentata, giovedì 12 ottobre (qui la diretta fb di OrvietoLife), al TTG Travel Experience di Rimini, l’app “Orvieto Experience”una vera e propria “bussola” per orientare il turista/visitatore alla scoperta dell’esperienza autentica di Orvieto tra visite alle cantine vitivinicole, degustazioni di olio e laboratori di ceramica.  Il progetto, realizzato dal Comune di Orvieto con la collaborazione della società Dbg Management&Consulting e cofinanziato dalla Regione Umbria nell’ambito del bando “UmbriAperta”, è stato illustrato dal sindaco e assessore al Turismo, Roberta Tardani, alla presenza della presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, del vicepresidente della giunta regionale e assessore all’Agricoltura, Roberto Morroni, di Francesco Nini, direttore del Consorzio per la tutela dei vini di Orvieto, tra i partner dell’iniziativa, dell’olivicoltore orvietano e produttore di olio pluripremiato, Eugenio Ranchino, e della ceramista Rosaria Vagnarelli.

Scaricando l’app sul proprio dispositivo mobile, il turista/visitatore avrà la possibilità di scoprire le realtà territoriali esistenti appartenenti a tre macro-aree tematiche – ceramicavino e olio  – e quindi vivere esperienze autentiche partecipando ad attività, laboratori, corsi e degustazioni per conoscere più da vicino l’anima di Orvieto e del suo territorio fatta dalle storie degli operatori e artigiani che, con il loro lavoro, portano in alto il nome della città a livello nazionale e internazionale.

Ciò che permetterà al turista di immergersi totalmente nell’atmosfera del territorio orvietano sarà la possibilità di accedere alle schede informative di ciascun artigiano, cantina o azienda della zona e di partecipare a vere “experience” locali prenotando workshoplaboratori tematici e degustazioni. A completamento del percorso, una sezione dedicata all’enogastronomia tipica del territorio orvietano con le video ricette che guideranno gli utenti, passo dopo passo, nella realizzazione casalinga di alcuni dei piatti più caratteristici che fanno parte della tradizione culinaria di Orvieto.

Nel dettaglio l’app si compone di nove sezioni. Le prime due introducono il turista alla scoperta del territorio di Orvieto con un video emozionale sulla città e con un itinerario di almeno tre giorni in cui sono presentati tutti i principali punti d’interesse che possono essere visitati, proponendo un tour strutturato tappa per tappa, comprendente anche attività e workshop. 

A seguire le sezioni dedicate a olio, vino e ceramica che contengono le schede descrittive delle produzioni delle singole aziende e degli artigiani e tutte le informazioni sulle attività praticabili con orari, prezzi e contatti. Ogni cantina, azienda o laboratorio è geolocalizzato in una mappa che mostra i principali siti di interesse presenti nelle vicinanze. Attualmente sono 13 i produttori di olio, 26 le cantine vitivinicole e 13 le botteghe di ceramica presenti che offrono esperienze censite e selezionate grazie alla collaborazione del Consorzio tutela dei vini di Orvieto e delle associazioni di categoria del mondo agricolo. Le sezioni di olio, vino e ceramica sono aperte ciascuna da un video illustrativo affidato a importanti testimonial del territorio: il miglior sommelier d’Italia Ais 2016 e ambasciatore del vino di Orvieto, Maurizio Dante Filippi, l’olivicoltore Eugenio Ranchino, e il ceramista Marino Moretti.

La sezione riguardante la gastronomia tipica contiene invece nove piatti della tradizione culinaria orvietana con le relative ricette testuali e in formato video: lumachelle, salumi, formaggi, fagiolo secondo del Piano all’uccelletto, baffo all’orvietana, umbrichelli al sugo d’oca, gallina ‘mbriaca, baccalà all’orvietana, frittelle di San Giuseppe e biscotti all’anice.

Le ultime tre sezioni sono infine dedicate alle informazioni sui principali monumenti e siti di interesse della città di Orvieto e ai collegamenti con il sito di Carta Unica, la chiave di accesso a tutte le attrazioni cittadine, e al portale turistico regionale Umbria Tourism.

Orvieto Experience – ha spiegato il sindaco e assessore al Turismo, Roberta Tardani – è una bussola a disposizione dei turisti/visitatori per non perdere nessuna delle esperienze che può offrire il nostro territorio. Uno strumento che non esisteva, utile non solo per chi arriva e vuole scoprire quello che c’è oltre la bellezza, la storia e l’arte della città ma anche per gli operatori turistici che avranno immediatamente a portata di smartphone tutte le informazioni necessarie su come orientare i propri clienti tra le numerose proposte che offrono cantine, aziende agricole e laboratori di ceramica. Gli obiettivi di questo progetto, costruito con la collaborazione del Consorzio Orvieto Doc, le associazioni di categoria e i ceramisti nel solco del nostro piano di marketing territoriale e del processo di digitalizzazione e innovazione dei prodotti turistici, sono diversi. In primis quello di intercettare in maniera più efficace le esigenze dei turisti di oggi e aumentarne la permanenza media nella città ma anche valorizzare il settore enogastronomico e quello artigianale che sono fonti di economia importanti per il nostro territorio. Gli investimenti fatti in questi ultimi anni nel turismo – ha aggiunto – non sono infatti fini a se stessi e men che meno tolgono qualcosa alla popolazione residente. Il lavoro che si sta facendo tende a mantenere equilibrato il rapporto tra turisti e residenti e la città non si è snaturata. Anzi, ha investito sulle proprie vocazioni per farne un valore e una fonte di sviluppo economico. Da questo settore arrivano gran parte delle risorse economiche che ci consentono di garantire i servizi per i nostri cittadini, la crescita di questo settore sta portando non solo nuovi investimenti privati che generano lavoro ma anche, contatti, relazioni e nuovi interessi sulla città che promuovendo se stessa promuove la sua alta qualità di vita e si propone come luogo dove vivere“.

Dalla presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, è arrivato il plauso per “un’iniziativa molto efficace”. “La cultura del prodotto è importante – ha detto soffermandosi sul settore dell’olio – ma oggi non basta più soltanto fare un prodotto buono, bisogna saperlo raccontare e avere capacita di far diventare consapevole il turista/utente che si approccia a un mondo più nuovo e diverso da quello del vino. L’enoturismo e l’oleoturismo – ha proseguito – non vanno limitati solo alle cantine o ai frantoi, dove si riesce a comunicare cultura e si raccontano il territorio e le bellezze culturali di una città come Orvieto, ma bisogna fare ancora un passo in avanti. Questa cultura e questo modo di comunicare deve diventare patrimonio comune dei ristoratori. Loro possono e devono farlo. Così, quando si arriva in un ristorante umbro è bene che ci siano i vini dell’Umbria e le nostre denominazioni, che sono l’identità di questo territorio, devono essere presenti in tutti i ristoranti della regione. Le degustazioni dell’olio – ha proseguito – non si facciano solo nei frantoi, ma anche nei ristoranti, dove vanno proposti i nostri oli pregiati che hanno delle sfumature e delle differenze che rappresentano ancora di più i nostri territori. Accanto alla carta dei vini dell’Umbria occorrerebbe dunque proporre anche una carta degli olii dell’Umbria e magari abbinare una buona pratica facendo trovare del buon pane accompagnato a olii diversi”.

Questo lavoro va nella giusta direzione – ha commentato il vicepresidente della Regione Umbria e assessore all’Agricoltura, Roberto Morroni – e quindi complimenti all’amministrazione comunale e a tutti coloro che hanno reso possibile la realizzazione di questo bello strumento. Le nuove tecnologie sono opportunità straordinarie per fare molto meglio quello che sappiamo già fare. E’ costruita molto bene anche la miscela, perché si offre al visitatore un bel fiore che si compone del patrimonio artistico e culturale ma anche del saper fare di Orvieto. E anche quello è uno spaccato di cultura. Quando diciamo che dobbiamo essere bravi a raccontare quello che siamo e quello che sappiamo fare – ha aggiunto – dobbiamo sapere che dietro a un olio, al vino, alla ceramica c’è cultura come bagaglio identitario che si è sedimentato nei secoli e che permette, al pari della cultura tradizionalmente intesa, di immergersi in un territorio e di conoscerlo nel vero senso della parola. E oggi quello che chiede il turista è la conoscenza esperienziale di un territorio, il desiderio di assorbire emozioni ed esperienze di vita diverse. La città di Orvieto sta interpretando bene questo percorso, in maniera particolarmente efficace con intelligenza, dinamismo e anche con entusiasmo che significa vedere il futuro e coglierne le opportunità.  “Il Consorzio Tutela Vini di Orvieto – ha detto il direttore Francesco Nini – ha sostenuto convintamente il Progetto Orvieto Experience. L’enoturismo costituisce infatti uno dei principali strumenti per lo sviluppo territoriale. Le aziende vitivinicole del comprensorio orvietano intendono crescere in termini di sostenibilità, ospitalità ed innovazione. Il vino è un incredibile ambasciatore del territorio Orvietano, un grande strumento di marketing e promozione culturale e la denominazione Orvieto Doc, che porta proprio il nome della città, deve essere uno dei pilastri del turismo culturale del nostro comprensorio. Negli ultimi anni il mondo del turismo si è trasformato velocemente – ha aggiunto – e le nuove modalità richiedono nuovi strumenti e occorre accostare i prodotti tipici del territorio ad una narrazione sociale ed emozionale. Nello spirito di collaborazione istituzionale che ha sempre contraddistinto l’operato dell’ente consortile, il Consorzio Tutela Vini ha sposato questa iniziativa nella consapevolezza che il turismo del vino costituisce una grande opportunità per la città di Orvieto“.

La ceramica orvietana trova le sue radici nella civiltà etrusca – ha affermato la ceramista Rosaria Vagnarelli – ed ha attraversato i secoli rinnovandosi continuamente sia nelle forme che nei decori. Gli artigiani ceramisti che hanno operato nei secoli sulla rupe di Orvieto hanno saputo costruire un linguaggio originale e moderno che costituisce per noi, ceramisti di oggi, un ricco bagaglio culturale da utilizzare sia seguendo il solco della tradizione che della innovazione. Grazie alla sua ricchezza espressiva senza tempo ci fornisce innumerevoli spunti di lavoro che rendono il lavoro del ceramista appassionante e mai ripetitivo. Chi viene ad Orvieto può provare l’esperienza di sedersi in bottega, affondare le mani nell’argilla e, seguendo le varie fasi di lavorazione ovvero modellazione, cottura, decorazione e nuovamente cottura, dare così vita con l’aiuto di un artigiano ad un oggetto che racchiude in sé un’esperienza millenaria”.

Cultura, ricerca e tecnica al servizio della materia prima – ha spiegato Eugenio Ranchino – così nasce un grande olio extravergine di oliva come quello di Orvieto. Il nostro territorio va vissuto in prima persona conoscendone gli interpreti e di conseguenza i loro prodottiNon c’è conoscenza senza esperienza. I frantoi sono interessanti sia a motori accesi, cioè quando si vede uscire l’olio, che a motori fermi quando c’è più tempo per spiegare la tecnologia e le novità dell’estrazione. La degustazione dell’olio richiede sicuramente una breve descrizione di come farla praticamente perché è un gesto molto tecnico. Capito questo, si apre un mondo e si arriva a degustazioni in abbinamento ai cibi che è la cosa che diverte e stupisce di più”.

La app Orvieto Experience è già disponibile sugli store per dispositivi iOs e Android. In questi giorni a Rimini, ai visitatori della postazione “Orvieto città viva esperienza autentica” all’interno dello stand della Regione Umbria, viene regalata una card con la quale poter scaricare la app in maniera innovativa e vedere il video di promozione della città di Orvieto in realtà aumentata. La card sarà successivamente distribuita presso l’Ufficio turistico di Orvieto in Piazza Duomo e nelle strutture ricettive. Inoltre la app sarà accessibile direttamente anche dalla segnaletica pedonale turistica multimediale e interattiva presente nel centro storico. Il 23 e 24 ottobre a Orvieto si terrà un educational a cui parteciperanno influencer, giornalisti e tour operator che saranno invitati a testare l’app e provare le esperienze contenute negli itinerari proposti.




Osservatorio del turismo, la sindaca, “sempre aperti e disponibili ad accogliere proposte costruttive”

Si è riunito lunedì 11 settembre presso la Sala delle Quattro Virtù del Comune di Orvieto l’Osservatorio permanente sulla tassa di soggiorno. Presenti il sindaco e assessore al Turismo, Roberta Tardani, l’assessore al Bilancio, Piergiorgio Pizzo, il personale responsabile dell’Ufficio Turismo, dell’Ufficio Tributi e del Suape del Comune di Orvieto, i rappresentanti di ConfcommercioFederalberghiConfindustria e Abba.

La riunione è stata l’occasione per fare il punto sulle politiche turistiche del Comune di Orvieto, analizzare le ultime statistiche diffuse dall’assessorato regionale al Turismo e organizzare la partecipazione dell’amministrazione comunale, in collaborazione con gli operatori del settore, al TTG di Rimini in programma dall’11 al 13 ottobre prossimi.

In base agli ultimi dati disponibili, anche nei primi sette mesi del 2023 la città di Orvieto si conferma la terza destinazione dell’Umbria con 81.847 arrivi e 146.828 presenze dietro ad Assisi e Perugia. Nel periodo gennaio-luglio 2023 si registra un +12,4% di arrivi e +8,8% di presenze rispetto allo stesso periodo del 2022, gli ingressi al Pozzo di San Patrizio da gennaio ad agosto 2023 sono stati 187.895 ovvero +7,5% rispetto allo stesso periodo del 2022, anno del record di visitatori, e +23% rispetto al 2019. Stesso trend anche per l’altro monumento di proprietà del Comune di Orvieto, la Torre del Moro, che da gennaio a giugno 2023 ha registrato 17.524 ingressi (+22% rispetto al 2022 e +7,5% rispetto al 2019). Aumento di oltre il 20% rispetto al 2022 anche per le vendite di Carta Unica (9.032), crescono gli incassi dalla tassa di soggiorno, che nel 2022 ha fatto registrare numeri superiori al 2019, e dei parcheggi.

Nel comprensorio Orvietano, nei primi sette mesi del 2023, si registrano 108.830 arrivi e 224.874 presenze+11,5% e +9,5% rispetto allo stesso periodo del 2022Flessione del 9,5% negli arrivi e del 5,6% delle presenze rispetto all’analogo periodo del 2019 condizionato dalle minori presenze degli stranieri nelle strutture alberghiere non del tutto mitigato dall’aumento di turisti italiani e stranieri nelle strutture extralberghiere.

I dati consolidano l’importante crescita registrata lo scorso anno – afferma il sindaco di Orvieto e assessore al Turismo e Cultura, Roberta Tardani – e tutti i principali indicatori evidenziano un aumento rispetto al 2022 e il ritorno ai livelli del 2019, anno pre pandemia. E’ il frutto di un’azione di sistema che abbiamo messo in atto sin dall’inizio, di investimenti in nuovi progetti, nella digitalizzazione di prodotti e servizi turistici, nella promozione e in un calendario unico di eventi che potesse aumentare l’attrattività della città destagionalizzando anche i flussi. Oggi, contrariamente al passato e a quanto hanno sempre lamentato le associazioni di categoria, gli introiti della tassa di soggiorno vengono interamente destinati alle politiche turistiche e culturali che comprendono, tra le altre cose, il sostegno e la co-organizzazione di importanti eventi, la promozione anche attraverso le produzioni cinematografiche, e pure interventi strutturali come i recenti lavori di messa in sicurezza al Pozzo di San Patrizio o per la nuova strumentazione tecnologica in arrivo per Palazzo del Popolo, non più solo un centro congressi ma un palazzo degli eventi che promuoveremo come tale al prossimo TTG di Rimini“.

Sono tornati gli stranieri, con un aumento del 30% di arrivi e del 20% di presenze – prosegue – sono tornati i gruppi come testimonia anche il dato delle vendite di Carta Unica per la quale crescono gli acquisti on line, ci sono importanti investimenti privati nel settore della ricettività che rappresentano un segnale importante per il tessuto economico cittadino e siamo convinti aumenteranno la qualità dei servizi intercettando fasce di turisti di più alto livello. Dopo un leggero aumento negli ultimi due anni e un leggero calo in questi primi sette mesi del 2023 – aggiunge – la permanenza media è sostanzialmente stabile con variazioni decimali in valore assoluto: in pratica un giorno e mezzo per gli italiani e poco più di due giorni per gli stranieri. Questa è sempre stata una criticità del nostro territorio, anche per la posizione geografica, ma questa amministrazione comunale ha iniziato a intervenire sin dall’inizio del mandato non solo cambiando la narrazione della città e promuovendo i luoghi e i siti meno conosciuti ma anche predisponendo progetti, come Orvieto Experience che presenteremo a ottobre al TTG di Rimini e successivamente in un educational che si svolgerà in città, che punta sulle esperienze legate all’enogastronomia e all’artigianato in tutto il territorio. Esperienze che potremmo poi implementare ampliandole al settore outdoorbenessere e wedding. Nel corso della riunione dell’Osservatorio abbiamo avuto modo di confrontarci con le associazioni sui primi risultati dei controlli sull’abusivismo nel settore extralberghiero, abbiamo ascoltato e recepito i loro suggerimenti per migliorare alcuni aspetti a partire dal servizio taxi e di una segnaletica più efficace per l’utilizzo della mobilità alternativa, restiamo aperti e disponibili ad accogliere proposte nel solco di una partecipazione costruttiva che ha già visto il coinvolgimento di tutti gli stakeholder nei progetti sin qui portati avanti. Siamo assolutamente convinti – conclude – che il turismo per il nostro territorio sia una risorsa, non certo la sola ma una delle principali leve, se governato e indirizzato come stiamo cercando di fare in sinergia con la Regione dell’Umbria, gli operatori del settore e i privati”.




La Polizia Locale scopre sei attività extra-alberghiere totalmente abusive e undici con varie irregolarità

Sei strutture ricettive abusive scoperte e undici irregolarità di vario genere riscontrate in altrettanti esercizi extralberghieri sull’intero territorio comunale di Orvieto. È questo l’esito della prima fase dei controlli su bed&breakfast, case vacanze e affittacamere effettuati nel mese di agosto dalla Polizia Locale di Orvieto, guidata dal comandante tenente colonnello Alessandro Leone. Un lavoro complesso al quale hanno collaborato l’Ufficio Turismo, l’Ufficio Tributi e il Suape del Comune di Orvieto. L’attività è partita nei mesi scorsi con uno screening sulle piattaforme di prenotazione on line che, dall’incrocio con le informazioni in possesso dell’amministrazione comunale, ha fatto emergere una serie di anomalie di vario tipo: discrepanze tra l’elenco regionale e comunale, strutture che si pubblicizzavano con una denominazione diversa da quella con cui erano state registrate, mancato pagamento della tassa di soggiorno o mancata comunicazione delle presenze alla Questura. I controlli hanno interessato le attività del centro storico e delle frazioni. In undici sono emerse irregolarità tra cui insegne non autorizzate e violazioni edilizie. Sei le strutture abusive ovvero prive di qualsiasi regolare autorizzazione per cui è prevista una sanzione amministrativa da 3.000 a 10.000 euro e la cessazione dell’attività.

“Un lavoro lungo e meticoloso – spiega il sindaco e assessore al Turismo, Roberta Tardani – che è iniziato da tempo grazie all’impegno congiunto tra Ufficio Turismo, Tributi, Suape e Polizia locale incrociando i dati disponibili e analizzando i flussi turistici in concomitanza di importanti e partecipate manifestazioni che si sono svolte a Orvieto nel corso dell’ultimo anno. La materia è particolarmente varia e complessa nonché di stringente attualità visto il dibattito in corso che interessa tutte le città turistiche italiane. In questa prima fase la priorità è stata data ai controlli sulle situazioni di abusivismo totale ma le verifiche proseguiranno nelle prossime settimane concentrandosi anche su altri aspetti che riguardano la normativa nazionale e regionale che regola il settore”.

“La ricettività extralberghiera è diventata ormai un asse portante dell’accoglienza nella nostra città – prosegue il sindaco – e la crescente attività di piccoli imprenditori che genera lavoro e reddito non va demonizzata ma monitorata e gestita. Abbiamo bisogno di un’accoglienza di qualità che tante strutture ricettive extralberghiere garantiscono, dobbiamo evitare la concorrenza sleale, abbiamo bisogno dell’apporto delle associazioni di categoria nel segnalare puntualmente le situazioni di irregolarità ma anche nel sensibilizzare coloro che intraprendono questa attività alla conoscenza delle regole e al rispetto degli standard qualitativi. I controlli effettuati vanno in questa direzione, non solo repressiva. Ed è evidente che la situazione emersa incida e condizioni anche i dati relativi alle presenze e alla permanenza media sul territorio, con numeri che sfuggono alle statistiche, senza contare i mancati introiti della tassa di soggiorno che questa amministrazione reinveste nelle politiche di settore. Per questo andremo avanti con convinzione e determinazione a tutela di un settore che riteniamo importante per lo sviluppo economico della città”.




FlixBus punta ancora sull’Umbria per promuovere un turismo più consapevole e meno veloce

Ad oggi, dal sito e dall’app FlixBus, oltre che presso i rivenditori fisici in tutta Italia, è possibile prenotare viaggi per sette città umbre Perugia, Terni, Foligno, Spoleto, Assisi, Orvieto e Todi. Garantendo la mobilità verso luoghi simbolo del turismo, come Assisi, ma anche meno noti, come Todi, FlixBus vuole contribuire alla creazione di nuovi itinerari, in grado di valorizzare al meglio il patrimonio locale.

Questo obiettivo si rifletterà a un duplice livello nei mesi autunnali e invernali: da un lato, FlixBus continuerà a garantire collegamenti diretti interregionali con l’Umbria, favorendo l’arrivo dei visitatori dalle altre regioni. In particolare, Perugia resterà collegata con oltre 80 città da tre diverse fermate, situate presso le stazioni di Fontivegge e Piazza Partigiani e da Piazzale Umbria Jazz. Sono confermati, inoltre, i collegamenti recentemente istituiti per l’estate, come quelli tra Orvieto e Roma, che permetteranno ai turisti in partenza dalla Capitale di raggiungere il borgo storico in un’ora e mezza. Inoltre, FlixBus continuerà a collegare l’Umbria con l’estero: saranno garantite le tratte verso Perugia da Monaco di Baviera, da Innsbruck, Klagenfurt e Villaco, in Austria, e da Fiume, in Croazia. Da Monaco e Innsbruck sarà possibile raggiungere anche Assisi, Foligno, Spoleto e Terni, mentre Orvieto sarà raggiungibile senza cambi da Lubiana, in Slovenia, e da Zagabria, in Croazia.

Con il suo operato, FlixBus intende supportare l’affermazione sul territorio di un sistema turistico più sostenibile, capace di creare valore aggiunto per la regione e le sue comunità, in antitesi con la filosofia del “mordi e fuggi” e in contrasto ai rischi dell’overtourism. In questo, giocano un ruolo importante la disponibilità di alternative di mobilità collettiva all’auto privata e la deconcentrazione dei flussi. “Crediamo in una nuova idea di viaggio, fondata sull’attenzione agli aspetti ambientali e capace di esaltare le ricchezze e la varietà del territorio. Potenziando i servizi di mobilità collettiva in aree di possibile richiamo per il turismo, soprattutto quelle difficilmente raggiungibili senza ricorrere all’auto, vogliamo contribuire all’affermazione di questo nuovo approccio virtuoso al viaggio. Inoltre, facilitando l’accesso all’Umbria, vogliamo contribuire ad ampliare il ventaglio delle esperienze a disposizione di chi arriva sia dalle altre regioni che dall’estero, per valorizzare al meglio il territorio e tutte le sue sfaccettature, con l’obiettivo finale di creare nuove opportunità per il turismo e, quindi, per le economie locali“, ha affermato Andrea Incondi, Managing Director di FlixBus Italia.

Secondo lo studio “Cosa ci spinge a viaggiare“, realizzato per conto di FlixBus dalla società di ricerche Squadrati, nell’era della ripartenza post-pandemia sempre più viaggiatori manifestano un bisogno di esperienze autentiche in vacanza. Ciò è testimoniato dall’ascesa dei viaggi “formativi” «per scoprire luoghi e città con gli occhi dell’esploratore, non del turista» (scelti dal 33% delle persone intervistate, contro il 26% del pre-Covid) e dal desiderio di «vivere un’esperienza di arricchimento, di crescita personale» (manifestato dal 41% degli intervistati, contro il 31% del pre-Covid).

L’affermazione di un modello nuovo di viaggiatore, fondato sull’apertura all’esperienza immersiva di una comunità e quindi di una nuova autenticità, motiva la ricerca di itinerari meno battuti, a cui anche gli operatori possono rispondere attivamente promuovendo destinazioni più insolite e meno note, con la possibilità di creare benefici per le realtà locali a livello di indotto turistico.




Il Comune di Todi e la Polizia Locale hanno dichiarato guerra alle strutture ricettive abusive

Prosegue l’attività di controllo della Polizia Municipale di Todi sulle strutture di ospitalità turistica operanti nel territorio comunale. Dopo la chiusura di un’attività abusiva avvenuta alla fine di luglio, nei giorni scorsi sono state elevate due sanzioni da 3.333 euro cadauna a due attività ai cui controlli sono risultate non in regola con le previste autorizzazioni di legge. 

In particolare è risultato che, pur avendo in corso una richiesta di apertura dell’attività, fattispecie che ha evitato loro la chiusura immediata, le due strutture operavano già in precedenza abusivamente.
“Sono una quindicina al momento le strutture in questo momento già attenzionate – spiega il Comandante della Polizia Locale, Maggiore Giuseppe Padricelli – sulle quali sono in corso ulteriori approfondimenti documentali”. 

Al momento dell’individuazione di strutture non in regola, oltre alla prima sanzione, scattano tutta una serie di comunicazioni alle altre autorità competenti in materia fiscale e di  tasse e tributi locali non correttamente versate.

“L’Amministrazione comunale – sottolinea il Sindaco di Todi Antonino Ruggiano – ha chiesto alla Polizia Locale un impegno costante per far emergere il sommerso turistico che danneggia l’intero settore. La collaborazione continua tra istituzioni, forze dell’ordine e associazione di categoria, unita all’incrocio delle varie banche dati, è fondamentale per ottenere i risultati prefissati”.

L’attività di indagine preliminare è in corso a Todi dall’inizio della stagione turistica, durante la quale sono state tracciate iniziative promozionali sul web, simulate prenotazioni e acquisite informazioni sulla proprietà delle strutture, in alcuni casi facenti capo a società con sede all’estero.




Turismo, permanenza media fra le più basse in Umbria e non può essere volano economico della città

“Turismo, croce o delizia per Orvieto”, così esordisce Alessandro Li Donni nel suo recente articolo su Orvietolife nel quale propone alcune considerazioni ed analisi sul turismo ad Orvieto ed in generale in Umbria. Quello del turismo è effettivamente un argomento molto presente nell’informazione locale, ed anche istituzionale, dove si parla spesso di “boom di turisti” e di “record di presenze”, ma sul quale in qualche contesto emerge a volte il dubbio che dietro le apparenze e dietro il Corso pieno di turisti ci sia poco altro, e la domanda è: Il turismo è veramente il volano dell’economia orvietana?

Come è nostra consuetudine, andiamo a vedere cosa ci dicono i dati, gli aridi numeri che normalmente lasciano poco spazio a impressioni e suggestioni.

Una prima analisi è consultabile nel nostro ultimo rapporto sulla “Demografia delle Imprese” (Cittadinanza Territorio Sviluppo Rapporto 1-2023  https://www.osservatoriocts.it/rapporti-2023/ ) dove, tra gli altri, vengono prese in esame le imprese e gli addetti del settore “Alloggio e Ristorazione”; secondo i dati forniti dalla Camera di Commercio il numero delle imprese attive nel settore non ha avuto alcun incremento negli ultimi cinque anni (dal 2018 al 2022) ed anzi non ha recuperato la perdita di unità sofferta tra il 2020 ed il 2021 con il risultato che le imprese attive a fine 2022 sono inferiori a quelle che erano alla fine del 2019, mentre sul fronte degli addetti c’è stata addirittura una flessione significativa tra il 2022 ed il 2019 con una perdita di addetti nel settore di oltre il 12%.

E’ importante sottolineare che questi dati riguardano solo le “imprese” vale a dire solo quelle attività iscritte al Registro Imprese della Camera di Commercio, e non considerano tutte quelle forme alternative di ricettività che vengono regolarmente svolte in forma privata senza l’obbligo di iscrizione alla Camera di Commercio (B&B, Affittacamere ecc.), e che peraltro negli ultimi anni sono sempre più preferite dai turisti sia italiani che stranieri. Quindi si può ragionevolmente considerare che la perdita di unità nel settore sia in realtà dovuta ad uno spostamento delle presenze e degli addetti verso queste diverse forme di attività ricettiva.

Per capire se è davvero così abbiamo consultato i dati delle statistiche sul turismo pubblicati dalla Regione Umbria, che a differenza della Camera di Commercio raccoglie i flussi di informazioni trasmesse da tutte le attività ricettive in qualunque forma siano esercitate.

Sul fronte dell’offerta turistica, Orvieto è cresciuta quantitativamente nel primo semestre del 2023 con 321 strutture e 3.624 posti letto al 30 giugno 2023, a fronte di 300 strutture e 3.523 posti letto presenti al 31 dicembre 2022. Se andiamo però a confrontare l’Indice Medio di Utilizzo delle strutture scopriamo che al 31 dicembre 2022 questo era di 22,32 mentre al 30 giugno 2023 è sceso al 20,36.

A titolo puramente statistico, si osserva che al 31 dicembre 2019 erano presenti ad Orvieto 306 strutture per 3.428 posti letto, con un indice di utilizzo medio del 23,56.

Questo significa che il numero delle presenze è rimasto sostanzialmente invariato nel tempo, e si dividono tra un numero di strutture maggiore rispetto al passato.

Nelle stesse statistiche della Regione Umbria si possono estrapolare altri dati interessanti sul fronte della domanda turistica per arrivi e presenze. Per il 2023 il numero di arrivi e presenze in valore assoluto è disponibile solo per il primo semestre e perciò non è particolarmente utile il confronto con l’intera annualità degli anni precedenti, tuttavia, a puro titolo informativo, nel periodo gennaio-giugno 2023 gli arrivi sono stati 65.107 che hanno determinato 116.503 presenze, a confronto dell’intero anno 2022 quando gli arrivi sono stati 147.031 con 273.185 presenze. Sembrerebbe che a metà anno gli arrivi e le presenze siano ben al di sotto della metà rispetto all’anno precedente ma, come detto, questa non sarebbe una conclusione attendibile perché non considera l’andamento dei flussi mensili che sono distribuiti in misura diversa durante l’anno.

Quello che invece è più interessante esaminare è il valore della “Permanenza Media” cioè il tempo espresso in giorni che mediamente ogni visitatore trascorre ad Orvieto. Questo dato, a differenza dei valori assoluti, è senz’altro più significativo perché esprime appunto una media ed è del tutto confrontabile anche su un periodo temporale diverso.

Nel primo semestre del 2023 la permanenza media è stata di 1,79 inferiore a quella del 2022 che era stata del 1,86 e che è sostanzialmente stabile nelle rilevazioni annuali, salvo piccole variazioni decimali.

Questa, come peraltro è noto da tempo, si conferma la maggiore criticità del turismo orvietano soprattutto se si considera che la permanenza media a livello regionale è di 2,36 dove l’indice di Orvieto è tra i più bassi dell’intera Umbria.

Riprendiamo dalla domanda posta all’inizio, cioè se il turismo possa essere davvero il volano della nostra economia: sembrerebbe proprio di no e ancora una volta sono i dati a confortare questa convinzione, e precisamente il dato dei redditi IRPEF per il comune di Orvieto.

Già nel rapporto CTS citato sopra è riportato l’andamento dei “redditi di impresa” delle persone fisiche, che mostra una complessiva flessione del reddito medio addirittura in valore assoluto nel 2021 rispetto al 2019. Certamente il solo reddito di impresa è un dato parziale, ma è certamente in grado di rappresentare la capacità reddituale del sistema economico di una Città.

Al dato contenuto nel rapporto aggiungiamo ora il dato del reddito medio complessivo IRPEF per il comune di Orvieto, che comprende tutti i redditi non solo quelli di impresa: il reddito medio dell’anno 2021 (ultimo disponibile sul sito del MiSE) è stato di 20.602 € per 14.396 contribuenti, sostanzialmente uguale a quello del 2019 che è stato di 20.566 € per 14.348 contribuenti. Non viene considerato l’anno 2020 perché eccezionalmente influenzato dagli effetti della pandemia. In conclusione il quadro complessivo dell’economia orvietana, le cui criticità abbiamo in più occasioni analizzato nei nostri rapporti, ci dice che il turismo, da solo, non è in grado di essere il volano capace di muovere e far crescere il sistema economico della Città.