FlixBus punta ancora sull’Umbria per promuovere un turismo più consapevole e meno veloce

Ad oggi, dal sito e dall’app FlixBus, oltre che presso i rivenditori fisici in tutta Italia, è possibile prenotare viaggi per sette città umbre Perugia, Terni, Foligno, Spoleto, Assisi, Orvieto e Todi. Garantendo la mobilità verso luoghi simbolo del turismo, come Assisi, ma anche meno noti, come Todi, FlixBus vuole contribuire alla creazione di nuovi itinerari, in grado di valorizzare al meglio il patrimonio locale.

Questo obiettivo si rifletterà a un duplice livello nei mesi autunnali e invernali: da un lato, FlixBus continuerà a garantire collegamenti diretti interregionali con l’Umbria, favorendo l’arrivo dei visitatori dalle altre regioni. In particolare, Perugia resterà collegata con oltre 80 città da tre diverse fermate, situate presso le stazioni di Fontivegge e Piazza Partigiani e da Piazzale Umbria Jazz. Sono confermati, inoltre, i collegamenti recentemente istituiti per l’estate, come quelli tra Orvieto e Roma, che permetteranno ai turisti in partenza dalla Capitale di raggiungere il borgo storico in un’ora e mezza. Inoltre, FlixBus continuerà a collegare l’Umbria con l’estero: saranno garantite le tratte verso Perugia da Monaco di Baviera, da Innsbruck, Klagenfurt e Villaco, in Austria, e da Fiume, in Croazia. Da Monaco e Innsbruck sarà possibile raggiungere anche Assisi, Foligno, Spoleto e Terni, mentre Orvieto sarà raggiungibile senza cambi da Lubiana, in Slovenia, e da Zagabria, in Croazia.

Con il suo operato, FlixBus intende supportare l’affermazione sul territorio di un sistema turistico più sostenibile, capace di creare valore aggiunto per la regione e le sue comunità, in antitesi con la filosofia del “mordi e fuggi” e in contrasto ai rischi dell’overtourism. In questo, giocano un ruolo importante la disponibilità di alternative di mobilità collettiva all’auto privata e la deconcentrazione dei flussi. “Crediamo in una nuova idea di viaggio, fondata sull’attenzione agli aspetti ambientali e capace di esaltare le ricchezze e la varietà del territorio. Potenziando i servizi di mobilità collettiva in aree di possibile richiamo per il turismo, soprattutto quelle difficilmente raggiungibili senza ricorrere all’auto, vogliamo contribuire all’affermazione di questo nuovo approccio virtuoso al viaggio. Inoltre, facilitando l’accesso all’Umbria, vogliamo contribuire ad ampliare il ventaglio delle esperienze a disposizione di chi arriva sia dalle altre regioni che dall’estero, per valorizzare al meglio il territorio e tutte le sue sfaccettature, con l’obiettivo finale di creare nuove opportunità per il turismo e, quindi, per le economie locali“, ha affermato Andrea Incondi, Managing Director di FlixBus Italia.

Secondo lo studio “Cosa ci spinge a viaggiare“, realizzato per conto di FlixBus dalla società di ricerche Squadrati, nell’era della ripartenza post-pandemia sempre più viaggiatori manifestano un bisogno di esperienze autentiche in vacanza. Ciò è testimoniato dall’ascesa dei viaggi “formativi” «per scoprire luoghi e città con gli occhi dell’esploratore, non del turista» (scelti dal 33% delle persone intervistate, contro il 26% del pre-Covid) e dal desiderio di «vivere un’esperienza di arricchimento, di crescita personale» (manifestato dal 41% degli intervistati, contro il 31% del pre-Covid).

L’affermazione di un modello nuovo di viaggiatore, fondato sull’apertura all’esperienza immersiva di una comunità e quindi di una nuova autenticità, motiva la ricerca di itinerari meno battuti, a cui anche gli operatori possono rispondere attivamente promuovendo destinazioni più insolite e meno note, con la possibilità di creare benefici per le realtà locali a livello di indotto turistico.




L’assessore Melasecche sulla stazione Medio Etruria “collaborare conviene sempre a tutti”

Dall’Assessore alle Infrastrutture e Trasporti della Regione Umbria giungono doverosi chiarimenti in merito alla stazione Medio Etruria. La Regione Umbria, ricorda, circa un anno fa, in occasione della visita che molto cortesemente fece a Perugia il 14 marzo del 2022 il Presidente della Regione Toscana Giani, espresse molto chiaramente, in perfetta sintonia fra i due Presidenti, la necessità di riprendere in esame l’obiettivo di realizzare la stazione Medio Etruria per consentire, non solo all’Umbria, ma ad un’area ancor più vasta dell’Italia Centrale di accedere all’Alta Velocità di cui l’Umbria è priva. La Regione Umbria, ricorda ancora, ha sempre sottolineato che il territorio umbro, non lambito dal mare, appena sfiorato sia dall’Autostrada del Sole ad Ovest del proprio territorio la cui collocazione fu determinata dalle note vicende politiche di quegli anni, sia dalla Direttissima, ha un indispensabile obiettivo da raggiungere, quello di poter rompere il proprio isolamento che l’ha fin qui penalizzata in modo inaccettabile, rispetto ad una grande Regione come la Toscana, favorita in tutti i modi dalla Provvidenza ma anche da scelte dei Governi che furono. Ed è per questo che la Regione si è adoperata per conseguire, fra gli altri, anche questo obiettivo, non facendo mai distinzioni inutili fra i propri confini politici e quelli di altre Regioni quanto privilegiando un intelligente pragmatismo che porti i maggiori vantaggi possibili a tutti.

In questa logica, ad esempio, si è ottenuto da Trenitalia la fermata di Terontola dell’unico Freccia Rossa arretrato a Perugia, per favorire sia la toscanissima Valdichiana sia i Comuni del Trasimeno che reclamavano da tempo quella opportunità. Lungi da ogni polemica, l’Assessore ricorda che, alla richiesta di ottenere almeno un piccolo contribuito dalla Regione amica, per coprire almeno una minima parte del costo non indifferente di quel servizio, è stato ottenuto dalla precedente Giunta regionale un cortese fermo diniego. L’Assessore precisa che, come è evidente, la Regione Umbria avrebbe potuto accompagnare la richiesta della stazione Medio Etruria, condizionandola alla sua collocazione in terra umbra, ma si è preferito molto diplomaticamente rimettere il giudizio finale “affidandoci ad una specifica commissione governativa per individuare la migliore soluzione tecnica, infrastrutturale e ambientale, da discutere con tutti gli attori coinvolti nel progetto”. Inoltre, in occasione della sua partecipazione al precedente convegno di Cortona, l’Assessore prese l’impegno a non avanzare richiesta specifiche di localizzazione, ma di aprire innanzitutto un fronte solidale per ottenere dal Governo l’assenso a quell’opera e solo poi riflettere sul dove. Questo è quanto è stato insieme ottenuto ed, essendo persona di parola, l’Assessore si è attenuto sempre all’impegno preso al convegno di Cortona nonostante forti polemiche, richieste di incontri, raccolta di firme e molto altro ancora provenisse da alcuni territori umbri e toscani.

Credendo fermamente nel progresso derivante dalle opere dell’ingegno umano, ricorda ancora l’Assessore di essersi fin qui astenuti dal raccogliere centomila firme o fare mozioni dell’una o dell’altra città per forzare una situazione che è delicata e che merita, piuttosto che prove muscolari, da un lato la razionalità dei numeri, ma anche una riflessione di equità che non continui a penalizzare chi è stato fin qui sempre penalizzato. Si è infatti gioito non poco del fatto che la Toscana avesse ottenuto l’ingente finanziamento statale del cosiddetto passante di Santa Maria Novella poiché un Paese come l’Italia è giusto che investa risorse importanti per realizzare opere che lo rendano sempre più competitivo, ovunque esse siano collocate.

Per tutte queste ragioni, l’Assessorato regionale continua a credere che anche nel caso della stazione Medio Etruria debba prevalere innanzitutto la realizzazione dell’opera, insieme al buon senso e al rispetto reciproco fra popolazioni operose che hanno sempre collaborato per favorire lo sviluppo reciproco. Ci si è per questo astenuti dal produrre studi e contro-studi di parte, ma si attende con comprensibile interesse e con fiducia la convocazione del tavolo previsto dall’accordo firmato alcuni mesi fa da entrambi i Presidenti delle Regioni, convinti che debba sempre prevalere uno spirito di solidarietà e considerati i molti interessi in comune, dalla Ferrovia Centrale Umbra che si sta riaprendo fino alla toscana Sansepolcro, alla E78 che da Grosseto arriva a Fano e su cui la Toscana ha rilevanti interessi unitamente alle Marche e all’Umbria, ma anche la ciclabile turistica nazionale che l’Umbria ha voluto ed ottenuto e che da Monte Argentario, sul Tirreno, si dipana al centro dello Stivale fino a raggiungere, sull’Adriatico, Civitanova. Collaborare conviene sempre a tutti.




La funicolare inserita nei servizi minimi del TPL insieme al minimetrò perché green e in utile

La Regione Umbria ha incluso la funicolare di Orvieto nei servizi minimi finanziati con il Fondo Nazionale dei Trasporti.  L’assessore regionale Enrico Melasecche spiega, “senza alcun incremento della quota spettante del Fondo al Comune di Orvieto, quindi senza intaccare le quote spettanti agli altri comuni”.  Sempre secondo l’assessore i tecnici hanno dato il via libera “per il potenziale beneficio derivante dall’accoglimento di tale proposta, sia per il comune che per la Regione tutta in quanto il finanziamento con il fondo trasporti di questi servizi, più efficienti degli autobus nel rapporto di copertura del costo rispetto all’introito derivante dalla specifica bigliettazione, innalza complessivamente le performance regionali, elemento chiave per il mantenimento degli attuali livelli di finanziamento statale all’Umbria. Senza contare la maggiore tutela dell’ambiente fra una tecnologia elettrica rispetto agli autobus che consumano pneumatici, ingombrano le strade, utilizzano spesso carburanti fossili.

Inoltre tale possibilità – prosegue Melasecche – innalza le capacità programmatorie dei comuni, che devono individuare, a risorse date, il mix ottimale di servizi, capace di soddisfare la domanda di mobilità dei propri cittadini. Per questo è in via di redazione una delibera di giunta regionale che ratifichi definitivamente l’inserimento dei servizi di mobilità alternativa, come la Funicolare di Orvieto ed il Minimetro di Perugia, fra i servizi di TPL in quanto utilizzati con regolare acquisto dei biglietti o di abbonamenti e quindi coerenti con le caratteristiche di finanziabilità contenute nel Piano Regionale Trasporti. Anche questa piccola ma significativa riforma – sottolinea l’assessore – va nella logica di venire incontro a quei comuni che, avendo creato negli anni sistemi di trasporto non inquinanti, con tassi di utilizzo da parte degli utenti significativi, aiutano il TPL dell’Umbria ad avvicinarsi a quegli standard ancor oggi imposti dalla normativa nazionale che impone forti penali per quelle regioni, come l’Umbria, che non hanno mai coperto almeno il 35% del costo del TPL con la bigliettazione.

La gara in corso di predisposizione, analogamente a quanto già avvenuto in gran parte delle altre regioni, consentirà di migliorare ulteriormente in modo significativo l’efficienza del trasporto pubblico per cui, anche se comporta difficoltà e resistenze da parte di interessi precostituiti e posizioni di rendita, la stessa costituisce uno degli obiettivi fondamentale che la Giunta Tesei intende conseguire nei prossimi mesi nell’interesse di tutti gli umbri. Alle parole del consigliere Paparelli – ha concluso l’assessore Melasecche – che dichiara le solite ovvietà da prima elementare: “L’Umbria deve essere al centro tra Tirreno e Adriatico” rispondiamo con risultati concreti che, giorno dopo giorno, stanno rivoluzionando trasporti e infrastrutture come non mai era prima accaduto. Basti citare l’abbonamento a disposizione di 30 mila universitari ed equiparati per poter viaggiare gratis e raggiungere ogni angolo dell’Umbria, unico caso in Italia con le nostre modalità”. 




Orario estivo dei bus è deludente, l’assessore Luciani incontra i rappresentanti di BusItalia il 29 giugno

Si terrà mercoledì 29 giugno un incontro tra l’assessore ai trasporti del Comune di Orvieto, Gianluca Luciani, la dirigente del settore e comandante della polizia locale, Alessandra Pirro, e i rappresentanti di BusItalia per discutere delle modifiche da apportare al nuovo orario estivo del Trasporto pubblico locale entrato in vigore dopo il piano di rimodulazione dei servizi. 

“Un piano che non ci soddisfa – commenta l’Assessore, Gianluca Luciani – soprattutto per le modalità con le quali è stato attuato ovvero senza confronto e senza tenere conto delle esigenze dei singoli territori.  Comprendiamo – prosegue – le esigenze della Regione Umbria di procedere a una riorganizzazione del servizio che tenga conto di una razionalizzazione dei costi e punti a ridurre sprechi e inefficienze. Da parte nostra, in altre occasioni e anche in altri ambiti, c’è sempre stata la disponibilità a ragionare e studiare insieme le soluzioni migliori per conciliare gli obiettivi dati con la funzionalità del servizio e soprattutto con la tutela delle esigenze dei cittadini e in particolare delle fasce più deboli”. 

“Proprio per questo – conclude – non possiamo accettare una rimodulazione così importante fatta in maniera unilaterale da BusItalia e per questo nei giorni scorsi avevamo sollecitato un confronto con i rappresentanti dell’azienda che è slittato per motivi non dipesi da noi. Sul nuovo orario ci sono riduzioni fisiologiche e assorbibili nel periodo estivo ma servono assolutamente modifiche per garantire la fruibilità del servizio ad alcune fasce della popolazione che utilizzano maggiormente i mezzi pubblici e ai turisti. Mercoledì presenteremo le nostre proposte sulle quali ci aspettiamo risposte concrete e immediate”.   




“Tutti al mare” con BusItalia la domenica e i festivi fino al 28 agosto a Montalto

Da domenica 26 giugno fino al 28 agosto – tutte le domeniche e nei festivi – riparte il servizio di collegamento di bus sulla tratta Città della Pieve-Orvieto-Montalto di Castro, sperimentato con successo e gradimento dei viaggiatori negli ultimi anni.  Il servizio parte da Città della Pieve ed effettua fermate a: Monteleone d’Orvieto, Fabro Scalo (Stazione FS), FiculleOrvieto, Castel Giorgio, San Lorenzo Nuovo, Montalto Spiaggia. L’orario di partenza da Orvieto è alle ore 07:55 (da Ciconia) e alle ore 08:05 (da Orvieto Scalo) con arrivo a Montalto spiaggia alle 9:45. 

L’orario di ritorno da Montalto è alle 18:30 con arrivo alle 20:00 (Orvieto Scalo) e 20:10 (Ciconia). I costi sono di: 10 euro la corsa semplice e 15 euro andata/ritorno Il titolo di viaggio della Zona 2 (Orvieto, Castel Viscardo,  Castelgiorgio) dà diritto ad una coppia di corse sulla Funicolare di Orvieto in coincidenza con la partenza e l’arrivo della linea Mare. 

La prenotazione del viaggio è obbligatoria e dovrà essere effettuata contattando la biglietteria di monte della Funicolare di Orvieto, tel. 075.9637728, entro le ore 12:00 del giorno feriale precedente il viaggio. I biglietti possono essere acquistati presso le Biglietterie della Funicolare di Orvieto, dal conducente e su SALGO, l’app del servizio di trasporto pubblico di Busitalia in Umbria.




Allarme del Comitato pendolari, se non interviene la Regione i biglietti dei treni su del 6,6% da gennaio 2022

Il Comitato dei Pendolari Umbri è molto preoccupato per l’avvicinarsi del 2022 che porterà, salvo diverse indicazione da parte della Regione, ad un aumento dei biglietti dei treni del 6,6% e del trasporto pubblico su gomma. Le lettera è stata inviata alla presidente Tesei e all’assessore Melasecche per chiedere che venga almeno congelato per un periodo congruo così come deliberato dalla Regione Liguria per l’aumento previsto già quest’anno. Nel 2021, ricorda il Comitato, i biglietti sono “lievitati” del 6,8% come hanno potuto notare i lavoratori e gli studenti che sono tornati sui treni alla fine del lockdown più duro.

Di seguito il testo della lettera inviata a Tesei e Melasecche.

Lo scrivente Comitato Pendolari Umbri, in quanto soggetto esponenziale di interessi di rilevanza sociale nell’ambito del trasporto pubblico, in accordo con i rappresentanti trasporti delle associazione dei consumatori presenti al tavolo dei trasporti ferroviari in Umbria, Confconsumatori Umbria e Federconsumatori Terni, intende, con la presente, ritornare sulla questione dell’aumento delle tariffe ferroviarie, previsto dal 1° gennaio 2022, così come da contratto di servizio 2018-2032 sottoscritto tra Regione Umbria e Trenitalia SpA Trasporto Regionale, in quanto, a tutt’oggi, non si è avuto alcun riscontro dalle SS.VV. alla nostra nota inviata in data 10 maggio 2021, in calce alla presente.

Innanzitutto, ci permettiamo di rappresentare che, come riportato dal contratto stesso all’articolo 13 (politiche tariffarie), comma 4 punto b, per l’anno 2022 l’aumento sarà del 6,6%, così come sarà del 6,2%, a relativamente all’anno 2023, per poi stabilizzarsi definitivamente al 4% negli anni dal 2024 al 2032, mentre per l’anno corrente è stato del 6,8%.

Inoltre, nello stesso, è anche scritto: “gli incrementi delle tariffe sono paritetici per quelle regionali e sovraregionali, nonché integrate, e sono automaticamente applicati da Trenitalia, salvo deliberazione contraria da parte della Regione”.  Per questo, vista la grave situazione economica, causata dalla pandemia da Covid-19, si è richiesto, nella nota sopracitata, il congelamento dell’aumento atteso dal gennaio prossimo, poiché di fatto andrebbe, ulteriormente, a gravare sulle moltissime persone, che quotidianamente si spostano con i servizi ferroviari, per motivi di lavoro o studio, sia all’interno che fuori Regione.

Altresì, nella stessa mail, si è chiesto la sospensione degli aumenti, eventualmente contemplati, nel Contratto di Servizio, in proroga, sottoscritto dalla Regione Umbria con Busitalia Sita Nord srl, relativamente ai servizi ferroviari ex-FCU e su gomma.

Si fa presente, per di più, che la giunta regionale della Liguria, ha congelato, su proposta dell’assessore con delega ai trasporti, l’aumento delle tariffe ferroviarie che era previsto, come da contratto con Trenitalia SpA Trasporto Regionale, a inizio del 2021; infatti, detto rincaro è stato rinviato in un primo momento ai primi di maggio, e in seguito differito al primo di ottobre, fino al provvedimento del 28 settembre u.s., che l’ha ulteriormente sospeso fino all’inizio del 2022.

La motivazione principale della decisione presa dalla Regione Liguria è stata proprio la crisi economica innescata dalla pandemia. Pertanto, per quanto sopra esposto, si richiede di conoscere quale misura intenda prendere la Regione Umbria a riguardo.