27 gennaio, Giorno della Memoria, gli studenti dell’IISACP leggono Elie Wiesel alla Sala del Carmine

Gli studenti danno forma alle parole di Elie Wiesel per raccontare la Shoah in occasione del “Giorno della Memoria”. “La voce di Elie Wisiel – Dal campo di sterminio al premio Nobel per la pace” è il titolo dell’iniziativa che si terrà venerdì 27 gennaio alle 11.30 alla Sala del Carmine, organizzata dall’Istituto di istruzione superiore Artistica Classica e Professionale di Orvieto con la collaborazione della Scuola comunale di musica “Adriano Casasole” e il patrocinio del Comune di Orvieto.

Filosofo, scrittore, giornalista e diplomatico, nei suoi scritti – tra i quali “Le chant des morts” (“L’ebreo errante) – Elie Weisel ripercorre il suo lungo viaggio dai campi di sterminio di Auschwitz e Buchenwald dove fu deportato sino all’impegno di “messaggero di pace”, come fu definito dalla Commissione che gli conferì il Premio Nobel per la Pace nel 1986.

A dare voce a quegli scritti, con letture e immagini, saranno gli studenti della classe III A dell’indirizzo Audiovisivo e Multimediale del Liceo Artistico di Orvieto accompagnati dalle esecuzioni musicali curate dalla Scuola comunale di musica.

Con il passare degli anni – spiegano gli organizzatori – la celebrazione del Giorno della Memoria nelle scuole e per le giovani generazioni si fa sempre più insidiosa. La distanza temporale, con la scomparsa dei testimoni, l’inevitabile banalizzazione, attraverso le solite ricorrenti immagini e le solite frammentarie citazioni, minacciano seriamente la corretta trasmissione dell’enormità della Shoah, della sua drammatica unicità nella storia e del suo insegnamento. Si può evitare il rischio della banalizzazione, che poi porta all’indifferenza e all’anestesia, ovvero a quanto i sopravvissuti si sono opposti tenacemente, solo attraverso l’immersione nel documento, nella testimonianza e nella fonte scritta che non perdono la loro potenza di significato. La voce di Wiesel, quindi, accompagna i giovani lettori sino all’ultimo estremo bilancio di una vita spesa nella scelta del bene e nella trasmissione dei valori inalienabili dell’uomo. Alcuni spunti di riflessione e di scottante attualità che si concentrano sulla perdita e sulla ricerca di Dio, sulla condizione e il fine di un sopravvissuto, sul problema del male assoluto sino alla responsabilità di messaggero di pace presso tutti i popoli del mondo i cui diritti vengono negati. Forse Wiesel, che si dedicò con passione all’insegnamento e al dialogo con i giovani, si compiacerebbe di questa celebrazione ad alta voce che turba profondamente, ma che illumina la notte di speranza”.

In occasione della ricorrenza del Giorno della Memoria, istituita dalla Repubblica Italiana con la legge del 20 luglio 2000 nella data dell’anniversario dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, per tutta la settimana e fino al 27 gennaio la Biblioteca comunale “Luigi Fumi” proporrà una selezione di libri sul tema.




Il Comitato a Scuola Umbria punta a un “nuovo modello di istruzione e genitorialità”

A due anni dalla sua costituzione, il Comitato a Scuola Umbria – A.P.S. , nelle volontà dei propri soci, rappresentati dal Comitato Direttivo composto da Francesca Leone (presidente), Martina Leonardi (vice-presidente) e Paolo Pagliacci (legale e segretario), ha iniziato un nuovo cammino. Le sfide che ci hanno riguardati in pandemia sono per lo più archiviate: rimangono in essere solo indicazioni di auto-sorveglianza che, speriamo, tenderanno a sparire e finalmente, l’infezione da Sars-Cov-19 sarà trattata come le altre infezioni virali.
Tale riflessione ha portato il Comitato a ragionare sul proprio futuro a partire dalla missione che i soci fondatori si sono dati. Riteniamo che l’azione del Comitato non si possa fermare alla fase pandemica, in quanto la comunità educante, che ci eravamo prefissi di sostenere, si ritrova post pandemia ancora più sgretolata. La scuola pre-pandemica faceva già acqua da tutte le parti e l’interesse vero o presunto della comunità verso i più giovani e i minori è sempre più scarso. Ce ne danno conferma i numerosi proclami che arrivano da ogni parte politica sul tema: si parla di scuola, di temi profondi che riguardano le nuove generazioni in maniera spesso troppo superficiale: conosciamo bene ormai il modus operandi della comunicazione odierna, mettere insieme slogan di due tifoserie che si fanno la guerra senza mai guardare al complesso.
Guardando con complessità la situazione giovanile appare dilaniata dalla solitudine, solitudine che viene amplificata dall’uso massiccio di smartphone e attività da svolgere online: on-line i giovani fanno tutto, acquistano cibo, vestiti e oggetti vari, giocano e si incontrano. Ma questa solitudine può essere sconfitta attraverso la proposta di attività stimolanti, i bambini e ragazzi infatti, che hanno possibilità (economica in primis) di frequentare corsi di musica, lingue o fare attività sportive hanno meno probabilità di passare del tempo davanti allo smartphone chiusi nella loro cameretta. Tale proposta educativa da dove deve arrivare se non dalla scuola?
Il nostro slogan è sempre stato, rifacendoci alla Carta Costituzionale, quello della “Scuola Aperta a Tutti”, una scuola aperta, inclusiva è una scuola che non chiude mai le sue porte ma che a seconda dell’orario della giornata si reinventa al fine di accogliere e sostenere. Quando parliamo di questo nostro sogno di una scuola in cui i nostri ragazzi possano fare un’esperienza completa e attività che non siano solo esclusivamente didattiche, la prima obiezione che ci arriva è quella legata agli edifici scolastici che spesso, non solo non dispongono di refettori ma neanche di palestre… ci può fermare questo? Di certo no, da genitori ma in primis da cittadini dobbiamo ricordare che i soldi spesi dai politici sono soldi nostri e dobbiamo essere noi ad indirizzare gli investimenti statali. I genitori e le famiglie per la prima volta nella storia del nostro Paese devono assumere consapevolezza circa il loro ruolo contrattuale nei confronti della politica, evitando le strumentalizzazione degli schieramenti che si arrogano il diritto di conoscerne i bisogni e/o problemi.
A partire da questo scenario, il Comitato si prefigge di diventare un attore istituzionale e sociale che possa sostenere la genitorialità, proporre idee, e farsi soggetto politico che permetta la rinascita di una nuova Scuola e di una Cominità educante di tutti e di tutte. La Scuola che i Soci del Comitato si immaginano denominata “La Scuola che vorremmo” sarà il fulcro del nostro lavoro da qui al futuro.
“La Scuola che vorremmo” è una scuola che mette al centro la persona ed il suo benessere prima che i risultati e il merito, una scuola che educhi, una scuola che formi cittadini e – come abbiamo detto più volte in questi anni- non sudditi. Creare una scuola così significa abbandonare la mera ricerca della perfezione e dello standard, l’idea di rendimento e competizione. Significa adottare metodologie che si occupino non solo dello sviluppo didattico e cognitivo ma anche di quello emotivo iniziando a valorizzare davvero l’intelligenza emotiva di ognuno di noi. Tutte queste tematiche sono racchiuse nel nostro silenzio dei giorni e mesi passati, siamo in una fase creativa: guardiamo con curiosità il dibattito vivace che si sta sviluppando attorno a proposte innovative di scuola, non rifuggiamo la novità ma anzi ci prefiggiamo di navigare in questo tempo di cambiamenti mettendo al centro i bisogni dei bambini, delle bambine, dei ragazzi e delle ragazze.

Per chiunque volesse fare parte del nostro percorso ci scriva a
comitatoascuolaumbria@gmail.com

Martina Leonardi
Vice-presidente e portavoce del Comitato a Scuola Umbria – A.P.S.




Via ai corsi gratuiti di “Officina per lo Spettacolo” in collaborazione con il Centro Studi Città di Orvieto

Si è svolta mercoledì 21 dicembre, nell’Aula Magna della Fondazione per il “Centro Studi Città di Orvieto”, la conferenza stampa di avvio delle attività formative del Piano Progettuale “Officina per lo Spettacolo”, progetto finanziato da ARPAL Umbria a valere sull’ Avviso pubblico “TECHNE” in favore dell’ATS tra Aris Formazione e Ricerca Soc. Coop., Fondazione Hallgarten-Franchetti Centro Studi Villa Montesca e Fondazione per il “Centro Studi Città di Orvieto”.  Proprio al CSCO si è tenuta la prima lezione del corso di video editing.

Sergio Filippi, consigliere delegato di Aris Formazione e Ricerca, ha espresso grande piacere nel collaborare con partner che già da anni operano nel settore dello spettacolo in maniera fattiva e creativa quali, appunto, la Fondazione per il “Centro Studi Città di Orvieto” e la Fondazione Hallgarten-Franchetti Centro Studi Villa Montesca.  Liliana Grasso, presidente della Fondazione per il “Centro Studi Città di Orvieto”, ha rappresentato la scelta, ormai quasi tre anni fa, della realizzazione del Corso “Filmaker Factory”, per andare verso la direzione della filiera delle professionalità dell’audiovisivo in Umbria, figure ad oggi in parte mancanti nella nostra regione.  E proprio in quest’ottica nasce la partecipazione al Progetto OPS! come sviluppo e rafforzamento di un percorso già intrapreso e nel quale la Fondazione crede fortemente.

Roberta Tardani, sindaco di Orvieto, ha sottolineato come tale si inserisca in un solco che era già stato pensato per la città di Orvieto.  “Il settore dello spettacolo – ha detto – ha grandi capacità di promozione della cultura, ma anche dello sviluppo economico; e in questo senso si interseca in maniera importante la formazione, anche in un’ottica di rilancio”.

I Corsi, interamente gratuiti, sono rivolti a cittadini adulti di età compresa tra 18 anni compiuti e 65 non compiuti, residenti in Umbria e in possesso di diploma di maturità.  Sono volti ad  innalzare e valorizzare il livello di competenze e conoscenze possedute da coloro che già operano a vario titolo nel settore dello spettacolo per qualificarne la permanenza nel mercato del lavoro, e a promuovere l’acquisizione da parte di persone in cerca di occupazione di specifiche competenze tecniche per la propria professionalizzazione, l’occupabilità, la mobilità lavorativa, anche in un’ottica di reinserimento dopo la crisi che il settore ha subito a causa della pandemia Covid-19.  Tale piano vuole contribuire, quindi, alla riqualificazione e alla formazione di nuove professionalità nel settore dello spettacolo in una prospettiva di occupabilità.

Gran parte delle docenze delle Attività Formative proposte sono affidate a: Euromedia S.r.l., azienda leader a livello regionale e nazionale nella produzione digitale; Rete Doc (Doc Servizi e Doc Creativity), che riunisce professionisti dello spettacolo in una rete sinergica di collaborazioni, tra le quali va annoverata anche l’Accademia Internazionale della Luce.

Questi i Corsi di prossima attivazione:

  • VIDEO EDITING presso Fondazione per il “Centro Studi Città di Orvieto” 

1° lezione 21 Dicembre 2022 – Lezioni successive nei giorni di Lunedì e Giovedì dal 12 Gennaio 2023 al 02 Marzo 2023 – Docenti Euromedia srl

  • DIGITAL AUDIO EDITING presso Fondazione per il “Centro Studi Città di Orvieto”: dal 13 Gennaio 2023 tutti i Venerdì fino al 03 Marzo 2023 – Docenti Euromedia srl
  • TECNICO DELLO SPETTACOLO presso Aris Formazione e Ricerca Società Cooperativa sede di PERUGIA: dal 23 Gennaio 2023 con giornate successive in via di definizione  – Docenti Doc Servizi Soc. Coop e Accademia Internazionale della Luce di Umbertide
  • Aiuto Costumista Cinematografico e Audiovisivo presso Fondazione per il “Centro Studi Città di Orvieto” con date in via di definizione a partire dalla fine di Gennaio 2023
  • ASSISTENTE DI PRODUZIONE presso Aris Formazione e Ricerca Società Cooperativa Sede di PERUGIA: dal 08 Febbraio 2023 con giornate successive in via di definizione   – Docenti Doc Servizi Soc. Coop.
  •  VIDEO EDITING presso Aris Formazione e Ricerca Società Cooperativa Sede di Terni: dal 02 Marzo 2023 nei giorni di Lunedì e Giovedì fino al 06 Aprile 2023 – Docenti Euromedia srl
  •  DIGITAL AUDIO EDITING presso Aris Formazione e Ricerca Società Cooperativa Sede di Terni: dal 01 Marzo 2023 – nei giorni di Mercoledì e Venerdì fino al 05 Aprile 2023 – Docenti Euromedia srl

E’ ancora possibile presentare domanda di iscrizione ai Corsi, il Bando di reclutamento Allievi è aperto.




Il nuovo Rapporto di Cittadinanza Territorio Sviluppo, in fuga da Orvieto i giovani e le fasce di popolazione produttive. E’ l’autunno demografico

Cittadinanza Territorio Sviluppo srl sociale, presenta il 4° Rapporto del 2022 dedicato all’andamento demografico dell’Area Interna Sud Ovest Orvietano curato da Annalisa Bacciottini e Antonio Rossetti.  Già dal titolo, “Questo non è un Paese per giovani (né per lavoratori)” s’intuisce che i risultati sono piuttosto negativi, o meglio drammatici per l’intero territorio.  Alla fine del 2021 in Umbria risultano residenti quasi 860 mila abitanti con una diminuzione dello 0,68% sull’anno precedente.  E’ la conferma di un trend già nel 2019.  Scendono anche i residenti stranieri e questo conferma che in Umbria sono sempre meno gli abitanti in età produttiva mentre crescono gli over 64 anni.  Nell’intero periodo preso in esame dal report la popolazione totale è calata dell’1,3%. 

Il mero dato demografico conferma il trend nazionale e non è particolarmente drammatico.  Una lettura più approfondita che lega la demografia all’economia fa emergere un quadro ben diverso e drammatico cisto che i residenti fino a 14 anni, cioè la forza lavoro futura, è diminuita in totale del 6%, mentre nella fascia di età produttiva tra i 15 e i 45 la flessione è del 5,3%.  A crescere è la fascia tra 46 e 64 anni, cioè chi si prepara a entrare nella cosiddetta età improduttiva, quella dei pensionati.  Proprio la crescita nelle fasce over 45 rende più dolce la curva comunque discendente dei residenti totali in Umbria. Nell’introduzione al report si legge che “i dati relativi all’Area Interna mostrano una situazione qualitativamente analoga ma quantitativamente peggiore del dato regionale: la popolazione è scesa nell’ultimo anno dello 0,78%, ma il dato relativo all’intero periodo (2018-2021 ndr) mostra un calo assai più sensibile di oltre il 3%; ma soprattutto – continua il report – sono scese nell’ultimo anno tutte le classi di età con esclusione degli over 85…”.  E a Orvieto?  Nel 2021 la popolazione totale è scesa sotto i 20 mila abitanti e sono calate tutte le prime tre fasce di età per un totale del 4%.  Preoccupante è la variazione negativa degli under 14 che ha toccato quasi il 2%.  Nel Rapporto viene spiegato che “non solo si palesa un trend calante – che pare inarrestabile – del dato dei residenti, ma soprattutto ciò avviene a detrimento sia delle classi già occupate sia di quella fino a 14 anni, il giacimento demografico su cui si basa il futuro; a fonte di ciò crescono i residenti della fascia di età più elevata”.  Questo dato in economia si traduce in “flessione del prodotto per via del rarefarsi degli occupati e la relativa difficoltà nel sostenere un numero di inoccupati sempre più incidente; stasi della domanda per i consumi; una cronica eccedenza di risparmio”.  Questa stasi demografica causa, poi flussi di popolazione in uscita negli under 45 e minori nascite creando un pericoloso e difficilmente gestibile effetto a catena, ma soprattutto una carenza d’investimenti che aggrava il fenomeno del “nanismo delle imprese”. 

E’ un “circolo perverso” che più essere risolto solo con interventi sul carico fiscale per le abitazioni date in locazione, con investimenti sulle infrastrutture e sui servizi per attrarre nuove famiglie residenti.

Scarica l’intero rapporto di Cittadinanza Territorio Sviluppo srl Impresa Sociale




Umberto Garbini, “il liceo classico è a Palazzo Clementini da 150 anni e lì deve restare”

Il Liceo Classico “F.A. Gualterio” di Orvieto ha sempre avuto sede in Piazza Ippolito Scalza a Palazzo Clementini, eccetto per la breve parentesi dei lavori di ristrutturazione. Da ex studente e da consigliere provinciale e comunale ho, in più occasioni, evidenziato il problema del sovraffollamento, inizialmente taciuto dal dirigente scolastico e dalla dirigenza amministrativa, e ho apprezzato l’impegno del presidente della Provincia per cercare di trovare una soluzione.

Oggi ci troviamo di fronte alla scelta di turnazione, discriminando la storia di un liceo che in città ha rappresentato e rappresenta un’eccellenza. Tale scelta è frutto di politiche inopportune dove al centro non è stata posta più la formazione dello studente, ma i numeri delle iscrizioni gonfiati dalla nascita di nuovi percorsi di formazione.

Da oggi inizieranno nella mia veste di consigliere provinciale tutte le verifiche sulla gestione della scuola e sulla sicurezza di tutti gli studenti e del personale. Annuncio che depositerò una interrogazione al Consiglio Provinciale e al Consiglio Comunale e richiederò anche l’accesso agli atti collegati a questa vicenda. 

Viva Palazzo Clementini! Viva la storia! Viva il Liceo Classico!




USL2 Umbria nelle scuole per la prevenzione e riduzione delle problematiche comportamentali

Il “Coping Power Scuola” (Coping Power Universal – CPU) è un programma di prevenzione universale che mira alla riduzione delle problematiche comportamentali e all’aumento dei comportamenti pro-sociali e del rendimento scolastico all’interno della classe. Questo programma nasce nel 2009 come adattamento del Coping Power Program (CPP) sviluppato da Lochmann e collaboratori e viene inizialmente proposto come intervento per classi difficili con problematiche comportamentali. In seguito, però, grazie alla sperimentazione sul territorio nazionale, il suo utilizzo è stato esteso fino a diventare modello di prevenzione universale.

Proprio in questo contesto si collocano lo studio pilota che si è svolto nell’anno scolastico 2019/2020 presso la classe IV A della scuola primaria di Norcia “Alcide De Gasperi-Battaglia” e la sperimentazione iniziata ad ottobre, mese per la prevenzione dei disturbi esternalizzanti e ADHD, presso la scuola primaria “Erminia Frezzolini” di Sferracavallo (Orvieto). In questo progetto si inserisce anche l’inizio della prima sperimentazione in Umbria in un nido d’infanzia, che si sta realizzando presso il nido “La coccinella” dell’Associazione l’Aquilone di Amelia.

Il primo passo per la realizzazione del progetto di prevenzione universale è stato quello di formare gli insegnanti attraverso un corso della durata di dodici ore complessive tenuto dalla dott.ssa Laura Pannunzi e dal dott. Iacopo Bertacchi, in collaborazione con il distretto di Orvieto dell’Azienda Usl Umbria 2 e con la struttura complessa di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza diretta dal Prof. Augusto Pasini. Il presupposto alla base del Coping Power Scuola è che, agendo per tutta la durata di un anno scolastico sull’intera classe, intesa come un sistema complesso caratterizzato da interazioni e legami specifici tra alunni e docenti, si possono affrontare, ridurre e risolvere i problemi della classe medesima. In particolare, a Norcia, attraverso la storia di “Barracudino Superstar”, il programma ha proposto percorsi operativi e attività articolate in sei moduli che hanno come finalità il potenziamento di diverse abilità, quali imparare a porsi obiettivi a breve e a lungo termine, riconoscere e modulare i segnali fisiologici della rabbia e acquisire consapevolezza delle proprie emozioni, risolvere adeguatamente le situazioni conflittuali, sviluppare capacità di problem solving, assumere punti di vista diversi dal proprio, riconoscere le proprie e altrui qualità. Barracudino è, infatti, un pesciolino ribelle che partirà per un importante viaggio, grazie al quale migliorerà aspetti di sé, raggiungerà una serie di obiettivi e acquisirà nuove conoscenze e abilità, proprio come gli alunni della classe partecipante. Ai fini dello studio pilota che si è svolto nella scuola primaria di Norcia, il protocollo ha previsto la compilazione di due questionari da parte dei genitori degli alunni, con lo scopo di raccogliere informazioni circa il comportamento del bambino in sede domestica prima dell’attivazione del progetto e al termine di esso. Nello specifico, ai genitori è stato somministrato il questionario Strenght and Difficulties Questionnaire (SDQ), il quale permette di esplorare le difficoltà e le risorse del bambino, attraverso l’analisi dei comportamenti pro-sociali e le aree di difficoltà o di forza nell’ambito della sfera comportamentale, relazionale ed emozionale. Dai risultati è emerso come negli alunni, rispetto alle condizioni di partenza, i punteggi relativi alle problematiche comportamentali, all’iperattività e alla disattenzione, nonché ai problemi con i pari, siano sensibilmente diminuiti, mentre i punteggi relativi ai comportamenti pro-sociali siano, di contro, significativamente aumentati.

In conclusione, grazie alla disponibilità degli insegnanti, in particolare alla maestra Nunzia Di Cursio e alla preside dott.ssa Isabella Tonti, dei genitori e degli alunni della scuola di Norcia, lo studio pilota, pertanto, ha confermato l’ipotesi secondo la quale il Coping Power Scuola è in grado di ridurre pattern comportamentali problematici e disfunzionali a favore di un incremento degli aspetti pro-sociali e relazionali.

Tali risultati incoraggianti hanno aperto la strada alla possibilità che il programma venga utilizzato all’interno delle scuole del territorio come risorsa preventiva universale e hanno permesso il proseguimento della sperimentazione all’interno della scuola primaria “Erminia Frezzolini” di Sferracavallo, grazie alla disponibilità delle insegnanti e della preside dott.ssa Antonella Meatta dell’Istituto comprensivo di Orvieto, e all’interno del nido “La coccinella” di Amelia, grazie alla disponibilità del team specializzato di maestre presso del nido “La coccinella” Sonia Posati e Valentina Miliacca, Eleonora Varazi e Silvia Boria.




Firmato l’accordo per il finanziamento Pnrr da oltre 1 milione di euro del Polo dell’infanzia a Porano

Come annunciato nel mese di gennaio, l’Amministrazione comunale di Porano ha partecipato al bando PNRR Missione 4 – Istruzione e Ricerca – Investimento 1.1 Piano per asili nido, scuole per l’infanzia e servizi di educazione e cura per la prima infanzia con un progetto predisposto dallo Studio Baffo di Bagnoregio, ottenendo un finanziamento di € 1.076.000 per la realizzazione di un Polo per l’Infanzia 0-6 anni che sarà edificato in via Kennedy.  Proprio in questi giorni il sindaco Marco Conticelli ha firmato con il Ministero dell’Istruzione l’accordo di concessione di finanziamento che regola i rapporti di attuazione, gestione e controllo del progetto.

Si tratta di un atto propedeutico alla realizzazione che stabilisce tra l’altro il cronoprogramma attraverso il quale dovrà essere portato a compimento il progetto, tenendo conto di una sua necessaria rimodulazione in conseguenza del notevole aumento dei costi dei materiali registrato da qualche mese a questa parte. Secondo il cronoprogramma fissato dal Ministero, l’avvio dei lavori è previsto entro il 30 giugno 2023, la conclusione entro il 31 dicembre 2025 ed il collaudo entro il 30 giugno 2026.

Siamo particolarmente felici di poter continuare una tradizione che da anni vede Porano come un Comune particolarmente attento alle esigenze delle giovani famiglie residenti ma anche provenienti da zone limitrofe.  Anche attraverso la presenza di questi fondamentali servizi si combattono i fenomeni di spopolamento ed isolamento che affliggono sempre più i nostri piccoli Comuni”.




Dal 26 ottobre 461 alunni delle scuole dell’orvietano al corso per “guide del Museo Claudio Faina”

Avrà inizio mercoledì 26 ottobre e proseguirà per tutto l’anno scolastico 2022-2023 il progetto didattico “Corso di formazione delle giovani guide del Museo Claudio Faina” che ha lo scopo di avvicinare i bambini e le bambine, i ragazzi e le ragazze all’importante patrimonio archeologico del territorio orvietano e, attraverso di esso, alla sua storia più antica.

L’iniziativa educativa nasce dalla collaborazione tra la Fondazione per il Museo “Claudio Faina” e la Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto, ed è rivolta alle Scuole dell’infanzia, alle Scuole primarie e alle Scuole secondarie di primo grado di Orvieto e del territorio.

461 alunni di 28 classi provenienti da Orvieto, Castel Giorgio e Castel Viscardo hanno sinora aderito al progetto che prevede una formazione articolata su due giorni: il primo da trascorrere in classe e il secondo presso il museo dove è prevista una visita guidata e un laboratorio tenuto nell’aula didattica. L’attività è organizzata e condotta da Irene Cucchiarini.




Il sindaco sulla scuola di Sferracavallo, “i lavori saranno finanziati con fondi comunali dispiace che qualcuno gioisca per la bocciatura”

Durissima replica del sindaco Roberta Tardani dopo gli interventi della minoranza con siliare che ha stigmatizzato la bocciatura del progetto di demolizione e rifacimento della scuola dell’infanzia di Sferracavallo.

L’intervento di rifacimento della scuola dell’Infanzia di Sferracavallo, che come amministrazione abbiamo già dallo scorso anno inserito nel Piano triennale delle opere pubbliche, al momento non è rientrato tra quelli finanziati dal Pnrr nell’ambito del Piano per asili nido e scuole dell’infanzia. Questa notizia ha dato sfogo ai soliti commenti superficiali e carichi di frustrazione politica dettata in primis dall’ignoranza delle procedure. Vogliamo fare chiarezza contro le equivoche strumentalizzazioni di chi tenta in tutti i modi di trarre in inganno i cittadini. La valutazione del Ministero dell’Istruzione ai fini dell’assegnazione del contributo avviene in base a precisi criteri tra cui il principale, che attribuisce ben 45 punti su 100, è l’assenza o la grave carenza dei servizi educativi sia pubblici che privati. Questo per premiare le situazioni in cui mancano posti negli asili per soddisfare le richieste della popolazione.

La proposta progettuale presentata dal Comune di Orvieto è stata penalizzata proprio in questo ambito poiché – fortunatamente o sfortunatamente a seconda della lettura che si vuole dare in questo caso – l’offerta dei servizi socio educativi per la prima infanzia nella nostra città, pubblica e privata, è adeguata alla domanda. Non aver ottenuto per il momento il finanziamento del Pnrr non significa che non interverremo sulla scuola dell’Infanzia di Sferracavallo. I lavori saranno finanziati con fondi dell’amministrazione comunale. Quella scuola va assolutamente messa in sicurezza per essere restituita alle famiglie di Sferracavallo e ai loro figli risolvendo definitivamente un problema che si trascinava da anni. Intanto proseguono speditamente i lavori nell’edificio di Fontanelle di Bardano dove i bambini della “Collodi” saranno temporaneamente trasferiti in tempo per l’inizio del nuovo anno scolastico. Garantiremo ai bambini e agli insegnanti una sede assolutamente adeguata e sicura perché abbiamo a cuore la scuola e il futuro dei nostri figli. E perché in tutto quello che facciamo mettiamo l’amore per Orvieto.

Lo stesso non possiamo dire di chi gioisce e spera nei problemi non avendo avuto la capacità di risolverne nemmeno uno quando ne ha avuto la responsabilità e la possibilità.




Niente polo dell’infanzia con il Pnrr. A Orvieto si presentano progetti con costi alti e poca programmazione

E’ un agosto sicuramente avaro per il Comune di Orvieto che si è visto escludere il suo progetto per il polo dell’infanzia di Sferracavallo, cifra prevista 2,6 milioni di euro.  Era prevista la totale demolizione e ricostruzione del plesso scolastico e nel frattempo per l’istituto è stata individuata una sede in locazione a Bardano.  Il rischio concreto è quello di rimanere per molto, moltissimo tempo nella sede provvisoria perché in Italia, si sa, non c’è nulla di più definitivo del provvisorio.

Intanto nel resto dell’Umbria molti sono i comuni a esultare per i progetti approvati e finanziati con i fondi del Pnrr.  Assisi è presente con due progetti distinti, addirittura, mentre per i quattro progetti dei poli dell’infanzia approvati non vi è certezza dei fondi per 7,8 milioni di euro e proprio da questo capitolo Orvieto è stata esclusa.  Non conosciamo i progetti approvati nel dettaglio ma i costi di quelli approvati sì e sono tutti inferiori, in alcuni casi di qualche centinaio di migliaia di euro, a quelli previsti a Orvieto. 

Ma cosa succede?  Come OrvietoLife è da tempo che stiamo segnalando una certa discrepanza nei costi dei progetti da presentare per ottenere i fondi del Pnrr.  Ricordiamo gli oltre 4,6 milioni di euro per il centro comunale di cittadinanza e servizi sociali previsto a Orvieto Scalo.  Anche in quel caso demolizione e ricostruzione con ampliamento.  Ci è subito sembrata esagerata la cifra stanziata, anche a fronte dei consistenti rialzi dei costi edili e della successiva revisione delle tabelle da parte della Regione.  Ci è balzato agli occhi il sicuro aumento dei costi di gestione per il nuovo edificio e qui anche la Corte dei Conti ha voluto enfatizzare il pericolo di scarsa sostenibilità dei costi di gestione per molti progetti presentati in Italia dalle amministrazioni locali.  Bollette, manutenzioni ordinarie e straordinarie, costi del personale, hardware e software oltre alle spese di rete.  Insomma, una lista della spesa che potrebbe riservare brutte sorprese nei bilanci futuri dell’Ente Comune, visto che le tensioni internazionali su gas e petrolio e più in generale su molte materie prime, sono destinate a durare per alcuni anni.  Ma soffermiamoci sul carico dei costi per i progetti orvietani, sono piuttosto alti, tanto che nel secondo progetto da finanziare con fondi Pnrr, quello dell’ex-ospedale, qui il problema è esattamente l’opposto e cioè i calcoli che, a una prima visione, sembrano piuttosto risicati e permangono forti dubbi anche sulla sostenibilità futura, come ha sottolineato sempre la Corte dei Conti.  Qui in più abbiamo la stranezza di una porzione di ex-caserma Piave acquistata nel 2008 dalla Usl per costruirvi una Casa della Salute.  Da allora si sono addensate le nebbie e è partito un “fuoco amico” che ha bloccato i progetti e i possibili lavori tanto che a Orvieto non abbiamo ancora un centro unico della USL che continua a pagare locazioni a privati da decenni in posizioni non sempre comode per gli utenti, basti pensare a via Postierla.  Ora la USL vuole spendere soldi provenienti dal Pnrr, che poi si dovranno restituire, per una Casa di Comunità, nuovo nome della Casa della Salute, in un’altra struttura di sua proprietà imputandolo probabilmente sullo stesso capitolo di bilancio, e l’altro edificio di scarso pregio e logisticamente molto più centrale di quello in piazza Duomo? 

A Orvieto, insomma, si progetta a costi probabilmente troppo elevati; ma soprattutto sembra che si vada alla ricerca prima del fondo da utilizzare per poi presentare un progetto sperando nella vittoria e sembra che il tutto avvenga senza avere un progetto d’insieme della città, senza un progetto di obiettivi da raggiungere e soprattutto senza un occhio attento ai costi futuri per le casse pubbliche.  Questo è un male antico che non sembra curabile, almeno nel breve periodo e nel presente.