Gli Amici della Terra lanciano un appello a Regioni e Comuni, “che fine farà il giardino La Pellegrina?”

Monica Tommasi, presidente dell’Associazione Amici della Terra Onlus, ha inviato un appello per salvaguardare il Giardino “La Pellegrina” alle Regioni Lazio e Umbria ed ai Comuni di Bagnoregio, Bolsena, Lubriano, Celleno, Montefiascone, Viterbo, Orvieto, Castel Giorgio e Porano. “Ci domandiamo che ne sarà di questo giardino”, sottolineano, “ubicato nel Comune di Bagnoregio, sul confine di quello di Orvieto in Località Casa Nuova, distante appena 4 Km in linea d’aria da Bolsena. I Signori Graham, che hanno scelto di vivere nelle nostre campagne, hanno recentemente realizzato questo magico spazio verde avvalendosi del noto paesaggista Stuart Barfoot, che ha creato cinque giardini tematici impiegando oltre 500 specie di piante. Sono poi riusciti ad inserirlo nel network Grandi Giardini Italiani che comprende tra gli altri Ninfa, Villa Lante, Villa D’Este, Villa Adriana e Castello di Ruspoli. Il giardino è destinato ad essere visitato da professionisti e appassionati da tutti Europa, senonchè sono intervenuti una serie di progetti per impianti eolici e fotovoltaici che rischiano di cancellarlo dal territorio.

Prima il progetto eolico PHOBOS (sette grandi aerogeneratori alti 200 metri, di cui PEOS 6 e 7 sul territorio a nord del giardino) quindi il progetto eolico Bagnoregio (anche in questo caso sette grandi aereogeneratori alti 200 metri, di cui TRC 1,2,3, sul territorio ad est e a sud del giardino), per ultimo un progetto agrivoltaico denominato Deimos esteso su circa 70 ha che abbraccia il giardino su tre lati (notiza di pochi giori fa desunta dal sito del MASE, ove è in corso di procedimento il VIA con scadenza delle osservazioni fissata al 26 Aprile 2024). Non abbiamo parole per commentare la scriteriata politica energetica nazionale, iniziata dal Governo Draghi e poi proseguita senza soluzioni di continuità dal Governo Meloni. Proprio quest’ultimo ha approvato il progetto PHOBOS lo scorso mese di Giugno, laddove i Ministeri competenti (MASE E MIC) erano entrati in contrasto, provocando la presentazione di ricorsi da parte dei proprietari coinvolti, di Associazioni (Amici della Terra) e di Comuni (Orvieto e Castel Giorgio), che saranno discussi nel prossimo mese di Luglio presso il Tar dell’Umbria. Elemento comune a molti progetti di impianti eolici/fotovoltaici di un ampio territorio a carattere interregionale è costituito dalla nuova stazione elettrica prevista nel progetto PHOBOS in Località Torraccia nel Comune di Castel Giorgio a confine con quello di Acquapendente. Proprio qui gli amici della Terra ed i Comitati locali organizzarono un sit-in nell’Aprile 2023 per scongiurare il pericolo di invasione dell’Alfina con pali e pannelli made in Cina. Oggi siamo oltre il pericolo, siamo avvolti da paura (PHOBOS) e da terrore (DEIMOS), grazie ad assurde normative che, in nome della crisi energetica e climatica, non fanno altro che favorire la speculazione da parte di grandi gruppi imprenditoriali attraverso una colonizzazione selvaggia del Bel Paese, senza risolvere i problemi ambientali e, probabilmente, aggravandoli”




L’assessore Pizzo, “azzerato definitivamente e realmente il disavanzo del Comune di Orvieto”

La giunta comunale di Orvieto ha approvato nella seduta del 2 aprile il rendiconto di gestione dell’anno 2023. L’atto sarà ora portato all’approvazione del consiglio comunale entro la fine del mese di aprile.

“Grazie a una gestione virtuosa del bilancio e agli effetti della positiva conclusione del contenzioso con la Banca Nazionale del Lavoro sui contratti swap – spiega l’assessore al Bilancio, Piergiorgio Pizzo, il conto consuntivo 2023 chiude con 3,5 milioni di euro di avanzo. Solo orai, con l’approvazione di questo atto, viene realmente e definitivamente azzerato il disavanzo del Comune di Orvieto. Nel 2019, al momento del nostro insediamento – prosegue – abbiamo infatti ereditato un bilancio con ancora oltre 3,5 milioni di euro di disavanzo, nonostante la sbandierata uscita dal predissesto che non aveva affatto cancellato il debito. Con questo fardello abbiamo dovuto fare i conti in questi cinque anni, ma grazie ad un lavoro attento ed efficace abbiamo dimostrato che era possibile rientrare dal disavanzo senza immobilizzare la città ma anzi investendo sulle manutenzioni che erano completamente ferme, sui lavori pubblici che erano bloccati, sulla cultura e sul turismo con la tassa di soggiorno che solo in questi anni è stata utilizzata veramente come tassa di scopo per le politiche turistiche e culturali, la promozione della città e gli eventi. 

La chiusura positiva della vicenda degli swap, che va ricordato è frutto di una azione fortemente voluta nel 2011 dall’allora Giunta Concina e dall’assessore Maurizio Romiti, oggi non solo ha confermato che quella era stata una scelta giusta ma ha consentito infine di liberare risorse importanti che erano state accantonate per far fronte a una eventuale pronuncia negativa. Con le risorse derivanti dall’avanzo di bilancio, che possono essere utilizzate per investimenti, potranno essere realizzati sin da subito gli interventi programmati sulle scuole, a partire dal rifacimento della copertura della Secondaria di primo grado ‘Ippolito Scalza’ di Ciconia, e sugli impianti sportivi, dalla piscina al complesso dello stadio ‘Luigi Muzi’. E con un bilancio sano e senza vincoli – conclude – sarà possibile, a partire dalla manovra 2025, intervenire gradualmente per rivedere la tassazione sui cittadini”.




Sono la figlia di Elio e della Flora

Non sono una di fuori, come pensa qualcuno, sono una di voi. Sono nata ad Orvieto, sono la figlia di Elio e della Flora. Il babbo ha aperto il primo supermercato in città, al Cordone, dove lavorava anche la mamma, ed è stato presidente dell’USO (Unione Sportiva Orvietana).

Qui ho studiato fino alla maturità classica, poi sono andata a studiare all’Università a Perugia e subito dopo sono andata a lavorare, in giro per il mondo.

Ho lavorato in grandi aziende multinazionali, ho ricoperto incarichi di vertice, ho vissuto in 22 Paesi del mondo, ma ad Orvieto sono sempre tornata appena possibile. Sempre ad Orvieto per la Palombella e il Corpus Domini, ad Orvieto per le festività natalizie e pasquali, ad Orvieto per le ricorrenze e i momenti importanti della famiglia. Ad Orvieto mi sono sposata, ad Orvieto ci sono le mie sorelle con le loro famiglie, ad Orvieto ci sono i miei più cari amici, quelli della gioventù, dei tempi spensierati e disinteressati.

E ad Orvieto sono tornata, libera ormai dagli impegni di lavoro, per offrire alla mia città, se gli elettori lo vorranno, quanto ho appreso in tanti anni di vita aziendale, di relazioni istituzionali, di rapporti con enti pubblici territoriali e di gestione di sistemi complessi.

E le prime due cose che ho appreso sono che ci vogliono competenze adeguate per ogni attività e ci vuole una squadra forte, perché una persona sola al comando, per quanto brava possa essere, non è mai una buona soluzione. Per questo ho già messo in piedi una squadra di professionisti in tutti i settori di maggiore interesse per l’amministrazione, uomini e donne che si sono offerti di lavorare con me per questa grande sfida.

La mia candidatura nasce come proposta civica alla città e tale rimarrà. Se ci saranno forze politiche disponibili a sostenermi saranno benvenute ma non condizioneranno la laicità di questa proposta. E questo non sarà certo un punto di debolezza, al contrario sarà la mia forza.

Del resto, cosa ha valso ad Orvieto avere amministrazioni di destra o di sinistra negli ultimi 10 anni quando a livello regionale o nazionale sedevano i loro amici di destra o di sinistra? Questo ha aiutato Orvieto ad avere una sanità migliore e un Ospedale degno del suo ruolo? Questo ha migliorato i servizi di trasporto? Questo ha portato scuole di formazione o università? Ha aumentato posti di lavoro? Ha migliorato la qualità della nostra vita?

La verità è che queste gestioni partitiche hanno solo generato una subordinazione del territorio orvietano. Gli orvietani lo hanno capito e hanno tentato di reagire passando da un’amministrazione di sinistra ad una di destra e viceversa, senza riuscire ad ottenere però un vero cambiamento.

Da qui nasce la nostra Proposta Civica, una proposta indipendente che rappresenta la vera forza di cambiamento, senza subordinazioni, esclusivamente indirizzata agli interessi della città e degli orvietani. Soluzioni fattibili, progetti concreti, persone capaci: questa è la nostra formula. E poi ascolto e rapporto diretto con la gente e con tutte le molteplici forze che la città esprime. Perché questa città è migliore di chi l’amministra.

Sulla questione che sarei molto legata alla Rupe non mi soffermo se non per dire che ognuno di noi è legato al luogo dove è nato e dove ha vissuto soprattutto l’infanzia e l’adolescenza, ma questo non significa che io non abbia in giusta considerazione tutto il territorio orvietano. Del resto, i problemi, come le opportunità, sono uguali per tutti: la salute, l’occupazione, i trasporti, il decoro urbano, non hanno confini. Ogni realtà però ha la sua vocazione e ogni realtà ha le sue potenzialità. Il punto è come utilizzarle al meglio e come renderle produttive per creare la migliore vivibilità. Io ho già ingaggiato le persone giuste per offrire ad ogni parte della città le più adeguate soluzioni.

Proposta Civica vuole realizzare una città ideale e riteniamo che sia tale quella che non lascia indietro nessuno. Non è uno slogan, è un punto programmatico, e la differenza non è un dettaglio.




19 marzo, festa del Santo patrono di Orvieto, festa di tutti i papà

Il 19 marzo Orvieto festeggia la festa del suo Santo Patrono. E nella stessa data vengono festeggiati tutti i papà.  Ciascuno di essi non può non pensare alle intense e irripetibili emozioni che hanno preceduto i momenti prima di diventare padre.  In quei brevi, pochi attimi, si sono sintetizzate e concentrate tutte le emozioni dei lunghi mesi di attesa.  Le coccole della mamma al futuro ma ancora non venuto alla luce nascituro, quella ultima tinteggiata alla cameretta, la tenerezza suscitata da quella culla regalata dai nonni e appoggiata in un angolo di quella cameretta.  Quel senso di responsabilità che inizia a prendere piede con annessi i mille pensieri e le mille attenzioni da destinare al figlio in arrivo.  E poi, senza neanche averne mai preso piena cognizione, l’arrivo di quel giorno tanto atteso.  Quel momento tante volte immaginato.  Con quella corsa col cuore in gola verso l’ospedale.
Quell’incrociare gli occhi lucidi e ricchi di emozione della moglie. E poi quell’eco di pianto, quel suono dolcissimo di lamenti propri dei neonati, che sembrano voler annunciare al mondo di essere finalmente arrivatici, di esserci, di far parte di quella famiglia.  Quella unica, non ripetibile emozione dell’incontrare per la prima volta lo sguardo di tuo figlio.  Quella sensazione non descrivibile di essere diventato padre.
E istantaneamente quei mille dubbi, quelle mille paure, sul come agire per essere un padre bravo, un Supereroe sempre presente.  Quei mille pensieri per cercare di individuare le cose da fare per dare una protezione e un senso di sicurezza continuo.
E quel prendere coscienza che da quel momento la tua vita è completamente cambiata.  Non è e non sarà mai più la stessa, che non sarà mai più come prima.  Che una nuova, fondamentale e preziosa presenza è arrivata e da questo momento in poi occuperà sempre il centro di ogni pensiero.  Ma insieme a quei mille nuovi pensieri, mille nuovi timori, a quelle tante notti bianche, ci saranno nuove gioie neanche immaginate prima.  Esaltanti e sino a oggi sconosciute montagne russe.  Nella vita subentrerà un nuovo, inimmaginabile e sconfinato amore per quella creatura.  Per quel figlio.  Un amore che avrà come contorno le sue sembianze, che avrà come forma i suoi confini.
La magica, indescrivibile gioia di essere padri.  Riviviamola, e godiamocelo questo 19 marzo. Perché certi ricordi, certe emozioni, restano indelebili nel tempo.  Frutto della magia di quella nascita che ha rivoluzionato e capovolto il nostro Universo.




I carabinieri denunciano il titolare di un autosalone orvietano per riciclaggio di auto

I Carabinieri della Stazione di Bolsena hanno deferito alla Procura della Repubblica di Terni il titolare di un autosalone di Orvieto per il reato di riciclaggio di autovetture rubate.

L’attività d’indagine è partita dopo un controllo di routine su un’autovettura, durante il quale i militari si sono resi conto di una serie di anomalie nella documentazione di un veicolo grazie a dei controlli incrociati in banca dati. E’ stato quindi deciso di approfondire a ritroso i passaggi di proprietà del veicolo, ricevere le dichiarazioni del proprietario e verificare la genuinità della carta di circolazione e certificato assicurativo, accertamenti che hanno confermato le iniziali perplessità.

A questo punto i militari dell’Arma hanno chiesto informazioni direttamente alla casa costruttrice del veicolo che, mediante il numero di motore, i dati memorizzati sulla centralina elettrica ed altre specifiche verifiche, è risalita con esattezza alla prima immatricolazione, ovvero sia un’autovettura già rubata nel febbraio del 2020 in provincia di Caserta, e confermava così in toto gli iniziali sospetti.

I Carabinieri hanno continuato l’attività con ulteriori specifici accertamenti, dapprima su delega della Procura della Repubblica di Viterbo e successivamente, per competenza territoriale, sotto la direzione della Magistratura di Terni, ricostruendo che il veicolo in questione, dopo essere stato asportato e prima di essere messo in vendita presso un rivenditore di Orvieto, era stato oggetto delle seguenti alterazioni: sostituzione di alcune parti di carrozzeria e vetri; ripunzonatura del telaio con un numero rispondente ad altra autovettura immatricolata in vari paesi europei; realizzazione di falsa documentazione di circolazione; reimmatricolazione in Italia, creando così un clone di un’altra vettura già circolante in  un’altra Nazione dell’Unione Europea, facendo quindi figurare l’autovettura rubata come importata da quello Stato.  Per rendere tutto più credibile sono stati trascritti alcuni passaggi di proprietà fittizi.

Le successive complesse e prolungate attività svolte dai Carabinieri della Stazione di Bolsena hanno fatto venire a galla, frutto del citato disegno criminoso, in totale quattro autovetture, tutte già rubate in diverse città italiane e, dopo le citate contraffazioni, poste in vendita presso l’autosalone dell’orvietano ed infine acquistate da ignari cittadini residenti in alcuni centri dell’Alta Tuscia viterbese, stipulando dei contratti di finanziamento. Il titolare della rivendita auto è ora indagato per il grave reato di riciclaggio di auto dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Terni.  L’uomo indagato è da considerarsi innocente fino alla conclusione del terzo grado di giudizio quindi non colpevole fino all’eventuale condanna definitiva, così come previsto dal sistema penale italiano e dall’articolo 27 della Costituzione.




Italia Nostra contesta il via libera della Regione Umbria alle pale eoliche all’Alfina

Nonostante l’area su cui dovrebbe sorgere l’impianto eolico PHOBUS sia collocata all’interno dell’Unità di Paesaggio 4TV “Tavolato vulcanico di Castel Giorgio – Poderetto – Casa Perazza – Torre S. Severo – Porano – Canale Nuovo – Castellunchio – S. Egidio”, contraddistinta da un paesaggio agrario storico di pregio, la Regione Umbria ha recentemente rilasciato alla Commissione di VIA del Ministerio per l’Ambiente e la Sicurezza Energetica (MASE già MITE) parere favorevole per la realizzazione di un impianto eolico composto di 7 aerogeneratori di grandi dimensioni che saranno visibili a 360°. Italia Nostra aveva presentato il 7 giugno 2022 le proprie osservazioni alla Commissione con la richiesta di rigettare il progetto (vedi MiTE-2022-0071338.pdf).

La Regione non ha rilevato che la localizzazione dell’impianto andrebbe a ricadere all’interno della fascia di rispetto dai Beni Culturali tutelati stabilita dalle disposizioni introdotte dal D.L. 50/2022, successivamente modificate dal recente D.L.n. 13 del 24 febbraio scorso in materia di aree idonee e risulterebbe pertanto in contrasto con le leggi vigenti. Gli aerogeneratori 1, 4 e 6 ricadono in un perimetro inferiore ai 3 km da Beni Culturali tutelati ex art. 136 dalla L. 42/2004 – Castello di MontalfinaComplesso di Montiolo, Necropoli etrusca di LaguscelloBorgo PecoronePalazzo Simoncelli o Palazzone e Casa Parrocchiale a Torre San Severo (vedi mappa allegata). Il progetto ha impatti anche sulla antica Via Traiana, un’arteria romana valorizzata dal sentiero regionale “Traversata dei laghi” che, nel tratto tra Orvieto/Castel Giorgio e Bolsena, si attesta sul tracciato dove verrebbero installati gli aerogeneratori 3, 4 e 5.

La relazione archeologica evidenzia tre necropoli principali nelle località Laguscello (vincolata con decreto del 21.6.2011), Fattoraccio e Casa Perazza, tutte risalenti, secondo gli ultimi scavi, al IV al II secolo a.C., e propone come “opera compensativa” la valorizzazione del sito archeologico, riconoscendo implicitamente che il “Parco eolico Phobos” arrecherà quindi un danno da compensare alla comunità. La relazione ricorda che “nel 2014 fu decisa la ripulitura di una delle tombe, costituite da camere con lungo dromos di accesso ricavate nel banco di tufo, e furono recuperati circa 70 pezzi di pregevole valore, tra cui una statua bronzea raffigurante un drago”. La presenza di così consistenti evidenze archeologiche nell’area non può far escludere che nella realizzazione dell’opera possano malauguratamente esservi rischi per eventuali altri beni archeologici, benché la relazione archeologica classifichi tale rischio come basso (per la relazione archeologica consultare PEOS_S05_01_Relazione_archeologica.pdf) .

Per tali motivi, l’Associazione ritiene che l’area su cui insisterebbe il progetto non sia idonea ad ospitare un simile impianto industriale. Italia Nostra sottolinea anche i rischi di procedere all’approvazione di parchi eolici nelle more della individuazione delle aree idonee e non idonee dove realizzare simili impianti. Nella deregulation attuale, si lascia alle imprese la decisione di dove e come installare i loro impianti, procedendo senza una corretta pianificazione.

Antonella Caroli – Presidente nazionale Italia Nostra

Lucio Riccetti – Consigliere nazionale Italia Nostra e presidente Italia Nostra Orvieto




Cresce l’attività della biblioteca comunale Luigi Fumi, via al questionario di gradimento dei servizi

Una biblioteca sempre più aperta e vicina alle esigenze e alle richieste degli utenti e della città. Da venerdì 10 febbraio, al 10 marzo 2023 sarà compilabile il Questionario di gradimento dei servizi prestati dalla Nuova Biblioteca pubblica “Luigi Fumi” di Orvieto.  Il questionario è anonimo ed è finalizzato a conoscere il reale gradimento degli utenti della biblioteca sui servizi offerti ma anche aperto a suggerimenti e nuove proposte. La prima parte delle domande è incentrata sull’uso della biblioteca, i servizi utilizzati e quanto questi siano importanti. Altre domande sono invece finalizzate a comprendere la reale conoscenza delle sezioni della biblioteca. Specifiche domande sono infine dedicate ai suggerimenti su nuovi orari, servizi e attività. I dati raccolti saranno analizzati e utilizzati per poter programmare nuove attività e migliorare i servizi offerti.
“Con il questionario – spiegano dalla biblioteca – si vuole avviare una fase di analisi del gradimento da parte degli utenti, monitorando il grado di adeguatezza dei servizi offerti rispetto alle esigenze dei cittadini. L’obiettivo è aprire un dialogo con i nostri utenti per confrontarsi su aspettative,  esigenze,  desiderata,  proposte per migliorare le attività ma anche per far conoscere le opportunità e la ricchezza di questo luogo. Non sempre, infatti, gli utenti sono pienamente consapevoli dei servizi che vengono erogati e soprattutto delle risorse documentarie disponibili utilizzandole, probabilmente, solo parzialmente”.
Nel 2022 l’attività della Biblioteca “Luigi Fumi” è notevolmente cresciuta. Gli ingressi di studenti, studiosi, lettori, partecipanti a iniziative, eventi e visite guidate sono stati  8.200 contro i 4.402 del 2021 (+86%), gli iscritti ai servizi sono stati 7.877 contro i 7.529 dell’anno precedente (+5%) mentre i prestiti esterni di libri, dvd e riviste 4.129 ovvero il 60% in più del 2021 quando erano stati 2.556. Novembre il mese con più ingressi (1.093) seguito da gennaio (927) e maggio (759). Dal mese di febbraio, inoltre, la biblioteca ha ampliato l’orario di apertura al pubblico anche al mercoledì mattina, dalle 9 alle 13. “Numeri importanti – commenta il sindaco di Orvieto e assessore alla Cultura, Roberta Tardani – che restituiscono solo in parte la vitalità e la centralità che finalmente ha riacquistato la nostra biblioteca tornata a essere un punto centrale della vita culturale della città grazie agli investimenti di questa amministrazione sull’organico. Oltre le statistiche ci sono infatti le numerose attività e i progetti che la biblioteca ha saputo mettere in campo, vincendo bandi di prestigio come ‘Città che legge’ e intercettando finanziamenti importanti, ma anche le collaborazioni che ha saputo instaurare con le realtà associative cittadine che oggi vedono la biblioteca come punto di riferimento. Un luogo del sapere fatto dalle persone con le persone come è negli obiettivi del questionario che sarà proposto agli utenti”. 
Il questionario è raggiungibile al link https://forms.gle/UWAHy55ANgmg9qSm8 oppure utilizzando una postazione della biblioteca appositamente dedicata.




10 febbraio, “Tra memoria e futuro, Orvieto non dimentica la tragedia delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata”

Tra memoria e futuro, Orvieto non dimentica la tragedia delle Foibe e l’esodo di istriani, fiumani e dalmati nel Secondo Dopoguerra. “La Generazione del Ricordo. Memoria e futuro del mondo giuliano-dalmata” è il titolo dell’iniziativa promossa dall’Associazione Dalmati Italiani nel Mondo e patrocinata dal Comune di Orvieto, che si terrà venerdì 10 febbraio alle 11 nella Sala Consiliare del Palazzo Comunale.

Dopo i saluti istituzionali affidati al vicesindaco del Comune di Orvieto, Mario Angelo Mazzi, a introdurre la discussione sarà Antonio Concina, esule da Zara, sindaco emerito della Città di Orvieto, sindaco del Libero Comune di Zara in esilio e presidente dell’Associazione Dalmati Italiani nel Mondo. “Da Memoria a Prospettiva. Il futuro del mondo giuliano-dalmata”, sarà il tema dell’intervento di Antonio Ballarin mentre Adriana Ivanov Danieli, esule da Zara e assessore alla Cultura dell’ADIM parlerà di “Partire o restare. Il dramma della lacerazione per gli Italiani del Confine Orientale”. Modera Marella Pappalardo.

Il Giorno del Ricordo che si celebra ogni anno il 10 febbraio è stato riconosciuto dalla Repubblica Italiana con la legge 92 del 30 marzo 2004 “al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre di istriani, fiumani e dalmati nel Secondo Dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale”. Nel febbraio 2022, con voto unanime del Consiglio Comunale, è stata approvata l’adesione della Città di Orvieto all’Associazione Dalmati Italiani nel Mondo – Libero Comune di Zara, stabilendo un rapporto di sodalizio tra Orvieto e il Libero Comune di Zara.




La Lega “Orvieto Capitale della Cultura, una visione di città lungimirante e turismo volano economico”

“Plaudiamo al buon lavoro svolto dall’ esecutivo di centrodestra, che guida il comune di Orvieto, per il prestigioso traguardo raggiunto”.  Così la Lega Orvieto, dopo l’annuncio che vede Orvieto tra le 10 città finaliste per il titolo di Capitale italiana della Cultura 2025.  “Una finale – aggiungono dal carroccio- ottenuta grazie alla sinergia di tanti soggetti, che questa amministrazione di cui, come Lega, siamo parte integrante e forza trainante, è riuscita a coordinare.   Un progetto, quello proposto da Orvieto, che è il frutto del lavoro degli ultimi anni, con riunioni, ascolto, confronti e programmazione.   Una visione di città lungimirante, che deve promuovere se stessa, puntando decisamente sulla cultura per essere più attrattiva, che non può non vedere il turismo come volano per il proprio rilancio”.
“Orvieto – proseguono i leghisti- ha tanto da dare e da dire, e questo primo, grande step superato, testimonia che la concretezza e la lucidità degli obiettivi, sono la via maestra da seguire, ed ora è necessario essere tutti coesi verso l’obiettivo finale”.
“Il primo, fondamentale, passo è stato fatto – concludono – ma il meglio, citando una canzone, deve ancora venire”.




Orvieto tra le dieci finaliste per il titolo di “Capitale Italiana della Cultura 2025”

Orvieto è tra le 10 città finaliste per il titolo di Capitale italiana della Cultura 2025 con il progetto “Meta Meraviglia. La cultura che sconfina”. Oltre a Orvieto, la giuria per la selezione della ”Capitale italiana della cultura” 2025 ha individuato i progetti finalisti presentati da AgrigentoAostaAssisi (Perugia), AstiBagnoregio (Viterbo), Monte Sant’Angelo (Foggia), Pescina (L’Aquila), Roccasecca (Frosinone) e Spoleto (Perugia). Le singole proposte saranno illustrate alla giuria nel corso di audizioni pubbliche, così come previsto dal bando, che si svolgeranno in presenza nei giorni 20 e 21 marzo 2023, a Roma, nella sede centrale del Ministero della Cultura.

Come ho già detto più volte – commenta il sindaco di Orvieto e assessore alla Cultura, Roberta Tardani –  Orvieto aveva già vinto nel momento in cui siamo riusciti a mettere insieme tante associazioni e cittadini per costruire la nostra proposta, un progetto concreto che, al di la della competizione, è il frutto del lavoro che in questi anni abbiamo portato avanti e che vuole proiettare la città nel futuro. Abbiamo sempre creduto nelle potenzialità della nostra città, quello che serviva era una maggiore consapevolezza e la capacità di saper guidare e incanalare tutte le esperienze e le energie buone verso obiettivi concreti. Essere arrivati alla selezione finale per la Capitale italiana della Cultura 2025 è la testimonianza che questa è l’unica strada che può portarci a raggiungere qualsiasi tipo di traguardo. Ringrazio di cuore – conclude – tutti i soggetti e i cittadini che hanno contribuito a centrare questo primo obiettivo che ci riempie di soddisfazione. Ora c’è ancora più bisogno di tutti per provare a raggiungere un sogno. A Roma, davanti alla giuria del Ministero, ci dovrà essere tutta la città. Noi ci crediamo!”.