Una sera a Teatro in compagnia di Carla Fracci…ma non per tutti

Il 5 novembre del 2021 è stata la giornata di “Carla, il film”. Una giornata particolare perché sono tornate alla mente quei giorni di pieno lockdown quando si sono palesati i camion della produzione, la troupe, gli attori. Nel buio pesto dei locali chiusi, dei negozi tristemente chiusi oppure aperti e deserti, delle strade dove rimbombava l’eco dei passi di poche persone, le oltre 100 persone sono sembrate come quei fiorellini delicati che sbucano dal terreno e trapassano l’ultima neve come a ricordare che la vita è lì pronta a riprendere con la primavera e l’estate.

Sarà da ricordare perché Orvieto è stata protagonista assoluta. Una delle prime immagini è del laghetto di Sugano e poi il Teatro Mancinelli, controfigura del maestoso Teatro alla Scala di Milano. L’ex-caserma Piave è momentaneamente rinata e, come abbozzato in conferenza stampa, si sta pensando di strutturare un modello di utilizzo come teatro di posa. E’ vero Orvieto piace un po’ a tutti e riuscire ad offrire un luogo alle produzioni future potrebbe essere una soluzione. E poi nel film il logo del Comune è proprio in bella vista, non si può non notare.

Sarà da ricordare perché la città ha dimostrato di avere le professionalità interne per supportare produzioni importanti e per far vivere il Teatro in maniera autonoma. E poi i luoghi, il sogno che diventa realtà…

Sarà da ricordare perché il “tafazzismo orvietano” ha colpito ancora. C’era un parterre di riguardo la sera del 5 novembre in teatro. autorità, gente comune, platea piena come i palchetti. Insomma un bel colpo d’occhio ma…Ecco c’è un “ma” grosso come una casa. Mancavano all’appello coloro che si sono strappate le vesti per la liquidazione di TeMa, ricordiamolo sempre non del teatro Mancinelli. Mancava l’opposizione consiliare, con l’eccezione di Franco Raimondo Barbabella.

Sarà da ricordare soprattutto per il film su Carla Fracci. Un film delicato, emozionante da consigliare, in poche parole. “Carlina”, questo il vero nome della signora Fracci, è una bambina sfollata nella campagna lombarda quando viene invitata a seguire la passione per il ballo. Una fortuna per tutti noi che abbiamo potuto ammirare la leggerezza di una libellula nei teatri o in televisione. “Carla” e la sua severità interiore, la sua grande forza, il suo essere donna combattendo contro lo stereotipo che voleva le ballerine non madri. E poi l’ètoile che appare come per salutare il suo pubblico…Una grande emozione!




Il corto Arika&Neil al Festival di Siena con la colonna sonora di DJ Thedo

Dopo la 78° Mostra del Cinema di Venezia il cortometraggio “Arika&Neil” diretto da Emanuela Del Zompo arriva il 2 ottobre al TerraSiena Film Festival diretto da Antonio Flamini.  Nello short movie due figure storiche marchigiane: Raffaello Sanzio e Francesco Moro.  La colonna sonora del film è di DJ Thedo con il brano Shulligum nato in collaborazione con l’orchestrina d’archi “Trio Improvviso”.

Tratto dal fumetto fantasy “La leggenda di Kaira”, la regista esplora il tema della condizione della donna in epoca storica.  Dopo aver affrontato il tema del femminicidio con “The women’s angels”, con questo progetto affronta anche il tema della diversità con l’attrice Rosanna Gambone (scomparsa il 7 settembre 2021) affetta sin dalla nascita da osteogenesi imperfetta“Il film vuol far riflettere sui temi social come la violenza di genere, il femminicidio e la disabilità”.  Girato a Todi, il progetto ha il patrocinio dell’associazione Polizia Penitenziaria, Bon’t worry, Comune di Todi e Ministero dei Beni Culturali. Si ringrazia per la riprese svolte al palazzo vescovile don Francesco Valentini.  Interamente in costume, hanno partecipato al progetto il gruppo storico Perugia 1416, Arcus Tuder con figuranti e comparse, il cast artistico è composto da Adriana Russo, Michael Segal, Simone Frateschi, Daniele Pacchiarotti (autore anche del quadro ‘L’Amazzone con l’unicorno’, selezionato per il premio Isabella d’Este 2021 con esposizione al Centro congressi di Ferrara.  Dop e VFX del cortometraggio è Joseph Pelliccia (Lefevre).




Orvieto Cinema Fest IV edizione tutto dedicato a “Identità e diversità”

“Identità e Diversità” è il tema della 4^ edizione di Orvieto Cinema Fest, rassegna internazionale di cortometraggi in programma dal 21 al 25 settembre al Teatro Mancinelli di Orvieto.  Ovvero: “Cosa si intende per diversità? Diverso rispetto a cosa, a quale modello e quale norma? Se ne esiste una. Diverso rispetto a una maggioranza, ma quale? Le donne costituiscono la metà della popolazione mondiale. Diverso come minaccia o come risorsa? La letteratura scientifica ha identificato sette aree secondo cui definirla: orientamento sessuale e affettivo; genere, sesso e identità di genere; etnia; disabilità, età; credo religioso e status socio economico. Sette aree le cui declinazioni e interazioni ci rendono quello che siamo, ai nostri occhi e a quelli degli altri. E che gli artisti hanno raccontato”. 

L’evento è promosso dall’omonima Associazione di Volontariato “Orvieto Cinema Fest”, costituitasi a gennaio di quest’anno per iniziativa di un gruppo di giovani volontari e dal Comune di Orvieto che, nel riconoscere la valenza culturale della manifestazione, ne è anche promotore e co-organizzatore. Orvieto Cinema Fest è il primo festival internazionale made in Umbria dedicato all’arte del cortometraggio. OCF è nato ad Orvieto nel 2018 da un’idea di Sara Carpinelli (direttrice amministrativa) e Stefania Fausto (Direttrice Artistica) e si propone come festival cinematografico attento alla pluralità dei linguaggi e all’attualità con l’obiettivo di promuovere nuovi registi e sceneggiatori, sia a livello nazionale che internazionale e di creare un terreno fertile per la costituzione di una rete di talenti emergenti, puntando alla selezione di un catalogo di corti di qualità, e far rinascere anche l’impegno dei giovani della città intorno ad un progetto più ampio al servizio di tutti. Dopo la forma ridotta dell’edizione 2020 dovuta all’emergenza sanitaria che tuttavia ha riscontrato un notevole successo, grazie alla formula ibrida adottata dagli organizzatori con proiezioni streaming e la sola serata conclusiva per la premiazione dei vincitori al Teatro Mancinelli, quest’anno il festival propone un’offerta più ampia fatta non solo di proiezioni a teatro ma anche di appuntamenti online e in presenza ad Orvietoincontri con professionisti nazionali e internazionali del settore, che arricchiscono e completano il progetto del giovane team di volontarie e volontari. Con la quarta edizione, Orvieto Cinema Fest rafforza la sua identità e il suo obiettivo:  valorizzare il film breve nella sua essenza e dare attenzione alle voci registiche emergenti“Siamo alla quarta edizione e sempre di più stiamo definendo la nostra identità – dicono Sara Carpinelli e Stefania Fausto – siamo un festival ideato da giovani, che nasce con l’obiettivo di valorizzare la forma di espressione artistica del film breve. È frutto della determinazione delle tante volontarie e volontari che hanno unito le forze per un obiettivo comune e hanno creduto fin dal primo momento. Quest’anno abbiamo deciso di arricchire maggiormente la rassegna con incontri, scambi e approfondimenti. L’obiettivo e la visione sono sempre le stesse: valorizzare le giovani voci del panorama cinematografico italiano e internazionale, con il desiderio di scardinare gli equilibri di genere che per molto tempo hanno dominato lo scenario audiovisivo. Ci piace, attraverso il mezzo del cinema e della valorizzazione del nostro territorio, portare un messaggio che abbia il linguaggio proprio dell’arte: di inclusività, rispetto ed espressione senza alcuna barriera”. L’adesione convinta del Comune di Orvieto al festival viene sottolineata dal Sindaco e Assessore alla Cultura, Roberta Tardani che di OCF evidenzia l’importanza fra la passione per il cinema che appartiene a moltissimi giovani, l’alta qualità del loro impegno e la bellezza di Orvieto in cui l’evento si colloca come appuntamento annuale fisso della vita culturale cittadina e non solo. Nei giorni di svolgimento della rassegna, infatti, la città richiama numerosi appassionati e visitatori coinvolgendo realtà produttive locali. Di qui l’augurio del Sindaco per una edizione 2021 ancora più lusinghiera e l’incoraggiamento per il futuro della manifestazione.     

Nella selezione dei lavori in gara fra i 26 titoli della competizione emerge un efficace equilibrio tra novità e qualità artistica. Come per le precedenti edizioni, anche quest’anno sono numerosi i lavori inviati da registe e registi da ogni parte del mondo che concorrono nelle tre categorie di gara: Best National, Best International e Best AnimationCinque le premiere italiane che verranno proiettate durante il festival – Adel, Kids Say Whatever, Last Meal, Zonder Meer, Atto di Dolore – una world premiereNuvole Passeggere dell’italiano Stefano Cipani, che torna al cortometraggio dopo il successo di Mio fratello rincorre i dinosauri e altre proiezioni che giungono a Orvieto avendo già raccolto un ottimo riscontro di critica e pubblico, come L’incanto e Freikörperkultur, già presenti nella selezione di Venezia 78. Le proiezioni si svolgeranno al Teatro Mancinelli nei giorni di: giovedì 23 e venerdì 24 alle ore 21, mentre sabato 25 alle ore 17 con cerimonia di premiazione a seguire. La giuria del contest, presieduta da Adriano Valerio, regista di fama internazionale, vincitore nel 2014 del David di Donatello e del Nastro d’argento con il corto “37°4S”, è composta da: Erica Del Bianco, attrice italiana che recentemente ha recitato nella serie tv “Made in Italy” e da Melissa Parmenter, produttrice cinematografica e compositrice di fama internazionale. Tutti i vincitori saranno annunciati e premiati nella serata conclusiva di sabato 25 settembre .In programma anche due webinar dedicati alla riflessione sul rapporto fra diversità e mondo dell’audiovisivo, sia dietro che davanti alle cineprese: martedì 21 settembre alle 18,30 è in programma il panel “La rappresentazione della diversità: evoluzione, linguaggi e nuovi scenari” con Francesca Vecchioni, presidente e fondatrice della no profit Diversity e attivista, e José Stancarone, docente e scrittore; mentre mercoledì 22 alle 18,30 il dibattito sarà dedicato alla filiera produttiva con uno sguardo dall’interno, con l’incontro “L’audiovisivo oltre il soffitto di cristallo: come stanno cambiando gli equilibri di genere nella filiera?” moderato da Boris Sollazzo, con Olga Torrico regista e distributrice Sayonara Film e Elenfant Film; la regista Beatrice BaldacciFabia Fleri Editorial Coordinator di Lynn; Francesca Gollega Vargiu PM Olbia e Metaponto Film Network e Coordinator Figari Film Fest; Rossella Inglese regista e Fatima Bianchi montatrice. Entrambi gli appuntamenti saranno visibili sui canali Facebook e Instagram di Orvieto Cinema Fest .Nel rispetto delle norme di sicurezza anti Covid, per le serate del 23, 24 e 25 settembre al Teatro Mancinelli il pubblico può prenotare al link https://www.prenotaunposto.it/orvietocinemafest/ Confermato anche il contest per illustratrici e illustratori, chiamati nei mesi scorsi a interpretare il tema Diversità & Identità, filo conduttore degli appuntamenti di OCFMartedì 21 settembre, alle 19 presso la sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto main sponsor dell’evento, è previsto un vernissage di inaugurazione della mostra delle opere finaliste del contest. Durante l’evento, live performance del collettivo Io ci sono per .Tra gli artwork selezionati, la giuria composta dagli illustratori esperti: Claudia Alexandrino (@shutupclaudia), fondatrice del progetto Illustration Ladies Milano, Giorgia Di Pasquale direttrice creativa di Diversity e attivista e Celeste Caiello visual designer ha individuato l’opera vincitrice dell’artista Lorenzo Tabacchi. Le 15 opere finaliste rimarranno in mostra alla Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto durante tutti i giorni della manifestazione. La partecipazione al vernissage è libera previa registrazione (posti limitati) e in possesso di Green Passinfo@orvietocinemafest.com




“I Borghi del Dialogo”, la nuova rassegna di spettacolo e cultura itinerante a Baschi

Il Comune di Baschi, in collaborazione con le associazioni del luogo, promuove una nuova rassegna culturale intitolata “I Borghi del Dialogo”, caratterizzata da una serie di appuntamenti che andranno ad interessare l’intero territorio di riferimento. Dibattiti, approfondimenti tematici, proiezioni cinematografiche, teatro, musica e altro ancora. Un ricco calendario che andrà a valorizzare l’offerta culturale nel periodo di maggiore affluenza turistica. Tuttavia – precisa l’Amministrazione – non si tratta di una tradizionale rassegna estiva. “I Borghi del Dialogo”, si distingue per essere un format in costante aggiornamento, un involucro pronto ad accogliere idee, iniziative e proposte. Un luogo di confronto e approfondimento aperto a tutto il territorio circostante durante l’intero anno.  

Il programma iniziale è frutto di un lavoro che ha raccolto il contributo di varie realtà, consentendo di instaurare delle proficue collaborazioni: dai comitati locali alle associazioni culturali, dall’esperienza di “Casa Studio Cordio”, all’Istituto Agrario “Augusto Ciuffelli” di Todi. Tra gli ospiti si annoverano l’artista Salvatore Ravo, il curatore di progetti culturali Francesco Cascino, il regista Francesco Cordio, il giornalista e storico radiocronista Riccardo Cucchi, l’attore e scrittore Giovanni Scifoni.

Con “I Borghi del Dialogo” nasce da una esperienza partecipativa, ed ambisce a diventare un modello da sviluppare ed approfondire con il più ampio contributo possibile.