Sindaco o Presidente della Pro-Loco?

In molte città d’Italia è questa, ormai, la domanda ricorrente tra i cittadini, segno evidente che c’è una confusione di ruoli.
Tra selfie, sovraesposizione mediatica, iper-presenzialismo a sagre, manifestazioni sportive e ricreative, è difficile capire quale ruolo è correttamente interpretato.
La differenza è sostanziale ma il solo fatto che in molti si interroghino proprio sulla differenza dimostra che la netta linea di confine è ormai abbondantemente superata: si è verificata una pericolosa sovrapposizione tra due figure che dovrebbero mantenere, al contrario, ben distinte le proprie funzioni.
Promuovere la propria città è compito di entrambi ma c’è una diversa proiezione che distingue nettamente il Sindaco dal Presidente della Pro-Loco.
Il Sindaco si deve occupare di orientare le attività promozionali verso lo sviluppo economico della Città, secondo un progetto, se ce l’ha, che aumenti il prodotto interno lordo e l’occupazione.
Deve occuparsi tra l’altro di politiche sociali e dei servizi essenziali per i cittadini. Deve dare un assetto alla viabilità urbana ed extra urbana. Il Sindaco poi deve occuparsi dell’assistenza per gli anziani, dell’occupazione giovanile, dell’edilizia abitativa e dell’attrazione degli investimenti.
Dal Sindaco ci si aspetta un disegno sulla Città nei prossimi anni, oltre a quello del suo personale percorso politico che alla Città non interessa.
In sintesi, il Sindaco deve migliorare l’esistente e dare una prospettiva per il futuro: il Presidente della Pro-Loco no.