PrometeOrvieto, “guardate che il Distretto sanitario non è quello di via Postierla!”

Abbiamo la netta impressione che questa cosa della chiusura del Distretto sanitario dell’Orvietano da parte della AUsl Umbria 2 non sia stata ben compresa e percepita dai cittadini.

“Il Distretto Sanitario è la struttura attraverso cui l’azienda sanitaria assicura nel territorio una risposta coordinata e continuativa ai bisogni della popolazione; deve gestire le strutture ed i servizi sanitari nel territorio di competenza destinati all’assistenza sanitaria primaria, alla prevenzione, alla semplificazione dell’accesso dei cittadini alle diverse strutture e presidi e all’esercizio delle attività socio assistenziali delegate all’azienda sanitaria dagli enti locali.” (fonte: sito web AUsl Umbria 2 Terni). In poche parole, la sua mission è: monitorare in ambito locale il livello di salute e soddisfarne il bisogno da parte dei cittadini, organizzare e gestire strutture, produrre servizi sanitari e di prevenzione, facilitarne l’accesso ai cittadini, attività socio assistenziali, curare rapporti con le Amministrazioni locali, associazioni e cittadini. Ma anche, governo e orientamento dell’utilizzo delle risorse, tanto che “è dotato di autonomia tecnico-gestionale ed economico-finanziaria, con contabilità separata all’interno del bilancio della unità sanitaria locale” (art. 38 c.3 legge reg. 9.4.2015 n. 11 T.U. sanità e servizi sociali).

Secondo quanto previsto dal piano regionale di ristrutturazione dei servizi sanitari (in via di approvazione), il Distretto Sanitario dell’Orvietano verrà inesorabilmente soppresso e tutte le sue funzioni verranno attribuite al Distretto di Terni. Le Amministrazioni locali hanno accettato supinamente queste decisioni e l’unico altro Organo istituzionale che avrebbe potuto incidere, la Conferenza dei Sindaci, è sinora rimasto anch’esso immobile rispetto alle posizioni della Regione Umbria e della AUsl Umbria 2, pur avendo il potere di “contribuire a delineare le linee di indirizzo e di attività delle unità sanitarie locali nonché a definire la programmazione e le modalità di integrazione della risposta ai bisogni di salute che richiedono unitariamente prestazioni sanitarie e azioni di protezione sociale.” (art. 8 c.4 legge reg. 9.4.2015 n. 11 T.U. sanità e servizi sociali).

Per ciò che riguarda specificamente Orvieto, poi, il fatto che, dopo ben sei mesi dalla sua presentazione, il Consiglio Comunale non abbia ancora voluto discutere la mozione riguardante la creazione del Distretto Sanitario Umbria Sud Ovest e parlare dunque della decisione delle Autorità di chiudere il nostro Distretto, dimostra che la Politica locale si è definitivamente arresa e che si sente impotente nell’affrontare la più ampia tematica del disastro dei servizi sanitari nel nostro territorio. PrometeOrvieto si augura che sugli scranni del prossimo Consiglio Comunale, che verrà eletto a breve, siederanno persone più vicine ai bisogni dei cittadini e agli interessi del territorio.

E ricordatevi, il Distretto sanitario dell’Orvietano non è quello che sta a via Postierla.

Fonte: PrometeOrvieto