La questione del termovalorizzatore e della chiusura del ciclo dei rifiuti è entrata con forza nella campagna elettorale per le Regionali in Umbria, diventando uno dei temi centrali di confronto tra Stefania Proietti, candidata del centrosinistra, e Roberta Tardani, sindaca di Orvieto e candidata del centrodestra.
Stefania Proietti, reduce da un tour nell’orvietano in cui ha affrontato principalmente il tema della sanità, ha scelto il territorio tuderte per esprimersi in modo deciso contro il progetto dell’inceneritore unico regionale. A Todi, nella roccaforte dell’ex presidente di AURI, Antonino Ruggiano, che ha avviato il bando per l’impianto, la Proietti ha lanciato un attacco frontale contro questa scelta. Tuttavia, da Orvieto, Roberta Tardani, impegnata a difendere la gestione della sanità e della discarica nel suo territorio, non ha lasciato cadere le dichiarazioni della rivale, rispondendo con fermezza. Stefania Proietti ha ribadito la sua netta opposizione all’inceneritore, puntando invece su una strategia di recupero, riciclo e riuso dei rifiuti. Una posizione che, come ha sottolineato, è coerente con l’obiettivo di rendere l’Umbria un modello di sostenibilità ambientale. “Con l’inceneritore – ha dichiarato la Proietti – attireremmo solo più rifiuti anche da altre regioni, incrementando il traffico pesante. L’Umbria, che vanta eccellenze nella raccolta differenziata, non ha bisogno di un impianto del genere. Dobbiamo proseguire sulla strada delle tre R: ridurre, riutilizzare e riciclare”. L’attacco della Proietti ha toccato anche Roma, evocata come esempio negativo. “L’Umbria è più piccola di un quartiere della Capitale, dove si sta costruendo un inceneritore”, ha aggiunto, criticando il doppio standard della politica del centrosinistra a livello nazionale.
Non si è fatta attendere la risposta di Roberta Tardani, che ha difeso la scelta del termovalorizzatore come l’unica soluzione efficace per chiudere il ciclo dei rifiuti in Umbria. “La candidata del centrosinistra continua a dire ‘no’ a tutto – ha affermato la sindaca di Orvieto –, ma non ci ha ancora spiegato come intende gestire il sistema dei rifiuti nella nostra regione. Dove smaltirebbe i rifiuti? Dove realizzerebbe una nuova discarica? A Orvieto non consentiremo più alcun ampliamento”. Tardani ha anche accusato la sinistra, che ha governato l’Umbria per cinquant’anni, di aver adottato una politica fallimentare basata esclusivamente sulle discariche.
Il dibattito si è fatto ancora più acceso sui social, con la sindaca di Orvieto che ha utilizzato la sua pagina Facebook per ribadire la sua posizione. “La soluzione individuata dal nuovo piano regionale dei rifiuti è l’unica percorribile – ha scritto Tardani –. Dopo decenni di errori, il termovalorizzatore rappresenta l’opportunità di superare finalmente il sistema delle discariche, che ha imposto un costo altissimo ai nostri territori”. La battaglia tra le due principali candidate alla presidenza della regione Umbria non si limita a una questione tecnica, ma si allarga alla visione del futuro ambientale e industriale della regione. Proietti sostiene che l’Umbria debba puntare su una politica di sostenibilità e rispetto per l’ambiente, mentre Tardani difende la necessità di un impianto che permetta di affrontare in modo concreto il problema dell’esaurimento delle discariche.
“Non possiamo continuare a dipendere dalle discariche – ha sottolineato Tardani –. Il termovalorizzatore è una necessità per evitare che la gestione dei rifiuti diventi una crisi irrisolvibile”. Dall’altra parte, Proietti insiste: “L’inceneritore non è la soluzione per una regione come la nostra. L’Umbria deve restare il cuore verde d’Italia, non possiamo permetterci di trasformarla in una nuova discarica nazionale”.
Il confronto tra le due signore della politica umbra è destinato a proseguire, e il tema del termovalorizzatore sarà uno dei nodi centrali nei prossimi dibattiti elettorali.