Orvieto e la politica al cucchiaio, concava e convessa

L’appuntamento è chez Pontremoli, un bar & food a Sferracavallo dove, unico a Orvieto, puoi gustare un Campari Rab, il cocktail preferito da Pollicino sia nella versione winter che summer. Le petit Poucet nasce francese sul finire del ‘600, viaggia molto e, nel corso dei secoli, ne ha viste di tutti i colori, ne sa una più del diavolo. Ormai è un bambino agée, che ha imparato l’astuzia dell’intelligenza per sopravvivere alle avversità della vita. Da circa un anno vive a Orvieto, in un piccolo casolare da fiaba, perso nel verde delle colline.

Credo tu abbia seguito le vicende elettorali e conosca tutti i retroscena. Cosa ne pensi?

Parafrasando Mao Zedong, “Grande è la confusione sotto il cielo di Orvieto”, ma la situazione non è eccellente, al più può divenire promettente.

Sembri la Sibilla Cumana, spiegati meglio, aiutami a capire.

La campagna elettorale è stata combattuta e incerta fino all’ultimo, sono piombati a Orvieto i big della politica nazionale da Antonio Tajani a Elly Schlein, fino a Stefania Craxi. Vince il centrodestra e Roberta Tardani è di nuovo il Sindaco legittimamente eletto.

Ma a ben guardare, voi orvietani avete indicato tre sindaci: il primo è il “sindaco dell’Astensione” con 6000 voti (40% degli aventi diritto); l’altro è Stefano Biagioli, sindaco nel centro storico e scalo, Fossatello-Corbara, Tamburino (4715, il 29% dei votanti); il terzo è Roberta Tardani, sindaco a Ciconia, a Sferracavallo, nelle frazioni (4879, 30%). Ecco spiegata la confusione!

40%

30%

29%

La situazione invece è promettente perché queste elezioni hanno evidenziato una possibile nuova classe dirigente, a destra e a sinistra: sono giovani dai venti ai quarant’anni, puliti nella testa e vitali nel cuore, non importa se già eletti, non importa se alcuni affascinati ancora da qualche pifferaio magico. Solo loro potranno riportare alla politica cittadina una parte dei 6mila astenuti.

Qualche nome?

Vado a memoria e in ordine sparso: Matteo Panzetta, Sabrina Mandolini, Federico Fontanieri,  Lorenzo Turreni, Rebecca Animobono, Giulia Frizza, Leonardo Pimpolari, Maurizio Talanti, Valentina Carli, Giordano Conticelli e i ragazzi di Nova

Mi parli di tutti, ma niente su Roberta Palazzetti, il Dottor Spin e Proposta civica. Perché?

Se fossi credente, raccomanderei la Manager e la sua Proposta civica alla Misericordia divina! Dante Alighieri, li vorrebbe sepolti nel ghiaccio fino al collo e con la testa all’ingiù; non solo hanno tradito i parenti – e sì che le hanno dato una bella mano – ma se stessi. Nascono per “abbattere” Roberta Tardani (lo hai scritto tu nell’ articolo del 2 ottobre ’23) e finiscono per farla vincere al ballottaggio.

Ti riferisci al mancato accordo o apparentamento con il PD?

Certo che sì, l’accordo era fatto, stabilite perfino le caselle degli assessori, chi fa e che cosa. L’eventuale sindaco Biagioli si sarebbe occupato di attività minori, la “ciccia” a Roberta Palazzetti e al suo seguito. Il PD aveva accettato, del resto ritiene di essere come l’AVIS, donatore di consensi.

Non ti credo!

Vuoi vedere l’accordo, eccolo qua, redatto di suo pugno da Roberta Palazzetti (scarica il documento). Nel tardo pomeriggio del 14 giugno era tutto già organizzato per presentarlo alla stampa il giorno successivo.

E allora cosa è successo nella tarda serata e nelle prime ore della notte?

Durante la campagna elettorale, Roberta Palazzetti aveva parlato di Orvieto città ideale, di trasparenza, di ascolto e tante volte, forse troppe, di Visione. Sembra che sia entrata in una sorta di trance onirica, ha “sognato” Roberta Tardani con il suo tutor politico Raffaele Nevi, il capo dei civici umbri Andrea Fora, già consigliere regionale del centrosinistra, ora di centrodestra, e il capo dei civici X di Orvieto: le si avvicinano con fare minaccioso, come i Bravi di Don Rodrigo: lei Signora è Donna di mondo, e sa benissimo come vanno queste faccende, “questo matrimonio non s’ha da fare né domani né mai”.  E la poverina ha risposto Sì.   Risultato, Roberta Tardani, pur con qualche patema d’animo, si conferma Sindaco, Roberta Palazzetti, da brava manager, come un cuiller à soupe è concava e convessa secondo le convenienze, e i CiviciX guadagnano un credito da spendere in occasione delle prossime candidature regionali.

E Daniele Di Loreto, il dottor Spin?

Spero tu sappia distinguere il valore amicale dal giudizio politico. Parafrasando il Macchiavelli, “Bisogna, adunque, essere golpe a conoscere e’ lacci, e lione a sbigottire e’ lupi”, il dottor Spin ha l’astuzia della Volpe, ma difetta nel coraggio del Leone. Qualora la realtà non corrisponda ai suoi desideri, lui sceglie di abbandonare. E’ successo così nel matrimonio con Germani, dopo un anno ha divorziato; poi con Tardani, breve luna di miele e ancora divorzio. Questa volta si è superato, ha divorziato dalla Palazzetti prima ancora di sposarsi: è fantastico, il tuo amico! Daniele può essere una risorsa per la città per formazione e cultura, un cattolico praticante ascrivibile all’area del centrosinistra dove, credo, sarebbe accolto con favore; così l’opposizione in Consiglio Comunale, oltre al Pd, potrebbe contare su un gruppo di tre valenti civici: Biagioli, Caiello e Di Loreto. Ma cosa farà, non so dire.

Alcuni parlano di Evasio Gialletti, capogruppo di tutta la maggioranza.

E’ una sonora sciocchezza. Gialletti è solo il risultato di un accrocco politichese, mutuato da Rovero.Ermini (ex PSI) e da Roberto Meffi (FI), con il conforto compiaciuto – così sembrerebbe – di Stefano Fatale (ex-PSI) e di Roberto Moroni (FI), e forse il sorriso benevole di Raffaele Nevi. A Roberta Tardani sono più i voti che le ha fatto perdere, di quei pochi che le ha portato in dote. E poi, è una mina vagante perché da politico navigato sa essere anch’esso concavo e convesso alla bisogna.
Non vale il nostro tempo! Finiamo di bere questo CampariRab e poi ci salutiamo.