Orvieto, colonnine di ricarica delle auto elettriche cercasi

Riceviamo e volentieri pubblichiamo, pronti anche ad ospitare una risposta da parte dell’Amministrazione Comunale, un intervento da parte di, Simone Orsini, un nostro lettore, sulla questione. Le colonnine sono sicuramente un punto fondamentale pet favorire l’acquisto di auto elettriche anche a Orvieto

Da cittadino orvietano possessore di un’auto elettrica devo ahimè constatare che ad Orvieto siamo poco lungimiranti in tema di punti di ricarica per auto elettriche.  Dati alla mano, mi pare che i residenti orvietani possessori di auto elettriche siano in aumento; per non parlare poi dei tantissimi turisti che vengono a visitare la nostra bellissima Orvieto, e rimangono “leggermente spiazzati” nel constatare una situazione un po’ anomala e un po’ triste allo stesso tempo.

Agli orvietani che attraversavano una rovente Piazza della Repubblica la scorsa estate, forse non sarà passata inosservata la quotidiana scenetta dei tanti turisti che invano tentavano di ricaricare nell’unica colonnina presente sulla rupe e che per di più è puntualmente fuori servizio un giorno sì e uno no, garantendo, quando funziona, una sola ricarica alla volta (perché ha due attacchi ma uno serve solo per ricaricare i motocicli leggeri e quindi non è adatto per le automobili). L’operazione di ricarica è poi possibile sempre che l’area di sosta riservata ai veicoli elettrici non sia già occupata abusivamente da qualche auto termica, parcheggiata lì perché tanto “nessuno dice niente”, evidentemente. È consueto vedere turisti che chiamano i vari servizi di assistenza clienti delle compagnie di ricarica. Noi orvietani non ci proviamo neanche più a caricare a Piazza della Repubblica perché ormai lo sappiamo che non funziona quasi mai, e quando funziona è sempre occupata visto che è il solo punto di ricarica su tutta la rupe (tristemente insufficiente). 

Ad Orvieto ci salviamo un poco grazie al “parcheggio della Coop”, dove è presente l’unica colonnina a ricarica veloce (50KW di picco massimo). Poi un piccolo punto di ricarica a 22KW presso un distributore di benzina poco distante dalla stessa Coop. Iniziative di privati. Basta, tutto qui.

In pratica la “rivoluzione della mobilità green” non ha fatto neanche in tempo ad iniziare che nella nostra splendida città già siamo rimasti indietro di anni. Un record!  Ho seguito con attenzione una interrogazione presentata in consiglio comunale lo scorso 27 luglio, dove il consigliere Giovannini chiedeva perché il Comune di Orvieto non avesse partecipato ad un bando per poter avere (si badi, a totali spese del gestore Enel X Way) l’installazione di colonnine di ricarica, grazie ai fondi del PNRR (in quel caso era Enel X Way, ma ce ne sono già 6 o 7 che stanno investendo in tutta Italia).

Il video è disponibile su YouTube, streaming dei consigli comunali direttamente sul sito del Comune di Orvieto del 27 luglio 2023 a partire dal minuto 55.  

L’Assessore comunale Pizzo ha risposto quasi sdegnato che il Comune non aveva partecipato per i seguenti motivi:

  1. I punti dove installare le colonnine li dovremmo decidere noi come Comune e dovrebbero essere installate sia nel centro che nelle frazioni.
  2. Cedere anche un centimetro di suolo pubblico a “questa gente” che chissà quanti soldi vuole fare alle spalle degli orvietani è inconcepibile. In passato si sono fatti buchi di bilancio per colpa delle concessioni gratuite di suolo pubblico.
  3. A breve si installeranno due colonnine presso la ex-caserma Piave.
  4. “Qualcosa si farà quando ci sarà una Compagnia in grado di interloquire alla pari con il Comune”.

Ascoltando il botta e risposta tra l’Assessore Pizzo ed il Consigliere Giovannini, la riflessione che un “normale” cittadino orvietano fa è la seguente:

  1. Ma le Compagnie elettriche (come appunto Enel X Way) non chiedono proprio questo? Un piano fatto dal Comune dove si indicano i punti all’interno del comprensorio comunale ritenuti opportuni? Il problema dunque dove sta? C’è forse qualche altro aspetto di rilevanza dietro le quinte, che “non è dato conoscere al popolo?” Sinceramente credo di no; spero proprio di no. Trovo normale che le Compagnie vogliano installare le colonnine nei punti dove c’è maggior potenziale utenza, perché è semplicemente il loro business; a mio avviso l’interesse del Comune dovrebbe consistere nel poter garantire ai suoi cittadini e ai turisti (tanto cari a questa amministrazione mi pare) un servizio che ormai nel 2024 è “ovvio e scontato” in tutta Italia. Le colonnine servono ovunque, centro e periferia, ma in particolare dove ci sono più auto da ricaricare, questo mi pare chiaro, quasi banale per la sua ovvietà. Mi permetto inoltre di osservare che la maggior utenza non necessariamente va di pari passo col maggior flusso turistico, perché anche chi vive a Ciconia o a Sferracavallo, se ha un’auto elettrica ha necessità di ricaricare.

  • Ragionando un minimo, si arriva facilmente a comprendere che il 99% delle colonnine di ricarica insistono dove già sono presenti “normali” parcheggi per auto, quindi non si sottrae proprio nulla. Penso al parcheggio di Piazza Cahen, al cosiddetto “parcheggione” della stazione ferroviaria, al parcheggio di Via Roma, al Foro Boario, a Ciconia al centro commerciale dell’area Fanello, a Sferracavallo e chi più ne ha più ne metta. Tutte aree già potenzialmente adatte per una colonnina larga appena 50 centimetri. Non nego inoltre, da cittadino orvietano, la curiosità di conoscere qualche esempio di “buco di bilancio” causato per via di concessioni gratuite di suolo pubblico (parole dell’Assessore).

  • A breve (a detta dell’assessore Pizzo) si sarebbero installate due colonnine presso la ex-caserma Piave. Dunque, ciò è stato detto il 27 Luglio 2023, ora siamo a Febbraio 2024….

  • “Qualcosa si farà quando ci sarà una Compagnia in grado di interloquire alla pari con il Comune”. Ora io non posso certo sapere con quale barbaro ed arrogante approccio queste compagnie elettriche propongono i loro servizi ai Comuni, però mi domando e dico: a Porano in proporzione al numero di abitanti/utenti, hanno più punti di ricarica che a Orvieto, a Montecchio stessa cosa, a Guardea ultimamente hanno messo anche un punto di ricarica per bici elettriche, a Lubriano hanno più punti che a Orvieto, a Castiglione in Teverina, a Bagnoregio, a San Venanzo, addirittura in località Pisciarello (vicino Attigliano). Ma possibile che il Comune di Orvieto sia l’unico della zona così sfortunato, da non trovare uno straccio di Compagnia che voglia interloquire alla pari?

A Londra lo scorso Natale ho notato un ingegnoso quanto semplice metodo per avere un punto di ricarica per auto elettriche installando direttamente una “spina” sui pali della luce. Certo noi qui abbiamo ancora i pali degli anni ’90, ma ho letto che finalmente (per puro caso a brevissima distanza dalle imminenti elezioni comunali) avremo anche ad Orvieto l’illuminazione LED. In molti Comuni le luci LED sono già state installate da circa 8/9 anni; ma chissà, forse anche per i pali nuovi questa amministrazione ha avuto difficoltà a trovare una compagnia che “interloquisse alla pari”.

Simone Orsini