Nuova giornata da incubo per i pendolari orvietani mentre si annuncia l’apertura del tavolo di confronto con RFI e Trenitalia

La giornata del 26 è ancora una volta complicata per i pendolari orvietani. Non è una questione di questi ultimi giorni ma ormai di mesi. Ogni giorno andare o tornare da Roma diventa quasi un’avventura a partire dal disagio fisso dei binari Roma Termini Est. Il 26 luglio nel primo pomeriggio a causa di accertamenti dell’autorità giudiziaria per un investimento tra Fabro e Città della Pieve sulla linea convenzionale i convogli hanno subito ritardi e limitazioni. Anche chi parte da Roma si è trovato ad attendere il primo treno utile per fare ritorno a casa dopo una giornata di lavoro o studio.

Il Reg 4107 è arrivato con una ventina di minuti di ritardo mentre quelo precedente è stato cancellato e l’IC 596 proveniente da Salerno viaggia con più di un0ora di ritardo. Questa situazione non è una novità ma la quotidianità per i pendolari orvietani che si vedono “rubare” ore di vita sociale e familiare troppo spesso. Trenitalia ogni volta, e non sempre con puntualità, avverte dei disagi dovuti a cause tecniche, a fenomeni meteo, ad accertamenti dell’autorità giudiziaria, a scioperi, a occupazioni della linea ferroviaria, a mancanza di materiale rotabile, a ritardi del treno corrispondente e chi più ne ha più ne metta.

Ben venga l’apertura del tavolo di confronto con RFI e Trenitalia ma non è un disagio nuovo ma antico, troppo antico che subisce ogni pendolare giovane o meno giovane, chi studia e chi lavora, chi si reca a Roma per turismo o, magari, per un esame o un concorso. Speriamo che sul tavolo non si porti il disagio dovuto ai lavori estivi ma la continuità dei ritardi sulla linea Roma-Firenze con improvvisi cambi di linea soprattutto tra direttissima e convenzionale o meglio “lenta”.