Monsignor Sigismondi “se si fa squadra, si fa strada!”. Da dicembre cambiamenti in molte parrocchie dell’orvietano

Nel pomeriggio di sabato 28 settembre, presso l’Istituto San Lodovico di Orvieto, si è tenuta l’assemblea dell’Unità Pastorale “San Giuseppe”, un incontro che ha visto la partecipazione anche dei fedeli dell’Unità Pastorale “Santa Cristina”. La sala era gremita oltre le aspettative, segno del forte interesse e della volontà di partecipazione della comunità.

L’incontro è stato aperto dalla preghiera dei Vespri, seguita dall’introduzione di don Marco Pagnotta, moderatore dell’Unità Pastorale “San Giuseppe”, il quale ha evidenziato l’importanza di “camminare insieme, in unità d’intenti”, una linea guida centrale per il futuro della pastorale. A seguire, monsignor Gualtiero Sigismondi, vescovo della Diocesi di Orvieto-Todi, ha preso la parola, annunciando alcune importanti comunicazioni relative a nomine e provvedimenti che entreranno in vigore a partire da domenica 1° dicembre. Tra gli interventi di rilievo, don Stefano Puri ha sottolineato la serenità con cui i sacerdoti delle due Unità Pastorali hanno intrapreso questo nuovo cammino pastorale, frutto di un lavoro di collaborazione e preparazione già avviato da diverso tempo. Durante il suo intervento, don Puri ha anche presentato i membri del nuovo Consiglio Pastorale dell’Unità Pastorale, che avrà il compito di guidare e supportare la comunità nei prossimi passi.

Don Emanuele Frenguelli ha invece illustrato la struttura delle neo costituite diaconie, gruppi di lavoro che avranno il compito di supportare la vita della comunità in vari ambiti. Le diaconie rappresentano un punto chiave per favorire una maggiore partecipazione attiva dei fedeli, rendendoli protagonisti di un cammino pastorale condiviso.

Di seguito l’intervento integrale del vescovo:

“Siamo passati da un cristianesimo sistemato in una cornice sociale ospitale a un cristianesimo di minoranza, o meglio, di testimonianza. E questo richiede il coraggio di una conversione ecclesiale, per avviare quelle trasformazioni pastorali che riguardano anche le consuetudini, i modelli, i linguaggi della fede, perché siano realmente a servizio dell’evangelizzazione”. Queste parole pronunciate da Papa Francesco nel discorso rivolto alla Chiesa che è in Belgio, presso la Basilica del Sacro Cuore di Koekelberg, ci riguardano: sollecitano le parrocchie della Rupe e del suburbio orvietano a disporsi a camminare insieme, in unità d’intenti con il processo avviato in tutta la Diocesi.

Dovendo provvedere al nuovo assetto sinodale dell’unità pastorale “S. Giuseppe”, sentito il Collegio dei Consultori, affido a don Stefano Puri la responsabilità di moderatore. Egli verrà sollevato dall’ufficio di parroco dei Santi Stefano e Anna in Orvieto Scalo, di S. Nicolò in Baschi e di S. Giovanni Battista in Torre S. Severo. Egli, inoltre, lascerà il compito di amministratore parrocchiale di S. Biagio in Porano e della Ss. Annunziata in Canale, comunità che, unitamente a S. Lucia in Sugano, di cui attualmente è parroco don Danilo Innocenzi, e a S. Giovanni Battista in Torre S. Severo, saranno curate – in sinergia con p. Maurizio Zorzi S.S.S., moderatore dell’unità pastorale “S. Cristina” – da don Claudio Gargagli, quale legale rappresentante, e dal cappellano dell’Ospedale di S. Maria della Stella in Orvieto, don Domenico Cannizzaro. Quest’ultimo, lascerà il servizio di presbitero “in solido” della comunità di S. Pancrazio in Castel Giorgio, facente parte dell’unità pastorale “S. Anzano”, ove verrà trasferito, con lo stesso incarico, don Henri Nicole Yebga Matip.

Il moderatore avrà il compito di promuovere la collaborazione fra i presbiteri i quali, nelle comunità affidate “in solido” a ciascuno di loro, dovranno coniugare la stabilità, che garantisce la prossimità al popolo di Dio, con l’itineranza, che assicura lo zelo missionario. Don Stefano Puri seguirà, in particolare, le parrocchie di S. Maria della Stella in Cattedrale, guidata sinora da don Marco Pagnotta, e di S. Domenico, curata attualmente da don Luca ConticelliDon Enrico Bartoccini consegnerà il “testimone” della parrocchia di S. Giovenale a don Luca Conticelli il quale, oltre alla comunità di S. Andrea, avrà il mandato di seguire anche quella di S. Nicolò in Baschi, insieme a don Kondwani Matupa, vicario domenicale. Don Danilo Innocenzi continuerà ad avere cura delle parrocchie di S. Maria della Stella e S. Pietro Parenzio in Sferracavallo e di S. Crispino in Ponte del Sole. Don Emanuele Frenguelli si farà carico delle comunità dei Santi Stefano e Anna in Orvieto Scalo, di Maria Ss. Madre della Chiesa in Ciconia-Capretta e di S. Leonardo in Prodo-Colonnetta. Don Marco Pagnotta, oltre alla responsabilità della Cappellania della Casa di Reclusione di Orvieto, sarà a disposizione, in pianta stabile, dell’unità pastorale “S. Giuseppe” anche come collaboratore dell’Ufficio diocesano per le comunicazioni sociali.

Don Stefano Puri, assumendo la legale rappresentanza delle comunità parrocchiali dell’unità pastorale “S. Giuseppe” comprese nel comune di Orvieto – ognuna delle quali, a norma della vigente legislazione canonica, continuerà ad avvalersi del proprio Consiglio per gli affari economici –, sarà coadiuvato da don Luca Conticelli il quale, oltre ad assumere la legale rappresentanza della parrocchia di S. Nicolò in Baschi e, conseguentemente, della Casa Vincenziana “Don Benedetto Baccarelli”, riceverà il mandato di coordinare le questioni amministrative e gestionali delle varie parrocchie dell’unità pastorale “S. Giuseppe”, nelle quali i presbiteri “in solido”, sotto l’autorità del moderatore che ha potere di firma, svolgeranno gli atti di ordinaria amministrazione. Don Luca Conticelli si avvarrà della collaborazione della Signora Lorena Segatori, che avrà la funzione di rivedere le diverse situazioni contabili, allo scopo di favorire una gestione trasparente e oculata delle risorse.

Questi provvedimenti entreranno in vigore all’inizio dell’Avvento, il 1° dicembre 2024. Essi, oltre a interpretare il presente e a progettare il futuro, sono finalizzati a “drenare” la frammentazione pastorale, che enfatizza l’io del campanilismo relativizzando il noi Chiesa. Solo nella comunione le differenze diventano ricchezza: se si fa squadra, si fa strada!”.