MCC conferma di avere ricevuto offerte per CariOrvieto. Tesei e Tardani, “è il segno di una banca sana e un territorio attrattivo”

Dopo settimane di indiscrezioni e articoli di stampa nazionale e locale è arrivata la conferma ufficiale da parte di MCC che con un brevissimo comunicato ha confermato che sono state ricevute offerte per l’85% di Cassa di Risparmio di Orvieto che ora verranno valutate dalla capogruppo per poi decidere se dare avvio alla vendita o rifiutare le offerte.

In queste settimane si è acceso il dibattito sull’utilità di una banca di territorio, sul ruolo e sul futuro della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto. Il 25 luglio si è tenuto un incontro tra i vertici di MCC e CRO con la presidente Tesei e la sindaca Tardani in cui si sottolineava il ruolo della banca CRo come fulcro del credito locale. Dopo pochi giorni è invece iniziato il tam tam della possibile vendita della banca stessa. La situazione si è andata ancora più chiarendo quando dal MEF hanno ribadito che MCC non ha il ruolo di banca. Certamente c’è differenza tra CRO e BPBari visto che la banca umbra ha fondamentali interessanti mentre il percorso di risanamento e rilancio di Bari è più complesso.

Nel comunicato MCC scrive sulle proposte che “si riserva di valutarle attentamente nell’ambito di un processo competitivo che abbia come obiettivi la tutela dei dipendenti e la crescita della banca e del territorio”. Anche Tesei e Tardani ritengono positivo questo nuovo quadro tanto che “nel prenderne atto e nel considerare l’interesse del mercato per la CRO indice di una operazione ben riuscita, di una banca sana e di un territorio attrattivo, seguiranno con grande attenzione, come già fatto per l’acquisizione MCC, questa fase anche confrontandosi, come già avvenuto, con il Governo, mantenendo come orizzonte indispensabile lo stesso piano di sviluppo che ha coniugato presidio territoriale, occupazione e sostegno a famiglie ed imprese”.

Rimanendo nel campo delle indiscrezioni di stampa oltre a Banco Desio avrebbe manifestato interesse la Popolare di Ragusa mentre sembra complicarsi l’ipotesi MPS, sul mercato anche quest’ultima e al centro di una sfida tra Unipol e Unicredit. Se dovesse concretizzarsi la strada brianzola il destino di Orvieto potrebbe seguire quello di Popolare di Spoleto con l’incorporazione nella capogruppo dopo pochi anni di transizione con il doppio brand.