Come saprete Cittaslow fu fondata al teatro Mancinelli il 15 ottobre 1999 grazie a quattro sindaci visionari e lungimiranti delle città di Greve in Chianti, Positano, Bra e Orvieto. Da allora la sede legale e operativa dell’associazione, operante in 33 paesi con 300 città associate e 28 milioni di cittadini coinvolti, si trova presso il Comune di Orvieto.
Nel 25°anniversario della fondazione e a pochi giorni dalle elezioni amministrative, voglio ricordare a tutti voi l’importanza di questa nostra realtà, nata e cresciuta sulla rupe con il concorso di tanti, amministratori, cittadini, associazioni, parti economiche e sociali: chiunque sarà il prossimo sindaco eletto dagli orvietani, nell’esercizio di indirizzo e governo della città e del suo territorio dovrà vantaggiosamente confrontarsi e interiorizzare ancora di più e meglio Cittaslow.
Se per primo Daniel Halévy parlò nel 1948 di “accelerazione della Storia”, e poi il grande Zygmunt Bauman che lesse nelle nostre “vite di corsa” l’instabilità del vissuto sociale a causa del progresso tecnologico fast, oggi nessuno aspetta nessuno: vale per la nostra magnifica Orvieto come per l’Italia e per l’Europa. Siamo chiamati a procedere ricordandoci che “non c’è smart senza slow”: ormai dovrebbe essere chiaro a tutti. Le istituzioni per prime devono essere consapevoli del valore vitale del territorio e della necessità di preservare l’equilibrio contenendo i consumi di tutti i tipi di risorse, incluse quelle umane. Il percorso indicato progettato e realizzato nel mondo da Cittaslow significa anche ad Orvieto prepararsi per tempo al futuro migliorando il presente. Come sarà Orvieto nel 2030 e nel 2050? Dipenderà molto dalle nostre azioni di oggi.
Una città è o dovrebbe essere prima di tutto una comunità, un corpo vivo, mai perfetto ma che tende a migliorarsi e a resistere anche quando cambiano le condizioni esterne. Per questo Cittaslow propone itinerari di inclusione sociale, cittadinanza attiva, codecisione, solidarietà e reciprocità. Per le sfide che ci attendono non basta l’ordinaria amministrazione ma occorre continuamente lanciare il cuore oltre l’ostacolo, vedere lungo.
Cittaslow è un sistema valoriale oltreché un metodo utile per l’amministrazione pubblica che reindirizza la comunità verso forme di miglioramento progressivo a favore di tutti i cittadini, nessuno escluso. “Cosa mi serve qui ed ora per migliorare?”, chiede Cittaslow nelle passeggiate narranti organizzate con i comuni nelle periferie urbane: e i cittadini rispondono scegliendo nel mazzo di carte “slow” che fanno la differenza per la qualità delle loro vite. E’ una rivoluzione garbata nata proprio nella nostra città e in Umbria, che dà non solo speranza ma soprattutto concretezza a quello che chiamiamo “buon vivere”. Dobbiamo esserne orgogliosi e anzi, portare ancora più avanti l’obiettivo proprio qui, “giocando in casa”.
La conservazione e la memoria sono fondamentali, ci dice l’esperienza Cittaslow, ma altrettanto importanti sono l’innovazione di processo prima ancora che di strumenti. E a questo proposito presso la Sede di Cittaslow c’è uno scrigno di saperi e progetti depositati in svariati terabyte, a disposizione del nuovo sindaco di Orvieto e dell’intera comunità cittadina. Questo servirà quotidianamente per tradurre l'”incertezza” propria dei tempi in “opportunità”. Per creare nuove professioni e lavoro, per interpretare in termini slow il progresso senza abbandonarci a forme produttiviste, tra le quali la più scontata e incombente è l’overtourism che divora l’anima dei luoghi e a medio termine impoverisce. Ma siamo ancora in tempo per mantenere la qualità slow di Orvieto e traguardare un futuro migliore per le famiglie, per le imprese, e anche per gli ospiti temporanei come chiamiamo i turisti a Cittaslow.
Non entrerò qui nel merito, non è questo lo spazio né ora il nostro compito, ma rimaniamo a disposizione punto su punto. Lo avete ribadito a più voci nei vostri rispettivi programmi elettorali: qualità della vita significa presidiare e rafforzare i servizi essenziali per la persona e i soggetti economici, dalla sanità ai trasporti, consolidare l’occupazione e creare nuovo lavoro nel turismo, nel green, nell’artigianato, in agricoltura; vuol dire anche connettere i territori e aprire la città. In questo senso Cittaslow è una potente leva per l’internazionalizzazione – lo sanno bene alcune imprese, le associazioni, le scuole di ogni ordine e le famiglie di Orvieto che da anni ci seguono e partecipano a opportunità scambi e relazioni arricchenti in giro per il mondo – ma lo è anche per darsi il “senso del limite” rispetto alla sostenibilità sociale e ambientale, che rimangono in priorità.
Nell’augurarvi in bocca al lupo, Vi ringrazio per la vostra gentile attenzione, consideratelo un contributo pre-politico che mi auguro utile nel vostro prossimo impegno per la città,
il Segretario generale, Pier Giorgio Oliveti