Le promesse elettorali di Melasecche e Tardani: tra illusioni e realtà

Fonte: Partito Democratico Orvieto

Il tour elettorale dell’assessore regionale Melasecche, accompagnato dalla sindaca di Orvieto Roberta Tardani, ha preso avvio dalla Colonnetta di Prodo, con uno scenario che sa tanto di conclusione più che di rilancio. 

Melasecche, evidentemente consapevole del crepuscolo della sua carriera politica, e Tardani, che teme di vedere emergere l’insufficienza del suo operato senza la protezione dei suoi riferimenti politici a Perugia, appaiono sempre più preoccupati.   E come accade quando le elezioni sono imminenti, si torna a fare promesse. Questa volta la ristrutturazione della ex Casa Cantoniera. Promesse, come sempre, prive di concretezza. 

Lo schema è noto. Poco prima delle elezioni si promette molto, per poi realizzare ben poco, come dimostrano le parole vuote sulla creazione di un museo del Corteo Storico e di uno della ceramica, progetti mai partiti.   E ancora la tanto sbandierata Casa della Salute, destinata a restare una chimera, e la famosa complanare, per la quale è stato finanziato solo un primo lotto del secondo stralcio. Il secondo lotto? Silenzio totale.   Non è forse più appropriato ricordare la Scuola di Polizia promessa da Stefano Spagnoli, il cui unico risultato tangibile è stato il suo ingresso nella giunta come Vice Sindaco? E Orvieto? Ha ricevuto, ancora una volta, solo fumo negli occhi.  E sulla sanità? La Sindaca si vanta di finanziamenti regionali, ma non è certo il film che vedono gli orvietani, costretti a fare i conti con una realtà ben diversa. 

Vogliamo un’ulteriore prova di queste promesse sistematicamente tradite? Nel 2017, Roberta Tardani – all’epoca capogruppo di Forza Italia – tuonava contro l’amministrazione Germani per la mancata riqualificazione dell’immobile ex INAPLI, un bene prezioso in pieno centro storico.   Nel suo programma elettorale del 2019 prometteva di non lasciare che passassero altri cinque anni di abbandono. Ebbene, cinque anni sono passati, e l’ex INAPLI resta ancora un rudere in pieno centro storico, simbolo dell’incapacità di mantenere la parola data. 

A pochi mesi dalle elezioni regionali, ci si chiede quante altre promesse irrealizzabili dovremo ancora ascoltare.