La replica del coordinamento comunale di Fratelli d’Italia al comunicato del COSP sulla sanità pubblica

Ringraziamo il Comitato Orvietano per la Salute Pubblica per l’opportunità di discutere l’importante argomento relativo al finanziamento del Sistema Sanitario Nazionale e rispondiamo brevemente alla nota giornalistica di qualche giorno fa. Intanto salutiamo con soddisfazione l’attenzione che le testate locali riservano alle pubblicazioni della bacheca di Fratelli d’Italia sezione di Orvieto. Questi articoli certificano, quindi che siamo meritevoli di attenzione e riusciamo a catalizzarla.

In verità, dopo il mantra infinito sulle polemiche interne al partito, ritenevamo non essere meritevoli di tale premura, neanche quando in campagna elettorale sono venuti a trovarci autorevolissimi esponenti sia del Governo, sia di Fratelli d’Italia, e anche di altre forze della coalizione. Infatti tali eventi non sono stati degni neanche di un trafiletto di cronaca cittadina. Entrando nel merito del comunicato COSP, appare chiaro, come sanno anche i bambini, che i numeri assoluti siano differenti da quelli relativi. Dal vangelo secondo Repubblica (si citano anche altre fonti di eruditi e accademici a gettone) si evidenzierebbe che la misura dell’effettivo valore degli investimenti nella sanità sia misurabile in base all’incidenza percentuale sul PIL. Tale criterio di misura, secondo altre altrettanto autorevoli fonti e linee di pensiero, può essere assolutamente fallace se si porta all’estremizzazione il concetto. Questo sistema di misurazione, infatti, risente dell’andamento congiunturale del Pil quindi se paradossalmente il Pil cala, come nel 2020, l’incidenza sale (al 7,3 per cento). Tecnicismi, ma che vanno a smentire altri tecnicismi adottati per concepire una tesi preconfezionata, quasi sempre, coincidente o molto simile a quella del PD e della sinistra italiana. A sostegno della nostra interpretazione dei dati possiamo anche citare una nota del Comitato Regionale Sanità di Fratelli d’Italia Umbria.

· L’aumento di 11 miliardi del finanziamento è relativo a quanto aveva stanziato il governo Draghi, verso il quale, al tempo, nessun partito di sinistra aveva mosso critiche. Ci chiediamo quindi perché le stesse sinistre critichino un ulteriore (e ragguardevole) finanziamento per la sanità.

• I dati mostrati nel manifesto in maniera congiunta sono del tutto appropriati, rappresentando due aspetti intimamente connessi, considerato che la stragrande maggioranza delle risorse viene dedicata proprio ai livelli essenziali di assistenza. Per inciso, ribadiamo come gli indicatori ufficiali del ministero posizionino l’Umbria in un ambito di eccellenza nei confronti di altre regioni meno virtuose.

• Il rapporto tra spesa sanitaria e PIL è certamente utile (e lo stesso Ministro Schillaci ha già pubblicamente espresso l’intenzione di portarlo almeno al 7%), ma non costituisce l’unico parametro da considerare perché le valutazioni comparative vanno effettuate tenendo conto delle profonde differenze tra sistemi sanitari a livello dei singoli stati e delle differenze di tipo demografico.

• Infine, parlare di inflazione è del tutto fuorviante, dal momento che rispetto al 2022 (8,7%) e 2023 (5,9%), quella prevista per il 2024 si aggira attorno all’1,2% e pertanto le somme stanziate in maniera aggiuntiva (ovvero gli 11 miliardi sopra citati) oggi valgono molto di più.

Dobbiamo anche effettuare una notazione sulla sigla OCPI, utilizzata nei grafici del COSP, che sta per Osservatorio sui Conti Pubblici Italiani, legato all’Università Cattolica del Sacro Cuore, questo solo per dare una completa informazione anche ai cittadini che hanno minore dimestichezza con questi temi. Il COSP, nel suo comunicato, ripreso da alcune testate locali, che implicitamente hanno fornito ai lettori impressione di totale condivisione, tanto che vi era la firma “redazione”, contesta anche il secondo dato presente sulla bacheca, fondato sui dati provenienti dal Ministero, i quali vengono trattati con “sufficienza” pur essendo chiaro come l’Umbria nella graduatoria, si posizioni immediatamente a ridosso delle regioni più sviluppate del Nord.   Colui che ha scritto il comunicato non comprende il nesso tra i due dati; ebbene faremo un esercizio di divulgazione per chi si sforza di non voler comprendere.

La posizione in classifica dell’Umbria è totalmente in contrasto con la narrazione di parte della stampa locale che da mesi martella mediaticamente, raccogliendo quasi quotidianamente notizie e comunicati, nonché osservazioni politiche, sempre strumentali a un resoconto parziale e fazioso. Il secondo fattore di collegamento è che tale martellamento è omologabile a quello della stampa sinistra nazionale che procede con similari cadenze a sfruttare, con un’operazione mediatica discutibile sotto il profilo etico, un tema che tocca la “pelle viva” delle persone. Per cui si dimostra in un’unica locandina come di fatto la spesa assoluta per il SSN, al di là dei tentativi di ammaestramento dei dati funzionali alle proprie tesi preconcette, eseguiti dalla stampa “sinistrata” nazionale, è in crescita e, d’altro canto, pubblicando dati ufficiali del Ministero, rendendoli visibili al pubblico Orvietano, si smentiscono i teoremi della stampa locale e regionale (di sinistra ispirazione) che strumentalizza il malessere della gente al fine di contrastare un avversario politico.

L’articolo suddetto poi desta molte perplessità sull’imparzialità, poiché non si conosce l’identità dei partecipanti di questo comitato COSP, che risulta avere sede e organizzare i propri incontri nella sezione del PD di Sferracavallo.

Fonte: Coordinamento Fratelli d’Italia Orvieto