Il Festival Arte e Fede si presenta il 27 maggio alla Cappella di San Brizio e annuncia la produzione di uno spettacolo teatrale su San Tommaso d’Aquino

Si presenta con una nuova veste e con la notizia di una produzione-spettacolo in anteprima nazionale, che suscita già grande interesse, il Festival Internazionale d’Arte e Fede 2024. Dopo il successo della passata stagione, con un cartellone ricco di concerti, film e incontri con ospiti illustri del mondo dell’arte, della cultura e della spiritualità, la manifestazione giunge quest’anno alla 18esima edizione, con un programma e una tempistica diversi dal solito e che vedrà in calendario un solo appuntamento nelle due settimane tra la Pentecoste e il Corpus Domini, quelle in cui abitualmente si snodano i molteplici appuntamenti di Arte e Fede. L’appuntamento è per lunedì 27 maggio alle 18.45 nella Cappella di San Brizio del Duomo di Orvieto con la presentazione del libro “Si ritirò a pregare – Gesù in preghiera secondo i Padri della Chiesa”, scritto da don Antonio Grappone e pubblicato da edizioni San Paolo nel 2024, in occasione dell’anno della preghiera indetto da Papa Francesco. Sarà presente l’autore, don Antonio Grappone, che è Direttore spirituale del Seminario Redemptoris Mater di Roma e docente di Storia della Chiesa antica e medievale e di Patrologia presso l’Istituto di Scienze Religiose Ecclesia Mater della Pontificia Università Lateranense, di Patristica presso la Pontificia Università Gregoriana, nonché autore di numerose pubblicazioni nel campo.

La presentazione prosegue nella tradizione dei grandi incontri ospitati in questi anni dal Festival Arte e Fede con i testimoni della spiritualità del nostro tempo. In questo 2024 in cui ricorrono, in modo davvero eccezionale, i 760 anni dall’Istituzione urbi et orbi della Festività del Corpus Domini con la Bolla Transiturus da parte di Papa Urbano IV (1264) ed i 750 anni dalla morte di San Tommaso d’Aquino (1274), frate domenicano e dottore della Chiesa, uno dei più grandi teologi-filosofi del mondo occidentale vissuto proprio ad Orvieto dal 1261 al 1265, la scelta artistica del Festival d’Arte e Fede si è orientata proprio su questa direttrice.

“Stiamo lavorando alla produzione di un racconto teatrale su Tommaso D’Aquino da presentare in prima assoluta nel Duomo di Orvieto alla metà del prossimo settembre – afferma il direttore artistico, Alessandro Lardani – e poi da replicare, secondo il calendario che si costruirà, anche nell’Anno giubilare 2025. Il progetto, che nasce da un’idea di Guido Barlozzetti, noto autore, conduttore televisivo e narratore teatrale e si avvale della collaborazione di un musicista autorevole e sperimentale come Enzo Pietropaoli e dell’image-designer Massimo Achilli, è stato sposato con grande entusiasmo dal Festival Arte e Fede, che ne cura appunto i molteplici aspetti della produzione. Come Luca Signorelli, di cui si è da poco concluso il Cinquecentenario, anche Tommaso d’Aquino è patrimonio della città di Orvieto e fonte inesauribile di ispirazione. Mentre del pittore ci restano i meravigliosi affreschi della Cappella di San Brizio, del Doctor Angelicus ci resta un’intera cattedrale di pensiero, tra cui l’Ufficio del Corpus Domini e gli Inni eucaristici composti proprio durante il soggiorno orvietano.”
“Tommaso d’Aquino fu uno straordinario pensatore-teologo che portò all’estremo una riflessione sul rapporto tra fede e ragione e che proprio per questo riverbera sul presente l’esempio impareggiabile di una dedizione e di una vocazione tanto più significative in un tempo che invece sembra essere risucchiato nella velocità e nella superficialità istantanea di tecnologie pervasive e prese nel flusso di sé”- tiene a sottolineare Guido Barlozzetti. “Sarà una partitura di parole, immagini e musica, uno spettacolo dal titolo Scrivere di Dio che vuole ricordare un compito che Tommaso si assunse e portò all’estremo delle possibilità umane. Insomma uno spettacolo/racconto moderno volto a usare un concerto di linguaggi per restituire tutta l’attualità provocatoria di un pensiero e di una vita, in un tempo segnato da smarrimenti e incertezze.”