“E’ passata ‘a nuttata” ora è il momento delle ipotesi, dei numeri e del futuro di Roberta Palazzetti

“E’ passata ‘a nuttata” e ci siamo divertiti ad analizzare voti, preferenze, percentuali a confronto con il 2019 e ipotizzato futuri consiglieri e le prossime mosse.  Sarà un po’ lungo l’articolo ma non vi annoierete sicuramente.  Intanto iniziamo con i numeri, mister preferenze è sicuramente Gianluca Luciani con 323 voti mentre miss preferenze è Cristina Croce del PD con 305, seconda per un’incollatura.  Ora vediamo partito per partito limitandoci ai primi tre. 

Lista Tardani sindaco in testa Olimpieri con 235 voti poi Casasole 166 e Moscetti con 155 preferenze; Fratelli d’Italia Spagnoli 221, Melone 206 e Perali 98; Lega, Luciani 323, Fontanieri 100 e Turreni 71; Forza Italia Gialletti 103, Meffi 93 e Oreto 82.  Per completezza mettiamo anche il numero di voti degli assessori uscenti: Moscatelli 124, Coppola 71 e Pizzo 21 preferenze.

Nel PD Croce 305, Giovannini 249 e Pimpolari 207 voti; La Lista civica di Biagioli, Caiello 138, Anoninini 72 e Frizza 63; Bella Orvieto in testa Rosati con 43 voti, Galli 34 e Menichetti 33; Orvieto al Centro Scanu 25, Bracciantini 16 e Morcellini 5 a è pari merito con altri.

Per Proposta Civica il primo è Di Loreto con 148, Punzi 124 e Ranchino 91; Città in Movimento Carlo Tonelli 47, Puri 43, Pedichini e Mohammedi 30.

Per Nova Cambia, Riccetti 66, Patrizio Angelozzi 37 e Coppola 26; Nova Partecipa, Angelozzi Luca 104, Dalmonte 88 e Bottai 22.

L’elenco è lungo ma ci serve per analizzare flussi, voti, promossi e bocciati. 

Nel 2019, l’ultima elezione omogenea per il confronto, la situazione era piuttosto simile salvo per il numero di candidati sindaco, allora erano 5. Se uniamo i voti di Tardani (43,97%) e Panzetta (2,56%) del 2019, allora candidato sindaco per Casa Pound e ora consigliere nella lista civica otteniamo il 46,53%, oggi Tardani è al 45%.  Per quanto riguarda Stefano Biagioli il confronto deve esser fatto includendo Tiziano Rosati di Bella Orvieto che nel 2019 si era presentato come candidato sindaco e Giuseppe Germani.  I due candidati del centro sinistra nel 2019 presero rispettivamente Germani il 31,91 e Rosati il 4,26%; Biagioli, che questa volta aveva in coalizione anche Bella Orvieto ha ottenuto il 29,25%.

I numeri, se analizzati, ci restituiscono un ritratto diverso con la coalizione che fa riferimento al centro-sinistra che ha perso consensi, Germani ha partecipato con un contorno totalmente diverso con il Pd regionale sotto inchiesta per sanitopoli, indebolito da divisioni interne e da scelte di governo poco azzeccate e aveva ottenuto poco meno del 32% e Bella Orvieto sul 2019 ha praticamente dimezzato i consensi.  Al PD non è servito il travaso di voti di Cristina Croce che da Siamo Orvieto, lista civica con cui si presentò la volta scorsa, è andato al partito.  Anche il disgiunto ha avuto il suo peso con una differenza tra candidato e coalizione di poco più di un punto percentuale.  Nel centro-destra con lo stesso meccanismo abbiamo aggiunto il risultato di Panzetta candidato nel 2019 con Casa Pound e la musica non cambia.  Nel 2019 in totale ottennero il 46,53% (Tardani 43,97%) mentre oggi la sindaca uscente ha raccolto il 45% netto con la coalizione sopra di oltre un punto percentuale.  Meglio è andata la coalizione che dal 44,73% del 2019 con Casa Pound (solo centro-destra 42,26%) ha ottenuto oggi il 46,31%.  Dove sono andati i voti in meno dei due candidati? In gran parte alla candidata Roberta Palazzetti che ha ottenuto poco più di due punti percentuali delle sue due liste, mentre Giordano Conticelli è praticamente in linea con le sue liste.

Per quanto riguarda i consiglieri c’è da registrare la bocciatura dell’elettorato per gran parte della giunta Tardani nonostante il risultato.  A parte Luciani, la vera star, solo Carlo Moscatelli ottiene 124 voti ma, potrebbe risultare non eletto, mentre Pizzo ha racimolato 21 preferenze e Coppola 71.  Se prendiamo come riferimento i risultati del 2019, la parte del leone questa volta la dovrebbe fare la civica che potrebbe portare in consiglio, in caso di vittoria, Olimpieri, Casasole, Moscetti, Celentano e Panzetta, che ha superato proprio Moscatelli.  Fratelli d’Italia dovrebbe ottenere tre consiglieri (Spagnoli, Melone e Perali) mentre Lega e Forza Italia dovrebbero fermarsi ad un solo eletto, rispettivamente Luciani e Gialletti.  Dovrebbero entrare in consiglio anche gli altri candidati sindaco, ma siamo ancora nel campo delle ipotesi.

Eccoci al capitolo ballottaggio.  Apparentarsi?  Biagioli deve recuperare più di 15 punti percentuali per colmare il gap con Tardani, poi superarla sperando che la sua avversaria non si muova percentualmente, ipotesi quasi fantascientifica.  In soccorso potrebbero correre i due raggruppamenti civici che, insieme, darebbero la vittoria certa per Biagioli ma in politica la somma dei numeri non corrisponde mai al risultato finale.  Il blocco civico che fa riferimento a Palazzetti ha come obiettivo finale il cambiamento, quindi un avvicinamento con Biagioli potrebbe essere utile seppure rischioso; lo stesso discorso vale per Nova che, comunque, ha confermato per bocca di Conticelli, durante la diretta streaming del 10 a cura del Club Amici della Stampa, di non pensare ad alleanze di alcun tipo. 

Senza apparentarsi allora la partita per Tardani è vinta?  E’ chiaro che parte con ben 16 punti di vantaggio sullo sfidante ma il blocco civico ha un suo ruolo che potrebbe rendere appetibile anche per altri un cambiamento.  Poi c’è l’astensionismo da “vacanza” che potrebbe giocare un ruolo percentuale di non poco conto.  Allora mai come il 23 e 24 giugno conterà la cabina elettorale e non quella “balneare”.