Beata (in)coerenza. Una “normalissima” storia orvietana

Sono passate quasi due settimane dal ballottaggio elettorale.  Tutti gli orvietani sanno come è andata.  Su poco meno di 16 mila cittadini aventi diritto al voto, un terzo ha decretato la riconferma del primo cittadino uscente.  Di misura, con un inaspettato e deludente striminzito margine, nella sua pochezza. Poco più di 160 voti di differenza rispetto al contendente. Nonostante all’ultimo momento (tradendo l’impegno preso con i propri sostenitori e soprattutto con la grandissima esigenza di una buona e utile prospettiva dell’affacciarsi di una nuova visione politica, che ha aleggiato su tutta questa tornata elettorale), ci sia stato l’incomprensibile e deludente tirarsi indietro delle due liste civiche presenti al primo turno.

Trascorse quasi due settimane, come da prassi, il riconfermato primo cittadino ha reso noti i componenti della giunta.  E ha reso di pubblico dominio il nominativo di chi farà il vice sindaco. Oltre questa prestigiosa carica, avrà anche la delega a Viabilità e Traffico, Sicurezza Urbana, Sicurezza Stradale, Polizia Locale.  E qui un appunto sulla coerenza si rende necessario e dovuto, per ragioni di trasparenza e serietà verso il popolo orvietano, perché tanti cittadini i fatti li notano e annotano e non tutti li accantonano o fanno finta di averli immaginati. Occorre fare mentalmente un salto indietro.  Le prime nebbie iniziavano a testimoniare l’arrivo dell’umida aria autunnale sulla rupe anche se si era a metà ottobre, timidamente si iniziava a chiacchierare sulle elezioni amministrative di giugno.

In quel timido e sottomesso chiacchiericcio, ecco intervenire, in pompa magna e su tutti i media locali, un personaggio politico “novello” e ai più sconosciuto che annunciava, accompagnato da un gran suono di tamburi e trombe spiegate, la sua candidatura a primo cittadino.  Annunciando di farlo non per raggiungere glorie o ambizioni personalistiche, ma perché, la citazione è testuale: “da cittadino orvietano annuncio la mia candidatura a primo cittadino, e lo faccio per amore per la mia Orvieto.  Ogni giorno, nel corso di questo ultimo quinquennio, ci siamo dovuti scontrare con mille problemi irrisolti, alcuni dei quali mai presi in considerazione da questa amministrazione che li ha colpevolmente e drammaticamente ignorati.  E quindi mai affrontati. Ed è innegabile che nella nostra comunità questo stato di cose abbia generato tanto malcontento, che è aumentato in maniera esponenziale in questi ultimi cinque anni.  D’altra parte non potrebbe essere diversamente, dal momento che l’attuale primo cittadino si preoccupa unicamente ed esclusivamente di gestire solo l’ordinaria amministrazione che, tra l’altro, trova realizzazione solo grazie all’eccellente lavoro messo in campo da parte di tutti gli impiegati degli uffici comunali”. Continuando la sua testuale citazione proseguiva: “l’unica realtà da un punto di vista politico è che a Orvieto non esiste una vera maggioranza politica. E la cosa che più rattrista e mette ansia è che l’attuale Giunta, dal primo giorno del suo insediamento, sembra non aver mai governato”.

Queste le testuali frasi pronunciate dal nominato ieri vicesindaco al momento della sua discesa in campo a ottobre come antagonista all’attuale primo cittadino. Il che porta tranquillamente buona parte del popolo orvietano ad affermare che è sì vero che nel campo politico tutto è ammesso.  Ma lo stesso popolo non può non esclamare spontaneamente: “Beata (in)coerenza. A tutto dovrebbe esserci un limite”.