Arriva l’estate, l’ospedale di Orvieto è a mezzo servizio

Arriva l’estate e la polvere sotto il tappeto non entra più. La sanità zoppica e non è una questione giudiziaria o di altro tipo ma solo ed esclusivamente di gestione e programmazione. In questo primo week-end veramente estivo l’ospedale di Orvieto per due volte non potrà assicurare i servizi chirurgici notturni. E’ successo il 5 luglio e di nuovo il 7 luglio dalle 20 alle 8 del giorno dopo chi arriverà al Pronto Soccorso di Orvieto per un’emergenza chirurgica verrà stabilizzato e valutato per il trasferimento presso un ospedale vicino, Terni in particolare.

Tutto avviene mentre si annunciano macchinari e servizi di grande importanza ma, purtroppo, poi c’è la gestione quotidiana che deve affrontare chi ha la responsabilità e l’onere di farlo. A un certo punto, si sa, arriva l’estate con le ferie e allora non bastano più i palliativi utilizzati fino ad ora, come ad esempio professionisti in “prestito” da altri ospedali, e ci si ritrova con i turni scoperti. A pagarne le conseguenze è, come sempre, il cittadino in una situazione di bisogno e di urgenza. Ma cosa significa che il 7 luglio dalle 20 alle 8 non si ha il servizio chirurgico? Immaginiamo un’appendicite. Si arriva intorno alle 20 in ospedale. Lì si verrà valutati dal medico di turno che poi chiederà agli ospedali più vicini, Terni, Narni, Foligno, disponibilità per il trasferimento e l’operazione conseguente. L’intero iter di trasferimento verrà gestito per vie interne dal sistema sanitario, rimane il disagio per le famiglie eventualmente coinvolte. Lo stesso ragionamento vale anche per eventuali emergenze chirurgiche per pazienti già ricoverati in ospedale.

Siamo solo al 6 luglio e già abbiamo segnali evidenti di criticità nella gestione dell’ordinario, cioè del funzionamento H24 di un ospedale classificato dell’emergenza e urgenza, almeno sulla carta.