Si avvicina una nuova importante scadenza elettorale e la sanità torna protagonista assoluta. Il problema reale è che rimanga occasione di proclami e non si risolvano i problemi che vengono da lontano, molto lontano e che non si attenuano. Il rischio è alto, molto alto.
In consiglio comunale viene modificato addirittura lo statuto per creare la Commissione sanità e sociale. Subito polemiche e zero soluzioni o meglio proposte. Sarà sicuramente dirimente capire la composizione e la presidenza della commissione ma soprattutto il perimetro d’azione. I sindaci hanno già uno strumento per confrontarsi e dialogare con la Usl Umbria2 e la nostra fa parte della task force. In altre regioni hanno anche poteri ispettivi. In Umbria i sindaci possono confrontarsi con la Usl e proporre, altra parolina magica che sembra ormai essere passata totalmente di moda nel dibattito politico locale e non solo. Si va alla ricerca del colpevole nel passato, ovviamente della parte avversa, e si spara a zero. Forse bisognerebbe riprendere in mano la situazione e tornare con forza alla fase della proposta e della condivisione degli interessi dei cittadini, oltre gli schieramenti politici. Sui grandi temi si possono creare alleanze trasversali; non è peccato mortale.
Seconda questione riguarda la presidenza della commissione. Dovrebbe essere considerata una commissione di garanzia e dunque avere la presidenza di opposizione. La maggioranza, sempre, ha un assessore, ecco perché dovrebbero essere le opposizioni a guidarla.
E’ altresì vero che la politica sanitaria si fa in Regione ma la voce dei cittadini va ascoltata, soprattutto a livello locale e non denigrata o combattuta. C’è un evidente malessere, tangibile e allora perché non confrontarsi, non ascoltare, non comprendere le ragioni.
Una commissione può risultare un’arma di distrazione di massa se utilizzata strumentalmente per fini politico-elettorali. Altrimenti potrebbe essere un valido strumento per presentarsi poi in Regione con proposte e richieste certe e condivise. Un sindaco che si presenta in Regione ha una forza diversa se ha una città compatta nonostante le diversità politiche.
I temi dirimenti non finiscono qui. Sul tappeto abbiamo già criticità evidenti e altre più nascoste come i prossimi lavori annunciati per il Pronto soccorso e la terapia intensiva, l’urologia, il distretto sanitario, la casa e l’ospedale di comunità con il sistema di viabilità ancora tutto da scoprire. Il ruolo dell’ospedale di Orvieto nella Regione e all’interno della USL Umbria2. Usiamo gli strumenti a disposizione e le associazioni per avere uno sguardo d’insieme e poi confrontarsi con le istituzioni preposte da posizioni almeno di forza.
Non vorremmo che “passata l’elezione gabbato lo cittadino” come troppo spesso è successo nel passato remoto e recente..