Dal Comitato per la sanità pubblica una spinta alle istituzioni

di Valentino Filippetti – sindaco di Parrano

La grande raccolta di firme organizzata dal Comitato Orvietano per la Salute Pubblica ha avuto un secondo effetto concreto. Dopo la riunione della Conferenza dei Sindaci della Zona Sociale 12 nei giorni scorsi il Consiglio Comunale di Orvieto ha deciso di istituire una Commissione Consigliare sulla Sanità. Una decisione importante che noi proporremo anche al nostro Consiglio Comunale. Infatti per troppo tempo le istituzioni locali sono state a rimorchio delle politiche regionali e nazionali che sono le responsabili dell’attuale difficolta che si riscontrano in tutti i settori, dagli ospedali, alle visite specialistiche alle strutture territoriali.

Le battute che si leggono sui giornali sulla necessità di contrastare “informazioni inesatte che nella percezione della gente rischiano di creare allarmi e preoccupazioni ingiustificate “fanno sorridere.    Se è vero che il 70% delle visite specialistiche nella nostra zona vengono svolte negli ambulatori privati e le difficolta dell’ospedale sono quelle denunciate quotidianamente da cittadini e operatori sanitari bisognerebbe lasciare da parte la propaganda ed impegnarsi seriamente per cambiare rotta.    Per far questo è necessario che le istituzioni svolgano integralmente il loro ruolo riacquistando piena autonomia dalle forze politiche.                 

Concretamente il Comune di Orvieto deve svolgere a pieno il ruolo di Comune Capofila della Zona sociale 12 abbandonando il ruolo di difensore d’ufficio delle politiche sanitarie della Regione dell’Umbria.    Anche nell’ultima riunione della conferenza dei sindaci l’orientamento ampiamente maggioritario spingeva per una modifica radicale delle scelte regionali.   Il vice sindaco di Castel Viscardo, Massimo Tiracorrendo aveva illustrato con dati chiari l’involuzione che abbiamo subito in ambito sanitario. Come si era deciso un incontro con i vertici dell’ASL per affrontare i temi organizzativi del distretto cosa che a tutt’oggi non si è vista.

Quindi il tema non è il “volemose bene” ma un lavoro serio che cerchi le soluzioni e un impegno determinato e forte per cambiare le politiche regionali.  Nella situazione attuale il ruolo dei vasi di coccio lo svolgono i cittadini e gli operatori. I primi privati progressivamente di servizi. I secondi esposti direttamente al malcontento e sottoposti spesso a turni di lavoro massacrante.

Le oltre 5.000 firme raccolte dal Comitato Orvietano per la Salute Pubblica sono un segnale molto importante e prezioso che va raccolto positivamente dalle Istituzioni perché segnala l’attaccamento della cittadinanza anche di fuori regione al nostro Servizio Sanitario Pubblico.




Il 3 ottobre allerta meteo arancione per rischio idrogeologico e giallo per temporali

Tempo in peggioramento dalla serata del 3 ottobre con allerta gialla. Dalla mezzanotte la Protezione civile ha comunicato che l’allerta viene elevata ad arancione per rischio idrogeologico e a gialla per temporali in tutta l’area dell’orvietano.

Ecco il significato delle allerte gialle e arancioni previste per tutta la giornata del 3 ottobre nell’orvietano.

3 OTTOBRE, attese precipitazioni da sparse a diffuse, anche a carattere di rovescio o temporale nel corso della giornata, con fenomeni che potranno essere localmente molto intensi; venti forti sud-occidentali con rinforzi fino a burrasca sui settori appenninici; temperature in sensibile diminuzione, specie nei valori massimi. Si raccomanda di porre la massima attenzione ai suddetti fenomeni e a seguirne l’evoluzione.

Rischio idrogeologico – arancione
Pericolo per la sicurezza delle persone con possibili perdite di vite umane.
Effetti diffusi:

allagamenti di locali interrati e di quelli posti a pian terreno lungo vie potenzialmente interessate da deflussi idrici; danni e allagamenti a singoli edifici o centri abitati, infrastrutture, edifici e attività agricole, cantieri, insediamenti civili e industriali interessati da frane o da colate rapide; interruzioni della rete stradale e/o ferroviaria in prossimità di impluvi e a valle di frane e colate di detriti o in zone depresse in prossimità del reticolo idrografico; danni alle opere di contenimento, regimazione e attraversamento dei corsi d’acqua; danni a infrastrutture, edifici e attività agricole, cantieri, insediamenti civili e industriali situati in aree inondabili.

Rischio idraulico – giallo
Occasionale pericolo per la sicurezza delle persone con possibile perdita di vite umane per cause incidentali.
Effetti localizzati:

allagamenti di locali interrati e di quelli posti a pian terreno lungo vie potenzialmente interessate da deflussi idrici; danni a infrastrutture, edifici e attività agricole, cantieri, insediamenti civili e industriali interessati da frane, colate rapide o dallo scorrimento superficiale delle acque; temporanee interruzioni della rete stradale e/o ferroviaria in prossimità di impluvi, canali, zone depresse (sottopassi, tunnel, avvallamenti stradali, ecc.) e a valle di porzioni di versante interessate da fenomeni franosi; limitati danni alle opere idrauliche e di difesa delle sponde, alle attività agricole, ai cantieri, agli insediamenti civili e
industriali in alveo.

Rischio idrogeologico per temporali – giallo
Occasionale pericolo per la sicurezza delle persone con possibile perdita di vite umane per cause incidentali.
Effetti localizzati:

allagamenti di locali interrati e di quelli posti a pian terreno lungo vie potenzialmente interessate da deflussi idrici; danni a infrastrutture, edifici e attività agricole, cantieri, insediamenti civili e industriali interessati da frane, colate rapide o dallo scorrimento superficiale delle acque; temporanee interruzioni della rete stradale e/o ferroviaria in prossimità di impluvi, canali, zone depresse (sottopassi, tunnel, avvallamenti stradali, ecc.) e a valle di porzioni di versante interessate da fenomeni franosi; limitati danni alle opere idrauliche e di difesa delle sponde, alle attività agricole, ai cantieri, agli insediamenti civili e
industriali in alveo.
Ulteriori effetti in caso di fenomeni temporaleschi: danni alle coperture e alle strutture provvisorie con trasporto di materiali a causa di forti raffiche di vento; rottura di rami, caduta di alberi e abbattimento di pali, segnaletica e impalcature con conseguenti effetti sulla viabilità e sulle reti aeree di comunicazione e di distribuzione di servizi (in particolare telefonia, elettricità); danni alle colture agricole, alle coperture di edifici e agli automezzi a causa di grandinate; innesco di incendi e lesioni da fulminazione.




La stazione Medioetruria per l’AV in Umbria sarà a Creti a Cortona

Esprime grande soddisfazione l’assessore regionale alle Infrastrutture e Trasporti Enrico Melasecche per la decisione comunicata dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti che prende atto dello studio prodotto dal tavolo costituito da RFI, Regioni Toscana e Umbria che ha valutato come migliore la collocazione a Creti, frazione del comune di Cortona in Val di Chiana, per la stazione Medioetruria dell’Alta velocità fra Firenze e Roma.

“Finalmente l’Umbria e questa parte di Toscana potranno accedere all’Alta velocità dalla quale erano fin qui state escluse – sottolinea l’assessore Melasecche – Si realizza quello che era un sogno di decenni, grazie all’indefesso impegno portato avanti insieme alla Presidente Tesei e al grande lavoro svolto al tavolo tecnico fra Ministero, RFI, con la Regione Toscana, concluso con lo studio che, sentite anche le aziende di trasporto Trenitalia e Italo, ha individuato la località di Creti come la più adatta. Questa soluzione, come definito anche nel nuovo Piano regionale dei Trasporti, consente all’Umbria di raggiungere in circa mezz’ora l’Alta Velocità, consentendo di usufruire gradualmente fino ad un massimo di 14 coppie di treni Frecciarossa nel corso della giornata, sia verso il Nord che il Sud del Paese. La nuova stazione aprirà una nuova stagione di sviluppo per tutta questa parte dell’Italia di mezzo, rompendo definitivamente l’isolamento dell’Umbria. Ai cugini toscani con cui dividiamo già progetti importanti come quello della realizzazione della E78 e la ciclabile dei due Mari Monte Argentario-Civitanova Marche, che ha avuto recentemente l’approvazione da parte del Ministero, un invito cordiale a costruire insieme nuove importanti occasioni di comune sviluppo”.




Guasto tra Tiburtina e Termini, cancellazioni e ritardi per i treni

Martedì da incubo per i pendolari orvietani. Dalle prime ore della mattina del 2 ottobre per un guasto alla linea è completamente bloccata la circolazione dei convogli tra Roma Tiburtina e Termini.

I tecnici di RFI sono al lavoro per riparare il guasto ma al momento, ore 8,40 i treni sono stati riprogrammati, bloccati o cancellati mentre altri hanno ritardi ad ora quantificabili in circa 120 minuti. L’IC 581 delle 7,23 è arrivato regolarmente a Orvieto dove è stato fermato e poi cancellato per l’ultimo tratto fino a Roma Termini.

AGGIORNAMENTO da Trenitalia:

Aggiornamento – ore 8:45

La circolazione è ora fortemente rallentata per un guasto alla linea tra Roma Termini e Roma Tiburtina.

Prosegue l’intervento dei tecnici. I treni Alta velocità, Intercity e Regionali possono registrare un maggior tempo di percorrenza fino a 180 minuti o subire limitazioni di percorso e cancellazioni.

Si invitano i passeggeri a riprogrammare il viaggio.




Due incidenti bloccano l’A1 tra Fabro e Orvieto: traffico in tilt e code fino a 6 km

Gravi disagi sulla A1 in direzione sud, tra Fabro e Orvieto, dove nel primo pomeriggio del 1° ottobre sono avvenuti due incidenti che causano lunghe code e rallentamenti. Il primo incidente è avvenuto al chilometro 449, a circa 2 km dall’uscita di Orvieto, ed ha coinvolto un’autovettura e un mezzo pesante. L’impatto ha generato una coda di 3 km.

Purtroppo, proprio al termine della coda, al chilometro 446, si è verificato un secondo incidente, questa volta con il coinvolgimento di cinque autovetture. Le cause dei due sinistri non sono ancora del tutto chiare, ma la situazione ha reso il traffico estremamente difficile, con le code attualmente quantificate in 6 km, dal chilometro 443 fino al 449.

Sul luogo degli incidenti stanno convergendo diverse pattuglie della Polizia Stradale e ambulanze per garantire soccorsi e gestione del traffico. Gli automobilisti sono invitati alla massima prudenza e, se possibile, a valutare percorsi alternativi. Seguiranno aggiornamenti sullo stato della viabilità.




Istituita una Commissione Consiliare permanente su sanità e sociale

Nella seduta del 30 settembre, il consiglio comunale di Orvieto ha approvato all’unanimità la modifica del regolamento dell’assemblea per l’istituzione di una nuova commissione consiliare permanente dedicata a sanità e sociale. Questo nuovo organismo sarà chiamato a gestire questioni centrali per la comunità orvietana, rappresentando un ulteriore strumento di confronto tra amministrazione, operatori sanitari e cittadini.

“Le questioni della sanità – ha dichiarato Stefano Olimpieri, presidente dell’assemblea – sono al centro dell’attenzione sia dell’amministrazione comunale che dei cittadini. Con questa nuova commissione, rispondiamo alla necessità di riportare il dibattito nelle sedi istituzionali, creando uno spazio per il confronto diretto con le istituzioni sanitarie e la città”. La nuova commissione, ha aggiunto Olimpieri, verrà formalizzata nel prossimo consiglio comunale con la nomina dei membri e del presidente. Ha inoltre anticipato che sono in corso ulteriori modifiche regolamentari per migliorare l’efficienza dell’assemblea comunale. Il sindaco di Orvieto, Roberta Tardani ha espresso soddisfazione per l’approvazione unanime della proposta. “Ringrazio la presidenza del consiglio comunale per aver accolto tempestivamente la mia proposta e l’intera assemblea per il sostegno unanime. Questo passo ci consente di riportare nelle istituzioni la discussione su un tema che sta a cuore alla nostra comunità”.

Il sindaco ha evidenziato come la nuova commissione avrà il compito di fornire chiarezza e trasparenza sulla situazione della sanità locale, affrontando le criticità e promuovendo soluzioni concrete. “I cittadini hanno il diritto di sapere qual è lo stato della sanità locale e quali sono i progetti in corso. Purtroppo, continuano a circolare informazioni inesatte che rischiano di creare allarmi e preoccupazioni ingiustificate. Questa commissione sarà fondamentale per riportare la dialettica nella giusta direzione, coinvolgendo la Regione Umbria, la Usl, gli operatori sanitari e i comitati attivi sul territorio”. L’istituzione della commissione consiliare permanente su sanità e sociale rappresenta un atto di responsabilità nei confronti della città e dei suoi cittadini. Il sindaco Tardani ha ribadito che la sanità è un tema cruciale, che riguarda tutti, e che va affrontato con la massima serietà e trasparenza. “Il mio auspicio è che questo nuovo organismo possa lavorare in grande concordia e con la collaborazione di tutti gli attori coinvolti, per trovare soluzioni condivise e sostenibili per il futuro della nostra sanità locale”.

Il consiglio comunale di Orvieto si prepara ora a nominare i membri della commissione e a iniziare un percorso di confronto e collaborazione con l’obiettivo di migliorare la qualità della sanità e dei servizi sociali offerti alla cittadinanza.




La maggioranza respinge la mozione sul Garante comunale delle persone private della libertà personale, un’occasione persa per la città

Ho presentato una mozione per istituire nel Comune di Orvieto il Garante Comunale delle persone private della libertà personale. Si tratta di una funzione istituzionale territoriale, che ha come compito quello di garantire il rispetto dei diritti di tutti coloro che, a diverso titolo, si trovano nella condizione di privazione della libertà personale: i detenuti, le persone in stato di arresto, le persone sottoposte a trattamento sanitario obbligatorio e quanti si trovano ricoverati presso residenze sanitarie e sono spesso incapaci di intendere e di volere.

Il Garante ha ampi poteri: verifica le condizioni di trattamento, attiva le autorità competenti, interviene per la tutela delle persone. Il Garante è un’istituzione nazionale che ha una rete presso regioni, province e comuni.

https://www.garantenazionaleprivatiliberta.it/gnpl/pages/it/homepage/rete_garanti

Attualmente sono 65 i comuni che si sono dotati di questa figura, che in ambito comunale svolge spesso anche una funzione di sostegno alle politiche sociali.

Il Garante comunale è nominato dal Sindaco o dal Consiglio comunale, ha un mandato a termine, è una funzione gratuita ed è incompatibile con quella di Consigliere comunale.

Incomprensibile il motivo per cui la Sindaca Tardani ha respinto la mozione e sorprendente è stato il voto unanime della maggioranza.

Peccato, un’occasione persa per la città.




Monsignor Sigismondi “se si fa squadra, si fa strada!”. Da dicembre cambiamenti in molte parrocchie dell’orvietano

Nel pomeriggio di sabato 28 settembre, presso l’Istituto San Lodovico di Orvieto, si è tenuta l’assemblea dell’Unità Pastorale “San Giuseppe”, un incontro che ha visto la partecipazione anche dei fedeli dell’Unità Pastorale “Santa Cristina”. La sala era gremita oltre le aspettative, segno del forte interesse e della volontà di partecipazione della comunità.

L’incontro è stato aperto dalla preghiera dei Vespri, seguita dall’introduzione di don Marco Pagnotta, moderatore dell’Unità Pastorale “San Giuseppe”, il quale ha evidenziato l’importanza di “camminare insieme, in unità d’intenti”, una linea guida centrale per il futuro della pastorale. A seguire, monsignor Gualtiero Sigismondi, vescovo della Diocesi di Orvieto-Todi, ha preso la parola, annunciando alcune importanti comunicazioni relative a nomine e provvedimenti che entreranno in vigore a partire da domenica 1° dicembre. Tra gli interventi di rilievo, don Stefano Puri ha sottolineato la serenità con cui i sacerdoti delle due Unità Pastorali hanno intrapreso questo nuovo cammino pastorale, frutto di un lavoro di collaborazione e preparazione già avviato da diverso tempo. Durante il suo intervento, don Puri ha anche presentato i membri del nuovo Consiglio Pastorale dell’Unità Pastorale, che avrà il compito di guidare e supportare la comunità nei prossimi passi.

Don Emanuele Frenguelli ha invece illustrato la struttura delle neo costituite diaconie, gruppi di lavoro che avranno il compito di supportare la vita della comunità in vari ambiti. Le diaconie rappresentano un punto chiave per favorire una maggiore partecipazione attiva dei fedeli, rendendoli protagonisti di un cammino pastorale condiviso.

Di seguito l’intervento integrale del vescovo:

“Siamo passati da un cristianesimo sistemato in una cornice sociale ospitale a un cristianesimo di minoranza, o meglio, di testimonianza. E questo richiede il coraggio di una conversione ecclesiale, per avviare quelle trasformazioni pastorali che riguardano anche le consuetudini, i modelli, i linguaggi della fede, perché siano realmente a servizio dell’evangelizzazione”. Queste parole pronunciate da Papa Francesco nel discorso rivolto alla Chiesa che è in Belgio, presso la Basilica del Sacro Cuore di Koekelberg, ci riguardano: sollecitano le parrocchie della Rupe e del suburbio orvietano a disporsi a camminare insieme, in unità d’intenti con il processo avviato in tutta la Diocesi.

Dovendo provvedere al nuovo assetto sinodale dell’unità pastorale “S. Giuseppe”, sentito il Collegio dei Consultori, affido a don Stefano Puri la responsabilità di moderatore. Egli verrà sollevato dall’ufficio di parroco dei Santi Stefano e Anna in Orvieto Scalo, di S. Nicolò in Baschi e di S. Giovanni Battista in Torre S. Severo. Egli, inoltre, lascerà il compito di amministratore parrocchiale di S. Biagio in Porano e della Ss. Annunziata in Canale, comunità che, unitamente a S. Lucia in Sugano, di cui attualmente è parroco don Danilo Innocenzi, e a S. Giovanni Battista in Torre S. Severo, saranno curate – in sinergia con p. Maurizio Zorzi S.S.S., moderatore dell’unità pastorale “S. Cristina” – da don Claudio Gargagli, quale legale rappresentante, e dal cappellano dell’Ospedale di S. Maria della Stella in Orvieto, don Domenico Cannizzaro. Quest’ultimo, lascerà il servizio di presbitero “in solido” della comunità di S. Pancrazio in Castel Giorgio, facente parte dell’unità pastorale “S. Anzano”, ove verrà trasferito, con lo stesso incarico, don Henri Nicole Yebga Matip.

Il moderatore avrà il compito di promuovere la collaborazione fra i presbiteri i quali, nelle comunità affidate “in solido” a ciascuno di loro, dovranno coniugare la stabilità, che garantisce la prossimità al popolo di Dio, con l’itineranza, che assicura lo zelo missionario. Don Stefano Puri seguirà, in particolare, le parrocchie di S. Maria della Stella in Cattedrale, guidata sinora da don Marco Pagnotta, e di S. Domenico, curata attualmente da don Luca ConticelliDon Enrico Bartoccini consegnerà il “testimone” della parrocchia di S. Giovenale a don Luca Conticelli il quale, oltre alla comunità di S. Andrea, avrà il mandato di seguire anche quella di S. Nicolò in Baschi, insieme a don Kondwani Matupa, vicario domenicale. Don Danilo Innocenzi continuerà ad avere cura delle parrocchie di S. Maria della Stella e S. Pietro Parenzio in Sferracavallo e di S. Crispino in Ponte del Sole. Don Emanuele Frenguelli si farà carico delle comunità dei Santi Stefano e Anna in Orvieto Scalo, di Maria Ss. Madre della Chiesa in Ciconia-Capretta e di S. Leonardo in Prodo-Colonnetta. Don Marco Pagnotta, oltre alla responsabilità della Cappellania della Casa di Reclusione di Orvieto, sarà a disposizione, in pianta stabile, dell’unità pastorale “S. Giuseppe” anche come collaboratore dell’Ufficio diocesano per le comunicazioni sociali.

Don Stefano Puri, assumendo la legale rappresentanza delle comunità parrocchiali dell’unità pastorale “S. Giuseppe” comprese nel comune di Orvieto – ognuna delle quali, a norma della vigente legislazione canonica, continuerà ad avvalersi del proprio Consiglio per gli affari economici –, sarà coadiuvato da don Luca Conticelli il quale, oltre ad assumere la legale rappresentanza della parrocchia di S. Nicolò in Baschi e, conseguentemente, della Casa Vincenziana “Don Benedetto Baccarelli”, riceverà il mandato di coordinare le questioni amministrative e gestionali delle varie parrocchie dell’unità pastorale “S. Giuseppe”, nelle quali i presbiteri “in solido”, sotto l’autorità del moderatore che ha potere di firma, svolgeranno gli atti di ordinaria amministrazione. Don Luca Conticelli si avvarrà della collaborazione della Signora Lorena Segatori, che avrà la funzione di rivedere le diverse situazioni contabili, allo scopo di favorire una gestione trasparente e oculata delle risorse.

Questi provvedimenti entreranno in vigore all’inizio dell’Avvento, il 1° dicembre 2024. Essi, oltre a interpretare il presente e a progettare il futuro, sono finalizzati a “drenare” la frammentazione pastorale, che enfatizza l’io del campanilismo relativizzando il noi Chiesa. Solo nella comunione le differenze diventano ricchezza: se si fa squadra, si fa strada!”.