C.O.S.P. invita la cittadinanza al confronto fra i candidati alla Presidenza della Regione Umbria a Orvieto venerdì 11 ottobre

Firmato: Comitato Orvietano per la Salute Pubblica

C’era un tempo in una la parola Politica aveva un significato nobile, degno di profonda stima e rispetto da parte di tutti, perché era inteso come un interesse verso la collettività, verso il bene comune. Nel tempo attuale invece, i cittadini che hanno a cuore i problemi della salute pubblica del territorio in cui vivono e che hanno scelto di occuparsene attivamente in prima persona ed in maniera organizzata, vengono tacciati di dilettantismo e di creare allarmismi inutili perché le loro attività non si svolgono “nei luoghi istituzionali”, come ricordato dal Sindaco di Orvieto nel consiglio comunale del 30 settembre scorso.

O tempora, o mores!

Come se fosse il luogo in cui viene fatta Politica a dare valore alle tematiche e concretezza alle soluzioni. Una concretezza che come C.O.S.P. abbiamo cercato di dimostrare attraverso il livello degli approfondimenti e dei confronti proposti alla cittadinanza, una concretezza che è stata avvalorata dal sostegno dei quasi 6.000 cittadini che hanno firmato la petizione popolare in tantissimi comuni della provincia di Terni e di Viterbo (tra i quali molti sindaci di un’area vasta fino a Bolsena). E pensare che se ci fosse stato un Assessore alla Sanità per il Comune di Orvieto (figura ricoperta direttamente dalla nostra prima cittadina ormai da oltre 5 anni) forse questi cittadini avrebbero potuto rivolgere le loro preoccupazioni direttamente a lui. Invece si sono dovuti attendere 4 mesi dalle elezioni perché venisse istituita una commissione consiliare permanente per la sanità ed il sociale: uno strumento istituzionale che speriamo non si riveli una mera mossa pre-elettorale e che possa invece rappresentare un momento di confronto ed elaborazione in grado di attingere a tutte le capacità e le proposte che il tessuto sociale cittadino, con le sue varie realtà organizzate, è in grado di offrire. Se così sarà, il C.O.S.P. è pronto a mettere a disposizione le proprie competenze professionali in ambito socio-sanitario così come le proprie elaborazioni e considerazioni in materia di politiche sanitarie e sociali.

Ci auspichiamo che tra i primi punti all’attenzione della neonata commissione, ci sarà la discussione sull’annunciato ed “innovativo” progetto pilota che dovrà prevedere l’accorpamento delle direzioni tra Distretto Sanitario ed Ospedale, così da poter finalmente capire gli obiettivi, gli strumenti individuati per raggiungerli ed i vantaggi/svantaggi che si valuta verranno generati da questo nuovo assetto organizzativo. Speriamo che in quella sede si riusciranno ad ottenere informazioni anche sulle tempistiche previste da questo progetto, dato che nei giorni scorsi abbiamo appreso (tramite la Deliberazione della Regione Umbria n. 0001908 del 30/09/2024) il rinnovo dell’incarico del Dott. Stefano Marchino come Dirigente del Distretto Sanitario di Orvieto, cosa che porta a domandarci se tale “innovativa” progettualità non sia già stata archiviata. Allo stesso modo, auspichiamo che la neonata Commissione si possa far carico del grido dei quasi 6.000 cittadini del territorio che ad oggi hanno firmato la petizione popolare per il mantenimento del Distretto Sanitario di Orvieto promossa dal COSP. Una petizione nata dalla constatazione che, nonostante nel 2022 tutti i sindaci dell’area sociale 12 avessero già espresso parere negativo alla proposta del Piano Sanitario Regionale, sull’argomento fosse sceso ormai un velo di silenzio. Una constatazione che evidenzia come la mancanza di una dialettica seria e chiara e nelle “sedi opportune”, abbia portato molti cittadini a tornare ad occuparsi della loro polis, di approfondire alcuni aspetti della realtà in cui vivono e di sentirsi in sostanza parte attiva, e non più solo passiva, di un processo democratico.

Come ribadito in ogni nostro presidio, Il Piano Sanitario Regionale, pre-adottato ma non ancora licenziato, non fornisce informazioni precise sulle modalità con cui si arriverà all’accorpamento dei vari distretti oggi esistenti e non fornisce quindi rassicurazione alcuna su cosa succederà agli attuali presidi sanitari presenti sul territorio. I dati certi però sono che il nuovo distretto sanitario, in cui Orvieto sarebbe inserito, si troverebbe a gestire 223.813 abitanti anziché gli attuali 39.000 e che dovrebbe servire un territorio di 32 comuni anziché gli attuali 12, così articolati:

– 8 comuni dell’area sociale 10: Terni, Acquasparta, Arrone, Ferentillo, Montefranco, Polino, San Gemini e Stroncone)

– 12 comuni dell’area sociale 11: Alviano, Amelia, Attigliano, Avigliano Umbro, Calvi dell’Umbria, Giove, Guardea, Lugnano in Teverina, Montecastrilli, Narni, Otricoli, Penna in Teverina

– 12 comuni dell’area sociale 12: Orvieto, Allerona, Baschi, Castel Giorgio, Castel Viscardo, Fabro, Ficulle, Montecchio, Montegabbione, Monteleone d’Orvieto, Parrano, Porano

E sappiamo per certo anche che questa zona dell’Umbria è quella con il più alto indice di anziani di tutta l’Umbria (244,80%). Invitiamo dunque gli eventuali cittadini che vogliono comprendere meglio questa situazione e magari chiarire i propri dubbi, a venire lunedì 7 ottobre alle ore 21 alla prossima assemblea pubblica aperta a tutti, sempre al Bi.Pop. di Sferracavallo.

Ed è proprio per affrontare tematiche legate alla medicina territoriale ed alla salute pubblica che il C.O.S.P. invita tutti gli amministratori locali e la cittadinanza al confronto fra i candidati alla carica di Presidenza Regione Umbria sui temi della Salute e della Sanità Pubblica, che si terrà venerdì 11 Ottobre alle ore 21 presso l’atrio del Palazzo dei Sette di Orvieto. Il dibattito sarà condotto da un moderatore imparziale e, per rispettare le regole della par condicio, verrà assegnato il medesimo tempo di risposta ad ogni candidato. In tale contesto, anche per ragioni di tempo, non saranno previsti repliche o interventi da parte del pubblico.

Confidiamo in una partecipazione numerosa, per un evento che speriamo possa contribuire a riportare la Salute Pubblica al centro del dibattito politico della regione e del nostro territorio.




Maravalle, “salute pubblica: l’unione fa la forza”

Ho appena letto un articolo intitolato “Sulla sanità è scontro tra sindaci”, e purtroppo non sorprende. Ci troviamo nella terra dei “Monaldi e Filippeschi, uom sanza cura, color già tristi”, e tale condizione sembra riflettersi nell’articolo. Una considerazione chiave è che il territorio orvietano, così come quello ternano, pur in misura diversa, è storicamente marginale e politicamente poco influente rispetto a Perugia. Ciò detto, anziché dividersi, sarebbe più utile ricordare che “l’unione fa la forza”, specialmente se l’obiettivo è migliorare i servizi sanitari e sociali a favore dei cittadini, come peraltro promosso dal Comitato di Salute Pubblica.

Nel 2022, quando si dovevano presentare osservazioni al Piano Sanitario Regionale, tutti i sindaci firmarono un documento che chiedeva il mantenimento del Distretto socio-sanitario di Orvieto, la realizzazione di un Ospedale di Comunità presso la sede in piazza del Duomo e di un centro socio-sanitario a Ficulle. Anche nella recente riunione della Zona Sociale, i sindaci – all’unanimità- hanno confermato quanto sottoscritto nel 2022 e la richiesta di un incontro con il Direttore dell’ASL per chiarire la proposta di integrazione tra la direzione ospedaliera e quella dei servizi socio-sanitari. In quel caso, pragmaticamente, sarà bene chiedere una modifica al PSR per ricomprendere il Distretto di Orvieto e riferire la sperimentazione solo alla governance, anche predisponendo un documento ad hoc supportato dalla raccolta di firme.
Il Comune di Ficulle, con delibera di Consiglio, ha proposto la creazione di un Tavolo del Welfare Sanità e Sociale, che abbia lo scopo di esaminare le criticità dell’Ospedale e dei servizi sociali per proporre soluzioni, favorire l’integrazione tra i servizi sanitari e sociali. Questo tavolo dovrebbe coinvolgere tutti gli attori principali: istituzioni, personale medico e sanitario, realtà del no profit e, non meno importante, i comitati dei cittadini. In questo modo – insieme ed uniti – potremmo evitare di ripetere il destino dei Monaldi e dei Filippeschi, che Dante condannò all’inferno.




La MIlle Miglia torna a Orvieto per la quinta volta nel 2025

Ai motori piace Orvieto e dopo la Castellana del 27 Ottobre saranno ancora nella nostra città le più belle macchine al mondo costruite tra il 1927 e il 1957. La Mille Miglia 2025  tocca per la quinta volta Orvieto dopo il primo passaggio del maggio 1991 nei giorni che precedevano la cronoscalata   di cui proponiamo uno stralcio dell’articolo pubblicato da ON

Quella data, il maggio motoristico orvietano si arricchisce con un’altra perla. La rievocazione storica della Mille Miglia tocca, per la prima volta, la città della Rupe. Gli organizzatori hanno deciso che il fascino di Orvieto si fonde molto bene con i partecipanti provenienti da tutto il mondo. Piazza del Duomo è gremita, Moss, Alesi, Renato Pozzetto, altri ancora, non possono fare a meno di scendere dalla macchina e sostare brevemente davanti alla facciata. Jean Alesi, che la domenica successiva sarà a Montecarlo con la Rossa, entra  all’interno della Basilica rimanendone  affascinato.

Resta in macchina, leggermente defilata, Moana Pozzi, braccata dai cacciatori di autografi. C’è il controllo orario, con le macchine a seguire un percorso obbligato, ottimo per ammirarle. Massimo Vezzosi, giovane farmacista che presto ritroveremo con il casco e nei ranghi dirigenziali della Castellana, commenta le immagini televisive diffuse in diretta dalla  TV locale, con grande dovizia di particolari, a rendere ancora più interessante la giornata. La Castellana è per il 12 Maggio e le previsioni non annunciano nulla di buono. Prove asciutte il sabato, con Caliceti alla ribalta.

La domenica piove e il bolognese rinuncia a partire, imitato dalla famiglia Scola, salita, in forze a Orvieto. Domenico, Carlo ed Emilio prendono, mestamente, la via del ritorno. Fa la stessa cosa Nesti, meno contrariato degli altri, per i problemi emersi alla macchina nelle prove del sabato. Roberto Curatolo, per contro, non si lascia impressionare. Monta le “rain” e si avvia verso la cima con un fare pulito, senza strafare. Il tempo non è eccezionale, poco sopra i 4’ ma basta e avanza per distanziare Giuseppe Tambone, troppo digiuno del percorso. Tambone, comunque abituato a frequentare la parte nobile della graduatoria, precede Pasquale Irlando, deciso a correre il rischio con le slick.

L’edizione 2025 si svolgerà da martedì 17 a sabato 21 giugno. Il passaggio a Orvieto giovedì 19 giugno.  Il format, per il terzo anno consecutivo, sarà di 5 giornate e ricalcherà le corse leggendarie dell’anteguerra, percorrendo un tracciato “a otto” come quello delle prime 12 edizioni della 1000 Miglia di velocità.  Martedì 17 giugno, le oltre 400 auto ammesse alla gara, attraverseranno Desenzano, Sirmione, Verona, Bovolone e Ferrara, per poi concludere la giornata di gara a San Lazzaro di Savena, comune della città metropolitana di Bologna. Il secondo giorno, gli equipaggi affronteranno i Passi della Raticosa e della Futa. A seguito del passaggio da Prato e Siena, le vetture si dirigeranno verso Roma prima della risalita verso Nord.  Dopo il giro di boa nella Capitale, la Freccia Rossa sarà a Orvieto, Foiano della Chiana, Arezzo e San Sepolcro; il ritorno a San Marino precederà l’arrivo della terza tappa a Cervia-Milano Marittima. Il quarto giorno, la Corsa più bella del mondo attraverserà per intero l’Italia da Est a Ovest: ripartita da Cervia, la 1000 Miglia 2025 toccherà Forlì prima del taglio attraverso gli appennini fino a Empoli, dove il tracciato in risalita incrocerà quello percorso due giorni prima nella discesa verso Roma. Mantenendo la direzione a Ovest, la Freccia Rossa raggiungerà prima Pontedera e poi la costa tirrenica con il passaggio dall’Accademia Navale della Marina Militare a Livorno; per riprendere in seguito la risalita attraverso Viareggio e il Passo della Cisa e chiudere la penultima tappa a Parma prima dell’arrivo a Brescia.




Tesei e Tardani alla ricerca di una via d’uscita per la CRO ma forse è tardi

La corsa alla Cassa di Risparmio si arricchisce di un nuovo capitolo piuttosto gustoso. Sindaca e presidente della Regione incontreranno i sindacati per ribadire che “il mantenimento di una banca di territorio, capace di sostenere le imprese, le famiglie, i giovani, e la salvaguardia i livelli occupazionali sono le condizioni che chiederemo a qualsiasi interlocutore che ci troveremo di fronte”. Per farlo hanno in programma anche un incontro con il presidente della Fondazione. E poi?

Nel post pubblicato sui social c’è una ricostruzione piuttosto interessante. “Ho avuto contatti anche con il presidente della Fondazione Cro che incontrerò a breve per costruire insieme una strategia comune”, riferisce il primo cittadino. “Come ho avuto modo di ribadire in consiglio comunale – aggiunge – l’Amministrazione farà quello che ha fatto nel momento in cui si era paventata la fusione con la Banca Popolare di Bari e si pensava di perdere la banca del territorio”. La storia è diversa, anche perché intervenire nelle dinamiche di due enti privati, due società private tra l’altro con tre enti regolatori pesanti come Bce, Bankitalia e Consob, è almeno complicato. Con una mossa azzardata, all’epoca furono l’allora presidente della Fondazione, Gioacchino Messina e Marco Fratini, allora rappresentante del Comune nella Fondazione stessa a rilanciare con il colpo di teatro sintetizzato così, “la Cro la compriamo noi”. Così fu bloccata la fusione, già messa all’ordine del giorno, di Cro in Popolare di Bari.

Oggi la Fondazione non ha possibilità di bloccare operazioni straordinarie perché scesa sotto la quota di blocco come socio di minoranza. Il socio di maggioranza è MCC, cioè lo Stato. Forse si poteva intervenire prima, discutendo confrontandosi, offrendo soluzioni e proposte. Ecco nuovamente la parolina magica che ricorre come per la sanità. Con il sindacato si parlerà di livelli occupazionali e più genericamente di territorio. Di più è proprio difficile.

Ricordiamo cosa scrisse proprio su Orvietolife Marco Fratini, “non si può definire territorio l’orvietano in termini economico-finanziari” perché mancano i fondamentali. Nel frattempo le banche oggi devono rispettare tali vincoli così cogenti che senza intervento di un istituto terzo come un Confidi non può sostenere imprese, professionisti, artigiani e privati senza garanzie e scantonando dal famoso e rigidissimo “semaforo del rating”.

Ultima domanda, e ora? Forse si potrebbe iniziare a ripensare la politica economica di territorio geografico per trasformarlo in territorio economico, vero. Trovare soluzioni potenziali per bloccare l’emorragia demografica soprattutto nella fascia produttiva della popolazione; aprire una fase di confronto franco con Regione e governo nazionale per attrarre imprese nel territorio capaci di creare una rete vera; potenziare i trasporti su ferro (nonostante la scelta di Creti per l’AV a circa un’ora di macchina dall’orvietano) e altre eventuali proposte interessanti…




Sanità e commissione consiliare, basta che non sia “passata l’elezione gabbato lo cittadino”

Si avvicina una nuova importante scadenza elettorale e la sanità torna protagonista assoluta.  Il problema reale è che rimanga occasione di proclami e non si risolvano i problemi che vengono da lontano, molto lontano e che non si attenuano.  Il rischio è alto, molto alto.

In consiglio comunale viene modificato addirittura lo statuto per creare la Commissione sanità e sociale.  Subito polemiche e zero soluzioni o meglio proposte.  Sarà sicuramente dirimente capire la composizione e la presidenza della commissione ma soprattutto il perimetro d’azione.  I sindaci hanno già uno strumento per confrontarsi e dialogare con la Usl Umbria2 e la nostra fa parte della task force.  In altre regioni hanno anche poteri ispettivi.  In Umbria i sindaci possono confrontarsi con la Usl e proporre, altra parolina magica che sembra ormai essere passata totalmente di moda nel dibattito politico locale e non solo.  Si va alla ricerca del colpevole nel passato, ovviamente della parte avversa, e si spara a zero.  Forse bisognerebbe riprendere in mano la situazione e tornare con forza alla fase della proposta e della condivisione degli interessi dei cittadini, oltre gli schieramenti politici.  Sui grandi temi si possono creare alleanze trasversali; non è peccato mortale.

Seconda questione riguarda la presidenza della commissione.  Dovrebbe essere considerata una commissione di garanzia e dunque avere la presidenza di opposizione.  La maggioranza, sempre, ha un assessore, ecco perché dovrebbero essere le opposizioni a guidarla.

E’ altresì vero che la politica sanitaria si fa in Regione ma la voce dei cittadini va ascoltata, soprattutto a livello locale e non denigrata o combattuta.  C’è un evidente malessere, tangibile e allora perché non confrontarsi, non ascoltare, non comprendere le ragioni.

Una commissione può risultare un’arma di distrazione di massa se utilizzata strumentalmente per fini politico-elettorali.  Altrimenti potrebbe essere un valido strumento per presentarsi poi in Regione con proposte e richieste certe e condivise.  Un sindaco che si presenta in Regione ha una forza diversa se ha una città compatta nonostante le diversità politiche.

I temi dirimenti non finiscono qui.  Sul tappeto abbiamo già criticità evidenti e altre più nascoste come i prossimi lavori annunciati per il Pronto soccorso e la terapia intensiva, l’urologia, il distretto sanitario, la casa e l’ospedale di comunità con il sistema di viabilità ancora tutto da scoprire.  Il ruolo dell’ospedale di Orvieto nella Regione e all’interno della USL Umbria2.  Usiamo gli strumenti a disposizione e le associazioni per avere uno sguardo d’insieme e poi confrontarsi con le istituzioni preposte da posizioni almeno di forza.

Non vorremmo che “passata l’elezione gabbato lo cittadino” come troppo spesso è successo nel passato remoto e recente.. 




Treni, il 4 ottobre inizia con un guasto ad Arezzo e nuovi ritardi

Non c’è pace per i treni e i pendolari. Dopo il giorno nero del “chiodo” che ha causato il blocco totale nel nodo di Roma dello scorso 2 ottobre, anche il 3 non sono mancati ritardi anche oltre i 20 minuti. Non solo guasti, anche il maltempo ha causato disservizi.

La mattina del 4 ottobre non è iniziata diversamente. Gli annunci laconici in stazione a Orvieto riferiscono di un guasto agli impianti di circolazione nella stazione di Arezzo. Risultato, nuovi ritardi e pendolari in attesa dei loro convogli per raggiungere il posto di lavoro e di studio. Nel momento in cui scriviamo, 7,40 del 4 ottobre il regionale 4094 per Firenze previsto alle 7,24 ha un ritardo di 30 minuti mentre l’IC581 della 7,25 per Roma 12 minuti. Proprio l’IC ha dovuto dare la precedenza a un treno AV per poi ripartire alla volta di Roma.




Rifiuti, TARI e aggio ambientale. “Cronaca di una cattiva gestione”

Il tema TARI e quindi Rifiuti è un tema vasto e spinoso. Spinoso soprattutto per i cittadini che si sono visti arrivare per due anni consecutivi aumenti del 10% per famiglie e 15% per le attività produttive. Questa è la media a cui assistiamo, media di incremento ben superiore ai tassi di inflazione e di sicuro non giustificata da un miglioramento dei servizi di raccolta. A ciò si aggiungono due temi importanti.  

Il primo riguarda la destinazione dell’Aggio Ambientale che perviene al Comune ogni anno come ‘indennizzo’ per la presenza della discarica Le Crete che, ricordiamolo ogni volta, è designata ad essere l’unica discarica umbra.  Si tratta di somme ragguardevoli: per il 2023 parliamo di 563,121 euro come da Delibera Comunale. Tali fondi sono vincolati a specifiche destinazioni come agevolazioni tariffarie, interventi di miglioramento ambientale e dotazioni di servizi per le aree maggiormente interessate per vicinanza alla discarica.

Il secondo tema è quello che riguarda l’evasione della TARI, indicata da molti come una delle cause dell’esosità delle nostre tariffe.

A fronte di vaghe risposte su questo tema nell’ultimo Consiglio Comunale, ho inviato un’Interrogazione al nostro Assessore Pizzo dove spero di ricevere con maggior chiarezza risposte specifiche su come si sono spesi i soldi, come si intendono spendere in futuro, cosa si intende fare nell’ambito della riscossione della TARI e contro la sua evasione.

Sono consapevole che ciò non risolverà il tema complessivo del costo economico ed ambientale della gestione rifiuti di Orvieto. Né permetterà di entrare nel merito del perché ci sia un aumento furioso dei costi senza alcuna vera opera di controllo sostanziale da parte dei Comuni che si limitano al controllo formale del conto finale che viene ribaltato sulle nostre tasse.

Quello che aiuterebbe sarebbe un gruppo di monitoraggio e studio dei rifiuti, gruppo esperto e permanente, che sarei ben disposta ad affiancare.

Nel frattempo aspettiamo le prime risposte. Sempre con fiducia.




Le cerimonie previste nel week-end per la traslazione delle spoglie di Padre Gianfranco Maria Chiti

Nel prossimo fine settimana si terranno a Orvieto le solenni cerimonie per la traslazione delle spoglie del Venerabile Servo di Dio Padre Gianfranco Maria Chiti, la cui salma verrà trasferita dal Cimitero di Pesaro al Convento dei Cappuccini San Crispino di Orvieto. L’arrivo delle spoglie è previsto per sabato 5 ottobre alle ore 17, quando sarà celebrata una messa e benedetta la cappella dove la salma sarà esposta alla venerazione dei fedeli.

Il giorno successivo, domenica 6 ottobre, alle ore 10, il feretro lascerà il Convento di San Crispino e sarà scortato in corteo automobilistico fino al Duomo di Orvieto. Alle 11:30, monsignor Gualtiero Sigismondi, vescovo della Diocesi di Orvieto-Todi, presiederà una solenne celebrazione eucaristica. Al termine della messa, alle ore 13, la tumulazione avverrà in forma privata all’interno della cappella del Convento dei Cappuccini.

Ordinanze e viabilità per le celebrazioni

Per garantire la sicurezza e il regolare svolgimento delle cerimonie, il Settore Polizia Locale e Mobilità del Comune di Orvieto ha emanato un’ordinanza che regola la viabilità nelle aree interessate:

  • Sabato 5 ottobre, dalle ore 15:00 alle ore 20:00, sarà vietato il transito veicolare lungo la strada vicinale ad uso pubblico che dall’intersezione con la Strada Provinciale 42 conduce al Convento di San Crispino.
  • Domenica 6 ottobre, dalle ore 8:00 alle ore 14:00, sarà vietata la sosta con rimozione forzata in Piazza Marconi per permettere la sosta dei veicoli delle autorità civili e militari partecipanti alla celebrazione in Duomo.
  • Sempre sabato 5 ottobre, dalle ore 15:00 alle ore 20:00, sarà attivato un servizio di bus navetta che collegherà il piazzale privato (ex Fiat) con il Convento di San Crispino, per agevolare l’arrivo dei fedeli.

Queste cerimonie rappresentano un momento di grande spiritualità e raccoglimento per la comunità di Orvieto, che accoglierà le spoglie del Venerabile Padre Gianfranco Maria Chiti, figura di grande valore spirituale, noto per la sua devozione e servizio a Dio.




“Giornata delle famiglie al museo”, sette monumenti e musei coinvolti a Orvieto

Caccia al tesoro, divertenti visite guidate, laboratori creativi e un banchetto etrusco con le ricette di 2000 anni fa. Sono le diverse attività in calendario a Orvieto per la “Giornata nazionale delle famiglie al museo” che si celebra in tutta Italia domenica 13 ottobre. Anche quest’anno musei e monumenti della città aderiscono all’iniziativa e alla lista ormai consolidata composta da Pozzo di San Patrizio, Pozzo della Cava, Orvieto Underground, Museo etrusco “Claudio Faina”, Museo archeologico nazionale e Torre del Moro si aggiunge anche la Necropoli di Crocefisso del Tufo.

Il tema scelto per l’edizione 2024 dall’associazione “Famiglie al Museo” che organizza la manifestazione è “Un museo green” e sarà incentrato sulla sostenibilità in campo culturale. Nei siti di interesse che aderiscono all’iniziativa saranno proposte attività a tema e valorizzate le buone pratiche che vengono adoperate. In questo senso il Pozzo di San Patrizio, dal 2022, e il Pozzo della Cava, dal 2023, fanno parte della Rete mondiale dei musei dell’acqua dell’Unesco che valorizza i patrimoni acquatici ereditati, sia culturali che naturali, e raccoglie musei e monumenti impegnati a vario titolo nella realizzazione di progetti educativi sul valore dell’acqua e dello sviluppo sostenibile.

Tante le attività nel programma coordinato dall’assessorato alla Cultura e al Turismo con la collaborazione di Carta Unica, la chiave di accesso a tutti i musei e monumenti della città. Al Pozzo di San Patrizio per tutta la giornata ingresso con biglietto ridotto per le famiglie (3,50 euro) e gratis fino a 6 anni. Dalle 15.30 alle 17.30 si terrà una singolare caccia al tesoro “Un pozzo di scienza” dove le risposte “green” varranno doppio. L’attività è gratuita con prenotazione obbligatoria al numero 0763 343768. Ingresso a prezzo ridotto per le famiglie (2,50 euro) anche al Pozzo della Cava dove i più piccoli potranno trovare delle mini-guide cartacee in italiano e inglese con i sette personaggi della Cava. Qui è previsto inoltre, su prenotazione, un banchetto etrusco in famiglia con la ricostruzione delle ricette di oltre 2mila anni fa. Al Museo archeologico nazionale si entra gratuitamente fino a 18 anni e dalle 9.30 alle 12.30 si gioca con “Ritorno all’antico, spegniamo i cellulari e torniamo ai giochi tradizionali: memory sui reperti del museo e caccia al tesoro”. Con “Aprendo Apprendo”, i piccoli visitatori potranno invece realizzare il proprio lapbook con i capolavori del Museo etrusco “Claudio Faina” che aprirà le proprie porte alle famiglie al prezzo ridotto di 4 euro (gratis fino a 6 anni). Due le visite guidate. Alla Necropoli di Crocifisso del Tufo, inclusa nel biglietto di ingresso, bambini e famiglie saranno portati alla scoperta non solo dei tesori della “città dei morti” e dell’Antiquarium ma anche degli alberi presenti nell’area. Spazio poi a laboratori creativi con materiale di scarto come carta, cartone, bottiglie di plastica e lattine.

Partirà dall’Ufficio turistico di Piazza Duomo alle 10 la visita guidata “Orvieto e i suoi tesori, dal Medioevo al Risorgimento”. Il trekking si svilupperà per le vie cittadine e prevede la spiegazione delle vicende artistiche del Duomo da cui poi ci si sposterà nel cuore della città, alla Torre del Moro (ingresso con biglietto ridotto per le famiglie a 3 euro, gratis fino a 10 anni) fino ad arrivare al Palazzo del Popolo ed infine al Teatro Mancinelli. Durata della visita 2 ore , prezzo 20 euro a famiglia. Infine le famiglie si potranno avventurare nei sotterranei di Orvieto Underground con un biglietto a prezzo ridotto (6 euro), gratuito per i bambini fino a 10 anni.

Nei luoghi che aderiscono alla “Giornata nazionale delle famiglie al museo” si potrà partecipare anche al concorso nazionale realizzato in collaborazione con FedEx. I piccoli visitatori saranno invitati a fare un disegno su quello che li ha colpiti di più del museo o monumento che hanno visitato. Gli elaborati saranno raccolti e inviati all’associazione Famiglie al Museo che pubblicherà i disegni sulla propria pagina Facebook per un contest social. Tra i 12 disegni più cliccati, 6 per ogni categoria, una speciale giuria proclamerà i 2 disegni vincitori per ogni categoria. Ogni vincitore riceverà in premio bellissimi libri.

Bambine e bambini potranno inoltre andare alla scoperta della città accompagnati da Anna, la mascotte di Orvieto in realtà aumentata presente sulla segnaletica pedonale turistica nei suoi diversi abiti: esploratrice, giornalista, turista, dama medievale e signora etrusca. Scaricando l’app gratuita Linkar e inquadrandola con lo smartphone, Anna si animerà e racconterà storie e aneddoti sui luoghi più importanti e significativi di Orvieto.




Concerto di beneficenza in memoria di Anna Petrangeli, storica presidente della Croce Rossa

Domenica 6 ottobre, alle ore 16:00, presso l’Auditorium “Gioacchino Messina” di Palazzo Coelli, sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto, si terrà un concerto di beneficenza per onorare la memoria di Anna Petrangeli, storica presidente della Croce Rossa Italiana di Orvieto. Il Maestro Riccardo Cambri si esibirà al pianoforte e alla fisarmonica, affiancato dal Maestro Chin-Hsiang Hsu, eseguendo brani di Mozart, Beethoven, Dvorak, Debussy e Piazzolla.

L’evento, organizzato dal Comitato della Croce Rossa Italiana di Orvieto, sarà un’occasione per ricordare e celebrare la figura di Petrangeli, descritta come una donna di grande talento, impegno e dedizione, che ha guidato il Comitato CRI di Orvieto per oltre due decenni e ricoperto il ruolo di commissario straordinario della Croce Rossa della provincia di Terni. “La musica – sottolineano dal Comitato CRI – crea connessioni sottili, genera empatia e ha un grande potere evocativo. Questo concerto è il modo migliore per onorare chi ha fatto del volontariato la sua ragione di vita”.

Un omaggio musicale e un nuovo mezzo CRI in memoria di Petrangeli

Durante la cerimonia, che precederà il concerto, ci sarà un momento particolarmente toccante: i familiari di Anna Petrangeli consegneranno le chiavi di un nuovo mezzo CRI dedicato alla sua memoria, destinato a potenziare il parco-macchine del Comitato di Orvieto. Il ricavato delle offerte raccolte nel corso dell’evento sarà interamente devoluto a sostegno delle numerose iniziative sociali quotidianamente promosse dal Comitato locale.

Il concerto rappresenta un ringraziamento anche al Maestro Riccardo Cambri, che ha deciso di donare il proprio talento artistico per ricordare Anna Petrangeli, e alla Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto per aver concesso la prestigiosa location. A sostenere l’iniziativa anche la Scuola Comunale di Musica “Adriano Casasole” e l’Università delle Tre Età di Orvieto, che partecipano idealmente all’evento in ricordo delle numerose attività benefiche organizzate in collaborazione con la Croce Rossa locale e la dottoressa Petrangeli.

Un’eredità di impegno e dedizione per la comunità

La dottoressa Anna Petrangeli viene ricordata come una figura simbolo della Croce Rossa Italiana di Orvieto, caratterizzata da fermezza, rigore e una grande energia. Ha saputo affrontare con coraggio e determinazione le sfide più complesse, sempre con l’obiettivo di aiutare il prossimo. Il pomeriggio si concluderà con un aperitivo offerto dai volontari della Croce Rossa, un momento conviviale di condivisione per tutti i partecipanti.

Questo concerto di beneficenza è un ulteriore segno della gratitudine di tutta la comunità orvietana verso una donna che ha dedicato la propria vita al servizio degli altri.