Tari e la nota dell’assessore Pizzo, “gli aumenti medi del 9% determinati dal nuovo metodo di calcolo dell’Arera che penalizza cittadini e comuni”

Sono arrivate nei giorni scorsi i bollettini della TARI con un’amara sorpresa. Gli aumenti medi sono del 9% circa e con scadenze piuttosto ravvicinate. L’assessore Pizzo è voluto intervenire con una nota per spiegare l’origine di questi aumenti che cittadini e imprese orvietane si sono ritrovati nei bollettini recapitati tramite posta.

“In questi giorni stanno arrivando le bollette relative alla Tari con aumenti medi, per gli utenti del Comune di Orvieto, pari a circa il 9% rispetto allo scorso anno.  I rincari, che hanno interessato tutti i Comuni dell’Umbria anche con variazione percentuali maggiori, sono dovuti agli effetti del nuovo metodo di calcolo introdotto da Arera, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, che determina la tariffa in base ai costi effettivi del servizio sostenuti dal gestore secondo i parametri fissati dall’Autorità stessa“. Lo afferma l’assessore al Bilancio del Comune di Orvieto , Piergiorgio Pizzo.

“Su questi costi – spiega l’assessore – hanno inciso i rincari energetici e delle materie prime che hanno fatto lievitare gli importi dei Piani economici finanziari in base al quale i Comuni stabiliscono la tariffa. Va ricordato che la legge obbliga che il costo del servizio sia coperto interamente ed esclusivamente dal ricavato della tariffa. È evidente come il nuovo sistema di calcolo di Arera sia penalizzante sia per i Comuni che per i cittadini come hanno sostenuto oltre 70 sindaci dell’Umbria, tra i quali il sindaco di Orvieto, nella lettera aperta dello scorso aprile con la quale esprimendo le preoccupazione per i continui aumenti hanno evidenziato la necessità di una revisione del sistema. Questo meccanismo, infatti, non solo ha disconosciuto le condizioni del bando per la gestione del servizio, ma ha relegato i Comuni al ruolo di semplici esattori limitandone il margine di azione e ha completamente annullato anche il principio del ‘chi meno produce rifiuti meno paga’ con il rischio di vanificare l’impegno dei cittadini sulla raccolta differenziata“.




Gianluca Luciani nuovo segretario della Lega sezione di Orvieto

Gianluca Luciani è il nuovo segretario della Lega sezione di Orvieto. Luciani, assessore al Comune di Orvieto con deleghe a mobilità e trasporti, decoro urbano, decentramento e frazioni, protezione civile, è stato eletto all’unanimità dei votanti al congresso cittadino che si è svolto alla presenza del segretario regionale Lega Umbria On. Riccardo Augusto Marchetti e del provinciale Terni David Veller. Inoltre, sono stati eletti Asia Retini e Lorenzo Turreni quali membri del Direttivo, mentre Riccardo Nucci è stato confermato come responsabile Enti Locali.
“Ringraziamo il commissario uscente Antonella Romani che ha riportato la sezione orvietana alla piena operatività, agendo con grande dedizione e riuscendo a creare entusiasmo intorno al progetto Lega – affermano Marchetti e Veller – Gianluca, oltre a ricoprire il ruolo di assessore comunale è un nostro tesserato di lungo corso che ha dimostrato con il lavoro e l’impegno di essere sempre vicino alle istanze dei cittadini. Siamo certi che con lui riusciremo a raggiungere traguardi sempre più ambiziosi per il territorio. In più possiamo contare a livello locale su un gruppo affiatato di giovani e di militanti che rappresentano le colonne portanti del nostro movimento.

La Lega è compatta a Orvieto, come nel resto dell’Umbria, per essere ancora una volta forza determinante per la vittoria di Donatella Tesei alle prossime elezioni regionali”.




Interrogazione del gruppo PD, Caiello e Biagioli su situazione della rocca di Orvieto e della Fontana del Leone

Il gruppo consiliare del Pd con Stefano Biagioli e Mauro Caiello ha presentato un’interrogazione a risposta scritta per conoscere lo stato dell’arte sulla manutenzione della rocca e della Fontana del Leone. Di seguito il testo integrle.

I sottoscritti consiglieri comunali

Premesso che:

– Negli anni ’80 e ’90 Orvieto ha rappresentato un esempio nazionale ed europeo di come il patrimonio culturale ed ambientale potesse essere tutelato, preservato, valorizzato diventando una risorsa per lo sviluppo della città.

– A seguito dell’approvazione da parte dello Stato delle “legge speciale” furono investiti diversi miliardi di vecchie lire per i lavori di consolidamento del masso tufaceo e la regimentazione delle acque alle pendici della rupe.

– Oggi, a 35 anni di distanza le pendici della rupe versano nel più totale stato di abbandono dal momento che non si effettuano più i monitoraggi dei numerosi piezometri e inclinometri posti a guardia dei movimenti sotterranei delle acque. Moltissime strumentazioni di controllo sono fuori uso, invase dalla vegetazione oppure senza protezione.

– Questo stato di totale abbandono dei versanti di Orvieto ha determinato, oltre al proliferare di animali selvatici, anche una serie di frane che sono senza un reale controllo e fonte di serio rischio per l’incolumità dei cittadini.

– Un esempio dei danni causati dalla situazione sopra descritta è rappresentato dalla strada Fontana del Leone alle pendici della rupe dove appunto l’incuria ha determinato la frana della storica Fontana del Leone nel più assoluto silenzio dell’amministrazione che sarebbe dovuta intervenire, nonostante le tante sollecitazioni anche giornalistiche.

– Tale versante è totalmente abbandonato tanto che la vegetazione incolta ha invaso tutta l’area, mentre continui sono i crolli delle piante che vengono soltanto rimosse dal piano stradale e accantonate sul ciglio.

– Dal maggio 2020, nei terreni a ridosso della strada ci sono stati degli affioramenti di acqua che hanno lesionato e danneggiato le limitrofe abitazioni, mentre la bomba d’acqua del 2022 che tra le altre cose ha causato il crollo del muro di Piazza Cahen ancora oggi non ripristinato, ha ulteriormente aggravato le già precarie condizioni dell’intera zona

Considerato che

– Nel luglio 2020 è stato firmato tra Regione Umbria e comuni di Orvieto e Todi un accordo che prevedeva risorse pari a complessivi 3 milioni di euro, per il triennio 2020-2022, per la manutenzione e salvaguardia del Territorio del patrimonio paesistico, archeologico, storico e artistico delle città dai movimenti franosi attuali e potenziali;

Quanto premesso e considerato, si chiede di conoscere:

– Quali interventi sono stati effettuati ad Orvieto per riattivare i processi virtuosi volti al monitoraggio dei movimenti sotterranei della Rupe?

– Quali progetti sono stati realizzati al fine di salvaguardare il masso tufaceo su cui sorge Orvieto?

– Come e quante risorse sono state impiegate a fronte del finanziamento derivato dall’accordo tra la Regione Umbria ed i due Comuni di Orvieto e Todi?

– Quali risposte ha dato l’amministrazione alle numerose segnalazioni pervenute dagli abitanti della Strada della Fontana del Leone?

Firmata da: Cristina Croce, Stefano Biagioli, Federico Giovannini, Mauro Caiello




Nasce Orvieto Dooh Vision: anche Orvietolife sui totem digitali

Orvietlife.it offre una nuova opportunità di contatto ai propri lettori e amplia ulteriormente il proprio bacino di utenza grazie alla sua integrazione con Orvieto DOOH Vision, il nuovo circuito digitale installato nei punti più strategici della città.

Il progetto Orvieto DOOH Vision si compone di 9 totem sincronizzati, situati in aree di forte passaggio, sia per i residenti sia per i turisti, con l’obiettivo di intercettare un’audience diversificata e numerosa. I totem sono collocati in luoghi chiave come Piazza Duomo, Piazza della Repubblica, Corso Cavour, e molte altre zone ad alta visibilità, generando oltre 50.000 impression al giorno. Grazie alla partnership siglata con le principali testate giornalistiche locali facenti parte del circuito MediaNetwork (orvietosi, orvietonews, orvieto24, orvietolife) le notizie di cronaca, cultura, eventi e sport verranno trasmesse quotidianamente e a rotazione tra tutte le testate sui totem del circuito digitale.

Grazie ai contenuti editoriali trasmessi sui totem, il circuito non si limita solo a promuovere campagne pubblicitarie creative, ma crea un’esperienza immersiva e di intrattenimento per il pubblico. Questo approccio rende le campagne più efficaci e attrattive, rafforzando la capacità di coinvolgimento degli spettatori.
Ogni spot pubblicitario dura 15 secondi al minuto, generando 540 passaggi all’ora su tutto il circuito e 8.100 passaggi al giorno. Una campagna di 14 giorni, ad esempio, può raggiungere fino a 113.400 passaggi, garantendo una visibilità costante e capillare per le aziende, le associazioni e gli enti che scelgono di promuoversi su Orvieto DOOH Vision.

I 9 totem digitali di Orvieto DOOH Vision sono stati collocati nei seguenti punti:

Piazza Duomo (c/o Bar Hescanas)
Piazza della Repubblica (c/o Bar Sant’Andrea)
Corso Cavour (c/o Bar Montanucci)
Torre del Moro (c/o L’Officina del Gelato)
Teatro Mancinelli (c/o Caffè Teatro)
Centro Commerciale Porta d’Orvieto (c/o Bar Piano B)
Viale Costanzi Ingresso Città (c/o Food Village)
Ciconia (c/o Bar Tonelli 3C)
Sferracavallo (c/o Bar Pontremoli)

“Grazie alla collaborazione con orvietolife.it e le altre testate del circuito MediaNetwork – spiegano gli ideatori di Orvieto DOOH Vision – si potrà garantire una comunicazione più dinamica e partecipativa per tutta la comunità rendendo più attrattativi anche gli stessi spot pubblicitari che passeranno sui nostri totem. Insomma, Orvieto DOOH Vision non vuole essere solo una piattaforma pubblicitaria, ma un nuovo strumento per il marketing territoriale, capace di valorizzare il tessuto economico locale e migliorare l’esperienza informativa del pubblico”.




Chiesa di San Francesco, abbiamo trovato alcuni bandi legati al PNRR ormai chiusi e che forse potevano essere utilizzati

Torniamo sull’argomento spinoso della Chiesa di San Francesco perché non riusciamo a comprendere come mai un luogo sacro agli orvietani perchè riveste la qualifica di “Sacrario degli eroi Orvietani”; un sito d’arte a due passi dal Duomo e posto accanto al luogo della cultura come la Biblioteca comunale e di fronte alla sede della Fondazione CRO, altro luogo depositario di arte moderna, sia lasciato così, casa di nessuno se non dei piccioni e di qualche “fortunato” che riesce ad entrare per controlli, prendere qualche attrezzo e basta. Da lì parte “La Palombella”, altro momento comunitario e identitario della città.

La Chiesa, di proprietà del Comune è desolatamente chiusa da quasi due lustri. L’amministrazione scorsa (confermata a giugno) aveva spiegato che purtroppo non era stato accettato il finanziamento richiesto. Peccato! Il consigliere Gialletti ha chiesto di conoscere a quale bando si era fatto riferimento. La consigliera Palazzetti ha presentato una più articolata interrogazione a risposta scritta (l’amministrazione ha tempo 30+5 giorni per rispondere) e aspettiamo la risultanze. Nel corso dei mesi, poi ci sono state le dichiarazioni per cui la chiesa, resa inagibile dal sisma del 2016, non rientrava in finanziamenti relativi, ad esempio, al PNRR.

Allora siamo andati a spulciare internet grazie alla preziosa collaborazione di Roberto Selvaggini, un cittadino che ha preso particolarmente a cuore la questione, e abbiamo scoperto altro. Certo noi non siamo qualificati, non siamo bravi e allora chiediamo sommessamente, perché non si è partecipato ai bandi del PNRR che sono a fondo perduto? Perché intanto non destinare parte dell’imposta di soggiorno alla messa in sicurezza, al decoro esterno della Chiesa, monumento e luogo d’arte?

Vi riportiamo qui di seguito elenchi e misure a cui hanno attinto a piene mani comuni e diocesi per la sicurezza sismica dei luoghi di culto, torri e campanili.

  1. MINISTERO DELLA CULTURA – DIREZIONE GENERALE SICUREZZA DEL PATRIMONIO CULTURALE
  2. PNRR-M1C3 – INVESTIMENTO 2.4 – Sicurezza sismica nei luoghi di culto
  3. Decreto rep. n. 28 – ALL. A “Allegato 1 al decreto del Segretario Generale del Ministero della Cultura n. 455/2022 – Estratto degli interventi su beni di proprietà o in disponibilità degli enti pubblici”

MINISTERO DELLA CULTURA – DIREZIONE GENERALE SICUREZZA DEL PATRIMONIO CULTURALE PNRR-M1C3 – INVESTIMENTO 2.4 – Sicurezza sismica nei luoghi di culto
ALL. B “Elenco degli enti pubblici proprietari o nella disponibilità dei beni assegnatari delle risorse”

Abbiamo continuato a scorrere dati e decreti e ci siamo imbattuti in un altro interessante opportunità di finanziamento. Qui vi riportiamo l’intero testo della pagina internet del Ministero della Cultura e tutti i relativi link interni.

M1C3 – Investimento 2.4 “Sicurezza sismica nei luoghi di culto, restauro del patrimonio FEC e siti di ricovero per le opere d’arte (Recovery Art)”

 Strutture delegate al processo di coordinamento dell’investimentoMinistero dell’Interno (interventi di restauro del patrimonio del Fondo Edifici di Culto (FEC)); Direzione Generale Sicurezza del Patrimonio culturale (interventi antisismici sugli edifici di culto); Segretariato Generale MiC – Servizio VIII (Recovery Art).
  Risorse: 800 Milioni €
 Milestone e targetM1C3-15M1C3-19
Approfondisci l’intervento sul sito di Italia Domani

“L’investimento ha i seguenti obiettivi:

  • Realizzazione preliminare di una vasta azione di rilevazione e valutazione, da sviluppare sui territori e con l’implementazione di sistemi informativi di supporto e di gestione;
  • riduzione significativa del rischio sul patrimonio culturale e specificatamente su luoghi di culto, torri e campanili;
  • restituzione alle popolazioni di monumenti particolarmente rappresentativi dell’identità locale grazie a dinamiche di riappropriazione nelle comunità coinvolte, integrazione e coinvolgimento della popolazione giovanile attraverso il rilancio del senso di appartenenza alla comunità attraverso azioni di sensibilizzazione e informazione su aspetti legati al benessere civile, alla tutela ambientale, al patrimonio culturale;
  • innesco di processi di rilancio dell’economia, anche locale, grazie all’affiancamento di lavoratori altamente specializzati nel settore alle popolazioni giovanili disoccupate, all’aumento delle competenze per la gestione e manutenzione dei beni, all’aumento dell’attrattività dei territori per un turismo culturale di qualità;
  • creazione di una piattaforma per garantire la sicurezza dei siti e dei luoghi culturali italiani attraverso l’istituzione di un Centro Funzionale Nazionale in grado di ridurre e mitigare i rischi connessi ad eventi avversi di origine antropica e/o naturale, supportando e indirizzando le necessarie azioni di prevenzione, previsione e gestione delle emergenze;
  • garantire la sicurezza dei beni culturali attraverso la creazione di depositi e rifugi speciali per gestire al meglio le emergenze causate da calamità naturali. Questa attività permetterà di accelerare i processi di decommissioning e importanti interventi di archeologia industriale.

Il D.M. n. 177 del 21/04/22 ha ripartito la dotazione finanziaria destinata a questo investimento in quattro linee di azione:

1 – Realizzazione di interventi di adeguamento sismico dei luoghi di culto, torri e campanili (euro 240 milioni);
2 – Realizzazione di interventi di restauro del patrimonio del Fondo Edifici di Culto (FEC) (euro 250 milioni);
3 – Realizzazione di una piattaforma per garantire la sicurezza dei siti e dei luoghi culturali italiani attraverso l’istituzione di un Centro Funzionale Nazionale (CeFuRisc) in grado di ridurre e mitigare i rischi associati ad eventi avversi di origine antropica e/o naturale  (euro 10 milioni);
4 – Creazione di siti per il ricovero di opere d’arte attraverso la realizzazione di n. 5 depositi e rifugi speciali per gestire al meglio le emergenze causate da calamità naturali (euro 300 milioni).

Con il Decreto SG n. 455 del 07/06/22 sono state assegnate le risorse destinate alle prime due misure, conseguendo pertanto il traguardo M1C3-15, in scadenza il 30 giugno 2022. In particolare, sono stati assegnati:

  1. euro 240.000.000,00 destinati al finanziamento degli interventi di adeguamento e messa in sicurezza sismica di n. 257 luoghi di culto e torri/campanili; 
  2. euro 249.998.229,05 destinati al finanziamento degli interventi di restauro di n. 286 chiese del patrimonio del Fondo Edifici di Culto (FEC).

Nell’ambito della linea d’azione 1, La Direzione Generale Sicurezza del Patrimonio Culturale ha provveduto a individuare i soggetti attuatori esterni che attueranno gli interventi di cui al DSG n. 455: sono stati individuati n. 67 enti pubblici e n. 190 enti ecclesiastici. Per la documentazione relativa all’assegnazione delle risorse ai soggetti attuatori esterni e all’approvazione degli accordi/disciplinari si rimanda al sito della Direzione Generale Sicurezza del Patrimonio Culturale.

In qualità di struttura delegata al processo di coordinamento della linea d’azione 2, il Ministero dell’Interno ha disposto la pubblicazione di due procedure di gara per Accordi Quadro del valore di 257 milioni di euro finalizzate al restauro di 293 siti ed edifici religiosi del FEC. Più informazioni sul sito del Ministero dell’Interno.

Con Decreto del Segretario Generale n. 1170 del 23 ottobre 2023 sono stati integrati e aggiornati gli elenchi degli interventi ammessi a finanziamento di cui al Decreto del Segretario Generale n. 455 del 7 giugno 2022 di assegnazione delle risorse destinate alla sicurezza sismica nei luoghi di culto e al restauro del patrimonio culturale Fondo Edifici di Culto (FEC). Il successivo Decreto del Segretario Generale n. 272 del 12 marzo 2024 ha integrato e aggiornato gli elenchi degli interventi ammessi a finanziamento relativi alla linea d’azione n. 2, destinata al finanziamento degli interventi di restauro di beni appartenenti al patrimonio del Fondo Edifici di Culto.

Per quanto concerne la linea d’azione 4, il Ministero della Cultura ha sottoscritto un Accordo con l’Agenzia del Demanio per l’intervento di adeguamento sismico e rifunzionalizzazione del compendio denominato Ex Casermette di Torre del Parco di Camerino (MC), al fine di realizzare depositi di sicurezza per il ricovero di beni mobili con annessi laboratori di restauro; l’Accordo è stato approvato con DSG n. 893 del 29 settembre 2022.
Le risorse precedentemente ripartite con D.M. n. 177 del 21 aprile 2022 e destinate a questa linea d’azione sono state ulteriormente ripartite in 5 principali interventi con D.M. n. 26 del 17 gennaio 2023 (per un importo complessivo pari a euro 140 milioni), con contestuale individuazione dei soggetti attuatori.

  • Compendio delle ex Casermette di Torre del Parco a Camerino (MC) – euro 20.000.000,00 (Soggetto Attuatore: Agenzia del Demanio – Direzione regionale Marche);
  • Ex caserma 8° Cerimant sita a Roma – Tor Sapienza – euro 50.000.000,00 (Soggetto Attuatore: Servizio VIII del Segretariato generale);
  • Ex caserma Montezemolo di Palmanova (UD) – euro 30.000.000,00 (Soggetto Attuatore: Comune di Palmanova);
  • Ex centrale nucleare del Bosco Marengo (AL) – euro 20.000.000,00 (Soggetto Attuatore: Sogin S.p.A. – successivamente modificato con D.M. n. 195 del 28 maggio 2024);
  • Ex sito nucleare di Garigliano (CE) – euro 20.000.000,00 (Soggetto Attuatore: Sogin S.p.A. – successivamente modificato con D.M. n. 195 del 28 maggio 2024).

A seguito di un residuo derivante dalla precedente ripartizione, con D.M. n. 378 del 20 novembre 2023 è stato modificato il D.M. n. 177 del 21 aprile 2022, allocando le risorse pari a euro 160.000.000,00 nella linea d’azione n. 1 dedicata alla Realizzazione di interventi di adeguamento sismico dei luoghi di culto, torri e campanili e destinando euro 5.000.000,00 al finanziamento degli interventi urgenti di messa in sicurezza, consolidamento e restauro della Torre dei Garisenda sita nel comune di Bologna, contestualmente individuando quest’ultimo quale Soggetto attuatore dell’intervento.

Con successivo DSG n. 609 del 20 maggio 2024 sono state assegnate le risorse fino per un ammontare pari a euro 129.300.000,00 destinati al finanziamento degli interventi di adeguamento e messa in sicurezza sismica di n. 167 luoghi di culto e torri/campanili, indicati nella tabella allegata allo stesso.

L’Agenzia del Demanio – Direzione Regionale Marche ha aperto una procedura di gara del valore di euro 1.609.845,41 per l’affidamento dei servizi tecnici di ingegneria e architettura relativi alle indagini e ai rilievi preliminari, alla verifica della vulnerabilità sismica, nonché alla progettazione di fattibilità tecnica ed economica e alla progettazione esecutiva per interventi di adeguamento sismico e rifunzionalizzazione di porzione del compendio demaniale “Ex Casermette” sito a Camerino; il termine per la presentazione delle offerte è scaduto il 14 aprile 2023. La progettazione dell’intervento è in fase di redazione. A seguito della stipula del contratto con l’operatore economico, è in fase di redazione la progettazione dell’intervento.

Per la regolamentazione dei rapporti di attuazione, gestione e controllo presso gli ex siti nucleari di Garigliano e Bosco Marengo, il Ministero della Cultura ha sottoscritto con Sogin S.p.A due Accordi ai sensi dell’art. 5, comma 6 del D.Lgs. 50/2016, approvati rispettivamente con Decreto SG n. 281 e Decreto SG n. 282, entrambi del 28 marzo 2023

Per la intervenuta  non fattibilità degli interventi nei tempi e termini del PNRR comunicata da Sogin S.p.A, con D.M. n. 195 del 28 maggio 2024 è stato modificato il D.M. n. 26 del 17/01/2023  al fine di sostituire gli interventi previsti nella Ex centrale nucleare del Bosco Marengo (AL) e nell’Ex sito nucleare di Garigliano (CE) con gli interventi di rifunzionalizzazione dei depositi di sicurezza di beni mobili per eventi emergenziali e connessi laboratori di restauro, per gli immobili ubicati nella zona PAIP 1 di Matera e nella Caserma Gamerra, sita a Venaria Reale (TO).

Per la regolamentazione dei rapporti di attuazione, gestione e controllo presso l’ex Caserma Montezemolo, il Ministero della Cultura ha sottoscritto con il comune di Palmanova un Accordo ai sensi dell’art. 5, comma 6 del D.Lgs. 50/2016, approvato con DSG n. 462 del 5 maggio 2023.

Relativamente al recupero dell’ex caserma Montezemolo, il Comune di Palmanova ha avviato una procedura di gara del valore di euro 2.480.201,69 per l’affidamento dei servizi tecnici di ingegneria e architettura relativi al progetto di fattibilità tecnico ed economica integrato, coordinamento della sicurezza in fase di progettazione, direzione dei lavori, assistenza, misura e contabilità nonché coordinamento della sicurezza in fase di esecuzione; il termine per la presentazione delle offerte è scaduto il 16 giugno 2023. La progettazione dell’intervento è in fase di redazione. A seguito della stipula del contratto con l’operatore economico, è in fase di redazione la progettazione dell’intervento.

Il Servizio VIII del Segretariato Generale del Ministero della cultura, Soggetto Attuatore del progetto per il recupero e la riqualificazione del complesso militare dismesso “ex Caserma 8° Cerimant”, ha aperto una procedura di gara del valore di euro 5.532.105,82 per l’affidamento dei servizi tecnici relativi ai lavori di recupero e riqualificazione del sito, fra cui i servizi di ingegneria e architettura per la progettazione di fattibilità tecnico-economica ed esecutiva e il coordinamento della sicurezza in fase di progettazione. Il termine per la presentazione delle offerte è scaduto il 12 settembre 2023. A seguito della stipula del contratto con l’operatore economico, è in fase di redazione la progettazione dell’intervento”.

 

Ci è saltato all’occhio come questa misura che andava a individuare dei siti per Recovery art” sarebbe potuto essere utile ad esempio per la Caserma Piave; senza certezze ma intanto sarebbe stata un’opportunità. Rimaniamo nelle ipotesi ma permane il dubbio e c i piacerebbe conoscere a quale bando ha partecipato il Comune, perché non si è deciso di partecipare a questi che abbiamo elencato. Magari non è tecnicamente possibile.

Siamo sempre disponibilissimi ad ospitare repliche e contraddittori, come è nostra cifra distintiva ogni volta che si apre un “file” su Orvieto.

 




Pronti a partire i lavori di ripavimentazione delle strade al Tamburino e Corbara

Prosegue il piano di manutenzioni stradale sul territorio del Comune di Orvieto. Sono stati affidati i lavori di ripavimentazione della strada comunale del Tamburino e della strada comunale di Corbara fino al centro abitato della frazione, che sarà anch’esso oggetto dell’intervento, per un importo complessivo di 90mila euro.

“I lavori – spiega l’assessore ai Lavori pubblici, Piergiorgio Pizzo – potranno partire nei prossimi giorni e rientrano nel piano delle manutenzioni avviato dall’amministrazione comunale che in cinque anni ha investito sulla riqualificazione e messa in sicurezza della viabilità della città circa 2,8 milioni di euro dei quali 2 milioni per le strade delle frazioni e 800mila euro per vie e piazze del centro storico. In questi giorni inoltre i nostri uffici stanno lavorando insieme ai tecnici di Fibercop per programmare i prossimi interventi in base alla pianificazione degli scavi che saranno necessari per la posa della fibra“.




Fantasmi nel “parcheggione” dei pendolari orvietani

Mercoledì 25 settembre, una manciata di minuti prima delle diciotto.  Binario 2 est stazione Roma Termini. Inizia male questo giorno di metà settimana di questo capriccioso settembre per il rientro dei pendolari del territorio orvietano, a dispetto delle tante e vuote, come al solito, belle chiacchiere postate a riguardo sui social da amministratori locali e regionali. Del treno intercity 598 non vi è traccia.  Tutti, come al solito in queste circostanze, con orecchie tese agli annunci e sguardi sul tabellone luminoso.  Dopo circa dieci minuti di interminabile e sofferente attesa, sul display luminoso del binario compare la scritta che annuncia che il treno intercity 598 partirà con 20 minuti di ritardo.  Infatti il treno saluta il binario 2 est di Roma Termini alle 18,37 rispetto al canonico orario ufficiale di partenza fissato alle 18,15.  Non manca la ovvia “fermatina” alla stazione Tiburtina per dare la solita, stressante, precedenza ai soliti due o tre treni Freccia.  E poi via, lentamente e appassionatamente, verso Orte.

A Orte il treno doveva arrivare alle 18,52.  Arriva che manca un quarto d’ora preciso alle otto. 55 minuti di ritardo.  Che non sono pochi alla fine di una dura e stressante giornata lavorativa a oltre cento km da casa.  A Orvieto il treno arriva alle otto e un quarto, anche qui con quasi un’ora di ritardo rispetto all’orario ufficiale di arrivo fissato dal tabellone alle 19,21.  Stanchi, rassegnati, sfibrati nel fisico e nella mente, i pendolari orvietani percorrono, come ogni sera, le scale che portano al “parcheggione” trovandolo completamente preda del buio.

E qui si assiste a una scena surreale.  Una moltitudine di persone che con la luce dei telefonini va alla disperata ricerca della propria auto.  Sembrano tante piccole lucciole disperse e impazzite nel buio della notte quei telefonini accesi.

E il parcheggione sembra essere attraversato da tanti fantasmi, disperatamente persi nel cupo buio della notte alla ricerca di non si sa bene che cosa.




Gli intellettuali si mobilitano per fermare il progetto eolico Phobos

Una delle zone più affascinanti e paesaggisticamente intatte del Bel Paese, situata tra Orvieto e il lago di Bolsena, è stata individuata come area idonea a ospitare un imponente progetto di impianto eolico denominato Phobos.  Il progetto di questo imponente parco eolico prevede la costruzione di sette turbine alte ciascuna più di duecento metri.  Colpisce il fatto che ognuna di queste turbine supera di oltre quattro volte l’altezza del Duomo di Orvieto.  Progetto definito da molti come viziato da un pericoloso gigantismo e assolutamente fuori scala.

Sin dall’inizio la gente del posto, insieme a molte associazioni, si è schierata con veemenza contro la costruzione di questo mega parco eolico, che creerebbe un impatto devastante sul paesaggio e sul territorio, mettendone a repentaglio la vocazione turistica e compromettendone in maniera irreversibile l’indotto economico. A nulla sono servite queste proteste e rimostranze.

E’ di queste ultime ore la notizia che un accorato appello, per fermare la costruzione di questo ecomostro, è stato redatto e sottoscritto, per essere inviato al presidente Mattarella, da oltre cento intellettuali.  Tra i primi firmatari di questo appello figurano il regista Marco Bellocchio e Gabriele Salvatores, studiosi e accademici quali Ernesto Galli Della Loggia, eccellenze della narrativa come Dacia Maraini e Susanna Tamaro, personaggi del cinema come Claudia Cardinale e Isabella Rossellini e registi quali Alice Rohrwacher.  Primo firmatario dell’accorato appello indirizzato al Presidente della Repubblica è Giovanni Attili, docente di Urbanistica presso l’Università La Sapienza di Roma e uno del massimi esperti di sviluppo sostenibile dell’ambiente e del territorio.

Nel documento viene sottolineato come non debba esserci spazio per una transizione energetica basata sullo sfruttamento selvaggio del territorio e come la produzione di energia non debba essere slegata dalle esigenze e dai contesti dei territori.

Certi progetti, sottolineano gli intellettuali, per poter essere veramente funzionali  e accettabili, devono in primis avere tutela e rispetto della comunità e del territorio nel quale vengono attuati.




Il Comune di Porano presenta candidatura per promuovere lo sport tra i minorenni e celebrare la Giornata Mondiale dell’Infanzia e dell’Adolescenza

Fonte: Marco Conticelli, sindaco del Comune di Porano

Il Comune di Porano ha nei giorni scorsi inviato la propria candidatura in risposta all’Avviso pubblico dell’Autorità Garante per l’infanzia e l’adolescenza rivolto ai Comuni fino a 15.000 abitanti per la promozione delle attività sportive per i minorenni di età compresa tra 6 e 17 anni.  Il bando prevede che i Comuni aderenti realizzino azioni di promozione e sostegno delle attività sportive e un evento di sensibilizzazione in occasione della giornata mondiale dell’infanzia e dell’adolescenza per i minorenni di età compresa tra 6 e 17 anni, per la realizzazione delle suddette azioni i Comuni prescelti riceveranno un contributo economico di ventimila euro.  Detto contributo andrà utilizzato, quanto alla quota di 15 mila euro, per favorire la partecipazione ad attività sportive di bambini e adolescenti nella fascia 6-17 anni con disabilità o appartenenti a famiglie o a nuclei conviventi in condizioni di svantaggio socio-economico.

Le attività sportive potranno svolgersi anche durante i periodi estivi per eventuali campi estivi sportivi.

In particolare, il contributo potrà essere utilizzato con le seguenti modalità:

– pagamento di rette sportive a favore dei minorenni appartenenti alle fasce sopra citate;

– finanziamento di Associazioni sportive dilettantistiche affiliate a una o più federazioni o Enti di promozione sportiva riconducibili al CONI (di seguito Associazioni sportive) che operano sul territorio, che metteranno a disposizione voucher sportivi per i minorenni appartenenti alle fasce sopra citate.

L’importo massimo da riconoscere a favore di ciascun minorenne in forma di pagamento delle rette o di voucher sportivo è pari a: 500 € per ciascun minorenne appartenente a famiglie o a nuclei conviventi in condizioni di svantaggio socio-economico; 650 € per ciascun minorenne con disabilità.  Quanto alla quota residua pari ad € 5.000,00, il contributo sarà utilizzato dai Comuni per la realizzazione di un evento di celebrazione della Giornata mondiale dell’Infanzia e dell’Adolescenza (20 novembre).   L’evento dovrà coinvolgere i beneficiari della misura, le famiglie e la comunità e sarà l’occasione per riflettere insieme sui diritti al gioco e tempo libero, sull’importanza della pratica sportiva nello sviluppo psicofisico dei minorenni nonché sul ruolo e i compiti dell’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza.  Con la proposta progettuale, il Comune di Porano intende fornire attività gratuita ai ragazzi compresi nella fascia d’età prevista dal bando, pagando le rette dei corsi sportivi degli stessi per un importo di € 15.000,00, organizzando un avviso pubblico per selezionare i beneficiari dell’intervento, con priorità per i ragazzi disabili.   Gli stessi dovranno presentare un piano sportivo almeno di sette mesi (fino a maggio 2025) con un relativo preventivo dei costi da sostenere, firmato dalla ASD o SSD che andrà ad erogare l’attività desiderata, per accettazione della candidatura. Per quanto attiene, invece, all’organizzazione dell’evento per la Giornata Mondiale dei Diritti dell’Infanzia e Adolescenza, si intende organizzare un convegno qualificato presso Villa Paolina nei locali recentemente ristrutturati.  Inoltre, essendo Villa Palina circondata da un grande parco storico, si intende corredare il convegno da una rappresentativa di tutte le ASD o SSD che aderiranno all’iniziativa e che vorranno inserire i ragazzi del progetto nella propria corsistica.   Un vero e proprio open day, per gli utenti, le loro famiglie e la comunità locale, al fine di dare la massima diffusione all’iniziativa, in un contesto naturalistico e architettonico di eccezionale pregio.   Partner qualificato per l’organizzazione dell’evento sarà il Comitato UISP Orvieto Medio Tevere APS che, oltre all’attività di organizzazione e coordinamento, provvederà anche alla redazione di un report ed alla raccolta dati derivanti dall’attività convegnistica.




Fish Umbria, “no al teatrino della politica sulla pelle delle persone con disabilità”

Fonte: Maria Luisa Meacci – Presidente FISH Umbria

Da tempo le famiglie e i caregiver delle 63 mila persone con disabilità, presenti in Umbria, hanno bisogno di aiuti e sostegni, ma questa necessità ineludibile non può diventare una scena del teatrino della politica regionale, viste anche le prossime elezioni del 17 e 18 novembre. In merito alla polemica seguita alla mancata approvazione della delibera sui fondi per le persone con disabilità, FISH Umbria, ora più che mai, non è disponibile a negoziare il pieno riconoscimento dei diritti con il rigoroso e concreto rispetto del principio di equità e appropriatezza delle prestazioni e degli interventi.

FISH Umbria ribadisce, ancor una volta, con forza, che al centro del dibattito politico non può esserci solo e soltanto una questione di risorse economiche, peraltro irrisorie, che andrebbero a favorire alcuni ed escluderne altri. L’attenzione che si produce, soprattutto in prossimità delle campagne elettorali, da parte della politica, di voler promettere risorse ad hoc e con un orizzonte temporale ridotto, sicuramente combacia con la necessità delle persone con disabilità e familiari di avere risposte per sopravvivere “qui ed ora”.   Ma questo garantisce effettivamente il diritto delle persone con disabilità ad avere un proprio progetto di vita da perseguire con le stesse opportunità di tutti, come peraltro previsto dalle normative italiane? Le associazioni aderenti alla Fish Umbria sollecitano da anni l’avvio di un percorso tanto impegnativo quanto necessario e urgente di profonda innovazione del sistema di welfare della regione Umbria. Nel Piano Regionale per la non autosufficienza 2022/2024 e nel recente D.Lgs. n° 62/24 (entrata in vigore il 30/06/ 2024) si stabilisce come si dovrebbe giungere al Progetto di Vita Individuale Personalizzato e Partecipato. È un diritto fondamentale delle persone con disabilità e delle loro famiglie e deve garantire la loro auto-determinazione e il rispetto “dei loro desideri, delle loro aspettative e delle loro scelte” (articolo 18 comma 3).

Questa è la principale sfida che bisogna dimostrare di saper cogliere anche nella nostra Regione, per tale motivo FISH Umbria si confronterà, come sempre in maniera costruttiva, con tutti quelli che dimostreranno di volere e di potere interpretare la richiesta di innovare il sistema di welfare regionale. Non possiamo invece che stigmatizzare chi, a volte anche in buona fede, contribuisce a rendere eludibili gli impegni già assunti nel produrre i cambiamenti attesi. Oggi si cavalca nuovamente la richiesta di bonus, ma non si può accettare che vengano spacciati come soluzione risarcitoria di diritti che continueranno ad essere negati se non si produrranno i necessari cambiamenti. Fish Umbria non è disponibile a negoziare i diritti delle persone con disabilità e delle loro famiglie.

Non sfugga che all’insostenibile “leggerezza” del pragmatismo della politica corrisponde un’altrettanta insostenibile pesantezza sulla vita delle persone causata dall’emergenza irrisolta. Fa eco alla Fish Umbria il Presidente Nazionale Vincenzo Falabella che ribadisce: “Basta mance, basta bonus: occorre programmare interventi che garantiscano l’effettiva realizzazione del progetto di vita duraturo, in linea con le esigenze e le aspettative delle persone con disabilità e delle loro famiglie”.