Bottino da sogno sulla A1: due arrestati con un tesoro in argento

Una scoperta sensazionale sull’autostrada A1. Due giovani partenopei, a bordo di una Jeep Renegade, sono stati fermati da una pattuglia della Polizia Stradale di Orvieto con un bottino davvero inusuale: oltre 85 mila euro di argenteria, tra cui calici sacri, incensieri, monete antiche e oggetti di antiquariato. Il tutto è avvenuto presso l’area di servizio “Giove Ovest”, dove gli agenti hanno notato un comportamento sospetto da parte dei due giovani. L’attenzione dei poliziotti si è concentrata su otto borse da spesa, apparentemente sovraccariche. Un controllo più approfondito ha rivelato un tesoro nascosto: centinaia di oggetti in argento 800, tra cui pezzi unici e di grande valore storico.

Di fronte alle domande degli agenti, i due giovani non sono riusciti a fornire una spiegazione plausibile sulla provenienza di tanta ricchezza. Gli oggetti, infatti, erano contrassegnati da punzonature che ne attestavano l’autenticità e l’alto valore. Gli investigatori ritengono che l’argenteria possa provenire da furti commessi in luoghi sacri, come chiese o monasteri, in diverse regioni d’Italia. La Polizia Stradale di Orvieto, con la sua perizia, è riuscita a intercettare i due giovani durante il loro tragitto, probabilmente diretto a un luogo di stoccaggio o riciclaggio della refurtiva.

Il materiale è stato sequestrato e i due giovani denunciati all’Autorità Giudiziaria. Si tratta di un colpo durissimo per le bande specializzate in furti sacri, che vedono vanificati i propri piani grazie all’occhio vigile delle forze dell’ordine.




Franco Raimondo Barbabella prende in mano le redini di CiviciX dopo il passaggio di Andrea Foraa in Forza Italia

“Rispettiamo la scelta di Andrea Fora, peraltro coerente con la sua esperienza istituzionale e il suo percorso politico. In questi cinque anni di impegno comune abbiamo apprezzato di Andrea sul piano personale il rigore, l’equilibrio, la lungimiranza, la trasparenza, la lealtà. E sul piano più propriamente politico la concezione dell’impegno pubblico come contributo di idee e approccio non ideologico ai problemi, avendo sempre presente che le scelte hanno un impatto sulla vita reale delle persone. Siamo sicuri che Andrea continuerà su questa linea.

Questo è il patrimonio comune che condividiamo e che costituisce un saldo legame ideale che continuerà nelle differenze di percorso, un carattere proprio e ineliminabile del civismo autentico. CiviciX resta associazione autonoma, che conserva e sviluppa il patrimonio di idee e di concrete esperienze maturate in questi anni e fornisce su questa base il proprio contributo originale al dibattito pubblico in vista del prossimo rinnovo del Consiglio regionale.

Noi pensiamo che l’Umbria abbia bisogno di una reale discontinuità, che prima di essere pregiudizialmente di persone o di schieramenti, deve essere di visione, di approccio ai problemi e di scelte nei settori chiave, a partire dalla sanità, dalle logiche di programmazione e dal ruolo dei territori, pena l’impossibilità di invertire la rotta e di reggere all’urto della modernizzazione nella nuova fase politica che spinge verso l’autonomia e il federalismo.

Per questo già stiamo lavorando ad una articolata e innovativa proposta programmatica per una nuova Umbria, che diffonderemo dopo Ferragosto con un appello al confronto a tutte le organizzazioni civiche e alle forze politiche autenticamente riformiste e liberali della regione, al fine di condividere una comune idea di rilancio generale del suo ruolo strategico in Italia centrale e del suo sviluppo innovativo a partire, lo ribadiamo, dal rapporto centro-periferia con particolare riferimento alla programmazione delle infrastrutture e dei servizi al cittadino.

Un metodo politico diverso da quello che vediamo già in atto da chi si presenta come innovatore e che invece ricalca la vecchia politica che ci porta al declino. Noi pensiamo che la svolta non può consistere in un progetto fatto di un collage di sigle. Pensiamo invece che debba ricercarsi prioritariamente un accordo sull’analisi di ciò che non va, di che cosa va fatto e di come va fatto. Per vedere poi con chi altri può essere fatto. Ci auguriamo di incontrare molti altri su questo percorso. Naturalmente anche e soprattutto Andrea”.




Futuro Comune Baschi, “senza servizi si rischiano problemi seri nei soccorsi”

Giovedì 1° agosto, nel tratto del Cammino dei Borghi Silenti che da Melezzole scende a Morre e Morruzze attraverso boschi, un camminatore che era in compagnia della giovanissima figlia, colto da malore, ha avuto la necessità di essere soccorso. Data l’assenza di campo, solo dopo numerosi tentativi, lui stesso è riuscito ad avvertire il 118 che ha diramato l’allarme ad altre strutture istituzionalmente competenti. Nonostante l’invio delle coordinate, i soccorsi non sono stati in grado di arrivare all’infortunato. Il raggiungimento è stato possibile solo grazie all’intervento di due residenti del borgo di Morruzze che, in parte con il quad e in parte a piedi, hanno raggiunto il malcapitato, rendendo possibile il suo trasferimento in sicurezza.

L’accaduto evidenzia che, in un percorso che si articola in zone non facilmente praticabili anche con adeguati mezzi di soccorso, la totale mancanza di punti di ristoro e di sosta, quindi dei servizi essenziali, può causare problematiche di questo tipo, sperando non di maggiore gravità. Riconoscendo l’innegabile importanza del fenomeno dei camminatori al livello socio-economico per i centri urbani interessati, non si può però non evidenziare la assoluta mancanza di forme di regolamentazione dell’attività.

In relazione a quanto sopra invitiamo i Comuni interessati a prenderne atto e sollecitiamo questi ad instaurare un confronto con il gestore del percorso e rappresentanti delle strutture che forniscono servizi”.

Gruppo Consiliare “Futuro Comune Baschi”




Il cordoglio della Scuola di Musica per la scomparsa di Sergio Tesei

Con profonda tristezza l’Associazione “A. Casasole”, Scuola Comunale di Musica “Adriano Casasole” di Orvieto, rivolge le più sentite condoglianze alla famiglia Tesei per la scomparsa del caro Sergio.

Per lunghi anni Presidente della Filarmonica Luigi Mancinelli di Orvieto, grande sostenitore dell’educazione e della divulgazione musicale, ha sempre lavorato per la crescita degli allievi e di tutte le istituzioni musicali della città. La smisurata passione per la musica è stata e resterà sempre un segno tangibile della sua dedizione e un esempio da seguire.

Alla figlia Sabrina e alla nipote Chiara oggi impegnati in vario modo nelle attività della Scuola Comunale di Musica “Adriano Casasole” di Orvieto, a Matteo, amico della Scuola e per anni anni allievo, alla moglie Giulia, a Susi, Alessandro e ai componenti della grande famiglia Tesei giunga l’abbraccio sincero in questo momento di dolore per tutti.

La redazione di OrvietoLife e il direttore si uniscono al cordoglio e si stringono alla famiglia Tesei…




L’Agenzia Forestale Regionale dell’Umbria vince la causa contro la Riserva del Monte Peglia

Si conclude con una vittoria per l’Agenzia Forestale Regionale dell’Umbria (Afor) la disputa legale avviata dalla Riserva della Biosfera Unesco del Monte Peglia. Il Tar dell’Umbria ha infatti respinto il ricorso presentato dall’associazione ternana, confermando la legittimità del bando indetto dall’Afor per la gestione del complesso alberghiero-ristoranti di San Vito a Monte, nel comune di San Venanzo.

La Riserva del Monte Peglia aveva contestato il bando, giudicandolo illegittimo nei parametri di assegnazione e nei requisiti di partecipazione, definiti “vagi e generici”. Inoltre, l’associazione aveva chiesto un maxi risarcimento danni per la revoca della concessione del Parco dei Settefrati. Il Tribunale amministrativo regionale, tuttavia, ha ritenuto il ricorso “improcedibile e inammissibile”, motivando la decisione con la “mancata impugnazione degli atti presupposti” da parte della Riserva. In altre parole, la Riserva non avrebbe contestato tempestivamente gli atti precedenti che avevano portato alla pubblicazione del bando. Il Tar ha inoltre sottolineato la correttezza dei criteri di valutazione delle offerte, che prevedevano un’analisi approfondita di aspetti come la sostenibilità ambientale, l’efficienza energetica, il piano economico-finanziario e la durata della concessione.

Il dirigente Afor Michele Bazzani ha espresso soddisfazione per la sentenza, definendo il ricorso della Riserva del Monte Peglia “pretestuoso”. “Gli atti citati – ha affermato Bazzani – sono in piena rispondenza con le leggi regionali e non c’è stato nulla di illegittimo né tantomeno di arbitrario”. Con questa sentenza, l’Afor potrà ora procedere alla stipula del contratto con il concessionario del complesso di San Vito a Monte, avviando così una nuova fase per la valorizzazione di questo importante bene del territorio umbro.




Il TAR respinge tutti i ricorsi, il parco eolico “Phobos” sull’Alfina non viola le regole

Ricorsi, firme raccolte e comitati non sono bastati per fermare il progetto Phobos sull’Alfina. Il Tar dell’Umbria ha infatti bocciato tutti i ricorsi mettendo così la parola fine alla speraanza di vedere almeno ripensato il progetto che prevede 7 mega pale eoliche e stazione elettrica a Castel Giorgio.

E’ una sconfitta per le associazioni ambientali e per i residenti nell’area interessata, tra Orvieto e Castel Giorgio. I ricorrenti hanno insistito su varie questioni, a partire dalla questione primaria, il vento, che non sembrerebbe essere continuo a con la forza necessaria per giustificare un impianto di tal fatta. Sempre secondo i residenti c’è anche la questione ambientale e la perdita di valore di immobili e terreni.

Il progetto “Phobos” ha come committente, RWE – RENEWABLES ITALIA con sede in Roma, una Srl a socio unico, la progettazione è stata affidata a News Developments, società di Cosenza per servizi di ingegneria integrata e a Vamirgeoind (Ambiente, Geologia, Geofisica) di Palermo.  Il progetto di impianto eolico per 7 areogenetarori (le pale eoliche) da 6 MW ciascuno, da realizzarsi tre a Castel Giorgio su terreni di proprietà dell’Opera del Duomo e quattro a Orvieto su terreni di privati cittadini. IL progetto è sempre in valutazione e ora con laa sentenza del TAR potrebbe anche subire un’accelerata. fatte salve eventuali altre richieste da parte del Ministero o attualizzazioni e variazioni da parte del committente.




Sanità: la situazione è grave, ma non è seria

La Presidente Tesei rimprovera i suoi detrattori perché, a suo dire, strumentalizzano la Sanità politicamente, quando invece i dati (che conosce solo lei) la darebbero in forte recupero. La Sindaca Tardani ignora ogni richiesta di informazioni sul tema e, soltanto quando costretta, risponde che tutto è a posto. I cittadini non si sono però accorti del recupero di cui parla la Tesei e continuano a riscontrare sulla loro pelle che la situazione è grave.

L’Ospedale di Orvieto è veramente DEA di primo livello, come dichiarato due anni fa dalla Presidente Tesei?

Per rispondere avremmo bisogno di dati riguardanti quantità e qualità dei servizi sanitari erogati, ma gli stessi non sono disponibili. Molti servizi, ad esempio Urologia, particolarmente importante in relazione all’anzianità della nostra popolazione, non vengono proprio forniti.

La sua attrattività sul territorio circostante è in diminuzione.

Mancano risorse, manca personale, le strumentazioni spesso non sono adeguate, il personale che c’è (da ringraziare, perché è soltanto grazie al suo impegno che si riesce a mantenere un minimo di efficienza) è spesso demotivato, anche se non può dirlo pubblicamente. Le urgenze più gravi, poi, aspettano l’elicottero.

Le prestazioni diagnostico-strumentali, fondamentali per la medicina preventiva e per implementare il fascicolo sanitario elettronico, vengono fornite dalla Sanità pubblica in percentuale marginale e i cittadini, di fatto, se le pagano da soli o rinunciano a curarsi. Gli ultimi dati disponibili sono del 2023, poi è calato il silenzio. In tal modo, la Regione può dire ciò che vuole senza tema di smentita. Lo Stato sta provando ad introdurre meccanismi di controllo più incisivi per mezzo dell’Agenas, ma le regioni, appellandosi all’autonomia differenziata, stanno mettendo i bastoni tra le ruote.

Il Distretto

Ad Orvieto un tema così importante è stato trattato dal Consiglio Comunale dopo troppo tempo, poi ha deliberato all’unanimità che si sarebbe intervenuti, ma nei fatti in due anni tante chiacchiere ed il Distretto, se verrà definitivamente approvato il Piano regionale, sarà cancellato.

La Medicina Territoriale si trova in un limbo temporale che traguarda il giugno 2026

A questa data dovrebbe essere materialmente disponibile la Casa di Comunità, ubicata ad Orvieto in un posto che più sbagliato non poteva essere. Sembrerebbe quasi che nessuno abbia capito a cosa serva: decisivo è infatti dove viene costruita, circostanza che permette di farla funzionare correttamente. Basta invece andare in una regione dove la Casa di Comunità funziona per capirlo, ma forse i nostri amministratori non ci sono mai stati.Da molto tempo abbiamo chiesto di attivare un piano per la gestione del transitorio in preparazione dell’organizzazione definitiva. Non ci è stato mai risposto, crediamo che nessuno ci abbia minimamente pensato.

La struttura di monitoraggio della qualità dei servizi erogati, prima prevista nel Distretto dell’Orvietano, è stata spostata a Terni (utilizzando i fondi del Pnnr), dove risiederanno sia il Distretto che i centri operativi territoriali (Cot).

Ribadiamo: già da oggi i dati non sono più disponibili e così si può dire che tutto va bene anche se non è vero. Siamo troppo negativi? La soluzione per smentirci è semplice, il modello organizzativo nazionale fornisce tutte le possibilità, i software e indica l’organizzazione per poter essere trasparenti. Dati veri e certificati sono il punto di partenza di qualunque organizzazione seria, non renderli disponibili permette di dire bugie. L’arroganza non fa ben sperare sul futuro della sanità nel nostro territorio.

Programmino degli incontri periodici nei quali si parli solo di numeri e non di aggettivi e di promesse.

La situazione è percepita grave, ma non è seria perché non è governata con trasparenza.




I pendolari si ingegnano…

In questa rovente estate 2024, con treni perennemente in ritardo per le più svariate e curiose motivazioni, alcuni pendolari  almeno il problema di come ovviare al non funzionamento dell’aria condizionata  su alcuni convogli l’hanno risolto.
Tutti i pendolari orvietani conoscono gli insostenibili  disagi quotidiani nel dover viaggiare su regionali affollati all’inverosimile, con spesso intollerabili disagi dovuti al  prolungamento della durata del viaggio per istradamento degli stessi sulla linea lenta o disagi legati a altri mille altri motivi, a volte non facilmente comprensibili, che diventano insostenibili e non da paese civile quando a essi si abbina, oltre al  prolungamento e affollamento del viaggio, il non funzionamento dell’aria condizionata su alcuni convogli. Soprattutto in questi bollenti giornate di estate con temperature roventi.
Ebbene, sulla linea regionale Roma Nettuno, i pendolari un minimo di soluzione per ovviare almeno a questa pesante criticità sono riusciti a trovarla.
Uno dei pendolari storici della tratta ha pensato bene di portare con se, come compagno di viaggio quotidiano, un grosso e vistoso ventilatore.
Salito sul treno, tra lo sguardo incuriosito degli altri passeggeri, l’ha posto al centro del vagone e l’ha collegato alla spina della alimentazione. E ecco che, tra l’approvazione e ringraziamento degli altri compagni di viaggio, un minimo di aria refrigerante e rilassante si è piacevolmente diffusa in tutta  la carrozza rendendo l’aria più respirabile e il viaggio meno drammatico e più gradevole e umano.
Questa originale soluzione potrebbe costituire un buon suggerimento anche per i tantissimi pendolari orvietani. Pendolari che per raggiungere e rientrare dalla Capitale devono lottare quotidianamente con disagi e disservizi vari.
Questa soluzione potrebbe in parte rendere piu’umano ,e  meno pesante da gestire e sopportare, il loro viaggio per raggiungere il luogo di lavoro o per il rientro a casa.




L’Opera del Duomo prepara un importante Piano di valorizzazione per il Giubileo

Dopo i primi mesi del 2024 in cui, rispetto agli anni passati, si è registrato un ulteriore aumento di accessi alla Cattedrale, l’Opera del Duomo di Orvieto si prepara ad accogliere visitatori e pellegrini nel periodo di maggior afflusso, in concomitanza con le celebrazioni dell’Assunzione di Maria Santissima, titolare del Duomo e patrona del Comune di Orvieto.

Nei giorni successivi al ponte di Ferragosto, in vista del prossimo Anno Giubilare, sarà avviato un Piano di valorizzazione del circuito del Duomo. Per consentire la realizzazione di un nuovo percorso espositivo di opere dedicato al Giubileo e predisporre alcuni interventi di manutenzione, verrà programmata la chiusura della sede museale dei Palazzi Papali.
 
“L’Anno Giubilare 2025 – dichiara l’ingegnere Andrea Taddei, presidente dell’Opera del Duomo – rappresenta un’occasione straordinaria per sottolineare l’importanza storica e spirituale del Duomo di Orvieto e del suo patrimonio artistico. Dopo l’emanazione della Bolla di indizione del maggio scorso, la Fabbriceria si appresta ad attuare un Piano appositamente pensato per il Giubileo, affinché l’esperienza di conoscenza della città possa consegnare a visitatori e pellegrini un messaggio di autentica bellezza e profonda spiritualità”. 




Cassa di Risparmio di Orvieto: La semestrale 2024 molto positiva con l’utile netto a 6 milioni di euro

Il Consiglio di Amministrazione della Cassa di Risparmio di Orvieto ha approvato la Relazione Finanziaria Semestrale al 30 giugno 2024, registrando risultati estremamente positivi e un significativo miglioramento rispetto al periodo precedente.

Performance Finanziaria in Crescita

Il primo semestre del 2024 ha visto l’istituto bancario ottenere un utile netto di 6,04 milioni di euro, quasi il doppio rispetto ai 3,04 milioni di euro registrati nello stesso periodo del 2023. Questo risultato è stato sostenuto da un aumento del 20,8% del margine di interesse, che ha raggiunto 20,31 milioni di euro rispetto ai 16,81 milioni di euro del primo semestre 2023. L’incremento è stato favorito dal positivo andamento dei tassi di interesse e dalla crescita degli impieghi.

Anche le commissioni nette sono aumentate del 3,7%, passando da 8,80 milioni di euro al 30 giugno 2023 a 9,13 milioni di euro nel 2024. Complessivamente, il margine di intermediazione ha registrato una crescita del 13,7%, attestandosi a 29,46 milioni di euro rispetto ai 25,92 milioni di euro del primo semestre dell’anno precedente.

Efficienza Operativa e Solidità Patrimoniale

Il cost/income ratio è migliorato, riducendosi dal 68,4% del 30 giugno 2023 al 63,7% del 30 giugno 2024, indicatore di una maggiore efficienza operativa. Gli impieghi netti verso la clientela sono cresciuti del 2,5%, raggiungendo 1,23 miliardi di euro rispetto agli 1,20 miliardi di euro al 31 dicembre 2023. Nel corso del semestre, la banca ha erogato 110 milioni di euro in finanziamenti a famiglie e imprese.

La raccolta totale da clientela è anch’essa aumentata del 2,5%, passando da 1,66 miliardi di euro a fine 2023 a 1,70 miliardi di euro al 30 giugno 2024.

Qualità del Credito e Liquidità

Il grado di copertura dei crediti deteriorati è migliorato al 63,2%, rispetto al 62,6% di fine 2023. L’NPL ratio lordo e netto sono calati, rispettivamente, al 5,7% e al 2,2% (rispetto al 6,1% e al 2,4% di fine 2023).

La banca mantiene una solida posizione di liquidità, con un LCR del 152,83% e un NSFR superiore al 100%. I coefficienti di solidità patrimoniale sono cresciuti, con il CET1, Tier1 e il Total capital ratio che si attestano al 15,10% rispetto al 13,21% di fine 2023.

Dettagli sui Risultati Economici e Patrimoniali

Il margine di intermediazione di 29,46 milioni di euro è stato sostenuto dalla crescita del margine di interesse (+20,8%) e delle commissioni nette (+3,7%). Le rettifiche di valore nette per rischio di credito sono state pari a 1,81 milioni di euro, in diminuzione rispetto ai 3,73 milioni di euro del primo semestre 2023.

I costi operativi complessivi ammontano a 18,59 milioni di euro, rispetto ai 17,73 milioni di euro dell’anno precedente. Le spese amministrative sono state di 18,73 milioni di euro, includendo costi per attività esternalizzate pari a circa 0,8 milioni di euro. Gli accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri hanno presentato un saldo positivo di 0,18 milioni di euro.

Dal punto di vista patrimoniale, il portafoglio titoli ammonta a 124,07 milioni di euro, prevalentemente composto da titoli governativi italiani classificati nel portafoglio FVOCI.

Gli impieghi netti a clientela sono aumentati del 2,5%, passando da 1,198 miliardi di euro a fine 2023 a 1,229 miliardi di euro al 30 giugno 2024. I crediti verso clientela in bonis netti sono cresciuti del 2,7%, mentre i crediti deteriorati sono diminuiti a 26,85 milioni di euro, con un grado di copertura dei fondi rettificativi in aumento al 63,2%.

La riduzione dell’esposizione TLTRO-III è stata significativa, con rimborsi effettuati per circa 27 milioni di euro nel semestre.

Conclusioni

La Relazione Finanziaria Semestrale al 30 giugno 2024 della Cassa di Risparmio di Orvieto evidenzia una performance solida e in crescita, con miglioramenti significativi in tutte le principali aree operative e finanziarie. Questi risultati confermano la robustezza dell’istituto bancario e la sua capacità di adattarsi e prosperare in un contesto economico in continua evoluzione.