Oro per Valeria Pedetti nella 10 Km di marcia ai Campionati mondiali master di Goteborg

L’appuntamento era a Goteborg, in Svezia, per i Campionati Mondiali Master che andranno avanti fino a domenica 25 agosto. La rassegna iridata “over 35” alla sua edizione numero 25 è una delle più partecipate di sempre con più di 8000 atleti e un numero record di 111 nazioni.  Valeria Pedetti, tra gli atleti di punta della Nazionale Italiana, giunta in Svezia con oltre 307 iscritti, non ha assolutamente deluso le aspettative.

Nella 10 km di marcia Valeria ha conquistato il titolo mondiale con il tempo di 51′ 52″ un risultato che vale anche come primato Italiano di categoria. Un grandissimo podio che Valeria ha conquistato con fatica e tanta gioia in una agguerrita competizione con le migliori del mondo sbaragliando la concorrenza. Grazie a Valeria, la squadra italiana ha potuto aggiudicarsi anche un’ulteriore medaglia d’oro che era quella prevista dalla classifica a squadre per Nazioni. 

Un doppio successo che porta la marciatrice orvietana a tornare a casa con ben due medaglie d’Oro. Grande soddisfazione in casa Libertas Orvieto e in casa fidal Umbria.  “Il risultato di Valeria Pedetti conferma ancora una volta come l’Umbria stia vivendo un momento magico fatto di grandi risultati ottenuti da grandissimi atleti – afferma Carlo Moscatelli Presidente Fidal Umbria – con le ragazze convocate nella nazionale under 20 per dirigersi ai mondiali in Perù e la medaglia d’oro di Valeria Pedetti nei Master si chiude un cerchio che vede l’Umbria sempre più presente nei panorami internazionali grazie al grande lavoro di atleti e tecnici della nostra regione”




Il Comitato Orvietano di Salute Pubblica è ora realtà, pronto a partecipare al tavolo sulla sanità e alla raccolta firma in difesa del Distretto di Orvieto

Nella serata di lunedì 12 agosto si è tenuto il settimo incontro del Comitato Orvietano della Salute Pubblica, ma stavolta ristretto ai partecipanti dei tre gruppi di lavoro istituiti all’interno del Comitato: Tecnico-Scientifico, Politico-Amministrativo e Comunicazione.

Si è iniziato ufficializzando la costituzione formale, avvenuta lo scorso 10 agosto a sostegno del diritto alla Salute di tutti i cittadini del territorio orvietano. Si è ribadito che lo scopo principale del Comitato, fondato da liberi cittadini senza sigle partitiche, è quello di fare rete sul territorio tra tutte le persone, gli enti e le associazioni che già si dedicano a favore del diritto alla Salute, cercando di fare da connettore fra tutte le realtà interessate a favorire un rilancio serio della sanità pubblica.

Sono disponibili i moduli di iscrizione all’Associazione e chiunque vorrà potrà farlo o in presenza durante i prossimi lunedì partecipando alle Assemblee o chiedendo il modulo online all’indirizzo comitato.orvietanosp@gmail.com

Durante l’Assemblea si è lavorato in particolare modo sui seguenti punti:

– Organizzazione raccolta firma da poter iniziare a partire dalla prossima settimana per il mantenimento del Distretto Sanitario di Orvieto e far sì che non sia solo una scatola vuota, senza servizi;

– Preparazione dell’evento previsto per sabato 14 Settembre sul Diritto alla Salute, il nostro SSN a confronto con quello di altri paesi;

– Implementazione della lista delle criticità del Servizio Sanitario e Socio Sanitario orvietano.  Ogni punto trattato ha acceso uno specifico dibattito trovando sempre una soluzione all’unanimità.  In particolare, per quanto riguarda la lista delle criticità, tanti i temi trattati, divisi per aree tematiche, e le domande a cui il comitato nelle prossime settimane chiederà risposte ai tavoli politici deputati.

Il gruppo di lavoro ha mostrato apprezzamento per il fatto che l’Amministrazione comunale segue con assiduità e attenzione il lavoro del Comitato, al punto da incorporare in agenda quanto rilevato durante le assemblee e riassunto all’interno dei comunicati. Crediamo infatti che rappresenti un’ulteriore riprova dell’effetto farfalla che le idee e i movimenti hanno la forza di realizzare.   A riguardo, è nostra fonte ispiratrice l’art. 118, della Costituzione, il quale dispone che: “Stato, Regioni, Città metropolitane, Province e Comuni favoriscono l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà”.  Per questo il Comitato aderirà con piacere alla proposta di partecipazione a qualunque incontro inerente il tema sanitario con i toni propositivi che ci hanno contraddistinto fin dall’inizio ed invitiamo anche, così come tutti i cittadini, tutta l’Amministrazione comunale, a prendere parte in modo costruttivo ai nostri incontri.

Consideriamo già un obiettivo raggiunto dal Comitato il nuovo fervore che si percepisce in città attorno a questo tema e che si torni a parlare dell’assemblea dei sindaci della zona sociale n.12.  Continueremo ad incontrarci, a confrontarci ed a proporre delle iniziative per sensibilizzare i cittadini attorno a questo tema ribadendo, come già fatto nel comunicato stampa del 5 agosto, che la volontà di coordinarsi con una rete regionale di comitati analoghi possa rafforzare l’efficacia delle nostre battaglie e che la partecipazione o meno di alcuni cittadini a progetti politici legati alla prossima tornata elettorale non comprometta in nessun modo lo spirito del Comitato rappresentando la libera iniziativa personale di ciascuno.

Il prossimo incontro è fissato per lunedì 19 agosto 2024, alle ore 21 presso lo spazio Bi.Pop. a Sferracavallo (in Via Po n.4) e si potrà partecipare in presenza o a distanza tramite un collegamento online.




Tesei e Tardani parlano con CRO e i suoi controllanti ma dimenticano l’argomento che più ha segnato la vita nel nostro territorio negli ultimi anni

Abbiamo letto con attenzione il comunicato stampa concernente l’incontro della responsabile della Regione Umbria e del Sindaco del Comune di Orvieto con i vertici di Cassa Di Risparmio di Orvieto spa e della sua controllante Medio Credito Centrale. Riteniamo l’incontro opportuno ed auspicabile che si ripeta nel tempo. Alcune considerazioni in premessa che diamo per acquisite:

1) è vero che Cassa di Risparmio di Orvieto spa è stata salvata da Mediocredito centrale quando non aveva più patrimonio per poter proseguire le attività;

2) è vero che i dati della semestrale sono molto buoni, anche se in linea con tutte le banche d’Italia che sono ampiamente aiutate a fare più margini, anche a scapito dei costi sostenuti dai clienti per la mediazione, come peraltro rilevato dallo stesso Ministro Giorgetti;

3) è vero che la CRO è attualmente posseduta da Mediocredito centrale e, con una partecipazione oggi solo finanziaria, dalla Fondazione Cassa di Risparmio Di Orvieto che, a seguito dell’aumento di capitale, non ha più una quota di minoranza qualificata che le consente di  avere voce  in capitolo sulle operazioni straordinarie;

Premesso quanto sopra, spontanee emergono le sottoelencate osservazioni:

A) sarebbe stato auspicabile che Regione e Comune avessero assunto l’impegno di farsi promotori di progetti per lo sviluppo del territorio, cogliendo così appieno le opportunità offerte dalla nuova proprietà;

B) non si comprende la dichiarazione fatta dalla sindaca, secondo cui avrebbe seguito ed avrebbe avuto voce in capitolo su tutto il processo di ricapitalizzazione e ristrutturazione. Se fosse veramente così, avrebbe la responsabilità di aver contribuito ad indebolire la Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto, che peraltro ha perso ogni rappresentanza negli organi statutari e per questo ha annunciato di aver attivato un possibile contenzioso. Avrebbe in sostanza la responsabilità di aver agito contro gli interessi della Fondazione;

C) ciò che riteniamo più grave è che la Sindaca non abbia fatto parola dei 22 milioni che sono stati sottratti ai cittadini orvietani e alle imprese locali (86 milioni tra tutte le filiali CRO umbre e dell’Italia centrale) per effetto del cattivo comportamento della vecchia gestione, sollecitando almeno un minimo di attenzione sul problema.

D) l’ordine di grandezza del danno arrecato al territorio è di gran lunga superiore ai fondi del Pnnr complessivamente destinati alla nostra città. Ci sono ancora molte cause civili e procedimenti penali pendenti sulla questione e circa un migliaio di clienti risulta intrappolato senza alcuna rappresentanza nel possesso dei titoli che formalmente non valgono nulla e che non possono nemmeno dare origine a minusvalenze.

Ci sembra particolarmente grave non avere almeno posto il problema ai vertici di CRO e MCC, con ciò non mostrando sensibilità, anche soltanto di facciata, verso i cittadini colpiti.

Come se non fosse successo nulla.

Associazione Praesidium




Proposta Civica: “creare una commissione di studio sulla sanità e assicurarne indipendenza e strumenti”

Noi di Proposta Civica siamo lieti di registrare che sia stato infine compreso il ruolo fondamentale che le istituzioni comunali possono giocare nell’ambito della Sanità e il ruolo centrale del Sindaco nel definire e verificare l’efficacia e l’efficienza degli interventi sanitari sul territorio, all’interno delle sue funzioni nella Conferenza dei Sindaci. Da troppo tempo il tema della Salute è stato tenuto fuori dal Palazzo Comunale, nonostante la centralità di tale diritto e la chiara situazione di insoddisfazione registrata da tutti cittadini orvietani e del territorio allargato. Accogliamo quindi con favore la proposta lanciata dalla Sindaca Tardani per l’istituzione di una commissione ad hoc sulla Sanità. Come Capogruppo, offro tutta la mia disponibilità al Presidente del Consiglio Comunale, Stefano Olimpieri, incaricato di costituire tale Commissione, per procedere speditamente alla definizione degli scopi, strumenti e composizione della Commissione stessa. Dobbiamo ora passare dalle parole ai fatti. Per questo indichiamo alcuni presupposti fondamentali per assicurare la riuscita e l’efficacia della Commissione.

• Chiara indicazione degli obiettivi della Commissione e dei tempi. Quello che noi e anche i cittadini si aspettano è la piena comprensione dell’attuale livello dei servizi (ospedale, medicina di base, liste d’attesa, distretto, consultorio), dei piani di intervento in essere e l’identificazione delle proposte di azione per migliorare i servizi e riportarli a livelli adeguati. È importante che i tempi siano rapidi, vista l’urgenza del tema e per evitare speculazioni pre-elettorali.

• Creazione di una Commissione di Studio (Art.38 dello Statuto Comunale e Art.21 del Regolamento Comunale) i cui componenti assicurino rappresentatività, autonomia e obiettività dei risultati. Solo una Commissione autorevole, condivisa e autonoma potrà assicurare partecipazione e condivisione da parte di tutti ed evitare faziosità e strumentalizzazioni partitiche.

• Accesso alle informazioni e aperta collaborazione dei vari soggetti qualificati, a partire dai rappresentanti della Regione Umbria fino ai vertici dell’USL Umbria 2, del distretto sanitario e dell’Ospedale. L’accesso alle informazioni, molto spesso negato o parziale, è la base per una vera e condivisa visione dello stato generale del servizio sanitario. A tal fine sarà determinante avere tutto il sostegno e l’appoggio necessario da parte delle autorità comunali e del Sindaco in primis, per poter ottenere dati veritieri e aggiornati. Rinnoviamo tutta la nostra disponibilità al Presidente del Consiglio Comunale per iniziare sin d’ora il lavoro di preparazione e definizione delle regole per la costituzione della Commissione. Il tema della Sanità è fondamentale per il benessere dei nostri cittadini. Abbiamo e sentiamo il dovere di dare risposte puntuali, chiare e fattibili, non inficiate da strumentalizzazioni e da faziosità partitica, ma da un profondo e (speriamo) condiviso sentire da parte di tutto il Consiglio Comunale, di difendere e realizzare quel diritto salute sancito dalla nostra Costituzione che i nostri concittadini richiedono a gran voce.




Per la Tardani chi si occupa di sanità punta in realtà alla politica. Come faceva lei quando stava all’opposizione

Saranno le temperature africane di questi giorni o forse una questione di stile. Sta di fatto che il sindaco di Orvieto Roberta Tardani vive sempre con un certo fastidio e con una evidente diffidenza e insofferenza il fatto che qualcuno, soprattutto se in forma associata, dimostri interesse nell’occuparsi della cosa pubblica. Invece di accogliere con soddisfazione il fatto che, per fortuna, ci siano cittadini disponibili ad investire parte del proprio tempo nel prendersi cura di questioni sociali serie, la prima cittadina e i suoi collaboratori stanno sempre sulla difensiva e con atteggiamento prevenuto, a volte delegittimando queste iniziative, molto spesso attribuendo a questi uomini e donne la malafede di voler in realtà perseguire obiettivi strumentali e politici. E’ successo quando un suo assessore definì studiosi improvvisati i ricercatori dell’associazione Cittadinanza, territorio e sviluppo e “soliti soloni” i promotori dell’altra associazione Abitare Orvieto. Due realtà entrambe benemerite e preziose, ma evidentemente potenzialmente disturbanti per chi ha una concezione molto particolare dei doveri istituzionali. Tutte istanze, quelle portate avanti da queste associazioni, sollevate da semplici cittadini a dimostrazione di come la politica sia stata finora incapace di fornire risposte soddisfacenti in vari ambiti. Il marchese del Grillo, insomma, va bene al cinema.

Adesso al neo costituito comitato per la Salute pubblica viene riservato lo stesso trattamento pregiudiziale, di sospetto e diffidenza. “Non sfuggirà a nessuno -il commento del sindaco-che alle porte c’è un’importante scadenza elettorale e il rischio che il tema della salute dei cittadini possa essere utilizzato come arma politica è già purtroppo evidente. Per queste ragioni se c’è veramente la volontà comune di affrontare la questione con serietà e senso di responsabilità non c’è alcun bisogno di fughe in avanti o tantomeno di comitati dal sapore elettorale” ha detto, facendo intendere quello che pensa. Roberta Tardani dovrebbe forse imparare a mostrare un pò più di rispetto per i singoli cittadini che non vogliono delegare tutto alla politica e sono pronti ad esercitare un sano senso civico. Di più. Dovrebbe ringraziarli. Anche perchè se c’è qualcuno che ha cavalcato la situazione malmessa della sanità orvietana è proprio l’attuale sindaco.  Ai tempi del centrosinistra, da esponente di Forza Italia, si battè per istituire una commissione comunale sulle liste d’attesa ospedaliere. Che c’era di più strumentale di un politico di destra che guida una commissione del genere con Regione e Comune amministrate dalla sinistra, a voler seguire il suo stesso retropensiero?  Svolse con dignità il suo incarico e nessuno si sognò di nutrire sospetti e mancarle di rispetto, accusandola di strumentalizzare la questione sanità.  Tutte le iniziative in ambito pubblico sono legittime e gettare discredito su quelle altrui fa molto pensare a quel modo di dire del “gatto male usato” che ben conoscono gli orvietani di una certa età.
“Ciascun dal proprio cuor l’altrui misura” diceva del resto il poeta, ma per un primo cittadino che ha vinto le elezioni per il rotto della cuffia ed è circondata da un dissenso forte come nel suo caso, evitare qualche prova di arroganza e darne invece di sincero dialogo sarebbe innanzitutto una dimostrazione di saggezza e intelligenza. 




Orvieto si prepara alla Festa dell’Assunta, Patrona della città

La città si prepara a celebrare la festa della Madonna Assunta, Patrona di Orvieto. Mercoledì 14 agosto, alle 18.30 nella chiesa di Sant’Andrea, la solenne concelebrazione eucaristica presieduta dal vescovo della Diocesi di Orvieto-Todi, monsignor Gualtiero Sigismondi, al termine della quale si terrà la tradizionale processione della Macchina dell’Assunta fino in Duomo. Alle 21, nella chiesa degli Scalzi, l’adorazione notturna del Santissimo Sacramento.

Giovedì 15 agosto, in occasione della Solennità di Maria Santissima Assunta in cielo, dalle 9 in Duomo ci sarà l’ostensione del Sacro Corporale che terminerà alle 18.30 mentre alle 11.30 il vescovo Sigismondi celebrerà la Santa Messa Pontificale.

Per consentire il regolare svolgimento della processione del 14 agosto, il Servizio Polizia locale e Mobilità ha emanato due diverse ordinanze. Con la prima si regola il trasferimento della Macchina dell’Assunta dalla chiesa di San Francesco alla chiesa di Sant’Andrea. Pertanto, dalle 19.00 alle 20.00 di martedì 13 agosto 2024, e comunque fino al termine del passaggio della Macchina, verrà interrotta la circolazione veicolare in via Alberici, via Ghibellina, Piazza Santa Chiara, via Ippolito Scalza e Piazza Febei. Dalle 18.00 alle 20.00 dello stesso giorno la circolare “C” del trasporto pubblico urbano, non potendo raggiungere Piazza Duomo a causa dell’interruzione veicolare in via Alberici, all’altezza di Porta Maggiore svolterà a destra su Strada delle Conce per ritornare in Piazza Cahen.

Con la seconda ordinanza si dispone invece, dalle 19.00 alle 20.00 di mercoledì 14 agosto 2024:

  • Divieto assoluto di sosta con rimozione dei veicoli in Strada di Porta Romana, nell’area appositamente destinata alla manovra dei bus di linea, ed in Piazza della Repubblica sui posti auto riservati alla ricarica dei veicoli elettrici e sul posto auto a strisce gialle riservato al carico e scarico
    merci.
  • Divieto di transito in via del Duomo e in Corso Cavour, dal crocevia Torre del Moro fino a Piazza della Repubblica.
  • Tutte le corse del Trasporto Pubblico Locale faranno capolinea in Strada di Porta Romana nell’area appositamente destinata.
  • Il percorso della circolare C del trasporto pubblico locale rimane invariato



La sindaca Tardani chiede al presidente del consiglio comunale una commissione ad hoc e ribadisce “la salute dei cittadini al centro”

Riportare nelle sedi istituzionali il confronto sui temi della sanità per evitare strumentalizzazioni sulla salute dei cittadini che rischiano di allontanarci dall’obiettivo comune di difendere e garantire un diritto fondamentale“. Lo afferma il sindaco di Orvieto, Roberta Tardani.

Con questo spirito e come annunciato nel discorso di insediamento – spiega il primo cittadino – ho chiesto al presidente del consiglio comunale, Stefano Olimpieri, che ha già dato la sua convinta disponibilità, di mettere all’ordine del giorno di una delle prossime riunioni della Conferenza dei capigruppo la costituzione di una commissione ad hoc sulla sanità e quindi calendarizzare una serie di audizioni con soggetti qualificati a partire dai rappresentanti della Regione Umbria, dei vertici dell’Usl Umbria 2, del distretto sanitario di Orvieto, dell’ospedale Santa Maria della Stella, e dei sindacati. Vogliamo in questo modo riaffermare e rafforzare il ruolo che in tema di politiche sanitarie spetta ai sindaci e ai Comuni, ovvero quello di monitoraggio, controllo e indirizzo, ma anche ristabilire una corretta e trasparente informazione e quindi poter valutare l’adeguatezza delle soluzioni già individuate e avanzare proposte condivise per risolvere le criticità ancora esistenti”.

“Naturalmente – prosegue il sindaco – il confronto sarà aperto alle associazioni che come noi hanno legittimamente a cuore questi temi, con l’auspicio che l’approccio e i toni siano propositivi e non di scontro, e sarà portato nell’ambito dell’assemblea dei sindaci della Zona sociale n.12 per cui era già in previsione una riunione dopo la pausa estiva senza dimenticare che con i colleghi sono in corso anche in questi giorni riunioni sulla nuova strategia delle Aree Interne che prevede linee di finanziamento per interventi nel settore socio-sanitario. Come Comune, peraltro, siamo pronti a ragionare sulla proposta del sindaco di Ficulle di aprire un tavolo sul welfare e nell’eventualità di farne il capofila. Non smetterò mai di ripetere e rivendicare l’attenzione e l’impegno personale e dell’amministrazione sulle criticità della sanità locale che sono quelle proprie del sistema sanitario nazionale, dal reperimento dei medici all’abbattimento delle liste di attesa. Non abbiamo mai nascosto i problemi, non abbiamo mai smesso di sollecitare interventi sull’organico da parte di Regione e azienda sanitaria, che hanno risposto con l’indizione di numerosi concorsi in tutte le specialità non ultima Urologia. Insieme a molti sindaci umbri abbiamo sollecitato più volte il governo regionale a mettere in pista un efficace piano di abbattimento delle liste d’attesa che, come hanno recentemente sottolineato gli stessi sindacati, sta cominciando a dare i suoi frutti. Insieme ai sindaci del territorio, inoltre, abbiamo formalizzato nelle sedi opportune la richiesta di mantenimento del distretto di Orvieto per ragioni demografiche e logistiche. Senza le continue sollecitazioni di questa amministrazione non avremmo ottenuto importanti investimenti dalla Regione sulla sanità locale come mai prima d’ora, circa 20 milioni di euro, non avremmo ottenuto finalmente dopo anni un direttore per il nostro presidio ospedaliero, non avremmo indirizzato le scelte sull’ex ospedale di Piazza Duomo dove entro ottobre inizieranno i lavori per la realizzazione della Casa e dell’Ospedale di comunità, un’opera strategica per migliorare l’efficienza della medicina territoriale e riqualificare un pezzo importante del centro storico della città”.     

“Non sfuggirà a nessuno – conclude il sindaco Tardani – che alle porte c’è un’importante scadenza elettorale e il rischio che il tema della salute dei cittadini possa essere utilizzato come arma politica è già purtroppo evidente. Per queste ragioni se c’è veramente la volontà comune di affrontare la questione con serietà e senso di responsabilità non c’è alcun bisogno di fughe in avanti o tantomeno di comitati dal sapore elettorale e si troverà, invece, nel sindaco di Orvieto la piena disponibilità a confrontarsi, ragionare e proporre soluzioni nelle sedi deputate, le uniche che possono dare le risposte che la nostra comunità attende“.




La medaglia d’oro olimpica contro l’odio dell’algerina Imane Khelif

Sono nata e cresciuta in Algeria, vivo ad Orvieto dal 2008. Da donna algerina sento il dovere di scrivere queste righe per dare una risposta a tante accuse e discriminazioni sentiti in questi giorni nei confronti della pugile Imane Khelif.                                 

Il villaggio povero e rurale della campionessa olimpica algerina Imane Khelif, al centro di una polemica sul genere, venerdì 9 agosto è esploso di gioia dopo la sua vittoria alle Olimpiadi di Parigi. Algerini di ogni genere hanno mostrato la loro solidarietà, arrabbiati per il fatto che il padre è stato costretto a mostrare il suo certificato di nascita ai giornalisti per dimostrare che era nata femmina. Da diversi giorni ormai Imane Khelif affronta un’ondata di molestie e discriminazioni sui social network, orchestrata da alcuni e cavalcata da migliaia di persone che mettono in dubbio la sua partecipazione alle gare olimpiche nella categoria boxe femminile

Nonostante le polemiche e l’implacabilità di un esercito di internauti e di personalità influenti, Imane, forte del suo carattere, ha superato tutti gli ostacoli per vincere la medaglia d’oro e onorare l’Algeria, rivelando che le calunnie sono state per lei fonte ulteriore di ambizione e motivazione. Ha ignorato le parole dei calunniatori e ha risposto nel miglior modo possibile. Riporto qui le sue parole «Ho pienamente diritto a partecipare, sono una donna come tutte le altre. Sono nata donna, ho vissuto da donna e ho gareggiato da donna … questi attacchi danno un sapore speciale al mio successo». Di fatto, il linciaggio che ha subito e la vittoria riportata l’hanno resa un’eroina nel nostro paese.

Imane proviene da una famiglia modesta della regione semidesertica di Tiaret, l’atleta ha spiegato che ha dovuto lottare affinché la sua famiglia, in particolare suo padre, accettasse la sua pratica della boxe. Ha dovuto vendere il pane sulla strada e raccogliere plastica e metallo per poter sostenere le spese della sua preparazione. Di fatto, Imane rappresenta in pieno la natura della donna algerina, il suo orgoglio, la fierezza e la lotta per conquistare l’indipendenza attraverso lo studio e il lavoro.

Vedere Imane Khelif sul ring ci ricorda Lalla Fatma N’Soumer, una delle principali eroine della resistenza algerina durante l’impresa coloniale francese nella regione della Cabilia. Ed altre donne che hanno fatto l’Algeria come combattenti, scrittrici, cantanti, attrici…

Infine, vorrei sottolineare che la storia dell’Algeria è strettamente legata ai nomi delle donne combattenti e martiri, che sono considerate modelli di coraggio e sacrificio, e che le donne algerine hanno da sempre incarnato uno spirito di abnegazione e impegno, diventando una fonte permanente di ispirazione per le generazioni future. Lo spirito pionieristico delle donne algerine non si è fermato con la rivoluzione e sono ancora considerate la pietra angolare della società, poiché contribuiscono in tutti gli ambiti ed a tutti i livelli alla costruzione della nazione. Un esempio ed una eredità che si estende oltre i confini algerini, ispirando le lotte delle donne arabe e africane che aspirano alla liberazione, in particolare delle donne palestinesi e sahrawi.           

Imane Khelif lascerà un’eredità significativa nel mondo dello sport e non solo. La sua vittoria è vista come un simbolo di resilienza e coraggio di fronte alle polemiche e alle critiche maligne che ledono la sua dignità e l’onore della sua famiglia, dei suoi cari, e quindi di tutti gli algerini. Ecco perché questa medaglia d’oro viene celebrata non solo come un trionfo sportivo ma anche come una vittoria morale e sociale. Imane Khelif è ora vista come un’eroina nazionale che incarna speranza e orgoglio.

Foto: La Repubblica




CRO, tante orecchiette e pochi umbrichelli

Se Orvieto avesse lu mer, sarebbe una piccola Ber. Peccato, il mare non c’è. Però c’è una banca nella quale proprio Orvieto è sempre più piccola, piccolissima. Ci risiamo? Inutile rivangare il passato fatto di difficili rapporti tra la Fondazione e la Popolare di Bari. Inutile ricordare quanta rilevanza (poi anche giudiziaria) ci sia stata in quella storia che, tra i suoi capitoli, ha previsto che la Cassa di Risparmio, a un certo punto, diventasse proprietà di un gruppo (presunto) protagonista in seguito di uno dei tanti (desunti) scandali bancari nazionali. Veramente, non importa più a nessuno. Molti avevano perso risparmi: a loro importa ancora e brucia, forse. Ma ora la “cassa” è dello Stato (Mcc), è solida, è finalmente nelle mani giuste. E fa soldi: quasi 14 milioni di euro di utili in 18 mesi. Chi se lo aspettava: complimenti. In verità, con i tassi in salita, bastava davvero solo mettersi lì e aspettare l’incasso. Ogni azionista di banca a qualunque latitudine d’Europa lo sapeva. E allora, ma quali complimenti: ci sarebbe riuscito anche Paperino. 

Chi ama i dettagli può sorridere che siano ancora baresi (bravi e competenti, questo non si discute) il capo del personale e quello dell’area retail (praticamente il cuore dello sportello); così come lo sia buona parte della seconda linea dirigenziale della banca, il middle management (così definito in gergo) che costituisce l’anima operativa dell’istituto. 

Succede, però, che chi entra in una banca, soprattutto di territorio, speri di essere “capito”. Anzi, lo pretenda. Il tema rinvia a una certa retorica provinciale, un po’ snob. Però se ti compri (o guidi o gestisci o controlli) la banca di Orvieto, con la sede dentro i confini di Porta Romana, non devi per forza fare il ruffiano, ma non puoi nemmeno dare l’impressione di volerla colonizzare, “lobbizzare”, se non commissariare (in senso lato, ci mancherebbe). Come dire: vanno bene le orecchiette, ma qui non puoi dimenticare gli umbrichelli. Al di là dei comunicati stampa balneari sulla celebrazione degli utili e sui cerimoniali con i quali i vertici hanno incontrato le Istituzioni rielette, una domanda è lecita: ma sarà mai possibile che (tranne rarissime e valide eccezioni) su quasi trecento dipendenti non ce ne sia qualcuno meritevole di fare carriera nella propria banca e nella propria città? Se al fatto si aggiunge che la Fondazione azionista non ha spuntato nemmeno un referente nel nuovo consiglio di amministrazione (cosa “istituzionalmente” scortese, se non punitiva) è difficile non farsi un film. Che, obiettivamente, sembra essere un sequel. E qualunque sarà il titolo, già si prefigura un sottotitolo (temuto): “il ritorno”.




Incontro tra i vertici Cro e MCC e la presidente Tesei con la sindaca Tardani

Nei giorni scorsi la Presidente della Regione, Donatella Tesei, insieme al sindaco di Orvieto, Roberta Tardani, ha incontrato Ferruccio Ferranti, nuovo Presidente del Consiglio di Amministrazione della Cassa di Risparmio di Orvieto nonché Presidente del Consiglio di Amministrazione di Mediocredito Centrale, Francesco Minotti, amministratore delegato Mediocredito Centrale, e Maurizio Barnabè, Direttore Generale della Cassa di Risparmio di Orvieto, per fare il punto in merito allo stato di salute dell’istituto e sui piani strategici futuri della banca.

La Cassa di Risparmio di Orvieto, al termine di una complessa operazione monitorata e accompagnata anche dalle istituzioni locali, nel 2022 è divenuta di proprietà del Mediocredito Centrale (controllato a sua volta da Invitalia). I vertici di Cassa e Mediocredito presenti all’incontro hanno confermato la volontà di rafforzare sempre più il supporto alle famiglie ed alle aziende umbre, di irrobustire il presidio territoriale e di rafforzare la filiera corporate della banca. La Presidente Tesei e il Sindaco Tardani hanno espresso soddisfazione per le strategie illustrate e per i dati emersi dalla relazione finanziaria semestrale approvata dal Consiglio di Amministrazione della Cassa di Risparmio di Orvieto che confermano la solidità dell’Istituto e l’attenzione al territorio di riferimento. “Per Orvieto e il suo territorio – ha evidenziato il sindaco Tardani – come per tutta la regione è fondamentale poter continuare a contare su una banca solida e fortemente radicata e l’auspicio è che il nuovo management sappia mantenere proficui rapporti con le istituzioni locali cittadine con le quali dialogare e costruire insieme politiche di sviluppo e crescita rivolte alle imprese e al miglioramento della qualità di vita dei cittadini”.

La Presidente Tesei ha sottolineato come: “I risultati positivi, figli della solidità della nuova proprietà e della capacità di gestione del management sono stati sempre accompagnati dal dialogo e confronto con le Istituzioni locali. I numeri confermano il rinnovato ruolo che le banche territoriali stanno avendo nella nostra regione nonché il significativo livello di supporto che le banche che operano in Umbria stanno assicurando all’economia locale”.