Come non essere né politici, né civici. Il capolavoro di Roberta Palazzetti

Tanta fatica buttata alle ortiche. La decisione di Proposta Civica di rifiutare l’apparentamento con il centrosinistra di Stefano Biagioli per il secondo turno elettorale ha creato e sta creando molto sconcerto nella grande maggioranza degli elettori che ne hanno fatto, in una manciata di mesi, la terza forza politica di Orvieto. La logica di questa scelta risulta in effetti sfuggente anche perché il risultato finale è quello di anestetizzare il consenso raccolto in un ruolo di opposizione che è stato scelto a priori e che non appariva del tutto scontato nel momento in cui si è invece deciso di gettare la spugna. Si è rinunciato a giocare la partita ancor prima che l’arbitro fischiasse la fine dell’incontro. 

Tralasciando la spiegazione di bassa cucina (ma non irrilevante) delle considerazioni evidentemente svolte sulla futura composizione del gruppo consiliare nelle differenti circostanze, è interessante capire perché un movimento civico capace di prendere il voto di un elettore su cinque abbia invece imboccato la strada rinunciataria di chi si arrende in partenza. Una decisione tanto più incomprensibile se messa in relazione allo spessore professionale di quella Roberta Palazzetti che aveva ed ha il potenziale per essere uno dei protagonisti più importanti della vita pubblica della città degli ultimi anni. Alla base di questa opzione che ha suscitato scontati malumori e maldipancia, c’è l’idea completamente travisata di cosa sia e debba essere il civismo. Un vero movimento civico è quello che basa la propria azione sul tentativo di attuare il proprio programma, senza avere ancoraggi ideologici (ed anzi comprendendo al proprio interno opzioni ideologiche anche contrapposte) in una logica che non è quella dell’appartenenza e dell’obbedienza al sistema dei partiti, ma del rapporto fiduciario con i cittadini. In questa visione, un movimento civico ricerca in ogni circostanza le modalità più adatte per fare l’unica cosa che ha a cuore, ovvero realizzare il programma elettorale.

Nel momento in cui Stefano Biagioli ha offerto a Proposta Civica la possibilità di un accordo basato sulla concessione del vice sindaco e di almeno tre assessorati si era evidentemente di fronte allo scenario possibile per cercare di portare a compimento la propria missione civica, considerando che la politica è sempre condizionata dai rapporti di forza. Aver declinato quella offerta appare dunque incomprensibile a meno che non si tenga conto del concetto di civismo che ha prevalso in questo caso. L’idea cioè del civismo inteso come declinazione qualunquistica dell’anti politica in continuità con una vicenda che, nel caso italiano viene da lontano, più o meno dalla stagione di Tangentopoli e che ha avuto come espressione più recente il grillismo. Il rifiuto di capire che l’essenza della politica è di essere sempre l’arte del possibile e, quindi, la capacità di cercare il miglior compromesso possibile, date le condizioni del contesto in cui ci si trova, per trasformare in realtà la propria visione. L’unica cosa che dovrebbe contare. Nel gruppo di Palazzetti si è  invece imposta l’idea del tutto impolitica di essere portatori di una ipotizzata purezza che è la negazione, al tempo stesso, sia della capacità politica che dell’autentico civismo. Una purezza che non si capisce adesso a cosa serva e che, ancora peggio, contraddice il patto implicito con gli elettori.  Come la storia del bambino che buca il pallone quando capisce di aver perso la partita. In tutto questo ad uscire ammaccata è la leadership di Roberta Palazzetti che è andata in tilt di fronte alla prima vera prova politica, dimostrando di non avere un piano B o perlomeno di non averlo condiviso prima con chi ha accordato fiducia alle due liste civiche. Resta la speranza che il valore di Palazzetti possa essere comunque speso nel modo migliore a favore della comunità e a fronte di una imminente vittoria elettorale di quel centrodestra che non ha (come non ce l’ha avuto il centrosinistra) nessun reale progetto per il futuro di Orvieto, ma ha capacità politica da vendere. La vera questione qui è quella di pensare ad un nuovo modello economico che possa colmare la pesante distruzione di ricchezza prodotta ormai 22 anni fa dalla fine del modello caserme.

Il 45 % degli elettori ha accordato fiducia a chi ha fatto una campagna elettorale da incorniciare, parlando della strada complanare e del turismo come prospettive per i prossimi cinque anni. Come se la costruzione di una strada, progettata due decenni fa e un settore economico da cui dipende meno del 20 % della ricchezza e dei posti di lavoro della città possano rimettere in moto quel meccanismo di attrazione di investimenti pubblici e privati e creazione di lavoro di cui Orvieto ha drammaticamente bisogno. Prima di bucare sdegnosamente il pallone ed estraniarsi dalla lotta si sarebbe dovuto riflettere meglio sulle proprie responsabilità di fronte a questo scenario che riguarda tutti oltre che sulle legittime aspettative dei propri elettori.

A fare la fine del pallone bucato rischia di essere ancora una volta Orvieto mentre Proposta Civica l’ha già fatta due giorni fa.




Nuovo importante appuntamento della Croce Rossa con la mostra mercato dell’arte e dell’artigianato nell’Atrio del Palazzo dei Sette

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E’ stata inaugurata il 15 giugno, presso l’Atrio del Palazzo dei Sette, la mostra mercato dell’arte e dell’artigianato organizzata dalla Croce Rossa Italiana Comitato di Orvieto. La manifestazione è giunta alla sue seconda edizione e già si presenta come un punto fermo nel panorama delle mostre che offrono una vetrina agli artigiani e agli artisti del territorio. Il presidente Luigi Maria Manieri ha voluto ringraziare tutti gli espositori e i tanti volontari che hanno collaborato alla buona riuscita dell’evento che quest’anno “ha un sapore diverso perché proprio in coincidenza con la mostra mercato cade il 160°anniversario della fondazione di Croce Rossa. E l’Italia è il terzo Paese che ha aderito all’iniziativa mondiale”.

La consigliera Laura Cicognolo ha ricordato l’importanza dell’iniziativa che “punta a mettere in vetrina artigiani e artisti e a ricordare che Croce Rossa c’è sempre per tutti. E’ importante sottolineare il ruolo chiave del nostro punto d’ascolto aperto presso l’ospedale che sempre più è un aiuto concoreto per chi ha difficoltà. L’impegno sociale di CRI è uno dei punti nodali del nostro essere volontari e ogni giorno siamo al fianco dei più deboli”.

Non resta che invitare tutti gli orvietani a visitare la mostra che sarà aperta il 16 giugno fino alle 19,30 nell’Atrio del Palazzo dei Sette.




Stefano Biagioli, “il 55% degli orvietani hanno bocciato la continuità e nella mia giunta ci sarà spazio per Palazzetti e Conticelli”

Ogni cambiamento porta con sé nuove scelte. E ogni nuova scelta porta con sé una responsabilità. Per Orvieto, adesso, è il tempo delle scelte e della responsabilità per cogliere l’opportunità, così vicina, di realizzare il sogno di un cambiamento. Ce lo chiedono le orvietane e gli orvietani che hanno consegnato alle urne, la scorsa settimana, la richiesta di un’alternativa. Il 55 per cento degli elettori ha bocciato la continuità, sapendo che futuro e continuità non stanno insieme, e indicato un’altra strada, altri progetti, altre idee.

Lo ha fatto in una pluralità di istanze e aspettative che ora non possiamo e non vogliamo permetterci di tradire, ma che, fuori dalle liturgie stanche, vogliamo rappresentare e interpretare. Siamo in campo per dare spazio e protagonismo a tutte quelle persone che oggi sognano un’alternativa per la nostra amata città. Personalmente ritengo di dover fare un passo in avanti, come candidato scelto per il ballottaggio, e fin da ora dico convintamente, d’accordo con i miei compagni di viaggio, che al di là delle scelte collettive e individuali di chi ha rappresentato insieme a noi questa voglia di rinnovamento, nella mia giunta ci sarà spazio, se lo vorranno, per Roberta Palazzetti e Giordano Conticelli. Siano gli elettori a decidere il futuro di Orvieto.




Roberta Tardani, “con noi un progetto di città chiaro e coerente, l’unico accordo è con gli orvietani”

“Ci avviciniamo a un momento cruciale per il futuro della nostra città. Il voto del 23 e 24 giugno è soprattutto un atto di responsabilità e avrà un impatto determinante su come Orvieto affronterà le grandi sfide che la attendono”. Lo afferma il sindaco di Orvieto e candidata alla conferma, Roberta Tardani, in vista del turno di ballottaggio del 23 e 24 giugno.  

“C’è un importante percorso di cambiamento che è stato avviato in questi cinque difficilissimi anni – dice –  su cui non si può perdere tempo prezioso. Un progetto di città chiaro, ambizioso e concreto che è stato portato avanti e che in maniera altrettanto chiara e trasparente si è arricchito di sensibilità diverse unite dall’amore per Orvieto e sulle cose da fare.  Un progetto condiviso, dove ogni voce conta e ogni idea può trovare spazio per crescere e contribuire al bene comune. Un progetto inclusivo, dove non ci sono steccati ideologici e le differenze non sono un motivo di scontro ma una ricchezza sulla quale fondare una comunità coesa. Un progetto costruito per superare una volta per tutte le tensioni e le divisioni che hanno immobilizzato la città, per abbassare i toni e riscoprire il valore del dialogo costruttivo. Un progetto coerente perché chi siamo e quello che siamo lo abbiamo dimostrato con il lavoro di questi anni e in questa dura campagna elettorale. È il progetto che ha già raccolto il consenso più ampio dei cittadini che hanno premiato la concretezza, la chiarezza e la trasparenza della nostra proposta, che hanno detto che questa città ha assoluto bisogno di quella continuità e stabilità che non ha da 20 anni e che le ha impedito di crescere. Un patto già stretto con gli orvietani, che è l’unico accordo possibile – conclude – e che il 23 e 24 giugno andrà rinnovato ed esteso a tutti coloro che credono che la condivisione, l’inclusione, il dialogo e la coerenza non sono merce di scambio da barattare con incarichi e poltrone. Perché sulla strada giusta che è stata tracciata, competenze ed esperienze nuove e propositive possono con noi trovare realmente un campo fertile sul quale far crescere il futuro migliore per Orvieto”.




Giordano Conticelli, “decliniamo ogni invito e chiediamo impegni ai candidati al ballottaggio”

In questi giorni Nova ha ricevuto, da entrambi gli schieramenti in campo, diverse proposte finalizzate a sancire un accordo in vista del ballottaggio, più o meno formale.  L’assemblea di Nova ribadisce con fermezza il punto che abbiamo chiarito fin dal primo giorno: questo movimento declina ogni invito ad accordi e apparentamenti fino al termine delle elezioni. L’autonomia con cui abbiamo scelto di partecipare a questa tornata elettorale è un valore condiviso e ragionato per un percorso radicalmente diverso nei metodi, nei principi e nello stile da tutti gli altri. Vogliamo che la coerenza torni a far parte delle caratteristiche di un impegno politico e questa è una delle occasioni per dimostrarlo.

Quello che ci interessa, a questo importante punto del confronto pubblico, è spostare ancora una volta la discussione dal piano ideologico a quello dei contenuti, della partecipazione e della competenza. Valori su cui si fonda il percorso di Nova. Per contribuire al dibattito pubblico e a una scelta più consapevole da parte della cittadinanza chiamata alle urne, chiediamo alle forze a sostegno di Stefano Biagioli e Roberta Tardani di dichiarare e definire pubblicamente il loro impegno rispetto a questi sette punti cruciali per Nova.

1) E’ fondamentale attivare spazi, occasioni e strumenti per il coinvolgimento e la partecipazione democratica dell’intera comunità. Riteniamo necessaria l’istituzione di periodiche assemblee pubbliche, suddivise per aree territoriali, atte a interagire con l’amministrazione, discutere e presentare richieste, valutare l’operato politico.  Qual è il vostro impegno in questo senso?

2) Qualunque azione finalizzata a portare servizi sul territorio e lavorare efficacemente per soluzioni in ambito di sanità, trasporti e contrasto allo spopolamento non può prescindere da un serio lavoro di rete con i comuni della zona sociale, dell’area interna e della Tuscia, verso la costituzione di una unione di comuni. Qual è il vostro impegno in questo senso?

3) Non è possibile un reale dialogo con le esigenze della cittadinanza senza creare e coordinare una rete degli enti del terzo settore presenti sul territorio, per individuare bisogni, criticità e soluzioni per la comunità raccolte in un’unica strategia di coprogrammazione e sviluppo sociale organica e diversificata.  Costituire, dunque, tavoli di lavoro tematici permanenti che uniscano associazioni, enti e comuni. Qual è il vostro impegno in questo senso?

4) E’ essenziale per il comune rafforzare il sistema di raccolta fondi sia pubblici che privati. La nostra proposta è quella della nascita di una società a controllo pubblico in partenariato con un soggetto qualificato, verticale e competente. Una struttura dedicata, messa anche a disposizione della cittadinanza, quotidianamente impegnata nella ricerca, nella progettazione, nella raccolta e rendicontazione di finanziamenti regionali, nazionali ed europei. Qual è il vostro impegno in questo senso?

5) Il nostro territorio vive sotto la minaccia di devastazioni ambientali. Serve una ferma e manifesta opposizione a macro progetti industriali basati su logiche estrattive e speculative, di cui quelli relativi al mega eolico e al fotovoltaico su suolo agricolo sono solo un esempio. E’ prioritario lavorare per la costituzione di comunità energetiche e di una rete locale per la promozione e valorizzazione dei prodotti agricoli e alimentari provenienti da filiera corta e a km0 con un proprio punto vendita. Qual è il vostro impegno in questo senso?

6) A livello culturale riteniamo indispensabile la creazione di una fondazione di comunità che metta a sistema i luoghi della cultura e della formazione, realizzando hub culturali e trasformando il comune in uno spazio performativo ed espositivo diffuso che dia voce ad artisti locali ed internazionali, estendendo oltre il perimetro della rupe la produzione e la fruizione culturale. Qual è il vostro impegno in questo senso?

7)  Il cuore del nostro impegno politico è dar voce alle minoranze e offrire un contributo concreto alla riduzione delle disuguaglianze di ogni genere. Adottare scelte precise per sostenere le nuove generazioni, contrastare la povertà economica, educativa e culturale, prevedere progetti e spazi sociali, espressivi e inclusivi per l’intera comunità e su tutto il territorio. Qual è il vostro impegno in questo senso?

Il nostro movimento, come sempre sottolineato, adotterà un atteggiamento collaborativo e costruttivo con qualunque forza di governo e schieramento per portare avanti i temi e le azioni presenti nel nostro programma.

Nova lascia gli elettori liberi di decidere, con spirito critico e senso di responsabilità, lo schieramento che ritengono più adatto al perseguimento del bene comune, facendo riferimento alle competenze specifiche delle figure che andrebbero a ricoprire le cariche di consiglieri comunali e alla coerenza delle risposte fornite ai punti di questa lettera aperta.




Roberta Palazzetti, “saremo in consiglio comunale nel nostro ruolo di opposizione”

Pochi giorni sono passati dai risultati del primo turno e pochi ci dividono dal ballottaggio.  Noi di Proposta Civica e Città in Movimento vogliamo ringraziare sinceramente chi ha creduto nel nostro progetto. Siamo onorati del fatto che 1 elettore su 5 ci abbia scelto. E’ un ottimo risultato ma insufficiente per correre alla guida della città.

Riguardo all’imminente ballottaggio, abbiamo seriamente e profondamente valutato la nostra posizione alla luce di quelli che rimangono i nostri valori e il nostro intento di fondo: portare un profondo cambiamento nella città e farlo attraverso una posizione civica ed indipendente, onorando sempre e comunque le regole democratiche e le scelte degli elettori.  Questo è quello che continueremo a fare ed essere, rappresentando tutti i cittadini nel nostro ruolo di consiglieri comunali.  Continueremo a portare avanti nelle forme concesse le nostre proposte, continueremo ad essere un canale aperto a tutta la cittadinanza per istanze ed esigenze non ascoltate e vigileremo per una vera, trasparente ed efficace gestione. 

Invitiamo tutti i nostri elettori a tornare alle urne per il ballottaggio. Non daremo ai nostri elettori indicazioni di voto, ma solo un sentito invito a ponderare bene la loro scelta per il prossimo ballottaggio e farlo alla luce di ciò che li ha guidati a sceglierci nel primo turno: la visione di una Città Ideale, unita, solidale, che non lascia indietro nessuno.

Invito tutte le orvietane e gli orvietani a considerarci una loro risorsa e un loro canale di relazione con il Consiglio Comunale e con la cosa pubblica. Lo faremo nel nostro ruolo di opposizione, con impegno, diligenza e libertà. Ringrazio di nuovo tutti coloro che hanno partecipato con interesse e passione a questi lunghi mesi di dibattiti, confronti e incontri. Un bel segno di vitalità democratica per la città.




Appello dei Civici per Orvieto a Nova: unire le forze per un ballottaggio utile alla città

I Civici per Orvieto rivolgono un appello formale alla lista Nova per unire le forze in vista dell’imminente ballottaggio per l’elezione del sindaco di Orvieto.

Siamo convinti che la collaborazione e l’unità di intenti del mondo civico siano essenziali per garantire un futuro prospero e innovativo per la nostra città. In un momento cruciale come questo, è fondamentale mettere da parte le differenze e lavorare insieme per il bene comune. La nostra visione condivisa per Orvieto si basa su valori comuni di trasparenza, partecipazione cittadina e sviluppo sostenibile. La collaborazione con Nova rappresenta un passo naturale verso il consolidamento di una coalizione forte e coesa, capace di affrontare le sfide future con determinazione, competenza e autonomia.

Invitiamo ufficialmente Nova a considerare questa proposta di alleanza, mettendo da parte ogni divisione politica in favore di un obiettivo più grande: il benessere e lo sviluppo di Orvieto. Crediamo fermamente che solo attraverso la collaborazione e la condivisione delle idee potremo costruire una città migliore per tutti i nostri concittadini.

I Civici per Orvieto ribadiscono il loro impegno per una politica basata sulla trasparenza, l’inclusione e l’innovazione. Siamo pronti a lavorare fianco a fianco con Nova e con tutti coloro che condividono la nostra visione per un futuro migliore. Insieme possiamo fare la differenza e costruire una Orvieto che sia esempio di buona amministrazione e partecipazione civica.




Orvietolife vince il premio FIDAS per il migliore articolo della stampa locale sulla donazione di sangue

Due giornaliste e un giornalista sul podio della XIV edizione del Premio Giornalistico Nazionale FIDAS (Federazione Italiana Associazioni Donatori di Sangue) “Isabella Sturvi”.  Si tratta di Michela Iaccarino per la Sezione Nazionale, Alessandro Maria Li Donni per la Sezione Locale e per quella Emergenti riservata agli under 35 di Alessandra Neri. A decretare la vittoria la Giuria del Premio che ha selezionato tra gli articoli e i servizi i migliori per le tre sezioni in cui il Premio è suddiviso.

La vincitrice della Sezione Nazionale, Michela Iaccarino ha convinto la Giuria con un articolo pubblicato su Il Fatto Quotidiano che pone l’accento sull’importanza della donazione di sangue, inserendola in una più ampia dimensione globale che investe anche la sostenibilità del Pianeta.

Per la Sezione Locale si è aggiudicato il primo premio, Alessandro Maria Li Donni, della testata Orvietolife.it: il suo è il racconto della storia di una ragazza che nonostante la forte paura di donare il sangue, riesce a superarla per il fratello gravemente ferito. Ecco di seguito la motivazione con cui la giuria ha deciso di assegnare il premio, “per aver raccolto dati che fotografano in maniera efficace una realtà regionale che ha bisogno di essere incentivata alla cultura della donazione. Nell’articolo una storia autentica e di forte impatto diventa racconto esemplare di come donare sia una gesto civico, oltre l’emergenza”. (fai clic qui per leggere l’articolo)

Per la Sezione Emergenti, dedicata agli under 35si è aggiudicato il primo premio Alessandra Neri, con un articolo pubblicato sulla testata della Scuola di Giornalismo “Walter Tobagi”, che evidenzia attraverso il racconto di una saga famigliare, la bellezza del tramandarsi di generazione in generazione il gesto civico della donazione di sangue.

La composizione della Giuria come per la scorsa edizione è rimasta invariata: Maria Emilia Bonaccorso (Caporedattrice Ansa Salute); Barbara Bonomi Romagnoli (Giornalista Network italiano Salute Globale); Rory Cappelli (Cronaca nazionale La Repubblica); Beatrice Curci (Giornalista scientifica – GIULIA Giornaliste); Vittorio Di Trapani (Presidente Federazione Nazionale della Stampa); Guido D’Ubaldo (Presidente Ordine dei Giornalisti del Lazio); Maria Giovanna Faiella (Corriere della Sera – Corriere Salute); Rossella Guadagnini (Agenzia di stampa Adnkronos); Ivano Maiorella (Direttore Giornale Radio Sociale); Grazia Leone (Tg3 Rai); Adriana Pannitteri (Tg2 Rai); Eugenia Romanelli (Direttrice Rewriters.it); Arianna Voto (Giornalista Rai Per la Sostenibilità – ESG Environment Social Governance).

La Giuria è stata presieduta da Giovanni Musso, Presidente FIDAS Nazionale e da due delegati nazionali alla Comunicazione: Ines Seletti ed Enzo Emmanuello. La premiazione dei vincitori e delle vincitrici è avvenuta, alla vigilia della Giornata Mondiale del Donatore di Sangue,  giovedì 13 giugno alle 10, presso la sede della Federazione Nazionale della Stampa a Roma. A condurre la mattinata Adriana Pannitteri, giornalista Rai e hanno partecipato il professor Vincenzo De Angelis direttore del Centro Nazionale Sangue e il Presidente FIDAS Nazionale Giovanni Musso.

Il Premio è dedicato a Isabella Sturvi, scomparsa il 12 luglio del 2009, a lungo responsabile dell’Ufficio sangue e trapianti del Ministero della salute. Grazie al suo impegno ha contribuito alla crescita di un settore particolarmente importante, come la medicina trasfusionale e dei trapianti. Nel 2011, in sua memoria, FIDAS Nazionale ha istituito il Premio giornalistico, patrocinato dall’Ordine Nazionale dei Giornalisti, dalla Federazione Nazionale della Stampa Italiana, dal Centro Nazionale Sangue (CNS) e dalla Società Italiana di Medicina Trasfusionale e Immunoematologia (SIMTI), per valorizzare il giornalismo sociale e scientifico dando voce al mondo del volontariato.




Treni bloccati per quasi un’ora a Orte per la presenza di qualche, forse una persona sui binari

Nuova disavventura per i pendolari di ritorno sull’IC da Roma per Orvieto. Questa volta non è un guasto, qualche lavoro sulla linea ma, come scritto sul sito ufficiale di Trenitalia “presenza di persone non autorizzate nei pressi della linea a Orte”.

<iniziano a scrivere alcuni pendolari che sono fermi alla stazione di Orte e spiegano che sono fermi da 45 minuiti a Orte. Sempre secondo le fonti che ci hanno chiamato sui binari visibile dal treno c’era una sola persona e non tante. Naturalmente non si hanno ulteriori notizie in merito ma anche questo venerdì 13, sarà una coincidenza, si è trasformato in una giornata daa incubo anche perché, appena ripartiti, hanno scoperto di essere stati istradati sulla cosiddetta linea lenta. Oltre al danno la beffa. E la vita dei pendolari è rimasta ancora una volta in ostaggio di un treno che, sul sito ufficiale della società ha un ritardo di 67 minuti. Poco più di un’ora della vita di tante persone sospese per una o qualche persona nonostante a Orte ci sia un posto di Polizia attivo e con agenti presenti. Niente da fare.




Patologie croniche dell’anziano: la situazione in Umbria e il supporto dei dispositivi medici UCS® di Welcare Industries

Le patologie croniche rappresentano una sfida sempre più rilevante per il sistema sanitario, specialmente quando colpiscono gli anziani che necessitano di cure a lungo termine.  In Umbria la problematica è particolarmente sentita per la percentuale di popolazione over-65 che spesso viene seguita e curata in casa.  Per gestire queste particolari condizioni non basta la competenza medica ma sono necessari dispositivi innovativi che possano facilitare il lavoro dei caregiver.  Proprio la disponibilità degli assistenti domiciliari riveste un ruolo cruciale in Umbria e alcuni dati certificano che circa il 33% delle famiglie italiane ha necessità di assistenza continua ma di questi solo il 5% riesce ad ottenere un aiuto esterno.

Ciò significa che la stragrande maggioranza delle famiglie deve assicurare assistenza e cura autonomamente.  Secondo gli ultimi dati ufficiali disponibili pubblicati da AUR (Agenzia Umbria ricerche), l’età media è salita a 47,8 anni e la popolazione over 65 è pari al 26,6% del totale, con una crescita tra il 2012 e il 2022 di oltre 20 mila persone, insomma in Umbria è nata una città “nascosta” più grande di Orvieto, popolata di soli anziani.

E’ quindi di grande importanza la scelta di prodotti specifici come sottolinea Fulvia Lazzarotto, Ceo di Welcare Industries, che siano efficaci e di facile utilizzo per i tanti caregiver non professionisti. Welcare, una delle aziende leader nel settore con sede a Orvieto, può offrire le giuste soluzioni per migliorare la qualità della vita sia dei pazienti che dei loro caregiver. Tra i vari dispositivi sviluppati da Welcare, il sistema UCS® Debridement si distingue per la gestione delle lesioni cutanee croniche. Queste lesioni richiedono una pulizia accurata e trattamenti che favoriscano la guarigione. La detersione e lo sbrigliamento (debridement) sono fasi essenziali per creare un ambiente favorevole alla guarigione, rimuovendo contaminanti e riducendo la formazione di biofilm.

Durante l’ultima edizione dell’EWMA (European Wound Management Association) a Londra, è stato presentato uno studio che dimostra l’efficacia del sistema UCS® Debridement nel trattamento delle lesioni cutanee croniche.  Questo dispositivo medico sterile è progettato per migliorare e facilitare la pulizia e il debridement meccanico; è efficace nella rimozione del biofilm, nella riduzione del dolore, dei tempi di intervento e del sanguinamento, e nel miglioramento della condizione della pelle circostante la lesione.  Lo studio ha coinvolto 40 pazienti con lesioni croniche di varia origine, con un’età media di 62 anni (range 27-88), equamente divisi tra uomini e donne.

I pazienti sono stati osservati per 42 giorni, con valutazioni regolari (T0, T14, T28, T42). I risultati sono notevoli con una riduzione dell’area delle lesioni in media del 62% e un 92,5% dei pazienti con una media superiore al 50%. Lo studio ha evidenziato anche una forte riduzione del dolore, fino al 92% dall’inizio del trattamento e un azzeramento delle infezioni in 32 casi su 40. In ultimo è stato registrato anche un miglioramento della cute perilesionale con una risoluzione completa di xerosi/desquamazione e macerazione, e riduzione significativa dell’infiammazione e del sanguinamento.

E’ dunque, evidente l’importanza di un dispositivo medico come UCS® Debridement nel supportare pazienti e caregiver. La gestione di queste patologie è una sfida complessa ma non impossibile soprattutto grazie alle aziende come Welcare sempre alla ricerca di soluzioni innovative di supporto ai caregiver sia professionali che non. Con la linea UCS® Debridement di Welcare Industries da una parte si migliora la qualità della vita dei pazienti e dall’altra il carico fisico ed emotivo dei caregiver. La continua ricerca e sviluppo in questo campo sono essenziali per affrontare le esigenze crescenti della popolazione anziana e garantire cure domiciliari di alta qualità.

Per maggiori informazioni sul prodotto o per acquistare clicca qui: https://www.welcareindustries.com/it/lesioni-croniche/8-ucsol-debridement.html