Giordano Conticelli, “le priorità sono la progettazione europea e l’unione dei comuni per riportare Orvieto al centro della macro-regione Tuscia”

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Giordano Conticelli è il candidato sindaco per Nova con due liste a suo sostegno. 34enne, orvietano doc “prestato” agli USA per motivi di lavoro e di studio, Conticelli punta a tornare in Italia e nella sua città, come “scelta consapevole”. Durante l’intervista sono stati toccati diversi punti, anche scomodi come ad esempio la decisione di caamminare da soli, senza alleanze, con altri candidati magari sempre civici, “abbiamo scelto di correre da soli per rimanere autonomi pienamente e anche al secondo turno sarà così, comunque vada”. Sulla Piave Conticelli è netto, “no allo spezzatino, sì a progetti di ampio respiro per un polo degli studi insieme al MOST, il progetto presentato dal consigliere Franco Raimondo Barbabella, che andrebbe a arricchire ulteriormente l’offerta formativa e culturale”.

E’ importante per Nova pensare all’Europa come punto di riferimento per ottenere finanziamenti ma per farlo serve una progettazione seria e quindi, soprattutto, chi lo sa fare. E poi abbiamo parlato di sanità, trasporti, unione dei comuni come unica soluzione per rendere efficiente la spesa pubblica locale, nuova residenzialità e opportinità di sviluppo economico da cogliere al volo.




Il 27 luglio all’Orvieto Sound Festival saranno protagonisti Edoardo Bennato e Leo Gassmann

Edoardo Bennato e Leo Gassmann sul palco di Piazza del Popolo sabato 27 luglio. Con il rocker napoletano e il giovane cantautore romano che ha recentemente interpretato Franco Califano nel film di Rai Uno, si completa il cast della quarta edizione di Orvieto Sound Festival che si terrà dal 25 al 28 luglio. La rassegna musicale si aprirà il 25 luglio con l’evento Teenage Dream, una festa anni 2000 ma che il 2000 lo vuole ripercorrere tutto, anche e soprattutto attraverso le hit di Disney Channel che da vent’anni creano aggregazione.

La seconda serata, quella del 26 luglio, porterà a Orvieto Alfa, artista rivelazione del Festival di Sanremo, con il suo tour “Non so chi ha creato il mondo ma so che era innamorato”, in apertura il cantautore romano Rondine. Il 27 luglio sarà la volta del cantastorie Edoardo Bennato e del suo concerto ad alto contenuto Rock&Blues. Proporrà i suoi brani più celebri e una selezione di nuove canzoni tratte dall’ultimo album “Non c’è”. Ad affiancarlo ci sarà la BeBand, la formazione storica che lo segue ormai da anni. Prima di lui sul palco il cantautore romano Leo Gassmann.

Il festival si chiuderà il 28 luglio con la musica di Max Gazzè e il suo “Interludio”, secondo capitolo del suo nuovo tour “Amor Fabulas” che, dopo aver viaggiato con successo nei teatri più belli d’Italia, prosegue il suo percorso in location prestigiose e suggestive. Una formazione nuova, ricca di strumenti particolarmente fascinosi, accompagnerà l’artista per una versione acustica e originale dei suoi brani. Così con lui sul palco ci saranno: il vibrafono di Marco Molino, la fisarmonica di Manuel Petti, i fiati e le chitarre di Max Dedo, l’autoharp e le voci di Greta Zuccoli e il pianoforte di Sunhee You. Come per il precedente “Preludio”, anche in questa parte estiva di tour Gazzè regalerà al suo pubblico alcuni brani ancora inediti che andranno ad aggiungersi alla tracklist del suo prossimo album. Ad aprire il concerto la giovane cantautrice siciliana, Anna Castiglia. Una quattro giorni di concerti che torna ad animare Orvieto dopo il grande successo delle prime tre edizioni che hanno ospitato Diodato, Ghemon, Daniele Silvestri, Carmen Consoli, Noemi, Rkomi, Carl Brave, Ernia, Bresh, Alex Britti, Casadilego, Yuman, Mavie, Greta Zuccoli, Folcast, Erica Mou, Lil Jolie, Giovanni Toscano, Samia e Camilla Magli.

Orvieto Sound Festival è un evento voluto dal Comune di Orvieto e da OTRlive, insieme nell’organizzazione della manifestazione, con la direzione artistica affidata a Pino Strabioli.




Scuolabus sospeso, emergenza o negligenza?

Vediamo i fatti. Ci sono delle lavoratrici che sono rimaste senza stipendio per quattro mesi. Ci sono 13 famiglie che dal 22 aprile sono senza il servizio di trasporto scolastico, pur pagando regolarmente la retta mensile. In mezzo c’è il Comune, che per mesi ha ignorato le continue lamentele delle lavoratrici e che poi all’improvviso si è trovato a gestire l’emergenza.

Ma è veramente emergenza, vale a dire una circostanza imprevista? No, era annunciata, e anche da qualche tempo. Le dipendenti avevano avvertito ma senza esito. Alla fine hanno deciso di licenziarsi perché la dignità, il rispetto e la giusta retribuzione valgono più di ogni “scusa”. Quindi, non è una circostanza imprevista per il Comune.

Lo è per le famiglie, che non hanno avuto il tempo materiale per potersi organizzare diversamente, perché dal Comune non è arrivato alcun avviso.

È colpa dell’azienda che ha in appalto il trasporto? Probabilmente sì. Il 22 aprile però la questione è esplosa. Da allora ad oggi è possibile che non si sia trovata una soluzione, anche temporanea, per andare incontro ai disagi delle 13 famiglie che utilizzano il servizio di scuolabus? Ma ancora, è possibile che il Comune non abbia ascoltato i ripetuti allarmi delle dipendenti?

Sembrerebbe proprio di sì. Quindi, dobbiamo concludere che sia negligenza, o no?




Quello della Tardani più che campo larghissimo è campo strambissimo

Leggo da un articolo di una pregiata penna d’origine orvietana e che deve innanzitutto il proprio successo iniziale alla vecchia appartenenza al Pci, che il vero campo largo, anzi larghissimo, nelle elezioni di Orvieto l’avrebbe fatto il centrodestra. Beh, sul campo largo personalmente ho idee diverse, che fanno riferimento – almeno – alla compatibilità almeno minima delle figure coinvolte.

Parlare di socialisti che stanno in una maggioranza eterogenea a fianco di membri di Casapound, per esempio, è qualcosa che personalmente mi fa pensare a tutt’altro che una coalizione larga ma semmai ad una coalizione impossibile e che forse sta insieme essenzialmente per qualche velleità personale. Insomma, stare in una alleanza dove c’è anche Casapound – senza simbolo, ovviamente – ma con personaggi la cui appartenenza è assai evidente, significa anche smentire nei fatti il neo-proprio presidente di Partito nazionale che ha chiuso porte e finestre ad una destra estrema. Una domanda al socialista in oggetto. Ma Bettino Craxi una cosa del genere l’avrebbe accettata?

Plaudire per la presenza all’interno di questa coalizione di un ex segretario del Pd come se si trattasse di Enrico Berlinguer in persona e definirla qualcosa di straordinario mi fa sorridere poiché quel segretario del Pd era lo stesso che chiudeva a chiave la porta della sezione per non far fare le riunioni ad una parte del suo partito. Fulgido esempio di democrazia interna. Ed è quel segretario del Pd che è stato cacciato dal suo partito e che già da cinque anni fa aveva pienamente contribuito alla vittoria di questa amministrazione di centrodestra, Quindi qual è la novità? Forse la novità è che dopo 5 anni ha trovato almeno il coraggio di dire da che parte sta.

I cambia giubba, insomma, sono all’ordine del giorno e alla fine rappresentano sé stessi o pochi intimi. E’ pur vero, qualcuno direbbe, che solo le persone stupide sono quelle che non cambiano idea. In questo caso, però, non mi pare che si tratti di una scelta ideologica. E allora, cara pregiata penna, usiamo le parole con oculatezza e parliamo non di campo largo o larghissimo del centrodestra ma di campo strambo o strambissimo.

Da candidato sindaco sono molto soddisfatto del mio campo largo.  Un centrosinistra vero, con le componenti che vanno da Bella Orvieto al Pd, una lista di centro che ha un grande respiro legato al popolarismo, una presenza civica importante: sono il frutto di una squadra che è nata sulla base del programma e che vede in me non l’uomo solo al comando ma il playmaker di chi sceglie di lavorare insieme sulla base di un unico principio: il bene della nostra comunità.




Scuolabus sospesi, la società non è nuova a pagamenti ritardati e i numeri di bilancio non brillano. Intanto il Comune inizia le procedure di revoca

Scuolabus Orvieto

Il servizio di vigilanza sugli Scuolabus dedicati alle scuole dell’infanzia non è più garantito ormai da più di una settimana dal gestore, così come avevamo scritto lo scorso 25 aprile. Da allora poco è cambiato. Gli Scuolabus per i più piccoli non effettuano il servizio, lo ha confermato anche in un articolo che abbiamo pubblicato Elisa Cinti (link all’articolo) e ci arrivano segnalazioni quasi ogni giorno, nonostante fossero arrivate assicurazioni che tutto sarebbe tornato alla normalità già il 29 aprile, dopo il ponte festivo. Nella giornata del 6 maggio arriva una comunicazione ufficiale del Comune che riportiamo integralmente, “L’amministrazione comunale di Orvieto ha contestato alla società appaltatrice del Servizio di accompagnamento scuolabus la non corretta esecuzione del servizio e avviato la procedura di risoluzione del contratto. Conseguentemente, nel rispetto delle normative che regolano gli appalti pubblici, saranno poste in essere le iniziative utili a garantire la prosecuzione delle attività in tempi rapidi. La società appaltatrice ha interrotto il servizio per motivi non dipendenti dall’amministrazione comunale, le famiglie dei 13 utenti del servizio sono state tempestivamente avvisate della sospensione e gli uffici sono costantemente in contatto con loro per gli aggiornamenti”. E’ questa una prima risposta dell’amministrazione comunale che però lascia ancora a terra 13 bambini e in difficoltà le 13 famiglie che usufruiscono del servizio

La società che ha vinto l’appalto per il servizio di vigilanza è la Falchi Gestioni srls a socio unico con sede a Vicenza, lo stesso è anche amministratore unico della stessa. Siamo andati a spulciare i conti anche perché l’interruzione del servizio è stata causata dalle contemporanee dimissioni di tutto il personale, salvo una sola figura professionale. Non è il primo caso di questo tipo per la società veneta. Lo scorso 6 dicembre tre dipendenti del bar dell’ospedale di Macerata hanno seguito la stessa strada delle colleghe di Orvieto per i mancanti pagamenti degli emolumenti. Ancora più recentemente, lo scorso 30 marzo i dipendenti hanno scelto la strada delle dimissioni dopo essere rimasti per 4 mesi senza stipendio.

Dalla visura si evince che l’ultimo bilancio depositato è quello relativo all’esercizio 2021 mentre quello del 2022 ancora non è stato depositato. L’esercizio 2021 si è chiuso con un utile di esercizio di 87.079€ determinato da ricavi per “contributi in conto esercizio” di 86.675€, con il risultato che in assenza di contributi la gestione sarebbe stata sostanzialmente in pareggio, ed infatti il precedente anno 2020 dove ci sono stati ricavi per “contributi in conto esercizio” di 27.828, il risultato è stata una perdita di 14.715€ che si è andata a sommare alle perdite che erano già state rilevate prima del 2020 per complessivi ulteriori 74.404€. Non finiscono qui le curiosità. Nel 2021 risultano costi per retribuzioni per totale 366.016 euro ma si nota l’assenza del costo per “Trattamento di Fine Rapporto” che ha valore “zero” mentre nel 2020 era stato di 23.481. Fin qui i tecnicismi. La curiosità vera riguarda proprio i dipendenti. Nel 2021 le unità lavorative erano 68 con una retribuzione media (366.016 / 68) pari a 5.382€ annui comprensivi di contributi previdenziali.

Un ultimo breve capitolo lo dedichiamo alla situazione patrimoniale. L’indebitamento a breve è piuttosto significativo, superiore al fatturato sia nel 2020 (fatturato 558.803 debiti a breve 638.343) che nel 2021 (fatturato 93.353 debiti a breve 976.291). Sempre dal bilancio risulta che l’indebitamento non corrisponde ad investimenti, visto che il valore delle immobilizzazioni è di importo relativamente contenuto ed è aumentato di poco nel 2021 (172.055) rispetto al saldo del 2020 (142.010).

Un primo successo per le famiglie che vedono all’orizzonte una possibile soluzione, ma servono tempi certi. Magari si potrebbe anche mettere in campo una soluzione-tampone in attesa che si risolva l’intera questione con l’assegnazione di un nuovo appalto. Rimane scoperta la questione dolorosa dei dipendenti che da gennaio ad aprile non hanno ricevuto il loro stipendio e sono stati praticamente obbligati al gesto estremo delle dimissioni per trovare ristoro secondo la legge. Un’altra questione aperta riguarda la retribuzione media di questi lavoratori che hanno la responsabilità della sicurezza dei piccoli passeggeri e che vengono pagati pochi euro l’ora in nome di quel massimo ribasso che è l’unico vero sistema di valutazione negli appalti publici in qualsiasi settore.




Il gioco delle tre carte della giunta Tardani sul trasporto pubblico locale

Siamo alle solite, al tema delle coperte troppo corte con l’amministrazione che tenta di dare delle risposte last minutes dopo che ha avuto cinque anni di tempo per provare a dare delle soluzioni. Ed ora si nasconde con la parola rimodulazione il taglio di servizi di trasporto essenziali per il cittadino. Vogliamo dire che la circolare B perde il 50 per cento delle proprie corse visto che la frequenza delle corse passerà dai 45 minuti a 90 minuti? Però si dice che parte un servizio a chiamata che dovrebbe essere utile ai cittadini di tutte le frazioni per raggiungere l’ospedale. Ma quali risultati potrebbe avere in termine di “sollievo” per chi dovrà utilizzarlo. Intanto alcune delle corse si concluderanno alla stazione di Orvieto e, da lì, si dovrà aspettare un altro mezzo per raggiungere il nosocomio.
Il servizio a chiamata, che in termini generali è una grande intuizione, non può essere delegato all’azienda di servizio pubblico perché significa tagliare chilometri di linea da una parte per utilizzarli per l’attivazione del nuovo servizio. Ma intanto è come se si decidesse di comprare un “tot” numero di chilometri, prepagandoli. Una volta finiti che cosa succederà? E come è pensabile riuscire a organizzare quel servizio prenotandolo alcuni giorni prima. Se poi una visita viene spostata o annullata che cosa succede? O se l’esigenza del servizio diventa effettiva il giorno stesso come la si risolve?
Insomma, ancora una volta fimo negli occhi per un servizio che rischia di esistere grazie al taglio di servizi già esistenti, a costi zero per l’amministrazione che sceglie di non investire nulla ma di risparmiare sempre a scapito dei cittadini.
Poi pensiamo anche al funzionamento del call center per la chiamata. Se ho una visita il lunedì come funziona la richiesta di chiamata? Se devo chiamare il giorno prima (che è domenica) è il call center è chiuso perché funziona solo dal lunedì al venerdi, a quel punto che cosa succede? Quando posso prenotare la corsa del lunedì? Il venerdì precedente?
Ed in questo caos che sta per partire, possiamo anche aggiungere che, nel frattempo, un altro caos, quello legato allo stop del servizio di accompagnamento sugli scuolabus della scuola dell’infanzia, è già partito. L’azienda che ha vinto l’appalto non paga lo stipendio alle accompagnatrici che, giustamente, si licenziano. Il servizio, che per legge deve avere le accompagnatrici, non esiste più. La vicenda è conosciuta dall’amministrazione da prima del 25 aprile ma nulla è stato fatto.  Anche in questo caso famiglie che avevano contato sul servizio per ragioni lavorative, si trovano ad averlo pagato senza poterne usufruire.
Complimenti vivissimi alla giunta Tardani. Peggio di così non si poteva fare.




Filt-Cgil “il trasporto pubblico locale subisce ancora tagli in favore del servizio a chiamata, un palliativo”

E’ arrivato il comunicato ufficiale del Comune che riporta l’avvio del servizio a chiamata senza che ciò comporti tagli di linee e orari per il trasporto pubblico locale a Orvieto. In realtà, secondo la Filt-Cgil “dopo la sforbiciata dello scorso anno, già denunciata dalla Filt Cgil, arriva un nuovo duro colpo ai servizi del trasporto pubblico urbano di Orvieto.  La famosa ‘Circolare B’ che compie nel suo tragitto tutto il giro della città, Piazza della Repubblica-Sferracavallo- Orvieto Scalo- Ciconia – La Svolta – scrive la Filt Cgil – per ben 2 volte durante la giornata si interromperà per una durata complessiva di circa 5 ore (quasi metà della copertura giornaliera) e passerà da una frequenza di una corsa ogni 45 minuti ad un’ora e mezza”.  

Il servizio a chiamata ha una ratio diversa dal servizio pubblico puro perché programmato con anticipo. Scrive sempre la Filt-Cgil, “Il trasporto si chiama pubblico perché deve essere garantito il servizio a chiamata risponde esclusivamente a logiche di mercato, che sono distruttive in questo settore, tanto quanto le logiche di privatizzazione nella sanità”. Si tratta a detta del sindacato di “un taglio devastante al servizio, che metterà in difficoltà la città e quanti utilizzano il mezzo pubblico oltre che mettere in pericolo l’occupazione”.




Avrà inizio il prossimo 10 giugno il nuovo “servizio a chiamata” di Busitalia per collegare le frazioni con Orvieto

Con l’avvio del servizio estivo, a partire dal 10 giugno, BusItalia istituirà un servizio a chiamata che servirà tutte le frazioni del Comune di Orvieto.

Il nuovo servizio nasce da una rimodulazione del TPL attuale, che non comporterà alcun taglio, e che con le stesse risorse vedrà servito un territorio più esteso, consentendo così, anche a chi risiede in zone periferiche non servite dal normale servizio pubblico di linea, di recarsi in centro città in bus.

La stazione ferroviaria diverrà il nodo di scambio principale da cui sarà possibile raggiungere tutte le frazioni del Comune con il servizio a chiamata, l’ospedale con la Circolare B e due nuove linee (Circolare B1 e Circolare B2 che serviranno La Svolta-Ospedale-Ciconia-Stazione), Sferracavallo con la Circolare B e il servizio a chiamata, il centro città con la funicolare, la Circolare B e la Linea 5.

Il servizio a chiamata sarà attivo tutti i giorni feriali (dal lunedì al sabato) dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.30, per un totale di 8 ore giornaliere. Sarà sufficiente chiamare il numero 0744 492775 (attivo dal lunedì al venerdì dalle 12.00 alle 19.00) il giorno precedente a quello in cui si vuole usufruire del servizio e comunicare all’operatore origine, destinazione e orario dello spostamento.

Potranno essere effettuati viaggi da tutte le frazioni verso la stazione ferroviaria o l’ospedale (e viceversa). Laddove sia presente il servizio di linea l’operatore proporrà la soluzione più conveniente. Il costo del biglietto sarà pari a 1,30 euro (urbano di Orvieto).




Servizio dello scuolabus sospeso, famiglie in difficoltà, alcuni bambini restano acasa ma nessuno ne parla

Succede che delle lavoratrici, dopo aver comunicato da tempo il loro disagio a chi di dovere ossia
aver informato del fatto che non venissero pagate da mesi, decidano, giustamente, di licenziarsi.
Succede che queste fossero le operatrici dipendenti della ditta che ha vinto l’appalto con il
Comune di Orvieto per svolgere il servizio di accompagnamento sugli scuolabus della scuola
dell’infanzia quindi un servizio necessario per consentire ai bambini dai 3 ai 5 anni, di essere
accompagnati nel tragitto da casa alla scuola e viceversa.
Così, dal 23 aprile 2024, il servizio dello scuolabus verso le scuole dell’infanzia del territorio è
sospeso. Tu lo sapevi? Io l’ho appreso leggendo la notizia che mi sembra stia stata riportata solo
da un unico giornale on line che descriveva il problema e riportava che tale servizio sarebbe stato
ripristinato il 29 aprile (https://www.orvietolife.it/la-ditta-appaltatrice-non-paga-gli-stipendi-dainizio-anno-le-vigilanti-degli-scuolabus-per-le-materne-si-licenziano-e-il-servizio-e-sospeso-dadue-giorni/ ).
La cosa interessantissima è che domani è il 6 maggio e il servizio è ancora sospeso. “E mammamia,
che sarà mai!” mi vorrai dire. E io rispondo che questa è nuovamente una cosa per cui non
dormirei la notte (una l’ho già detta alcuni giorni fa) ossia la mancata possibilità di accesso ad un
servizio, e, in questo caso, anche la mancata equità. Sì perché a parte che le famiglie il servizio lo
pagano e non lo hanno, ma tutti quei bambini che restano a casa perché non riescono ad essere
accompagnati? E le difficoltà in cui vengono messe le famiglie che si ritrovano da un momento
all’altro senza un servizio? Come ci va un bambino all’asilo di Bardano che manco i servizi pubblici
ci arrivano? Ora ecco, a parte la mancata rappresentazione degli interessi dei più piccoli, delle
famiglie, delle lavoratrici ma qui manca proprio l’informazione. Quando riprende questo servizio?
Su una cosa così importante, il silenzio. Cosa dovrebbe fare un amministratore in merito? Non
sono un’amministratrice e non ho le competenze per avere la risposta. L’unica cosa che so è che il
numero delle scuole materne del Comune di Orvieto si contano sulle dita della mano quindi anche
le relative corse dei pulmini e che, in un momento di urgenza, personale qualificato per poter
tamponare l’assenza del servizio dovuta ai tempi burocratici del nuovo appalto o di che so io, il
nostro territorio lo ha. Vedete voi, almeno “metteteci una pezza”




“Il futuro è sulla strada giusta”, programma e liste per Roberta Tardani. Subito un patto per lo sviluppo sostenibile

Oltre 400 persone hanno riempito il Palazzo del Popolo di Orvieto, sabato 4 maggio, per “Il futuro è sulla strada giusta”, l’evento di lancio della campagna elettorale di Roberta Tardani, sindaco di Orvieto e candidata alla riconferma alle elezioni amministrative dell’8 e 9 giugno 2024. 

Nel corso dell’incontro è stato illustrato il programma e presentata l’ampia coalizione che ne supporta la ricandidatura con donne, uomini, idee e progetti: FdI, FI, Lega, Civitas Umbria, Umbria Civica, Noi Moderati, Udc. Sulla strada giusta, a sostegno di Roberta Tardani, sono intervenuti la governatrice dell’Umbria, Donatella Tesei, la presidente della Provincia di Terni, Laura Pernazza, e i rappresentanti delle forze politiche e civiche: il coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia, Alberto Rini, l’onorevole Raffaele Nevi di Forza Italia, il segretario provinciale della Lega, David Veller, il presidente di Umbria Civica, Nilo Arcudi, il coordinatore per le elezioni in Umbria di Noi Moderati, Luca Briziarelli. 

Quattro le liste che si presenteranno alle prossime elezioni: la Lista civica Roberta Tardani Sindaco, in cui sono confluite le esperienze di Civitas Umbria e i movimenti federati a Umbria Civica, Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia. 

“Esattamente cinque anni, nello stesso posto e alla stessa ora – ha detto Roberta Tardani –  avevamo presentato il nostro ‘progetto per Orvieto’ a cui abbiamo dato una forma e una sostanza. In questo percorso così impegnativo abbiamo incontrato tanta gente che al di là degli schieramenti e degli steccati politici ha apprezzato il nostro lavoro e si è a mano mano affiancata a noi sulla strada giusta. Oggi qui c’è una coalizione ampia e unita, che raccoglie tutto il centrodestra compatto allargato alle forze civiche. Una coalizione che sta insieme per scelta e non per opportunismo politico, che condivide idee e progetti, che vuole costruire e non distruggere, che è animata dall’ottimismo, dalla passione e dall’amore per la città e non dal disfattismo e dal livore”. 

Dieci i punti del programma che declinano la visione di una città che si prende cura di sé stessa, da difendere e tutelare, connessa e vicina alle imprese, unita, inclusiva e attenta ai bisogni della comunità, che crede nel suo capitale culturale, una città viva e innovativa, attiva e del benessere, una città che conta, la città dei cittadini e delle opportunità. 

L’obiettivo è fare di Orvieto il luogo migliore dove vivere, al centro i temi dello sviluppo economico. Dal palco di Palazzo del Popolo Roberta Tardani ha così lanciato il patto per lo sviluppo sostenibile. 

“Non il solito sterile tavolo – ha detto il sindaco – ma un vero e proprio accordo che coinvolgerà le forze vive della città, pubblico e privato, che prevederà impegni precisi per l’una e l’altra parte e che vogliamo diventi lo strumento operativo di programmazione del territorio utile alla sua crescita e alla creazione delle migliori opportunità. L’interazione tra pubblico e privato che abbiamo iniziato a sperimentare questi anni ci ha confermato che è la migliore strategia di sviluppo che possiamo promuovere. Oggi ci sono tutte le condizioni per costruirla insieme in virtù degli investimenti in corso sulle infrastrutture e con un Ente che, azzerando il disavanzo grazie a un’opera di risanamento avviata sempre dal centrodestra con l’allora sindaco Concina, ora ha i conti in ordine e le risorse da poter mettere sul piatto. Da soli non si va da nessuna parte e nell’ambito di questo patto si potrà lavorare in sinergia nell’individuazione degli interventi e nel reperimento dei fondi necessari”.

Tra gli interventi proposti in questo contesto c’è l’ampliamento e la riqualificazione dell’area industriale di Bardano con la realizzazione di un rail road terminal per la logistica delle merci, ma anche la formazione, con l’avvio di un progetto pilota per un corso Its per un ingresso qualificato dei giovani nel mondo del lavoro. Sulla strada da fare nei prossimi cinque anni, tra le altre cose, il completamento del piano delle manutenzioni, il progetto “ViviAmo Orvieto” che coinvolgerà le frazioni per un nuovo decentramento partecipato, i lavori già avviati o appaltati per la Casa e l’ospedale di comunità nell’ex ospedale, e il Cepol di Orvieto scalo, l’introduzione della disability card, la realizzazione della Casa della Cultura e della Galleria dei Sette, l’innovazione dei prodotti e servizi turistici con uno sguardo immediato al Giubileo 2025, gli investimenti strutturali su scuole e impianti sportivi, anche nelle frazioni, grazie ai 3 milioni di euro di avanzo nel bilancio, servizi per i residenti, la possibile riduzione delle tasse a partire dall’Irpef e dall’ulteriore sconto sull’Imu per gli affitti a canone concordato, e la ex Piave, per cui si sta elaborando una articolata proposta di rifunzionalizzazione con soluzioni compatibili e sostenibili economicamente.   

“Per noi parla ciò che è stato realizzato e messo in campo – conclude Roberta Tardani . parla la concretezza con cui abbiamo affrontato i problemi, parla la serietà e l’onestà con cui ci siamo approcciati con i nostri cittadini con cui abbiamo sempre cercato di avere un rapporto franco e onesto. Cinque anni fa non avevamo presentato un libro dei sogni, ogginon facciamo promesse vuote, non ci riempiamo la bocca di luoghi comuni spacciandoli per ricette miracolose. Oggi abbiamo solo bisogno di continuità e di proseguire il lavoro iniziato. Molta strada è stata fatta, la strada da fare è nel programma con cui chiediamo alla città di darci nuovamente fiducia. Un programma chiaro, concreto e realizzabile dove ogni azione si integra all’altra e costruisce la città che avevamo immaginato e che vogliamo continuare a realizzare insieme. Perché il futuro di Orvieto è sulla strada giusta”.  

Il programma completo con la strada fatta e la strada da fare su www.robertatardanisindaco.it