L’ennesimo viaggio da incubo sul Regionale 4106 delle 17,20 per Orvieto

Un afoso e pesante giovedì romano di metà maggio.  Una estenuante stanchezza dopo la solita impegnativa giornata lavorativa, stanchezza acuita dal caldo afoso e dalla pesante cappa di aria umida che domina il cielo che copre la Capitale.

L’unica fonte di benessere è la speranza di riuscire a trovare un posto a sedere sul solito treno “carnaio” 4106 per Orvieto in partenza alle 17,20.  Troppo stanco stasera. Troppo abbattuto da questo caldo opprimente che quasi fa girare la testa.  Alzo lo sguardo al cielo, quasi in segno di preghiera.  Con una richiesta Lassù, nel caso ci sia qualcuno in ascolto.  La preghiera di non fare il viaggio in piedi.
Alle cinque in punto entro nella stazione Tiburtina. Dopo cinque minuti sono sul solito binario sei.  Troppa gente in attesa. Gran brutto segno.  I minuti dalle cinque sino alle cinque e mezza, orario previsto per l’arrivo del 4106 che da Roma Tiburtina mi deve condurre a Orvieto, sembrano lunghissimi. Una interminabile agonia.
In piedi, con il sole che picchia sulla testa e con la gente che affolla il binario che aumenta di minuto in minuto.  Alle diciassette e venticinque, tre minuti prima dell’arrivo del treno, l’altoparlante annuncia che arriverà con quindici minuti di ritardo.  Vorrei essere sopra un ponte altissimo e buttarmi di sotto.  Guardo con terrore l’orologio gigante in fondo al binario sei.  Mentre la gente lungo il binario aumenta in maniera paurosa di minuto in minuto. Il treno arriva alle 17,45 precise.  La gente si muove come una colossale onda oleosa e telecomandata appena arresta la sua corsa.  Io come sempre salgo sulla prima carrozza, quella attaccata alla motrice.  Non solo diventa un miraggio trovare un posto sul quale sedersi.  Ma diventa difficoltoso anche trovare uno spazietto per stare in piedi, per respirare. La carrozza è completamente occupata, nella totalità dei posti a sedere, da una gita scolastica.  Una volta le gite scolastiche si facevano in pullman. Adesso invece spesso si usa il treno per motivi economici.  Echeggia nella carrozza un chiacchiericcio costante e fastidioso di ragazzi altissimi e fanciulle già donne che, incuranti di essere in un luogo pubblico con gente magari pure “distrutta” dopo una giornata di lavoro, urla e
sbraita come se fossero in un pullman e quindi come se non ci fosse nessuno.  Gli insegnanti come non ci fossero. Forse esauriti e sfiancati da tanto ardore giovanile.
Provo un po’ di invidia mista a un senso di ammirazione per “l’età scapigliata” e gioiosa della comitiva.  Il treno comunque non sembra intenzionato a partire verso Orvieto.  Neanche ho lo spazio fisico di muovermi per provare a spostarmi.  Mossa che sarebbe perfettamente inutile, visto che i passeggeri per poter salire hanno occupato ogni angoletto.  Alle 17,48 lentamente il treno inizia a muoversi.
Stanchissimo, morto di caldo, con la testa che quasi sembra voler mettersi a girare, valuto la mia situazione.  Mi trovo su un treno regionale stracolmo all’inverosimile, in ritardo, con neanche lo spazio fisico per respirare.  Mi assale una voglia irrazionale e irrefrenabile di dare violente capocciate contro il finestrino.  Ma mi trattengo.
Pensando tra me e me che passerà questa ora di viaggio.  Ma il 4106 è una tortura a fuoco lento per noi pendolari orvietani.  Appena partiti da Tiburtina il gracchiare del solito vecchio e malfunzionante altoparlantino annuncia che il treno 4106, causa affollamento sulla linea direttissima, percorrerà linea convenzionale nel tratto Roma Tiburtina-Orte.
Quindi non un’ora di questo viaggio infernale.  Ma due ore.  Infatti arriviamo ad Orvieto dopo due ore e due minuti di viaggio.  Il solito viaggio inumano, massacrante, sfibrante, da incubo.  Che sarebbe da non augurare neanche alle bestie.
Il viaggio con il 4106 del 16 maggio 2024 per rientrare dal lavoro a casa.  Il solito, vergognoso e indecente viaggio riservato, nella indifferenza di tutto e di tutti, a noi pendolari orvietani.




Il Club Amici della Stampa lancia una maratona elettorale in streaming

I confronti tra candidati sindaco sono tanti e allora il Club Amici della Stampa ha deciso di soprassedere e rilanciare con un’idea molto interessante e una grande sfida, preparare una diretta streaming per il 10 giugno con inizio alle 15,45 fino a notte fonda per seguire passo dopo passo i risultati, avere i primi commenti dei candidati sindaco e consiglieri.  Ci stiamo organizzando e per farlo al meglio chiediamo fin da ora la disponibilità dio tutti i nostri soci per collaborare alla riuscita di questa nuova avventura.

Intanto, nel caso in cui si dovesse rendere necessario un secondo turno, ci prenotiamo con i possibili due contendenti per il 18 giugno, un confronto prima del rush finale.

La sfida elettorale è sempre occasione di toni alti, a tratti accesi, ma un minuto dopo la chiusura delle urne si deve necessariamente tornare al confronto e al dibattito, anche franco e aspro, ma civile.

Il Club Amici della Stampa si connota per la diversità di vedute, sensibilità e vicinanza politica in alcuni casi ma questo non è sinonimo di scarsa attenzione per chi la pensa differentemente, anzi, siamo sempre pronti a ospitare tutti senza alcuna remora e preconcetto. Invitiamo quindi i candidati sindaco a rimanere in contatto con i giornalisti orvietani in attesa del 10 giugno e allora in bocca al lupo e che vinca il/la migliore!




Viaggio nell’operetta chiude la stagione di “Insieme – Nel segno della musica”

Appuntamento conclusivo per “Insieme – Nel segno della Musica” al Ridotto del Teatro Mancinelli di Orvieto. Protagonisti della serata finale della Stagione Musicale, domenica 19 maggio, alle ore 21, sarà il “Coro della Scuola Comunale di Muscia, Adriano Casasole di Orvieto” diretto dal Maestro Silvia Cerquaglia, accompagnato al pianoforte dal Maestro, Riccardo Cambri.

“Insieme – Nel segno della Musica”, nato dalla forza propulsiva della collaborazione tra Scuola Comunale di Musica di Orvieto “Adriano Casasole”, Unitre Orvieto e ISAO, in sinergia con il Comune di Orvieto e la Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto, per la direzione artistica del M° Riccardo Cambri, ha inteso promuovere un programma di concerti che hanno come filo conduttore quello di raccontare i protagonisti della musica orvietana. “Viaggio nell’Operetta” è un tributo alla leggerezza, all’eleganza e alla gioia di vivere tipiche dell’operetta. Durante la serata, il pubblico sarà trasportato in un mondo di melodie romantiche, ritmi incalzanti e scenografie sognanti.

Il Coro della Scuola Comunale di Musica, sostenuto dal pianoforte, eseguirà melodie indimenticabili di compositori celebri. L’ingresso al concerto è libero, fino ad esaurimento posti.




Al “Claudio Faina” il 18 maggio si celebra la giornata internazionale dei Musei

Il Museo Etrusco “Claudio Faina” aderisce alla Giornata Internazionale dei Musei, organizzata da Icom (International Council of Museums), che si celebra il 18 maggio sul tema “Musei, Educazione e Ricerca”. Per l’occasione il Museo proporrà per l’intera giornata, la programmazione di un video realizzato nell’ambito delle attività di formazione promosse all’interno di un PCTO (Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento), che ha coinvolto la classe III B del Liceo Classico di Orvieto. Il progetto, “Etruria e Magna Grecia: due civiltà a portata di clic”, con cui il Museo “Claudio Faina” e l’Istituto di Istruzione Superiore Artistica Classica e Professionale di Orvieto (IISACP) hanno esplicato la loro funzione educativa, riconoscendosi come contesti di esperienza e formazione, ha avuto come punto di riferimento il XXVIII Convegno di Studi sulla Storia e l’Archeologia dell’Etruria (Orvieto, Palazzo dei Congressi, 15 – 16 dicembre 2023), che ha visto la partecipazione di noti archeologi, attivi in ambito universitario, non solo italiano, e giornalisti del mondo scientifico.
Le attività proposte ai ragazzi hanno previsto una prima parte svolta in classe, di formazione e approfondimento teorico; una seconda parte di partecipazione attiva al convegno, durante la quale gli studenti hanno formulato interviste ad alcuni relatori e preparato la stesura di un articolo che è stato pubblicato sulla stampa locale. Infine, una terza parte, finalizzata alla realizzazione di un cortometraggio relativo all’intero evento, che verrà proiettato in occasione della Giornata Internazionale dei Musei, e subito dopo verrà pubblicato sul sito del museo e su quello dell’IISACP. L’esperienza, formativa e culturale a tutto campo con la quale gli studenti – guidati dalla prof.ssa Francesca Stentella, con la collaborazione della prof.ssa Rita Lombroni – si sono cimentati, misurandosi con nuove forme espressive e comunicative per poi veicolarle a loro volta, con spirito critico, si pone a testimonianza di come i musei, collaborando insieme alle istituzioni scolastiche, possano e debbano essere luoghi di arricchimento e scambio culturale, avvicinando le giovani generazioni affinché possano trarre ispirazione da iniziative significative, sia dal punto di vista culturale che emozionale.




Nella notte tra il 18 e il 19 maggio chiuso il tratto della A1 tra Fabro e Orvieto in direzione Roma per lavori

Per consentire lavori connessi alla delimitazione dell’area di cantiere utile per lavori di manutenzione delle opere idrauliche sull’Autostrada del Sole, dalle 23 di sabato 18 maggio alle 6 di domenica 19 maggio, sarà chiuso il tratto compreso tra Fabro e Orvieto, verso Roma. L’area di servizio Fabro Ovest, situata nel suddetto tratto, sarà chiusa nella stessa notte, ma dalle 22 alle 6. 

In alternativa, dopo l’uscita obbligatoria alla stazione di Fabro, seguire le indicazioni per Fabro Scalo-Ficulle, percorrere la Strada Provinciale Umbro Casentinese e rientrare in A1 alla stazione di Orvieto. Per i mezzi pesanti, si consiglia di anticipare l’uscita alla stazione di Valdichiana, al chilometro 385,4, percorrere il Raccordo Bettolle-Siena, fino alla E45 in direzione Terni e rientrare in A1 alla stazione di Orte.




I socialisti stanno con Stefano Biagioli e a Carlotta Tedeschini va il sostegno del Partito Socialista Provinciale, Regionale e Nazionale

Sono contento perché siamo consapevoli di avere al nostro interno quella parte di anima riformista che ci ha contraddistinto. Il campo largo, lo abbiamo detto e fatto, è quello che riesce ad unire il riformismo con il cattolicesimo democratico e la sinistra.

Quando Carlotta Tedeschini ha accettato di candidarsi nella mia lista e all’interno della coalizione come testa di lista, ne sono stato lieto perché una giovane donna capace rappresenta i valori socialisti nel migliore dei modi. Insieme a lei, nella mia lista, Biagioli per il Bene comune, le tante disponibilità civiche che hanno scelto di metterci la faccia.

Ho visto donne e uomini del Pd che molto hanno dato per questa città dire “serve di investire sui giovani, su una nuova classe dirigente per dare un orizzonte diverso alla Città di Orvieto” e mettersi di lato, pronti a dare suggerimenti, a mettere a disposizione le proprie idee senza rivendicare posti in lista ma pronti a tornare militanti e andare a cercare il consenso per chi è in lista, casa per casa, quartiere per quartiere.

Ho visto una lista del Partito Democratico che rappresenta davvero il futuro di quel partito e che è un grande segnale di rinnovamento a disposizione della città e denso di capacità. Un partito che ha saputo unire la coalizione, grazie al lavoro fatto da Maurizio Talanti, e da quei tanti giovani e meno giovani che hanno scelto di impegnarsi per il bene comune della propria comunità.

Ho visto l’impegno di Mario Morcellini per ridare vigore alla presenza dei moderati e del mondo cattolico all’interno del centrosinistra.

Ho visto Bella Orvieto scegliere di stare in coalizione e spendersi per raccogliere il voto di quella sinistra che restava alla finestra e che invece sta tornando prepotentemente a impegnarsi per il futuro di Orvieto.  

Poi ho visto anche chi ha fatto scelte diverse, pensando di gettare una bandiera, quella del socialismo riformista in un angolo per essere ancora protagonisti, indossando una maglietta, quella azzurra, che oggi di socialista non ha più nulla e che governa, invece, a livello nazionale nel governo più a destra della storia e oggi, a Orvieto, offre i propri servigi ad una maggioranza che di riformista non ha proprio nulla.

Il comunicato stampa del Psi provinciale e Regionale inviato anche alla stampa fa chiarezza. Chi è andato da quella parte non è socialista, forse ha scelto “un’opportunità”, diversa, alla faccia dei valori che hanno espresso nel corso degli anni.  

Ed ora vedo l’impegno di Carlotta Tedeschini, il ruolo che le viene assegnato dal Partito Socialista provinciale, regionale e, so, anche nazionale per raccogliere quella bandiera del socialismo gettata in un angolo quasi fosse un cencio sporco da chi, con quel gesto, lo ha sporcato veramente.

“Una bandiera non si getta in un canto come cosa inutile. Si può anche ammainare, ma con onore, con dignità”. (Pietro Nenni)




Liste civiche e liste d’attesa

Leggiamo sui social commenti sarcastici sulla questione che abbiamo affrontato in occasione di recenti incontri pubblici, in merito alle liste di attesa in ambito sanitario. Poiché si tratta di un argomento serio e di fondamentale importanza, la salute dei cittadini, ci torniamo sopra nella speranza di generare, questa volta, almeno una riflessione e non altri sarcastici commenti; sarebbe davvero avvilente se così fosse. Partiamo dai fatti. Poco più di un anno fa il Procuratore Regionale della Corte dei Conti per la Regione Umbria, Rosa Francaviglia, denunciava: “la plurilesività delle fattispecie di malpractice comporta sia la compromissione del diritto alla salute, riconosciuto e tutelato dall’art. 32 della Costituzione, sia l’insorgenza di danno indiretto azionabile dalla procura contabile”.
Ancora peggio quanto evidenziato dalla Procura generale della Corte dei Conti durante la cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario nazionale 2024 e, cioè̀, che “la grave crisi di sostenibilità̀ del sistema sanitario nazionale non garantisce più̀ alla popolazione un’effettiva equità̀ di accesso alle prestazioni sanitarie, con intuibili conseguenze sulla salute delle persone e pesante aumento della spesa privata; la tendenza, ormai già̀ da diversi anni, appare lenta ma costante: da un Servizio Sanitario Nazionale incentrato sulla tutela del diritto costituzionalmente garantito, a tanti diversi sistemi sanitari regionali, sempre più̀ basati sulle regole del libero mercato” (https://www.corteconti.it/Download?id=2585a560-fa7a-4f29-8780-d4b9fd91964f).
Aggiungiamo altresì che la questione specifica delle liste d’attesa in Italia è stata al centro di numerosi casi di cronaca in questi anni, con arresti e denunce a carico di medici e dirigenti.

Le disfunzioni macroscopiche del sistema di prenotazione delle prestazioni mediche non sono quindi una novità, traducendosi, per chi non si può permettere di accedere alle strutture private, nella concreta impossibilità di curarsi. Il Decreto Legislativo n. 502/92, (Art.15-quinquies al comma 3) dispone che “per assicurare un corretto ed equilibrato rapporto tra attività istituzionale e corrispondente attività libero professionale e al fine anche di concorrere alla riduzione progressiva delle liste di attesa, l’attività libero professionale non può comportare, per ciascun dipendente, un volume di prestazioni superiore a quello assicurato per i compiti istituzionali”.  Di fatto, l’agenda del medico dipendente Usl sembrerebbe essere gestita direttamente dal software di prenotazione che, organizzando l’agenda degli appuntamenti, individua la struttura dove il paziente deve recarsi per ricevere la prestazione. Poiché ad oggi non vengono forniti dati sulle prestazioni erogate istituzionalmente da ciascun Dirigente medico USL rispetto a quelle rese dagli stessi in regime di intramoenia, non c’è modo di verificare se quel “corretto ed equilibrato rapporto tra attività istituzionale e corrispondente attività libero professionale” di cui al D.L. 502/92 sia rispettato.
Nel 2001 però il legislatore ha ribadito il diritto alle cure in modo inderogabile, introducendo tra l’altro i cosiddetti LEA, Livelli Essenziali di Assistenza, che sono le prestazioni e i servizi che il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) è tenuto a fornire a tutti i cittadini, gratuitamente o dietro pagamento di una quota di partecipazione (ticket), con le risorse pubbliche raccolte attraverso la fiscalità generale (imposte).

E’ da questo diritto che nascono nel Lodigiano i primi comitati per la salute, che ad oggi in Italia contano una trentina di sportelli, dove il cittadino può rivolgersi per inoltrare alle Direzioni Generali ASL la richiesta formale di erogare la prestazione nei tempi previsti per la classe di priorità, (“U” = urgenza, da erogare entro i 3 gg; “B” = breve prestazione, da erogare entro i 10 gg; “D” = differita prestazione, da erogare entro i 30gg o 60 gg; “P” = programmata, da erogare entro 120 gg), indicati dal medico prescrittore nella ricetta.
Questi sportelli in due anni di attività hanno totalizzato il 99% di successi azzerando i tempi di attesa per le pratiche trattate. L’azione dei comitati è andata oltre, portando i ricorsi anche all’attenzione dell’Autorità Giudiziaria, con un esposto presentato alla Procura della Repubblica di Lodi, che ha originato
l’apertura di due procedimenti penali per interruzione di Pubblico Servizio.
Viste le contestazioni che ci sono state rivolte in merito a quanto da noi sostenuto circa le competenze del Sindaco in materia di Sanità, ed il ruolo che il Sindaco riveste quale Autorità Sanitaria Locale nella tutela della salute dei suoi cittadini, ricordiamo che entrambi sono chiaramente indicati nella Legge Regione Umbria n°11 del 09/04/2015 e successive modifiche ed integrazioni “Testo unico in materia di Sanità e Servizi sociali”. Per quanto esposto sopra, ci è sembrato opportuno inserire nel nostro programma – in tema di sanità – la creazione di uno sportello analogo a quelli del lodigiano, che offra aiuto concreto al cittadino e serva da utile strumento di pressione sul sistema sanitario, per favorire regolarità e tempestività nel garantire le prestazioni dovute.
Ci è sembrato opportuno perché noi siamo civici, autenticamente civici, quindi siamo concentrati sui diritti di noi cittadini e non sulle logiche filogovernative del momento, alle quali non rispondiamo e nei cui confronti non abbiamo alcuna sudditanza.

Perché siamo cittadini e non sudditi.




Concluso  il concorso “Emozioniamoci davanti ad…un gesto d’amore” del Liceo Artistico di Orvieto

Il Liceo Artistico di Orvieto ha promosso anche quest’anno il concorso riservato agli alunni della Scuola Primaria e della Scuola Secondaria di Primo Grado “Emozioniamoci davanti ad… un gesto d’amore”, riflessioni di giovani studenti. Il progetto anche quest’anno ha avuto come finalità’ quella di stimolare i giovani studenti della scuola primaria e scuola media alla riflessione sul mondo che li circonda e a esprimere creativamente le loro idee insieme ai compagni di classe. Tanti gli Istituti Scolastici  del territorio che hanno partecipato.
Gli studenti hanno prodotto disegni e dipinti, sculture, fotografie e video, fumetti, poesie e racconti rappresentanti  le emozioni suscitate da un normale gesto che è rimasto impresso per la sua intensità: un gesto di amicizia, di solidarietà, di tenerezza, di profonda comprensione, di affetto o d’amore che i nonni, la mamma o il papà, un parente, un amico, uno sconosciuto, una persona da cui non si sarebbero aspettati nulla hanno avuto per loro e che ha rivelato quanta bellezza spirituale è nell’animo umano. I ragazzi hanno molte occasioni per saper cogliere ciò che agli adulti a volte sfugge: hanno ancora uno sguardo puro, autentico davanti alle cose e agli avvenimenti che accadono intorno a loro, sanno percepire sfumature e dettagli in maniera profonda. Attraverso gli elaborati riescono sempre a esprimere la loro creatività e a tradurre le loro emozioni. Anche in questa occasione sono stati previsti diversi segmenti di concorso.
Sezione fotografia e video con i video, eseguiti anche con il telefonino, di una durata massima di tre minuti .
Sezione pittura e grafica  con disegni, dipinti, fumetti.
Sezione scultura  con materiali vari – argilla, plastilina, polistirolo.
Sezione letteraria  con breve racconto, favola, poesia.
Tra gli istituti della scuola primaria orvietana sono state premiate, prime classificate per la sezione grafica e pittura, le classi quarte dell’istituto Barzini di piazza Marconi. In questo caso gli alunni delle classi quarte sono stati ispirati da una frase”L’abbraccio del lunedi’”che hanno trasformato in un collage. E’ stato un lavoro molto stimolante ed emozionante, molto sentito e vissuto da parte degli alunni delle classi quarte A e B, guidati con amore e passione dalle maestre delle due classi e dalla educatrice Marianna Baccini. Molto emozionante anche il lavoro secondo classificato per quanto riguarda la sezione pittura e grafica, della classe quinta A della scuola primaria “Sette Martiri” di Ciconia con l’opera GGF, premiata per l’originale creatività e per la fortissima aderenza al tema. Opera che con lo sguardo ingenuo dell’innocenza mette a confronto dubbi e paure tra un ragazzino frequentante l’ultimo anno di scuola primaria e un ragazzino della classe prima spaventato e intimorito per il percorso scolastico che lo attende.

Paure e timori sciolti come neve al sole con un semplice “gesto di amore”,che come per magia li ha tramutati in gioia, allegria e serenità. Menzione speciale per le classi 5A e 5B, sempre scuola primaria Barzini di piazza Marconi, per l’emozione suscitata tramite l’utilizzo del linguaggio fotografico, linguaggio che ha saputo suscitare forti emozioni con un singolo fotogramma, riuscendo a trasmettere, in maniera semplice e genuina, cosa che solo i bambini riescono a fare, il profondo e vero senso di amicizia, amore, inclusione e cooperazione.




Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto, il 2023 all’insegna di risultati positivi e sostegno al territorio

Il Consiglio di indirizzo della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto, nell’ultima riunione, ha approvato il bilancio di esercizio e di missione chiuso alla data del 31 dicembre 2023. La Fondazione, in termini economici e finanziari, ha conseguito un risultato decisamente positivo, con un avanzo di gestione di oltre un milione di euro. Una ottima performance, soprattutto se si tiene conto che anche quest’anno (e ormai sono otto esercizi consecutivi) non sono stati distribuiti dividendi da parte della conferitaria Cassa di Risparmio di Orvieto Spa. L’attività erogativa della Fondazione del 2023 ha rispettato in pieno quanto programmato.
Molte le iniziative portate a termine, ampiamente dettagliate nel bilancio di missione (a disposizione sul sito istituzionale dell’Ente). Nel corso dell’anno sono stati pubblicati sei bandi, con i quali sono stati sostenuti n. 67 progetti di associazioni ed enti pubblici e privati che operano sul territorio di competenza. A questi si aggiungono i contributi relativi ad alcuni significativi progetti (di terzi e propri), fra cui il rinnovo della convezione con la Caritas Diocesana di Orvieto Todi, che ha permesso di continuare a sostenere molte famiglie del comprensorio che versano in una situazione di grave difficoltà, l’adesione all’iniziativa dell’ACRI per il contrasto alla povertà educativa, la XXIII campagna di Scavo presso il Campo della Fiera e la manifestazione “Umbria Jazz Winter”, che ha festeggiato i suoi primi trent’anni, per citare i più rilevanti.
L’importo complessivo delle erogazioni è stato di oltre 550 mila euro, con ben 86 iniziative, a testimonianza dell’importanza che la Fondazione continua a rivestire per la valorizzazione del territorio, con il sostegno di molte associazioni che svolgono un’opera particolarmente meritoria in tutti i settori di competenza dell’Ente: dall’arte all’istruzione, dalla sanità al volontariato, dallo sviluppo economico all’assistenza agli anziani fino alle attività sportive.

Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto




Umbria Civica sostiene Roberta Tardani e lancia il progetto “Le Persone al centro”

Umbria Civica promuove la ricandidatura di Roberta Tardani a sindaco di Orvieto, alle prossime elezioni amministrative, sostenendo il progetto “Le Persone al centro – Orvieto 2024” nell’ambito della lista civica “Roberta Tardani Sindaco”.

“Si tratta di un movimento inclusivo – sottolinea Nilo Arcudi, coordinatore regionale di Umbria Civica – fatto di uomini e donne impegnati nella società civile e nel sociale, pronti a mettersi a servizio di un progetto serio e concreto per lo sviluppo della comunità orvietana. In questi anni il sindaco uscente Roberta Tardani, con competenza e passione, ha svolto un ottimo lavoro, che ha rilanciato Orvieto e che deve proseguire in futuro per consentire alla città di raggiungere nuovi e importanti obiettivi. In questo percorso, è fondamentale il ruolo e il contributo dell’esperienza civica che i nostri candidati di riferimento, Andrea Scopetti e Laura Mecocci, interpretano perfettamente”.