Confermati Rizzolo e Broccatelli alla guida dell’Orvietana Calcio per la prossima stagione

Si è appena conclusa una stagione faticosa in “serie D” per l’Orvietana e è già tempo di programmare il futuro. La prossima stagione sarà ancora in “D” e il presidente Roberto Biagioli ha confermato sia il direttore generale che quello sportivo .

L’ultima novità riguarda il settore tecnico con la doppia conferma di Antonio Rizzolo, allenatore della prima squadra e di Enrico Broccatelli, come secondo. Biagioli ha così voluto cconfermare in blocco chi ha chiuso la stagione con la salvezza.




Flashmob della Uil a Perugia, 110 bare di cartone contro le morti sul lavoro. “proponiamo il protocollo cantiere sicuro”

“Siamo stanchi delle pacche sulle spalle e delle parole di circostanza. Per questo dal palco dell’Umbria lanciamo la proposta del ‘Cantiere sicuro’, un protocollo per stabilire i criteri, le caratteristiche e le modalità di come si deve lavorare in quel Comune, partendo dall’applicazione del contratto nazionale per tutti i lavoratori”. Questa la proposta che la Uil ha lanciato dal palco di piazza IV novembre con l’iniziativa ‘Basta morti sul lavoro!’, il flashmob itinerante che ha toccato alcune regioni e che in Umbria ha portato 110 bare di cartone in piazza, come 110 sono state le vittime dei morti sul lavoro degli ultimi cinque anni in Umbria. Quattro solo quelle degli ultimi mesi. 

Sul palco il segretario generale della Uil dell’Umbria, Maurizio Molinari, il presidente nazionale dell’Ital, Giuliano Zignani, l’attore Stefano De Majo per un monologo sul tema e il segretario nazionale organizzativo Emanuele Ronzoni.  “Con questa campagna – ha detto Molinari – vogliamo scuotere le coscienze di tutte le persone, lavoratori e istituzioni e mettere al centro la conoscenza e l’importanza della sicurezza nei luoghi di lavoro. E’ inaccettabile contare così tanti morti in una regione piccola come la nostra. C’è la necessità di una inversione di rotta in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, l’Umbria è da troppo tempo una delle regioni con la maggiore incidenza e nel solo primo trimestre 2024 sono state quattro le vittime di incidenti, tutte in provincia di Perugia. I settori più esposti restano le costruzioni, seguite dalla manifattura e dai trasporti. Non può passare l’idea di tragedia inevitabili e vogliamo sollecitare politica e governo a mettere in campo tutti i provvedimenti necessari”.  Quindi la proposta del ‘Cantiere sicuro’. Dal palco anche la commovente testimonianza di Michela Sordini, la figlia di una vittima del lavoro del 2023 che ha raccontato la sua terribile esperienza. 

“Serve la volontà politica per arrivare a zero morti sul lavoro – ha detto il presidente nazionale di Ital, Giuliano Zignani – serve la forza di far venir fuori il problema. Il tema è anche legato al patronato: il nostro ruolo è quello di fare prevenzione. Se non facciamo un lavoro culturale, partendo dalle scuole, non arriveremo mai al nostro traguardo. Occorre la cultura della legalità e della sicurezza: troppi sono i casi di lavoratori stranieri che magari non sanno l’italiano e che per questo perdono la vita, ignorando magari un’istruzione su un dispositivo. Mettere al centro la persona e non il profitto è l’obiettivo”.

“Abbiamo esaurito le lacrime – ha detto Ronzoni – e queste stragi sono ormai inaccettabili. Stiamo chiedendo al Governo nazionale più responsabilità. Abbiamo detto che bisogna aumentare gli ispettori, le norme ci sono e bisogna farle rispettare. Bisogna assumere nuovi ispettori e mandarli a lavorare: possono farlo anche i governi locali e le Asl. Serve aumentare formazione e informazione. Bisogna investire i soldi che l’inali non spende in formazione preventiva. Vanno rese pubbliche le aziende che non rispettano le norme. A quelle aziende occorre evitare di far usare fondi e contributi pubblici. E poi occorre istituire una procura speciale: molti dei morti sui posti di lavoro sono omicidi e qualcuno deve pagare”. Ronzoni ha lanciato l’allarme anche sulla “corsa al profitto” che si è inasprita dopo il Covid. “Troppi lavoratori – hanno detto – non lavorano in sicurezza. Vanno fatte rispettare le norme e bisogna ribellarsi se un datore ti costringe a lavorare in situazioni non accettabili. Serve sicurezza per i lavoratori, anche mentali. Oltre 5 milioni non hanno il contratto rinnovato”.

Fonte: Ufficio stampa UIL




Spigolature elettorali…

Abbiamo letto post e commenti sui social dai toni sgangherati ed aggressivi. Dalla derisione fine a se stessa, all’insulto appena velato, sono commenti che come minimo denotano una scarsa attitudine al fair play (cosa ben diversa dal politically correct) e una discreta propensione alla mistificazione. Da parte nostra non è questione di mal digerire le critiche, quanto di non ravvedere in esse un fondamento, una logica … tolta la voglia di avvelenare i pozzi. Prendiamo la questione delle liste d’attesa in materia di sanità. Chi scriveva su Facebook “Una candidata a sindaco di Orvieto, con originale lettura, assume esistano poteri di indirizzo e controllo del sistema sanitario in capo ai Comuni”… avrà visto la prima pagina del Corriere dell’Umbria datata 18 maggio? Avrà finalmente compreso che Proposta Civica ha semplicemente deciso di farsi parte attiva di una rivendicazione legittima, da parte dei cittadini, a vedersi erogate le prestazioni essenziali, che gli vengono negate in base ad un sistema “truccato”? Non ci siamo auto-investiti di un potere normativo, ma rivendichiamo un ruolo politico di tutela dei cittadini (Tralasciamo chi scrive riferendosi a noi “Quindi il problema delle liste d’attesa nella sanità si supererebbe facendo scrivere al proprio medico “urgente” sulla ricetta? E questo significherebbe alzare il livello???” – perche’ in questo caso sospettiamo eclissi neuronali multiple alle quali, onestamente, non ci sentiamo in grado di contrapporre un argine). Passando ad altro tema, al turismo. Leggiamo sempre su Facebook un paio di memorabili considerazioni: “In attesa del turismo delle élite … chiedo per un candidato sindaco … siamo tutti figli del terzo scaglione IRPEF?” e “Oggi Orvieto è piena di gente … ora io non gli ho chiesto se fossero notai di Lecce o architetti di Piacenza… l’unica cosa che ho notato è che la loro carta di credito è passata”. Ebbene, fingendoci più prosaici di quello che siamo, mettiamola così: se quella stessa carta di credito passasse due, tre, quattro volte sui POS orvietani, anziché una tantum nel corso di una giornata a spasso per la città … vi dispiacerebbe forse?! Quello cui aspiriamo – se non fosse chiaro – non sono le élite, bensì un turismo che incida in misura maggiore sull’economia complessiva (e dunque sulla crescita) della città, per favorire il quale non sono evidentemente sufficienti le campagne pubblicitarie, i tanti soldi spesi a fare di Orvieto una réclame. Avete presenti i dati in decrescita alla voce “turismo” in termini di arrivi e presenze nel 2023? Vi invitiamo peraltro a leggere correttamente anche i dati in questione relativi al primo trimestre 2024, di cui il sindaco uscente si fa vanto. Potreste arrivare con noi alla conclusione che usa un paio di occhiali non adeguati.

Per inciso, in un altro commento sul profilo Facebook di un consigliere di maggioranza particolarmente in vena di autocommiserazione, leggiamo “… è facile attaccare con dei dati scritti sui fogli”. Come a dire, insomma, che i dati sono buoni solo quando ci danno ragione. Certo è che, anche senza confrontarci con i dati in senso stretto, quando abbiamo ascoltato martedì scorso i racconti degli abitanti di Orvieto Scalo, sui tentativi fatti per coinvolgere l’amministrazione comunale nella riqualificazione urbana dello Scalo (popoloso quartiere d’ingresso alla città) … abbiamo avuto la riprova del fatto che le condizioni di degrado che abbiamo rilevato e che denunciamo derivano solo ed esclusivamente dal colpevole disinteresse di chi governando non governa. Di chi non ha alcun vero scambio con la base della cittadinanza, che chiama a raccolta solo in kermesse di facciata e di cui tradisce bisogni ed aspettative con scelte scriteriate. Come il progetto del costoso quanto inutile complesso che dovrebbe sorgere al posto della vecchia scuola, imbastito per accaparrarsi lauti finanziamenti del PNRR, che una pianificazione responsabile ed intelligente avrebbe destinato a ben altro che un’ennesima colata di cemento. Progetto già in grave ritardo, oltretutto, che ha un anno e mezzo per essere avviato e portato a compimento, salvo tradursi in un colossale buco nell’acqua.

Fin qui vi abbiamo letto i commenti più sciocchi forse, ma meno turpi. In chiusura, un botta e risposta più “colorito” in calce al post di una candidata consigliera in quota Tardani ve lo vogliamo riportare, sicuri che ne coglierete lo spirito e la classe. Riferito a noi, la signora scrive “Ma ci sarà dietro qualche multinazionale, no? Lì semo de’ casa…” e un lui ribatte “Mi è avanzato ancora qualche spruzzo di saliva per la multinazionale. Che faccio, lancio?”. L’importante in questi casi, sappiatelo, è assicurarsi di stare sottovento.




L’unico modo per non far perdere ad Orvieto la sua ultima chance: votare usando il cervello

Destra e sinistra sono i due disastri annunciati in cui rischia di sprofondare tra pochi giorni Orvieto, città moribonda con la testa annebbiata dal metadone del turismo. La grande illusione costituita dai due schieramenti nazionali rappresenta soprattutto la trappola letale in cui rischia di cadere una comunità ormai sfiancata e forse rassegnata, sicuramente sottoposta ad una martellamento propagandistico da parte della destra come mai si era visto. Eppure votare per la premiata ditta Tardani&Riciclati (con l’appendice ormai semi azzoppata di Nova) o per l’arzillo ex medico Biagioli è esattamente la scelta migliore da fare per continuare a mantenere la città sul piano inclinato della lenta ed inesorabile morte annunciata. Perché?

Perchè lo abbiamo sperimentato sulla nostra pelle, prima per sessant’anni filati e poi per i successivi dieci anni, intervallati da uno che non era proprio Winston Churchill. Abbiamo visto di tutto e di più. Non v’è bastato? Abbiamo visto la sinistra ridurre in cenere e panni sporchi una città che oggi è arrivata per la prima volta ad aver meno di 20 mila abitanti. Un paesotto sempre più irrilevante, con fragilità sociali ormai da allarme rosso che è stato usato per fare le fortune di politici nel migliore dei casi incapaci per non dire di peggio. Esattamente la stessa gente che sta adesso dietro a Biagioli, solo con qualche giovane leva, cooptata per fare un pò di colore e confondere le idee, ma col peso politico delle soubrette. Quelli che non stanno dietro a Biagioli sono coloro i quali compongono l’altra metà della ditta Tardani&Riciclati. Sono le due facce della stessa medaglia. Sono sfrontati perchè sanno con chi hanno a che fare. Hanno infatti capito che agli orvietani si può rifilare di tutto, riuscendo a farla franca con soddisfazione quasi sempre. Gli orvietani sono persone tutto sommato semplici. Gli si possono far digerire sindaci, aspiranti sindaci, assessori, consiglieri e dirigenti che in qualunque azienda normale potrebbero al massimo aspirare a fare gli uscieri. Qui invece hanno sempre governato questi, destra e sinistra sono la stessa cosa. Gli antichi greci la chiamavano “kakistocrazia”, il governo dei peggiori.

“Vedo al governo della mia città tutti quelli che ai miei tempi andavano male a scuola” disse il regista Paolo Virzì a proposito di Livorno, al tempo della vittoria di quegli altri scappati di casa dei grillini. Ad Orvieto quelli che alle elementari avevano il sostegno e che nella vita non si sa bene cosa abbiano combinato costituiscono il perenne ceto politico di destra e di sinistra (con lodevoli eccezioni) che governa da sempre.
Hanno ridotto Orvieto come la vediamo. Zero economia, una sanità da profondo sud, il deserto dei tartari su ogni fronte e nessuna prospettiva di salvezza che non sia l’abbonamento al treno dei pendolari. Però hanno il coraggio di dire che i migliori sono loro. Ad Orvieto ci sono emergenze sociali enormi che condizionano la vita di centinaia di persone, ma i politici parlano sempre di altro, anche quelli “novi”. Un esempio su tutti. E’ ormai da diversi anni che ha chiuso i battenti il centro per l’Alzheimer di Canonica che dava perlomeno un pò di sollievo al problema di tante famiglie. I preti che ne sono proprietari hanno pensato bene di utilizzare meglio quella struttura gestendo gli immigrati. Comprensibile. Da allora nessuno si è però più curato di dare una risposta a moltissime persone alle prese con questa emergenza. Non ne parla nessuno, mica è il pozzo di san Patrizio. I radical chic novi si preoccupano giustamente delle comunità energetiche, la destra se ne frega come sempre, la sinistra che dovrebbe avere un pò di sensibilità sociale ignora del tutto il tema. Gente dannosa, inutile e pericolosa.

Con l’armata Brancaleone che ha fatto l’Ammucchiata e l’ha chiamata Futuro ci sono da sempre fenomeni mondiali della politica come l’inamovibile consigliere che sta lì da trenta anni e non è ancora riuscito a farsi venire mezza idea politica per dare una mano alla città. Professionista del vuoto, ormai parte della tappezzeria. Si ricandida. Rivotatelo.

Qui va male tutto tranne le statistiche del pozzo di san Patrizio. L’unico mantra di Tardani@Riciclati. Un disco rotto e patetico. Tardani è una brava ragazza di paese, ha fatto quello che sapeva fare. Quel poco, pochissimo, che poteva dare l’ha dato. Non siete convinti? Fate voi. In un quadro preoccupante e senza speranza, esiste la chance di affidarsi a Roberta Palazzetti. Ha un progetto basato sul rilancio economico. Ha un curriculum che racconta da dove è partita e da dove è arrivata. E’ l’unica speranza concreta che esiste. Insieme a lei c’è una mezza dozzina (non di più) di persone sensate e capaci sulle quali si può costruire la base di una nuova classe dirigente. Non siete convinti? Fate voi. Dunque, riassumendo. Da una parte abbiamo un simpatico ragazzo che a 33 anni fa ancora lo studente, poi un settantenne ex medico condotto, foglia di fico scelta per coprire tutto il peggio della peggiore sinistra che ha fatto per decenni carne da porco di Orvieto, poi una ex segretaria dell’associazione di categoria degli agricoltori, aspirante politica di professione, dietro alla quale c’è un apparato di interessi vari che è in tutto speculare a quello della sinistra quando esisteva la sinistra. Poi c’è una sessantenne che si è fatta da sola, ha guidato due multinazionali, gestendo progetti in mezzo mondo ed avendo la responsabilità di migliaia di lavoratori.

Fate voi. Ma se fate una cazzata, poi non lamentatevi per i prossimi cinque anni. Non ci saranno altre possibilità per provare a salvarci. Il cavaliere pallido ve lo segnala affettuosamente. Lui sta benissimo nel suo saloon, ben fornito di whisky e donne amichevoli. 




Ciao presidente Anna Petrangeli, una vita in e per la Croce Rossa

Nel clima di festa per la Palombella è arrivata la notizia della scomparsa di Anna Petrangeli. Per vent’anni presidente della Croce Rossa Italiana – comitato di Orvieto e prima ancora volontaria. Una vita impegnata nella sanità pubblica e nel volontariato. Un carattere spigoloso, certamente, a tratti duro, ma sempre pronta a gesti di grande umanità, di giustizia. e’ difficile per il sottoscritto ricordarla per un legame speciale creatosi nel tempo.

Anna era presente in ospedale insieme a un’altra figura fondamentale che ci ha lasciati troppo presto, padre Nicola. Insieme hanno reso la Chiesa dell’ospedale un punto d’ascolto importante per i malati e i familiari. Oggi un punto d’ascolto della Croce Rossa è attivo in ospedale, sicuramente la prosecuzione ideale dell’impegno della presidente. Tornano i ricordi anche familiari della mattine della domenica con Anna impegnata a creare un ambiente accogliente nella Chiesa dell’ospedale. Gli incontri e le discussioni con mio padre e il parroco padre Nicola. Discussioni interessanti riguardanti la fede, l’interpretazione delle letture sacre e poi il punto sull’ospedale, sulle criticità con la presidente che si accendeva ricordando il passato lavorativo, le attenzioni, le emergenze, l’umanità del personale. Il suo sguardo era profondo e l’interlocutore di turno si poneva un po’ sulla difensiva, ma intanto aveva un occhio di riguardo e quasi complice verso i bambini che attendevano un semplice gelato dopo la Messa della domenica in ospedale. Anna non poteva mancare, la macchina segnata dai chilometri della Croce Rossa, la Punto, la trovavi lì davanti l’ingresso e anche sofferente, pronta ad ascoltare chi aveva bisogno. In pochi sapevano ma per un lungo periodo mentre continuava il suo impegno di presidente, assisteva il marito e tralasciava i segnali che il suo fisico lanciava.

Battagliera, senza tanti peli sulla lingua, un punto di forza e di debolezza, contemporaneamente. Ha dovuto affrontare negli ultimi anni di presidenza dei momenti difficili per la Croce Rossa orvietana. Lo spostamento di sede, le difficoltà conseguenti, il dispiacere per la considerazione non sempre attenta delle istituzioni locali. e poi è arrivata la pandemia a stravolgere tutto e tutti. Un ultima fase che l’ha trovata pronta ma più debole. Alla fine anche la battagliera Anna ha dovuto cedere lasciando la presidenza di Croce Rossa, ma non l’impegno fino all’ultimo minuto.

Nel traghettamento del Comitato di Orvieto ci ha seguiti passo dopo passo, senza risparmiarsi mai, anche se i figli l’avrebbero voluta vedere più libera a godersi il giusto riposo. Anna non era il tipo, però. L’ultima immagine è lei tra i suoi compagni di viaggio, la sua famiglia di Croce Rossa a festeggiare il Natale nella sede che lei ha trovato e voluto. Sofferente, stanca ma felice di salutare vecchi amici e nuovi…E allora non mi resta che salutarti Anna, presidente, in Duomo in un lunedì 20 maggio dal tempo incerto, insieme a tutta la tua grande famiglia di Croce Rossa. Un abbraccio forte ai tuoi figli Luigi e Luigia e un ultimo pensiero ancora per te…commosso e sincero.




Nova, alcune precisazioni sul nostro percorso di partecipazione e sul tema del voto alle amministrative

Nova è nata e continuerà a vivere dopo le elezioni dell’8 e 9 giugno come associazione indipendente, impegnata in un ruolo di animazione sociale sul territorio con l’obiettivo primario di promuovere pratiche di partecipazione civica nella comunità in cui tutte e tutti viviamo. Dopo la presentazione pubblica a gennaio è iniziato un percorso di confronto e coinvolgimento di sempre nuove persone che hanno apprezzato e condiviso il valore di quest’esperienza in città. Un percorso da cui è emersa in maniera chiara la richiesta di far sentire la nostra voce anche all’appuntamento elettorale.

Le liste civiche indipendenti a sostegno del nostro candidato sindaco Giordano Conticelli, con cui abbiamo scelto di partecipare alle elezioni amministrative, sono uno strumento del percorso di Nova. Un mezzo per portare su questo territorio un nuovo modo di intendere e praticare la politica.
Il fatto che non ci incaselliamo a livello partitico non ha nulla a che vedere con una presunta neutralità rispetto ai temi. Abbiamo posizioni chiare, argomentate e anche radicali su molte questioni. Tutte presenti sul nostro sito. Ci interessa spostare il focus principale dal colore del partito ai temi urgenti per la comunità: siamo convinti che, in ambito locale, se cittadine e cittadini assumono questa prospettiva riusciremo a costruire per il bene della città allineandoci su obiettivi comuni senza perderci in guerre di colore la cui vere vittime sono le risposte efficaci e condivise per Orvieto.  Sulla base di tutto ciò Nova rivendica l’autonomia e il senso di responsabilità con cui affronta il suo cammino e ribadisce, ancora una volta, che non ha stretto nessuna alleanza o apparentamento e rimarrà coerente con questa sua posizione fino al termine delle elezioni amministrative. 

Le due liste presentate da Nova esprimono in pieno i valori del nostro percorso:

  • Mettiamo l’accento sulla collaborazione e la pluralità di un gruppo non sulla forza e l’autorevolezza di un singolo leader. 

La novità e il significato di Nova non si fondano sul nome e la figura del suo candidato sindaco. Questo percorso esiste e potrà esistere in futuro solo come diretta espressione di un gruppo orizzontale, un’assemblea aperta e eterogenea di cui ogni rappresentante è solo un portavoce.

  • Siamo un movimento dal basso, slegato da logiche di partito, animato da un comune sentire e capace di riscoprire il significato della partecipazione democratica, spesso già presente sul territorio in forme associative.

  • Sposiamo un modello di comunicazione rispettoso, attento e consapevole che non ricorre all’attacco gratuito e personale, alla denigrazione, ai toni accusatori, violenti, a una comunicazione parziale e opaca.
  • Crediamo sia possibile costruire proposte valide attraverso il confronto onesto e privo di pregiudizi da un lato e il supporto dei dati e di figure competenti dall’altro. Non amiamo gli slogan populisti, la retorica delle soluzioni semplici a questioni complesse.

  • Adottiamo un approccio documentato, rigoroso e scientifico ai vari temi del territorio, un approccio che sappia coinvolgere esperti di ogni settore nell’elaborazione condivisa e partecipata delle proposte per la città.

  • L’obiettivo di Nova è promuovere una cultura della partecipazione civica a ogni livello: vogliamo coinvolgere la cittadinanza nei processi democratici orientati al bene comune, nelle scelte che la riguardano. Non crediamo nella politica del favore e della clientela che mina la fiducia nel cambiamento, l’interesse per la cosa pubblica e la speranza delle nuove generazioni.

Tutti questi punti rappresentano, a nostro parere, gli elementi imprescindibili perché si possa parlare davvero di un’esperienza politica nuova che interpreti un reale cambiamento sul territorio.




Turismo e commercio, le proposte per lo sviluppo. Nel I trimestre 2024 +20% di arrivi e presenze

I temi del turismo e del commercio hanno animato l’incontro tra candidati sindaco organizzato da Confcommercio venerdì 17 maggio alla Sala Etrusca del Palazzo del Capitano del Popolo.

“Partecipare e condividere le scelte in ogni ambito è stato il metodo che abbiamo utilizzato sin dall’inizio – ha detto Roberta Tardani, sindaco di Orvieto e candidata alla conferma – in particolare sul turismo quando in pieno Covid abbiamo chiamato a raccolta tutti gli Enti, le associazioni e gli operatori del settore per costruire insieme il piano di marketing territoriale che stiamo portando avanti. C’è stato innanzitutto uno studio al quale è seguita una programmazione e quindi un’azione. Crediamo così tanto nella partecipazione che il fulcro della nostra proposta programmatica per i prossimi cinque anni è la sottoscrizione di un patto pubblico-privato per lo sviluppo sostenibile che riguarderà anche i settori del turismo e del commercio e che coinvolgerà le associazioni del settore. Sarà ulteriormente potenziato e reso più operativo nella progettualità l’Osservatorio della Tassa di soggiorno. Partendo da una premessa importante. In questi cinque anni, come mai successo prima d’ora, gli incassi della tassa di soggiorno, che nel 2023 si sono attestati a 532mila euro (+10% rispetto al 2019), sono stati interamente dedicati alle politiche turistiche e culturali, ai progetti, al sostegno agli eventi e agli interventi strutturali sugli attrattori turistici e culturali della città.   

“C’è la necessità – ha aggiunto – di trovare un equilibrio tra la libertà di impresa, che non si può negare, il decoro della città e la qualità dell’offerta turistica. E’ stata introdotta una norma nel Prg che sospende la realizzazione di b&b nei piani terra degli edifici nel centro storico alla quale ora seguirà una regolamentazione più dettagliata che sarà condivisa.  Abbiamo avviato e continueremo controlli per contrastare l’abusivismo nel settore extralberghiero che hanno richiesto un importante lavoro congiunto tra più uffici. Un’azione che ha portato già risultati concreti con l’individuazione di diverse strutture abusive e che dovrà proseguire per salvaguardare le attività che svolgono regolarmente il loro lavoro. Per incentivare gli affitti di lungo periodo e favorire la residenzialità, in particolare nel centro storico, stiamo valutando di poter aumentare la percentuale di riduzione sull’Imu già prevista per chi affitta a canone concordato. 

“A Orvieto – ha spiegato Roberta Tardani – non crediamo di avere un turismo che compromette la qualità di vita dei nostri cittadini. Questo non significa che va abbassata la guardia. Il turismo è una delle industrie più importanti del nostro territorio che va tutelata e valorizzata ma sappiamo benissimo che non può essere l’unica. Nella nostra città c’è un turismo “veloce” che genera economia quotidiana e introiti importanti al Comune che servono anche per assicurare e mantenere i servizi ai cittadini. L’obiettivo del lavoro impostato in questi anni è stato quello non solo di consolidare questo aspetto ma soprattutto di proporre e progettare interventi per aumentare la permanenza media dei turisti sul nostro territorio facendo di Orvieto una destinazione e un hub dal quale partire alla scoperta dell’Umbria e dei territori a noi vicini. Puntando sul turismo delle esperienze legate a enogastronomia e artigianato e prossimamente all’ outdoor che ha delle enormi potenzialità e margini per far crescere ulteriormente l’offerta turistica del territorio,  destagionalizzando i flussi attraverso un calendario di eventi spalmato in tutto l’arco dell’anno, sperimentando nuove iniziative nei periodi meno favorevoli per la nostra città che stanno portando pian piano risultati. Nel primo trimestre 2024 la città di Orvieto ha fatto registrare 21.500 arrivi, +18,6% rispetto al 2023, e 37.500 presenze, +16,9%. Stanno tornando massicciamente gli stranieri con +41% di arrivi e presenze. Gli aumenti percentuali nei primi mesi del 2024 non solo sono in linea con quelli medi della Regione Umbria ma superiori a quelli di Assisi e Perugia che sono le due mete preferite dell’Umbria prima di Orvieto per gli arrivi dei turisti”.

“Non sarà sfuggito poi – ha detto il sindaco – come siano stati sistematicamente programmati in periodi come novembre gli arrivi delle troupe cinematografiche che in questi cinque anni hanno scelto la nostra città come luogo di riprese per film e fiction. Uno strumento di promozione ma che crea anche indotto economico. Possiamo inoltre tornare a puntare sul turismo congressuale oggi che il Palazzo del Popolo è stato rinnovato nella strumentazione tecnologica, che ha una gestione diretta da parte del Comune e integrata con altri asset cittadini. 

“Stiamo lavorando – ha proseguito il sindaco  – a un nuovo piano della viabilità del centro storico che prevede nuovi spazi di parcheggio riservati ai residenti, a partire da Piazzale Cimicchi, agevolazioni tariffarie per la sosta dei residenti ora che il bilancio è sano e ci sono le risorse da poter investire, e l’istituzione di una zona pedonale fra Teatro Mancinelli-Piazza della Repubblica-Via Duomo con regole più stringenti sul carico e scarico. Quanto alle piazze centrali, su Piazza del Popolo la scelta è stata fatta cinque anni fa e riteniamo che vada portato avanti un utilizzo flessibile di quello spazio a servizio della vita quotidiana dei cittadini e delle attività commerciali, degli eventi e delle iniziative quando richiesto e necessario. Nel post pandemia avevamo anche sperimentato la chiusura della piazza nei weekend estivi, una soluzione che ha avuto ombre e luci sulla quale siamo pronti però a confrontarci di nuovo con le associazioni e con gli operatori per valutarne insieme la bontà e l’efficacia.  Abbiamo infine commissionato a uno dei massimi esperti del settore, Andrea Kaczmarek, uno studio approfondito che ha portato a una proposta di regolamento sulle attività di somministrazione da condividere con le associazioni. In virtù della normativa esistente, il tema non può essere quello di intervenire in termini quantitativi ma una regolamentazione che ci consenta di qualificare l’offerta esistente e tutelare quelle aree del centro storico maggiormente congestionate”.  




Venerdi 17 maggio. La “maledizione” si abbatte sul treno IC delle 7,25 per la Capitale

Dopo la “serataccia”del rientro di giovedì 16 maggio, i pendolari orvietani speravano in un venerdì tranquillo da un punto di vista del raggiungimento della sede del lavoro. Nonostante si trattasse di un “venerdì 17”. Come tutte le mattine tanti, tantissimi pendolari diretti per lavoro o altro verso la Capitale, dalle sette in punto hanno iniziato ad affollare il binario due della stazione . Tra pendolari orvietani e pendolari del territorio circostante che hanno come riferimento la stazione di Orvieto,su quel binario ci saranno state circa duecento persone. Orvieto coi treni è messa sempre peggio, nella totale indifferenza di tutto e di tutti.. Dopo l’intercity 581 delle 7,25 unico treno in partenza prima delle undici e mezza per raggiungere la Capitale è il treno veloce delle 8,59. Treno veloce per modo di dire.
Percorrendo la linea lenta da Orte arriva a Roma pochi minuti prima delle undici. Tra l’altro, ennesima penalizzazione, termina la corsa a Roma Tiburtina. Quindi per raggiungere Termini occorre aspettare una coincidenza proveniente da Terni. Che non arriva mai prima delle undici e mezza. Arrestando poi la sua corsa ai binari 1 e 2 est, occorre calcolare altri 20 minuti per uscire dalla stazione Termini. Quindi a mezzogiorno in punto. Ecco spiegato percheé tanti, tantissimi pendolari devono ricorrere all’intercity delle 7,25. Come stamane.
Senonché stamane la maledizione del venerdì 17 ha colpito ancora una volta. Anche se con i treni le “maledizioni” avvengono con frequenza “drammatica” per i pendolari. Infatti erano da poco passate le sette e dieci, quando, dopo un “incomprensibile e generalizzato vociare lamentoso”, tantissimi si sono messi a fissare il cellulare. Dopo un attimo di incertezza la ragione è stata chiara. Sul display dei telefonini tutti stavano leggendo un messaggio delle FS che avvisava i gentili clienti che, causa il sempre misterioso e imprecisato inconveniente tecnico, l’intercity 581 avrebbe raggiunto la propria destinazione con circa cento minuti di ritardo rispetto all’orario programmato. Solito scoramento, senso di cupa rassegnazione e rabbia tra i pendolari orvietani. Qualcuno ha imprecato contro i politici locali che non perdono occasione nell’usare la frase fatta ”siamo sulla strada giusta. Continuiamo a perseguirla”. Evidentemente questi politici il treno non lo usano mai(beati loro).Come evidentemente ,se avessero un minimo di buon senso, dovrebbero limitare l’uso di certe frasi fuori luogo. Perché certi slogan, per chi si sveglia all’alba e ritorna a tarda sera da luogo di lavoro con queste condizioni vergognose di viaggio, hanno il sentore e sapore di beffa e di sonora presa in giro.

Ovviamente tutti i pendolari hanno coralmente fatto gli scongiuri affinché, almeno con i treni, non si continui su questa strada. Perché assolutamente, per chi deve usare il treno, non è la strada giusta. Per la cronaca il treno intercity 581 è arrivato alla stazione di Roma Termini alle ore 10,54. Con due ore e mezza di ritardo rispetto all’orario previsto.




Una città unita e responsabile in nome dello sviluppo. In estate i lavori per la fibra, sopralluogo del Viminale alla Piave

Si è parlato di sviluppo economico nel confronto tra i candidati a sindaco organizzato da Confindustria nel pomeriggio di giovedì 16 maggio.
“Lo sviluppo economico e la crescita di un territorio – ha detto il sindaco di Orvieto e candidata alla conferma, Roberta Tardani – passano da una serie di condizioni. Innanzitutto l’accessibilità che significa investimenti su infrastrutture materiali e immateriali. Sono in corso i lavori sui Fori di Baschi per migliorare i collegamenti con E45 con un investimento di 12,5 milioni di euro ed entro due anni è previsto il termine. È stato finanziato il secondo stralcio della complanare con 12,9 milioni di euro per migliorare l’accesso alla zona industriale. Siamo in conferenza dei servizi ed entro l’anno si procederà all’appalto integrato. Sulla complanare è aperta anche una seconda conferenza dei servizi con lo studio di fattibilità per il completamento del tracciato con il quale si potranno andare a reperire i finanziamenti per cui c’è impegno della Regione a finanziare l’opera. In questi giorni abbiamo avuto contatti con Telecom e tra fine luglio e settembre partiranno i lavori per la copertura del territorio comunale con la fibra ottica nell’ambito del Piano Italia 1 Giga. Lo sviluppo passa anche da un Ente con i conti in ordine. Questa amministrazione ha realmente azzerato il disavanzo del Comune e chiuso l’ultimo bilancio con 3 milioni di attivo che saranno utilizzati già nei prossimi mesi per investimenti sulla città”.
Tra i progetti in cantiere, ha spiegato Roberta Tardani “la riqualificazione dell’area industriale di Fontanelle di Bardano con l’acquisizione delle aree del Consorzio Crescendo, circa 8,5 ettari, da mettere a disposizione di insediamenti produttivi. Ci sono le risorse in bilancio e c’è il tavolo aperto con Crescendo, Sviluppumbria e Regione. Un altro importante progetto è quello della realizzazione di una piastra logistica per cui c’è già uno studio di fattibilità e uno studio trasportistico che ha individuato nell’area del comune di Orvieto la soluzione migliore rispetto a quella ipotizzata in passato. Occorre poi puntare sulla formazione e l’inserimento qualificato nel mercato del lavoro con un progetto pilota per l’avvio di un corso ITS per cui sono aperte le interlocuzioni con la ondazione e le associazioni di categoria”.
“Questo contesto – ha aggiunto il sindaco di Orvieto – crea oggi le condizioni per sottoscrivere un patto per lo sviluppo sostenibile tra pubblico e privato, uno strumento operativo con cui definire insieme la strategia di sviluppo del territorio, con impegni e interventi concreti di ciascuna delle parti, per individuare strumenti normativi e canali di finanziamento da utilizzare, per sviluppare politiche di accesso al credito, valutare la possibilità di sgravi fiscali per le aziende che restano e nuove aziende che investono, mettere a rete le competenze per intercettare opportunità di bandi e finanziamenti ma soprattutto diversificare e ampliare l’offerta del territorio oltre i settori tradizionali. Così a nostro avviso si costruisce una città unita e responsabile dove ognuno si assume un pezzo di responsabilità del futuro di Orvieto”. Nel corso del confronto si è discusso anche del tema dei contenitori della città e del futuro dell’ex caserma Piave. “In questi anni – ha detto il sindaco – abbiamo incontrato tanti soggetti, anche speculatori. C’è chi parla ancora di un progetto che sarebbe addirittura finanziato dalla Comunità Europea, ora con 100 ora con 200 milioni di euro. Ho incontrato quelle persone che lo proponevano ma quando ho chiesto di sapere chi fossero gli investitori e chi fossero gli utilizzatori finali, sono spariti.
L’esperienza di questi cinque anni ci dice che la parcellizzazione della struttura con usi e funzioni compatibili è la soluzione più sostenibile economicamente. Abbiamo uno studio di fattibilità per l’utilizzo di 6000 metri quadrati da parte di un corpo militare mentre, dopo la proposta formale del sindacato Coisp per un istituto di formazione per la Polizia, il Ministero dell’Interno ha inviato a Orvieto due funzionari che proprio mercoledì hanno effettuato un sopralluogo sulla struttura. La proposta è concreta, perché il Ministero ha necessità e vuole investire su nuove scuole, e andrà seguita con grande attenzione”.
“Con il mondo del lavoro e delle imprese – conclude Roberta Tardani – ci siamo confrontati costantemente in questi anni. Il lavoro fatto è concreto, le proposte che abbiamo illustrato nel confronto sono credibili e realizzabili, ci sono obiettivi contendibili e raggiungibili perché gli imprenditori sono abituati a lavorare per la concretezza e per i risultati. Non diciamo solo quello che vogliamo fare ma come vogliamo farlo. Insieme. C’è una città che in questi anni ha ritrovato energia e dinamismo, una città che ha ritrovato un ruolo nel contesto regionale, e non solo, in virtù delle relazioni che ha saputo costruire e della credibilità che ha saputo guadagnarsi. Una città che non sbatte i pugni fuori dalla porta per farsi sentire ma una città che conta, siede ai tavoli e indirizza le decisioni migliori per questo territorio. Grazie al contributo di tutti Orvieto in questi anni ha avviato un percorso di cambiamento importante che va portato avanti, valorizzato e arricchito. Abbiamo ora la grande responsabilità di non farlo fermare di fronte a proposte vecchie, fumose e inconsistenti ma di dare alla città quella stabilità e continuità nell’azione amministrativa che non ha avuto negli ultimi venti anni e che ha immobilizzato Orvieto”.




Orvieto Music Fest & Orvieto Comics & Games, un weekend di musica, fumetti e divertimento per tutti

Amanti della musica, dei fumetti, dei videogiochi e della cultura pop? Preparatevi per un weekend indimenticabile a Orvieto! Dal 28 al 30 giugno, la città umbra ospiterà un doppio evento imperdibile: l’Orvieto Music Fest e l’Orvieto Comics & Games. Sotto l’ombra del Palazzo del Capitano del Popolo, si alterneranno live music, dj set, esposizioni di comics, card gaming e cosplay. Un vero e proprio paradiso per i giovani e per tutti gli appassionati di cultura pop e nerd. L’idea nasce da uno scambio di idee tra Simone Ermini, Ferdinando Di Genua, Giulio Biagioli, Alberto Pigozzi ed Emiliano Mari. Quasi cinquanta giovani – tra cui molti studenti – coadiuvati da Margherita Cotigni, Elisa Germani, Chiara Miglietta e Matteo Rossi, sono coinvolti nell’organizzazione della manifestazione, in collaborazione con l’Orvieto FC.

Tra il Palazzo del Capitano del Popolo e il Palazzo dei Sette, gadget, manga e fumetti saranno i protagonisti. Piazza del Popolo si trasformerà per tre giorni in un’arena di divertimento con aree food and drink, animazioni per tutta la famiglia, un contest artistico per le scuole a cura di Florinda Zanetti e ospiti speciali che verranno presto annunciati. Non mancheranno un’artist alley e una mostra espositiva a cura del team Spazionauta. Tra le chicche da non perdere, le opere originali di Patrizio Evangelisti (Diabolik, Dylan Dog e Termite Bianca) esposte nell’ex chiesa dei Santi Apostoli. Le prevendite sono già aperte per chi vuole assicurarsi un posto a questo evento imperdibile. La segreteria è a cura di Isabella Giuliani.

Preparatevi per un weekend ricco di musica, fumetti, videogiochi, divertimento e cultura pop. Orvieto vi aspetta!

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