Giravano a Fabro su un’auto con la targa contraffatta, due giovani denunciati dai Carabinieri

I Carabinieri della Stazione di Fabro hanno deferito in stato di libertà per i reati di concorso in contraffazione del sigillo dello Stato, uso del sigillo contraffatto ed uso di atto falso due giovani, rispettivamente di 28 e 31 anni, entrambi gravati da precedenti, residenti il primo a Grosseto e l’altro in provincia di Latina. Il controllo è scaturito grazie al prezioso contributo di un cittadino di Fabro, che ha segnalato ai militari della locale Stazione Carabinieri un’autovettura che si aggirava con fare sospetto in una zona residenziale.

I militari sono riusciti ad intercettare il mezzo e fermarlo: dal controllo è immediatamente emerso che entrambe le targhe installate sul mezzo erano cartelli bioadesivi a fondo bianco e fedele riproduzione dello stemma della Repubblica Italiana, sovrapposti alle targhe originali, con sopra riportata la sequenza alfanumerica di un’altra autovettura corrispondente per modello a quella in uso ai soggetti. Anche alla luce dei molteplici precedenti di polizia per reati predatori a carico dei due a bordo, non è escluso che essi si trovassero in zona per compiere furti o truffe.

Per i due è così scattata la denuncia all’Autorità Giudiziaria oltre che la proposta all’Autorità di P.S. per la misura di prevenzione del foglio di via obbligatorio con divieto di ritorno nella Provincia di Terni.




Il Festival Arte e Fede si presenta il 27 maggio alla Cappella di San Brizio e annuncia la produzione di uno spettacolo teatrale su San Tommaso d’Aquino

Si presenta con una nuova veste e con la notizia di una produzione-spettacolo in anteprima nazionale, che suscita già grande interesse, il Festival Internazionale d’Arte e Fede 2024. Dopo il successo della passata stagione, con un cartellone ricco di concerti, film e incontri con ospiti illustri del mondo dell’arte, della cultura e della spiritualità, la manifestazione giunge quest’anno alla 18esima edizione, con un programma e una tempistica diversi dal solito e che vedrà in calendario un solo appuntamento nelle due settimane tra la Pentecoste e il Corpus Domini, quelle in cui abitualmente si snodano i molteplici appuntamenti di Arte e Fede. L’appuntamento è per lunedì 27 maggio alle 18.45 nella Cappella di San Brizio del Duomo di Orvieto con la presentazione del libro “Si ritirò a pregare – Gesù in preghiera secondo i Padri della Chiesa”, scritto da don Antonio Grappone e pubblicato da edizioni San Paolo nel 2024, in occasione dell’anno della preghiera indetto da Papa Francesco. Sarà presente l’autore, don Antonio Grappone, che è Direttore spirituale del Seminario Redemptoris Mater di Roma e docente di Storia della Chiesa antica e medievale e di Patrologia presso l’Istituto di Scienze Religiose Ecclesia Mater della Pontificia Università Lateranense, di Patristica presso la Pontificia Università Gregoriana, nonché autore di numerose pubblicazioni nel campo.

La presentazione prosegue nella tradizione dei grandi incontri ospitati in questi anni dal Festival Arte e Fede con i testimoni della spiritualità del nostro tempo. In questo 2024 in cui ricorrono, in modo davvero eccezionale, i 760 anni dall’Istituzione urbi et orbi della Festività del Corpus Domini con la Bolla Transiturus da parte di Papa Urbano IV (1264) ed i 750 anni dalla morte di San Tommaso d’Aquino (1274), frate domenicano e dottore della Chiesa, uno dei più grandi teologi-filosofi del mondo occidentale vissuto proprio ad Orvieto dal 1261 al 1265, la scelta artistica del Festival d’Arte e Fede si è orientata proprio su questa direttrice.

“Stiamo lavorando alla produzione di un racconto teatrale su Tommaso D’Aquino da presentare in prima assoluta nel Duomo di Orvieto alla metà del prossimo settembre – afferma il direttore artistico, Alessandro Lardani – e poi da replicare, secondo il calendario che si costruirà, anche nell’Anno giubilare 2025. Il progetto, che nasce da un’idea di Guido Barlozzetti, noto autore, conduttore televisivo e narratore teatrale e si avvale della collaborazione di un musicista autorevole e sperimentale come Enzo Pietropaoli e dell’image-designer Massimo Achilli, è stato sposato con grande entusiasmo dal Festival Arte e Fede, che ne cura appunto i molteplici aspetti della produzione. Come Luca Signorelli, di cui si è da poco concluso il Cinquecentenario, anche Tommaso d’Aquino è patrimonio della città di Orvieto e fonte inesauribile di ispirazione. Mentre del pittore ci restano i meravigliosi affreschi della Cappella di San Brizio, del Doctor Angelicus ci resta un’intera cattedrale di pensiero, tra cui l’Ufficio del Corpus Domini e gli Inni eucaristici composti proprio durante il soggiorno orvietano.”
“Tommaso d’Aquino fu uno straordinario pensatore-teologo che portò all’estremo una riflessione sul rapporto tra fede e ragione e che proprio per questo riverbera sul presente l’esempio impareggiabile di una dedizione e di una vocazione tanto più significative in un tempo che invece sembra essere risucchiato nella velocità e nella superficialità istantanea di tecnologie pervasive e prese nel flusso di sé”- tiene a sottolineare Guido Barlozzetti. “Sarà una partitura di parole, immagini e musica, uno spettacolo dal titolo Scrivere di Dio che vuole ricordare un compito che Tommaso si assunse e portò all’estremo delle possibilità umane. Insomma uno spettacolo/racconto moderno volto a usare un concerto di linguaggi per restituire tutta l’attualità provocatoria di un pensiero e di una vita, in un tempo segnato da smarrimenti e incertezze.”




Per la XIV edizione del “Memorial Luca Coscioni” del 26 maggio già iscritti oltre 230 atleti

Domenica 26 maggio torna a Ciconia il Memorial di Atletica Leggera “Luca Coscioni”. Giunta alla sua 14esima edizione, la manifestazione, intitolata al ricercatore e atleta orvietano malato di SLA scomparso nel 2006 a soli 38 anni, quest’anno è valida come Campionato Italiano Individuale Master 5 chilometri su strada. L’iniziativa, organizzata dall’Atletica Libertas Orvieto con la collaborazione dell’Associazione “Luca Coscioni – Per la libertà di ricerca scientifica”, del Comune di Orvieto, della Fidal Umbria e del Comitato regionale Umbria del Coni, è stata presentata lo scorso 22 maggio in Sala Consiliare alla presenza della sindaca, dell’assessore allo Sport, la madre di Luca Coscioni, Anna, Francesco Verduca dell’Associazione “Luca Coscioni”, Sergio Viola, presidente dell’Atletica Libertas Orvieto, e Lucia Custodi, presidente del Panathlon Club di Orvieto.

Oltre 230 atleti provenienti da tutta Italia sono attesi ai nastri di partenza. Il ritrovo è previsto allo Stadio “Luigi Muzi” alle 8:30, con il via alle gare a partire dalle categorie SM55. Seguiranno le categorie SF35, SM45 e SM50, SM35 e SM40. Tra i partecipanti ci saranno anche due podisti di 80 anni.

“L’auspicio – ha detto Francesco Verduca – è che si possa in futuro organizzare una maratona in ricordo di Luca”. “Da una sofferenza di un uomo è nata tanta gioia – ha commentato la mamma di Luca Coscioni, Anna – da una parte un’associazione che ha creato una speranza per tante persone malate, dall’altra la gioia della gioventù di poter partecipare a un evento sportivo. Luca voleva vivere, ha lasciato una speranza a tutti noi, ha combattuto battaglie che servono a tutti quanti, dall’aborto alla libertà di ricerca scientifica passando per l’eutanasia. Diceva sempre: io voglio il miracolo della scienza, non voleva accanimento terapeutico. Sono orgogliosa di mio figlio e per quanto mi manchi maledettamente ho la gioia e l’orgoglio di sapere che ha lasciato un segno indelebile”. Il Memorial Luca Coscioni è un’occasione per ricordare la figura di un uomo che ha dedicato la sua vita alla ricerca scientifica e alla lotta per la libertà di pensiero. La manifestazione è anche un modo per promuovere la ricerca scientifica e per sensibilizzare il pubblico sull’importanza della lotta contro la SLA.

Il Memorial Luca Coscioni è un appuntamento da non perdere per tutti gli amanti dell’atletica leggera e per tutti coloro che vogliono ricordare un uomo che ha lasciato un segno indelebile nella nostra comunità.




I Carabinieri di Castel Viscardo denunciano tre persone per la truffa dei “like facili”

I Carabinieri della Stazione di Castel Viscardo hanno denunciato in stato di libertà tre persone, due 28enni residenti nel Bolognese ed una 68enne del Casertano, per truffa in concorso. Le indagini scaturiscono dalla denuncia di una donna di 50 anni, vittima di una truffa perpetrata sui social network e su app di messaggistica istantanea. Lo stratagemma utilizzato dai malviventi è ormai collaudato: la promessa di guadagni facili in cambio di semplici azioni come mettere un “Mi piace” a un video trailer di un film. Dietro questa apparente semplicità, però, si nasconde l’obiettivo di carpire dati sensibili come le coordinate bancarie o di indurre la vittima a versare denaro direttamente.

Nel mese di marzo, la donna ha ricevuto un messaggio WhatsApp da un falso recruiter che le ha proposto di guadagnare denaro facilmente compiendo semplici compiti su link inviati tramite chat. Inizialmente, la donna ha solo dovuto mettere alcuni “like”, ma ben presto le è stato chiesto di scaricare app di messaggistica e di iscriversi a determinati canali, con la promessa di guadagni consistenti in cambio di un investimento iniziale minimo. I truffatori sono così riusciti a convincere la donna a effettuare una serie di bonifici su conti bancari e carte Paypal, per un ammontare complessivo di oltre 10.000 euro. Quando la donna ha realizzato di non aver ricevuto i guadagni promessi e di non riuscire più a contattare i truffatori, ha denunciato tutto ai Carabinieri.

Gli uomini dell’Arma di Castel Viscardo hanno seguito i flussi di denaro, riuscendo a identificare i tre responsabili, già noti alle forze dell’ordine per precedenti analoghi. Le persone denunciate dovranno rispondere di truffa alla Procura della Repubblica di Terni.




L’associazione EstroVersi presenta “Misericordia” nelle grotte di Orvieto Underground

Il 27 e il 28 maggio andrà in scena il Nuovo lavoro realizzato dalle allieve e dagli allievi del Laboratorio Teatrale “Essere EstroVersi”.
Ancora una volta la location scelta per la rappresentazione sarà eccentrica al teatro classico. Lo spettacolo, infatti, si svolgerà all’interno delle grotte di Orvieto Underground. Il tema della rappresentazione è quello della colpa, declinato attraverso una serie di monologhi, realizzati dalle stesse attrici e attori, che saranno legati da un filo conduttore che qui non sveliamo per non anticipare il finale. Sarà possibile assistere allo spettacolo solo su prenotazione e avrà un numero limitato di posti per replica.
Gli interpreti: Roberto Baccello, Luca Biagioli, Danila Caccavello, Laura Calderini, Luigia Caracausi, Marzia Coppola, Pina Filpi, Maria Grazia Fini, Gilda Pascucci, Consuelo Pasquini, Paola Sellerio, Sabina Urbani.
Regia Gianluca Foresi
Adattamento Marzia Elisabetta Polacco

Ringraziamo per il supporto e la concessione dello spazio la Speleotecnica di Orvieto.




Nove domande ai candidati sindaco per conoscerli meglio e scoprire programmi e progetti per la città

Torniamo a parlare di progetti, programmi, futuro per la città tutta.  I confronti sono tanti e settoriali.  Non si è riusciti ad organizzarne uno generalista e allora OrvietoLife ha deciso di presentare una serie di domande per tutti i candidati che forse in questo modo possono ritagliarsi del tempo per rispondere in maniera scritta.

  1. Il giorno dopo le elezioni se vi doveste trovare all’opposizione cosa farete?
  2. La discarica è un problema annoso che non si riesce a risolvere.  La chiusura non è possibile si può, quindi, capire se si intende controllare con rigore e chiedere alla Regione un beneficio per la città e i suoi cittadini?
  3. Caserma Piave: un unico progetto, il cosiddetto “spezzatino” o separare la ristrutturazione edilizia dai contenuti?
  4. Quali azioni mettere in campo per alcune questioni fondamentali come sanità e trasporti ferroviari per le quali le competenze non sono dirette del sindaco?
  5. I dati ufficiali di Istat, Bankitalia e Regione ci consegnano un quadro della città non esaltante dal punto di vista economico.  I numeri lo dicono e non sono interpretabili.  Come rilanciare l’economia a parte il turismo che, come specificato dai tecnici, è un settore che non fa rete così come strutturato a Orvieto?
  6. Come immaginate la città nel 2030?
  7. Oggi quali progetti intendete mettere in campo per preparare la città al futuro?
  8. Quali sono le priorità per i primi 12 mesi di governo?
  9. Concludiamo con un’ulteriore domanda politica.  In caso di ballottaggio pensate ad un apparentamento ufficiale o continuerete a correre da soli?

OrvietoLife è pronto ad ospitare le risposte.  Le attendiamo di tutti i candidati, se possibile, per offrire un servizio ai nostri lettori ma soprattutto ai cittadini e agli elettori.  Abbiamo un’unica necessità quella di avere le risposte entro il 27 maggio anche per rispettare le regole.  Grazie e alla prossima occasione. 




Perquisizioni della Finanza nella sede della Fondazione Milano-Cortina 2026, indagati l’ex ad Novari, l’ex-manager Zuco e l’imprenditore digitale Luca Tomassini

Nella mattina del 21 maggio la Guardia di Finanza ha proceduto a perquisizioni. ella sede della Fondazione Milano-Cortina 2026 e secondo quanto scritto da skytg24.it, ma non confermata da fonti ufficiali, anche nella sede dell’azienda orvietana di Luca Tommassini. A chiedere l’intervento dei finanzieri sono stati i Pm Francesco Cajani e Alessandro Gobbis, che hanno coordinato l’operazione e la procuratrice aggiunta Tiziana Siciliano. Le persone indagate sono l’ex ad di Milano-Cortina Vincenzo Novari, l’ex manager Massimiliano Zuco e l’imprenditore di servizi digitali Luca Tomassini con l’accusa di corruzione e turbata libertà d’incanto.

L’indagine riguarda presunte irregolarità nell’appalto dei servizi digitali alla Fondazione, avvenuto durante il mandato di Novari come amministratore delegato. Secondo le accuse, Novari e Zuco, “nella loro qualità di pubblici ufficiali”, avrebbero ricevuto da Tomassini denaro e altre utilità, tra cui un’auto Smart, in cambio dell’aggiudicazione di appalti a favore della società Vetrya di Tomassini, per un valore complessivo di circa 1,895 milioni di euro. Tra il 2020 e il 2022, Vetrya ha emesso fatture per un totale di 816 mila euro alla Fondazione. Gli investigatori hanno individuato “profili di criticità” in almeno tre affidamenti a Vetrya, gestiti successivamente da Quibyt dopo la messa in liquidazione della stessa Vetrya. Il decreto di perquisizione evidenzia un “contesto di opacità” e sottolinea che durante il mandato di Novari alla Fondazione sono stati assunti dipendenti “conosciuti da Novari nei suoi precedenti incarichi dirigenziali”.

Il lavoro degli inquirenti proseguirà per fare luce su tutti i fatti contestati e per individuare eventuali altri responsabili.




Le frazioni sulla strada giusta per una città sempre più unita. Con “Viviamo Orvieto” un nuovo modello di decentramento partecipato

Continua il tour #sullastradagiusta che sta toccando e toccherà tutti i quartieri e le frazioni della città per presentare il programma e i candidati della coalizione che sostiene la conferma di Roberta Tardani a sindaco di Orvieto. In questi ultimi giorni gli incontri hanno interessato le frazioni di Benano, Fossatello, Colonnetta di Prodo e Torre San Severo.

“Il territorio di Orvieto è molto esteso – afferma Roberta Tardani – oltre 280 chilometri quadrati che raccolgono 13 frazioni ognuna delle quali con caratteristiche ed esigenze diverse. Le frazioni sono state al centro dell’attività dell’amministrazione comunale in questi cinque anni andando a intervenire innanzitutto sulle principali criticità in termini di manutenzioni della viabilità dopo anni di completo abbandono. Ora il piano dei lavori già programmato toccherà tutte le aree sin qui non raggiunte. Anche gli interventi di efficientamento e implementazione dell’illuminazione pubblica sono partiti proprio dalle frazioni e sono in corso in queste settimane, mentre dal 10 giugno, con l’avvio del servizio di bus a chiamata, tutte le frazioni saranno collegate con l’ospedale e il resto della città in maniera più capillare”.

“Per quanto riguarda le situazioni particolari – continua il sindaco – a Benano, dopo gli interventi sulle strade e aver risolto il problema della fornitura di gas alle abitazioni, abbiamo illustrato il progetto definitivo redatto per la riqualificazione della ex scuola. Si tratta di un intervento particolarmente oneroso per il quale dovremmo reperire i finanziamenti necessari per restituire agli abitanti della frazione un importante luogo di comunità. Al Fossatello sono in corso in questi giorni i lavori di adeguamento dei servizi igienici della ex scuola e saranno programmati interventi di manutenzione delle strade. A Colonnetta di Prodo stiamo lavorando per recuperare gli spazi della ex casa cantoniera che è di proprietà della Regione. Siamo tornati nuovamente a sollecitare l’amministrazione regionale per individuare una soluzione e la prossima settimana ci sarà un sopralluogo sulla struttura. Torre San Severo è stata interessata da importanti lavori di manutenzione nel centro abitato e sulla strada di accesso alla frazione e ora c’è la necessità di completare gli interventi mancanti.  Solleciteremo infine la Provincia a prendere in considerazione la riqualificazione della strada di collegamento con Bagnoregio. Nella frazione è inoltre sentita la questione relativa all’installazione delle pale eoliche sui terreni al confine tra Castelgiorgio e Orvieto. Il Comune di Orvieto si è opposto in tutte le sedi al progetto e lo scorso novembre ha presentato il ricorso in adiuvandum a quello presentato da alcuni proprietari degli immobili che insistono in quelle aree. Il procedimento è stato traslato dal Tar del Lazio a quello dell’Umbria e nei primi giorni di luglio è attesa la pronuncia dei giudici”.

“Questi incontri – conclude Roberta Tardani – sono stati molto partecipati e propositivi e rafforzano la nostra convinzione che una città unita si costruisce anche attraverso il coinvolgimento attivo dei cittadini delle singole frazioni per promuovere un senso di appartenenza e responsabilità verso la comunità locale. Iniziative che proseguiremo con il progetto “ViviAmo Orvieto”, per un nuovo modello di decentramento, con cui saranno organizzati nei singoli quartieri e nelle frazioni degli incontri periodici, consultivi e informativi, sulle attività e i progetti dell’Ente. In questo contesto i centri e le strutture di proprietà comunale nelle frazioni potranno essere utilizzati anche per riportare sul territorio servizi essenziali, pubblici e privati, riavvicinandoli alla gente”.




Amazzoni e marrani e la nostra replica

Riceviamo e volentieri pubblichiamo un articolo di replica al corsivo de Il Cavaliere Pallido a firma Angelica Ridolfi nel quale critica lo stile e i contenuti del corsivista che scrive sotto pseudonimo e non in maniera anonima, questo dobbiamo precisare.

Salve, Cavaliere pallido,

il tuo (o vostro) ultimo elzeviro mi ha disturbato così tanto che ho deciso, infine, di uscire dal cono d’ombra in cui avevo scelto di posizionarmi.

Angelica Ridolfi sono e fui. Docente di Filosofia e Storia all’Istituto Majorana Maitani di Orvieto. Dapprima ero incuriosita, e, anche, qua e là, divertita dai semi di zizzania gettate a larghe manciate.  Ma il vile anonimato, serbatoio dell’invidia meschina, non deve avere nessuno spazio in questa decisiva campagna elettorale – troppo usuale qui. Lo pseudonimo, maschilista, suprematista, americanista, razzista e, presumibilmente, fascio sionista, ha sollecitato, da parte mia, qualche ipotesi, anche ‘non binaria’.

Allora, scrivo perchè mi sento convocata: sono stanca di queste modalità becere che danneggiano ogni possibilità autentica di cambiamento. Ma quando cresciamo, così, tutt3? Su questo territorio è disseminata un’infinita essenza alchemica, la manna. L’alta nave pirata, ha bisogno del porto di Tortuga, seconda stella a sinistra e poi dritto, fino all’alba di una nuova mattina.

È il primo passo – poi ce ne saranno altri – verso questa elettrizzante nuova era, in cui l’unità preziosa, simbolica, del Sette, può trovare la forza di edificare la prossima cattedrale.

Dai!  Spegniamo i roghi e danziamo per una nuova libertà!

di Angelica Ridolfi

La replica del direttore

Come direttore è un obbligo rispondere. I toni qui, sono piuttosto veementi. A più riprese ho avuto occasione di spiegare che tradizionalmente il corsivista, molto spesso, scrive sotto pseudonimo perché si vuole tutelare la sua vera identità, perché l’autore scrive di questioni di cui normalmente non si occupa, perché si vuole scrivere con maggiore enfasi e libertà senza gli inevitabili lacci che provengono dall’utilizzo di nome e cognome. Le campagne elettorali sono, per definizione, sempre i momenti in cui lo scontro politico si fa più aspro anche fra alleati. Ne abbiamo avuto esempi anche a Orvieto nel recente passato. Nell’ultima campagna elettorale, quella del 2019, un candidato è stato colpito da attacchi giornalistici tanto che rinunciò a presentarsi mentre un altro sceglieva la strada giudiziaria per fermare una parte dei giornalisti locali. Senza andare a tirare fuori i “ceci di Natale” di cui la cronaca elettorale orvietana è stata sempre ricca. Le campagne anche nazionali sono così. E’ un male? Sicuramente non è un bene perché così si evita spesso di parlare e di discutere di programmi e progetti futuri per la città. Ma i toni anche aspri di polemica sono insiti nella politica.

Lo pseudonimo in questo caso, è una mera citazione filmografica, nulla di politico, assolutamente. Almeno non era nelle intenzioni di alcuno di noi, autore degli articoli incluso. Si voleva porre l’accento sul cow-boy senza macchia e senza paura, senza peli sulla lingua e piuttosto rude. Interessante il parallelo tra fascismo e sionismo, ma qui mi fermo, questa è tutta un’altra storia e non è questo il luogo e il momento per discuterne. Negli scritti non c’è traccia di razzismo, mi ero dimenticato, Su OrvietoLife non c’è spazio per il razzismo, mai!




Storie di cavalieri pallidi e scuri, critiche, giornalismo e politica

Fino ad ora non ho mai commentato e spiegato, ma forse è giunto il momento di chiarire.  Il Cavaliere pallido è andato giù durissimo.  Certamente non è stato delicato, politicamente scorretto e molto di parte.  Lo ha dichiarato fin dalla prima volta da che parte stava.  Certo se apparisse un cavaliere nero sarebbe una bella sfida….

E’ una campagna elettorale cattiva, dicono i detrattori, perché così la vuole il fantomatico corsivista di Orvietolife.  Diciamo la verità, allora, una volta per tutte.  Di cattiverie se ne dicono e scrivono tante, quotidianamente, soprattutto da quando si sono palesate le candidature, prima a sindaco e poi a consigliere.  Chi è senza peccato scagli la prima pietra!  Le voci e soprattutto gli screenshot girano vorticosamente, da alcuni verso tanti.  Quindi prima di prendere il sasso da scagliare pensiamoci tutti bene.

E’ tutta una corsa a scoprire chi sia questo fantomatico cavaliere pallido.  Descriviamolo.  E’ un cittadino, un po’ rude, che non conosce molto il politically correct, che scrive quello che in troppi sussurrano anche in chat private che ormai tanto private non sono.  E’ scomodo anche per chi ha deciso di ospitarlo senza filtri, o quasi.  Ospitarlo non è sinonimo di accordo totale, sia chiaro anche questo, ma la tutela del libero pensiero è la nostra stella polare, sempre.  Libertà di critica, di polemica anche dura.  Il “nostro” cavaliere ha una simpatia ben chiara ma non risparmia critiche a destra e manca e anche al civismo. 

L’ultimo corsivo ha scatenato polemiche a non finire, in particolare per la frase “quelli che alle elementari avevano il sostegno…”, effettivamente non politically correct.  Si poteva evitare?  Con il senno di poi tutto è perfettibile e correggibile, ma solo successivamente.  E poi, c’è chi se ne assume le responsabilità, il cavaliere pallido e il sottoscritto che è sempre disponibile a ospitare articoli di replica, sempre!

Quello che non si può accettare è la colpa di aver alzato il livello perché fin dall’inizio e anche in maniera preventiva c’è chi lo ha fatto.  Frasette, battute, messaggi, saluti mancati, agit-prop che provocano per strada e con chat.  Ma gli screenshot che sono sempre in agguato.    Le critiche al cavaliere pallido assomigliano molto al fumo negli occhi per distrarre il popolo dai programmi, i progetti e le vere intenzioni dei 4 candidati sindaco. Di una cosa, per concludere, sono certo che dopo aver riportato acriticamente i comunicati di ogni parte politica così come prevede la legge resta l’autonomia del giornalista di scrivere, commentare, criticare, essere parte come ogni cittadino della vita politica.  La marmellata con un’informazione piatta e silenziosa non ci piace, non ci piacciono le posizioni protette, comode e abbiamo sempre scelto di battersi per un’informazione libera e indipendente da interessi e potentati.