Astronomo orvietano alla guida del team dell’Inaf che ha collaborato allo studio che ha portato alla foto dettagliata di Io, la luna vulcanica di Giove

Io, la luna vulcanica di Giove, è stata catturata nell’immagine più nitida e dettagliata mai ottenuta dalla Terra, una conquista che permette di distinguere caratteristiche della sua superficie separate da soli 80 chilometri. Questo risultato è paragonabile all’individuazione di una moneta da 10 centesimi a 200 chilometri di distanza, una risoluzione spaziale finora raggiunta esclusivamente da sonde spaziali inviate su Giove. Il risultato, che sarà presto pubblicato sulla rivista Geophysical Research Letters grazie a uno studio guidato dall’Università dell’Arizona, è stato reso possibile dal nuovo strumento Shark-Vis. Costruito dall’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) e installato sullo specchio destro del Large Binocular Telescope (LBT) in Arizona, Shark-Vis rappresenta un significativo passo avanti nell’osservazione astronomica.

Installato nel 2023, Shark-Vis è gestito da un team sotto la guida di Fernando Pedichini dell’Inaf di Roma, tra gli autori dello studio. Lo strumento è dotato di una telecamera in grado di osservare il cielo catturando riprese in slow motion, congelando le distorsioni ottiche causate dalla turbolenza atmosferica, ottenendo così dati con una risoluzione senza precedenti. Ad affiancare Shark-Vis sullo specchio sinistro dell’LBT c’è il suo omologo Shark-Nir, guidato da un gruppo di ricercatori dell’Inaf di Padova e operativo nella banda del vicino infrarosso. La ricchezza di dettagli della nuova immagine ha permesso di identificare un importante evento geologico: i depositi di lava scura e di biossido di zolfo bianco, originati da un’eruzione del vulcano Pillan, hanno coperto le tracce ricche di zolfo di colore rosso lasciate precedentemente dal vulcano Pele.

Questa scoperta apre nuove prospettive per l’osservazione astronomica da Terra, dimostrando che con strumenti adeguati, è possibile ottenere dettagli finora riservati solo alle missioni spaziali. La capacità di Shark-Vis di catturare immagini così dettagliate promette di rivoluzionare la nostra comprensione delle superfici planetarie e dei processi geologici che le modellano.




In 5 anni 100 milioni di finanziamenti per Orvieto. L’alternativa del “no” vuole cancellare ogni cosa

Negli ultimi cinque anni Orvieto ha ottenuto e saputo intercettare circa 100 milioni di euro di finanziamenti regionali, nazionali ed europei grazie alla capacità di progettazione e all’autorevolezza delle relazioni che ha saputo costruire con il Governo regionale e nazionale. 

Oltre 43 milioni di euro sono arrivati dal Pnrr per progetti su digitalizzazione, scuola, impresa e lavoro, cultura e turismo, inclusione sociale, infrastrutture, transizione ecologica e salute. Ben 20 milioni di euro sono stati destinati alla sanità locale con gli interventi di ammodernamento del pronto soccorso e di ampliamento della terapia intensiva dell’ospedale “Santa Maria della Stella” e per la realizzazione della Casa e dell’ospedale di comunità all’ex ospedale di Piazza Duomo. Più di 7 milioni di euro sono arrivati per il Centro per le politiche sociali e della famiglia a Orvieto scalo e per la costruzione della nuova e moderna Scuola dell’Infanzia di Sferracavallo.

Grazie ad altri finanziamenti per un ammontare complessivo superiore ai 25 milioni di eurosi potranno finalmente realizzare importanti infrastrutture come il secondo stralcio funzionale della complanare e il miglioramento dei Fori di Baschi per rendere più vivibili i nostri quartieri, migliorare i collegamenti e favorire lo sviluppo economico del territorio. Circa 10 milioni di euro hanno finanziato e finanziano gli interventi di monitoraggio e prevenzione del dissesto idrogeologico sul territorio tra cui quelli previsti nel rifinanziamento della legge speciale per Orvieto ottenuto all’inizio della consiliatura grazie all’impegno dei parlamentari umbri del centrodestra.  

A questi vanno aggiunti tanti altri piccoli e grandi interventi, dal Museo della Ceramica all’impiantistica sportiva, dai numerosi bandi vinti nei settori Cultura e Turismo, fino ai 450mila euro che da quest’anno sono entrati strutturalmente nel bilancio comunale grazie alla modifica delle legge sulle grandi derivazioni e che quindi ogni anno potranno essere spesi per manutenzione, impianti sportivi ed eventi. 

Soldi veri, non promesse, per progetti concreti che cambieranno Orvieto dando una nuova prospettiva alla città, tanti avviati e molti dei quali dovranno essere terminati entro il 2026 e per i quali non c’è un minuto da perdere. Finanziamenti ottenuti per la capacità di programmazione e progettazione di questa amministrazione e all’attenzione che il Governo regionale e nazionale hanno dato a questo territorio contrariamente al passato. Uno degli esempi più lampanti è la Casa della salute che il centrosinistra voleva all’ex mensa della caserma Piave ma per la quale in venti anni non è stata capace di fare nulla pur avendo l’allora Governo regionale dalla stessa parte che aveva firmato un accordo di programma completamente disatteso. Oggi Orvieto invece è una città che conta e indirizza le scelte. 

L’alternativa che hanno di fronte gli orvietani è quella che vuole rivedere ogni scelta e cancellare il lavoro svolto in questi anni, che non vuole la complanarenon vuole la Casa e l’ospedale di comunitànon vuole il Cepol a Orvieto scalo e con i suoi no metterebbe a rischio milioni di euro faticosamente ottenuti da questo territorio. Non possiamo permetterlo, Orvieto non può più permetterselo e ha bisogno di continuità e stabilità per continuare a crescere. 




Riflessioni sullo sviluppo economico dell’orvietano (anche) indotte dalle Considerazioni della Banca d’Italia. Il problema della migrazione del risparmio

Come da tradizione l’ultimo giorno di maggio, il Governatore della Banca d’Italia ha letto le Considerazioni Finali, uno spaccato ad ampio spettro dell’economia mondiale e dei suoi riflessi su quella italiana. Molti gli spunti di riflessione, dal completamento del mercato integrato dei capitali in Euroarea, all’emissione di titoli di debito dell’Unione con caratteristiche di contenuta alea (risk-free), alle problematiche della demografia.

Qui vorrei sottolineare un aspetto discusso circa la relazione tra risparmio generato internamente all’Euroarea e investimenti realizzati, “L’interscambio con paesi esterni all’area nel 2023 superava il 55 per cento del PIL, a fronte del 40 della Cina e del 25 degli Stati Uniti. Le esportazioni contribuiscono alla domanda complessiva molto più che negli Stati Uniti”: il modello di sviluppo è risultato trainato dalle esportazioni. Nella presentazione, riportata sul sito della Banca d’Italia, chiosando “a braccio” il Governatore esplicita il problema di tale modello di sviluppo come legato alla migrazione di parte del risparmio generato internamente all’area, per cui la conclusione è che “occorre innanzi tutto riequilibrare il modello di crescita seguito nei due decenni passati, riducendo l’eccessiva dipendenza dalla domanda estera”.

Come rilevato in alcuni spunti di discussione relativi allo sviluppo economico di Orvieto, come ovvio entrati anche a fare parte dei programmi dei candidati sindaci – indotti anche dai lavori pubblicati da “Cittadinanza, Territorio, Sviluppo, CTS” – il problema sollevato dal Governatore è isomorfo a quello relativo al modello economico dell’orvietano, questo è proprio uno dei problemi che affliggono il nostro territorio, in particolare è l’aspetto più critico del mono-settorialismo del sistema produttivo: l’ipertrofia del settore legato al turismo implica un cronico saldo positivo dei conti con l’estero di Orvieto che a sua volta si riflette un’uscita di risparmio che si dirige a finanziare gli investimenti altrove; questo ci condanna a un livello d’investimenti inferiore al potenziale e a una stasi della dimensione delle imprese, pròdromo a una bassa produttività e salari al limite della sussistenza. Il risparmio generato localmente rimane superiore all’investimento esattamente del saldo positivo maturato nel settore che opera con i non residenti: questa non è neppure un’opinione ma mera algebra! Una applicazione di quella che Wittgenstein nel Trattato chiamò “funzione di verità”.

Un ribilanciamento dello sviluppo a favore della domanda interna – soprattutto della componente investimenti, che il Governatore auspica a livello di Euroarea – che a Orvieto è ora razionata da quella dei non residenti, soprattutto nel settore immobiliare, non è auspicabile per l’economia orvietana, ma cogente, imprescindibile per cambiare l’inclinazione al vespero della nostra città!

Continuare con questo modello di sviluppo? Come mi ha insegnato mio padre Melville, io rispondo:”I would prefer not to”, preferirei di no!




Nelle grotte di Orvieto Underground gli EstroVersi hanno portato in scena “Misericordia”

Nelle serate di lunedì 27 e martedì 28 maggio gli allievi del Laboratorio teatrale Essere EstroVersi diretto da Gianluca Foresi hanno portato in scena lo spettacolo Misericordia, un testo scritto dagli allievi stessi con la collaborazione di Marzia Elisabetta Polacco. Parlare di scena è forse riduttivo, perché nelle cavità di Orvieto Undergroud, l’ambientazione suggestiva ha permesso di creare un percorso itinerante alla scoperta di snodi e caverne in cui prendevano vita personaggi storici e contemporanei: martiri inchiodate nei loro destini da giudizi feroci, abilità vilipese dall’ignoranza, bambine demoniache, inquisitori ubriachi, entità primordiali della natura e degli inferi. Personaggi senza tempo hanno raccontato di sconfitte e di vittorie, di violenza, di disperazione ma soprattutto di misericordia, regalando agli attenti spettatori numerosi spunti di riflessione, brividi onirici, inquietudini emotive.

Ogni monologo era introdotto da un insolito anfitrione, allo stesso tempo accusatore e vittima, che vestendo di volta in volta panni differenti, guidava gli spettatori attraverso le grotte di quel luogo magico e pieno di atmosfera che è il parco delle grotte dell’Orvieto Underground, per il cui utilizzo Gianluca Foresi ringrazia la Società Speleotecnica.

La regia sapiente di Foresi ha regalato una serata memorabile sia per gli allievi coinvolti emotivamente, sia per i molti spettatori che in un silenzio innaturale pieno di stupore hanno dimostrato grande interesse e apprezzamento.




Tutti gli appuntamenti del week-end del Corpus Domini e le variazioni per traffico veicolare e sosta nel centro storico

La città di Orvieto si prepara a vivere le festa della sua tradizione. Da domani, venerdì 31 maggio, con il Corteo delle Dame prenderanno il via le iniziative per le celebrazioni del Corpus Domini con il consueto programma che proseguirà sabato 1 giugno in Piazza Duomo con la 57esima edizione della Staffetta dei Quartieri, domenica 2 giugno la sfilata degli oltre 400 figuranti del Corteo storico e nel pomeriggio il concerto in Piazza Duomo della Banda Militare della Repubblica di San Marino.

Per consentire il regolare svolgimento di tutte le manifestazioni il Settore Polizia locale e Mobilità ha emesso un’ordinanze che regola la circolazione, la sosta e il trasporto pubblico locale durante i giorni delle iniziative. Nello specifico:

Venerdì 31 maggio 2024 – Corteo delle Dame

  • Dalle 16.00 alle 24.00 è vietata la sosta con rimozione dei veicoli lungo tutto il percorso del Corteo delle Dame (vedi allegato)
  • Dalle 21.00 fino al termine della manifestazione è vietata la circolazione lungo tutto il percorso del Corteo delle Dame
  • Dalle 16.00 alle 24.00 è fatto divieto assoluto di sosta con rimozione dei veicoli all’interno della ex caserma Piave nella parte antistante l’ingresso della sede del Corteo storico e su tutta l’area di parcheggio c.d. disco orario antistante la ex Palazzina Comando.
  • A decorrere dalle 20,30 e fino al termine, viene istituito il blocco della circolazione stradale, ad eccezione dei residenti del centro storico e del servizio del trasporto pubblico locale, con deviazione dei flussi veicolari  presso il parcheggio del Campo della Fiera ed il parcheggio di via Roma.
  • Potrà essere consentita una breve riapertura della circolazione stradale, per consentire il transito di veicoli per motivi eccezionali, nei momenti in cui le vie non sono impegnate dal Corteo delle dame.
  • Dalle 20.30 alle 24.00 è inoltre vietata la circolazione e la sosta a tutti i veicoli in Piazza Duomo.

Il servizio del trasporto pubblico locale viene così disciplinato:

  • Tutte le linee del trasporto pubblico locale dirette in Piazza Duomo dopo le 20.30, si attesteranno come capolinea in Piazza Marconi;
  • Tutte le linee del trasporto pubblico locale in arrivo a Piazza della Repubblica effettueranno il percorso normale fino alle 20.30; dalle 20.30 il capolinea sarà spostato in strada di Porta Romana (area adiacente Piazza Cacciatori del Tevere).

Sabato 01 giugno 2024 – Staffetta dei Quartieri

  • Dalle 19.00 alle 24.00 è vietata la circolazione e la sosta di tutti i veicoli in Piazza Duomo, al fine di consentire lo svolgimento della manifestazione della Staffetta dei Quartieri.
  • Dalle 21.00 fino al termine della manifestazione è vietata la circolazione veicolare in via Soliana, via delle Scalette, vicolo di Maurizio, via Cesare Nebbia, Largo Ravelli, via Felice Cavallotti, Corso Cavour con deviazione a destra su via Angelo da Orvieto, via Luca Signorelli, Piazza Gualterio e via dei Gualtieri.
  • Dalle 21.00 fino al termine della manifestazione viene interdetta la circolazione pedonale su via del Duomo (tratto compreso tra la Torre del Moro e Piazza Gualterio) e Corso Cavour (tratto da intersezione via San Leonardo fino alla Torre del Moro), al fine di consentire il passaggio in sicurezza degli atleti.
  • L’organizzazione dei servizi, per la buona riuscita della manifestazione, sarà curata direttamente dall’Ufficio di Polizia Locale, dal Servizio Segnaletica Stradale, dai volontari della Protezione Civile di Orvieto e dalla collaborazione degli organizzatori promotori della staffetta.
  • Dalle 16.00 alle 24.00 è fatto divieto assoluto di sosta con rimozione dei veicoli in Piazza Marconi, limitatamente all’area di sosta posta lungo il muro vescovile fino alla confluenza con via Cesare Nebbia, in via delle Scalette e vicolo di Maurizio.

La circolazione del servizio di trasporto pubblico locale sarà così disciplinata:

  • Circolare C: dalle 19.00 fino al termine delle corse, da Porta Maggiore svolterà a destra su Strada delle Conce con rientro in Piazza Cahen.
  • Circolare A dalle 19.00 fino al termine delle corse farà capolinea in Piazza Cahen con possibilità di estensione fino a Piazza Marconi.

Domenica 02 giugno 2024 – Corpus Domini

  • Dalle 03.00 alle 14.00 è fatto divieto assoluto di sosta con rimozione dei veicoli lungo tutto il percorso del Corteo Storico e della Processione Religiosa (vedi allegato)
  • Dalle ore 08.00 alle ore 14.00 è vietata la circolazione in città di tutti i veicoli, lungo tutto il percorso del Corteo Storico e della Processione Religiosa
  • E’ vietata la circolazione di tutti i veicoli dalle 09.00 alle 14.00 tra Porta Maggiore e Piazza della Repubblica – Piazza Cahen – via Roma – Corso Cavour – via Postierla.
  • Il divieto di circolazione non si estende ai veicoli appartenenti ai servizi di pronto intervento e/o soccorso ed ai veicoli delle Forze di Polizia locale e nazionali nel caso di effettiva esigenza o di grave emergenza di pubblico interesse.
  • Qualora vi siano necessità di transiti per acquisto medicinali urgenti presso la farmacia sita nel centro storico, detti veicoli verranno indirizzati presso la farmacia di turno situata in periferia.
  • Dalle 7.00 alle 24.00 è vietata la sosta, con rimozione dei veicoli, in tutta Piazza Marconi, ad eccezione dei veicoli autorizzati.
  • Dalle 3.00 alle 14.00 è fatto divieto assoluto di sosta con rimozione dei veicoli all’interno della ex caserma Piave nel tratto antistante l’ingresso della sede del Corteo Storico e su tutta l’area di parcheggio a disco orario antistante la ex Palazzina Comando.
  • Dalle 07.00 alle 14.00 viene autorizzata la sosta dei veicoli dei figuranti partecipanti al corteo sugli spazi a strisce gialle riservate a bus turistici in Piazza D’Armi.

La circolazione del servizio trasporto pubblico locale durante gli orari 7.30 – 14.00 sarà così disciplinata:

  • Circolare B, linea 5, linea 14 e tutte le altre linee aggiuntive effettueranno capolinea in strada di Porta Romana (area adiacente Piazza Cacciatori del Tevere).
  • Circolare A effettuerà il capolinea in Piazza Marconi anziché Piazza Duomo; intorno alle ore 13.00, orario di rientro del corteo storico che percorrerà via Soliana e via Postierla, il servizio verrà temporaneamente sospeso; la sospensione e la successiva ripresa del servizio sarà comunicata al responsabile di Busitalia Sita Nord da parte del C.O.C.

Il servizio di taxi seguirà la stessa disciplina prevista per gli autobus di linea e sarà inoltre consentito l’accesso fino alle ore 09,00 ai possessori di garage all’interno del Centro Storico ed ai figuranti che parteciperanno al corteo muniti di autorizzazione.

Domenica 02 giugno  2024:  Concerto della Banda Militare della Repubblica di San Marino:  

Il corteo della Banda Musicale della Guardia di Finanza partirà da Piazza XXIX Marzo seguendo il seguente percorso: Via Felice Cavallotti, Corso Cavour, Via del Duomo, Piazza Duomo.

Dalle 14.00 alle 21.00 è fatto divieto assoluto di sosta con rimozione dei veicoli in Via Felice Cavallotti ed in Piazza XXIX Marzo in tutto il perimetro del giardino.

La circolazione del servizio trasporto pubblico locale durante gli orari 14.00 – 21.00 sarà così disciplinata:

Circolare A effettuerà il capolinea in Piazza Marconi;

In deroga a quanto sopra e compatibilmente con l’ingombro delle strade causati dai cortei sarà consentita la circolazione dei veicoli di soccorso, di pubblica sicurezza e di polizia giudiziaria in servizio di emergenza.




Città Aperta replica alla sindaca uscente, “non siamo speculatori e non siamo spariti. Lei ha rifiutato ogni confronto sul progetto per la ex-Piave che il 13 presenteremo ai candidati al ballottaggio”

Il presidente dell’Associazione Orvieto Città Aperta, Giuliano Palozzo, e il portavoce dell’associazione, Giorgio Santelli, hanno tenuto una conferenza stampa in risposta alle dichiarazioni della sindaca uscente di Orvieto, Roberta Tardani, pronunciate durante l’incontro pubblico tra i candidati sindaci organizzato da Confindustria Orvieto. Alla stessa conferenza sono stati invitati i candidati sindaco. Ma cosa ha detto Tardani durante l’incontro organizzato dall’associazione degli industriali a Orvieto? Riportiamo una parte del comunicato ufficiale della sindaca, “nel corso del confronto si è discusso anche del tema dei contenitori della città e del futuro dell’ex caserma Piave. In questi anni abbiamo incontrato tanti soggetti, anche speculatori. C’è chi parla ancora di un progetto che sarebbe addirittura finanziato dalla Comunità Europea, ora con 100 ora con 200 milioni di euro. Ho incontrato quelle persone che lo proponevano ma quando ho chiesto di sapere chi fossero gli investitori e chi fossero gli utilizzatori finali, sono spariti”. Questa è la frase che ha lasciato di stucco i rappresentanti dell’associazione e a cui hanno voluto replicare con determinazione.

La Risposta dell’Associazione

L’associazione, sentendosi offesa da queste dichiarazioni, ha ribadito con forza: “non siamo speculatori e non siamo spariti. A sparire è stata certamente lei che non ha mai accettato un appuntamento con il nostro presidente Giuliano Palozzo e non ha mai partecipato alle iniziative di presentazione del progetto di riqualificazione della Caserma Piave.” Il progetto di riqualificazione, sottolinea l’associazione, è stato depositato e protocollato presso il Comune di Orvieto. “Da parte sua c’è stata una chiusura che fa male alla città, che, di fronte a un progetto che ha gambe progettuali, gambe di fruizione e gambe di investimento, ha preferito non prenderlo in considerazione, facendo del male alla comunità che rappresenta.”

I Dettagli del Progetto

Il fondo di investimento, che ancora intende investire 80 milioni di euro nella riqualificazione della ex Caserma Piave, non ha potuto avanzare alcuna proposta ufficiale a causa del rifiuto di dialogo da parte della sindaca. “Se fosse venuta alla presentazione, avrebbe avuto la possibilità di conoscere i ‘fruitori finali’ del College, perché erano presenti all’iniziativa: responsabili di università italiane ed estere.” L’associazione ha evidenziato come la sindaca, non partecipando alla presentazione né accettando incontri, abbia perso l’occasione di comprendere la fattibilità e l’importanza del progetto. Alcuni membri della maggioranza hanno cercato di farle capire che valeva la pena prendere in considerazione questa possibilità.

Critiche e Prospettive Future

La gestione della sindaca è stata criticata dall’associazione, che ha affermato: “di sicuro non abbiamo visto una gestione da ‘buon padre (o madre) di famiglia’ che ogni primo cittadino dovrebbe osservare nello svolgimento del proprio mandato. Al contrario, all’ultimo minuto, ha preferito sostenere progetti ‘last minutes’ senza alcuna capacità realizzativa e solo a fini elettoralistici.” Nonostante ciò, l’associazione non si è arresa e ha continuato a coltivare i contatti necessari per portare avanti il progetto. “Questo progetto è stato inserito all’interno del programma degli altri candidati a sindaco che ci hanno ricevuto e lo hanno valutato positivamente. Quindi noi ringraziamo, rigorosamente in ordine alfabetico, Stefano Biagioli, Giordano Conticelli e Roberta Palazzetti.”

Prossimi Passi

L’associazione ha annunciato che il 13 giugno, tra il primo e il secondo turno di ballottaggio, presenterà nuovamente il progetto, aggiornato e meglio delineato. Tra gli ospiti ci saranno i rappresentanti delle istituzioni universitarie nazionali e internazionali che utilizzeranno la parte riqualificata come Campus Universitario, oltre a una delegazione di economisti e responsabili del gruppo di investimento. “In quel momento, noi, che non siamo né speculatori né un comitato d’affari, avremo concluso il nostro compito, affidando i contatti e i rapporti che abbiamo innescato direttamente al nuovo sindaco e al nuovo Consiglio Comunale, affinché possano procedere alla realizzazione del progetto.”




La gran voglia di ripartire di Giulio Di Antonio, l’allenatore dei numeri uno dell’Orvietana

Arrivato lo scorso anno sotto la Rupe, dopo esperienze anche nel calcio professionistico, l’allenatore dei portieri Giulio Di Antonio (nella foto di Rebecca Animobono) sembra proprio aver trovato ad Orvieto il suo luogo ideale dove mettere in pratica la sua passione con grande professionalità.

Che stagione è stata e con quale spirito sei pronto ad affrontare la nuova?

C’è già molto entusiasmo e non vedo l’ora di ripartire, in realtà già in questi giorni ci stiamo occupando di come organizzare la prossima preparazione estiva e ho colloqui quotidiani sia con i portieri che con il resto dello staff. Ho avuto la possibilità, nella stagione appena conclusa, di misurarmi con portieri evoluti, un aggettivo adatto non solo per Filippo Marricchi, che era già ad altissimi livelli, ma anche per i giovani Rossi, Formiconi e gli altri, perché, nel rispetto delle loro età, li ho trovati tutti al giusto livello.

Hai appunto lavorato sia con un portiere di grande esperienza come Marricchi, sia con uno giovane come Rossi, senza tralasciare anche gli altri ancora più giovani che si stanno mettendo in luce, come si portano avanti figure così diverse?

Bisogna metterli tutti nella migliore condizione, soprattutto mentale. Ovvio che ho le mie metodologie di tecnica e preparazione, le mie linee guida, ovvio poi che ci si confronta con il primo allenatore che decide la tattica, ma poi, soprattutto per un portiere, l’aspetto mentale è fondamentale. Quindi la metodologia va adattata alle diverse situazioni che di settimana in settimana si presentano. Si viene da risultati negativi? Inutile metterci a fare lavori pesanti, ci deve essere dialogo e profonda conoscenza anche delle esigenze mentali. Credo molto nei rapporti umani.

Quindi fiducioso sul materiale umano a disposizione per il prossimo anno?

Molto fiducioso, abbiamo deciso di puntare sui giovani di Orvieto, mi piacerebbe che diventino quelle che una volta, e chissà magari ancora oggi, si chiamavano “bandiere”, sarebbe il risultato più bello. E attenzione perché dietro a Rossi e Formiconi, che li reputo pronti, ci sono anche dei 2007 e 2008 interessanti che potranno fare bene ancora nel settore giovanile agonistico per poi avvicinarsi alla prima squadra. Quest’anno poi avrò modo di dedicarmi a tempo pieno all’Orvietana e mi piacerebbe seguire tutto il movimento dei numeri uno.

Ma ci sarà un esercizio che i tuoi ragazzi non sopportano?

Sinceramente no! Mi piace variare, cambio sempre le esercitazioni, anche come spiegavo prima a seconda delle esigenze psicologiche, per cui non si annoiano mai e anche se qualche esercizio risultasse faticoso, spiego sempre bene a cosa serve e quali miglioramenti porta, per cui non ho assistito ad alcuna lamentela.

Quanto tempo dedichi all’analisi dei match sia appena conclusi, sia del prossimo avversario?

È un aspetto vitale. E devo ringraziare il nostro match analyst Mirco Ceccantoni, che è bravissimo. Io già il lunedì mattina rivedo tutta la gara appena disputata, poi col supporto di Mirco vado a valutare le prestazioni. Poi si passa subito all’analisi del prossimo avversario, a volte già lunedì sera. Si studiano i calciatori, come giocano la palla, come tirano in porta, che movimenti avvengono nella fase offensiva. Si arriva così alla riunione tecnica del sabato con un prodotto ben confezionato da mostrare ai portieri, per andare più nei dettagli. Devo dire che è un metodo che ha portato risultati, se ripenso a tutte le 34 gare di campionato, fatico a trovare delle vere e proprie “frittate” dei miei ragazzi.

La tua carriera?

Facevo il portiere in prima categoria, prima ancora nel settore giovanile dell’Elettrocarbonium, ebbi la possibilità del grande salto quando andai alla primavera della Cremonese, ma un brutto incidente stradale mi impedì quel sogno, tibie e peroni rotti e carriera in campo finita presto. Poi nel 2007 incontro Guido Nanni alla Pro Sabina, lui era allenatore dei portieri in prima squadra e io alla Juniores, è stato il mio maestro insieme a Grigioni. Ho quindi avuto diverse esperienze, anche a Viterbo in primavera, mentre la prima squadra era in serie C, così come alla Ternana. Ma devo dire che bene come sono stato qua a Orvieto, non ci ero stato mai. La società non ci ha mai fatto mancare nulla, organizzazione minuziosa, trasferte organizzate alla perfezione; è stata data la possibilità a me, come ad altri dello staff, di pernottare a Orvieto. Insomma la società sa che spendere qualcosa in più su questi aspetti porta a volte più punti che farlo per un nome più di grido. Altrove ci facevano partire alle 5 del mattino per una trasferta, forse risparmi economicamente, ma perdi serenità e lucidità. Insomma qui a Orvieto si fa calcio, si sa fare calcio e so che queste attenzioni stanno diventando motivo di passaparola molto apprezzato nell’ambiente e sicuramente fanno ancora più presa quando devi convincere qualcuno a venire, o a restare, qua.

Come vivi la partita la domenica? Anche dalla panchina?

In panchina sono il più calmo di tutti. Se vedete Antonio Rizzolo ed Enrico Broccatelli a volte non contenersi, io sono il più sereno e quello che li va a calmare, anche perché so che tutto quel lavoro di cui parlavo prima, che facciamo non stop dal lunedì alla domenica, alla fine porta risultati. Non ho mai dubitato che ci saremmo salvati.




La modernità di una proposta civica

È notizia di poche ore fa che il Governo ha congelato i tagli ai comuni destinatari di fondi PNRR per non creare malcontento tra i sindaci e candidati amici in vista delle elezioni amministrative. Sappiate cari Orvietani che dopo le elezioni i tagli del governo arriveranno comunque. Per Orvieto non sarà un dramma visto che l’amministrazione uscente di fondi PNRR ne ha intercettati veramente pochi. La vicenda però è significativa perché mette a nudo tutti i limiti delle amministrazioni che vantano legami coi partiti nazionali: invece di ricevere trattamenti di favore e di essere ascoltati con maggiore attenzione, il più delle volte i sindaci di questo o quel partito devono obbedire a indicazioni imposte dall’alto. È quanto avvenuto ad Orvieto negli ultimi cinque anni in tema di trasporti e di sanità, per esempio. Quali vantaggi ha ricevuto la città dall’avere giunte comunali di sinistra e di destra in linea con i partiti alla guida delle Regione? I nostri servizi sanitari ed i trasporti sono forse migliorati? Sembra proprio di no, anzi sono peggiorati. E a nulla valgono le passerelle orvietane di ministri, deputati, e segretarie nazionali, che molto semplicemente vengono “in periferia” a chiedere i voti per le elezioni europee.

Proposta Civica e Città in Movimento non sono legati ad alcun partito e non perché siano contro i partiti organizzati, al contrario, ma perché questi ultimi non hanno saputo interpretare le esigenze dei cittadini, costruire il consenso attorno a proposte organiche, e amministrare sulla base di una visione chiara dei problemi.

Questa campagna elettorale che ci vede impegnati da mesi è stata scandita dal protagonismo delle associazioni di categoria e di cittadini che hanno organizzato incontri e confronti con i candidati e le candidate, ponendoci domande su come vogliamo costruire l’Orvieto di domani. Tutto questo fermento e questa inquietudine da un lato è un fatto positivo, perché significa che la città e il suo territorio hanno ancora un po’ di vitalità. Dall’altro lato questo ci segnala che c’è profonda insoddisfazione per come Orvieto è stata amministrata.

La modernità della nostra proposta civica consiste nel fatto che essa è costruita da cittadini e da cittadine che hanno deciso di prendere in mano il loro destino, che si sono imposti un metodo di lavoro per risolvere i problemi rimasti irrisolti e per rispondere a bisogni finora ignorati. Noi non chiediamo i voti per scalare posizioni di partito, per arrivare poi a ricoprire cariche pubbliche in regione o a livello nazionale. Vogliamo amministrare solo questa città e lo vogliamo fare bene perché noi stessi siamo cittadini di Orvieto e vogliamo che la nostra città sia migliore. Contiamo sulla forza delle nostre proposte che nascono dal confronto con giovani, anziani, professionisti, residenti dei borghi e delle frazioni, operatori sanitari e pazienti, pendolari, studenti e lavoratori.

Per risolvere i problemi bisogna prima identificarli e conoscerli, serve umiltà e lavoro. Quindi abbiamo utilizzato i saperi che avevamo a disposizione e abbiamo chiesto ad esperti dei vari settori di darci una mano a studiare soluzioni adeguate. Le nostre proposte rispondono alle esigenze reali del territorio, non facciamo annunci dell’ultimo minuto pensati per prendere voti. Tra l’altro i cittadini capiscono la differenza e si chiedono come mai personaggi politici di lungo corso che hanno amministrato la città per molto tempo si riducono a promettere proprio a ridosso delle elezioni ciò che non sono stati in grado di realizzare per anni? La direzione della nostra proposta civica è solo la volontà di dare un futuro migliore a noi tutti, se i nostri concittadini ci daranno la possibilità di governare Orvieto.




“Il punto nascite dell’ospedale di Orvieto non chiude la notte. E’ una fake news”, così la USL smentisce i post sui social

Sui social è partito il tam tam sulla possibile chiusura notturna del punto nascite dell’ospedale di Orvieto. In brevissimo tempo il post è stato rilanciato tanto per divenire quasi virale tra i frequentatori orvietani dei social. Si è quindi mossa la stessa USL che trmaite un comunicato ufficiale ha smentito categoricamente le notizia definendola una vera e propria “fake news”. “La direzione strategica dell’azienda, con il direttore generale Piero Carsili, il direttore sanitario, Nando Scarpelli, con la direttrice dell’ospedale, Ilaria Bernardini e il direttore della struttura complessa di ostetricia e ginecologia, smentiscono categoricamente questa notizia falsa, basata su fatti inesistenti, messa in circolazione da fonti assolutamente inattendibili”, ha scritto ufficialmente la USL che chiude ill suo comunicato ribadendo, “si tratta di una bufala, una fake news che vuole destabilizzare, attraverso la disinformazione e la propaganda basata su false notizie che generano ingiustificato allarme tra la popolazione, l’opinione pubblica e l’ambiente ospedaliero”.

Questo è un esempio della grande differenza che passa tra i social e i giornali. Anche a Orvietolife è stata segnalata la “chiusura notturna del punto nascite” ma non abbiamo pubblicato, abbiamo voluto verificare, chiedere alle fonti per poi attendere la risposta ufficiale giunta dalla USL Umbria2. Verificare è uno dei puntio fondamentali e dirimenti tra l’informazione certificata e ufficiale, che non significa amica di questa o quella maggioranza, e i post personali pubblicati sui social che non hanno alcun controllo e/o verifica e ormai troppo spesso si trasformano in veri e propri tribunali.




Nove domande a tutti i candidati sindaco, rispondono solo Palazzetti e Conticelli

OrvietoLife ha inviato in mail a tutti i candidati sindaco di Orvieto una serie di domande alle quali rispondere. Siccome “domandare è lecito e rispondere è cortesia”, come ricordava sempre il compianto Maurizio Costanzo, abbiamo dato un tempo congruo per riflettere, scegliere, rispondere o meno. Alla fine ecco il risultato, solo due candidati hanno risposto, sono, in rigoroso ordine alfabetico, Giordano Conticelli e Roberta Palazzetti. Sarebbe stata un’occasione per far conoscere ai lettori la propria opinione su temi come la discarica, lo sviluppo, il prossimo futuro, le alleanze per ogni candidato. Peccato per chi non ha risposto ma OrvietoLife ha operato nel pieno rispetto della par condicio inviando le domande a tutti e dando a tutti lo stesso tempo. Ma ora andiamo a conoscere le opinioni di Palazzetti e Conticelli.

Il giorno dopo le elezioni se vi doveste trovare all’opposizione cosa farete?

Conticelli: Anche all’opposizione Nova si impegnerebbe con tutta la passione e la competenza che la caratterizzano per realizzare i suoi punti programmatici, nati e sviluppati fin dall’inizio grazie a un confronto costante e trasversale, durante eventi partecipativi come quello di Innova o grazie a focus con esperti indipendenti. Sono punti frutto della partecipazione civica e in quanto tali devono trovare voce. La nostra posizione indipendente ci permette di collaborare senza pregiudizi e con senso di responsabilità per concretizzare tutte quelle soluzioni che l’assemblea di Nova riterrà orientate al bene comune. Liberi da logiche di partito, non abbiamo l’obbligo di contrastare un’idea buona solo perché proposta da un altro colore. Detto questo per Nova è fondamentale, anche all’opposizione, continuare ad alimentare quella connessione tra cittadini, enti, associazioni e istituzioni per un risveglio della partecipazione e del senso di comunità. Nova vuole essere l’espressione delle assemblee cittadine all’interno dell’istituzione comunale.

Palazzetti: Continueremo a sostenere il nostro progetto, poiché le proposte in esso contenute sono esclusivamente indirizzate al bene della Città, allo sviluppo economico, al miglioramento dei servizi e all’attrazione degli investimenti. Continueremo a portare all’interno del consiglio comunale le esigenze dei nostri cittadini con i quali manterremo il dialogo che abbiamo avviato in questa campagna elettorale, che è stata contraddistinta da numerosissimi incontri, scambi di opinione, contatti, comuni riflessioni. Moltissimi cittadini, ben oltre ciò che avremmo potuto immaginare, ci hanno scritto, ci hanno mandato le loro proposte, ci hanno invitato nelle loro case per parlare degli annosi problemi che vivono quotidianamente. Non li deluderemo in ogni caso e garantiremo loro la massima informazione sulle scelte e le attività dell’amministrazione.

La discarica è un problema annoso che non si riesce a risolvere.  La chiusura non è possibile, si può, quindi, capire se si intende controllare con rigore e chiedere alla Regione un beneficio per la città e i suoi cittadini?

Palazzetti: Oggi ad Orvieto viviamo il paradosso di essere l’unico comune umbro che ha la discarica e allo stesso tempo subisce il massimo della tassazione. Proprio per questo richiederemo alla regione e ai soggetti che gestiscono la discarica una revisione dei costi a nostro favore. Parallelamente avvieremo una revisione del metodo di tassazione, che non sia più fondato esclusivamente sulla superficie abitativa e commerciale ma sulla effettiva quantità di rifiuti indifferenziati prodotti. Questo è un metodo maggiormente equo per le persone e le aziende, anche quelle che oggi si trovano nella posizione paradossale della doppia tassazione, per lo smaltimento dei rifiuti speciali e poi per la normale tassazione. Inoltre, una tariffa pagata sull’effettiva produzione di immondizia indifferenziata rappresenta un incentivo per una maggiore sostenibilità ambientale.

Conticelli: Il conferimento in discarica di rifiuti ad oggi non riciclabili o degli scarti del riciclo è una pratica non più sostenibile da un punto di vista ecologico ed economico, da ridurre al minimo essenziale. Orvieto ha ampiamente e – ingiustamente – ricoperto il ruolo di discarica umbra: dobbiamo far sentire la nostra voce, unita a quella di un intero territorio, per contrastare questo processo e spingere politicamente per una diversa, virtuosa e possibile destinazione dei rifiuti così da scongiurare ampliamenti. Questo è il vero beneficio per la città. L’alternativa da sostenere è la termovalorizzazione attraverso impianti moderni e ben gestiti che, rispetto all’accumulo in discarica dei rifiuti, riducono drasticamente l’impatto ambientale e generano energia. Ci sono strade percorribili in questa direzione, ancor prima della realizzazione del nuovo termovalorizzatore previsto dall’ultimo Piano Regionale di Gestione Rifiuti. Ad ogni modo, soprattutto per questioni complesse come questa, riteniamo doveroso organizzare incontri pubblici con esperti indipendenti per promuovere informazione trasparente e una forte consapevolezza ambientale sul territorio.

Caserma Piave: un unico progetto, il cosiddetto “spezzatino” o separare la ristrutturazione edilizia dai contenuti?

Conticelli: Un unico grande progetto di riqualificazione che comprenda diverse ma coerenti funzioni. Si deve agire nel rispetto della preesistenza creando nuovamente un “Landmark” della città per operare, fin dalle primissime fasi di sviluppo del progetto, avendo chiaro lo scopo e la fruizione dei diversi spazi. Impossibile procedere altrimenti: lo spazio deve essere modulato con criterio a seconda dell’utilizzo; procedere in altro modo significherebbe ancora una volta spreco di risorse e creazione di luoghi non adatti ad accogliere funzioni scelte solo successivamente. La Caserma Piave appartiene ai cittadini orvietani che negli anni Trenta affrontarono grandi sacrifici per sostenerne la realizzazione: crediamo doveroso che la discussione su progetti riguardanti questa struttura non avvenga dentro segrete stanze ma coinvolga l’intera cittadinanza. Noi di Nova vediamo come valida opzione il M.O.S.T. (Museo dei Tesori nascosti) ma integrato con un distaccamento universitario e centro di studio e ricerca; un progetto unitario che preveda anche la rigenerazione dell’intorno verde e il collegamento con i percorsi pedonali esistenti.

Palazzetti: Da un punto di vista edilizio dovrà essere un solo progetto, che sarà unico ed armonico. Il progetto lo farà il Comune, tenendo conto anche delle valide proposte già presentate e fino ad ora totalmente ignorate. Saremo noi, unitamente alle varie componenti della città, ad individuare i vari spazi, a pensare come riqualificarli, cosa farne e con chi. Ciò in base alle esigenze della città e dei cittadini. Si tratta di un’occasione unica per creare spazi di formazione, di ospitalità, commerciali e museali.  Alla luce poi dell’allocazione dei vari spazi ricercheremo i partner pubblici e privati con i quali riempire questi spazi. In tale modo la rigenerazione della ex Caserma diventerà un veicolo di crescita economica, occupazionale e culturale per tutta la città.

Quali azioni metterete in campo per alcune questioni fondamentali come sanità e trasporti ferroviari per le quali le competenze non sono dirette del sindaco?

Palazzetti: Riprenderemo con determinazione il ruolo che spetta al sindaco, sia nella sanità sia nei trasporti. Quello di difesa e promozione delle esigenze dei propri cittadini, all’interno e con le istituzioni designate. Nella sanità, come indicato dalla legge regionale del 2015 e come uno dei 5 rappresentanti sindaci della conferenza dei servizi, porteremo le nostre proposte per l’effettivo adeguamento dell’organico sanitario ad Orvieto, per l’apertura dell’unità di emodinamica e per la revisione immediata del sistema delle liste d’attesa. Parallelamente apriremo uno sportello della salute a cui i cittadini si potranno rivolgere per ottenere i rimborsi delle spese mediche, quando non coperte dalla sanità pubblica nei tempi previsti. Nei trasporti attiveremo immediatamente una task force, per un rapporto diretto con la Regione e con il Gruppo FS, e laddove necessario sosterremo le istanze dei nostri concittadini di fronte all’Autorità di regolazione dei trasporti. Avremo una unità permanente all’interno dell’amministrazione comunale che si occuperà dei trasporti. Non sarà certamente un interesse episodico il nostro impegno in tal senso, dettato dall’emergenza del momento, bensì un progetto a sostegno di lavoratori e studenti ma anche per lo sviluppo del territorio, che passa necessariamente attraverso la qualità dei servizi offerti.

Conticelli: Dialogo, lavoro di rete e uno sguardo capace di guardare oltre la rupe sono gli elementi imprescindibili per mettere in campo azioni soddisfacenti. Tessere collaborazioni e sinergie con i comuni di un più ampio territorio, che va dall’alto Lazio alla bassa Toscana, per conferire a Orvieto il ruolo di capofila nella risposta alle esigenze di trasporto di questo bacino valorizzando la posizione strategica della fermata orvietana sull’asse ferroviario Roma-Firenze in modo da ottenere collegamenti più frequenti e veloci con i grandi centri vicini a beneficio di lavoratori pendolari e turisti. E’ fondamentale rafforzare in maniera significativa e regolare l’interlocuzione con USL Umbria 2 e Regione, coinvolgendo gli altri comuni dell’area interna, al fine di ottenere un maggior numero di specialisti attivi puntando su attrattività in termini di crescita professionale, possibili benefit nei primi mesi con fondi aree interne e facilitazioni nell’inserimento sul territorio. Questi strumenti possono condurre all’obiettivo di rendere realmente l’ospedale un DEA di I livello con effettiva funzionalità dei settori previsti, così come di fondare l’azione sul territorio sulle cure a domicilio e la prevenzione a 360 gradi.

I dati ufficiali di Istat, Bankitalia e Regione ci consegnano un quadro della città non esaltante dal punto di vista economico.  I numeri lo dicono e non sono interpretabili.  Come rilanciare l’economia a parte il turismo che, come specificato dai tecnici, è un settore che non fa rete così come strutturato a Orvieto?

Conticelli: Per rilanciare lo scenario orvietano, oggettivamente fragile alla luce di un’analisi onesta e documentata, noi proponiamo di incentivare l’economia reale e locale attraverso lo sviluppo di un portale unico web, associato alla costruzione di una rete di imprese, un portale dedicato alla filiera fornitori-clienti, all’incontro tra risorse umane e opportunità di lavoro e formazione e alla promozione commerciale di prodotti e servizi sotto un unico “marchio Orvieto”. L’obiettivo è quello di avviare un processo di creazione di valore interno, attraverso il rafforzamento della filiera locale, la formazione e la specializzazione delle risorse umane e la crescita di un brand commerciale locale. Per rendere accessibili alle imprese locali forme di finanziamento alternative ai tradizionali canali bancari promuoviamo il collocamento del primo Basket Bond “Filiera Orvieto”, uno strumento di debito privato, sottoscritto da Investitori Qualificati, rivelatosi efficace in diversi casi studio. Vogliamo, inoltre, dare vita ad un “Incubatore Pubblico” rivolto alle startup innovative per offrire spazi di lavoro, strumenti, servizi. Ci interessa interloquire con soggetti qualificati quali Invitalia e Fondi per organizzare eventi specifici sul settore e mettere a disposizione risorse economiche per lo sviluppo dei progetti imprenditoriali.

Palazzetti: Il primo strumento di crescita è la ricerca degli investimenti pubblici e privati. Investimenti necessari per creare le condizioni e le infrastrutture indispensabili per generare un processo di crescita e di attrazione delle attività imprenditoriali. Per questo creeremo un gruppo di investimento dedicato alla ricerca di bandi ma anche di creazione di business plan per le aziende private. Daremo tutti gli strumenti possibili agli attuali imprenditori del territorio per crescere e per attrarre gli investimenti: complanare, apertura del casello autostradale a nord di Orvieto, fibra ottica per la connessione veloce. Introdurremo poi tutte le azioni per la formazione di figure qualificate, necessarie e al momento scarsamente presenti nel territorio. Lo faremo attraverso una forte attività di orientamento nei confronti dei nostri giovani, sin dalle scuole medie ma anche attraverso il ripristino di corsi professionali qualificanti come è avvenuto in passato. Il turismo potrebbe dare molto di più. Non fa rete perché è pensato in maniera decontestualizzata dal territorio.

Se fosse pensato per una città diffusa, che tenga conto anche degli altri comuni del circondario e oltre, quindi di un territorio più vasto, e contestualmente fosse destagionalizzato sarebbe in grado di valorizzare complessivamente l’offerta del territorio e di avere un riscontro economico di gran lunga superiore. Crediamo inoltre in una città laddove l’arte, la cultura, le scuole di formazione, siano strumento anche di crescita economica. Per questo lavoreremo per l’apertura di un ITS Academy e di corsi universitari unici che coprano le nuove esigenze di formazione: sicurezza informatica, intelligenza artificiale generativa, data science ed energie rinnovabili. È importante sapere che oggi, in Italia, ci sono mezzo milione di posti di lavoro in questi nuovi settori che non sono coperti per mancanza di alta formazione qualificata.  Ci sono tutte le condizioni per fare di Orvieto il centro di formazione di queste nuove figure. Lo stato italiano sta investendo precisamente nell’apertura di nuovi ITS su tutto il territorio. Grandi e medie aziende sono alla ricerca di queste opportunità e pronte ad investire. Orvieto è come ubicazione un posto ideale.

Come immaginate la città nel 2030?

Palazzetti: Se non ci sarà un cambio radicale nella visione e nella gestione amministrativa, la città la immaginiamo più spopolata, più anziana, meno ricca e con meno servizi. Diversamente, con un cambiamento nel metodo la immaginiamo una città più vicina alla città ideale che è oggetto del nostro programma, nella quale sarà evidente il miglioramento dei servizi, della cura e della vivacità della città, dove sarà a breve percepibile l’inizio di una vera rigenerazione urbana. Sarà una città dove ritorneranno ad affluire gli investimenti e l’occupazione attraverso la creazione di migliori condizioni per chi vi opera ora e di sviluppo per una visione di città della conoscenza.

Conticelli: La immaginiamo prima di tutto pensata e ragionata con la cittadinanza. Il sogno che ci anima è quello di una comunità orientata al bene comune che si nutra di appuntamenti assembleari, “consigli di quartiere”, bilanci partecipati, spazi di confronto, una città in grado di scoprirsi solidale e uscire da una visione in cui la cura della polis venga totalmente delegata ai professionisti della politica. Una città aperta, plurale e inclusiva, ma anche dinamica, attiva, viva capace di arrestare il declino demografico e la conseguente perdita di servizi. Immaginiamo un comune in cui esistano alternative all’uso del mezzo privato per spostarsi, una città in grado di connettere risorse, persone e territorio.  Centro e frazioni. Forte di una vera rete che sappia co-programmare, oltre le distanze culturali, per attrarre risorse e contrastare le disuguaglianze di ogni genere. Infine una città virtuosamente integrata nell’ecosistema che la ospita, impegnata a ridurre la propria impronta ecologica sul fronte dell’energia, della mobilità, della produzione e consumo di cibo e del vivere quotidiano.

Oggi quali progetti intendete mettere in campo per preparare la città al futuro?

Conticelli: Sicuramente progetti di contrasto allo spopolamento del comune, senza i quali diventa difficile anche solo parlare di futuro. A questo proposito vogliamo sostenere e promuovere una rete delle città, anche al di fuori dei confini regionali, e favorire l’unione di comuni prendendo come riferimento il sistema locale del lavoro. Parallelamente dobbiamo implementare politiche efficaci di sostegno alla genitorialità e incentivare lo sviluppo di attività imprenditoriali ad alta specializzazione per avere posti di lavoro qualificati. Polo universitario e Istituti Tecnici Superiori devono diventare il cuore dello sviluppo territoriale. Non da ultimo dobbiamo muoverci, come area interna, per il potenziamento dei collegamenti con le grandi città, specialmente Roma e, parallelamente, favorire e attrarre progetti di lavoro da remoto e ibrido. Guardare al lungo periodo significa, inoltre, investire nell’innovazione, nella digitalizzazione e nello sviluppo tecnologico.

Proiettarsi nel futuro vuol dire mettere a sistema i luoghi della cultura e della formazione, creando hub culturali e trasformando il comune in uno spazio performativo ed espositivo diffuso che dia voce ad artisti locali ed internazionali, estendendo oltre il perimetro della rupe la produzione e la fruizione culturale. La città del futuro dà voce alle nuove giovani generazioni: ha bisogno di luoghi per incontrarsi, esprimersi, fare esperienze reali. Spazi interconnessi tra loro e diffusi sul territorio, capaci di ospitare eventi, spettacoli, corsi e laboratori, ma anche di avvicinare e includere diverse fasce della popolazione. Ultimo, ma non per importanza, il futuro passa per la cura del nostro ecosistema: comunità energetiche come sistema sostenibile e partecipativo per produrre energia localmente e contrastare i macro progetti industriali, adesione al Biodistretto del lago di Bolsena e una rete locale per la promozione e valorizzazione dei prodotti agricoli e alimentari provenienti da filiera corta e a km0 con un proprio punto vendita.

Palazzetti: Abbiamo in varie forme declinato quello che abbiamo chiamato Può: un acronimo che sta per Piano Urbano di Orvieto e che nello stesso tempo vuole dare l’idea che si può fare. Si può fare la rigenerazione urbana del centro storico, degli altri centri residenziali e dei nostri meravigliosi borghi. Si può migliorare la qualità degli ambienti e la loro fruibilità. Si può pensare ad un uso appropriato dei numerosi immobili dismessi dentro e fuori il centro storico. Si può migliorare la qualità della vita e il benessere di tutti. Abbiamo a lungo parlato anche del gruppo di investimento, composto da professionalità adeguate presenti nel territorio, che sia uno strumento di lavoro polarizzato alla ricerca di tutte le opportunità pubbliche e private da attrarre ad Orvieto.

Inoltre, saremo focalizzati verso un’amministrazione efficace ed efficiente, aperta e trasparente, attraverso una partecipazione attiva delle molte forze che questa città esprime sul territorio, nelle frazioni, nelle numerosissime associazioni, nelle altre istituzioni cittadine. Attiveremo spazi e momenti di ascolto e di co-progettazione.

Quali sono le priorità per i primi 12 mesi di governo?

Palazzetti: Da subito sarà avviato il Piano Urbano di Orvieto, PUO’, che non potrà prescindere da una visione complessiva delle esigenze e degli spazi ora inutilizzati. Parallelamente sarà attivato un piano di manutenzione ordinaria e straordinaria, in modo che si avvii un processo di cura costante degli spazi pubblici e non si intervenga solo sull’emergenza o a fine legislatura. Lavoreremo con grande impegno per la ricerca degli investimenti, che faranno la differenza tra quanto fatto fino ad ora e quello che, al contrario, sarà necessario per invertire sia il declino demografico sia quella economico. Riorganizzeremo la macchina amministrativa, d’intesa con chi ci lavora e tenendo conto delle necessità della collettività. Sarà un’operazione di valorizzazione, finalizzata ad ottimizzare le risorse umane ed economiche disponibili, a dare i giusti riconoscimenti alle numerosissime professionalità presenti, a favorire il massimo livello di engagement e di soddisfazione per quanti sono quotidianamente impegnati nel servizio pubblico.

Conticelli: Attivare spazi, occasioni e strumenti per il coinvolgimento e la partecipazione democratica dell’intera comunità, per dare concretezza al regolamento per l’amministrazione condivisa sulla base della normativa più recente. Restituire a Orvieto il ruolo di capofila di un’area molto più ampia: è demagogico pensare di garantire servizi nel comprensorio e invertire il trend demografico senza connettere un territorio e una popolazione molto più ampia di quella del comune, dunque senza un peso politico maggiore.

Implementare un sistema efficace di raccolta fondi, pubblici e privati. Per arrivare a ciò dobbiamo creare e mettere in sinergia due nuovi soggetti: una rete di imprese, associazioni, enti sul territorio, per individuare bisogni e soluzioni per la comunità raccolte in un’unica strategia di coprogrammazione e una società a controllo pubblico in partenariato con un soggetto qualificato e competente per rafforzare il sistema di reperimento fondi in strettissima collaborazione con la rete stessa. Una struttura dedicata, messa anche a disposizione della cittadinanza, quotidianamente impegnata nella ricerca, nella progettazione e nella raccolta di finanziamenti regionali, nazionali ed europei.

Concludiamo con un’ulteriore domanda politica.  In caso di ballottaggio pensate ad un apparentamento ufficiale o continuerete a correre da soli?

Conticelli: Nova è ora ben concentrata nel portare le sue energie, competenze e novità al governo della città.  In caso di ballottaggio non appoggeremo nessuna forza politica: lasceremo gli elettori liberi di decidere sulla base del proprio senso di responsabilità. Abbiamo più volte ripetuto di non voler fare apparentamenti rispettando l’autonomia del nostro percorso, radicalmente diverso dagli altri nel metodo e nei principi. Abbiamo finora declinato qualsiasi invito ad accordi e così faremo, con coerenza, anche in caso di ballottaggio.

Palazzetti: Noi siamo scesi in campo con una proposta civica e indipendente, chiara, inequivocabile, fondata su un programma e una visione di città specifica e attuale. Con questo impegno ci siamo presentati agli elettori. A quella proposta faremo riferimento e sulla base di questo impegno nonché sui risultati elettorali ci comporteremo di conseguenza. Ovviamente non possiamo prescindere dai risultati elettorali dell’8 e 9 giugno. Per questo, in una riunione con tutti i candidati delle nostre due liste abbiamo deciso all’unanimità che torneremo sull’argomento immediatamente dopo la tornata elettorale.

A noi non interessa occupare spazi bensì avviare processi e lo faremo con chi condividerà questo nostro modo di fare la politica locale, laddove l’incarico è solo lo strumento per iniziare il lavoro e non la meta in cui esaurire la spinta motivazionale, come invece è stato in questi ultimi anni.