Astronomo orvietano alla guida del team dell’Inaf che ha collaborato allo studio che ha portato alla foto dettagliata di Io, la luna vulcanica di Giove

Io, la luna vulcanica di Giove, è stata catturata nell’immagine più nitida e dettagliata mai ottenuta dalla Terra, una conquista che permette di distinguere caratteristiche della sua superficie separate da soli 80 chilometri. Questo risultato è paragonabile all’individuazione di una moneta da 10 centesimi a 200 chilometri di distanza, una risoluzione spaziale finora raggiunta esclusivamente da sonde spaziali inviate su Giove. Il risultato, che sarà presto pubblicato sulla rivista Geophysical Research Letters grazie a uno studio guidato dall’Università dell’Arizona, è stato reso possibile dal nuovo strumento Shark-Vis. Costruito dall’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) e installato sullo specchio destro del Large Binocular Telescope (LBT) in Arizona, Shark-Vis rappresenta un significativo passo avanti nell’osservazione astronomica.

Installato nel 2023, Shark-Vis è gestito da un team sotto la guida di Fernando Pedichini dell’Inaf di Roma, tra gli autori dello studio. Lo strumento è dotato di una telecamera in grado di osservare il cielo catturando riprese in slow motion, congelando le distorsioni ottiche causate dalla turbolenza atmosferica, ottenendo così dati con una risoluzione senza precedenti. Ad affiancare Shark-Vis sullo specchio sinistro dell’LBT c’è il suo omologo Shark-Nir, guidato da un gruppo di ricercatori dell’Inaf di Padova e operativo nella banda del vicino infrarosso. La ricchezza di dettagli della nuova immagine ha permesso di identificare un importante evento geologico: i depositi di lava scura e di biossido di zolfo bianco, originati da un’eruzione del vulcano Pillan, hanno coperto le tracce ricche di zolfo di colore rosso lasciate precedentemente dal vulcano Pele.

Questa scoperta apre nuove prospettive per l’osservazione astronomica da Terra, dimostrando che con strumenti adeguati, è possibile ottenere dettagli finora riservati solo alle missioni spaziali. La capacità di Shark-Vis di catturare immagini così dettagliate promette di rivoluzionare la nostra comprensione delle superfici planetarie e dei processi geologici che le modellano.




In 5 anni 100 milioni di finanziamenti per Orvieto. L’alternativa del “no” vuole cancellare ogni cosa

Negli ultimi cinque anni Orvieto ha ottenuto e saputo intercettare circa 100 milioni di euro di finanziamenti regionali, nazionali ed europei grazie alla capacità di progettazione e all’autorevolezza delle relazioni che ha saputo costruire con il Governo regionale e nazionale. 

Oltre 43 milioni di euro sono arrivati dal Pnrr per progetti su digitalizzazione, scuola, impresa e lavoro, cultura e turismo, inclusione sociale, infrastrutture, transizione ecologica e salute. Ben 20 milioni di euro sono stati destinati alla sanità locale con gli interventi di ammodernamento del pronto soccorso e di ampliamento della terapia intensiva dell’ospedale “Santa Maria della Stella” e per la realizzazione della Casa e dell’ospedale di comunità all’ex ospedale di Piazza Duomo. Più di 7 milioni di euro sono arrivati per il Centro per le politiche sociali e della famiglia a Orvieto scalo e per la costruzione della nuova e moderna Scuola dell’Infanzia di Sferracavallo.

Grazie ad altri finanziamenti per un ammontare complessivo superiore ai 25 milioni di eurosi potranno finalmente realizzare importanti infrastrutture come il secondo stralcio funzionale della complanare e il miglioramento dei Fori di Baschi per rendere più vivibili i nostri quartieri, migliorare i collegamenti e favorire lo sviluppo economico del territorio. Circa 10 milioni di euro hanno finanziato e finanziano gli interventi di monitoraggio e prevenzione del dissesto idrogeologico sul territorio tra cui quelli previsti nel rifinanziamento della legge speciale per Orvieto ottenuto all’inizio della consiliatura grazie all’impegno dei parlamentari umbri del centrodestra.  

A questi vanno aggiunti tanti altri piccoli e grandi interventi, dal Museo della Ceramica all’impiantistica sportiva, dai numerosi bandi vinti nei settori Cultura e Turismo, fino ai 450mila euro che da quest’anno sono entrati strutturalmente nel bilancio comunale grazie alla modifica delle legge sulle grandi derivazioni e che quindi ogni anno potranno essere spesi per manutenzione, impianti sportivi ed eventi. 

Soldi veri, non promesse, per progetti concreti che cambieranno Orvieto dando una nuova prospettiva alla città, tanti avviati e molti dei quali dovranno essere terminati entro il 2026 e per i quali non c’è un minuto da perdere. Finanziamenti ottenuti per la capacità di programmazione e progettazione di questa amministrazione e all’attenzione che il Governo regionale e nazionale hanno dato a questo territorio contrariamente al passato. Uno degli esempi più lampanti è la Casa della salute che il centrosinistra voleva all’ex mensa della caserma Piave ma per la quale in venti anni non è stata capace di fare nulla pur avendo l’allora Governo regionale dalla stessa parte che aveva firmato un accordo di programma completamente disatteso. Oggi Orvieto invece è una città che conta e indirizza le scelte. 

L’alternativa che hanno di fronte gli orvietani è quella che vuole rivedere ogni scelta e cancellare il lavoro svolto in questi anni, che non vuole la complanarenon vuole la Casa e l’ospedale di comunitànon vuole il Cepol a Orvieto scalo e con i suoi no metterebbe a rischio milioni di euro faticosamente ottenuti da questo territorio. Non possiamo permetterlo, Orvieto non può più permetterselo e ha bisogno di continuità e stabilità per continuare a crescere. 




Riflessioni sullo sviluppo economico dell’orvietano (anche) indotte dalle Considerazioni della Banca d’Italia. Il problema della migrazione del risparmio

Come da tradizione l’ultimo giorno di maggio, il Governatore della Banca d’Italia ha letto le Considerazioni Finali, uno spaccato ad ampio spettro dell’economia mondiale e dei suoi riflessi su quella italiana. Molti gli spunti di riflessione, dal completamento del mercato integrato dei capitali in Euroarea, all’emissione di titoli di debito dell’Unione con caratteristiche di contenuta alea (risk-free), alle problematiche della demografia.

Qui vorrei sottolineare un aspetto discusso circa la relazione tra risparmio generato internamente all’Euroarea e investimenti realizzati, “L’interscambio con paesi esterni all’area nel 2023 superava il 55 per cento del PIL, a fronte del 40 della Cina e del 25 degli Stati Uniti. Le esportazioni contribuiscono alla domanda complessiva molto più che negli Stati Uniti”: il modello di sviluppo è risultato trainato dalle esportazioni. Nella presentazione, riportata sul sito della Banca d’Italia, chiosando “a braccio” il Governatore esplicita il problema di tale modello di sviluppo come legato alla migrazione di parte del risparmio generato internamente all’area, per cui la conclusione è che “occorre innanzi tutto riequilibrare il modello di crescita seguito nei due decenni passati, riducendo l’eccessiva dipendenza dalla domanda estera”.

Come rilevato in alcuni spunti di discussione relativi allo sviluppo economico di Orvieto, come ovvio entrati anche a fare parte dei programmi dei candidati sindaci – indotti anche dai lavori pubblicati da “Cittadinanza, Territorio, Sviluppo, CTS” – il problema sollevato dal Governatore è isomorfo a quello relativo al modello economico dell’orvietano, questo è proprio uno dei problemi che affliggono il nostro territorio, in particolare è l’aspetto più critico del mono-settorialismo del sistema produttivo: l’ipertrofia del settore legato al turismo implica un cronico saldo positivo dei conti con l’estero di Orvieto che a sua volta si riflette un’uscita di risparmio che si dirige a finanziare gli investimenti altrove; questo ci condanna a un livello d’investimenti inferiore al potenziale e a una stasi della dimensione delle imprese, pròdromo a una bassa produttività e salari al limite della sussistenza. Il risparmio generato localmente rimane superiore all’investimento esattamente del saldo positivo maturato nel settore che opera con i non residenti: questa non è neppure un’opinione ma mera algebra! Una applicazione di quella che Wittgenstein nel Trattato chiamò “funzione di verità”.

Un ribilanciamento dello sviluppo a favore della domanda interna – soprattutto della componente investimenti, che il Governatore auspica a livello di Euroarea – che a Orvieto è ora razionata da quella dei non residenti, soprattutto nel settore immobiliare, non è auspicabile per l’economia orvietana, ma cogente, imprescindibile per cambiare l’inclinazione al vespero della nostra città!

Continuare con questo modello di sviluppo? Come mi ha insegnato mio padre Melville, io rispondo:”I would prefer not to”, preferirei di no!




Nelle grotte di Orvieto Underground gli EstroVersi hanno portato in scena “Misericordia”

Nelle serate di lunedì 27 e martedì 28 maggio gli allievi del Laboratorio teatrale Essere EstroVersi diretto da Gianluca Foresi hanno portato in scena lo spettacolo Misericordia, un testo scritto dagli allievi stessi con la collaborazione di Marzia Elisabetta Polacco. Parlare di scena è forse riduttivo, perché nelle cavità di Orvieto Undergroud, l’ambientazione suggestiva ha permesso di creare un percorso itinerante alla scoperta di snodi e caverne in cui prendevano vita personaggi storici e contemporanei: martiri inchiodate nei loro destini da giudizi feroci, abilità vilipese dall’ignoranza, bambine demoniache, inquisitori ubriachi, entità primordiali della natura e degli inferi. Personaggi senza tempo hanno raccontato di sconfitte e di vittorie, di violenza, di disperazione ma soprattutto di misericordia, regalando agli attenti spettatori numerosi spunti di riflessione, brividi onirici, inquietudini emotive.

Ogni monologo era introdotto da un insolito anfitrione, allo stesso tempo accusatore e vittima, che vestendo di volta in volta panni differenti, guidava gli spettatori attraverso le grotte di quel luogo magico e pieno di atmosfera che è il parco delle grotte dell’Orvieto Underground, per il cui utilizzo Gianluca Foresi ringrazia la Società Speleotecnica.

La regia sapiente di Foresi ha regalato una serata memorabile sia per gli allievi coinvolti emotivamente, sia per i molti spettatori che in un silenzio innaturale pieno di stupore hanno dimostrato grande interesse e apprezzamento.