I socialisti stanno con Stefano Biagioli e a Carlotta Tedeschini va il sostegno del Partito Socialista Provinciale, Regionale e Nazionale

Sono contento perché siamo consapevoli di avere al nostro interno quella parte di anima riformista che ci ha contraddistinto. Il campo largo, lo abbiamo detto e fatto, è quello che riesce ad unire il riformismo con il cattolicesimo democratico e la sinistra.

Quando Carlotta Tedeschini ha accettato di candidarsi nella mia lista e all’interno della coalizione come testa di lista, ne sono stato lieto perché una giovane donna capace rappresenta i valori socialisti nel migliore dei modi. Insieme a lei, nella mia lista, Biagioli per il Bene comune, le tante disponibilità civiche che hanno scelto di metterci la faccia.

Ho visto donne e uomini del Pd che molto hanno dato per questa città dire “serve di investire sui giovani, su una nuova classe dirigente per dare un orizzonte diverso alla Città di Orvieto” e mettersi di lato, pronti a dare suggerimenti, a mettere a disposizione le proprie idee senza rivendicare posti in lista ma pronti a tornare militanti e andare a cercare il consenso per chi è in lista, casa per casa, quartiere per quartiere.

Ho visto una lista del Partito Democratico che rappresenta davvero il futuro di quel partito e che è un grande segnale di rinnovamento a disposizione della città e denso di capacità. Un partito che ha saputo unire la coalizione, grazie al lavoro fatto da Maurizio Talanti, e da quei tanti giovani e meno giovani che hanno scelto di impegnarsi per il bene comune della propria comunità.

Ho visto l’impegno di Mario Morcellini per ridare vigore alla presenza dei moderati e del mondo cattolico all’interno del centrosinistra.

Ho visto Bella Orvieto scegliere di stare in coalizione e spendersi per raccogliere il voto di quella sinistra che restava alla finestra e che invece sta tornando prepotentemente a impegnarsi per il futuro di Orvieto.  

Poi ho visto anche chi ha fatto scelte diverse, pensando di gettare una bandiera, quella del socialismo riformista in un angolo per essere ancora protagonisti, indossando una maglietta, quella azzurra, che oggi di socialista non ha più nulla e che governa, invece, a livello nazionale nel governo più a destra della storia e oggi, a Orvieto, offre i propri servigi ad una maggioranza che di riformista non ha proprio nulla.

Il comunicato stampa del Psi provinciale e Regionale inviato anche alla stampa fa chiarezza. Chi è andato da quella parte non è socialista, forse ha scelto “un’opportunità”, diversa, alla faccia dei valori che hanno espresso nel corso degli anni.  

Ed ora vedo l’impegno di Carlotta Tedeschini, il ruolo che le viene assegnato dal Partito Socialista provinciale, regionale e, so, anche nazionale per raccogliere quella bandiera del socialismo gettata in un angolo quasi fosse un cencio sporco da chi, con quel gesto, lo ha sporcato veramente.

“Una bandiera non si getta in un canto come cosa inutile. Si può anche ammainare, ma con onore, con dignità”. (Pietro Nenni)




Liste civiche e liste d’attesa

Leggiamo sui social commenti sarcastici sulla questione che abbiamo affrontato in occasione di recenti incontri pubblici, in merito alle liste di attesa in ambito sanitario. Poiché si tratta di un argomento serio e di fondamentale importanza, la salute dei cittadini, ci torniamo sopra nella speranza di generare, questa volta, almeno una riflessione e non altri sarcastici commenti; sarebbe davvero avvilente se così fosse. Partiamo dai fatti. Poco più di un anno fa il Procuratore Regionale della Corte dei Conti per la Regione Umbria, Rosa Francaviglia, denunciava: “la plurilesività delle fattispecie di malpractice comporta sia la compromissione del diritto alla salute, riconosciuto e tutelato dall’art. 32 della Costituzione, sia l’insorgenza di danno indiretto azionabile dalla procura contabile”.
Ancora peggio quanto evidenziato dalla Procura generale della Corte dei Conti durante la cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario nazionale 2024 e, cioè̀, che “la grave crisi di sostenibilità̀ del sistema sanitario nazionale non garantisce più̀ alla popolazione un’effettiva equità̀ di accesso alle prestazioni sanitarie, con intuibili conseguenze sulla salute delle persone e pesante aumento della spesa privata; la tendenza, ormai già̀ da diversi anni, appare lenta ma costante: da un Servizio Sanitario Nazionale incentrato sulla tutela del diritto costituzionalmente garantito, a tanti diversi sistemi sanitari regionali, sempre più̀ basati sulle regole del libero mercato” (https://www.corteconti.it/Download?id=2585a560-fa7a-4f29-8780-d4b9fd91964f).
Aggiungiamo altresì che la questione specifica delle liste d’attesa in Italia è stata al centro di numerosi casi di cronaca in questi anni, con arresti e denunce a carico di medici e dirigenti.

Le disfunzioni macroscopiche del sistema di prenotazione delle prestazioni mediche non sono quindi una novità, traducendosi, per chi non si può permettere di accedere alle strutture private, nella concreta impossibilità di curarsi. Il Decreto Legislativo n. 502/92, (Art.15-quinquies al comma 3) dispone che “per assicurare un corretto ed equilibrato rapporto tra attività istituzionale e corrispondente attività libero professionale e al fine anche di concorrere alla riduzione progressiva delle liste di attesa, l’attività libero professionale non può comportare, per ciascun dipendente, un volume di prestazioni superiore a quello assicurato per i compiti istituzionali”.  Di fatto, l’agenda del medico dipendente Usl sembrerebbe essere gestita direttamente dal software di prenotazione che, organizzando l’agenda degli appuntamenti, individua la struttura dove il paziente deve recarsi per ricevere la prestazione. Poiché ad oggi non vengono forniti dati sulle prestazioni erogate istituzionalmente da ciascun Dirigente medico USL rispetto a quelle rese dagli stessi in regime di intramoenia, non c’è modo di verificare se quel “corretto ed equilibrato rapporto tra attività istituzionale e corrispondente attività libero professionale” di cui al D.L. 502/92 sia rispettato.
Nel 2001 però il legislatore ha ribadito il diritto alle cure in modo inderogabile, introducendo tra l’altro i cosiddetti LEA, Livelli Essenziali di Assistenza, che sono le prestazioni e i servizi che il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) è tenuto a fornire a tutti i cittadini, gratuitamente o dietro pagamento di una quota di partecipazione (ticket), con le risorse pubbliche raccolte attraverso la fiscalità generale (imposte).

E’ da questo diritto che nascono nel Lodigiano i primi comitati per la salute, che ad oggi in Italia contano una trentina di sportelli, dove il cittadino può rivolgersi per inoltrare alle Direzioni Generali ASL la richiesta formale di erogare la prestazione nei tempi previsti per la classe di priorità, (“U” = urgenza, da erogare entro i 3 gg; “B” = breve prestazione, da erogare entro i 10 gg; “D” = differita prestazione, da erogare entro i 30gg o 60 gg; “P” = programmata, da erogare entro 120 gg), indicati dal medico prescrittore nella ricetta.
Questi sportelli in due anni di attività hanno totalizzato il 99% di successi azzerando i tempi di attesa per le pratiche trattate. L’azione dei comitati è andata oltre, portando i ricorsi anche all’attenzione dell’Autorità Giudiziaria, con un esposto presentato alla Procura della Repubblica di Lodi, che ha originato
l’apertura di due procedimenti penali per interruzione di Pubblico Servizio.
Viste le contestazioni che ci sono state rivolte in merito a quanto da noi sostenuto circa le competenze del Sindaco in materia di Sanità, ed il ruolo che il Sindaco riveste quale Autorità Sanitaria Locale nella tutela della salute dei suoi cittadini, ricordiamo che entrambi sono chiaramente indicati nella Legge Regione Umbria n°11 del 09/04/2015 e successive modifiche ed integrazioni “Testo unico in materia di Sanità e Servizi sociali”. Per quanto esposto sopra, ci è sembrato opportuno inserire nel nostro programma – in tema di sanità – la creazione di uno sportello analogo a quelli del lodigiano, che offra aiuto concreto al cittadino e serva da utile strumento di pressione sul sistema sanitario, per favorire regolarità e tempestività nel garantire le prestazioni dovute.
Ci è sembrato opportuno perché noi siamo civici, autenticamente civici, quindi siamo concentrati sui diritti di noi cittadini e non sulle logiche filogovernative del momento, alle quali non rispondiamo e nei cui confronti non abbiamo alcuna sudditanza.

Perché siamo cittadini e non sudditi.




Concluso  il concorso “Emozioniamoci davanti ad…un gesto d’amore” del Liceo Artistico di Orvieto

Il Liceo Artistico di Orvieto ha promosso anche quest’anno il concorso riservato agli alunni della Scuola Primaria e della Scuola Secondaria di Primo Grado “Emozioniamoci davanti ad… un gesto d’amore”, riflessioni di giovani studenti. Il progetto anche quest’anno ha avuto come finalità’ quella di stimolare i giovani studenti della scuola primaria e scuola media alla riflessione sul mondo che li circonda e a esprimere creativamente le loro idee insieme ai compagni di classe. Tanti gli Istituti Scolastici  del territorio che hanno partecipato.
Gli studenti hanno prodotto disegni e dipinti, sculture, fotografie e video, fumetti, poesie e racconti rappresentanti  le emozioni suscitate da un normale gesto che è rimasto impresso per la sua intensità: un gesto di amicizia, di solidarietà, di tenerezza, di profonda comprensione, di affetto o d’amore che i nonni, la mamma o il papà, un parente, un amico, uno sconosciuto, una persona da cui non si sarebbero aspettati nulla hanno avuto per loro e che ha rivelato quanta bellezza spirituale è nell’animo umano. I ragazzi hanno molte occasioni per saper cogliere ciò che agli adulti a volte sfugge: hanno ancora uno sguardo puro, autentico davanti alle cose e agli avvenimenti che accadono intorno a loro, sanno percepire sfumature e dettagli in maniera profonda. Attraverso gli elaborati riescono sempre a esprimere la loro creatività e a tradurre le loro emozioni. Anche in questa occasione sono stati previsti diversi segmenti di concorso.
Sezione fotografia e video con i video, eseguiti anche con il telefonino, di una durata massima di tre minuti .
Sezione pittura e grafica  con disegni, dipinti, fumetti.
Sezione scultura  con materiali vari – argilla, plastilina, polistirolo.
Sezione letteraria  con breve racconto, favola, poesia.
Tra gli istituti della scuola primaria orvietana sono state premiate, prime classificate per la sezione grafica e pittura, le classi quarte dell’istituto Barzini di piazza Marconi. In questo caso gli alunni delle classi quarte sono stati ispirati da una frase”L’abbraccio del lunedi’”che hanno trasformato in un collage. E’ stato un lavoro molto stimolante ed emozionante, molto sentito e vissuto da parte degli alunni delle classi quarte A e B, guidati con amore e passione dalle maestre delle due classi e dalla educatrice Marianna Baccini. Molto emozionante anche il lavoro secondo classificato per quanto riguarda la sezione pittura e grafica, della classe quinta A della scuola primaria “Sette Martiri” di Ciconia con l’opera GGF, premiata per l’originale creatività e per la fortissima aderenza al tema. Opera che con lo sguardo ingenuo dell’innocenza mette a confronto dubbi e paure tra un ragazzino frequentante l’ultimo anno di scuola primaria e un ragazzino della classe prima spaventato e intimorito per il percorso scolastico che lo attende.

Paure e timori sciolti come neve al sole con un semplice “gesto di amore”,che come per magia li ha tramutati in gioia, allegria e serenità. Menzione speciale per le classi 5A e 5B, sempre scuola primaria Barzini di piazza Marconi, per l’emozione suscitata tramite l’utilizzo del linguaggio fotografico, linguaggio che ha saputo suscitare forti emozioni con un singolo fotogramma, riuscendo a trasmettere, in maniera semplice e genuina, cosa che solo i bambini riescono a fare, il profondo e vero senso di amicizia, amore, inclusione e cooperazione.




Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto, il 2023 all’insegna di risultati positivi e sostegno al territorio

Il Consiglio di indirizzo della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto, nell’ultima riunione, ha approvato il bilancio di esercizio e di missione chiuso alla data del 31 dicembre 2023. La Fondazione, in termini economici e finanziari, ha conseguito un risultato decisamente positivo, con un avanzo di gestione di oltre un milione di euro. Una ottima performance, soprattutto se si tiene conto che anche quest’anno (e ormai sono otto esercizi consecutivi) non sono stati distribuiti dividendi da parte della conferitaria Cassa di Risparmio di Orvieto Spa. L’attività erogativa della Fondazione del 2023 ha rispettato in pieno quanto programmato.
Molte le iniziative portate a termine, ampiamente dettagliate nel bilancio di missione (a disposizione sul sito istituzionale dell’Ente). Nel corso dell’anno sono stati pubblicati sei bandi, con i quali sono stati sostenuti n. 67 progetti di associazioni ed enti pubblici e privati che operano sul territorio di competenza. A questi si aggiungono i contributi relativi ad alcuni significativi progetti (di terzi e propri), fra cui il rinnovo della convezione con la Caritas Diocesana di Orvieto Todi, che ha permesso di continuare a sostenere molte famiglie del comprensorio che versano in una situazione di grave difficoltà, l’adesione all’iniziativa dell’ACRI per il contrasto alla povertà educativa, la XXIII campagna di Scavo presso il Campo della Fiera e la manifestazione “Umbria Jazz Winter”, che ha festeggiato i suoi primi trent’anni, per citare i più rilevanti.
L’importo complessivo delle erogazioni è stato di oltre 550 mila euro, con ben 86 iniziative, a testimonianza dell’importanza che la Fondazione continua a rivestire per la valorizzazione del territorio, con il sostegno di molte associazioni che svolgono un’opera particolarmente meritoria in tutti i settori di competenza dell’Ente: dall’arte all’istruzione, dalla sanità al volontariato, dallo sviluppo economico all’assistenza agli anziani fino alle attività sportive.

Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto




Umbria Civica sostiene Roberta Tardani e lancia il progetto “Le Persone al centro”

Umbria Civica promuove la ricandidatura di Roberta Tardani a sindaco di Orvieto, alle prossime elezioni amministrative, sostenendo il progetto “Le Persone al centro – Orvieto 2024” nell’ambito della lista civica “Roberta Tardani Sindaco”.

“Si tratta di un movimento inclusivo – sottolinea Nilo Arcudi, coordinatore regionale di Umbria Civica – fatto di uomini e donne impegnati nella società civile e nel sociale, pronti a mettersi a servizio di un progetto serio e concreto per lo sviluppo della comunità orvietana. In questi anni il sindaco uscente Roberta Tardani, con competenza e passione, ha svolto un ottimo lavoro, che ha rilanciato Orvieto e che deve proseguire in futuro per consentire alla città di raggiungere nuovi e importanti obiettivi. In questo percorso, è fondamentale il ruolo e il contributo dell’esperienza civica che i nostri candidati di riferimento, Andrea Scopetti e Laura Mecocci, interpretano perfettamente”. 




CTS presenta un’analisi approfondita sullo sviluppo economico di Orvieto, la parola d’ordine è “diversificare per crescere”

Cittadinanza Territorio Sviluppo (CTS) presenta un’analisi approfondita sullo sviluppo economico di Orvieto, intitolata “Connessioni tra settori e sviluppo economico. Il problema della demografia. Riflessioni sul mono-settorialismo orvietano: una situazione à la Rawls?”. Lo studio, curato da Antonio Rossetti, presidente del Comitato scientifico di CTS, esamina gli effetti a lungo termine degli investimenti economici e la loro relazione con la dinamica demografica, con particolare attenzione alla sostenibilità del settore turistico e al suo impatto sulla comunità locale.

I principali punti dell’analisi:

  • Evoluzione demografica e impatti economici: L’invecchiamento della popolazione porterà a un cambiamento nella domanda di beni e servizi, con una potenziale riduzione dei consumi in settori come la ristorazione e l’alloggio a favore di un aumento della spesa per abitazione e sanità. Questo scenario richiede un ripensamento delle strategie di sviluppo economico e dei servizi pubblici per adattarsi alle nuove esigenze.
  • Investimenti e valore aggiunto (VA): Lo studio evidenzia l’importanza di investire in settori ad alta produttività come l’energia e la ricerca, che generano un significativo valore aggiunto e hanno un effetto positivo sull’intero sistema economico locale.
  • Turismo e sviluppo economico: Sebbene il turismo sia un settore vitale per Orvieto, l’analisi suggerisce che non dovrebbe essere l’unico motore di sviluppo economico. La diversificazione con altre industrie ad alto valore aggiunto è necessaria per una crescita sostenibile e per rispondere alle esigenze di una popolazione in evoluzione.

Conclusioni e raccomandazioni:

Antonio Rossetti conclude che Orvieto ha bisogno di un approccio allo sviluppo economico più diversificato che integri il turismo con altri settori. “Dobbiamo guardare oltre il turismo e valutare investimenti in settori che possono sostenere la crescita economica complessiva e la qualità della vita a Orvieto”, afferma Rossetti. Trae ispirazione dal filosofo John Rawls, suggerendo di considerare “le opzioni che migliorano la situazione di chi sta peggio”.

Lo studio di CTS rappresenta un’analisi preziosa per il futuro di Orvieto. Le sue conclusioni e raccomandazioni offrono spunti di riflessione importanti per le autorità locali, le imprese e la comunità nel suo complesso, al fine di definire una strategia di sviluppo sostenibile e inclusiva per la città.

L’intero rapporto in pdf