Umberto Garbini, Fratelli d’Italia, “il comunicato contro il PD non l’ho firmato e nessuno mi ha coinvolto”

L’unità nel centro-destra torna a essere messa in discussione. Nella giornata di venerdì 9 febbraio, infatti, arriva alle redazioni un comunicato intestato Civitas a nome di tutti i gruppi di centro-destra con un forte attacco al cosiddetto “nuovo corso del PD”. Un comunicato dalle tinte forti incentrato sull’incapacità del PD di governare nel passato e sulla capacità dell’attuale maggioranza di cambiare la città.

A metà pomeriggio arriva una richiesta altrettanto chiara da parte del presidente del consiglio comunale e capogruppo di Fratelli d’Italia, Umberto Garbini, di rettificare la firma unitaria. Pochissime parole ma molto esplicite, “Il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia che ho l’onore di rappresentare, non ha mai condiviso questo comunicato stampa”. Garbini sottolinea che nessuno ha avuto l’attenzione almeno di sottoporre il testo preventivamente ai rappresentanti ufficiali di Fratelli d’Italia di Orvieto. Insomma la spaccatura che ufficialmente sembrava rientrata dopo la dichiarazioni dei vertici provinciali del partito di Giorgia Meloni non è affatto rientrata.




Il Tango Festival, tradito da Orvieto, si sposta a Spoleto

Il tango Festival è pronto a partire, sì, avete letto bene.  Il tango Festival si farà a Spoleto, appena sarà possibile viste le recenti scosse di terremoto che hanno obbligato l’organizzatore Paolo Selmi a spostare ad altra data la kermesse.  Ma la manifestazione non si teneva a Orvieto fino allo scorso anno?  A febbraio, in pieno inverno turistico, infatti, improvvisamente la città vedeva luci fino a notte tardissima al Palazzo del Popolo o al teatro, almeno due alberghi pieni e qualche ristorante aperto.  D’estate il bis con tanto di palco di fianco al Duomo.  E quest’anno?  Niente da fare, Selmi ha liberamente scelto di spostarsi armi e bagagli a Spoleto, anche lì in pieno inverno turistico. 

Cosa è successo?  Dal 2017 i tangheri hanno invaso la città pacificamente e tanti cittadini sono diventati appassionati del sensuale ballo argentino proprio grazie al Tango Festival. Tutto è filato liscio fino al 2019, ricordiamolo come l’ultimo evento di massa a Orvieto prima della durissima e lunghissima parentesi della pandemia.  E già allora si sentiva qualche scricchiolio perché tra Paolo Selmi e la sindaca Roberta Tardani i rapporti non sono stati, a quanto sembra, mai idilliaci.  La versione raccontata da Selmi è semplicemente disarmante, “con la sindaca Tardani ho pagato tutto, senza sconti o agevolazioni.  Abbiamo pagato l’affitto del Teatro del Palazzo del Popolo, la tassa di occupazione del suolo pubblico e ogni servizio aggiuntivo previsto.  Tutto fino all’ultimo euro”.  Al telefono la voce di Selmi tradisce oltre la delusione anche un po’ di rabbia e ricorda, “abbiamo portato a Orvieto oltre 400 persone e circa 150 tangheri in un periodo critico per il turismo, cioè febbraio.  Due alberghi pieni così come numerosi B&B e ristoranti, ma si vede che non bastava e ci hanno fatto intendere chiaramente che non erano interessati”. 

Sempre secondo Selmi ci sono state anche delle promesse per possibili finanziamenti regionali, ma anche lì nulla di fatto.  Si capisce che c’è dispiacere perché ormai il tango e Orvieto erano divenuti un binomio di successo.  La stoccata finale è durissima, e riguarda l’origine del dissidio tra lo stesso Selmi e la sindaca.  “Tutto risale al 2019.  A una settimana la sindaca mi comunica che il teatro non è disponibile per la messa in liquidazione di TeMa e mi chiede di rinviare il festival.  Mi ha messo in grandissima difficoltà con chi aveva prenotato e allora decisi – spiega Selmi – di pubblicare un comunicato spiegando la situazione.  Niente, il fatto non mi è stato perdonato ma che dovevo fare con coloro che avevano prenotato e pagato la caparra?”.  Paolo Selmi continua, “Scoppia la pandemia e la sindaca durante un’intervista addossa la colpa dei contagi a Orvieto al festival che comunque abbiamo organizzato.  La stessa settimana, ricordo, c’era stato un incontro di livello internazionale, sempre a Orvieto a cui avevano partecipato numerosi cinesi.  Da allora i rapporti si sono definitivamente rotti con tanto di anticamera in Comune e la cancellazione del contributo da 5 mila euro per l’organizzazione dell’evento in piazza Duomo”.

Il resto è cronaca di questi giorni con lo spostamento a Spoleto del festival del Tango e Orvieto senza tangheri con gli alberghi quasi tutti chiusi a febbraio.




Perché protestano gli agricoltori? Alcuni spunti per capire meglio le loro rivendicazioni

Featured Video Play Icon

Gli agricoltori hanno ottenuto un primo incontro con la presidente del consiglio Giorgia Meloni e visibilità a Sanremo. Anche in europa s’inizia a ripensare l’intera impalcatura del cosiddetto green-deal per tentare di bloccare l’ondata di manifestazioni che sta attraversando vari Paesi della Ue.

A Orvieto la scorsa settimana per tre giorni hanno manifestato con i loro trattori causando disagi al traffico seppure limitati. Gli agricoltori temono per il loro futuro, per quello delle loro aziende e chiedono di essere ascoltati dalle istituzioni. Vogliono essere coinvolti nelle scelte in materia di agricoltura. E’ chiedere troppo?

Abbiamo chiesto a due dei manifestanti, Luigi Petrangeli e Girolamo Misciattelli Bernardini di spiegarci le loro ragioni, di farci capire il perché della protesta, almeno a grandi linee, in attesa dei prossimi sviluppi.




Citivas e i gruppi di maggioranza rispondono al PD, “parte con offese e insulti carichi di rancore”

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato inviato da Civitas Orvieto a nome dei gruppi di maggioranza in consiglio comunale

Dopo aver annichilito una città, dopo essere stati relegati nel giusto dimenticatoio dai cittadini orvietani e dopo cinque anni di imbarazzante immobilismo, il Partito Democratico sente l’odore delle urne e torna a fare quello che è sempre stato, un comitato elettorale a difesa dei soliti interessi di parte.

I  giovani del “nuovo corso” del Pd, oltre a  condire il loro vuoto pensiero con offese e insulti carichi di rancore, come i loro poco illustri predecessori pensano di prendere in giro ancora una volta i cittadini orvietani cercando di nascondere dietro qualche volto apparentemente rassicurante i soliti personaggi, le solite logiche ma soprattutto tutte le evidenti contraddizioni di una confusa e sconclusionata presunta proposta politica.

Inseguono la teoria del declino ma sono contro ogni forma di sviluppo della città, parlano di risollevare la città ma dicono “no” alla complanare e con la disinformazione più becera ostacolano le imprese sane che danno lavoro e sostegno al territorio, insorgono perché il centro storico si svuota e dicono “no” alla Casa di comunità e ospedale di comunità che riporterà servizi ed economia, demonizzano il turismo quando loro stessi proponevano un albergo nell’ex ospedale, mettono contro la città dei residenti e la città turistica rincorrendo chi pensa che i temi dell’abitare si fermino a Porta Romana. E questo solo per citare le ultime “ricette”.

Dicono di voler costruire ma l’unica “cura” che hanno in mente e che li potrà tenere insieme sarà distruggere l’importante lavoro fatto in questi anni dall’amministrazione comunale in ogni ambito affrontando con impegno concreto gli anni più difficili della storia recente.

Per questo i cittadini orvietani sapranno scegliere se dare continuità e stabilità a un processo di sviluppo avviato o tornare indietro e ripartire da zero, sapranno scegliere tra la concretezza e la confusione, tra l’unità e la divisione, tra l’impegno e il disfattismo, tra l’esperienza e l’improvvisazione, tra chi lavora per la città e chi lavora contro, animato solo dal livore.

Fonte: Gruppi di maggioranza




Il consigliere del Pd Giovannini, “ma i posti nei parcheggi sotterranei per i residenti quando arriveranno?”

Il consigliere del PD Federico Giovannini torna con una nuova interrogazione da discutere in consiglio comunale, sull’argomento spinoso dei posti auto nei due parcheggi di Foro Boario e via Roma.  Secondo Giovannini la precedenza negli abbonamenti deve essere data ai residenti.

Come segnalato in una mia recente “question time” sul tema della disponibilità dei parcheggi per gli abitanti di Orvieto centro, la sindaca Roberta Tardani ha affermato che nelle strutture di via Roma e di Foro Boario “ci sono spazi per i residenti e spazi per le attività economiche che hanno sottoscritto un abbonamento e i cui proprietari sono residenti orvietani che hanno diritto a svolgere la loro attività”;

Le liste di attesa per accedere al posto auto nei parcheggi citati sono da tempo bloccate in ragione dell’esaurimento degli spazi. Nella risposta alla question time si è accennato- forse per mettere una pezza al malumore delle tante persone che sono rimaste escluse – a una prossima apertura delle liste, senza fornire dettagli su date e numeri.

Probabilmente la Sindaca ritiene il centro storico di Orvieto anzitutto un centro commerciale in cui, incidentalmente e inopportunamente, ci si vive. E da questa opinione fa discendere un ordine di priorità che andrebbe perlomeno rivisto. Il punto non è mettere contro – come proposto impropriamente e strumentalmente dalla stessa sindaca – residenti normali e residenti titolari di attività commerciali (i quali hanno tutto il diritto di vedersi assegnato un posto auto come singoli cittadini). Il punto è l’equivalenza tra i residenti del centro storico e i clienti di attività ricettive (perché di queste stiamo parlando). Un’equivalenza discutibile sotto diversi profili, a cominciare da quello in merito all’opportunità di sacrificare il diritto di un cittadino di vivere in una città al cui essere città contribuisce vivendoci, per far spazio alle legittime, ma non esclusive e prioritarie, richieste di comodità da parte di alcune strutture. .

Al di là di queste considerazioni che riteniamo di buon senso, l’aspetto che merita una più attenta considerazione, anche sotto il profilo formale, si trova nel dispositivo che disciplina le “Condizioni Generali di Abbonamento” che si sottoscrive per l’utilizzo di un posto auto dei parcheggi di Via Roma e di Foro Boario. In questo documento ufficiale non è prevista la cessione del posto auto ad altri veicoli “in luogo di quello/i indicati/i nel presenti contratto”. Quindi, nel caso in cui gli abbonamenti riservati alle attività ricettive consentissero l’uso del posto auto per veicoli diversi (ossia dei clienti) da quelli indicati nelle “Condizioni generali di abbonamento”, si configurerebbe una violazione dello stesso, richiedendo la risoluzione del contratto ai sensi dell’art.9, oltre alla verifica di eventuali responsabilità di quanti hanno compiti di controllo.

Se ciò corrispondesse allo stato di cose che si intende chiarire, si paleserebbe una difformità di condizioni tra gli abbonati privati e gli abbonati “multiaccesso”: tale difformità meriterebbe un dovuto approfondimento.

Chiedo quindi di sapere:

Se è intenzione dell’Amministrazione provvedere ad una modifica del regolamento in modo da introdurre criteri chiari ed equi di assegnazione, privilegiando anzitutto i residenti ed evitando al contempo “accaparramenti” di posti auto, per garantire, in tal modo, un uguale accesso – almeno in linea di principio – da parte di tutti i nuclei familiari residenti che desiderano usufruire del servizio;
il numero degli abbonamenti rilasciati ai titolari di attività ricettive e commerciali in entrambi i parcheggi insilati di via Roma e di Foro Boario;
se ad una stessa attività commerciale e/o ricettiva sono riservati più stalli;
se per gli abbonamenti ad uso commerciale sono previste tariffe più elevate rispetto agli abbonamenti per residenti e se di intende differenziare le tariffe in occasione della revisione del regolamento;
quando verranno sbloccate le liste di attesa per entrambi i parcheggi in oggetto ed in che numero.




“Musica d’amare” con Riccardo Cambri e Mirella Cleri alla Sala Eufonica della biblioteca il 15 febbraio

Per la quinta edizione di “Innamorati di Orvieto”, che dal 14 al 18 febbraio celebrerà l’amore per la città in tutte le sue forme, l’Unitre presenta “Musica d’Amare”, una speciale sessione sentimentale di ascolto musicale (in collaborazione con la Scuola Comunale di Musica “Casasole”) che avrà luogo presso la Sala Eufonica della Nuova Biblioteca Pubblica “Luigi Fumi” giovedì 15 febbraio alle 10,30.

Il Maestro Riccardo Cambri, pianista e presidente Unitre Orvieto, e Mirella Cleri, psicologa clinica e di comunità del Consultorio Familiare di Orvieto Usl Umbria 2, condurranno un evento in cui a partire dalle intense suggestioni musicali i partecipanti potranno vivere una originale esperienza di emozioni e sensazioni. Splendide composizioni di Chopin, Beethoven e Bach scelte da Riccardo Cambri verranno messe in vibrazione Mirella Cleri con le parole chiave Attesa – Tempesta – Insieme, per evocare le complesse possibilità recettive dell’animo umano: turbamento, tenerezza, eccitazione, commozione, stupore, gioia, euforia.

Al termine di “Musica d’Amare”, i presenti saranno omaggiati di una dolce delicatezza offerta dal Caffè Montanucci. 35 i posti disponibili, con prenotazione obbligatoria al 3387323884.




Sanremo, che noia! Con tanta nostalgia del passato

Finalmente si sta per avviare alla conclusione un polpettone nazional popolare che ha tenuto banco da novembre scorso nel nostro paese e che ci tormenta, nel suo clou, per 4 (quattro) serate consecutive: il Festival di Sanremo.
Una competizione musicale ormai storica e allo stesso tempo datata che accompagna gli inverni italiani da 74 anni, con fasi di alterni successi e di stanca.
Ora siamo arrivati nella fase esclusivamente consumistica ma qualitativamente deprimente, a dispetto dei famosi dati Auditel forniti dalla Rai e che alimenta un carrozzone da decine di milioni di euro stimato, secondo calcoli AGI tra i 75 e gli 85 milioni di euro tra alberghi, ristorazione, casinò, turismo e naturalmente quelle case discografiche che alimentano mercato e introiti pubblicitari.
A prescindere dai dati di ascolto forniti, reali o meno, sicuramente un fenomeno di costume alimentato dall’ente di stato, con l’appoggio più o meno incondizionato delle reti commerciali concorrenti che, nei lunghissimi giorni della kermesse, non solo offrono alla Rai una tregua nel palinsesti ma la spalleggiano con servizi nei Tg e nei programmi di intrattenimento.
Uno spettacolo noioso, stucchevole, con una generazione di “artisti” che, con grande spirito avventuroso, salgono sul palco ad esibirsi. Tra mise improbabili come gli orsacchiotti di Dargen D’Amico, che pretende assieme a Ghali di darci lezioni di vita e pacifismo (beata gioventù), cantanti dal glorioso passato come Loredana Bertè e Fiorella Mannoia che, con la loro bravura, non avrebbero certo bisogno di cimentarsi in una competizione che li vede in gara con gli improbabili Geolier, Fred De Palma, Gazelle, sconosciuti ai più e bisognosi di affermazione.
Con tutto il rispetto poi per Emma e Diodato, Nek e Renga, Irama e Sangiovanni il nostro è il paese di Lucio Dalla, Francesco De Gregori, Fabrizio De Andrè, Lucio Battisti, Antonello Venditti, Claudio Baglioni…e la lista potrebbe andare avanti ma per pietà di Mahmood e Mister Rain (pure bravino nei testi) la chiudiamo qui.
E almeno nei gruppi presenti i Negramaro emergono ma certo, se si pensa ai Nomadi, alla Premiata Forneria Marconi, alla Schola Cantorum, ci si sente fortunati ad aver vissuto gli anni 70 e 80 dello scorso secolo e aver goduto della miglior musica italiana di sempre.
Come direbbe un altro grande Edoardo Bennato, le attuali “sono solo canzonette”, con dubbi interpreti, e le più brave come Giorgia ed Elisa in questa edizione in panchina.
E per finire Amadeus V…neanche la saga Rocky e Rambo al cinema ha avuto questi sequel…facciamo basta?
Anche perché lo stesso Amadeus, Carlo Conti, l’emergente Cattelan, se paragonati agli eleganti Luttazzi e Corrado, a Mike Bongiorno e Pippo Baudo, non mostri di simpatia, ma certamente giganti del palco, escono impietosamente sconfitti dal confronto.
Nostalgia dei tempi andati, presunzione, snobismo? A chi legge l’ardua sentenza.
Intanto nello show business attuale in mezzo a tanti finti talenti gonfiati ad arte dal sistema affaristico che gli ruota intorno abbiamo solamente un unico grande “one man show” vivente ed è il fantastico Fiorello, capace di essere uno, nessuno e centomila.
Tutto il resto, come cantava il grande Califfo, è noia.




Uomo violento allontanato dalla casa dei familiari a Castel Viscardo, applicato il braccialetto elettronico

I Carabinieri del Comando Stazione di Castel Viscardo hanno dato esecuzione all’ordinanza di applicazione della misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento alle persone offese nonché ai luoghi abitualmente frequentati dalle stesse nei confronti di un 43enne straniero per il reato di maltrattamenti in famiglia.

L’attività d’indagine, scaturita a seguito di numerosi interventi dell’Arma presso l’abitazione del nucleo familiare, ha consentito di acquisire gravi indizi di colpevolezza nei confronti dell’indagato in relazione ai comportamenti posti in essere nei confronti della moglie e della figlia, fin dal mese di giugno 2023 ed acuitisi dalla seconda decade dello scorso dicembre, causando in entrambe una situazione di forte disagio psicologico derivante dalle reiterate condotte vessatorie e verbalmente aggressive del congiunto, che  pretendeva che le due svolgessero solo i lavori di casa senza dedicarsi ad altre attività, sia lavorative che scolastiche.

Al fine di una maggior tutela nei confronti delle vittime, il Giudice ha disposto anche l’applicazione del braccialetto elettronico nei confronti dell’indagato.




La grande corsa a candidarsi e intanto Orvieto perde occasioni e…treni di sviluppo

Ancora non è iniziata la campagna elettorale e già si affolla il parterre dei candidati sindaco.  Di certi ne abbiamo tre, l’uscente Roberta Tardani e i civici Roberta Palazzetti e Stefano Spagnoli.  Poi c’è il PD che è ancora alle prese con la sua margherita da sfogliare in attesa si tirare fuori il candidato definitivo tra Stefano Biagioli, in pole position e Floriano Custolino, in leggero calo.  A lato rimangono altre piste calde in area PD ma con percentuali da prefisso telefonico.

In area cattolico-riformista ha fatto il suo ingresso Mario Morcellini, già decente universitario e tanti altri incarichi.  In realtà il suo nome a un certo punto fu fatto passare da un pezzo di PD come candidato ideale per l’area di centro-sinistra.  Ora si presenta rinnovato e in splendida solitudine, ma assomiglia molto a una chiamata all’ordine per gli indisciplinati del PD e i cespugli vari della galassia centrista o a un’azione di disturbo verso la civica Palazzetti.

Permangono i mali antichi di Orvieto, le divisioni, le invidie, il tutti contro tutti disordinato e senza un apparente ordine.  C’è anche chi soffre della sindrome del campo largo contro il nemico.  E allora si fa appello, sarà l’aria sanremese, a una reunion da sinistra fino al centro leggermente spostato a destra per unirsi contro il centro-destra che appare unito.  Appare unito, il centro-destra ma sappiamo che il partito attualmente socio di maggioranza, Fratelli d’Italia, è spaccato e alla ricerca di una rotta che unitaria non sarà, comunque.

E mentre tutti si presentano e cercano di convincere gli altri di essere i migliori candidati, i fatti, gli avvenimenti e gli accordi passano lasciandosi Orvieto alle spalle.  Treni e sanità sono spine nel fianco profonde ma con responsabilità più regionali che locali; per pubblicizzare il turismo dei cammini pur di non plaudire all’idea di aziende ed enti, si preferisce nominare la via Francigena, che dall’Umbria e Orvieto non passa, invece del Cammino dell’Intrepido Larth nato in città con investimenti locali.  Non si ha traccia del capitolo formazione tecnica e professionale post-diploma, richiesta dalle imprese locali.  Certo contemporaneamente si lavora per le curve ai Fori di Baschi e si attende il via libera definitivo al nuovo tratto di complanare, opere di vitale importanza per la città.  Sono in arrivo i milioni del PNRR e si è messa in moto la poderosa macchina pre-elettorale di sistemazioni, asfaltature e lavori annunciati da anni e poi messi da parte in attesa del momento giusto.  Tutte opere utilissime, si badi bene, ma che rischiano di essere cattedrali nel deserto se nel frattempo non si lavora per lo sviluppo economico e soprattutto imprenditoriale della città e del territorio.

Mentre i finanziamenti e le opportunità passano, a Orvieto c’è chi vuole mettere insieme le pere con le mele contro il nemico, chi si offre senza una connessione con la città e l’opposizione, che ha avuto 5 anni di tempo, ancora non ha tirato fuori un candidato ufficiale.  E intanto i programmi languono in attesa, anche questi, di tempi migliori.




Si è insediata Ilaria Bernardini nuova direttrice dell’ospedale di Orvieto a tempo pieno

Si è insediata lunedì scorso, 5 febbraio, alla guida della struttura ospedaliera “Santa Maria della Stella” di Orvieto, la dr.ssa Ilaria Bernardini che assume l’incarico di vertice per i prossimi cinque anni dopo essere risultata vincitrice dell’avviso pubblico bandito dalla Usl Umbria 2. Per l’occasione sono stati convocati i responsabili di reparto e dei servizi dell’ospedale, tutti presenti all’incontro.
Dirigente medico, specialista in Igiene, la dottoressa Bernardini vanta un’importante esperienza professionale presso la Direzione Medica di Presidio dell’Azienda Ospedaliera di Perugia dove ha ricoperto il ruolo di responsabile della Gestione operativa dei processi clinico assistenziali e raccordo con l’Ufficio Controllo di Gestione, occupandosi in particolare  del percorso del paziente chirurgico programmato, dalla lista di attesa alla sala operatoria e svolgendo attività quotidiana di verifica delle sedute operatorie e reportistica dei dati di attività. Particolarmente attiva inoltre nel campo delle liste operatorie, nella verifica dei tempi, nell’analisi delle criticità e nell’organizzazione di incontri, per la loro risoluzione, con professionisti chirurghi, anestesisti, infermieri per ottimizzare l’organizzazione e le risorse.

L’impegno della dottoressa Bernardini al “Santa Maria della Misericordia” di Perugia si è rivolto anche al monitoraggio dei principali indicatori di performance aziendali con analisi dei sistemi di valutazione dell’organizzazione. Numerosi i ruoli e le mansioni svolte nel nosocomio del capoluogo di regione: dalle attività del comitato infezioni ospedaliere a quelle legate all’accreditamento, alla gestione del rischio clinico, al registro tumori e ai flussi informativi regionali relativi alla mobilità sanitaria, solo per citarne alcuni.

La dottoressa Ilaria Bernardini sostituisce alla guida dell’ospedale di Orvieto il dott. Patrizio Angelozzi che, malgrado l’impegno di responsabile della struttura complessa di Ostetricia e Ginecologia, con grande disponibilità, capacità e competenza, dal mese di luglio 2022 ha guidato anche la struttura ospedaliera. Il dottor Angelozzi, che torna al suo originario ed esclusivo incarico di direzione del reparto di Ostetrica e Ginecologia, ha ricevuto il ringraziamento, per l’importante contributo in termini di dedizione, professionalità, impegno e risultati raggiunti, del direttore generale ff dott. Piero Carsili presente al “Santa Maria della Stella” per il passaggio di consegne e per il primo giorno di lavoro della dott.ssa Bernardini. “Per la prima volta – ha dichiarato il manager sanitario – l’ospedale di Orvieto ha al vertice un direttore di struttura complessa a tempo pieno, parte integrante dell’organico aziendale. Un segnale inequivocabile del ruolo strategico del nosocomio orvietano nella rete ospedaliera regionale, ribadito nei programmi della Regione Umbria e confermato dai progetti di potenziamento e sviluppo in termini strutturali, di dotazione organica, di innovazione tecnologica”.

Il direttore generale ff della Usl Umbria 2 dott. Piero Carsili ha quindi rivolto i migliori auguri di buon lavoro alla nuova direttrice dell’ospedale di Orvieto, allo staff della direzione di presidio e ai professionisti impegnati nei reparti con l’auspicio e l’impegno comune di offrire, grazie ad un lavoro corale e ad un’organizzazione efficiente ed efficace, risposte sempre più di qualità ai cittadini”.

Il nuovo direttore dell’ospedale di Orvieto dott.ssa Ilaria Bernardini si è detta “onorata di assumere questo prestigioso incarico” e ha garantito “massimo impegno, dedizione e attenzione puntando sul lavoro di squadra con la certezza di poter migliorare ulteriormente la performance e l’efficienza della struttura ospedaliera grazie a questi elementi e al supporto indispensabile dei professionisti, delle istituzioni, della comunità cittadina”.