I musei sono viventi e non spazi vecchi, noiosi e polverosi

Orvieto, come quasi tutte le città italiane ed europee, è un museo a cielo aperto. Ma esiste un sistema per meglio valorizzare e promuovere il nostro Patrimonio?
Oltre a educare e a sensibilizzare i cittadini verso la propria identità storica, fondamentale per capire chi siamo e da dove veniamo, è necessario elaborare idee stimolanti in grado di intercettare l’interesse dei visitatori che, anche inconsapevolmente, sono alla ricerca di qualcosa di nuovo, di forte, di significativo. Questa esigenza deve però fare i conti con il problema dei musei che è quello di tenersi in piedi, soprattutto in un tempo in cui i finanziamenti pubblici stanno diminuendo. Ad essi – che non hanno scopo di lucro e rientrano tra i servizi pubblici essenziali- è chiesto di aumentare la propria capacità di ‘auto-mantenersi’ per garantire il lavoro del personale, la funzionalità delle strutture, la conservazione delle collezioni, l’attività di ricerca.  A incidere negativamente sono poi i cosiddetti ‘luoghi comuni’ molto diffusi tra il grande pubblico. Un museo è molto di più che uno spazio vecchio, immobile, noioso e polveroso, comprensibile solo agli specialisti, piuttosto è un “motore del cammino dell’umanità” verso la “partecipazione alla vita democratica e alla cittadinanza attiva”.

Il museo è un organismo vivente, sempre in trasformazione e, soprattutto, sempre contemporaneo. L’interesse aumenta notevolmente quando il museo riesce a migliorare la qualità della percezione dei visitatori che andrebbero meglio ascoltati per trovare nuovi contenuti e modalità di comunicazione finalizzati a un turismo del senso. Solo allora il turista rimane colpito e ritorna, fino a farsi promotore in casa propria di ciò che ha visto e sperimentato nel suo viaggio.

Da qualche anno si stanno ormai diffondendo nei musei nuove forme di narrazione dove l’esperienza della visita viene arricchita da significati e simboli veicolati da suggestive tecnologie, dove il passato continua a parlare, a emozionare e a suscitare l’immaginazione delle persone.  Qui gli orizzonti dell’innovazione sono apertissimi! Non c’è dubbio che bisogna partire dal linguaggio e dalla comunicazione. Non va dimenticato che un museo è sempre attuale, è un antidoto alla povertà educativa, un luogo di conoscenza e di sviluppo di capacità critiche, un deposito di memoria individuale e collettiva, locale e globale. Un museo non è solo un museo, ma un moderno laboratorio per progettare, per sperimentare nuove forme di fruizione della cultura che non deve più identificarsi con una visione nozionistica e puramente accademica.

Per fare tutto questo è però necessario un impegno corale fra le varie componenti istituzionali e imprenditoriali, una sapiente ed efficace politica di reperimento di risorse umane e finanziare in cui intervengano esperti del settore culturale ed economico.


Museo Claudio Faina

Insomma bisognerebbe avviare un serio lavoro di programmazione e prima ancora d’individuazione strategica degli obiettivi che si vogliono raggiungere. Dall’irriducibile “staticismo” della cultura, che non riesce a coniugare conservazione e innovazione, si deve passare a modelli di fruizione più partecipativi dove i musei, come i monumenti, acquistino la capacità di comunicare l’attualità che li eleva a ‘beni immateriali’ di grande valore culturale ed etico, come “l’educazione ai diritti umani e alla pace”. Il problema della valorizzazione dei beni culturali appare infatti sempre più attuale perché correlato alla funzione ‘umanizzatrice’ ed educativa dell’arte che -come afferma il Consiglio d’Europa e l’UNESCO- favorisce senza dubbio la crescita e lo sviluppo della personalità e della dimensione sociale per la costruzione della civiltà del futuro.

Ed ecco allora che si fa largo una proposta ‘shock’: unire la forza e la creatività del sistema privato e associativo con il mondo museale, al fine di acquisire quelle conoscenze e quelle esperienze pratiche capaci di orientare le preferenze dei fruitori verso ciò che si ritiene più desiderabile dal punto di vista sociale; in breve riuscire a dare ai visitatori proprio quello che oggi s’aspettano di trovare! Diceva Glenn Gould, pianista e compositore: “Credo che il senso dell’arte sia la combustione interna che essa accende nel cuore degli uomini e non le sue manifestazioni pubbliche superficiali, esteriorizzate. Lo scopo dell’arte non è il rilascio di una momentanea erogazione di adrenalina ma è, piuttosto, la costruzione graduale e permanente di uno stato di meraviglia e serenità”.


Museo archeologico nazionale

Spesso ci si concentra sul marketing turistico quando invece occorre riscoprire e attualizzare continuamente il nostro Patrimonio, sviluppando un modello di turismo culturale che sappia offrire forme di fruizione più adatte al nostro tempo, come la realizzazione di mostre e percorsi espositivi nei diversi luoghi cittadini per dare una visione d’insieme del nostro territorio, così da armonizzare il centro con la periferia. Ma non bisogna illudersi: uno sforzo di questo tipo ha senso soltanto se gli obiettivi dell’offerta sono chiari.

 

 

ENGLISH VERSION

THE MUSEUMS ARE ALIVE AND NOT OLD, BORING AND DUSTY SPACES

Orvieto, like almost all Italian and European cities, is an open-air museum. But is there a system to better enhance and promote our Heritage? In addition to educating and raising awareness among citizens about their historical identity—essential to understanding who we are and where we come from—it is necessary to develop stimulating ideas capable of capturing the interest of visitors who, even unknowingly, are seeking something new, powerful, and meaningful. However, this need must grapple with the museum’s problem of staying afloat, especially in a time when public funding is decreasing. Non-profit museums, which fall under essential public services, are required to increase their ability to ‘self-sustain’ to ensure the work of staff, the functionality of facilities, the preservation of collections, and research activities. Common misconceptions widely spread among the general public also negatively impact museums. A museum is much more than an old, immobile, boring, and dusty space, understandable only to specialists; rather, it is an “engine for humanity’s journey” toward “participation in democratic life and active citizenship.”

The museum is a living organism, always transforming and, above all, contemporary. Interest increases significantly when the museum improves the quality of visitors’ perception, who should be better listened to for finding new content and communication methods aimed at meaningful tourism. Only then does the tourist get impressed and return, becoming an advocate at home for what they have seen and experienced on their journey.

For some years now, new forms of storytelling have been spreading in museums where the visiting experience is enriched with meanings and symbols conveyed by suggestive technologies, allowing the past to continue speaking, captivating, and stimulating people’s imagination. The horizons of innovation are wide open here! There is no doubt that it is necessary to start with language and communication. It should not be forgotten that a museum is always relevant; it is an antidote to educational poverty, a place of knowledge and the development of critical abilities, a repository of individual and collective, local and global memory. A museum is not just a museum, but a modern laboratory to design and experiment with new forms of cultural fruition that should no longer be identified with a purely academic and informational view.

Museo Claudio Faina

To achieve all this, a collective commitment is required from various institutional and business components, a wise and effective policy for obtaining human and financial resources, involving experts from the cultural and economic sectors. In short, a serious planning effort is needed, and, even before that, a strategic identification of the objectives to be achieved. From the irreducible “staticism” of culture, which fails to combine conservation and innovation, it is necessary to move on to more participatory models of fruition where museums, like monuments, acquire the ability to communicate their relevance, elevating them to ‘intangible assets’ of great cultural and ethical value, such as “education for human rights and peace.” The issue of enhancing cultural heritage appears increasingly relevant because it is related to the ‘humanizing’ and educational function of art, which— as stated by the Council of Europe and UNESCO—undoubtedly fosters the growth and development of personality and the social dimension for building the civilization of the future.

Then comes a ‘shocking’ proposal: to unite the strength and creativity of the private and associative system with the museum world, to acquire the knowledge and practical experiences capable of guiding users’ preferences toward what is deemed more socially desirable; in short, to give visitors exactly what they expect to find today! As Glenn Gould, pianist and composer, said: “I believe that the sense of art is the internal combustion that it ignites in the hearts of men, not its superficial, externalized public manifestations. The purpose of art is not the release of a momentary adrenaline rush but, rather, the gradual and permanent construction of a state of wonder and serenity.”

Museo archeologico nazionale

Often, attention is focused on tourist marketing when instead we need to continually rediscover and update our Heritage, developing a cultural tourism model that can offer more suitable forms of fruition for our time. This includes creating exhibitions and exhibition paths in different city locations to provide an overview of our territory, harmonizing the center with the periphery. But there is no room for illusion: such an effort makes sense only if the goals of the offer are clear.

 




Ufficializzata la nomina dell’ispettore Massimiliano Bolli al comando della Polizia Stradale di Orvieto

E’ stata formalizzata la nomina del Comandante della Sottosezione Polizia Stradale di Orvieto per l’Ispettore Massimiliano Bolli, un decreto che reca la firma di Teseo De Sanctis Dirigente del Compartimento Polizia Stradale per il Lazio e l’Umbria, un atto che conferma quanto di fatto accade già dai primi del mese di luglio 2023 dopo il pensionamento di Stefano Spagnoli.

Figlio della realtà orvietana e della Specialità, l’Ispettore Bolli, arriva nel 1998 presso la Sottosezione dopo varie esperienze in Polizia che hanno inizio con il suo arruolamento nel 1992. Anni di attività investigative ricche di successi insieme ai colleghi della Squadra di Polizia Giudiziaria di cui ha assunto il Comando nel 2006. Il percorso professionale – quasi tutto svolto all’interno della specialità della Polizia Stradale – i ruoli e gli incarichi di responsabilità ricoperti, che hanno contribuito ad acquisire e perfezionare le qualità richieste per assolvere alle funzioni di comando, le capacità e le attitudini professionali possedute, hanno determinato il conferimento dell’incarico di Comandante presso l’unità distaccata di Orvieto.




Donna aggredita dal marito nell’area di servizio, arrestato con l’accusa di maltrattamenti

È successo nella serata del 28 dicembre, in un’area di servizio poco più a sud di Orvieto, dove una coppia in viaggio verso Napoli per festeggiare il Capodanno ha vissuto un dramma di violenza domestica.

La coppia, proveniente dalla provincia di Bolzano e accompagnata dalla figlia della donna avuta da una precedente relazione, si è fermata per una sosta quando la tensione tra i due ha raggiunto livelli insopportabili. La donna, stremata dalle accuse di tradimento dell’uomo, ha deciso di interrompere il viaggio, annunciando di tornare a casa con la figlia.

La situazione è precipitata quando l’uomo, convinto di aver trovato prove di un tradimento sul cellulare della compagna, ha reagito violentemente lanciando l’apparecchio in volto alla donna, colpendola ad uno zigomo. È stato in quel momento che la donna ha chiesto alla figlia di 10 anni di chiamare la Polizia di Stato.

Due pattuglie della Sottosezione della Polizia Stradale di Orvieto sono prontamente intervenute dopo la segnalazione. Grazie alle informazioni in tempo reale fornite dalla bambina al telefono, gli agenti hanno rapidamente raggiunto la coppia. All’arrivo, l’uomo, forse consapevole della gravità dell’accaduto, si trovava vicino all’auto, mentre la donna, visibilmente ferita e in lacrime, mostrava segni di violenza sul volto e mani fratturate.

I soccorsi sanitari sono stati immediatamente attivati, trasportando la donna all’ospedale di Orvieto, dove è stata curata per contusioni, escoriazioni e fratture alle dita delle mani. L’uomo è stato preso in custodia e condotto negli Uffici della Sottosezione della Stradale.

Durante l’udienza di convalida dell’arresto, il Giudice ha deciso la misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare e il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla donna, confermando così la gravità degli eventi e l’importanza di tutelare la vittima.




“Cieli di Piombo” di Mathilde Bonetti, l’amore e la speranza nel turbine della Seconda Guerra Mondiale

Il 10 gennaio alle 17, presso la sala Digipass della Nuova Biblioteca “Luigi Fumi”, avrà luogo la presentazione del romanzo storico “Cieli di Piombo” di Mathilde Bonetti, una giovane autrice con oltre 80 romanzi all’attivo. La presentazione sarà un’occasione per esplorare la forza dell’amore in un contesto drammatico come quello della Seconda Guerra Mondiale. Il romanzo di Bonetti offre una prospettiva unica, coniugando abilmente fatti storici e le vicende personali dei protagonisti nel periodo devastante della guerra. Il contesto della Seconda Guerra Mondiale, iniziata nel 1939, costituisce lo sfondo su cui uomini e donne, nonostante le differenze ideologiche, scoprono la loro umanità comune. La volontà di resistere e l’istinto di sopravvivenza diventano non solo strumenti di adattamento alla brutalità, ma un incentivo per riscoprire la forza della vita, della speranza e dell’amore.

L’evento è promosso dalla FIDAPA BPW Italy di Orvieto, in collaborazione con la Fondazione per il Centro Studi città di Orvieto e l’ISAO (Istituto Storico Artistico Orvietano). Il Colonnello Adelio Roviti, ex direttore del MuSAM (Museo Storico dell’Aeronautica Militare di Vigna di Valle), contribuirà all’evento con un interessante intervento sulla ricostruzione delle battaglie aeree e la descrizione precisa dei velivoli. La manifestazione gode del patrocinio dell’Amministrazione comunale, e la socia Dominga Cotarella contribuirà offrendo i vini per l’aperitivo conclusivo.

L’evento non solo celebra il talento di Mathilde Bonetti ma rappresenta anche un’opportunità per le socie della FIDAPA di Modoetia Corona Ferrea di incontrarsi e sostenersi reciprocamente, promuovendo il valore della solidarietà all’interno dell’Associazione.




La polizia risolve due casi di truffe online ai danni di cittadini orvietani

Ancora una volta, cittadini orvietani sono stati vittime di truffe online, un fenomeno sempre più diffuso e subdolo. Due casi recenti hanno visto protagonisti imbroglioni che hanno sfruttato la rete per mettere a segno le loro malefatte.

Il primo episodio coinvolge un uomo di cinquant’anni di Orvieto che ha deciso di vendere il suo computer portatile su una piattaforma online. Dopo aver ricevuto un’offerta di 800 euro da una presunta acquirente, il venditore ha spedito il prodotto in Calabria. Tuttavia, quando ha constatato che il bonifico promesso non era mai arrivato sul suo conto, ha capito di essere caduto in trappola. Recatosi alla polizia locale, ha denunciato l’accaduto. Gli investigatori sono riusciti a identificare la truffatrice, una quarantacinquenne della Calabria già nota alle autorità per reati simili.

Il secondo caso coinvolge una donna di quarantun anni che ha ricevuto un messaggio di testo con un link apparentemente proveniente dalla sua banca. Convinta di seguire una procedura di sicurezza, ha aperto il link, che in realtà era un inganno. In seguito a una chiamata fraudolenta, è stata informata di un errore di sistema e le è stato consigliato di non accedere al servizio di home banking per 24 ore. La vittima ha seguito le indicazioni, ma al successivo contatto con la banca, ha scoperto un prelievo non autorizzato di 5.000 euro dal suo conto. Anche in questo caso, la donna ha denunciato l’accaduto alla polizia di Orvieto, che, dopo mesi di indagini, è riuscita a individuare e denunciare il responsabile, un trentenne residente in provincia di Napoli.

Entrambi i casi sono stati segnalati alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Terni, che coordina le indagini.

ENGLISH VERSION

POLICE SOLVE TWO CASES OF ONLINE SCAMS TARGETING ORVIETO CITIZENS

Once again, citizens of Orvieto have fallen victim to online scams, an increasingly widespread and deceptive phenomenon. Two recent cases involved scammers exploiting the internet to carry out their fraudulent activities.

In the first incident, a fifty-year-old resident of Orvieto decided to sell his laptop on an online platform. After receiving an offer of 800 euros from a supposed buyer, the seller shipped the product to Calabria. However, when he realized that the promised bank transfer had never reached his account, he understood he had fallen into a trap. He reported the incident to the local police, who managed to identify the scammer—a forty-five-year-old woman from Calabria already known to the authorities for similar offenses.

The second case involved a forty-one-year-old woman who received a text message with a link seemingly from her bank. Believing she was following a security procedure, she opened the link, which turned out to be a scam. Following a fraudulent call, she was informed of a system error and advised not to access online banking for 24 hours. The victim followed the instructions, but upon contacting the bank the next day, she discovered an unauthorized withdrawal of 5,000 euros from her account. In this case as well, the woman reported the incident to the Orvieto police, who, after months of investigation, managed to identify and report the responsible party—a thirty-year-old residing in the province of Naples.

Both cases have been reported to the Public Prosecutor’s Office at the Court of Terni, which oversees the investigations.




La Polizia Locale di Todi individua un giovane “vandalo” grazie alle telecamere

La Polizia Locale di Todi ha ottenuto un successo significativo identificando uno degli autori degli atti vandalici verificatisi alla fine di dicembre lungo il Viale della Consolazione, all’ingresso della città. L’identificazione è stata resa possibile grazie alle immagini catturate dagli impianti di videosorveglianza, fornendo così un importante contributo per risolvere il caso. La scoperta è scaturita da una segnalazione di Gesenu, che aveva rilevato un contenitore di raccolta della nettezza urbana reso inutilizzabile a causa di una probabile esplosione. Le indagini hanno rivelato che, intorno alle 1 e 50 del mattino, una vettura si è fermata vicino al cestino, ha inserito un ordigno esplosivo e lo ha fatto detonare. Grazie all’acquisizione delle immagini di due diverse telecamere, gli investigatori hanno potuto ricostruire l’evento, identificando l’auto coinvolta e riuscendo a catturare il numero di targa. L’intestatario e conducente del veicolo è risultato essere un giovane di 21 anni di Todi, il quale è stato rintracciato e immediatamente segnalato all’autorità giudiziaria per il reato commesso.

Interrogato sulla presenza di altri complici, il giovane ha ammesso di essere al volante ma ha dichiarato di non ricordare chi altro fosse a bordo e chi avesse posizionato l’esplosivo, affermando di aver bevuto e di essere afflitto da mal di testa. In seguito a queste dichiarazioni, la Polizia Locale ha inoltrato una informativa alla Motorizzazione Civile per adottare i provvedimenti previsti dal codice della strada. Un’altra relazione è stata inviata all’ufficio patrimonio del Comune per intraprendere azioni risarcitorie del danno causato.

Il sindaco Ruggiano, ha espresso le sue congratulazioni al corpo di Polizia Locale e al comandante Giuseppe Padricelli per la prontezza con cui hanno individuato il responsabile. Ha sottolineato la ferma posizione dell’Amministrazione comunale contro atti vandalici, evidenziando l’importanza dei nuovi impianti di videosorveglianza nell’identificare responsabili di comportamenti deprecabili in varie aree della città. Dal 3 gennaio, la Polizia Locale ha avviato una serie di controlli presso il ponte in ferro Bailey, recentemente inaugurato, in risposta a segnalazioni di traffico non autorizzato e danneggiamenti.

Fonte: Comune di Todi




Tra i 151 espulsi dalla polizia anche un presunto attentatore che ha iniziato a radicalizzarsi nel carcere di Orvieto

Nell’ultimo anno, la Regione ha assistito a un significativo sforzo da parte delle autorità di sicurezza per espellere individui considerati potenziali minacce per la pubblica incolumità. Tra questi, emerge la figura di un presunto attentatore, un cittadino marocchino di 40 anni di fede islamica, che è stato oggetto di espulsione in seguito alle attività investigative della polizia ternana.

L’uomo, il cui percorso di radicalizzazione ha avuto inizio durante la detenzione nel carcere di Orvieto, è stato individuato mentre pianificava un attentato. Grazie agli sforzi degli investigatori, è stato rimandato in Marocco, mettendo così fine a una potenziale minaccia per la sicurezza. Questo caso è solo uno dei 151 casi di espulsione effettuati dall’Ufficio Immigrazione nell’anno appena concluso. La procedura relativa al presunto attentatore risale al mese di ottobre, dimostrando la determinazione delle autorità nell’affrontare tempestivamente situazioni di pericolo. L’ultimo caso, cronologicamente parlando, coinvolge un cittadino albanese che aveva scontato una pena di due anni nel carcere di Sabbione per reati di rapina e violenza contro un pubblico ufficiale. Tra gli altri individui espulsi, spicca la figura di un uomo brasiliano di 38 anni, che ha scontato una condanna di 16 anni per un omicidio commesso al di fuori della regione, ma che è stato sottoposto all’atto di espulsione proprio dal carcere di Sabbione.

Oltre ai casi sopra menzionati, la polizia ha accompagnato nei loro paesi di origine altri tre individui: uno proveniente da Porto Rico, un macedone coinvolto in violenza domestica e stalking nei confronti della moglie, e un cittadino nepalese. Inoltre, 29 persone sono state trasferite nei centri di permanenza e rimpatrio come parte di un’attiva strategia di monitoraggio del territorio per prevenire potenziali situazioni di pericolo per la sicurezza pubblica.




Riccardo Cucchi presenta “Un altro calcio è ancora possibile” a Todi il 4 gennaio

Giovedì 4 gennaio, alle 17, nella suggestiva cornice della Sala Affrescata del Museo Pinacoteca, situato nel Palazzo comunale di Todi, si terrà l’evento di presentazione del libro “Un altro calcio è ancora possibile” di Riccardo Cucchi. L’autore sarà presente e discuterà del libro insieme al collega Antonello Brughini e al sindaco di Todi, Antonino Ruggiano.

Cucchi, ormai umbro d’adozione, è una figura ben nota nella zona, in particolare nel marscianese, dove risiede, e a Todi, città che ha recentemente premiato entrambi gli autori per la loro illustre carriera nel campo del giornalismo sportivo. Il libro di Cucchi, dal titolo suggestivo, utilizza il calcio come veicolo per denunciare le discriminazioni presenti nel mondo sportivo, invitando a restituire la fantasia ai bambini che, a suo dire, sono soffocati dalla competizione e dalle aspettative eccessive dei genitori. “Del calcio spesso si racconta il lato peggiore: tifoserie violente, cori razzisti, scontri dentro e fuori dagli stadi, bilanci truccati, penalizzazioni. Eppure, ci sarebbe tanto altro – dice Riccardo Cucchi – se solo ci si concentrasse sui valori e si facesse a meno dell’insaziabile fame di profitto che sta macinando diritti e speranze.”

L’autore invita a riscoprire la gioia di giocare a calcio nei campetti dell’oratorio o persino per strada, sottraendolo alla schiavitù della televisione che ne ha fatto uno spettacolo vuoto di significato. Il messaggio centrale è quello di riportare i bambini allo stadio, lontano dagli schermi e vivendo con loro le emozioni genuine della “prima volta”. Il libro presenta personaggi di assoluta statura umana nel mondo dello sport, come Nelson Mandela, Socrates, Gary Lineker, e Natali Shaeen, calciatrice palestinese simbolo della lotta contro la violenza di genere. Vengono inoltre inclusi momenti epici del calcio internazionale e citazioni storiche di autori come Luis Borges ed Eduardo Galeano, restituendo l’essenza della passione di un tifoso nei confronti di un campione al di là dell’appartenenza a un club.

La presentazione del libro rappresenta un’occasione unica per esplorare le profondità del calcio come fenomeno sociale e per riflettere sulla sua importanza nella vita di tutti i giorni, andando oltre le apparenze e abbracciando la sua autentica essenza.

ENGLISH VERSION

RICCARDO CUCCHI PRESENTS “ANOTHER FOOTBALL IS STILL POSSIBLE” IN TODI ON JANUARY 4TH

Thursday, January 4th, at 5:00 PM, in the evocative setting of the Frescoed Hall of the Pinacoteca Museum, located in the Municipal Palaces of Todi, the presentation event of the book “Another Football is Still Possible” by Riccardo Cucchi will take place. The author will be present and will discuss the book together with colleague Antonello Brughini and the Mayor of Todi, Antonino Ruggiano.

Cucchi, now an adopted Umbrian, is a well-known figure in the area, especially in the Marsciano region where he resides, and in Todi, a city that has recently honored both authors for their distinguished careers in sports journalism.

Cucchi’s evocatively titled book uses football as a vehicle to denounce discrimination in the sports world, urging a return of imagination to children who, according to him, are stifled by competition and the excessive expectations of parents.

“Football is often portrayed at its worst: violent fan behavior, racist chants, clashes inside and outside stadiums, rigged balances, penalties. Yet, there could be so much more – says Riccardo Cucchi – if only we focused on values and dispensed with the insatiable profit hunger that is grinding down rights and hopes.”

The author encourages rediscovering the joy of playing football on small pitches or even in the streets, liberating it from the slavery of television that has turned it into a meaningless spectacle. The central message is to bring children back to the stadium, away from screens, and to experience with them the genuine emotions of the “first time.”

The book features characters of absolute human stature in the world of sports, such as Nelson Mandela, Socrates, Gary Lineker, and Natali Shaeen, a Palestinian footballer symbolizing the fight against gender violence. It also includes epic moments in international football and historical quotes from authors like Luis Borges and Eduardo Galeano, capturing the essence of a fan’s passion for a champion beyond club affiliation.

The book presentation is a unique opportunity to explore the depths of football as a social phenomenon and reflect on its importance in everyday life, going beyond appearances and embracing its authentic essence.




La nuova sanità regionale, non c’è da stare tranquilli a Orvieto

Sanità, la regione ha ricevuto il placet dal governo e il Piano sanitario è pronto a partire. Diventa realtà il terzo polo, quello di Foligno-Spoleto-Trevi, diventa realtà l’ingresso pieno del privato nella sanità pubblica, diventa realtà la marginalizzazione di Orvieto. Ma perché si può parlare proprio di marginalità della sanità cittadina? Poche righe per ricordare che Orvieto è un ospedale DEA di I livello e che l’ospedale di comunità avrà 20 posti letto extra-ospedalieri, cioè per lungodegenti e per chi necessità di cure in fase non o post acuta.

Viene cancellato un reparto di cardiologia, non a Orvieto. Salvata la cardiochirurgia di Terni per la quale si paventava il trasferimento a Perugia. Mancheranno venti primariati e anche l’oncologia è destinata a soffrire. Il punto nascite di Orvieto rimane, sempre in deroga. Fine delle notizie sulla città della rupe e la sua sanità. Al distretto si è pronti a dire addio, ora più vicino con la conseguenza che tutto il controllo e il centro di spesa viene spostato probabilmente a terni. Però abbiamo l’UTIC, viene sottolineato. In realtà l’Unità di Terapia Intensiva Cardiologica, non c’è per mancanza di personale medico e infermieristico specializzato e nel particolare per l’assenza di strumentazione adeguata tanto che i trasferimenti verso Terni sono sempre più frequenti. Diventa realtà l’elisoccorso regionale con costi esorbitanti e che non migliorerà l’isolamento dell’orvietano in particolare per le patologie tempo-dipendenti. Già, Orvieto rimane isolata dal resto della Regione con i poli di eccellenza ad almeno 60 minuti di auto e/o ambulanza con buona pace della tempestività del soccorso e cura.

Rimane un’unica speranza quella della Conferenza dei Sindaci della USL Umbria 2 che vede come presidente il primo cittadino di Foligno, Stefano Zuccarini e nel consiglio di rappresentanza, quello di Terni, Trevi, Foligno stessa, Montecastrilli e Orvieto. Il rischio concreto è che le esigenze siano spesso confliggenti tra Orvieto e tutti gli altri. Infatti Terni è il secondo polo e Montecastrilli è a due passi mentre Foligno e Trevi sono parte integrante del costituendo terzo polo sanitario umbro. Il sindaco di Orvieto rischia di ritrovarsi schiacciato tra i due giganti e non, si badi bene, per incapacità politica o altro, ma proprio per la composizione del consiglio.

Le operazioni di maquillage come i lavori previsti sia all’ospedale che accanto al Duomo non bastano per rimanere tranquilli e esultare per il pericolo scampato. Rimangono delle domande in sospeso. Partiamo dall’ex-ospedale. Abbiamo un piano della viabilità che preveda l’inevitabile aumento del traffico quotidiano? E’ chiaro a tutti che non verrà aperto un punto di soccorso nel centro storico? La USL ha analizzato i costi di gestione sia dell’immobile che del nuovo personale necessario? I lavori partiranno nei tempi per rispettare quelli molto rigidi del PNRR?

Sull’ospedale due semplici domande: a quando l’apertura della UTIC con personale adeguato? Gli specialisti mancanti a quando, senza condivisioni con altre strutture? Perché ogni volta che si ridisegna la struttura di controllo Orvieto viene esclusa, come nel caso del distretto?

E infine per la Regione. Investire su Narni a due passi da Terni mentre si pensa al nuovo ospedale del capoluogo è economicamente vantaggioso? Lasciare Orvieto a parte è giusto? Pensare che l’elisoccorso sia la panacea di tutti i mali è corretto?

Al 2024 l’ardua sentenza!




One Life, “chi salva una vita salva il mondo intero”

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Con l’avvicinarsi della data del 27 gennaio, universalmente riconosciuta come il giorno internazionale del ricordo delle vittime della Shoah, un film molto bello, intenso e a tratti commovente è nelle sale in questi giorni.  “One Life” è la storia vera di Sir Nicholas Winton, insignito del titolo di Cavaliere della corona inglese dalla Regina Elisabetta nel 2003 proprio per i meriti acquisiti sul campo nel 1938, nella Praga che stava per essere occupata dai nazisti.
Nicholas Winton detto “Nicky” si rese protagonista del salvataggio di 699 bambini ebrei rifugiati dalla Cecoslovacchia.  Grazie alla sua opera coraggiosa e incessante, quello che lui stesso definì il suo gruppo di lavoro il “Comitato di gente comune”, riuscì a procurare i visti di entrata per l’Inghilterra e soprattutto trovò le famiglie che li potessero adottare.
Fu così che un semplice agente di borsa, educato al “decoro, alla gentilezza e al rispetto per gli altri”, come sottolineato durante il film dalla madre Babette Winton, interpretata da una straordinaria Helena Bonham Carter ed essenziale complice del figlio nella storia, si trasformò in un eroe del nostro tempo.
A dare vita al personaggio nelle diverse fasi della sua esistenza un intenso Jhonny Flynn nella versione giovane e l’immenso Anthony Hopkins, che commuove fino alle lacrime nella scena clou del film quando, ormai anziano, in uno studio televisivo della BBC, reincontra a sorpresa alcuni dei 699 bambini, ormai divenuti anche loro persone di mezza età, da lui salvati dalle deportazioni e dai campi di sterminio nazisti.
Con questo film viene raccontata quindi la storia dell’operazione “Kindertransport” che permise di salvare non solo i 699 ragazzini della lista di Nicky ma, complessivamente, 6.000 minori cecoslovacchi, grazie al solco tracciato da Winton.  Un’impresa che ricorda molto da vicino quella di Oskar Schindler, resa famosa dal film di Steven Spielberg “ Schindler’s list”.
Un’opera cinematografica importante quindi, soprattutto in un momento in cui l’antisemitismo riaffiora in molti strati della società, in Europa, nel mondo e nel nostro paese. Il grande tema rimane quello dell’indifferenza, del coraggio dei pochi che riuscirono ad aiutare a proteggere e a salvare gli ebrei in difficoltà durante la seconda guerra mondiale, a fronte dei tanti che invece si distinsero per malvagità, per delazioni, per manifestazioni di odio che portarono poi al genocidio dei 6 milioni nei campi della morte nazisti.
Quanto avvenuto il 7 ottobre, la strage nazi islamista di Hamas fatta di stupri, decapitazioni, mutilazioni di corpi ed incendi degli stessi, di donne, bambini, famiglie intere dilaniate e colpevoli, agli occhi degli aguzzini palestinesi, di essere ebrei e per questo anche deportati a centinaia a Gaza, ripropone prepotentemente all’attenzione del mondo il tema dell’odio antiebraico.  Con le operazioni di Israele a Gaza si sono riproposti, ottant’anni dopo Auschwitz, slogan inneggianti l’eliminazione del popolo ebraico dalla faccia della terra e la pericolosissima distorsione dei fatti di uno stato ebraico costretto ad entrare in guerra contro il terrorismo di Hamas, dedito ad uccidere deliberatamente palestinesi, rispondendo ad un crimine con un presunto crimine.
Nulla di più falso e tanta demagogia in questi slogan, con una demonizzazione che ha permesso al satrapo di Ankara, Erdogan, di paragonare oscenamente Netanyahu ad Hitler.  Una manifestazione di odio becera da parte del rais turco che si è fatto portavoce e paladino di una vulgata che rischia, in proiezione del prossimo 27 gennaio, di divenire una drammatica strumentalizzazione della guerra in corso a fini propagandistici, con l’intento di colpire Israele ed il popolo ebraico proprio nel ricordo più struggente, quello del genocidio della seconda guerra mondiale.
Ecco perché le giornate che ci aspettano saranno difficilissime e dovremo tutti vigilare perché il pensiero della Shoah rimanga unico ed incontaminato da chi vorrebbe violarlo e farlo divenire altra cosa.
Un film come “ One Life” rappresenta quindi uno strumento di memoria fondamentale per trasmettere ai giovani i principi del rispetto e della convivenza, della bontà e della gentilezza.
Facciamolo vedere ai nostri ragazzi perché quel “Mai più!”, divenuto lo slogan per eccellenza dopo lo sterminio nazista, non diventi, soprattutto dopo il 7 ottobre,” Perché ancora”.