Nuovo boom di visitatori per il Pozzo di San Patrizio e incassi quasi a un milione di euro

Nuovo record assoluto di visitatori per il Pozzo di San Patrizio. Nel 2023 gli ingressi a uno dei monumenti simbolo della città di Orvieto sono stati 254.645, ben 6.650 in più rispetto al precedente primato stabilito lo scorso anno, il 20% in più in confronto al dato del 2019, anno pre pandemia.

Negli ultimi cinque anni, di cui due pesantemente condizionati dall’emergenza Covid – commenta il sindaco e assessore al Turismo, Roberta Tardani – più di un milione di persone ha visitato il Pozzo di San Patrizio di Orvieto e per ben 3 volte è stato migliorato il record di ingressi in un processo di crescita costante. Il risultato del 2023 rappresenta un importante traguardo, peraltro raggiunto in un anno in cui per diversi giorni a settembre il monumento è stato chiuso per consentire i lavori di installazione dei corrimano e delle protezioni ai finestroni, interventi da tempo auspicati e necessari per garantire una visita più sicura. Il dato che ci restituisce il Pozzo di San  Patrizio, da qualcuno considerato poco significativo – prosegue –  in realtà ha molteplici significati. Innanzitutto dai biglietti del Pozzo arrivano incassi per circa un milione di euro, una parte importante del bilancio del Comune di Orvieto, e come la gran parte delle risorse derivanti dai flussi turistici questi vengono reinvestiti nei servizi per la città e per i residenti.  Come potrebbe un Comune, visti anche i rincari su utenze e interessi degli ultimi anni, mantenere la qualità dei servizi ai cittadini, manutenzioni, scuole, attività culturali? I risultati poi ci aiutano a misurare l’efficacia o meno delle politiche di promozione e in questi anni il monumento del Sangallo è stato al centro dell’attenzione dei mass media nazionali e internazionali e di eventi particolari che ne hanno rinnovato l’esperienza di visita in diversi momenti dell’anno. Ora sarà necessario, e non scontato, consolidare i livelli raggiunti e proseguire nell’obiettivo di aumentare la permanenza media dei turisti nel solco del progetto Orvieto Experience, recentemente avviato e legato alla valorizzazione delle esperienze sul territorio, e con il fondamentale apporto degli operatori privati nella qualificazione dell’accoglienza turistica”.

A partire dal 16 gennaio la custodia e la gestione di tutti i servizi del Pozzo di San Patrizio saranno affidati alla società Coop Culture che si è aggiudicata l’appalto per i prossimi cinque anni.




Ciro Zeno, Filt-Cgil, “Orvieto, città con tante infrastrutture ferroviarie ma con pochi treni”

Pendolari e più in generale i trasporti ferroviari a Orvieto sono stati al centro della conferenza stampa che Ciro Zeno, segretario generale della Filt-Cgil Umbria, ha tenuto proprio all’esterno della stazione ferroviaria della città.  Un primo simbolo della realtà di Orvieto, la città con più infrastrutture ma con meno treni.  Ricorda immediatamente Zeno che la biglietteria è fra le più attive in Umbria ma nonostante questo a Orvieto “mancano i treni”. La realtà che in troppi non hanno voluto vedere e che si continua a non vedere con la giusta attenzione, la restituiscono i numeri che vedono un tracollo dell’offerta di collegamenti tra Orvieto e Roma a sud e Firenze a nord.  Tera il 2000 e il 2023 Orvieto ha perso anche i collegamenti internazionali, ad esempio con Vienna e Monaco.  Oggi “coloro che hanno necessità di recarsi a Roma, Arezzo, Perugia, Firenze Terni hanno possibilità veramente limitate.  I servizi interregionali sono forniti all’80% dalla Regioni Lazio e Toscana e i treni sono talmente rari da non rispondere più alle esigenze dell’intero comprensorio”.  Proprio il bacino d’utenza è dirimente per poter discutere con istituzioni e aziende.  Circa 40mila sono gli abitanti dei comuni limitrofi, mentre basta allargare il raggio d’azione poco oltre i confini regionali che si arriva ad oltre 80 mila. Zeno affonda ilo colpo, “non abbiamo visto grinta da parte delle istituzioni e negli anni i risultati sono davanti ai nostri occhi.  Ci sono intere fasce orarie scoperte, gli IC dal 2000 sono stati tagliati di oltre il 75%, e questi sono solo alcuni esempi”.  Il segretario della Filt-Cgil ha ricordato che erano ben 14 gli IC utilizzabili dagli orvietani e dai turisti, mentre oggi ne sono rimasti ben pochi e spesso in ritardo.

C’è poi il capitolo dell’alta velocità, un vero e proprio nervo scoperto per Orvieto da dove passano oltre 600 treni al giorno ma senza fermarsi mentre la Regione ha puntato su Orte e Creti, dimenticandosi addirittura di Orvieto come parte dell’Umbria nel proprio comunicato ufficiale. Zeno sottolinea come Orvieto sia una vera e propria Cenerentola tanto che “l’adeguamento dei marciapiedi è realtà in tante stazioni mentre qui ancora non si sa nulla.  Avere i marciapiedi più alti significherebbe essere pronti per i nuovi treni a velocità più alta e per i Frecciarossa.  Ora si sta adeguando Pontassieve me qui niente di nuovo”. Ciro Zeno passa poi alla proposta portando esempi che potrebbero divenire concreti per la fermata dei terni AV a Orvieto visto che la città è dotata del bivio più breve di ingresso e uscita dalla linea direttissima. “Nel dettaglio si potrebbe pensare al treno per Milano FR 9504 partenza da Roma alle 5.10 con arrivo a Milano alle 8.50 ad Orvieto fermerebbe alle 5.50 circa. Oppure il 9608 che parte da Salerno alle 5.16, Roma 6.50 Milano 10.00 con fermata ad Orvieto alle 7.30 circa. Mentre verso il sud il Fr 9505 con fermata ad Orvieto alle 8 20 e arrivo a Roma 9.04, Napoli 10.28.  Per il ritorno, la sera, il Fr 9592 da Salerno alle 17.53, Milano 23.50 con fermata a Napoli alle 18.40 e Roma 19.55, Orvieto 20.30 circa. Oppure FR 9568 che parte da Napoli 19.40, Roma 20.55, Firenze 23, a Orvieto fermerebbe alle 21.35 circa”.

Rompere l’isolamento ferroviario di orvieto con l’Umbria e cambiare il paradigma dell’alta velocità come servizio solo commerciale, Per Ciro Zeno, “si deve uscire fuori dalla logica che l’AV sia solo commerciale e diventi, invece, un servizio che sia fruibile da tutti e non solo a una determinata fascia, anche perché l’infrastruttura è stata pagata da tutti gli italiani.  Orvieto può e deve uscire dall’isolamento – continua il segretario della Filt-Cigil – connettendola a Perugia e all’aeroporto ma soprattutto al resto del Paese”. 

Secondo la Cgil avere una connessione tra Orvieto e Roma da una parte e Milano dall’altra significa far tornare attrattiva la città, ma soprattutto “avere rispetto per i pendolari che altrimenti vivono il territorio esclusivamente come un dormitorio fino a quando non trovano una soluzione migliore e più comoda, abbandonando Orvieto”.




Primo incontro per discutere di ritardi, treni, possibili soluzioni tra Regione, Comune e Trenitalia

Si è riunito martedì 9 gennaio a Perugia il tavolo tra la Regione Umbria, la direzione regionale Umbria di Trenitalia e il Comune di Orvieto per analizzare la situazione dei trasporti ferroviari sul territorio orvietano alla luce degli ultimi episodi che si sono verificati lungo la linea ferroviaria Roma-Firenze. All’incontro hanno partecipato Enrico Melasecche, assessore regionale ai trasporti; Amelia Itlaiano, direttore generale Umbria di Trenitalia; Marina Balsamo, amministratore unico di Umbria Mobilità; Gianluigi Giusti, per il coordinamento dei comitati dei pendolari umbri e il sindaco di Orvieto insieme all’assessore comunale ai trasporti, Gianluca Luciani.

Sul tavolo – spiega l’assessore ai Trasporti, Gianluca Luciani – sono state analizzate le problematiche e le esigenze di centinaia di viaggiatori che quotidianamente si muovono dal nostro territorio per motivi di lavoro e di studio. Alla Regione e alla direzione regionale di Trenitalia sono state avanzate richieste specifiche per abbattere i tempi di percorrenza con la Capitale, in particolare per il rientro da Roma dell’Ic 598 la cui partenza con l’orario invernale è stata spostata al Binario 2 Est accumulando spesso ritardi, e per andare a colmare alcuni buchi negli orari dei treni in partenza da Orvieto durante la settimana tra le 7 e le 9, e quindi garantire l’arrivo a Roma entro le 9, così come per assicurare collegamenti anche nei giorni festivi. Per quanto riguarda le situazioni emerse in particolare negli ultimi mesi e relative ai ritardi dei treni utilizzati dai pendolari del territorio orvietano da e per Roma, gran parte dei disagi, è stato detto, sono dovuti ai problemi del materiale rotabile e ai numerosi cantieri che si sono aperti lungo le tratte ferroviarie in tutto il territorio nazionale per gli interventi finanziati dal Pnrr che provocano spesso rallentamenti e ritardi dei convogli sull’intera rete. Come richiesto dall’assessore Melasecche, siamo ora in attesa di avere un monitoraggio puntuale degli ultimi mesi per valutare le possibili soluzioni da adottare. Il tavolo di confronto – conclude l’assessore – resta aperto e l’interlocuzione con la Regione e con la direzione regionale di Trenitalia è sempre stata costante e l’attenzione non è mai mancata come dimostra la celerità con cui l’assessorato regionale ai Trasporti ha convocato la riunione. Sabato 13 gennaio incontreremo i rappresentanti dei pendolari orvietani per approfondire alcune questioni e preparare il prossimo confronto che sarà allargato anche alla direzione regionale Toscana di Trenitalia, dalla quale dipendono molti dei treni che attraversano il nostro territorio, e alla divisione competente per gli Intercity”.




I servizi USL di Sim e Serd torneranno entro febbraio alla sede storica di via Cardinal Cerretti da Bardano

Serd e Sim, due importantissimi servizi della USL sono ancora a Bardano. Si moltiplicano le segnalazini che ci arrivano dai nostri lettori e da cittadini che chiedono perché ancora non si sa nulla sui tempi dei lavori che hanno interessato la sede storica in via cardinal Cerretti.

I disagi sono sotto gli occhi di tutti in particolare perchè la sede provvisoria non è collegata con il trasporto pubblico, In particolare una lettrice ci ha segnalato il suo personale disagio e difficoltà nel raggiungere gli ambulatori di Bardano, “se non trovo chi mi accompagna devo rinunciare alle cure”.

OrvietoLife ha chiesto direttamente alla USL Umbria 2 che ci ha fatto sapere che i lavori, per un costo complessivo di circa 1 milione di euro, sono ormai quasi al termine. Rinnovo e adeguamento sismico hanno reso necessario il trasferimento dei due servizi a Bardano ma ora, sempre dalla USl, assicurano che entro febbraio si tornerà alla sede storica in via Cardinal Cerretti.




Abitare Orvieto: “I cittadini chiamati i soliti soloni e altre meraviglie della città ideale”

La distanza emotiva che da tempo viene avvertita dagli abitanti di Orvieto è quel disagio provocato dalla distanza tra la vita vissuta come cittadino e il racconto stellare che quotidianamente viene fatto di questa città. Questo è uno dei motivi per cui un gruppo di cittadini, Abitare Orvieto, da alcuni mesi, si sta incontrando e confrontando. Il tema che accomuna questo gruppo è quello dell’abitare, inteso nella sua accezione più ampia e, uno degli obiettivi, è tentare di rimettere al centro della politica locale, il suo abitante, protagonista attivo e non solo destinatario delle decisioni del governo territoriale. Un modo semplice per essere aggiornati di quanto viene discusso e deciso rispetto alla nostra città è quella di collegarsi al sito del Comune e vedere in streaming le sedute del consiglio comunale ed è in seguito a questo che alcuni cittadini hanno segnalato quanto ascoltato durante l’ultimo consiglio comunale dell’anno del 27 dicembre 2023.

Durante questo Consiglio, c’è stato un passaggio breve ma intenso: circa due minuti e mezzo in cui questa distanza di cui sopra ha vibrato più di altre volte. Nella conclusione della lettura della relazione del bilancio di previsione, l’assessore Pizzo afferma: “Orvieto è già una città ideale, dove la sofferenza che ho sentito in questi giorni è solo nella testa dei soliti soloni. È una città che attrae investimenti dall’estero. Certo non abbiamo imprese grandi, non abbiamo Amazon che viene ad investire, ma abbiamo una nutrita comunità di privati stranieri che acquistano ed investono in città quotidianamente“. La lettura della relazione è proseguita dichiarando che l’obiettivo di questa amministrazione è quello di potenziare i trasporti con Roma per facilitare l’accesso alla città. Questo sarebbe il preludio “alla fase due“, quella che “attraverso una azione di promozione porterebbe nuovi residenti in cerca di una qualità di vita eccezionale“. 

Seppur abituati a certi interventi da parte di questa amministrazione che invece di affrontare le questioni poste, risponde piccata ad ogni tentativo di rappresentazione delle problematiche dei residenti, riteniamo necessario ricordare che un rappresentante del popolo dovrebbe rivolgersi alla cittadinanza ponendosi in una modalità di ascolto, di confronto, di apertura. E invece, ancora una volta, le difficoltà, i disagi e le preoccupazioni per le mancate risposte su sanità, trasporti, politiche abitative, viabilità e parcheggi, lavoro, politiche per i giovani e ambiente non esistono perché, appunto, per il nostro assessore al Bilancio, “Orvieto è già una città ideale” e la sofferenza è solo nelle teste di alcuni saputi. Soloni, così l’assessore chiama i cittadini che manifestano il proprio sentire e il proprio vissuto. Sarebbe interessante comprendere cosa significhi investire in città per l’assessore. Se per investimento ci si riferisce all’acquisto di immobili, allora bisognerebbe anche chiedersi perché da diversi anni a questa parte il potere di acquisto degli orvietani è calato di molto con il risultato che solo chi viene da fuori è in grado appunto di investire in un immobile nel centro storico. Sarebbe utile sapere se l’amministrazione comunale sia in possesso di dati e stime su quale sia l’apporto economico reale di tali investimenti sul territorio. Cioè, in parole povere, cosa lasciano e cosa portano ai cittadini orvietani questi investimenti in termini di qualità della vita, servizi, prospettive di lavoro. 

Sorvolando sulla questione dei trasporti ferroviari che è talmente centrale per la vita di questo Comune che necessita di una politica reale e non di facili semplificazioni e richieste spot, secondo quanto viene riferito, in sostanza si tratterebbe di attrarre residenti attraverso coloro che fuggono da Roma per ripopolare Orvieto, che invece perde ogni anno i suoi abitanti più giovani per mancanza di opportunità di lavoro. Certo è che questa prospettiva risponde agli interessi di una parte precisa della città: chi ha immobili di proprietà ed ingenti risparmi, chi ha già un lavoro sicuro, chi non deve spostarsi per andare a lavorare, chi può permettersi cure a pagamento in tempi rapidi, insomma: chi sta bene. Ma anche chi, fortuna sua, “sta bene” come si sente nel vivere in una città che perde, giorno dopo giorno, abitanti, attività commerciali, servizi, socialità? Il volume di presenze legate al turismo certamente ha comportato lo sviluppo di attività quali affittacamere, b&b, il settore della ristorazione e l’accesso ad alcuni monumenti. Ma tutto questo movimento, se non organizzato e governato, porta inevitabilmente a delle storture che stiamo già vivendo. Quotidianamente i giornali locali e i social vengono invasi da notizie ordinarie a cui si da un rilievo fiammante, nel frattempo Orvieto sta diventando una città del fine settimana.

Quanto affermato dall’assessore, è stato confermato dalla Sindaca in una recentissima intervista apparsa su “Il Corriere dell’Umbria” che continua ad ignorare la problematica dell’abitare e tenta di spostare l’argomento sulla “contrapposizione”. Questa è una semplificazione che fa comodo ma che non corrisponde alla complessa realtà. “La città senza chi la vive e la abita è inutile, è vuota di bellezza. Ci vuole il cuore, la mente, l’energia, l’intelligenza delle persone perché tutta questa complessa città respiri” (The Passenger – Venezia). 

Quale è la visione di questa città da parte di chi si candida a governarla? Questo è uno dei quesiti che Abitare Orvieto vorrà porre per comprendere quale è la strada che si vuole percorrere per il futuro di Orvieto. Gli altri quesiti saranno frutto del contributo che arriverà da coloro che hanno manifestato interesse verso questo gruppo e che a breve saranno coinvolti in questa azione. 

Fonte: Abitareorvieto.it