Tra i 151 espulsi dalla polizia anche un presunto attentatore che ha iniziato a radicalizzarsi nel carcere di Orvieto

Nell’ultimo anno, la Regione ha assistito a un significativo sforzo da parte delle autorità di sicurezza per espellere individui considerati potenziali minacce per la pubblica incolumità. Tra questi, emerge la figura di un presunto attentatore, un cittadino marocchino di 40 anni di fede islamica, che è stato oggetto di espulsione in seguito alle attività investigative della polizia ternana.

L’uomo, il cui percorso di radicalizzazione ha avuto inizio durante la detenzione nel carcere di Orvieto, è stato individuato mentre pianificava un attentato. Grazie agli sforzi degli investigatori, è stato rimandato in Marocco, mettendo così fine a una potenziale minaccia per la sicurezza. Questo caso è solo uno dei 151 casi di espulsione effettuati dall’Ufficio Immigrazione nell’anno appena concluso. La procedura relativa al presunto attentatore risale al mese di ottobre, dimostrando la determinazione delle autorità nell’affrontare tempestivamente situazioni di pericolo. L’ultimo caso, cronologicamente parlando, coinvolge un cittadino albanese che aveva scontato una pena di due anni nel carcere di Sabbione per reati di rapina e violenza contro un pubblico ufficiale. Tra gli altri individui espulsi, spicca la figura di un uomo brasiliano di 38 anni, che ha scontato una condanna di 16 anni per un omicidio commesso al di fuori della regione, ma che è stato sottoposto all’atto di espulsione proprio dal carcere di Sabbione.

Oltre ai casi sopra menzionati, la polizia ha accompagnato nei loro paesi di origine altri tre individui: uno proveniente da Porto Rico, un macedone coinvolto in violenza domestica e stalking nei confronti della moglie, e un cittadino nepalese. Inoltre, 29 persone sono state trasferite nei centri di permanenza e rimpatrio come parte di un’attiva strategia di monitoraggio del territorio per prevenire potenziali situazioni di pericolo per la sicurezza pubblica.




Riccardo Cucchi presenta “Un altro calcio è ancora possibile” a Todi il 4 gennaio

Giovedì 4 gennaio, alle 17, nella suggestiva cornice della Sala Affrescata del Museo Pinacoteca, situato nel Palazzo comunale di Todi, si terrà l’evento di presentazione del libro “Un altro calcio è ancora possibile” di Riccardo Cucchi. L’autore sarà presente e discuterà del libro insieme al collega Antonello Brughini e al sindaco di Todi, Antonino Ruggiano.

Cucchi, ormai umbro d’adozione, è una figura ben nota nella zona, in particolare nel marscianese, dove risiede, e a Todi, città che ha recentemente premiato entrambi gli autori per la loro illustre carriera nel campo del giornalismo sportivo. Il libro di Cucchi, dal titolo suggestivo, utilizza il calcio come veicolo per denunciare le discriminazioni presenti nel mondo sportivo, invitando a restituire la fantasia ai bambini che, a suo dire, sono soffocati dalla competizione e dalle aspettative eccessive dei genitori. “Del calcio spesso si racconta il lato peggiore: tifoserie violente, cori razzisti, scontri dentro e fuori dagli stadi, bilanci truccati, penalizzazioni. Eppure, ci sarebbe tanto altro – dice Riccardo Cucchi – se solo ci si concentrasse sui valori e si facesse a meno dell’insaziabile fame di profitto che sta macinando diritti e speranze.”

L’autore invita a riscoprire la gioia di giocare a calcio nei campetti dell’oratorio o persino per strada, sottraendolo alla schiavitù della televisione che ne ha fatto uno spettacolo vuoto di significato. Il messaggio centrale è quello di riportare i bambini allo stadio, lontano dagli schermi e vivendo con loro le emozioni genuine della “prima volta”. Il libro presenta personaggi di assoluta statura umana nel mondo dello sport, come Nelson Mandela, Socrates, Gary Lineker, e Natali Shaeen, calciatrice palestinese simbolo della lotta contro la violenza di genere. Vengono inoltre inclusi momenti epici del calcio internazionale e citazioni storiche di autori come Luis Borges ed Eduardo Galeano, restituendo l’essenza della passione di un tifoso nei confronti di un campione al di là dell’appartenenza a un club.

La presentazione del libro rappresenta un’occasione unica per esplorare le profondità del calcio come fenomeno sociale e per riflettere sulla sua importanza nella vita di tutti i giorni, andando oltre le apparenze e abbracciando la sua autentica essenza.

ENGLISH VERSION

RICCARDO CUCCHI PRESENTS “ANOTHER FOOTBALL IS STILL POSSIBLE” IN TODI ON JANUARY 4TH

Thursday, January 4th, at 5:00 PM, in the evocative setting of the Frescoed Hall of the Pinacoteca Museum, located in the Municipal Palaces of Todi, the presentation event of the book “Another Football is Still Possible” by Riccardo Cucchi will take place. The author will be present and will discuss the book together with colleague Antonello Brughini and the Mayor of Todi, Antonino Ruggiano.

Cucchi, now an adopted Umbrian, is a well-known figure in the area, especially in the Marsciano region where he resides, and in Todi, a city that has recently honored both authors for their distinguished careers in sports journalism.

Cucchi’s evocatively titled book uses football as a vehicle to denounce discrimination in the sports world, urging a return of imagination to children who, according to him, are stifled by competition and the excessive expectations of parents.

“Football is often portrayed at its worst: violent fan behavior, racist chants, clashes inside and outside stadiums, rigged balances, penalties. Yet, there could be so much more – says Riccardo Cucchi – if only we focused on values and dispensed with the insatiable profit hunger that is grinding down rights and hopes.”

The author encourages rediscovering the joy of playing football on small pitches or even in the streets, liberating it from the slavery of television that has turned it into a meaningless spectacle. The central message is to bring children back to the stadium, away from screens, and to experience with them the genuine emotions of the “first time.”

The book features characters of absolute human stature in the world of sports, such as Nelson Mandela, Socrates, Gary Lineker, and Natali Shaeen, a Palestinian footballer symbolizing the fight against gender violence. It also includes epic moments in international football and historical quotes from authors like Luis Borges and Eduardo Galeano, capturing the essence of a fan’s passion for a champion beyond club affiliation.

The book presentation is a unique opportunity to explore the depths of football as a social phenomenon and reflect on its importance in everyday life, going beyond appearances and embracing its authentic essence.




La nuova sanità regionale, non c’è da stare tranquilli a Orvieto

Sanità, la regione ha ricevuto il placet dal governo e il Piano sanitario è pronto a partire. Diventa realtà il terzo polo, quello di Foligno-Spoleto-Trevi, diventa realtà l’ingresso pieno del privato nella sanità pubblica, diventa realtà la marginalizzazione di Orvieto. Ma perché si può parlare proprio di marginalità della sanità cittadina? Poche righe per ricordare che Orvieto è un ospedale DEA di I livello e che l’ospedale di comunità avrà 20 posti letto extra-ospedalieri, cioè per lungodegenti e per chi necessità di cure in fase non o post acuta.

Viene cancellato un reparto di cardiologia, non a Orvieto. Salvata la cardiochirurgia di Terni per la quale si paventava il trasferimento a Perugia. Mancheranno venti primariati e anche l’oncologia è destinata a soffrire. Il punto nascite di Orvieto rimane, sempre in deroga. Fine delle notizie sulla città della rupe e la sua sanità. Al distretto si è pronti a dire addio, ora più vicino con la conseguenza che tutto il controllo e il centro di spesa viene spostato probabilmente a terni. Però abbiamo l’UTIC, viene sottolineato. In realtà l’Unità di Terapia Intensiva Cardiologica, non c’è per mancanza di personale medico e infermieristico specializzato e nel particolare per l’assenza di strumentazione adeguata tanto che i trasferimenti verso Terni sono sempre più frequenti. Diventa realtà l’elisoccorso regionale con costi esorbitanti e che non migliorerà l’isolamento dell’orvietano in particolare per le patologie tempo-dipendenti. Già, Orvieto rimane isolata dal resto della Regione con i poli di eccellenza ad almeno 60 minuti di auto e/o ambulanza con buona pace della tempestività del soccorso e cura.

Rimane un’unica speranza quella della Conferenza dei Sindaci della USL Umbria 2 che vede come presidente il primo cittadino di Foligno, Stefano Zuccarini e nel consiglio di rappresentanza, quello di Terni, Trevi, Foligno stessa, Montecastrilli e Orvieto. Il rischio concreto è che le esigenze siano spesso confliggenti tra Orvieto e tutti gli altri. Infatti Terni è il secondo polo e Montecastrilli è a due passi mentre Foligno e Trevi sono parte integrante del costituendo terzo polo sanitario umbro. Il sindaco di Orvieto rischia di ritrovarsi schiacciato tra i due giganti e non, si badi bene, per incapacità politica o altro, ma proprio per la composizione del consiglio.

Le operazioni di maquillage come i lavori previsti sia all’ospedale che accanto al Duomo non bastano per rimanere tranquilli e esultare per il pericolo scampato. Rimangono delle domande in sospeso. Partiamo dall’ex-ospedale. Abbiamo un piano della viabilità che preveda l’inevitabile aumento del traffico quotidiano? E’ chiaro a tutti che non verrà aperto un punto di soccorso nel centro storico? La USL ha analizzato i costi di gestione sia dell’immobile che del nuovo personale necessario? I lavori partiranno nei tempi per rispettare quelli molto rigidi del PNRR?

Sull’ospedale due semplici domande: a quando l’apertura della UTIC con personale adeguato? Gli specialisti mancanti a quando, senza condivisioni con altre strutture? Perché ogni volta che si ridisegna la struttura di controllo Orvieto viene esclusa, come nel caso del distretto?

E infine per la Regione. Investire su Narni a due passi da Terni mentre si pensa al nuovo ospedale del capoluogo è economicamente vantaggioso? Lasciare Orvieto a parte è giusto? Pensare che l’elisoccorso sia la panacea di tutti i mali è corretto?

Al 2024 l’ardua sentenza!