Alcuni anziani non cadono nella truffa del finto legale e si rivolgono ai Carabinieri

Negli ultimi giorni, nel comprensorio orvietano, si sono verificati alcuni tentativi di truffa ai danni di persone anziane. I malfattori, contattando le vittime sulle utenze telefoniche fisse delle proprie abitazioni e qualificandosi come avvocati o carabinieri, hanno tentato di convincerle a consegnare ingenti somme di denaro a dei complici che, nel corso della stessa telefonata, si sarebbero presentati presso le loro abitazioni. L’espediente più frequentemente utilizzato è quello di simulare il coinvolgimento in un grave sinistro stradale di un congiunto degli anziani presi di mira, indicandolo ad esempio come colui che lo ha provocato o millantando che ha investito un bambino o una donna in dolce attesa e richiedendo il pagamento immediato di una sorta di cauzione, da versare all’emissario in contanti o in preziosi, per evitarne l’arresto.

Nei casi verificatisi nei giorni scorsi gli anziani contattati telefonicamente, seguendo alla lettera quanto avevano spiegato i Carabinieri della Compagnia orvietana nelle campagne informative svolte nelle scorse settimane nei vari Comuni del comprensorio, non hanno abboccato al tentativo di raggiro ed hanno subito chiamato il 112. Al riguardo l’Arma consiglia di diffidare sempre da richieste di denaro o beni da consegnare a sedicenti avvocati od appartenenti all’Arma atteso che, in nessun caso, sono previste cauzioni per il rilascio di persone eventualmente coinvolte in presunte attività delittuose. In caso di chiamate ricevute, è opportuno fare immediate verifiche con i propri congiunti oppure avvertire un vicino di casa e segnalare subito quanto sta accadendo al numero di emergenza 112. Infine, mai ricevere in casa soggetti estranei che, solitamente, si presentano nel corso delle citate chiamate come avvocati, Carabinieri o presunti emissari degli uni o degli altri.

ENGLISH VERSION

SOME ELDERLY INDIVIDUALS DO NOT FALL FOR THE FAKE LAWYER SCAM ANDA INSTEAD TURN TO CHE CARABINIERI FOR ASSISTANCE

In recent days, in the Orvieto area, there have been several attempts to defraud elderly individuals. The wrongdoers, contacting their victims on their landline telephones and posing as lawyers or Carabinieri (Italian military police), have tried to convince them to hand over large sums of money to accomplices who would supposedly arrive at their homes during the same phone call. The most frequently used ruse is to simulate the involvement of a relative of the targeted elderly individuals in a serious traffic accident, portraying them as the one responsible for it. The scammers might claim that the relative hit a child or a pregnant woman and demand immediate payment of a type of bail, to be handed over to the messenger in cash or valuables, in order to prevent their relative’s arrest.

In recent cases, the elderly individuals who were contacted followed the advice provided by the Carabinieri of the Orvieto district in the informational campaigns conducted in the past weeks throughout the various municipalities in the area. They did not fall for the attempted scam and immediately called the emergency number 112.

Regarding this matter, the Carabinieri advise always being cautious about requests for money or goods to be delivered to self-proclaimed lawyers or law enforcement officers. In no circumstance are there cautions required for the release of individuals involved in alleged criminal activities. If you receive such calls, it is essential to verify the situation with your family members or inform a neighbor and report the ongoing situation immediately to the emergency number 112. Lastly, never admit unfamiliar individuals into your home, particularly when they present themselves as lawyers, Carabinieri, or supposed messengers on the phone.




Tic Tac/5, l’ora solare porta…il duello in casa FdI e i “nuovi” consiglieri all’Opera del Duomo

Tic Tac, l’orologio elettorale e politico orvietano continua a girare con l’ora solare.

Tic Tac, Roberta Palazzetti scompagina gli equilibri politici comunque vada.  Fratelli d’Italia locale ha deciso, il provinciale propende ma non si sbilancia, il regionale nicchia.  I messaggi esterni indicano la possibilità di ritirare il simbolo, ma a livello locale contano i nomi e soprattutto i rapporti politici da sempre gelidi.

Tic Tac, Forza Italia dichiara la propria fedeltà a Roberta Tardani insomma “nella legislatura fedeli”.

Tic Tac, ma la Lega che fine ha fatto?  A Orvieto è silente e ancora nessun comunicato.  In Regione è impegnata a convincere gli alleati a confermare Donatella Tesei, tutta sorrisi nelle occasioni pubbliche ma accerchiata dal convitato di pietra Romizi, sindaco di Perugia e da molti indicato come successore per provare a vincere a fine 2024.

Tic Tac, quindi sembra che a Perugia decideranno per Orvieto anche se le dichiarazioni guerriere di Ceci-Garbini non sembrano lasciare spazio a trattative, per il simbolo si vedrà.

Tic Tac, o forse sarebbe meglio toc toc. C’è qualcuno in casa PD?  La prima puntata delle conferenze programmatiche è andata bene, sala piena, perché il partito ha metodo, “scriviamo il programma per il candidato”.  E il candidato? Sarà alto (di statura?) e firmerà a scatola chiusa, anzi a programma definito.

Tic Tac, come per incanto dopo gli strali di S.E. Sigismondi il nuovo consiglio dell’Opera del Duomo è stato rinnovato, pardon, riverniciato con la conferma di quasi tutti i consiglieri uscenti.  Spicca l’inossidabile don Valentini, inossidabile.  Così c’è anche il presidente uscente che potrebbe anche (ri)tornare con una porta girevole, ai consiglieri piacendo. Tanto rumore per nulla!

ENGLISH VERSION

TIC TAC/5, DAYLIGHT SAVING TIME BRINGS…THE DUEL WITHIN THE FDI END THE “NEW” COUNCILORS AT THE OPERA DEL DUOMO

“Tic Tac, the electoral and political clock in Orvieto continues to tick with the end of Daylight Saving Time.

Tic Tac, Roberta Palazzetti disrupts local political balances no matter how it goes. Local Fratelli d’Italia has made a decision, the provincial level leans but doesn’t take sides, and the regional level hesitates. External messages suggest the possibility of withdrawing the party symbol, but at the local level, names and, above all, long-standing political relationships matter.

Tic Tac, Forza Italia declares its loyalty to Roberta Tardani, in other words, they are ‘faithful in this legislature.’

Tic Tac, but what about the Lega party? It remains silent in Orvieto, and there’s still no official statement. In the region, they are busy trying to persuade allies to confirm Donatella Tesei, who appears all smiles in public but is surrounded by the unwelcome guest, Romizi, Mayor of Perugia, who many point to as a potential successor to win in late 2024.

Tic Tac, it seems that the decision for Orvieto may be made in Perugia, even though Ceci-Garbini’s warlike statements don’t leave much room for negotiation. The party symbol is still uncertain.

Tic Tac, or perhaps it would be better to say ‘toc toc.’ Is there anyone at home in the PD (Democratic Party)? The first episode of the programmatic conferences went well, with a full house because the party has a method: ‘Let’s write the program for the candidate.’ And what about the candidate? Will they be tall (in stature?) and sign off on a fixed program?

Tic Tac, as if by magic, after S.E. Sigismondi’s thunderbolts, the new board of the Opera del Duomo has been renewed, or rather, repainted, with the reappointment of almost all outgoing councilors. The enduring Don Valentini stands out, truly enduring. So, the outgoing president might (re)turn with a revolving door, if the councilors approve. Much ado about nothing!”




Lavori alle condutture idriche il 2 novembre, possibili interruzioni o abbassamenti di pressione a Ciconia

Sono in programma lavori di manutenzione straordinaria nel Comune di Orvieto (località Ciconia) giovedì 2 novembre dalle 9 alle 16. Il cantiere interesserà Via dei Gelsi, Via dei Tigli, Via dei Rosmarini, Via dei Viburni, Via dei Corbezzoli, Via dei Meli, Via dei Ciliegi, Via dei Peschi, Via dei Peri, Via dei Cornioli, Via delle Mimose, Via dei Fiordalisi, Largo delle Mimose, Località Poggente, Località La Svolta, Località S. Giorgio, Località Sette Martiri.
Durante l’intervento potrebbero verificarsi intorbidimenti dell’acqua, accompagnati da fenomeni di temporanea mancanza o carenza idrica localizzata. Nel rispetto della normativa e tenendo conto delle esigenze dei cittadini, delle attività economiche e dei servizi pubblici delle zone interessate, sono state effettuate le necessarie comunicazioni preventive.

Il Sii metterà a disposizione un servizio potenziato di contact center al numero 800.913.034, da telefono fisso e da mobile.

ENGLISH VERSION

ON NOVEMBER 2ND MAINTENANCE WORK ON THE WATER PIPES, POSSIBLE INTERRUPTIONS OR REDUCTION IN WATER PRESSURE IN CICONIA

Extraordinary maintenance work is scheduled for the Municipality of Orvieto (in the Ciconia area) on Thursday, November 2nd, from 9 AM to 4 PM. The construction site will affect the following areas: Via dei Gelsi, Via dei Tigli, Via dei Rosmarini, Via dei Viburni, Via dei Corbezzoli, Via dei Meli, Via dei Ciliegi, Via dei Peschi, Via dei Peri, Via dei Cornioli, Via delle Mimose, Via dei Fiordalisi, Largo delle Mimose, Località Poggente, Località La Svolta, Località S. Giorgio, and Località Sette Martiri.

During the intervention, water may become cloudy, accompanied by temporary water interruptions or localized shortages. In compliance with regulations and considering the needs of residents, businesses, and public services in the affected areas, the necessary advance communications have been made.

The Sii (Integrated Water Service) will provide an enhanced contact center service at the number 800.913.034, available from both landlines and mobile phones.




Orvieto “über alles” nel turismo è un modello perdente, lo confermano i dati 2023 confrontati con il 2019

Il turismo, croce e delizia di amministratori, imprenditori del settore e cittadini ha segnato un buon 2023 con un totale di oltre 164500 arrivi e circa 360 mila presenze. E’ stato boom per le strutture extra-alberghiere mentre soffre quello alberghiero anche se c’è da calcolare la mancanza di uno storico hotel attualmente in fase di ristrutturazione. I dati provenienti dalla Regione Umbria ci restituiscono però un profilo impietoso se andiamo a raffrontare correttamente i dati non con il 2022 o il 2021 ma con il 2019, ultimo anno senza l’influenza letale del covid così come è stato il 2023.

Allora le cose cambiano sensibilmente con tanti segni meno. Proprio il settore alberghiero è quello più penalizzato con una variazione negativa nelgi arrivi del 27,9% e nelle presenze del 20,5%. Andando a scorporare il dato tra italiani e stranieri è palese il crollo degli stranieri con una percentuale negativa del 49,2% per gli arrivi e di poco oltre il 40% nelle presenze solo parzialmente colmato, questo gap, dall’extra-alberghiero che invece registra dati positivi anche per quanto riguarda i turisti italiani. Per quanto riguarda il turismo interno, infatti il raffronto vede un calo di italiani nelle strutture alberghiere dell’8,2% negli arrivi e del 2,8% nelle presenze che vengono ampiamente recuperate dall’extra-alberghiero con una crescita oltre il 20%. Ma nel computo generale questo non basta a ribaltare la situazione con un -8% di arrivi e una variazione sempre negativa ma decimale dell 0,4% nelle presenze.

Il 2023 è stato un anno record in Umbria per i vari comprensori turistici ma anche Agenzia Umbria Ricerche sottolinea che l’unica eccezione è il comprensorio orvietano in calo sia come arrivi che come presenze. Certamente manca il dato di dicembre che sarà influenzato positivamente dal Natale e in particolare dall’edizione che si annuncia straordinaria di UJW ma dopo un mese tradizionalmente debole come novembre.

Si è rotto il giocattolo? Assolutamente no. Se confrontiamo i dati con il 2022 crescono arrivi e presenze. Ma il vero raffronto deve essere fatto con il 2019, ultimo anno “normale” antecedente alla pandemia. Allora la musica cambia. Permangono i punti deboli che riguardano il territorio. I dati, infatti si riferiscono ai comprensori e allora la domanda da porsi è un’altra. C’è una programmazione coordinata con il territorio? In realtà il comprensorio orvietano sembra andare a briglia sciolta, senza un vero e proprio coordinamento tranne qualche rarissima eccezione che sembra confermare la regola: Orvieto über alles, una regola che isola e non include, però.

ENGLISH VERSION

ORVIETO “ÜBER ALLES” IN TOURISM IS A LOSING MODEL, AS CONFIRMED BY THE 2023 DATA COMPARED TO 2019

Tourism, a double-edged sword for administrators, industry entrepreneurs, and citizens, marked a successful 2023 with a total of over 164,500 arrivals and around 360,000 overnight stays. Extra-hotel accommodations experienced a boom, while the hotel sector struggled, although it’s important to consider the absence of a historic hotel currently undergoing renovations. However, when comparing the data correctly, not with 2022 or 2021, but with 2019, the last year without the deadly impact of COVID, the picture becomes significantly less rosy.

In this light, there are many negative signs, particularly in the hotel sector, which is the most affected, with a decrease in arrivals of 27.9% and a decrease in overnight stays of 20.5%. Differentiating between Italians and foreigners, it’s evident that foreigners have seen a sharp decline, with a negative percentage of 49.2% in arrivals and just over 40% in overnight stays. This gap was only partially offset by extra-hotel accommodations, which saw positive data, especially concerning Italian tourists.

Regarding domestic tourism, the comparison shows a decrease in Italians staying in hotel accommodations of 8.2% in arrivals and 2.8% in overnight stays. However, these losses were largely offset by extra-hotel accommodations, with a growth of over 20%. But overall, these improvements are not enough to reverse the situation, with an 8% decrease in arrivals and a marginal decrease of 0.4% in overnight stays.

The year 2023 was a record year for various tourist areas in Umbria, but Agenzia Umbria Ricerche highlights that the only exception was the Orvieto area, which experienced a decline in both arrivals and overnight stays. Of course, the data for December is still pending and is expected to be positively influenced by the Christmas season and, in particular, the extraordinary edition of UJW. However, following a traditionally weak month like November, the impact may vary.

Is the situation dire? Absolutely not. When comparing the data with 2022, there is an increase in arrivals and overnight stays. However, the real comparison should be made with 2019, the last “normal” year before the pandemic. In this context, the situation still reveals weaknesses concerning the territory. The data refers to the various tourist regions, and the crucial question to ask is whether there is a coordinated plan with the local region.

In reality, it seems that the Orvieto area operates without proper coordination, with only rare exceptions confirming the rule: “Orvieto über alles,” a rule that isolates rather than includes.




Il pericoloso declino demografico dell’Umbria, una Regione per anziani e turismo-dipendente

Umbria, in declino demografico e anche l’economia non sta molto bene.  Sì c’è da registrare il boom del turismo, anche se a pelle di leopardo, ma non basta, assolutamente non basta per invertire la rotta.  Secondo una pubblicazione di Agenzia Umbra Ricerche, la popolazione umbra dal 2014 al 2023 è calata di oltre 42 mila unità con l’annus horriblis che si è registrato nel 2019 con una diminuzione annua di circa 10 mila abitanti.  Non solo a preoccupare è anche l’andamento di numero di figli per ogni donna che in Italia è pari a 1,24 mentre l’Umbria si ferma a 1,13 molto lontano dal Trentino al top con 1,51.  L’altro dato allarmante riguarda la proiezione di AUR che vede in dieci anni un ulteriore calo di 26 mila abitanti e in particolare nella fascia della cosiddetta popolazione attiva lavorativamente cioè tra i 15 e 64 anni.  Infatti se in Italia il calo è stimato in un -7,8% per l’Umbria siamo al -8,5% e un vero e proprio rovesciamento della piramide demografica che vedrà gli over 65 sopravanzare le fasce lavorativamente attive.

Un altro dato riguarda i laureati che emigrano decuplicati in poco più di dieci anni, infatti siamo passati da 1 su 3mila del 2011 a 1 su 300 dell’ultimo biennio. Gli ultimi numeri che vogliamo riportare dalla ricerca AUR riguardano le dinamiche demografiche.  Tra il 2012 e il 2022 l’Umbria ha perso oltre 13 mila abitanti tra 0 e 14 anni, più degli abitanti di Amelia mentre ha acquisito oltre 20 mila over65, più degli abitanti di Orvieto.  Male anche la fascia 15-64 anni con un saldo negativo di 31 mila persone.

Ma l’Umbria non aveva appeal?  Non era una delle Regioni ideali?  Sicuramente è meta turistica e la Regione che attira il sogno di venirci a vivere ma poi nella realtà cambia tutto.  Troppi ostacoli, servizi sotto la media e poca attrattività economia.  Mancano le imprese e le occasioni di occupazione; non solo, la propensione all’investimento è bassa perché è alta l’età media e il ricambio generazionale non è sempre assicurato.  Le micro-imprese non sono attrattive per i giovani che preferiscono emigrare alla ricerca di un’occupazione confacente ai propri studi.  Dall’altra c’è la politica, che ha puntato gran parte delle risorse sul turismo ma, come scritto da AUR, non è sufficiente.  “L’Umbria diventa attrattiva, demograficamente, se diventa luogo dove è conveniente vivere, trasferirsi, fare impresa”.  E’ così?  Non ancora.  “Non si può considerare attrattiva una Regione se il turismo è in crescita” scrivono nel rapporto.  Già, il turismo non attrae residenzialità e poi è fortemente ciclico come comparto economico.  E’ sicuramente un volano, ma non è capace di invertire la rotta.  “L’attrattività è un concetto più ampio che presuppone la stanzialità – secondo AUR – dei soggetti economici e sociali”. Il turista arriva, usufruisce dei servizi disponibili e poi riparte.  Lascia risorse (non infinite e con una crescita non espandibile oltre un certo limite), ma non lascia ricchezza e non crea circoli virtuosi dal punto di vista demografico. 

Senza crescita demografica non c’è crescita economica e lo stato sociale rischia di diventare insostenibile.  Serve residenzialità, più impresa, servizi, infrastrutture e programmi per attirare investimenti senza i quali l’Umbria rischia di rimanere un “bel posto dove venire in vacanza per poi tornare a lavorare nelle città di residenza”.  Il claim dovrebbe essere “Umbria, il luogo ideale per vivere e fare impresa”.

ENGLISH VERSION

THE DANGEROUS DEMOGRAPHIC DECLINE OF UMBRIA: E REGION DEPENDENT ON THE ELDERLY AND TOURISM

Umbria, facing demographic decline and an economy that’s not in great shape. Yes, there’s been a surge in tourism, albeit sporadic, but it’s far from enough to reverse the course. According to a publication by Agenzia Umbra Ricerche, the population of Umbria has decreased by over 42,000 people from 2014 to 2023, with the worst year being 2019, witnessing an annual decrease of about 10,000 residents. What’s even more concerning is the number of children per woman, which in Italy stands at 1.24, while in Umbria, it’s at a mere 1.13, far from the top performer, Trentino, with 1.51.

Another alarming statistic concerns the projection by AUR, which predicts a further decline of 26,000 residents in the next ten years, particularly in the working-age population, aged between 15 and 64. While in Italy, the decrease is estimated at -7.8%, in Umbria, it’s -8.5%, leading to a demographic pyramid reversal where those over 65 surpass the working-age groups.

Another issue is the exodus of university graduates, which has increased tenfold in just over ten years, going from 1 out of 3,000 in 2011 to 1 out of 300 in the last two years. The most recent data from AUR shows that between 2012 and 2022, Umbria lost over 13,000 residents aged 0 to 14, more than the population of Amelia, while it gained over 20,000 residents over 65, more than the population of Orvieto. The 15-64 age group also suffered a negative balance of 31,000 individuals.

But wasn’t Umbria attractive? Wasn’t it one of the ideal regions? It is certainly a tourist destination and a place that lures people with dreams of living there. However, the reality often differs. Too many obstacles, below-average services, and low economic appeal. It lacks businesses and employment opportunities, and not only that, the inclination for investment is low due to the high average age and uncertain generational turnover.

Micro-enterprises aren’t appealing to young people who prefer to emigrate in search of employment that matches their qualifications. On the other hand, politics has invested a significant portion of resources in tourism, but as AUR points out, it’s not enough. “Umbria becomes attractive from a demographic perspective if it becomes a place where living, moving, and establishing a business is convenient.” Is it so? Not yet. “You can’t consider a region attractive if tourism is growing,” they write in the report. Tourism doesn’t attract residency, and it’s a highly cyclical economic sector. It’s indeed a driving force, but it’s not enough to change the trajectory. “Attractiveness is a broader concept that presupposes the stability of economic and social entities,” according to AUR.

Tourists come, avail the available services, and then leave. They leave resources (not infinite and not expandable beyond a certain limit), but they don’t bring wealth and don’t create demographic virtuous circles. Without demographic growth, there’s no economic growth, and the social state risks becoming unsustainable. What’s needed is residency, more business, services, infrastructure, and programs to attract investments, without which Umbria risks remaining “a nice place to vacation and then return to work in one’s city of residence.” The slogan should be “Umbria, the ideal place to live and do business.”




Il gesto infame: lo strappo di una bandiera

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Il gesto infame dello strappare una bandiera, del camminarci sopra, dello sputarci e del bruciarla è, dei dileggi, il peggiore che possa esserci per un Paese che subisce questa offesa. È una offesa alle coscienze e alla storia, all’identità di quel Paese e alla Memoria di quanti, per quella bandiera, hanno versato del sangue e dato la vita.
Immaginiamo il nostro Tricolore, simbolo del Risorgimento italiano, di quelle trincee che nella prima guerra mondiale hanno difeso il suolo patrio, quel bianco, rosso e verde riconquistato con fatica e con orgoglio alla caduta del nazifascismo e di una monarchia traditrice e che ora sventola in giro per il mondo nei compound dei corpi di pace italiani fiero ed orgoglioso, bandiera vittima anch’essa del terrorismo, come avvenuto a Nassirya, quando un attentato islamista dilaniò nel sangue i corpi dei nostri Carabinieri e le anime dei loro familiari e commilitoni.
La folla di invasati, accecati e drogati dall’odio che si è riversata nelle strade di Roma nel pomeriggio di sabato 28 ottobre e ha voluto, con un gesto vigliacco e violento strappare la bandiera di Israele, ha virtualmente ucciso e massacrato di nuovo i 1.400 ebrei vittime dell’attacco di Hamas il 7 ottobre. Con un gesto così “innocuo” fisicamente ma così violento nella sua essenza ha calpestato la dignità degli oltre 200 ostaggi in mano ai folli terroristi. La bandiera che rappresenta quel bimbo di nove mesi in mano ai rapitori, gli altri bambini, le ragazze e le donne stuprate, gli anziani in mano alle belve, tutti offesi e vilipesi da un gesto così assurdo, tra insulti, epiteti ed urla di ogni genere, ma non di certo umane.
E nel mentre la soddisfazione del bullo di Ankara, dei satrapi di Tehran, dello psicopatico dagli occhi di ghiaccio di Mosca, della cupola mafiosa ed assassina di Doha. Sono loro, il network del terrore, del disprezzo verso le democrazie, coloro che vogliono rovesciare l’ordine liberale occidentale a fregarsi le mani in questo momento ed a gioire di queste masse di lobotomizzati dal rancore e da vecchi schemi che non esistono più, che con il loro finto “pacifismo” o in nome di una causa che non può e non deve essere rappresentata da Hamas. Le manifestazioni in occidente fanno il gioco dei tiranni. Disordine, caos, virulenza, odio sparso a piena voce e con scritte oltraggiose ed aberranti, prodromi di chissà quali e quante altre violenze.
E’ questo il risultato al quale aspirano i fautori del terrore, la confusione nelle nostre anime e nelle nostre coscienze e su questo soffiano con una campagna che, con questa scientificità, non ha precedenti. Genocidio, pulizia etnica, apartheid ed in un’ultima analisi “fine dell’occupazione di Gaza”. Nella disinformazione totale abbiamo letto ed ascoltato anche queste accuse rivolte ad Israele, vittima dei massacri del 7 ottobre.
Gaza non è occupata da nessun israeliano e da nessun insediamento ebraico dal 2005, anno in cui Hamas vinse le elezioni che si tennero li e che permise ai suoi membri di assassinare deliberatamente ì membri dell’Autorità Nazionale Palestinese, passati per le armi e scaraventati dai piani alti dei palazzi della città per prendere il potere assoluto un anno dopo, nel 2006.
Apartheid di chi? in Israele alla Knesset siede un partito arabo che rappresenta le istanze dell’oltre milione e mezzo di arabi israeliani, che vivono gomito a gomito con gli israeliani, con lo stesso passaporto e nazionalità degli israeliani.
Genocidio, quando e dove? in Israele entrano quotidianamente a lavorare migliaia e migliaia di lavoratori palestinesi, vi entrano dalle città della Cisgiordania e vi entravano, fino al 6 ottobre scorso, da Gaza, giorno precedente alla mattanza dei nazi islamisti di Hamas.
E vi entrano, giustamente, i tanti malati che vanno a curarsi negli ospedali di Israele da Ramallah, da Nablus, finanche da Jenin, enclave del terrore come è Gaza. E questa sarebbe la “pulizia etnica”?
In queste ore, di pulizia morale ed etica ve ne sarebbe un estremo bisogno, ma nelle menti e nei cuori di chi va a manifestare il proprio odio strappando bandiere e con esse il cuore di chi soffre, tanto tra gli israeliani, uccisi e rapiti, tanto tra quel 76% di palestinesi contrari ad Hamas, così recita un sondaggio del Foreign Affairs pubblicato ieri (sabato 29 ottobre ndr) dal Corsera, silenti e ridotti a scudi umani dai terroristi al potere nella striscia di Gaza.
Palestina si libera, ma da Hamas!




Recital per pianoforte e fisarmonica all’inaugurazione di “Insieme nel segno della musica” al Ridotto del Mancinelli

Torna a risuonare il Ridotto del Teatro Mancinelli di Orvieto, tempio cittadino della grande musica e dei virtuosi interpreti, con il prossimo avvio di “INSIEME – Nel Segno della Musica”. Scuola Comunale di Musica di Orvieto “Adriano Casasole”, Unitre Orvieto e ISAO (che ha scelto di ridare energia alla propria gloriosa e storica tradizione musicale) presentano l’idea condivisa di una Stagione di Concerti, sotto la direzione artistica del M° Riccardo Cambri, che accompagnerà gli amanti della musica da ottobre 2023 a maggio 2024; fondamentali e distintivi la sinergia e il sostegno del Comune di Orvieto e della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto. L’ambizioso progetto è reso possibile dalla lungimiranza della Scuola Comunale e dell’Unitre che, insieme al prezioso apporto di Lions Club Orvieto e Rotary Club Orvieto, hanno acquistato e posizionato nel Ridotto, lo scorso anno, un pregevole pianoforte a coda.

“INSIEME – Nel Segno della Musica” parte domenica 29 ottobre 2023, alle ore 17, con il primo evento in programma al Ridotto del Teatro Mancinelli: RÉCITAL DI PIANOFORTE E FISARMONICA solista il M° Riccardo Cambri, con la partecipazione del M° Chin-Hsiang Hsu e di Olga Tarlev. Il M° Cambri, reduce dall’entusiasmante successo artistico di “Quanta luce nel mondo”, colto in coppia con l’attore Giulio Scarpati (organizzato dall’Opera del Duomo di Orvieto all’interno della Cappella di San Brizio per i 500 anni dalla morte di Luca Signorelli), si esibirà al pianoforte e – vera e propria rarità – alla fisarmonica, lo strumento col quale si avvicinò alla musica in tenerissima età e che coltivò con intensa passione. Il repertorio andrà da Beethoven a Debussy, da Brahms a Piazzolla e Bacalov; in alcuni brani sarà accompagnato dalle pianiste Chin-Hsiang Hsu e Olga Tarlev, fra le migliori allieve della sua lunga attività didattica presso la Scuola Comunale di Orvieto. Il concerto sarà impreziosito da una deliziosa sorpresa che emozionerà gli appassionati della storia e dei personaggi orvietani: Riccardo Cambri suonerà per la prima volta in pubblico la pregiata fisarmonica Scandalli appartenuta al signor Reno Montanucci (indimenticabile imprenditore e uomo di cultura orvietano), che gli eredi hanno donato alla Scuola di Musica ed affidato alla cura del M° Cambri.

Date le dimensioni del Ridotto del Mancinelli, i posti saranno limitati: info e prenotazioni www.musicaorvieto.it.

ENGLISH VERSION

PIANO AND ACCORDION RECITAL AT THE INAUGURATION OF “TOGETHER IN THE NAME OF MUSIC” AT THE MANCINELLI THEATER’S FOYER

The Ridotto of the Mancinelli Theater in Orvieto, the city’s temple of great music and virtuoso performers, will once again come alive with the upcoming launch of “TOGETHER – In the Name of Music.” The Orvieto Municipal School of Music “Adriano Casasole,” Unitre Orvieto, and ISAO (which has chosen to revive its glorious and historic musical tradition) present the shared idea of a Concert Season, under the artistic direction of Maestro Riccardo Cambri, which will accompany music lovers from October 2023 to May 2024. The essential and distinctive elements are the synergy and support from the Municipality of Orvieto and the Cassa di Risparmio di Orvieto Foundation.

This ambitious project has been made possible through the foresight of the Municipal School and Unitre, who, along with the valuable contributions from the Lions Club Orvieto and Rotary Club Orvieto, acquired and placed a fine grand piano in the Ridotto last year.

“TOGETHER – In the Name of Music” begins on Sunday, October 29, 2023, at 5:00 PM with the first event scheduled in the Mancinelli Theater’s Ridotto: a PIANO AND ACCORDION RECITAL by Maestro Riccardo Cambri, with the participation of Maestro Chin-Hsiang Hsu and Olga Tarlev. Maestro Cambri, fresh from the artistic success of “Quanta luce nel mondo,” where he collaborated with actor Giulio Scarpati (organized by the Opera del Duomo di Orvieto within the Cappella di San Brizio for the 500th anniversary of Luca Signorelli’s death), will perform on the piano and, in a rare treat, on the accordion—an instrument he embraced from a very young age and cultivated with intense passion.

The repertoire will span from Beethoven to Debussy, from Brahms to Piazzolla and Bacalov; in some pieces, he will be accompanied by the pianists Chin-Hsiang Hsu and Olga Tarlev, who are among the best students of his long teaching career at the Orvieto Municipal School of Music. The concert will be enriched by a delightful surprise that will move enthusiasts of Orvieto’s history and figures: Riccardo Cambri will play for the first time in public the valuable Scandalli accordion that belonged to Mr. Reno Montanucci (a memorable Orvietan entrepreneur and man of culture), which the heirs have donated to the School of Music and entrusted to Maestro Cambri’s care.

Due to the size of the Ridotto at the Mancinelli, seating will be limited. For information and reservations, visit www.musicaorvieto.it.




“Pasolini un caso mai chiuso”, l’ex-generale dei Carabinieri Cornacchia rivela “i servizi hanno tenuto un dossier per lungo tempo”

I servizi segreti hanno tenuto per lungo tempo un dossier su Pier Paolo Pasolini, la cui figura e le cui relazioni erano collegate ai livelli più importanti dell’Italia dell’epoca, in ambienti disparati dall’economia, alla politica”. Lo ha affermato l’ex generale dei carabinieri Antonio Cornacchia, colui che intervenne all’idroscalo di Ostia la notte dell’omicidio dello scrittore il due novembre del 1975, prendendo a sorpresa la parola all’incontro di sabato ad Orvieto organizzato dal club Amici della Stampa insieme ad Unitre con l’avvocato Stefano Maccioni che si sta battendo in sede legale affinchè venga riaperto il caso sull’omicidio.

Al termine della presentazione del libro di Maccioni “Pasolini un caso mai chiuso” nel corso della quale il

L’ex-generale dei Carabinieri Antonio Cornacchia

penalista è stato intervistato dalla studiosa di Pasolini Rosella Lisoni, il generale Cornacchia ha affermato:”Credo che sia difficile giungere ad una verità per via giudiziaria sul caso Pasolini che può essere compreso a pieno solo inserendolo nel clima politico degli anni Settanta”. Cornacchia alias Airone 1, è stato forse il poliziotto italiano più famoso della seconda metà degli anni Settanta: fu lui ad arrestare Renato Vallanzasca e ad aprire per primo il bagagliaio di una Renault 4 in via Caetani, trovando il corpo di Aldo Moro o a scoprire i covi delle Br e dell’Anonima Sarda. “Airone 1 è il nome urlato ogni giorno in una radiolina di un’alfetta bianca, direttamente dal cuore dei ’70 dei massacri e delle stragi, delle connivenze e degli spari, di Moro e di Pecorelli, di Dalla Chiesa e della Magliana, di Paul Getty e di Cossiga, delle commissioni parlamentari e dei governi balneari, del compromesso e dei servizi segreti” scrive civonline.

L’incontro di Orvieto, presentato da Claudio Lattanzi del club Amici della Stampa, ha visto anche la lettura di brani di Pasolini da parte dell’attore e regista Pietro Benedetti, di Alberto Romizi e della docente Anna Maria Fausto. Parole di apprezzamento per l’iniziativa sono venute dal presidente del Consiglio comunale Umberto Garbini.

Stefano Maccioni ha ricostruito con dovizia dei particolari i tanti misteri legati al massacro del grande intellettuale, anche mostrando sullo schermo della sala comunale dove si è svolto l’incontro immagini dei reperti raccolti dagli inquirenti sul luogo del delitto.

Il delitto Pasolini è uno dei grandi misteri della storia italiana perchè molto probabilmente collegato ad altre trame oscure che attendono ancora di essere svelate dalle inchieste giudiziarie. Per l’omicidio venne condannato, come è noto, Pino Pelosi, ma il sospetto che ci fossero altre persone sul luogo del delitto è sempre stato fortissimo e lo stesso Pelosi, ospite di una trasmissione televisiva nel 2005, dichiarò che c’erano altre persone e che lui era stato solo un semplice spettatore di quel massacro. Il fatto del resto che il delitto lo abbiano commesso altre persone era emerso in maniera evidente fin dal primo momento come aveva sostenuto lo stesso tribunale di Roma e come l’avvocato riporta nelle primissime pagine del suo libro. “Le indagini sono state gestire nella direzione di rafforzare l’interpretazione del delitto come un delitto maturato nell’ambiente omosessuale – ha detto con chiarezza Maccioni – l’esecutore dell’omicidio non è stato Pelosi“.

L’avvocato Maccioni, insieme con il regista David Grieco e dello sceneggiatore Giovanni Giovannetti, ha chiesto la riapertura del caso perché è stato adesso dimostrato che sul luogo del delitto c’erano altre tre persone come dimostrano i dna rivenuti dai Ris ed alcune fotografie.

La riapertura del caso Pasolini era già avvenuta nel 2010 su richiesta dell’allora ministro di Grazie e giustizia Alfano dopo le dichiarazioni del senatore Marcello dell’Utri il quale aveva dichiarato di aver scoperto una delle parti mancanti del romanzo incompiuto di Pasolini “Petrolio” che mettevano in relazione l’altra morte misteriose del presidente dell’Eni Enrico Mattei con sospette responsabilità da parte del suo successore Eugenio Cefis. Far tacere una voce scomoda che aveva molto da dire sugli intrecci tra politica, affari, malavita organizzata, facendo passare quella morte come un episodio legato ad una storia sessuale. Questa la chiave di lettura del caso Pasolini.

 

ENGLISH VERSION

“PASOLINI, A CASE NEVER CLOSED” FORMER CARABINIERI GENRAL CORNACCHIA REVEALS “INTELLIGENCE AGENCIES HELD A DOSSIER FOR A LONG TIME”

The intelligence services held a dossier on Pier Paolo Pasolini for an extended period. His figure and his relationships were connected to the highest levels of Italy at that time, spanning various environments from the economy to politics. This revelation came from former Carabinieri general Antonio Cornacchia, who intervened at the Ostia seaplane base on the night of the writer’s murder on November 2, 1975. He made this surprise statement during a meeting in Orvieto organized by the Club Amici della Stampa and Unitre, alongside lawyer Stefano Maccioni, who is pushing for the case to be reopened.

At the end of the presentation of Maccioni’s book, “Pasolini: A Case That Was Never Closed,” in which the lawyer was interviewed by Pasolini scholar Rosella Lisoni, General Cornacchia stated, “I believe that it is difficult to arrive at a judicial truth regarding the Pasolini case. It can only be fully understood by placing it within the political climate of the 1970s.”

Cornacchia, known as “Airone 1,” was perhaps the most famous Italian police officer of the late 1970s. He arrested Renato Vallanzasca, was the first to open the trunk of a Renault 4 on Via Caetani, finding Aldo Moro’s body, and discovered the hideouts of the Red Brigades and the Anonima Sarda.

The meeting in Orvieto, presented by Claudio Lattanzi of the Club Amici della Stampa, also included readings of Pasolini’s works by actor and director Pietro Benedetti, Alberto Romizi, and professor Anna Maria Fausto. The President of the City Council, Umberto Garbini, expressed his appreciation for the initiative.

Stefano Maccioni meticulously reconstructed the many mysteries surrounding the murder of the great intellectual, even displaying images of evidence collected by investigators at the crime scene on the municipal hall’s screen where the meeting took place. Pasolini’s murder remains one of the great mysteries in Italian history, most likely linked to other obscure plots that still await discovery through legal investigations. Pino Pelosi was convicted for the murder, as is well known, but the suspicion that others were present at the crime scene has always been strong. In fact, Pelosi himself, during a television program in 2005, declared that there were other people, and he was merely a spectator of the massacre. The fact that others committed the murder was evident from the beginning, as the Rome court itself maintained and as the lawyer reports in the very first pages of his book. “The investigations were directed to strengthen the interpretation of the crime as one that had its roots in the homosexual environment. The perpetrator of the murder was not Pelosi,” Maccioni stated clearly.

Lawyer Maccioni, along with director David Grieco and screenwriter Giovanni Giovannetti, requested the reopening of the case because it has now been proven that three other individuals were at the crime scene, as evidenced by DNA found by the Ris (Reparto Investigazioni Scientifiche, the Italian Carabinieri’s forensic unit) and some photographs. The reopening of the Pasolini case already occurred in 2010 at the request of the then-Minister of Grace and Justice, Angelino Alfano, following statements by Senator Marcello dell’Utri. He claimed to have discovered one of the missing parts of Pasolini’s unfinished novel, “Petrolio,” which linked the other mysterious death of Eni’s president, Enrico Mattei, to suspected responsibilities of his successor, Eugenio Cefis. The aim was to silence an inconvenient voice that had much to say about the connections between politics, business, organized crime, and portray that death as an episode related to a sexual story. This is the key to understanding the Pasolini case.




Dopo il blitz di Garbini-Ceci, il coordinatore provinciale di FdI vuole prima dialogare con Tardani

Il blitz dei rappresentanti locali di Fratelli d’Italia Carlo Ceci e Umberto Garbini, ha aperto un dibattito ampio all’interno del partito sia in regione che nella Provincia di Terni. Ha anche, di fatto accelerato le scelte degli altri partiti della maggioranza. Anche Forza Italia ha infatti, abbandonato ogni indugio confermando il proprio appoggio a Roberta Tardani.

C’è ora una nuova puntata della sfida interna a Fratelli d’Italia. Dopo Prisco che aveva di fatto rimandato la patata bollente agli organi provinciali, come da statuto, ora il coordinatore ternano Paolo Alunni Pistoli ha cercato di tirare il freno a mano, ma potrebbe essere tardi. “Nessuna fuga in avanti, né decisioni irrevocabili ma confronto interno ed esterno per parlare di prospettive, punti di forza e criticità al fine di individuare la soluzione migliore da offrire ai cittadini di Orvieto. Approfondimenti questi, che il Coordinamento Provinciale già nelle prossime settimane attiverà sia con il sindaco in carica, Roberta Tardani, che, con il circolo territoriale di Orvieto di Fratelli d’Italia, al fine di individuare una proposta da portare al tavolo della coalizione che sia il più possibile condivisa e soprattutto vincente”.

La tensione rimane piuttosto alta anche perché i rappresentanti locali non sembra vogliano recedere dalla loro scelta che ha messo un po’ con le spalle al muro il partito che ora dovrebbe prendersi la responsabilità di sconfessarli, dopo cinque anni di governo in situazione obiettivamente difficile perché fuori dalla giunta comunale, e assumere una decisione in “stile Terni” cioè non ascoltando le istanze locali per non rompere l’alleanza senza però, provare a cercare un punto di caduta con gli altri partiti del centro-destra incontrando la candidata scelta dai rappresentanti locali e i responsabili dei partiti dell’attuale maggioranza.

ENGLISH VERSION

AFTER THE SURPRISE MOVE BY GARBINI-CECI, THE PROVINCIAL COORDINATOR OF FDI WANTS TO INITIATE A DIALOGUE WITH TARDANI

The blitz by local representatives of Fratelli d’Italia, Carlo Ceci and Umberto Garbini, has sparked a broad debate within the party, both in the region and in the province of Terni. In fact, it has expedited the decisions of other parties within the majority coalition. Even Forza Italia, without delay, confirmed their support for Roberta Tardani. A new episode in the internal challenge within Fratelli d’Italia is now unfolding. After Prisco, who essentially passed the hot potato to the provincial organs as per the party’s statute, the Terni coordinator, Paolo Alunni Pistoli, has attempted to apply the brakes, but it might be too late.

“No rush, no irreversible decisions, but internal and external discussions to talk about prospects, strengths, and challenges to identify the best solution to offer to the citizens of Orvieto. These insights will be activated by the Provincial Coordination in the coming weeks with the incumbent mayor, Roberta Tardani, as well as with the local Fratelli d’Italia branch in Orvieto, to identify a proposal to bring to the coalition table that is as widely shared and, above all, successful as possible,” Paolo Alunni Pistoli stated.

Tensions remain high, especially because the local representatives do not appear to want to backtrack from their decision, which has somewhat cornered the party. The party now faces the responsibility of disavowing them after five years of governing in a challenging situation as they are not part of the municipal government. They must make a decision “Terni-style,” meaning they don’t listen to local demands to avoid breaking the alliance. However, they should also try to find common ground with other center-right parties by meeting with the candidate chosen by the local representatives and the leaders of the current majority parties.




Forza Italia, avanti con Roberta Tardani anche dopo giugno 2024

L’amministrazione Tardani, in cui Forza Italia ha giocato un ruolo chiave attraverso il nostro assessore Piergiorgio Pizzo ed il capogruppo Andrea Oreto, in questi anni ha svolto un lavoro significativo per Orvieto il quale è stato riconosciuto da tutti gli osservatori. È stata rilanciata l’immagine della città, il turismo e il ruolo di questo territorio che è tornato protagonista nel panorama regionale.

Pertanto, Forza Italia ribadisce la sua piena fiducia nel sindaco uscente e si impegna a collaborare con altre forze del centro-destra, nonché con le civiche, per rafforzare ulteriormente la coalizione intorno alla figura di Roberta Tardani.