Dieci anni di “festival del Dialogo”, tre giorni con dibattiti, mostre e il nuovo premio letterario

Compie dieci anni il Festival del Dialogo promosso dall’Associazione Culturale “ApertaMenteOrvieto”, con il patrocinio di Asvis – Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, Provincia di Terni, Comune di Orvieto, Fondazione per il Centro Studi Città di Orvieto e Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto. Location scelta, ancora una volta, il Palazzo del Capitano del Popolo. Tema da declinare: “La Rete del Dialogo”. Sì, perché il dialogo è una delle competenze più sviluppate che distingue l’uomo dall’animale. Lingua, parola e confronto sono le armi più efficaci e sicure per avere una buona convivenza civile.

Il potere del dialogo nella società dell’immagine – spiegano gli organizzatori – deve essere la sfida da portare avanti per tessere reti e ponti anziché alzare barricate e muri. È il dialogo strumento di vitale importanza nelle relazioni, opportunità vera per conoscere in modo autentico l’altro”. Il dialogo, dunque, ad Orvieto Città del Dialogo come strumento per evitare la frantumazione del pensiero e per raggiungere la consapevolezza che idee e convinzioni debbano avere sempre un confronto. Dialogo e condivisione.

Nel dialogo – sottolineano da ApertaMenteOrvieto – comprendiamo e riduciamo, senza escludere, diseguaglianze sociali e problematiche attuali come la guerra che incombe sul tempo dell’umanità. Dialogando creiamo un ambiente in cui parti diverse entrano in relazione, senza dimenticare che al cuore c’è l’ascolto di sé, dell’altro, di ciò che accade intorno. Il dialogo è forza dirompente per generare consapevolezza comune e maturare decisioni condivise, coerenti, collettive”.

Forti di ciò, si inizia a dialogare venerdì 20 ottobre alle 17 nella Sala dei Quattrocento. Dopo i saluti istituzionali, sono attesi l’intervento inaugurale da remoto di Mariaflavia Cascelli (Asvis) sul tema “In dialogo per il futuro”, la tavola rotonda con Liliana Grasso, presidente della Fondazione per il Centro Studi “Città di Orvieto”, Lorenzo Tecleme, attivista di “Fridays for Future” e giornalista di Valori.it, e Guido Barlozzetti, giornalista Rai. Modera Paolo Cornetti (La Fionda).

Sabato 21 ottobre, alle 10.30 in Sala Expo, la premiazione dei finalisti del Premio Letterario “Orvieto Città del Dialogo” e la lettura delle opere a cura del Collettivo Teatro Animazione. Negli stessi spazi, dalle 16 alle 17.30, si faranno largo i colori della Scuola d’Arte di Stefania Conticchio, che terrà un laboratorio di pittura per bambini da 3 a 10 anni con merenda finale. “Il dialogo nelle relazioni internazionali: come si costruisce la pace” è, invece, il tema dell’incontro con Alberto Bradanini, ex ambasciatore a Teheran e Pechino, in dialogo con la giornalista Veronica Stigliani, collaboratrice de La Repubblica, atteso alle 17.30 nella Sala dei Quattrocento.

Qui, alle 9, si apre anche la giornata conclusiva, quella di domenica 22 ottobre, che andrà avanti fino alle 17 ospitando la sessione regionale del Parlamento Europeo Giovani. Alle 16, in Sala Expo, al finissage della Collettiva d’Arte Contemporanea, allestita per tutta la durata del festival, a cura della sociologa Anna Appolloni, interverranno oltre agli artisti le docenti di storia dell’arte dell’Istituto di Istruzione Superiore Scientifico e Tecnico “Majorana-Maitani” di Orvieto, Francesca Boncompagni e Francesca Vincenti. Alle 17.30 nella Sala dei Quattrocento, infine, l’incontro con Bruno Mastroianni, social media strategist di Rai Teche e docente universitario di Comunicazione e Media, intorno al tema “La disputa felice: dissentire senza litigare, si può!” introdotto da Annalisa Distasi.




La biblioteca Luigi Fumi sbarca in ospedale con due punti “Fuori Scaffale” in oncologia e dialisi

La biblioteca comunale “Luigi Fumi” esce dalle proprie mura e porta i libri e la lettura in contesti nuovi e inusuali. Inaugurati questa mattina, martedì 17 ottobre 2023, i due nuovi punti di “Fuori Scaffale” allestiti presso i reparti di Oncologia (Day Hospital Oncologico) e Dialisi dell’ospedale “Santa Maria della Stella” di Orvieto.

Presenti il sindaco e assessore alla Cultura, Roberta Tardani, il direttore sanitario dell’ospedale di Orvieto, Patrizio Angelozzi, il dirigente del Settore Cultura del Comune di Orvieto, Alessandro Leone, la responsabile dell’Ufficio Cultura Turismo Biblioteca e Sport del Comune di Orvieto, Carla Lodi, la responsabile dell’Assistenza infermieristica ospedaliera del “Santa Maria della Stella”, Sabrina Brizi, Elisa Marceddu, referente per i Patti per la lettura del Distretto sanitario di Orvieto, il responsabile della biblioteca “Luigi Fumi”, Roberto Sasso, e Mara Monachino dell’Ufficio Cultura del Comune di Orvieto.

L’iniziativa “Fuori scaffale” rientra nell’ambito del progetto “Libro, cura per l’anima”, vincitore del Bando “Città che Legge 2021” del Centro Per il Libro e La Lettura del Ministero della Cultura, e prevede l’attivazione di punti di lettura e prestito stabili sul territorio, gestiti in convenzione con Enti ed associazioni, in cui sono previsti non solo la consultazione di libri e il prestito ma anche attività di animazione,  laboratori e letture.

Dopo l’iniziale sperimentazione con l’avvio dei due punti presso la sede dell’associazione Senza Monete e al Market Solidale e l’inaugurazione, nel giugno scorso, del punto di lettura e prestito presso il Centro sociale di Canale, in convenzione con l’Associazione Centro Sociale di Canale e la Pro Loco, grazie alla collaborazione con la Usl Umbria 2 sono stati posizionati due nuovi punti di “Fuori Scaffale” in altrettanti significativi reparti dell’ospedale di Orvieto, il Day Hospital Oncologico e la Dialisi. La scelta delle due location è emersa durante le fasi iniziali di elaborazione del progetto, dalla proposta fatta dai rappresentanti del Distretto Sanitario di Orvieto, sottoscrittore del Patto per la Lettura, e condivisa poi dai rappresentanti dell’Usl Umbria 2.

Con le risorse messe a disposizione dal progetto e con un’azione di fundraising, il Comune di Orvieto ha acquistato circa 400 volumi da collocare in tutti i punti di “Fuori Scaffale”, di cui circa 140 volumi sono stati donati all’Usl Umbria 2 e successivamente catalogati e organizzati dal personale della biblioteca presso gli spazi disponibili nei due reparti, visibili al pubblico con scaffalature a vista, al fine di assicurare l’erogazione del prestito libri e l’organizzazione di attività di promozione della lettura. Grazie alla collaborazione del personale sanitario l’elenco dei libri sarà infatti reso disponibile ai pazienti per la consultazione in sede e il prestito a casa. Inoltre, con l’aiuto dei volontari dell’associazione Orvieto Contro il Cancro, per quanto riguarda il reparto di Oncologia,  e del personale della biblioteca comuna, per quanto riguarda entrambi i reparti, si organizzeranno nei  modi e nelle forme possibili attività laboratoriali e di lettura consone all’utenza e al particolare contesto ambientale.

Il progetto Libro, cura per l’anima – ha spiegato Carla Lodi dell’Ufficio Cultura del Comune di Orvieto – propone la lettura come strumento per la cura del sé e delle relazioni con gli altri, come “farmaco” per lenire le sofferenze sia fisiche che dell’anima. Una biblioteca diffusa in città, i libri e la lettura come ‘farmaco’ per l’arricchimento culturale di una comunità”“. ‘Fuori Scaffale’, in particolare  ha aggiunto Mara Monachino – è un progetto ambizioso e stimolante e punta ad estendere l’azione culturale della biblioteca per raggiungere fasce di cittadini che per varie difficoltà, a partire dalla condizione sociale, ma anche di salute, generalmente non usufruiscono dei numerosi servizi offerti dalla struttura di piazza Febei. 

Abbiamo trovato il personale medico e paramedico estremamente disponibile a collaborare a questa iniziativa – ha evidenziato il responsabile della biblioteca comunale “Luigi Fumi”, Roberto Sasso – e ci ha colpito l’amore e la dedizione con cui assistono pazienti che hanno esigenze particolari. Attraverso questa iniziativa vogliamo dialogare con queste persone per cercare di portare l’amore per lettura come cura per l’anima e intendiamo promuovere anche il servizio offerto dalla biblioteca di prestito a domicilio, in questo caso in ospedale, che abbiamo recentemente lanciato e che effettuiamo con biciclette elettriche“. Il dirigente del Settore Cultura, Alessandro Leone, ha infine ringraziato il personale per il lavoro svolto con “grande passione ed entusiasmo“.

Una bella esperienza ed opportunità – ha sottolineato per conto del Distretto sanitario di Orvieto, Elisa Marceddu – alla luce di come la cultura e lettura incidono in maniera positiva sulla salute e nel contesto di una città bellissima, in cui abbiamo la fortuna di vivere, che rappresenta un elemento di benessere“.

Anche l’ospedale è un luogo di cultura, un ambiente socializzante e aperto alle relazioni dove sicuramente questa iniziativa troverà terreno fertile“, ha detto il direttore sanitario dell’ospedale, Patrizio Angelozzi. “Questo progetto ci ha rigenerato – ha aggiunto Sabrina Brizi, responsabile dell’Assistenza infermieristica ospedaliera del “Santa Maria della Stella” – perché ci ha consentito di occuparci di ambiti di assistenza diversi, farà bene anche a chi lavora qui e gli utenti ne trarranno sicuramente vantaggio. I libri che sono arrivati sono estremamente interessanti e di attualità. Ringraziamo tutti per  l’esperienza e ci auguriamo di poter organizzare anche nuove iniziative insieme“.

Questo progetto – ha commentato il sindaco di Orvieto e assessore alla Cultura, Roberta Tardani – conferma una volta ancora la rinnovata vitalità della biblioteca comunale che ha recuperato in questi ultimi anni un ruolo centrale nella vita culturale della città. E’ il frutto della volontà di questa amministrazione che ha investito in primis sulle persone affinché tornasse ad essere un soggetto attivo e propositivo. Ricordo che quando siamo arrivati la biblioteca era spesso chiusa in alcuni orari per carenza di personale e non aveva la possibilità di esprimere al meglio le sue potenzialità e la sua funzione. Oggi non solo è tornata a vivere e lavora a pieno regime, costruisce progetti vincenti e realizza iniziative ma è si è pienamente aperta alla città e ha raggiunto luoghi simbolo, di integrazione e comunità, di sofferenza e speranza. Siamo molto soddisfatti di quanto è stato fatto e in particolare di come la cultura in questi anni difficili abbia fatto da collante per la nostra comunità, ispirato sentimenti positivi e consentito alla città, dopo la pandemia, di riannodare i fili e ritrovare entusiasmo e vivacità“.

A breve saranno attivati altri tre punti di “Fuori Scaffale” in altrettanti luoghi significativi quali il Centro abilitativo-educativo diurno per minori “Il Piccolo Principe”, il Centro socio riabilitativo diurno “L’Albero delle Voci” e Lo Scalo Community Hub di Orvieto Scalo, in convenzione con la cooperativa Il Quadrifoglio.

“Fuori Scaffale” è una delle specifiche azioni previste dalla proposta progettuale che vede il Comune di Orvieto – Assessorato alla Cultura, come capofila di una complessa ed eterogenea rete di soggetti pubblici e privati che garantisce un lavoro capillare sul territorio: Comune di Allerona, Comune di Castel Viscardo, Comune di Castel Giorgio, Comune di Fabro, Comune di Ficulle, USL Umbria 2, IISST di Orvieto, Istituto Comprensivo Orvieto Baschi, Istituto Comprensivo Orvieto Montecchio, “Il Filo di Eloisa” Associazione culturale Eloisa Manciati, Associazione di promozione sociale Senza Monete, Associazione Cantiere Orvieto, Comunanza Agraria di Civitella del Lago – Biblioteca “Anna Rosa”, Il Quadrifoglio Società  Cooperativa Sociale, Libreria Cartoleria Valente”.




Sugano-Bolsena, anteprima del percorso di trekking dell’intrepido Larth

Un’anteprima in versione ridotta, ma che promette emozioni come ogni debutto che si rispetti. E’ il momento dell’esordio per il Cammino dell’intrepido Larth. Il percorso circolare di trekking e bicicletta su 60 chilometri lungo le tappe Orvieto-Bolsena-Civita di Bagnoregio-Orvieto che è stata presentato la settimana scorsa alla Fiera del turismo di Rimini, avrà infatti una sua anticipazione domenica prossima 22 ottobre lungo il tracciato in versione ridotta che da Sugano raggiunge Bolsena. Si tratta di un tragitto di grande suggestione e fascino di media difficoltà che ripercorre in gran parte lo storico tracciato legato al miracolo eucaristico di Bolsena, attraverso luoghi come  boschi, l’altopiano dell’Alfina, fino ad arrivare al superbo panorama del lago di Bolsena visto in lontananza e poi sempre più vicino.

L’escursione avrà una durata di 4 ore e mezzo, su un percorso di 14 chilometri, il dislivello negativo è di 360 metri, quello positivo di 270 metri. Previsto il pranzo al sacco. L’appuntamento è alle 08 e 30 nel piazzale delle ex scuole di Sugano, la partenza è prevista per le 9.

Inviare Sms o messaggio WhatsApp a uno dei seguenti numeri di telefono:

Emanuele: 347 282 1987Luca: 347 619 2735

Gli stessi numeri possono essere utilizzati per qualsiasi informazione o chiarimento.

Quote di partecipazione: € 10,00 quota adulti – € 5,00 quota ragazzi fino a 14 anni.

ENGLISH VERSION

Sugano-Bolsena, a preview of the trekking path by the intrepid Larth

A sneak peek in a scaled-down version, but promising all the thrills that any respectable debut should. It’s time for the debut of the “Cammino dell’intrepido Larth.” The circular trekking and biking route spanning 60 kilometers, covering the stages of Orvieto-Bolsena-Civita di Bagnoregio-Orvieto, was presented last week at the Rimini Tourism Fair. This path will have a preview of its own next Sunday, October 22, along a reduced route from Sugano to Bolsena. It’s a medium-difficulty, highly evocative and charming journey that largely retraces the historical route associated with the Eucharistic miracle of Bolsena. It passes through places like forests, the Alfin Plateau, and eventually reaches the splendid panorama of Lake Bolsena, first seen from a distance and then getting closer.

The excursion will last for 4 and a half hours, covering a 14-kilometer route. The descent is 360 meters, while the ascent is 270 meters. Participants are encouraged to bring a packed lunch. The meeting point is at 8:30 AM in the former Sugano school parking lot, and the departure is scheduled for 9 AM.

Sms or WhatsApp: Emanuele: 347 282 1987Luca: 347 619 2735

Participation fees: €10.00 for adults – €5.00 for participants aged up to 14 years.




Convegno il 20 ottobre, “Argomenti di statica pelvica in Ostetricia e Ginecologia: lo stato dell’arte”

“Argomenti di statica pelvica in Ostetricia e Ginecologia: lo stato dell’arte” è il titolo del Venerdì Orvietano di aggiornamento in Ostetricia e Ginecologia, giunto alla sua dodicesima edizione, che si terrà venerdi 20 ottobre, a partire dalle 9, all’Auditorium “Gioacchino Messina” di Palazzo Coelli, sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto.

Nel corso del convegno, organizzato dal dottor Patrizio Angelozzi, direttore dell’Unità Operativa Complessa di Ostetricia e Ginecologia del Santa Maria della Stella e che coinvolge illustri relatori, verranno affrontati temi legati alla gravidanza a rischio e ai disturbi della statica del pavimento pelvico. Patologie, queste, che interessano fasce sempre più ampie della popolazione femminile.

programma-venerdi-orvietano-2023- (1)

ENGLISH VERSION

On October 20th, a conference titled “Pelvic Statics in Obstetrics and Gynecology: The State of the Art”

“Exploring Pelvic Statics in Obstetrics and Gynecology: The State of the Art” is the title of the 12th edition of the Orvieto Obstetrics and Gynecology Update, scheduled for Friday, October 20th, starting at 9 AM. The event will be held at the “Gioacchino Messina” Auditorium in Palazzo Coelli, which serves as the headquarters of the Cassa di Risparmio di Orvieto Foundation.

This conference, organized by Dr. Patrizio Angelozzi, the Director of the Complex Operative Unit of Obstetrics and Gynecology at Santa Maria della Stella, will feature distinguished speakers and focus on topics related to high-risk pregnancies and disorders of pelvic floor statics. These are conditions that increasingly affect broader segments of the female population.




L’abisso morale

Ad 80 anni da quel 16 ottobre 1943 che cambiò le sorti degli ebrei romani e italiani, con l’inizio della loro deportazione nei campi della morte nazisti, una drammatica macchina del tempo ci ha fatto precipitare di nuovo nell’abisso morale.
Uno sprofondo in cui ci ha trascinato un network terroristico palestinese privo di scrupoli e spietato, con la stessa capacità di trasmettere odio e spargere sangue innocente delle SS  e della Gestapo durante la seconda guerra mondiale.
E’ significativa la vignetta di Giannelli del 16 ottobre sul Corriere della Sera (in foto) che vede il bambino ebreo del Ghetto di Varsavia con le braccia alzate ed il mitra spianato del terrorista di Hamas puntato contro e la didascalia della vignetta che recita”16 ottobre 1943-2023”.
80 anni sono passati da quello che pensavamo potesse essere il periodo più triste della storia dell’umanità.  Pensavamo di aver visto tutto il peggio che il genere umano potesse aver esibito ma ci sbagliavamo.  Mai, fino al 7 ottobre 2023,avremmo potuto lontanamente immaginare di vedere bambini assassinati, decapitati e bruciati per la loro “colpa” di essere ebrei, le donne stuprate, gli anziani picchiati e derisi, i corpi degli assassinati dilaniati e vilipesi ma la sorte, come alla generazione precedente dei nostri nonni e dei nostri padri, ha riservato questo scherzo crudele ed infame.
Quel “Mai Più” che pensavamo potesse essere una pietra miliare, non scalfibile, promulgato alla fine del secondo conflitto mondiale,  presa coscienza della Shoah, mentre ancora le ceneri di Auschwitz volavano sparse per l’Europa, si è trasformato in un “Perché ancora?”.  Perché ancora odio antiebraico, perché pogrom, uccisioni, devastazioni e deportazioni?
Da una settimana stiamo assistendo a talkshow, abbiamo letto 1000 articoli, visto immagini cruente e spietate, di una efferatezza riscontrabile solo in quello che accade ottant’anni fa per mano dei tedeschi e dei loro collaborazionisti e siamo sprofondati in un incubo.
Un abisso morale dal quale sarà difficile uscire e riprendersi, risalendo la china di una fiducia nel genere umano perduta di nuovo, dopo averla faticosamente riconquistata nel dopoguerra.
Altri conflitti in questi decenni si sono verificati e si stanno verificando, ma la mano assassina di Hamas e delle sue consorelle islamiste integraliste non ha uguali per spietatezza ed uso delinquenziale delle immagini che fanno da corredo al metodo.
Menti perverse, diaboliche che esprimono la loro lucida follia gettando l’umanità intera nello sconforto.  Quello che stiamo vivendo è un incubo ed una delle riflessioni più amare è stata, in queste ore, quella di Fania Oz-Salberger, figlia del grande scrittore Amos Oz, quando si dice sollevata dal fatto che il papà, venuto a mancare nel 2018,non sia più tra noi e non abbia assistito agli scempi di Hamas nei kibbutzim israeliani, lui che aveva narrato con talento ed efficacia quelli dei nazisti nei villaggi ebraici in Lituania negli anni ‘40.
Essere costretti a gioire dentro se stessi e rallegrarsi perché ad un proprio caro è stato risparmiato, dalla sua dipartita, il dramma a cui stiamo assistendo è forse la sconfitta morale più grande del genere umano.

P.s.: mentre scriviamo arriva la terribile notizia che un missile ha centrato un ospedale a Gaza facendo centinaia di morti.  Scambio di accuse reciproche tra Israele ed Hamas sulla provenienza del razzo ma la sostanza non cambia, è lo stesso abisso e la stessa tragedia a cui una banda di criminali sta sottoponendo l’intera umanità. La firma su questa sciagura è comunque quella di Hamas, vera mandante morale di questa ennesima tragedia. Senza quel tremendo 7 ottobre tutto quello che sta avvenendo non accadrebbe.

ENGLISH VERSION

Ethical abyss

Eighty years after that fateful October 16, 1943, which changed the fate of Roman and Italian Jews with the start of their deportation to Nazi death camps, a dramatic turn of events has plunged us back into a moral abyss.

It’s a descent into darkness brought about by a ruthless and unscrupulous Palestinian terrorist network, with the same ability to spread hatred and innocent bloodshed as the SS and Gestapo during World War II.

The significance is captured in Giannelli’s cartoon from October 16 in Corriere della Sera (in the image) which shows the Jewish child from the Warsaw Ghetto with arms raised and the Hamas terrorist with a raised submachine gun aimed at him. The caption reads, “16 October 1943-2023.”

Eighty years have passed since what we thought could be the saddest period in human history. We believed we had seen the worst that humanity could exhibit, but we were wrong. Until October 7, 2023, we could never have remotely imagined seeing children murdered, decapitated, and burned for their “crime” of being Jewish, women raped, the elderly beaten and derided, the bodies of the murdered torn apart and desecrated. Fate, like for the previous generation of our grandparents and parents, has reserved this cruel and infamous twist.

That “Never Again,” which we thought could be an unshakable milestone, promulgated at the end of the Second World War in the wake of the Holocaust while the ashes of Auschwitz still floated across Europe, has transformed into a “Why again?” Why is there still anti-Jewish hatred, pogroms, killings, devastation, and deportations?

For the past week, we have witnessed talk shows, read a thousand articles, seen gruesome and ruthless images, of a brutality only comparable to what happened eighty years ago at the hands of the Germans and their collaborators. We have plunged into a nightmare, a moral abyss from which it will be difficult to emerge and recover, climbing the hill of trust in humanity that we have once again lost after painstakingly regaining it in the post-war era.

Other conflicts have occurred and are occurring in these decades, but the murderous hand of Hamas and its Islamist extremist counterparts is unparalleled in ruthlessness and the delinquent use of images to accompany their methods.

These are perverse and diabolical minds that express their lucid madness by plunging all of humanity into despair. What we are experiencing is a nightmare, and one of the most bitter reflections has been from Fania Oz-Salberger, the daughter of the great writer Amos Oz. She expressed relief that her father, who passed away in 2018, is no longer with us and hasn’t witnessed the atrocities committed by Hamas in Israeli kibbutzim. Amos Oz had narrated the talents and effectiveness of the Nazis in Lithuanian Jewish villages in the 1940s.

Being forced to find joy within ourselves and be relieved that a loved one has been spared from witnessing the tragedy we are currently witnessing is perhaps the greatest moral defeat for humanity.

P.S.: As we write, the terrible news arrives that a missile has hit a hospital in Gaza, resulting in hundreds of casualties. There are mutual accusations between Israel and Hamas regarding the origin of the rocket, but the substance remains the same. It is the same abyss and tragedy to which a gang of criminals is subjecting all of humanity. The responsibility for this disaster lies with Hamas, the true instigator of this latest tragedy. Without that dreadful October 7, none of what is happening would be taking place.