Arizona in Orvieto, il prof. Soren riceve una targa di ringraziamento alla Study Abroad Fair in Tucson

Sono ormai 22 anni che, seguendo un’idea, o meglio una suggestione, di David Soren si organizzano a scadenza semestrale i corsi del ramo italiano dell’università USA.  Sembra una di quelle storie che possono realizzarsi solo nell’effervescente mondo accademico d’oltre oceano: Alba Frascarelli e Claudio Bizzarri parteciparono nel 2002 all’annuale conferenza internazionale organizzata dall’ Archaeological Institute of America a San Diego, in California, ed ebbero modo di conoscere David Soren, col quale scambiarono una serie di idee su un progetto di studi all’estero. Da tale iniziale germe il prof. Soren ha fondato il programma che è a tutt’oggi una delle più popolari e ben riuscite attività dello Study Abroad Office in Tucson. Bastarono pochi mesi di preparazione logistica (più facile a scriversi che a farsi) e nell’anno seguente un gruppo di 21 studenti partecipò al primo Fall Semester ad Orvieto.  Da allora sono centinaia le presenze che ogni anno hanno utilizzato Orvieto come base operativa, seguendo anche quelle che sono state le peregrinazioni del Centro Studi Città di Orvieto, dall’ex-ospedale di piazza Duomo, a palazzo Simoncelli in piazza del Popolo sino all’attuale sede di Palazzo Negroni. Una forte e continua presenza che ha valenze economiche, culturali e di scambio inclusivo per la città della Rupe. Ogni anno sono decine gli studenti che ritornano nella nostra città, ora con famiglie o partners al seguito, sintomo evidente che i programmi stranieri funzionano anche come volano culturale e turistico.

La targa che la nuova direttrice del ramo italiano, Alba frascarelli, ha consegnato al prof. Soren, ha voluto stigmatizzare il suo costante impegno verso il mondo dell’educazione, a testimonianza del profondo impatto che la sua opera ha generato nel corso degli anni. Il prof. Soren è Regents Professor of Anthropology and Classics ed ha condotto numerose campagne di scavo in Italia, specificatamente nel sito della villa romana di Poggio Gramignano, a Lubriano e a quello di Mezzomiglio, a Chianciano Terme.

Anche la stampa del campus americano ha voluto contribuire a far conoscere questo evento con un articolo che si può trovare al link che segue:

https://international.arizona.edu/news/dr-david-soren-honored-study-abroad-fair.

L’attività dello Study Abroad Office in Arizona è di particolare importanza, essendo in grado di favorire le scelte dei singoli studenti, indirizzarli lungo il percorso per l’iscrizione e, in alcuni casi, ricevere borse di studio. Particolare menzione va a Dafne Romero (Program Manager), a Diane Nelson (Associate Director), a Harmony De Fazio (Executive Director) e, nel corpo docenti, a Karen Seat, direttrice del dipartimento di Studi Religiosi e Classics.

Un sentito ringraziamento quindi al Dr. Soren, per la sua insostituibile contribuzione al mondo dell’educazione e per aver consentito la formazione interculturale di un numero infinito di studenti.




Approvata mozione in Regione per la riattivazione delle sezioni distaccate dopo quella per il Tribunale di Orvieto

Soddisfazione per l’approvazione unanime della mozione da parte del Consiglio regionale dell’Umbria a sostegno della riattivazione delle sezioni distaccate del Tribunale nelle città di Assisi, Città di Castello, Foligno, Gubbio e Todi.
E’ quella che esprimono i Sindaci Stefania Proietti, Luca Secondi, Stefano Zuccherini, Filippo Stirati e Antonino Ruggiano per la presa di posizione compatta del massimo consesso regionale a favore del ripristino degli uffici giudiziari di prossimità soppressi dalla riforma del 2012 del Governo Monti.
“La revisione del sistema organizzativo attuale – sottolineano in una nota i Sindaci – diventa ora una richiesta non di singoli territori ma una rivendicazione dell’intera comunità umbra, avvalorando l’azione congiunta intrapresa nei mesi scorsi dai cinque Comuni”.
Una battaglia di civiltà quella di Assisi, Città di Castello, Foligno, Gubbio e Todi che si integra, ovviamente, a quella per la riattivazione del tribunale di Orvieto e che ricompone un quadro in grado di tenere conto dell’estensione e delle caratteristiche dell’Umbria”.
“Il passaggio ulteriore, già in atto – scrivono i primi cittadini delle città interessate – è quello di perorare le giuste ragioni di un’amministrazione della giustizia di prossimità a livello parlamentare e di governo affinchè la riforma delineata nel decreto legislativo accolga le nostre legittime richieste”.
I Sindaci Stefania Proietti, Luca Secondi, Stefano Zuccherini, Filippo Stirati e Antonino Ruggiano, a settembre, hanno avanzato richiesta di audizione alla Commissione Giustizia del Senato ed indirizzato una missiva anche al Capo dello Stato, ai Presidenti di Camera e Senato, e al Consiglio Superiore della Magistratura.




I bambini di Kfar Haza

In queste ore drammatiche di guerra tra Israele ed Hamas di scene brutali ne abbiamo viste in quantità e sono state tutte un pugno allo stomaco, uno shock per chi ama e rispetta la vita. Abbiamo visto la ragazza picchiata e strattonata, caricata su una jeep, con il pantalone intriso di sangue all’altezza dei glutei per la violenza sessuale subita. Abbiamo visto il bambino israeliano accerchiato ed insultato da altri bambini come lui, palestinesi, che lo definivano “sporco ebreo” mentre un aguzzino di Hamas infieriva con un frustino sul suo corpo e sul suo viso. Abbiamo visto l’anziana donna in carrozzina dileggiata dai terroristi e deportata a Gaza.
Abbiamo visto Noa, la ragazza portata via in moto dai miliziani e le sue urla disperate che hanno straziato i nostri cuori e le nostre menti. Abbiamo visto tanto ma non avevamo visto tutto. La scoperta di ieri (10 ottobre ndr) dei 40 bambini sgozzati e decapitati dagli assassini inumani di Hamas, quei poveri corpicini dilaniati nel kibbutz di Kfar Haza, assieme al ritrovamento di altri 200 corpi degli adulti arsi, mutilati, uccisi a sangue freddo nello stesso centro agricolo sono lo spartiacque definitivo per le nostre coscienze.
In queste ore improvvidi pseudo storici rilasciano dichiarazioni e scrivono tesi bizzarre su come Israele “se la sia cercata”. Negli stessi frangenti ci sono giornalisti che improvvisano analisi sociologiche spiegando che Gaza è una “prigione a cielo aperto”, il che è vero solamente se si completa la frase scrivendo ”dove i carcerieri ed aguzzini sono i membri di Hamas” organizzazione che tiene ostaggio la propria gente in maniera brutale e la utilizza come carne da macello e scudo umano.
Ed intanto qualche scellerato, ignavo e stolto, volutamente stolto, pedissequamente in malafede organizza manifestazioni, dibattiti, assemblee di sostegno alla ”causa palestinese” e lo fa in maniera assurda ed intempestiva. Lo fa non capendo, o non volendo capire, che in questi frangenti drammatici non si sta combattendo un conflitto tra israeliani e palestinesi ma si sta compiendo uno scontro di civiltà, etico e morale tra uno stato democratico, Israele, con il suo esercito in prima linea per difendere la propria gente, ed a distanza tutti noi, tutto il mondo libero, ed un organizzazione di belve disumane che rispondono al nome di Hamas, Hezbollah e Jihad islamica e sono il braccio tremendamente armato dello stato canaglia degli ayatollah, l’Iran.
Il massacro di Kfar Haza rappresenta l’ennesima conferma che non è in gioco la legittima aspirazione del popolo palestinese ad avere un proprio Stato ma che quanto sta accadendo è il tentativo di una pletora di assassini di sterminare il popolo ebraico, infedele rispetto ai dettami dell’Islam fondamentalista. È il tentativo di compiere un genocidio di stampo nazista e chi ora si mobilita per la “causa palestinese” dovrebbe farlo consapevole che il primo nemico di questa causa è Hamas, seguita dalle altre organizzazioni consorelle. Quel “Palestina libera” che vediamo scandito da gruppetti di giovani nelle università italiane in queste ore è condivisibile ma parziale. La frase completa dovrebbe essere “Palestina libera da Hamas”. Allora si che potremmo essere tutti assieme a manifestare con loro. Ma se quel “Palestina libera” è rivolto a spazzare via Israele no cari studenti, allora non ci siamo, state facendo il gioco dei terroristi e siete fiancheggiatori morali di assassini senza scrupoli, di bestie assetate di sangue che non esitano a decapitare, torturare ed uccidere bambini. A tutti quei nostalgici degli anni della “politica” quando si pensava che essere dalle parte palestinese fosse un dovere morale perché significava essere dalla parte degli oppressi, a loro il sangue e le teste mozzate dei bambini di Kfar Haza si rivolgono e gridano loro di aprire gli occhi e capire esattamente cosa sta accadendo. Israele questa guerra la sta facendo e la farà con ancora più forza e determinazione per proteggere il proprio popolo e la propria gente, ma anche per liberare i palestinesi dal giogo criminale di Hamas.
Se non si è capito tutto questo non si è capito cosa è veramente in gioco in queste ore drammatiche ed i 40 bambini di Kfar Haza saranno assassinati una seconda volta.




All’inaugurazione dell’anno accademico di Intrecci si parla di cibo, ospitalità e lavoro

Quali sono le esigenze del mondo dell’enogastronomia e dell’accoglienza turistica di qualità? Quali sono le opportunità e le prospettive per i giovani che vogliono intraprendere un percorso professionale in questi mondi? Quale è oggi l’attenzione del Governo e delle istituzioni? Quale è la risposta che può dare una scuola di alta formazione come Intrecci?  Tanti gli spunti emersi nel corso dell’Inaugurazione dell’Anno Accademico 2023-2024 di Intrecci, scuola di alta formazione per la Sala e l’Accoglienza, svoltasi a Castiglione in Teverina, il 9 ottobre, presso il Campus fondato da Dominga, Marta e Enrica Cotarella.   

Alla presenza del Consigliere del Lazio Daniele Sabatini, dell’On. Mauro Rotelli, Presidente della VIII Commissione della Camera del Deputati e dei Sindaci del territorio, gli Assessori all’Agricoltura della Regione Lazio Giancarlo Righini e della Regione Umbria Roberto Morroni, il Capo di Gabinetto del Ministero del lavoro, Mauro Nori e il Commissario straordinario dell’Arsial, Massimiliano Raffa hanno sottolineato la rinnovata attenzione delle istituzioni verso settori per troppo tempo ritenuti secondari. Una centralità che Silvio Moretti, responsabile dell’Area Relazioni Industriali di Fipe e Danila Milioni, responsabile di Fipe Confcommercio Lazio Nord hanno rimarcato in modo inequivoco.

Molto significative le testimonianze di Alessandro Pipero, patron del Ristorante Pipero, Matteo Zappile, Restaurant Manager del Ristorante il Pagliaccio, Mariella Caputo, Vice Presidente di Ambasciatori del Gusto e Paolo Marchi, fondatore e amministratore di Identità Golose: un osservatorio privilegiato su quello che accade in una sala, nel difficile e bellissimo rapporto fra la cucina e i clienti e sulle esigenze di un mondo sempre più importante. Il Made in Italy di qualità è oggetto di un grande cambiamento e di un forte sviluppo. Ed è sempre più forte l’esigenza di personale qualificato in grado di gestire i diversi aspetti dell’ospitalità. Una sfida che coinvolge tutti: le scuole, le istituzioni, le imprese, le associazioni di rappresentanza, i produttori di materie prime.

Marta Cotarella, Fondatrice e Direttrice dell’Accademia, insieme a Chiara Riccardi, hanno  raccontato la risposta di Intrecci: 6 mesi di formazione intensiva, residenziale, ricchissima di esperienze sul campo e 6 mesi di stage nei più importanti ristoranti ed hotel nazionali e internazionali: un Intreccio di “Sapere”, “Saper fare” e “Saper essere” che permette ai ragazzi di lavorare molto sulle competenze tecniche e su quelle comportamentali, sempre più importanti in tutti i mestieri ma indispensabili nelle professioni dove la qualità della relazione fa la differenza. Non potevano mancare le toccanti testimonianze degli ex studenti di Intrecci che hanno raccontato la loro esperienza nel mondo della ristorazione di qualità.

Tanti i giovani presenti insieme ai loro insegnanti e ai dirigenti scolastici di numerosi Istituti Alberghieri provenienti da tutta Italia: Orvieto, Fabro, Fiuggi, Firenze, Assisi, Anzio, Treviso e Roma. E molto partecipata la tavola rotonda finale con i rappresentanti di alcune delle imprese e delle organizzazioni partner dell’Accademia: Paolo Melone, Senior Director Coordinamento Marketing e Business Development Imprese Intesa Sanpaolo, Matteo Biagini, Marketing Manager di Bonifiche Ferraresi, Mario Rossi, Direttore di Coldiretti Umbria, Alessandro Piccioni, Marketing manager di Farchioni, Olga Urbani Presidente di Urbani Tartufi,  Elena Zottig Communication manager di Illycaffè, Manuel Lombardi, titolare de Le Campestre e Arianna Guerrini in rappresentanza di Ginori 1735. Un confronto che ha confermato il grande interesse del mondo imprenditoriale nel voler sostenere la formazione di qualità che l’Accademia Intrecci si è posta come obiettivo imprescindibile.

Al termine dell’incontro, lo chef Andrea Astolfi del Convivial Tuscania ha allietato gli ospiti nel ristorante didattico di Intrecci, con un menù a base di prodotti del territorio e materie prime di qualità e il servizio curato, per l’appunto, dai 25 studenti di Intrecci 7.0 che termineranno il loro percorso nel 2024.  

Una mattinata particolarmente intensa, moderata da Ruggero Parrotto, Direttore della Fondazione Cotarella e terminata con i saluti finali di Riccardo, Dominga e Marta Cotarella.