Sciame sismico sull’Alfina, magnutudo fino a 3.1 della scala Richter

Sono iniziate praticamente verso l’ora di cena del 28 settembre le scosse di terremoto sull’Alfina, con epicentro tra Bolsena e San Lorenzo. Si tratta di uno sciame sismico di bassa magnitudo con il movimento più forte qualche minuto prima delle 21,30 di 3.1 della scala Richter (dati dell’INGV).

Le ripetute scosse sono state nettamente avvertite dalla popolazione dei comuni dell’Alfina, e in forma più debole anche in parte dell’orvietano sino a Fabro.

Non si registrano notizie, al momento, danni a persone o edifici




Cassonetti molesti anche in Largo Mazzini. Qual è la soluzione definitiva?

L’immondizia è uno dei principali problemi per qualsiasi amministrazione. Basti pensare al disastro romano per rendersene conto. A Orvieto, realtà molto più piccola sembrerebbe facile riuscire a gestire ma non è così. A inizio estate abbiamo segnalato l’angolo dei cassonetti in Piazza del Popolo proprio sotto il Palazzo dei Sette. Pochi giorni dopo l’amministrazione annuncia in consiglio comunale, per bocca della sindaca, di aver individuato una soluzione temporanea: Largo Mazzini.

E’ vero, i rifiuti e i cassonetti in fila come ordinati soldatini non sono più in bella vista in piazza ma la soluzione non è certo ottimale. Una trentina di cassonetti hanno occupato ogni angolo sotto le finestre di alcune abitazioni, alcune tra l’altro, adibite a B&B. Sacchi su sacchi, odori non gradevoli e qualche animale che si aggira furtivo tra i bidoni, questo è il risultato. Non può essere una soluzione definitiva e anche se temporanea non è sostenibile. E’ anche vero, come ha spiegato sempre la sindaca in consiglio che “esiste un regolamento che prevede in maniera chiara come cli esercizi commerciali devono tenere all’interno i cassonetti tirando fuori solo quelli previsti dal calendario della raccolta differenziata”. Allora facciamolo applicare questo regolamento anche perché non c’è cosa peggiore che scrivere regole su regole per poi non applicarle con rigore, salvo colpire poi random qualcuno che si riterrà sfortunato o peggio discriminato. Le soluzioni adottabili sono molteplici, basta recarsi in comuni anche vicini, per trovarne una definitiva. Anche qui la sindaca è stata chiara, “per eventuali progetti a pagare devono essere i privati”.

Ma i privati già pagano la TARI, sia i cittadini che le imprese. E la raccolta comprensiva di accessori e aree dedicate dovrebbe essere a carico del Comune anche in nome del decoro della città. I cittadini, dal canto loro, devono essere più responsabili e civili, evitando di gettare il sacchetto sopra i cassonetti chiusi a chiave, ad esempio. Lo stesso vale per gli esercizi commerciali che non possono buttare tutto anche fuori se non basta il cassonetto.

Le uniche certezze sono che i residenti si ritrovano circondati da cassonetti anche maleodoranti, che spesso chi deve buttare i sacchetti è letteralmente impossibilitato a farlo perché le auto intralciano se non addirittura ostruiscono il passaggio, che lo scarico e il ritiro del vetro è piuttosto fragoroso. Non rimane che una domanda, qual è la soluzione definitiva?




Fondazione Tuscia, l’agricoltura è importante per l’economia del territorio

Il Consigliere di minoranza al Comune di Acquapendente Alessandro Brenci è stato invitato dalla consigliera regionale e Presidente della Commissione Agricoltura ed Ambiente Valentina Paterna ad un incontro sull’agricoltura svolto dalla Fondazione per la Tuscia. “Diversi spunti interessanti”, ha sottolineato Paterna, “per migliorare l’agricoltura nel nostro territorio. Grazie a Paolo Zappi Presidente dell’Associazione per aver dato vita ad un evento che ha messo al centro del dibattito un settore che è tra i pilastri dell’economia territoriale. La speranza resta quella di far avvicinare sempre più persone a questo mondo. In particolare i giovani che sono il nostro futuro e di conseguenza quello delle aziende. Proprio la settimana scorsa in Commissione, abbiamo dato il via all’iter di approvazione della proposta di legge sulle attività turistiche del vino e dell’olio. Questo per rimarcare l’attenzione massima della Regione verso le questioni che la riguardano e anche tutte le attivitàconnesse. Questo grazie anche al lavoro costante che sta svolgendo l’Assessore Giancarlo Righini. Anche il Consiglio si sta dando da fare per apportare migliorie.

Ad esempio tramite la proposta di Legge sull’agricoltura sociale già presentata sempre in VIII Commissione. Un provvedimento che offrirà la possibilità di creare una sinergia tra due mondi apparentemente distanti ma in realtà molto vicini. Ringrazio l’Onorevole Mauro Rotelli, il Presidente della Provincia Alessandro Romoli, il Sindaco di Tarquinia Alessandro Giulivi, l’Assessore Alberto Riglietti, l’Assessore all’Università Agraria Alessandro Sacripanti e tutti gli imprenditori ed i rappresentanti di categoria intervenuti al Convegno. E’ stato davvero interessante ascoltare i loro interventi, da cui potremmo trarre spunti utili in vista delle sfide future. Tutti sappiamo quanto la Tuscia sia ricca di biodiversità. Ospitiamo nella Nostra provincia specie di piante rarissime e oltre la metà delle razze animali presenti nel Lazio. Siamo fortunati ad avere questo patrimonio e dovremmo essere bravi ad utilizzarlo con intelligenza. Continuando a produrre le nostre eccellenze ma rispettando sempre l’ambiente”.




Contro la ludopatia, a Castel Viscardo la mostra itinerante “Azzardo non chiamiamolo gioco”

L’arma dell’ironia per contrastare la ludopatia. Arriva a Castel Viscardo la mostra itinerante “Azzardo non chiamiamolo gioco”, una delle iniziative informative che rientrano nel progetto di contrasto alla ludopatia della Zona sociale n. 12, di cui il Comune di Orvieto è capofila, “Io non azzardo”. Dopo la prima tappa a Fabro nell’agosto scorso, in collaborazione con l’associazione Centro Dentro di Fabro, venerdì 29 settembre, presso il Centro Sociale del Comune di Castel Viscardo verrà inaugurata l’esposizione che rimarrà aperta al pubblico fino a domenica 1 ottobre. Saranno presenti il sindaco di Castel Viscardo, Daniele Longaroni, l’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Orvieto, Alda Coppola, il direttore del Distretto di Orvieto e Responsabile del SerD, Massimo Marchino, ed Elisa Marceddu della Struttura semplice dipartimentale Sorveglianza e Promozione della Salute Usl Umbria2.

La mostra si compone di sessanta vignette umoristiche di 36 artisti italiani e si basa su un’ironia graffiante quale spunto per un cambiamento culturale contro il dilagare del gioco d’azzardo. Nella prima esposizione, durante la festa Contadina di Fabro, è stato allestito anche uno spazio dove sono state esposte 10 vignette (delle 60 totali) e 5 pannelli con grafici e statistiche rispetto al fenomeno del GAP (Gioco d’azzardo patologico) dei comuni della Zona sociale n°12. I dati riportati sono stati forniti dal Servizio di Sorveglianza e Promozione della salute della UslUmbria2 di Orvieto. Inoltre, nella serata del venerdì, hanno partecipato gli educatori dell’Unità di Strada “Info Scimmia” che hanno proposto un intervento di sensibilizzazione sulla tematica del gioco d’azzardo patologico, con  distribuzione di materiale informativo sulle attività del progetto “Io Non Azzardo” e diffusione di materiale a marchio “Umbria No Slot”.

La mostra è organizzata dal Centro di riferimento regionale per la Dipendenza da gioco, con sede a Foligno presso il Dipartimento delle Dipendenze della Usl Umbria2, in collaborazione con il Comune di Foligno, Azione Cattolica, Caritas Diocesana, Cgil, Cisl, Locomotiva cooperativa sociale, e la Comunità La Tenda. Il progetto è stato messo a disposizione dall’associazione Exodus onlus ed è patrocinato dal Senato della Repubblica. Le organizzazioni aderenti fanno parte del Gruppo inter-istituzionale coordinato dal Centro di riferimento regionale, previsto dal progetto “Implementazione degli aspetti sociali, legali e finanziari del modello di intervento integrato sulla dipendenza da gioco”, finanziato dalla Regione Umbria, che, tramite la mostra, vuole attuare anche attività di prevenzione e informazione sul tema del gioco d’azzardo.

L’obiettivo del progetto di cui il Comune di Orvieto è capofila – spiega l’assessore alle Politiche sociali, Alda Coppola – è quello di aumentare nella popolazione la consapevolezza dei rischi associati al gioco d’azzardo, con particolare attenzione ai gruppi più vulnerabili, ma anche promuovere il reinserimento delle persone con DGA a livello sociale, relazionale e lavorativo e a sostenere le loro famiglie. I beneficiari diretti degli interventi, quindi, sono le persone con comportamenti di dipendenza da gioco d’azzardo e i loro familiari e i beneficiari indiretti sono le comunità locali. Per questo motivo riteniamo di fondamentale importanza eventi comunicativi come la mostra itinerante che si sposterà in luoghi di partecipazione collettiva su tutto i territorio della Zona sociale. Inoltre – conclude – sono attivi due sportelli informativi, uno presso il Serd di Orvieto e uno ubicato nel Comune di Fabro, in quanto riteniamo fondamentale il ruolo dell’ascolto e della comunicazione al fine di intercettare quanto prima un possibile disturbo patologico”.