Nasce un Comitato cittadino per dire no alla Rems cioè al “manicomio criminale” alla Piave

Per orvieto e gli orvietani le decisioni discutibili sono sempre dietro l’angolo, anche durante il periodo delle vacanze natalizie. Dopo la poco brillante idea d’istituire un ospedale di comunità presso l’ex ospedale di piazza Duomo, con annesse criticità di vario tipo e sottostimate come un incremento esponenziale del traffico in quella zona, con ripercussioni dannose per i cittadini anche in riferimento a smog e qualità dell’aria, arriva come regalo natalizio per la popolazione orvietana anche la sciagurata notizia della costruzione di una Rems (residenza per l’esecuzione delle misure di
sicurezza) che troverà posto presso l’edificio mensa dell’ex caserma Piave. Le residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza sono strutture sanitarie adibite all’accoglienza di autori di reato ritenuti infermi o seminfermi di mente, nonché socialmente molto pericolosi; sono vere e proprie istituzioni deputate alla riabilitazione dei soggetti ospitati, mediante l’attuazione di progetti individuali, strutture introdotte a seguito della chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari.
Ovviamente nessun territorio ambisce ad avere nel proprio bacino questo tipo di strutture, viste le molteplici criticità gestionali legate ai soggetti accolti. Appena al corrente della novità, una parte della popolazione orvietana si è subito mossa creando un Comitato Cittadino per opporsi a un tale uso della ex mensa militare della caserma Piave. Questo Comitato, che attraverso i social sta moltiplicando il numero di aderenti, si è fatto interprete di diffusa sensazione di ostilità nei confronti di una scelta che è stata ufficialmente motivata dal vicesindaco Mazzi come dettata dall’esigenza da parte della Regione di evitare eventuali contestazioni dalla Corte dei Conti in materia di danno erariale, dal momento che la Asl aveva acquistato l’edificio della vecchia mensa dal Comune nel lontano 2008 senza averne mai fatto alcun tipo di uso da allora ad oggi. Il Comitato cittadino costituitosi critica aspramente questa soluzione prospettata dalla governatrice Donatella Tesei, che ha ben pensato per aiutare Orvieto a rilanciare la vecchia caserma Piave collocandovi al suo interno un vero e proprio “manicomio criminale”.
Gli aderenti al comitato ad alta voce esprimono il concetto che Orvieto davvero non merita questa nuova sciagura.

di Pasquale Di Paola




Sabato 17 a Palazzo Coelli s’inaugura la mostra permanente delle opere di Livio Orazio Valentini

Organizzato dall’Associazione Livio Orazio Valentini, in collaborazione con la Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto, Sabato 17 dicembre alle ore 16:30 presso l’Auditorium Gioacchino Messina di Palazzo Coelli, sede della Fondazione CRO verrà presentata l’esposizione permanente dell’opera di Livio Orazio Valentini e la raccolta delle piccole opere “familiari”realizzate in occasione del Natale.

La motivazione che ispira l’incontro è duplice come spiega Silvia Valentini, Presidente dell’Associazione: “presentare una sezione dedicata al complesso dell’opera del Maestro Valentini nelle sala mostra al piano terra di Palazzo Coelli che è dedicata alla mostra permanente: un riconoscimento che viene ad illustrare una ricerca artistica originale e prestigiosa nella città in cui l’artista ha vissuto e che offre dunque la possibilità continuativa di un dialogo con tutti coloro arrivano a visitare la meravigliosa Orvieto; ed illustrare un lavoro personale e protratto nel tempo che, in occasione delle festività natalizie, il Maestro Valentini ha realizzato per le tre figlie: un ‘dono’ fatto di cartoline, sempre con uno spunto preso dall’attualità degli eventi e con la sensibilità di artista e di padre che è nel suo stile inconfondibile. Una novità significativa che esce dal “privato” e testimonia di un’affettuosa e creativa ispirazione”.

L’incontro, coordinato da Alessandra Cannistrà, prevede gli interventi dei rappresentanti dell’Associazione, che ha voluto l’iniziativa, e della Fondazione CRO che ne ha reso possibile la realizzazione. Il critico d’arte Massimo Duranti che ha sempre seguito l’opera di Valentini, illustrerà i lavori esposti nella sezione dedicata a Maestro Orvietano presso la sala mostra di Palazzo Coelli, mentre Guido Barlozzetti presenterà e commenterà la raccolta delle piccole opere natalizie dell’artista. Cristiana Casaburo, dirigente scolastico del Liceo Artistico di Orvieto, parleràinfine, dell’intitolazione della scuola a Livio Orazio Valentini che qui ha trasferito nell’insegnamento la sua esperienza artistica.




Finanziati dalla Regione con fondi ministeriali 2,3 milioni di euro per la Rupe di Orvieto e Sugano

Oltre 2,3 milioni di euro per il consolidamento delle pendici della Rupe di Orvieto e il completamento delle opere sulla rupe di Sugano. E’ in corso l’affidamento della progettazione di due importanti interventi di mitigazione del rischio idrogeologico che interesseranno il territorio comunale a partire dal prossimo anno, finanziati dalla Regione Umbria con fondi provenienti dal Ministero dell’Ambiente. I lavori riguarderanno nello specifico la zona nord della rupe di Sugano (938mila euro) e la rupe di Orvieto nella zona sottostante l’Istituto professionale nel tratto compreso tra il Salto del Livio e Fosso della Civetta (1,4 milioni di euro).

Gli interventi in questione completano e si affiancano a quelli previsti nell’Accordo di programma firmato nel giugno 2020 tra Regione Umbria e Comuni di Orvieto e Todi per la “Salvaguardia del patrimonio paesistico, archeologico, storico ed artistico delle città dai movimenti franosi attuali e potenziali” che ha destinato alla città di Orvieto un finanziamento di 1,6 milioni di euro in tre anni. Di questi fondi sono già stati spesi circa 400mila euro per la manutenzione straordinaria dei piani viabili della rupe di Orvieto con gli interventi che hanno riguardato le principali piazze del centro storico quali piazza Marconi, piazza Cahen e piazza XXIX Marzo mentre è in corso – nei rispetto dei termini concordati e condivisi con la Regione Umbria – l’affidamento per il biennio 2023-2024 dei lavori di pavimentazione e impermeabilizzazione della viabilità del pianoro e degli interventi sulle cavità della rupe per un importo complessivo di altri 450mila euro. Sul fronte della manutenzione per il mantenimento della sicurezza idrogeologica delle pendici, i lavori – per un importo di circa 80mila euro – hanno interessato la regimazione delle acque e la sistemazione delle aree nelle quali si trovano le centraline di monitoraggio dei fenomeni franosi che saranno ammodernate e implementate con un investimento di circa 500mila euro.

A fare il punto sugli interventi effettuati e in fase di rendicontazione e quelli programmati è il Vicesindaco con delega alla Mitigazione dei rischi sismici, geologico e idrogeologico, Mario Angelo Mazzi. “Senza andare lontano nel tempo – spiega – solo negli ultimi anni si sono verificati eventi che hanno colpito i punti fragili del nostro territorio sia dal punto di vista delle zone alluvionabili che dal punto di vista delle aree franose. Per quanto riguarda la valle del Paglia anche in questo anno sono stati eseguiti interventi rilevanti, alcuni di questi ancora in atto e altri progettati e finanziati. Tutto questo garantirà la deperimentazione di vaste aree attualmente a rischio. Per le zone a rischio di frana – prosegue – una rilevanza è chiaramente rappresentata dalla rupe di Orvieto e da quella di Sugano in quanto interessano direttamente zone abitate con rilevante interesse storico. Gli interventi eseguiti negli ultimi decenni hanno sempre necessitato di manutenzione ordinaria costante, come era stato evidenziato nell’ultima fase dei lavori stessi, per cui per la prima volta in una legge finanziata per un intervento specifico, la legge speciale per Orvieto e Todi, fu introdotto un importo per la manutenzione dell’opera. Questo ha consentito al Comune di fare un accordo con la Comunità Montana per alcuni anni ma che si è interrotto negli anni scorsi. Al fine di continuare questa situazione virtuosa, grazie all’interessamento dell’allora deputato della Lega Luca Briziarelli, i Comuni di Orvieto e Todi hanno ottenuto nel 2020 un finanziamento che potesse garantire per altri tre anni la possibilità di interventi manutentivi. Va sottolineato che, rispetto al passato, il trasferimento dei fondi al Ministero dell’Ambiente ha tramutato la natura degli interventi da manutentivi a strutturali e questo ha modificato completamente la modalità di intervento passando da opere continue a interventi mirati e progettati.

Alla luce di ciò – osserva – negli ultimi due anni sono state effettuate opere necessarie per prevenire l’aggravarsi di situazioni di dissesto e facilitare la ricognizione delle aree più fragili. Attualmente si sta procedendo ad affidare incarichi progettuali che interesseranno le zone dal Salto del Livio al fosso della Civetta per Orvieto e un tratto della zona nord della rupe di Sugano. Anche i sistemi di monitoraggio vanno modernizzati e resi più accessibili. Pertanto, acquisiti dalle indagini dell’Alta Scuola gli ultimi dati, si sta procedendo alla modifica di due centraline per testare il nuovo sistema. In questo ultimo anno in particolare si è lavorato a trovare delle soluzioni che integrassero il controllo delle rupi su un sistema quanto meno regionale, ad esempio inserendo le attività di monitoraggio tra quelle già affidate alla Protezione Civile regionale, in quanto la rilevanza delle strutture naturali impone investimenti importanti e continui su questo fronte che non possono ricadere unicamente sulle esigue risorse di un Comune”.




Luciano Marton è il nuovo dg del gruppo Labomar

Il Consiglio di Amministrazione di Labomar (Ticker: LBM), azienda nutraceutica italiana attiva a livello internazionale e quotata nel mercato Euronext Growth Milan di Borsa Italiana, ha deliberato martedì 13 dicembre, previo parere favorevole del presidio equivalente ai sensi della procedura delle operazioni con parti correlate adottata dalla società, la nomina del direttore generale nella persona di Luciano Marton.

La scelta di introdurre nell’organigramma una figura manageriale come quella del direttore generale, fortemente voluta dal presidente di Labomar Walter Bertin, è figlia della necessità di adeguare la squadra dirigenziale e le rispettive competenze alla crescita dimensionale del Gruppo e alla continua evoluzione ed espansione del mercato. Nel dettaglio, a Marton, che assumerà la carica dal mese di febbraio 2023, sarà affidato il presidio della business execution e questo consentirà a Walter Bertin di tornare a focalizzarsi completamente sulla strategia e sulla vision prospettica della società e di esercitare al meglio il suo ruolo di Amministratore Delegato. Marton, individuato dopo un articolato processo di selezione, vanta una pluriennale esperienza in società internazionali di dimensioni medio-grandi nei settori garage equipment & automotive, digital & telematics, ferroviario, siderurgico, logistics e industrial in genere. Nel suo percorso professionale ha potuto approfondire anche le tematiche ESG che sono uno dei focus principali di Labomar.

Alla data attuale, Luciano Marton non detiene azioni di Labomar Spa. “Considero la scelta di introdurre un direttore generale in Labomar come un passo importante e strategico nel percorso di crescita del Gruppo” commenta il presidente e amministratore delegato di Labomar, Walter Bertin, che spiega come  “i tempi sono ormai maturi per affidare la direzione della società ad un manager di comprovata esperienza nella business execution, capace di guidare lo sviluppo del Gruppo e l’integrazione tra le diverse società, cui mi lega già visione e comunità d’intenti, anche e soprattutto per quanto concerne le tematiche ESG.

L’ampliamento della squadra manageriale è un passaggio che ci consentirà un ulteriore sviluppo, quantitativo e qualitativo, e che a sua volta è figlio dell’enorme percorso di crescita che è stato realizzato in questi anni grazie al lavoro delle donne e degli uomini di Labomar. Sono sicuro che con Luciano Marton faremo un ottimo gioco di squadra che ci porterà al raggiungimento di nuovi ambiziosi traguardi”. 




Orvietana, messo a segno il colpo di mercato Alagia mentre altri lasciano. Anticipato a sabato 17 il match con il Livorno

Il presidente Biagioli, il vice Di Natale e tutto lo staff dirigenziale continuano nello sforzo per migliorare la rosa a disposizione di Fiorucci per tentare la risalita in classifica. Dopo gli acquisti di Marricchi, Papale, Rosini, Proietto e Mignani ecco un altro tassello, stavolta ad integrare il reparto avanzato.

Si tratta di Mattia Alagia, mancino classe 1997. La sua carriera da calciatore è iniziata nei settori giovanili di Sansepolcro e Fiorentina, quindi ha indossato le maglie di Viareggio, Gavorrano, ancora Sansepolcro, Tuttocuoio, San Gimignano, Tiferno, Vastogirardi e, da ultimo, Tolentino.

Alagia sarà già disponibile per la gara interna contro il Livorno, penultima giornata di andata e penultimo appuntamento del 2022, che sarà anticipata a sabato 17 dicembre alle 14.30.

Per quanto riguarda le operazioni in uscita, lasciano invece il gruppo Rocco Guazzaroni, Edoardo Proietti, Lorenzo Nicodemo, pedine fondamentali nella vittoria dell’Eccellenza lo scorso anno, Ibrahim Traorè che viene ceduto al Paternò e Filippo Brondi che si accasa al Tolentino.

La società dà il benvenuto a Mattia nella famiglia biancorossa, ringrazia Rocco, Edoardo e Lorenzo per gli indimenticabili momenti sportivi vissuti insieme che li hanno resi apprezzati in campo e fuori, ringrazia inoltre Ibrahim e Filippo per l’impegno dimostrato, augurando a tutti i migliori successi nel proseguo della loro carriera agonistica.