Il calvario della piscina comunale, ancora chiusa. Cristina Croce presenta un’interrogazione, manca una vera programmazione

Ci risiamo, il gestore della piscina comunale ha comunicato anche tramite fb che l’impianto rimarrà chiuso ancora per alcuni giorni. “Il guasto è più grave del previsto”, questo è il motivo e intanto i cittadini rimangono senza piscina. Immediata la polemica politica con la consigliera Cristina Croce che, sempre sui social spiega, “era agosto dello scorso anno quando l’assessore allo sport in risposta ad una question time dichiarava che ‘la piscina comunale sarebbe stata interessata da interventi di manutenzione straordinaria ad opera del Comune e che nel frattempo sarebbe stato affidato un incarico per un progetto di rinnovo complessivo dell’impiantistica che sarà effettuato durante la prossima estate?. ad oggi nonostante le rassicurazioni dell’assessore allo sport, non risulta effettuato nessuno studio di fattibilità, né alcun progetto di rinnovo complessivo dell’impiantistica della piscina…”.

Insomma, l’impianto è obsoleto, cosa nota da tempo, e i lavori di manutenzione sono più che urgenti, ma ancora nulla di concreto, si sa solo che si procederà per piccoli step a fronte di un progetto complessivo che verrà portato a termine in più anni. Quindi abbiamo un servizio sportivo e socio sanitario che ha bisogno di interventi urgenti, anzi urgentissimi e si rimanda con la politica dei piccoli passi che a volte va a bersaglio ma altre, come in questo caso, fallisce miseramente, privando la cittadinanza di un servizio e soprattutto con il rischio che per completare i lavori in tempi brevi aumentino i costi. Eppure per altri impianti sportivi i soldi si sono trovati, forse un campo di calcio in meno e una piscina funzionante in più sarebbe stato il giusto compromesso per un’amministrazione che, chiaramente, deve far quadrare i conti. Se c’è da muovere una critica non riguarda l’immobilismo, anzi, ma la mancanza di una programmazione delle priorità non in base al numero di tesserati di un dato sport, ma in base alla valenza sociale di un servizio e la piscina comunale aveva, ha e, sicuramente avrà un ruolo determinante in tal senso.




La Forneria Orvietana, “oggi è meglio smettere di fare il pane”, aumentati farina, metano e carburanti

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Nella borsa della spesa il pane ha un posto più piccolo ma quotidiano e il prezzo è in costante crescita. CNA ha comunicato che il terzo aumento è già realtà nel giro di meno di sei mesi e il presidente della Forneria Orvietana cooperativa, Constantin Romandas nell’intervista ha detto molto chiaramente “oggi è meglio smettere di fare il pane!”. I numeri sono lì a testimoniare la situazione piuttosto grave. La farina lo scorso anno costava 34 centesimi al chilo, oggi è arrivata a 60 mentre il metano, il combustibile utilizzato per i forni per ogni metro cubo è passato da 0,25 a circa 1,30. C’è poi l’incidenza del costo di trasporto che per ogni chilo di pane da o,30 euro è oggi di 0,60 euro per ogni chilo di prodotto finito. L’azienda cooperativa vende il pane a una media di 2,40 euro per chilo contro la media di 1,80 dello scorso anno. Sempre il presidente Romandas sottolinea come le bollette del metano sono arrivate a circa 6 mila euro e manca personale formato”. Riccardo Marcucci, responsabile commerciale sempre di Forneria Orvietana, “secondo un’indagine ISTAT nel 2015 il consumo pro capite di pane era di 85 grammi oggi siamo a livelli ancora più bassi proseguendo il trend di diminuzione ormai da un decennio. Il prodotto pane è a basso valore aggiunto e con gli aumenti dei costi di farina, energia e carburanti, la marginalità è praticamente nulla”.

Per i prossimi mesi non ci sono certezze e appare sempre più difficile programmare sia investimenti che esplorazione di nuovi mercati per i prodotti da forno, che ancora tengono. Forneria Orvietana è una società cooperativa con 14 addetti, nata nel 2000 per iniziativa dei dipendenti della Cepan, allora fallita, che rilevarono il panificio.




Principio d’incendio di un TIR sulla A1 tra Fabro e Orvieto, traffico regolare

Nella prima mattinata del 10 giugno si è verificato un principio di incendio su un autoarticolato che viaggiava in autostrada, tra Fabro ed Orvieto. Sul posto è intervenuta immediatamente la Polizia Stradale che ha provveduto a mettere in sicurezza il traffico bloccando la circolazione per brevissimo tempo. Il conducente è sceso dal mezzo rimanendo illeso. Fortunatamente il principio d’incendio è stato estinto rapidamente e sono state evitate conseguenze più gravi anche al mezzo. Sul posto anche i vigili del fuoco e i mezzi di Autostrade per l’Italia. Il traffico è tornato regolare grazie al tempestivo intervento della stradale che ha poi anche provveduto a scortare il mezzo al di fuori dell’autostrada